rassegnastampa LA STAMPA Piace il sodalizio tra kebab e carne piemontese

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1 rassegnastampa quotidiana 11 aprile 2010 indice in provincia LA STAMPA Piace il sodalizio tra kebab e carne piemontese agricoltura IL SOLE 24ORE Catasto determinante sull Ici dei fabbricati rurali LA STAMPA Non comprate quella bottiglia se costa meno di tre euro IL RIFORMISTA Se Galan dev essere liberi l agricoltura dall arrocco di Zaia LA REPUBBLICA Guardate la qualità, non le calorie, ma tra i dermatologi scoppia la polemica LA STAMPA Il Barolo di qualità aggiunge al rosso una punta di verde TERRA I biocarburanti crescono insieme alla fame nel mondo LA STAMPA Beviamo sempre più italiano IL GIORNO MILANO Questa sarà la prima metropoli agricola ufficio stampa coldiretti torino via Pio VII, Torino TEL CELL ufficiostampa.to@coldiretti.it

2 11 Aprile 2010 Stampa Cavour - Carne Piemontese MAURIZIO LUPO Il grande statista piemontese Giovanni Giolitti quando passava le vacanze a Cavour, feudo del noto Camillo Benso ma soprattutto paese d origine della moglie Rosa Sobrero Prochiu, non si faceva mai mancare il bollito alla piemontese, specialità del posto. Lo andava a mangiare al «Ristorante della Posta», quello dai «Grassoni Genovesio». Esiste ancora. Ne è titolare la signora Giulia Genovesio, che della ricetta del bollito è gran custode. Ma il figlio Giovanni non dice di no all idea di proporre al mercato internazionale le nobili carni di Cavour anche per le cucine esotiche, kebab turco o maghrebino compreso: «Se useranno la carne di Cavour, il kebab non potrà essere che migliore. Ora quello che viene servito è confezionato con carni tedesche o turche. Creare una filiera alternativa può essere un idea». La pensano così anche il sindaco di Cavour Piergiorgio Bertone e lo chef Vittorio Castellani, in arte Kumalè. Ieri sera hanno invitato un ristorante turco e uno marocchino a cimentarsi in piazza con le carni di Cavour, quale esordio della «Settimana della carne», la manifestazione che per l undicesima edizione presenta i ristoratori e i prodotti locali al grande pubblico, in occasione della mostra zootecnica che oggi e domenica prossima esporrà il meglio della produzione bovina del Pinerolese. E un appuntamento che nacque nel 2000, per ridare slancio agli allevatori puniti ingiustamente dal calo di consumi di carne causato dall epidemia detta della «mucca pazza». Ogni anno da allora Cavour offre la sua piazza come vetrina d eccellenza a 240 aziende. Ma questa volta ha voluto aggiungere un tocco esotico. Ha fatto vestire sui manifesti la tradizionale mucca bianca della razza piemontese con colori turchi e maghrebini ed è scoppiata la polemica. Alcuni macellai e l opposizione in Comune l hanno considerato «un calcio alla tradizione». «La manifestazione - ricorda il consigliere Paolo Mondino - è nata per reclamizzare la carne di razza piemontese, quella delle nostre mucche bianche. Che cosa c entrano i colori turchi e maghrebini?». «E stata un idea provocatoria, ma non è un affronto all identità locale. Rappresenta la carne piemontese che si apre alle altre culture», spiega Luisella Gatto, la creativa che ha curato i manifesti. Il sindaco annuisce. Che cosa ne dice la signora Genovesio? La questione non si pone invece per il macellaio Giovanni Caffer. «Che lo facciano pure il kebab con la nostra carne. Il mondo corre e bisogna stargli dietro. L identità della nostra carne è data dalla sua qualità, tratta da bestie tenute bene e ben seguite dalla nascita alla vendita in macelleria». «Ben vengano i marocchini se vogliono la nostra carne», interviene Elio Rolfo, «macellaio di carni bovine di pura razza piemontese». Ma avverte: Mohamed Druri, ristoratore marocchino, intervenuto alle fiera, dice che già se ne serve per il ristorante che ha aperto a Torino, anche se ammette «che la carne di Cavour in Marocco potrebbero permettersela solo i ceti medio-alti». «E carne di eccellenza - ricorda Kumalè - e questa manifestazione è organizzata per ricordarlo. Ma serve anche per ricordare che usiamo solo il 30 per cento della carne che viene macellata da una bestia. Il resto finisce in semielaborati e hamburger. Quanto al kebab posso dire che se solo il dieci per cento delle 120 rivendite torinesi si servisse di carni piemontesi anziché di quelle d importazione ne avrebbero vantaggio sia i consumatori sia i produttori». Ma Cavour ha già organizzato indagini che quantifichino la sua competitività con le carni tedesche usate per il kebab? «No - dice il sindaco - non abbiamo ancora fatto ricerche per capire quanto sia competitivo il nostro prodotto su questo mercato. La nostra filiera è certo più cara. Ma con questa manifestazione ci proponevamo di metterla in vetrina. Ci sembra che i risultati si vedano. Anche la mucca policroma è servita. Ha creato polemica, curiosità, richiamato gente già alla vigilia della fiera». Stampa 1 di 1 12/04/10 08:26

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