Produzione di Energia Elettrica da Rifiuti Urbani

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Produzione di Energia Elettrica da Rifiuti Urbani"

Transcript

1 1 Appendice al Cap. 3 (della Parte Seconda del Corso) Produzione di Energia Elettrica da Rifiuti Urbani 1. Generalità Per quanto riguarda l Italia, il Decreto Legislativo n 22 del 5/02/97 (Decreto Ronchi), in attuazione delle Direttive Comunitarie Europee, introduce in Italia il concetto di Sistema Integrato dei Rifiuti (SIR), cioè un modello gestionale che considera ogni aspetto del sistema rifiuti : produzione, raccolta, trasporto, opzioni tecnologiche di trattamento e smaltimento finale, allo scopo di sfruttarne ogni contenuto di materia e di energia e di ridurre il più possibile l impatto ambientale. Il Decreto Rochi all art. 5 stabilisce che: dal 1 gennaio 2000 è consentito smaltire in discarica solo i rifiuti inerti, i rifiuti individuati da specifiche norme tecniche ed i rifiuti che risultano come residuo dalle operazioni di riciclaggio, di recupero e di smaltimento a partire dal 1 gennaio 1999 la realizzazione e la gestione di nuovi impianti di icenerimento possono essere autorizzate solo se il relativo processo di combustione è accompagnato da recupero energetico. Si ricorda inoltre che il decreto Legislativo 16/03/1999 n 79 (Decreto Bersani), nonché la recente Legge n 239 del 23/08/2004 sul Riordino del Settore Energetico, hanno inserito fra le fonti rinnovabili anche la trasformazione in energia elettrica dei rifiuti organici ed inorganici. Pertanto l energia elettrica prodotta dagli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti urbani, di nuova realizzazione, può essere oggetto di specifici contratti fra i produttori di energia elettrica (certificati verdi). Stante l obbligatorietà del recupero energetico dei rifiuti, stabilito dal Decreto Ronchi, e l inserzione dei rifiuti urbani fra le fonti rinnovabili (con tutti i conseguenti vantaggi), nel presente documento la nostra attenzione verrà rivolta soprattutto al sistema di termovalorizzazione dei rifiuti ed al suo impatto ambientale. Si prendono in considerazione Impianti di Termovalorizzazione da RSU (Rifiuti Solidi Urbani) e/o da CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti mediante un apposito impianto di selezione degli stessi). In Italia il CDR viene definito come: combustibile ottenuto da rifiuti solidi urbani e da rifiuti speciali (ad esclusione dei rifiuti ospedalieri) attraverso la raccolta differenziata e/o attraverso cicli di lavorazione che ne aumentino il potere calorifico e riducano la presenza di materiale metallico, vetri, inerti, contenuto di umidità e di inquinanti. A fronte di un potere calorifico inferiore (p.c.i.) medio del RSU pari a kcal/kg, il p.c.i. del CDR può arrivare a valori di kcal/kg. 2. Dati statistici sullo stato attuale del settore dei rifiuti urbani in Italia Gli ultimi dati disponibili in letteratura confermano che la produzione di rifiuti urbani tal quale in Italia nell anno 2002 si attesta in torno ai 29,8 milioni di tonnellate, con un incremento dell 1,3% rispetto all anno 2001 (29,4 Mt/anno). L andamento della produzione di rifiuti urbani in Italia negli anni è riportato in Fig. 1 che attesta negli ultimi anni un certa stabilizzazione nel tasso di crescita medio annuo, dopo un incremento annuo relativamente elevato negli anni

2 2 La raccolta differenziata ha raggiunto in Italia nel 2002 i 5,7 Mt, pari al 19,1% della produzione totale annua; la situazione appare tuttavia decisamente diversificata passando da una macroarea geografica all altra (Nord 30,6% - Centro 14,5% - Sud 6,0%). La raccolta differenziata svolge un ruolo primario nel sistema di gestione integrato dei rifiuti urbani, in quanto consente, da un lato, di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento e, dall altro, di condizionare in maniera positiva l intero sistema di gestione dei rifiuti. Esso infatti consente: la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato il recupero di materiali e di energia nella fase di trattamento finale la promozione di comportamenti più corretti da parte dei cittadini. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani in generale in Italia, l analisi dei dati relativi all anno 2001 conferma una diminuzione dello smaltimento in discarica, già registrato anche nel 2000, anche se tale forma di gestione risulta sempre la più diffusa (il 67,1%), nonchè un aumento delle altre tipologie di trattamento e smaltimento, quali il compostaggio e la termovalorizzazione. Con riferimento a quest ultima, lo sviluppo tecnologico ha limitato drasticamente il numero degli impianti di incenerimento privi di tecnologie per il recupero energetico (del totale dei 44 impianti di incenerimento dei rifiuti urbani nel 2001, solo 8 impianti risultano privi di recupero energetico). Le varie percentuali di rifiuti urbani inviate ai diversi sistemi di smaltimento nell anno 2001 sono risultate le seguenti (dove l incenerimento è stato considerato con e senza recupero energetico): smaltimento in discarica 67,1% smaltimento mediante incenerimento 8,7% smaltimento mediante formazione di Compost e CDR 12,7% smaltimento mediante formazione di Compost da frazioni selezionate 5,8% smaltimento mediante altre forme di recupero 5,7% Dai dati sopra riportati si evidenzia che lo smaltimento mediante incenerimento risulta ancora una frazione relativamente piccola dell intero sistema di gestione dei rifiuti urbani. Tuttavia rispetto agli anni precedenti si osserva un continuo incremento dei rifiuti avviati a incenerimento nelle regioni del Nord Italia, mentre nel resto del paese la situazione rimane molto modesta e praticamente costante: vedi istogramma di Fig. 2. A titolo puramente indicativo, con riferimento ai dati dell anno 2001 (29,4 Mt di rifiuti urbani in totale, di cui 8,7% smaltiti mediante l incenerimento pari a 2,55 Mt di rifiuti), si riportano di seguito le quantità annue di energia elettrica che si potrebbero ottenere se si utilizzassero le suddette quantità di rifiuti solo per produrre energia elettrica con le attuali tecnologie: Ipotesi: a) utilizzo di RSU tal quale, considerando un p.c.i. medio di kcal/kg b) utilizzo di impianti di termovalorizzazione con un consumo specifico di circa kcal/kwh (quindi con un rendimento di circa η = 25%) Energia elettrica producibile a) se si considerano solo i rifiuti smaltiti con l incenerimento nell anno (2,55 Mt = 2,55 x 10 9 kg): [(2,55 x 10 9 kg) x (2.000 kcal/kg)] / kcal/kwh = 1,45 x 10 9 kwh = GWh b) se si utilizzassero invece tutti i rifiuti prodotti nell anno (29,4 Mt = 29,4 x 10 9 kg): [(29,4 x 10 9 kg) x (2.000 kcal/kg)] / kcal/kwh = 16,8 x 10 9 kwh = GWh Nel caso si ipotizzasse di poter utilizzare del CDR anziché del RSU tal quale, il potere calorifico del combustibile (il p.c.i. ) aumenterebbe, ma le quantità di combustibile nei due casi suddetti

3 3 diminuirebbero perché una parte dei rifiuti verrebbe recuperata a seguito della selezione; di conseguenza le relative quantità di energia elettrica producibili non dovrebbero discostarsi molto dai dati precedentemente ricavati. Facendo riferimento alla richiesta totale di energia elettrica sulla rete italiana registrata nell anno 2003 (pari a circa GWh), si può concludere che nei due casi suddetti si potrebbe recuperare rispettivamente lo 0,45% della richiesta totale di energia elettrica nel primo caso, ed il 5,2% nel secondo caso. 3. Impianti di Termovalorizzazione L economicità di un Impianto di Termovalorizzazione deve essere calcolata confrontando tra di loro: da un lato, tutti i costi di investimento e di esercizio dell impianto dall altro, tutti i ricavi derivanti dal conferimento del RSU e/o del CDR, dalla vendita di energia elettrica e dall eventuale vendita di calore. Dovrà essere determinata inoltre la soluzione ottimale in termini di taglia dell impianto, con riferimento alle tonnellate/giorno ( t/g ) di rifiuti (RSU e/o CDR) smaltibili con l impianto di termovalorizzazione. Le taglie più comuni sono quelle da: 250 t/g, 500 t/g, 1000 t/g, 2000 t/g. Una valutazione economica per impianti di diversa potenzialità è riportata nell allegata Tab 1 (con rif. a: smaltimento di CDR ed un prezzo di 110 Euro/MWh per vendita en. el. + certificati verdi). La taglia dell impianto va valutata in relazione al bacino di utenza (cioè alla quantità di t/g di rifiuti producibili nell area che fa capo all impianto in questione) ed all eventuale dislocazione del relativo impianto di selezione dei rifiuti nel caso in cui si consideri di bruciare del CDR. In questo caso le soluzioni per l installazione dell impianto di termovalorizzazione sono sostanzialmente due: l impianto di selezione del CDR può essere integrato con l impianto di termovalorizzazione, cioè la selezione viene effettuata nello stesso luogo dove il CDR viene bruciato l impianto di termovalorizzazione è separato da quello di selezione del CDR, nel qual caso bisogna tener conto anche del costo di trasporto del CDR. Tenuto conto che il costo di conferimento del CDR risulta attualmente dell ordine di Euro/t, l invio del CDR all impianto di termovalorizzazione deve risultare economicamente conveniente per il gestore dei rifiuti rispetto all eventuale suo smaltimento in discarica. Per il gestore dei rifiuti, pertanto, è vantaggioso portare il CDR all impianto di termovalorizzazione quando il costo di conferimento, più quello del trasporto, risulta inferiore al costo di messa in discarica più il costo di trasporto alla discarica stessa. Quest ultima somma al momento è valutabile, orientativamente, intorno ai 75 Euro/t di rifiuti. Per quanto riguarda invece l energia elettrica producibile con il termovalorizzatore, il prezzi medi (anno 2002) derivanti dalla vendita del kwh e dalla cessione del Certificato Verde risultano rispettivamente di 56 e 84 Euro/MWh, per un totale di 140 Euro/MWh. E possibile inoltre interpretare i valori riportati in Tab. 1 attraverso degli indicatori economici, che mettono bene in evidenza l effetto scala, quali: il costo di investimento dell impianto: vedi Fig. 3, dove gli importi unitari di investimento risultano attualmente compresi fra Euro per t/g di rifiuti in corrispondenza di impianti con una potenzialità di t/g, e circa Euro per t/g di rifiuti in corrispondenza di impianti con una potenzialità di 250 t/g il costo per il personale: vedi Fig. 4, che mostra come, all aumentare della taglia dell impianto, il peso del costo del personale incida sempre di meno sul costo totale

4 4 le quantità di rifiuti(in t/g ) bruciate per addetto: vedi Fig. 5 il margine operativo lordo: vedi Fig. 6, che mostra come il margine operativo lordo si riduca del 15,95 passando da una potenzialità di t/g ad una di 500 t/g, e come invece si riduca del 28,2% passando da una potenzialità di 500 t/g ad una di 250 t/g. Si può concludere che, nel caso in questione, l effetto scala sui costi, oltre a quello sulle prestazioni, consiglia la realizzazione di grandi impianti di termovalorizzazione in grado di servire bacini di utenza piuttosto ampi, superiori alle 500 t/g di rifiuti. 4. Configurazione di un Impianto di Termovalorizzazione in generale Un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti urbani è sostanzialmente un impianto termoelettrico con ciclo a vapore, che utilizza i rifiuti urbani come fonte energetica primaria per la produzione di energia elettrica e calore. Un impianto di termovalorizzazione è costituito da varie sezioni tra loro interconnesse, e precisamente: dalla sezione relativa al conferimento, allo stoccaggio, all eventuale trattamento ed all alimentazione dei rifiuti, nonché alla gestione ed al trattamento dei residui e dei sottoprodotti solidi (dopo la selezione dei rifiuti); scopo principale di questa sezione è la gestione dei flussi dei rifiuti in ingresso e del loro eventuale pre-trattamento, nonché quello di favorire un possibile recupero dei residui solidi dopo la eventuale selezione; dalla sezione relativa all incenerimento dei rifiuti, cioè dalla caldaia con la relativa camera di combustione, finalizzata alla distruzione dei rifiuti organici ed alla produzione di scorie potenzialmente riciclabili, minimizzando il contenuto di incombusti; dalla sezione relativa al trattamento dei fumi, avente come scopo principale la rimozione dai fumi dei composti inquinanti derivanti dalla combustione, concentrandoli in quantità relativamente ridotte (ceneri, sali di reazione, fanghi da trattamento ad umido, ecc.); dalla sezione riguardante il recupero energetico, e finalizzata al necessario (come richiesto dal Decreto Ronchi) e nel contempo massimo recupero del contenuto energetico dei fumi derivanti dalla combustione, sotto forma di energia termica e/o elettrica. Tuttavia la sezione che più caratterizza questo tipo di impianti è ovviamente quella dedicata all incenerimento (combustione) dei rifiuti, e cioè la caldaia (denominata comunemente anche forno ), e di questa ci si limita a trattare nel seguito. La scelta della tecnologia di recupero energetico tramite combustione dei rifiuti va fatta principalmente in funzione della tipologia del rifiuto da trattare, ed in particolare in base al suo contenuto energetico associato al p.c.i., ed alle sue caratteristiche chimico-fisiche (densità, pezzatura, contenuto di umidità, di inerti, ecc.). In tema di combustione di rifiuti le principali tecnologie impiegabili, che coprono attualmente la stragrande maggioranza delle applicazioni sono essenzialmente quattro, e precisamente: le caldaie (i forni) a griglia fissa le caldaie (i forni) a griglia mobile le caldaie (i forni) a tamburo rotante le caldaie (i forni) a letto fluido. Un quadro di confronto delle possibili tecnologie di combustione dei rifiuti e delle loro applicazioni, con riferimento alle quattro tecnologie suddette, è riportato nella Tab. 2:

5 5 Tab. 2 Quadro sintetico delle tecnologie di incenerimento di rifiuti Tipologia forno Tipologia rifiuto RU CDR / speciali a Griglia mobile idoneo idoneo con limitaz. a Griglia fissa idoneo non idoneo fanghi idoneo (1) con limitaz. non idoneo rifiuti sanitari Idoneo Idoneo Industria chimica Non idoneo Non idoneo Scarti animali non idoneo non idoneo a Tamburo rotante idoneo idoneo idoneo Idoneo Idoneo Idoneo a Letto fluido idoneo con limitaz. idoneo idoneo idoneo con limitaz. Fonte elaborazione Enea (1) in co-incenerimento con i RU che costituiscono il rifiuto principale trattato Idoneo con limitaz. Idoneo con limitaz Forni a griglia (fissa o mobile) I forni a griglia (fissa o mobile) costituiscono la tecnologia più consolidata e, come tale, di più largo impiego nella combustione di rifiuti, in particolare quelli urbani, grazie alla flessibilità che ne caratterizza il funzionamento ed all affidabilità derivante dalle numerosissime applicazioni. La loro caratteristica consiste appunto in una griglia, fissa o mobile, su cui viene formato un letto di rifiuti dello spessore di alcune decine di centimetri. I forni a griglia mobile, in particolare, sono composti da una camera, alla cui base si trova una suola di combustione costituita da una griglia, di norma inclinata e formata da una serie di gradini mobili (vedi Fig. 7). I rifiuti vengono immessi mediante una tramoggia nella parte più alta della griglia, dalla quale uno spintore li sospinge verso i gradini inferiori. L aria di combustione viene iniettata sia sotto la griglia (aria primaria, grossomodo nella quantità stechiometrica necessaria per la combustione), sia nella parte alta della camera di combustione (aria secondaria, corrispondente in prima approssimazione all eccesso d aria necessario per una completa combustione). Il tempo di permanenza del rifiuto sulla griglia deve essere ovviamente tale da garantire il completamento delle diverse fasi del processo di combustione, ed è in genere compreso fra 30 e 60 minuti primi. Le scorie residue del processo vengono scaricate dalla parte finale della griglia. Per garantire maggior flessibilità al processo, e per fare fronte a inevitabili variazioni qualitative dell alimentazione (dei rifiuti in ingresso), è possibile regolare le condizioni di combustione tramite la modulazione delle velocità degli elementi mobili della griglia e/o della portata di aria di combustione nelle varie zone della griglia. Il completamento dell ossidazione dei prodotti di gassificazione e di pirolisi, presenti nella fase gassosa e proveniente dal letto di materiale posto sulla griglia, avviene nella zona immediatamente superiore alla griglia stessa, che costituisce la camera di combustine del forno. Essa deve fornire un buon mescolamento tra i gas provenienti dal letto e l aria secondaria. Le modifiche di più recente introduzione prevedono: l adozione di idonee configurazioni della griglia, al fine di limitare il trascinamento di polveri il miglioramento della distribuzione dell aria primaria sotto la griglia l impiego di griglie raffreddate ad acqua per diminuire l usura degli elementi che la costituiscono

6 6 la possibilità di estrarre le scorie con estrattori a secco, anziché ad umido, al fine di ridurre il loro contenuto di umidità Forni a tamburo rotante I forni a tamburo rotante sono costituiti da una camera cilindrica leggermente inclinata (in genere dell ordine di 1-3%) che ruota lentamente attorno al proprio asse (vedi Fig. 8). La combustione del letto di rifiuti avviene direttamente a contatto con la parete del forno, che nella maggior parte dei casi è rivestita di materiale refrattario. Per quanto riguarda il rapporto lunghezza/diametro del forno questo è in generale compreso tra 2 5 (nella maggior parte dei casi tra 3 4), mentre la velocità di rotazione varia tra 0,2 e 1-1,2 giri/minuto. I forni a tamburo rotante sono impiegati principalmente per lo smaltimento di rifiuti di origine industriale (solidi, liquidi, pastosi), anche pericolosi. A fronte di una semplicità costruttiva e di una elevata flessibilità (per quanto riguarda la tipologia e le caratteristiche dei rifiuti) questi forni presentano degli svantaggi legati essenzialmente al ridotto volume della camera di combustione (e quindi una capacità di trattamento piuttosto ridotta), ed al fatto che la combustione avviene con modalità pressocchè adiabatiche, per cui il controllo della temperatura può essere realizzato solo aumentando l eccesso d aria di combustione e, se necessario, iniettando acqua di raffreddamento. Entrambi questi fattori rendono queste apparecchiature non molto adatte a conseguire elevati livelli di recupero energetico, per cui i forni a tamburo rotante hanno avuto (ed hanno tuttora) una scarsa diffusione per il trattamento dei rifiuti urbani Forni a letto fluido I forni a letto fluido sono costituiti da una camera di combustione all interno della quale viene mantenuto un certo quantitativo di materiale inerte (il letto ), di solito sabbia, tenuto in sospensione (e quindi fluido ) da una corrente ascendente di aria, che funge da comburente, e che è immessa attraverso una griglia di distribuzione posta sul fondo della camera stessa. Il movimento del letto di sabbia garantisce un buon contatto fra combustibile e comburente, oltre ad una notevole uniformità di temperatura e di miscelazione, che contribuiscono a garantire una combustione praticamente costante e completa. In generale i forni a letto fluido, sulla base della pressione di esercizio, si differenziano in letti fluidi a pressione atmosferica e letti fluidi in pressione. Nel campo dei letti fluidi a pressione atmosferica sono disponibili le due varianti in funzione della velocità di efflusso dell aria (vedi Fig. 9a e 9b). a) letto fluido bollente (v = 1-3 m/s), in cui il letto rimane in sospensione statica sotto le azioni contrastanti del peso e della spinta ascensionale. b) Letto fluido circolante o ricircolato (v = 4-10 m/s), in cui il letto viene trascinato con la corrente gassosa e ricircolato sul fondo dopo esser stato separato meccanicamente (tramite ad esempio un ciclone) dai fumi della combustione. A fronte di una configurazione più complessa i forni a letto circolante presentano turbolenze più elevate, con conseguenti miglioramenti nell efficienza di combustione e di scambio termico. I costi maggiori, rispetto ai forni a letto bollente, ne giustificano tuttavia l adozione solo per potenzialità piuttosto significative.

7 7 5. Conclusioni Per quanto riguarda un impianto di termoutilizzazione nel suo complesso, si può dire in conclusione che le relative principali caratteristiche sono le seguenti: 1. Esso è innanzitutto un impianto che recupera energia dai rifiuti, e precisamente sotto forma di energia elettrica e/o energia termica. 2. E un impianto che brucia (incenerisce) rifiuti urbani ed anche rifiuti speciali e/o sanitari, purchè non pericolosi. 3. E un impianto in cui può essere bruciata anche la plastica, purchè essa abbia un contenuto di cloro < 0,9%. 4. E un impianto che risulta più completo se abbinato alla raccolta differenziata dei rifiuti, in quanto quest ultima provvede a separare la frazione secca (CDR) da inviare direttamente al termovalorizzatore. 5. Le ceneri prodotte da un impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani risultano normalmente dell ordine del 15% della quantità di combustibile (rifiuti) bruciato, e possono essere utilizzate tal quali come inerti (impieghi edili) e/o smaltite in discarica.

8

9

10

11

12

13

14

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

LA FILIERA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

LA FILIERA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI LA FILIERA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI LE RISORSE TERMO REALIZZABILI IN MOLISE ISERNIA, 12 APRILE 2014 Giovanni ing. dell'aquila RELATORE Giovanni ing. dell Aquila I punti da considerare quando

Dettagli

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)

Dettagli

4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO

4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO 4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO 4.1. Costi totali In Veneto il costo 2 medio pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel 21 è pari a 127,91. Rispetto ai 124,71

Dettagli

Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione

Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase Schema Sezione 1 La seconda fase, quella più "calda", dove i rifiuti vengono bruciati e, col calore ottenuto,

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

Impianto per il trattamento ecologico dei rifiuti

Impianto per il trattamento ecologico dei rifiuti Impianto per il trattamento ecologico dei rifiuti Indice 1. Introduzione... 2 2. L'impianto proposto... 3 3. Schema a blocchi dell'impianto... 4 4. Descrizione dell'impianto... 5 4.1 Trattamenti meccanici...

Dettagli

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma 31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma Ciclo Ciclo dei dei rifiuti rifiuti Indice Indice 11 Raccolta Raccoltadifferenziata differenziata 11 Riciclaggio Riciclaggio 1/3

Dettagli

I trattamenti post-frantumazione

I trattamenti post-frantumazione I trattamenti post-frantumazione Forum ELV - Ecomondo, 8 Novembre 2007 Ing. Feralpi Siderurgica S.p.A. Il Tavolo Tecnico FIAT-AIRA AIRA Obiettivi Collaborazione di filiera - Selezione soluzioni tecnologiche

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi:

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi: LA COGENERAZIONE TERMICA ED ELETTRICA 1. Introduzione 2. Turbine a Gas 3. Turbine a vapore a ciclo combinato 4. Motori alternativi 5. Confronto tra le diverse soluzioni 6. Benefici ambientali 7. Vantaggi

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

CITTA DI SAN MAURO TORINESE

CITTA DI SAN MAURO TORINESE Allegato deliberazione Consiglio comunale n. 17 / 2015 CITTA DI SAN MAURO TORINESE REGOLAMENTO ANAGRAFE PUBBLICA DEI RIFIUTI Approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 17 del 9 marzo 2015 1 Art.

Dettagli

Valutazione comparativa delle tecnologie di termovalorizzazione dei rifiuti urbani attraverso l incenerimento diretto o dopo trasformazione in CDR

Valutazione comparativa delle tecnologie di termovalorizzazione dei rifiuti urbani attraverso l incenerimento diretto o dopo trasformazione in CDR Valutazione comparativa delle tecnologie di termovalorizzazione dei rifiuti urbani attraverso l incenerimento diretto o dopo trasformazione in CDR Angelo Bonomi Consulente ambientale Verbania (VB) angelo.bonomi2@tin.it

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10 STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in

Dettagli

Rifiuti: da problema a risorsa

Rifiuti: da problema a risorsa CONSORZIO NAZIONALE PER IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI DI BENI A BASE DI POLIETILENE Rifiuti: da problema a risorsa Nota illustrativa sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia CHE COSA SONO I RIFIUTI? Un

Dettagli

Il mercato spagnolo del riciclaggio

Il mercato spagnolo del riciclaggio Nota settoriale Il mercato spagnolo del riciclaggio Agenzia ICE Ufficio di Madrid Data di realizzazione: aprile 2013 Agenzia ICE ufficio di Madrid Il settore del riciclaggio 1 CENNI SUL MERCATO SPAGNOLO

Dettagli

Lavori intelligenti per il risparmio energetico

Lavori intelligenti per il risparmio energetico Città di San Donà di Piave Assessorato all Ambiente SPORTELLO ENERGIA Lavori intelligenti per il risparmio energetico SOLARE TERMICO Un impianto a collettori solari (anche detto a pannelli solari termici

Dettagli

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo

Dettagli

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA DCO 2/08 AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (Articolo 2, comma 3, dei decreti ministeriali 20 luglio 2004) Documento per

Dettagli

Ciclo di raccolta e recupero della materia in impianti a trattamento meccanico. 22 maggio 2015

Ciclo di raccolta e recupero della materia in impianti a trattamento meccanico. 22 maggio 2015 Ciclo di raccolta e recupero della materia in impianti a trattamento meccanico 22 maggio 2015 La Strategia Europea di gestione dei rifiuti Restando valido l assunto che «il miglior rifiuto è quello non

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3063 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

SERVIZIO: CHIUSURA DEL CICLO DEI RIFIUTI URBANI

SERVIZIO: CHIUSURA DEL CICLO DEI RIFIUTI URBANI Allegato a) - SCHEDE TECNICHE DEI SERVIZI RESI SCHEDA a.3 SERVIZIO: CHIUSURA DEL CICLO DEI RIFIUTI URBANI DEFINIZIONE Oggetto del servizio è la gestione dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta per

Dettagli

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. 1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia

Dettagli

Recupero di metalli mediante la termovalorizzazione

Recupero di metalli mediante la termovalorizzazione 1 Recupero di metalli mediante la termovalorizzazione Gino Schiona Direttore Generale CIAL Alberto Cambiaghi Direttore Generale Brianza Energia Ambiente Ecomondo Rimini, 6 novembre 2014 2 CIAL. La strategia

Dettagli

L Italia delle fonti rinnovabili

L Italia delle fonti rinnovabili L Italia delle fonti rinnovabili Le fonti rinnovabili in Italia Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, pubblica periodicamente dati e statistiche sulle fonti rinnovabili utilizzate in Italia. L uscita

Dettagli

ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione

ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione ALLEGATO II Calcolo della produzione da cogenerazione I - Calcolo dell energia elettrica da cogenerazione 1. Per calcolare il risparmio di energia primaria di una unità di cogenerazione, occorre anzitutto

Dettagli

A.I.R.A. Associazione Industriale Riciclatori Auto

A.I.R.A. Associazione Industriale Riciclatori Auto ELV: criticità del sistema I trattamenti post frantumazione Ing. - Feralpi Siderurgica SpA Il Tavolo Tecnico FIAT-AIRA Obiettivi - Collaborazione di filiera - Selezione soluzioni tecnologiche più promettenti

Dettagli

Energia e Fonti Rinnovabili. Un esempio di risparmio energetico: la produzione distribuita di energia elettrica

Energia e Fonti Rinnovabili. Un esempio di risparmio energetico: la produzione distribuita di energia elettrica Energia e Fonti Rinnovabili Almo Collegio Borromeo, Pavia, a.a. 2009-2010 corso riconosciuto dall Università degli Studi di Pavia Un esempio di risparmio energetico: la produzione distribuita di energia

Dettagli

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE Stima del costo di trattamento e recupero Febbraio 2011 1 Redazione a cura di: Dott. Riccardo Civera, Ing. Vita Tedesco, Ing. Palma Urso 2Er 2 Indice 1 CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE...

Dettagli

UNIAMO LE ENERGIE. 7-11 ottobre 2009 Torino Esposizioni

UNIAMO LE ENERGIE. 7-11 ottobre 2009 Torino Esposizioni UNIAMO LE ENERGIE 7-11 ottobre 2009 Torino Esposizioni Recuperabilità dei rifiuti speciali non pericolosi in provincia di Torino Duccio Bianchi Obiettivi Analizzare la struttura dello stock di rifiuti

Dettagli

FANGHI DI DEPURAZIONE: L ESPERIENZA SMAT

FANGHI DI DEPURAZIONE: L ESPERIENZA SMAT ESPERIENZE INNOVATIVE IN ITALIA SUGLI ASPETTI DEPURATIVI: UN FOCUS SUI FANGHI Bologna, 22 ottobre 2014 FANGHI DI DEPURAZIONE: L ESPERIENZA SMAT Ing. Marco ACRI Direttore Generale SOCIETÀ METROPOLITANA

Dettagli

Quadro dei consumi energetici

Quadro dei consumi energetici Quadro dei consumi energetici La situazione nazionale Il quadro dei consumi energetici nazionali degli ultimi anni delinea una sostanziale stazionarietà per quanto riguarda il settore industriale e una

Dettagli

352&(662',&20%867,21(

352&(662',&20%867,21( 352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.

Dettagli

PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico

PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico Il Governo italiano ha presentato il 19 febbraio scorso il "Nuovo piano sull'efficienza energetica, sulle rinnovabili e sull'eco industria", con

Dettagli

Dati delle prove effettuate e schema di processo. Processo Hydrowaste

Dati delle prove effettuate e schema di processo. Processo Hydrowaste Dati delle prove effettuate e schema di processo 2010 Processo Hydrowaste Premessa Il problema dello smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani è molto sentito in tutta Europa. Oltre ai tradizionali metodi

Dettagli

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO Decreto del Presidente della Repubblica n 1208 del 05/09/1966 Modifiche alla vigente disciplina normativa in materia di apparecchi di alimentazione per generatori di vapore aventi potenzialità specifica

Dettagli

Come funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento

Come funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento LA TECNOLOGIA DEL CICLO COMBINATO A GAS NATURALE La maggiore quantità di energia elettrica generata da Edison è prodotta da 28 centrali termoelettriche. Edison sviluppa, progetta e costruisce interamente,

Dettagli

Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione

Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione Edgardo Curcio Presidente AIEE Roma, 26 ottobre 2010 Nell ambito di uno studio condotto per Assoelettrica lo scorso

Dettagli

Relazione Tecnica. Allegato n 1. Valutazione Impatto Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3)

Relazione Tecnica. Allegato n 1. Valutazione Impatto Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3) Relazione Tecnica Allegato n 1 Valutazione Impatto Ambientale Impianto IPPC SEDAMYL S.p.A. AIA n.1018 del 12/10/2007 in fase di rinnovo Comune SALUZZO CENTRALE DI COGENERAZIONE IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

La termovalorizzazione nel nuovo Programma Regionale per la Gestione Rifiuti

La termovalorizzazione nel nuovo Programma Regionale per la Gestione Rifiuti La termovalorizzazione nel nuovo Programma Regionale per la Gestione Rifiuti Con contributi di: Dario Sciunnach S. Cappa, L. Losa, U. Parravicini, P. Zerbinati (Regione Lombardia) M. Lombardi (ARPA Lombardia)

Dettagli

http://www.prognos.com/fileadmin/pdf/aktuelles/results_co2_wasteproject.pdf Emissioni e risparmi di CO2 per tonnellata trattata (Prognos 2008)

http://www.prognos.com/fileadmin/pdf/aktuelles/results_co2_wasteproject.pdf Emissioni e risparmi di CO2 per tonnellata trattata (Prognos 2008) 1.2.1 Resource savings and CO2 reduction potential in waste management in Europe and the possible contribution to the CO2 reduction target in (Prognos, Ifeu, Infu 2008) http://www.prognos.com/fileadmin/pdf/aktuelles/results_co2_wasteproject.pdf

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

il mini eolico quanto costa e quanto rende

il mini eolico quanto costa e quanto rende il mini eolico quanto costa e quanto rende quanto costa e quanto rende Il costo di un sistema mini eolico installato chiavi in mano (IVA esclusa) per taglie comprese fra 5 kw e 20 kw è compreso fra 3.000

Dettagli

Impianti di selezione meccanica dei rifiuti

Impianti di selezione meccanica dei rifiuti Impianti di selezione meccanica dei rifiuti Gli impianti di selezione meccanica dei rifiuti solidi possono fare parte di un sistema integrato per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Essi producono:

Dettagli

ristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO:

ristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO: Studio di consulenza, ingegneria, progettazione e certificazione ING s.r.l. Via G. D'Alzano, 10-24122 Bergamo Tel. 035.215736 - F ax 035.3831266 info@ingsrl.it - www.ingsrl.it P.IVA. 03124050166 PROGETTO:

Dettagli

Mediamente per realizzare 1 kw di impianto fotovoltaico occorrono almeno 7 m2.

Mediamente per realizzare 1 kw di impianto fotovoltaico occorrono almeno 7 m2. Cos'è un impianto fotovoltaico? Un impianto fotovoltaico è un impianto che consente la produzione di energia elettrica attraverso l energia solare, sfruttando le proprietà di materiali sensibili alla luce

Dettagli

Rifiuti. RSA Provincia di Milano. Rifiuti

Rifiuti. RSA Provincia di Milano. Rifiuti RSA Provincia di Milano Rifiuti La normativa affida la gestione dei rifiuti urbani ai Comuni mentre alla Provincia spettano, oltre ai compiti di controllo, anche quelli di programmazione e di coordinamento

Dettagli

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Efficienza Energetica, il forziere nascosto dell industria sarda Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Prof. Daniele Cocco Dipartimento di Ingegneria

Dettagli

Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici

Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIRO L Landesagentur für Umwelt PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Agenzia provinciale per l ambiente Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici Nel

Dettagli

RESIDUI DELLA PULIZIA STRADALE: IL PROCESSO DI RECUPERO

RESIDUI DELLA PULIZIA STRADALE: IL PROCESSO DI RECUPERO Convegno MatER 15-16 maggio 2013 - Piacenza TECNOLOGIE E TENDENZE PER IL RECUPERO DEI RIFIUTI RESIDUI DELLA PULIZIA STRADALE: IL PROCESSO DI RECUPERO Pergetti Mauro 15-16 maggio 2013 1 Premessa 1/2 Il

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

ANALISI DEI COSTI DELL ENERGIA IN FUNZIONE DEL COMBUSTIBILE

ANALISI DEI COSTI DELL ENERGIA IN FUNZIONE DEL COMBUSTIBILE Lunedì 18 settembre 2006 AGROENERGIE PER LO SVILUPPO RURALE: SCENARI A CONFRONTO ANALISI DEI COSTI DELL ENERGIA IN FUNZIONE DEL COMBUSTIBILE Ing. Gaetano Cavalli Ing. Gaetano Cavalli 1 BIOMASSA E CO 2

Dettagli

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca Bologna, 15 maggio 2006 Hera Bologna s.r.l. 1 COGEN OSPEDALE MAGGIORE RIVA CALZONI BARCA BECCACCINO 2 La rete 3 Le condotte Posa tubazioni

Dettagli

Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra

Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra Impianto fotovoltaico L impianto fotovoltaico, posto sulla copertura dell edificio, permette di trasformare l energia solare in energia

Dettagli

IL CICLO DEI RIFIUTI DOMESTICI da scarti ad Energia Rinnovabile

IL CICLO DEI RIFIUTI DOMESTICI da scarti ad Energia Rinnovabile 1 IL CICLO DEI RIFIUTI DOMESTICI da scarti ad Energia Rinnovabile OBIETTIVO FAMIGLIA - FEDERCASALINGHE HORIZON 2020: TAVOLA ROTONDA Strumento di coesione e crescita delle donne. Innovazione tecnologia

Dettagli

Forum Compostaggio La Valorizzazione energetica delle biomasse organiche da rifiuto. Walter Giacetti Torino 5 Marzo 2008

Forum Compostaggio La Valorizzazione energetica delle biomasse organiche da rifiuto. Walter Giacetti Torino 5 Marzo 2008 Forum Compostaggio La Valorizzazione energetica delle biomasse organiche da rifiuto Walter Giacetti Torino 5 Marzo 2008 I servizi di Etra per i Comuni Etra nasce il 1 gennaio 2006 dall aggregazione dei

Dettagli

Taglia i costi Dimezza le emissioni

Taglia i costi Dimezza le emissioni Taglia i costi Dimezza le emissioni Il micro-cogeneratore più efficiente a livello mondiale Cos è BlueGEN? Il più efficiente generatore di elettricità e calore di piccola taglia BlueGEN funziona a gas

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico Sintesi del decreto legislativo sulla promozione della cogenerazione ad alto rendimento PIU RISPARMIO ENERGETICO INCENTIVANDO LA COGENERAZIONE AD ALTO RENDIMENTO Il decreto

Dettagli

Progetto Apprendere per orientarsi nella società complessa. Laboratorio ambientale: il riciclaggio dei rifiuti

Progetto Apprendere per orientarsi nella società complessa. Laboratorio ambientale: il riciclaggio dei rifiuti Regione Siciliana SCUOLA SECONDARIA DI 1 1 GRADO S. QUASIMODO - Ragusa Progetto Apprendere per orientarsi nella società complessa Laboratorio ambientale: il riciclaggio dei rifiuti Esperto: ing. Walter

Dettagli

DIATI Dipartimento di Ingegneria dell Ambiente, del Territorio e delle infrastrutture TECNOLOGIE E TENDENZE PER IL RECUPERO DA RIFIUTI Termovalorizzatore di Torino: aspetti ambientali ed energetici Piacenza

Dettagli

Recupero delle acque di conceria con utilizzo di fonti rinnovabili

Recupero delle acque di conceria con utilizzo di fonti rinnovabili Recupero delle acque di conceria con utilizzo di fonti rinnovabili Dott. Ing. Simone Bonari Sig. Maurizio Maggioni IX Convegno AICC L acqua L industria ed alcune lavorazioni in particolare sono da sempre

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

COMUNE DI PALENA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI ANNO 2014.

COMUNE DI PALENA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI ANNO 2014. COMUNE DI PALENA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI ANNO 2014. Gentili cittadini, come evidenziato lo scorso anno con nota informativa di pari oggetto, il 2013 è stato il primo anno in cui

Dettagli

Nuove centrali ed emissioni di CO2 in Lombardia

Nuove centrali ed emissioni di CO2 in Lombardia Nuove centrali ed emissioni di CO2 in Lombardia Milano, 30-12-05 Per approfondimenti: Davide Zanoni, zanoni@avanzi.org Tel. 02-36518110 Cell 333 4963144 Matteo Bartolomeo, bartolomeo@avanzi.org Tel. 02-36518110

Dettagli

Efficienza energetica nell industria italiana

Efficienza energetica nell industria italiana Efficienza energetica nell industria italiana Certificati Bianchi: compiti dell ENEA ai sensi del DM 28 dicembre 2012, guide operative settoriali Alessandra De Santis Unità Tecnica Efficienza Energetica

Dettagli

ALTRE MODALITA DI PRODUZIONE DI ENERGIA

ALTRE MODALITA DI PRODUZIONE DI ENERGIA Scheda 6 «Agricoltura e Agroenergie» ALTRE MODALITA GREEN JOBS Formazione e Orientamento LA COMPONENTE TERMICA DELL ENERGIA Dopo avere esaminato con quali biomasse si può produrre energia rinnovabile è

Dettagli

WORKSHOP. I controlli di ARPA agli impianti di incenerimento dei rifiuti in Emilia - Romagna Stato attuale e prospettive RIMINI.

WORKSHOP. I controlli di ARPA agli impianti di incenerimento dei rifiuti in Emilia - Romagna Stato attuale e prospettive RIMINI. WORKSHOP I controlli di ARPA agli impianti di incenerimento dei rifiuti in Emilia - Romagna Stato attuale e prospettive RIMINI 31 Maggio 2005 Centro Congressi SGR Via Chiabrera 34/B Produzione e recupero

Dettagli

LINEA DI TRATTAMENTO. Rifiuti solidi. Impianto di selezione per la produzione di Cdr e Cnc

LINEA DI TRATTAMENTO. Rifiuti solidi. Impianto di selezione per la produzione di Cdr e Cnc LINEA DI TRATTAMENTO Rifiuti solidi Impianto di selezione per la produzione di Cdr e Cnc Impianto di recupero energetico mediante forno a letto fluido Produzione di CdR e/o CnC SCHEMA A BLOCCHI IMPIANTO

Dettagli

GAS NATURALE O METANO

GAS NATURALE O METANO Composto prevalentemente da un idrocarburo: metano da da cui prende il nome. GAS NATURALE O METANO Alto potere calorifico. Mancanza di tossicità e impurità. È un'ottima risorsa energetica. È l'energia

Dettagli

ALLEGATO TECNICO 1B PER IL RECUPERO ENERGETICO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO

ALLEGATO TECNICO 1B PER IL RECUPERO ENERGETICO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO ALLEGATO TECNICO 1B PER IL RECUPERO ENERGETICO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO Milano, 23 luglio 2001 1) DETERMINAZIONE QUANTITA' E CORRISPETTIVO. a) Il materiale oggetto del presente allegato viene inteso

Dettagli

BERICA IMPIANTI SPA- COGENERAZIONE

BERICA IMPIANTI SPA- COGENERAZIONE BERICA IMPIANTI SPA COGENERAZIONE COME ÉÈ COMPOSTO, COME FUNZIONA, COSA PRODUCE COME É COMPOSTO MOTORE: Viene scelto fra le migliori marche ricercando le caratteristiche e modelli adeguati alle esigenze

Dettagli

Scheda tecnica n. 36E - Installazione di gruppi di continuità statici ad alta efficienza (UPS)

Scheda tecnica n. 36E - Installazione di gruppi di continuità statici ad alta efficienza (UPS) Scheda tecnica n. 36E - Installazione di gruppi di continuità statici ad alta efficienza (UPS) 1. ELEMENTI PRINCIPALI 1.1 Descrizione dell intervento Categoria di intervento 1 : Vita Utile 2 : Vita Tecnica

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) GUIDA UTILE.......... LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) Pag. 1 di 6 INDICE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) COS È LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001?...

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

Il concetto di gestione dei rifiuti

Il concetto di gestione dei rifiuti Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

I rifiuti: un possibile tema per affrontare in modo globale e sistemico gli argomenti previsti per la II. media

I rifiuti: un possibile tema per affrontare in modo globale e sistemico gli argomenti previsti per la II. media I rifiuti: un possibile tema per affrontare in modo globale e sistemico gli argomenti previsti per la II. media Esperti di scienze naturali Docenti delle Sm di Cadenazzo e Lugano-Besso 1. Introduzione

Dettagli

I CONSUMI ED IL RENDIMENTO

I CONSUMI ED IL RENDIMENTO I CONSUMI ED IL RENDIMENTO E buona prassi che chiunque sia interessato a realizzare un impianto di riscaldamento, serio, efficiente ed efficace, si rivolga presso uno Studio di ingegneria termotecnica

Dettagli

Offerta al pubblico di UNIVALORE PLUS prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit linked (Codice Prodotto UL12UD)

Offerta al pubblico di UNIVALORE PLUS prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit linked (Codice Prodotto UL12UD) Società del gruppo ALLIANZ S.p.A. Offerta al pubblico di UNIVALORE PLUS prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit linked (Codice Prodotto UL12UD) Regolamento dei Fondi interni REGOLAMENTO DEL FONDO

Dettagli

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE parti 3 4 1 IMPIANTO TERMICO In generale si può pensare articolato nelle seguenti parti: Generatore uno o più apparati che forniscono energia termica ad un mezzo di trasporto

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 2 OTTOBRE 2014 478/2014/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E AL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE CRITERI PER LA RIMODULAZIONE

Dettagli

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006 Claudio Boldori CON LA PUBBLICAZIONE DEL RONCHI TER, SEMBRA CONCLUSA LA PRIMA E DOVEROSA FASE DI COMPLETAMENTO

Dettagli

Termovalorizzatore di Acerra

Termovalorizzatore di Acerra Termovalorizzatore di Acerra Il termovalorizzatore di Acerra è uno dei più grandi impianti d Europa, con una capacità di smaltimento pari a 600.000 t/anno di RSU pretrattato; esso produce 600 milioni di

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

Smaltimento degli Oli Lubrificanti Esausti

Smaltimento degli Oli Lubrificanti Esausti Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Tesi di Laurea Smaltimento degli Oli Lubrificanti Esausti Relatore : Ing. Prof. Massimiliano

Dettagli

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia RSA Provincia di Milano Energia Fig. 1: consumi elettrici per ciascun settore La produzione e il consumo di energia hanno impatto dal punto di vista ambientale, soprattutto per ciò che riguarda il consumo

Dettagli

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma.

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma. Chi siamo L Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili (Assobioplastiche) è nata dalla volontà dei produttori, trasformatori e utilizzatori delle bioplastiche

Dettagli

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere e Introduzione A partire da aprile 2011 è attivo un nuovo sistema di recupero e smaltimento degli pneumatici fuori uso, che prevede

Dettagli

Sostenibilità. I Vantaggi degli Imballaggi Metallici. Associazione Nazionale fra i Fabbricanti Imballaggi Metallici ed Affini

Sostenibilità. I Vantaggi degli Imballaggi Metallici. Associazione Nazionale fra i Fabbricanti Imballaggi Metallici ed Affini Sostenibilità I Vantaggi degli Imballaggi Metallici Associazione Nazionale fra i Fabbricanti Imballaggi Metallici ed Affini La Sostenibilità è definita come Andare incontro alle necessità delle generazioni

Dettagli

FORNI CREMATORI PER ANIMALI D AFFEZIONE. ciroldi. ciroldi.it FORNI CREMATORI - PRODOTTI INOX - SVERNICIATORI - INCENERITORI

FORNI CREMATORI PER ANIMALI D AFFEZIONE. ciroldi. ciroldi.it FORNI CREMATORI - PRODOTTI INOX - SVERNICIATORI - INCENERITORI FORNI CREMATORI PER ANIMALI D AFFEZIONE ciroldi.it ciroldi FORNI CREMATORI - PRODOTTI INOX - SVERNICIATORI - INCENERITORI FORNI CREMATORI PER ANIMALI D AFFEZIONE FORNI STATICI PER LA CREMAZIONE DI SPOGLIE

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti SCUOLA PRIMARIA PERCORSI PER LE CLASSI I E II MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro

Dettagli

RELAZIONE DI SINTESI

RELAZIONE DI SINTESI Progetto Sergan INTERREG III A SARDEGNA / CORSICA / TOSCANA Progetto SERGAN Reti locali del gas RELAZIONE DI SINTESI Studio sulle reti locali del gas Domanda prevedibile di gas nei prossimi dieci anni

Dettagli