RISPETTO DELLA PERSONALITÀ DEL MINORE È UN OBBLIGO>>

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1 A002954, 1 A FONDAZIONE INSIEME onlus. Da GUIDA AL DIRITTO del 1/2/2014 <<IL RISPETTO DELLA PERSONALITÀ DEL MINORE È UN OBBLIGO>> di redazione Guida al Diritto. Per la lettura completa del pezzo si rinvia al periodico citato. Con una nuova formulazione della norma è stata presa posizione in ordine al contrasto sorto in dottrina all indomani della legge n. 151 del 1975 sulle effettiva portata dell articolo 147 de codice civile. Gli articoli 3, 4 e 5 del decreto modificano gli articoli 147, 148e 155 del Cc al fine di coordinarli con la nuova disciplina in tema di potestà genitoriale", sia nella parte già modificata dall articolo 1, commi 7 e seguenti, della legge n. 219 del 2012 (quanto agli articoli 315 e 315-bis del Cc, sullo stato giuridico della filiazione e quanto ai diritti e doveri del figlio) sia nella parte oggetto delle modifiche introdotte nello stesso decreto (quanto al nuovo articolo 317-bis e alla nuova articolazione del titolo nono del primo libro del Codice civile). MODIFICHE ALL ARTICOLO 147 DEL CODICE CIVILE (DLGS 154/2013, ARTICOLO 3). In particolare, mentre in precedenza (in forza dell articolo 29 della legge 19 maggio 1975 n. 151) in merito ai doveri verso i figli, l articolo 147 del Cc prescriveva che il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole, tenendo conto delle capacità, dell inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli, attualmente -immutata la rubrica dell articolo- lo stesso dispone che il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l obbligo di mantenere istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto dall articolo 315-bis. La disposizione pare -a mio avviso- per un verso, assolutamente ridondante, per altro, dimostrazione vivente del mutare nel tempo della coscienza sociale e del suo atteggiarsi nella perenne contrapposizione tra genitori e figli. I DOVERI VERSO I FIGLI. In ordine al primo rilievo (inutilità della prescrizione) si osserva che la stessa è meramente ripetitiva di quanto esposto nel primo comma dell articolo 315-bis del Cc (il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni) sì che era sufficiente -a mio avviso- in ordine ai doveri dei coniugi verso i figli, che l articolo 147 del Cc richiamasse -senza altra precisazione- gli articoli 315 e seguenti (ad esempio precisando, i rapporti con i figli sono disciplinati dagli articoli 315 e seguenti), come puntualmente è avvenuto con riguardo agli articoli 148 e 155.

2 A002954, 2 In margine al secondo, anticipato, aspetto della disposizione in esame e in particolare al suo atteggiarsi quale specchio della mutata coscienza sociale, osservo che la norma -ancorché apparentemente e sostanzialmente identica al vecchio articolo 147 del Cc salvo quanto alla sostituzione della locuzione prole, probabilmente apparsa al legislatore delegato poco tecnica, con il termine figlio, e al nuovo obbligo posto a carico dei genitori di assistere moralmente i figli -è sotto più aspetti innovativa, rispetto al passato (e correggo, al riguardo, quanto già esposto in margine all articolo 315-bis del Cc, in Finocchiaro M. Il figlio deve collaborare nell interesse della famiglia, in «Guida al Diritto», n. 5/2013, pagine 78 e seguenti). In particolare, per correttamente comprendere la carica innovativa della disposizione l interprete non può prescindere dalla storia della prescrizione. Storia che può così riassumersi: ## il codice civile del 1865 prevedeva, asetticamente, che il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l obbligazione di mantenere, educare e istruire la prole (così, l articolo 138, comma 1, del Cc 1865); ## diversamente il codice del 1942 aveva qualificato, secondo la logica del tempo, l obbligazione in questione prescrivendo che l educazione e l istruzione devono essere conformi ai principi della morale e al sentimento nazionale fascista (articolo 147 del Cc, comma 2); ## soppresso, dall articolo 3, del decreto legislativo luogotenenziale 14 settembre 1944 n. 287, l obbligo di una educazione conforme al sentimento nazionale fascista, la generazione repubblicana è stata educata in conformità ai principi della morale, unicamente sino al 20 settembre 1975; ## a far tempo da quella data ogni riferimento alla morale è stato abbandonato ed è stato previsto, a carico dei genitori, l obbligo, nel curare la istruzione dei figli, di tenere conto della capacità, dell inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli stessi (articolo 147, comma 1, come sostituito dall articolo 29, della legge 19 maggio 1975 n. 151, su cui, ampiamente, Finocchiaro A., in Finocchiaro A. e M., «Diritto di famiglia», 1, cit., pp ), per evitare, probabilmente, che fossero forzatamente avviati allo studio del violino e dell armonia giovani attratti -viceversa- dalla passione per la boxe o per il gioco del calcio; ## con decorrenza dal 1 gennaio 2013 l obbligazione in questione è ulteriormente mutata, come sopra anticipato, atteso che i genitori, attualmente (in conformità a quanto prescritto dalla più moderna pedagogia, ovvero dal comune sentire) oltre a mantenere, istruire ed educare i figli, non devono più tenere conto" della capacità, dell inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli stessi, ma "devono rispettare" le loro capacità, inclinazione naturale e aspirazioni, nonché assisterli moralmente.

3 A002954, 3 Con decorrenza dal 1 gennaio 2013 i genitori oltre a mantenere, istruire ed educare i figli, «devono rispettare» la loro inclinazione naturale e assisterli moralmente. Quanto all obbligo, per i genitori, non più di tenere conto, ma di rispettare la capacità, la inclinazione naturale e le aspirazioni dei figli, ritengo che con la nuova formulazione della norma in esame il legislatore abbia finalmente- preso posizione in ordine al contrasto sorto in dottrina all indomani della legge n. 151 del 1975 sull effettiva portata dell articolo 147 del codice civile. Può concludersi pertanto (come già proposto da alcuni Autori in sede di esegesi dell articolo 174, come novellato dal legislatore del 1975, cfr. Finocchiaro A., op. ult. cit., pp. 390 e 391) nel senso che attualmente sussiste l obbligo del rispetto da parte dei genitori della personalità del minore e che la previsione in parola non costituisce solo un norma di azione per i genitori, ma una vera e propria norma di relazione nei rapporti tra minore e genitori, che spiega i suoi effetti nel contrasto fra i soggetti del rapporto educativo. Quanto, ancora, all obbligo di assistenza morale è opportuno -anzitutto- precisare che questa non ha nulla a che vedere con la morale cui faceva riferimento l originaria formulazione dell articolo 147 del codice civile. Mentre -infatti- nel vecchio 147 Cc la locuzione faceva riferimento alla morale come a ciò che è conforme ai principi del giusto e dell onesto (e, quindi, in una visione etica della società, imponeva ai genitori l obbligo di indirizzare i figli verso obiettivi corretti e generalmente accettati dalla società), attualmente il termine deve essere inteso come ciò che concerne lo spirito, in contrapposizione alla materia. In altri termini, mentre un buon precettore o una ottima istituzione devono limitarsi a garantire ai minori loro affidati il mantenimento, nonché una congrua educazione e una opportuna istruzione che, eventualmente, tenga conto delle inclinazioni dei minori stessi, si richiede da parte dei genitori un quid pluris costituito, appunto, dall assistenza morale. L assistenza morale dei figli da parte dei genitori (e, nell età matura e tarda dei genitori, l assistenza morale dei figli verso i genitori, anche se in alcun modo menzionata nell articolo 315-bis del Cc, certo essendo che detta assistenza non si esaurisce nel rispetto dovuto dai figli ai genitori) è un dovere morale, insito nel rapporto di filiazione, che prescinde da un imposizione giuridica e che -può concludersi- esisteva già prima della riforma anche se non menzionato nella vecchia formulazione dell articolo 147 (sì che, sotto tale aspetto, l espressione appare sostanzialmente ultronea). Anche se -a mio avviso- si è a fronte a una obbligazione già ex se insita nel rapporto di filiazione e per l adempimento della quale difficilmente potrà farsi ricorso alla procedura di cui all articolo 612 del Cpc (in tema di esecuzione forzata di obblighi di fare e di non fare) è facile profezia prevedere che la

4 A002954, 4 stessa, ove a giudizio di qualche figlio non adeguatamente adempiuta, darà l occasione a nostri giudici per condanne, pecuniarie, esemplari a carico di genitori non collaborativi. MODIFICHE AGLI ARTICOLI 14 E 155 DEL CODICE CIVILE (DLGS 154/2013, ARTICOLI 4 E 5). Non esistendo più figli legittimi, contrapposti a figli naturali, o nati fuori dal matrimonio, e unico essendo lo status di figlio, il legislatore delegato -in applicazione dell articolo 2, comma 1, lettera h) della legge delega- ha disciplinato tutti i complessi rapporti tra genitori e figli nel titolo nono del primo libro del codice civile (articoli 315 e seguenti) sotto la rubrica «Della responsabilità genitoriale e dei diritti e doveri del figlio" (in sostituzione della rubrica Della potestà dei genitori e dei diritti e dei doveri del figlio, che aveva sostituito, con decorrenza dal 1 gennaio 2013, per effetto dell articolo 1, comma 6, della legge n. 219 del 2012, la precedente rubrica della potestà dei genitori), (articolo 2, comma 10, del decreto). Il titolo, a sua volta, per effetto del decreto in esame si articola in due capi: ## dei diritti e doveri del figlio (articoli ); ## esercizio della responsabilità genitoriale a seguito di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio ovvero all esito di procedimenti relativi ai figli nati fuori del matrimonio (articoli octies) (articolo 2, commi 11 e 12, del decreto). È facile profezia prevedere che se qualche figlio giudicasse non adeguatamente adempiuto questo dovere, ciò darà occasione ai nostri giudici per condanne, pecuniarie, esemplari. CONCORSO NEGLI ONERI E PROVVEDIMENTI RIGUARDO AI FIGLI. In conseguenza di tale nuovo assetto della materia: ## da un lato, l articolo 4 del decreto ha sostituito l articolo 148 del Cc, sul concorso degli oneri per il mantenimento della prole e sulla eventualità i genitori non siano i grado di farvi fronte, disponendo, testualmente: i coniugi devono adempiere l obbligazione di cui all articolo 147, secondo quanto previsto dall articolo 316-bis (che riproduce, con gli opportuni adattamenti, il vecchio articolo 148); ## dall altro, l articolo 5 del decreto ha sostituito l articolo 155 del Cc (in tema di provvedimenti riguardo ai figli nell ambito del giudizio di separazione personale dei coniugi) con il seguente: in caso di separazione, riguardo ai figli, si applicano le disposizioni contenute nel capo secondo del titolo nono (id est gli articoli octies); ## da ultimo, l articolo 106, lettera a) del decreto ha abrogato gli articoli da 155-bis a 155-sexies, atteso che la materia trova attualmente la propria disciplina nei nuovi articoli da 337-bis a 337-octies.

5 A002954, 5 MODIFICHE ALL ARTICOLO 165 DEL CC E ALLE RUBRICHE DEL LIBRO PRIMO DEL CODICE CIVILE (DLGS 154/2013, ARTICOLI 6 E 7). Gli articoli 6 e 7 del decreto si limitano a un opera di maquillage della terminologia contenuta nel codice e, pertanto, da un lato (con l articolo 6), è stato abrogato ogni riferimento alla potestà (già patria, poi, dopo il 1975, dei genitori) considerata un retaggio dei secoli bui, e si è sostituito ogni riferimento a questa con l espressione, più consona all epoca attuale, responsabilità genitoriale (così all articolo 165 del Cc, dall altra (con l articolo 7) sono state modificate -come prescritto dalla legge delega- moltissime rubriche del libro primo del codice. ADEGUAMENTO DEI LESSICO DEI CODICE ALLE NUOVE TERMINOLOGIE. In particolare: ## il titolo settimo, già intitolato della filiazione, ha, attualmente, come rubrica dello stato di figlio; ## la rubrica del capo primo di tale titolo, già della filiazione legittima, è ora titolato della presunzione di paternità; ## è stata soppressa la sezione prima del capo primo, una volta dedicata allo stato di figlio legittimo, mentre le sezioni seconda (delle prove della filiazione legittima) e terza (dell azione di disconoscimento e delle azioni di contestazione e di reclamo di legittimità) sono divenute, rispettivamente, il capo secondo e terzo (del titolo), sotto le rubriche, rispettivamente, delle prove della filiazione, e dell azione di disconoscimento e delle azioni di contestazione e di reclamo dello stato di figlio; ## attesa la presenza dei nuovi capi secondo e terzo è stata abrogata la rubrica del vecchio capo secondo (della filiazione naturale e della legittimazione) e soppressa la sezione I (con la sua rubrica della filiazione naturale), mentre le rubriche dei paragrafi 1 e 2 della sezione prima (del riconoscimento dei figli; della dichiarazione giudiziale della paternità e della maternità naturale) sono state così sostituite: del riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio; della dichiarazione giudiziale della paternità e della maternità; ## è stata sostituita -come già evidenziato sopra- la rubrica del titolo nono e lo stesso è stato articolato in due capi.