DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLO ZUCCHINO IN COLTURA PROTETTA

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1 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLO ZUCCHINO IN COLTURA PROTETTA Requisiti generali Le aziende che aderiscono al marchio devono possedere i seguenti requisiti con riferimento alle attività di produzione primaria, comprese le attività di trasporto, magazzinaggio e di manipolazione: - Registrazione ai sensi dell art. 6 del Regolamento CE n. 852/2004; - Corretta tenuta del Quaderno di campagna; - Rapporti di prova-analisi in autocontrollo delle acque utilizzatea scopo irriguo; - Rapporti di prova-anaisi in autocontrollo ai fini della definizione dei limiti massimi di residui di fitosanitari nei prodotti ortofrutticoli da conferire; - Piano di autocontrollo secondo i principi della normativa HCCP; - gli imballaggi utilizzati per la commercializzazione dei prodotti, se già usati, dovranno essere adeguatamente puliti in modo da garantire la sicurezza igienico sanitaria, così come previsto nel piano di autocontrollo HACCP; - Corretta gestione della rintracciabilità; - Definizione delle modalità di attivazione dei richiami della merce; - Posizione di regolarità rispetto agli obblighi previsti dal D.lgs. n. 194/2008; - Corretta gestione dei mezzi di trasporto e delle relative modalità di trasporto. Le norme tecniche di difesa integrata della coltura sono quelle predisposte ed aggiornate dalla Regione Siciliana. Al disciplinare di produzione si allegano le schede relative alle tecniche di difesa fitosanitaria valide al momento dell approvazione del disciplinare. Le stesse saranno da considerarsi automaticamente modificate a seguito di ogni aggiornamento predisposto dal competente dipartimento della Regione Siciliana. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 1

2 Ambiente di coltivazione e vocazionalità pedoclimatica E una coltura che predilige suoli a tessitura tendenzialmente sabbiosa o franca, ricchi di sostanza organica e con ph da acido a neutro (5,5-7). Le temperature ottimali per lo sviluppo della coltura sono comprese tra 18 e 24 C, mentre con temperature di C la crescita si arresta. Sono da evitare gli ambienti con elevata ventosità. Mantenimento dell agroecosistema naturale All interno dell azienda è raccomandato assicurare la presenza di aree non coltivate destinate a siepi, filari alberati, aree boscate, specchi d acqua, ecc., per garantire un importante serbatoio di organismi utili che rappresentano una fonte di biodiversità essenziale al mantenimento della stabilità del sistema. All'interno della coltura protetta viene consigliata l adozione di tutte le attività ecosostenibili. Si suggeriscono in particolare le seguenti opzioni: - utilizzo di insetti utili o biofungicidi, previsti nelle tabelle della difesa o altri prodotti classificati come biologici, per il controllo totale o parziale di almeno un parassita; - utilizzo di insetti utili per l impollinazione; - utilizzo di reti anti-insetto in grado di limitare l entrata nelle serre di fitofagi (es. nottue, dorifora), con conseguente riduzione nell utilizzo dei fitofarmaci. Scelta varietale e materiale di moltiplicazione La coltivazione di varietà costituite o provenienti da organismi geneticamente modificati (OGM) non è consentita. La scelta varietale, compatibilmente con le esigenze di mercato, deve tenere presenti gli aspetti produttivi (qualità e quantità), il comportamento della varietà nei confronti dei parassiti animali e vegetali (resistenza e/o tolleranza alle principali fitopatie) nonché le caratteristiche pedoclimatiche dell ambiente di coltivazione. È necessario utilizzare varietà tolleranti, impiegare portainnesti resistenti, curare la nutrizione e la difesa durante l allevamento della giovane piantina allo scopo di ottenere piantine robuste e ben proporzionate tra parte aerea e radici (non filate). Il materiale di moltiplicazione deve provenire da fornitori accreditati dal SFR ed essere accompagnato dal documento di commercializzazione che attesti la "qualità CE". Sistemazione e preparazione del suolo In coltura protetta il terreno viene preparato con una fresatura ad una profondità di 20 cm e in seguito deve essere perfettamente livellato per evitare che nel tempo si formino ristagni idrici. Il terreno può essere pacciamato con film di PE incolore (trasparente) o fumé dello spessore di 0,05 mm sotto il quale viene collocato l impianto di irrigazione, costituito normalmente da una manichetta forata o dall ala gocciolante. La pacciamatura fumé garantisce una maggiore precocità, un risparmio di acqua, un freno per le erbe infestanti, una pulizia del frutto e una salubrità maggiore della pianta. Si raccomanda l utilizzo di materiali pacciamanti biodegradabili o riciclabili. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 2

3 Avvicendamento colturale Gli obiettivi della rotazione sono: preservare la fertilità del suolo, limitare le problematiche legate alla sua stanchezza, alla specializzazione di malattie e fitofagi e migliorare la qualità delle produzioni. Si raccomanda un accurata rimozione dei residui colturali prima di eseguire nuovi impianti. Lo zucchino coltivato all interno di strutture fisse (che permangono almeno cinque anni sulla medesima porzione di appezzamento) è svincolato dall obbligo della successione a condizione che, almeno ad anni alterni, vengano eseguiti interventi di solarizzazione (di durata minima di 60 giorni) o altri sistemi non chimici di contenimento delle avversità. Per coltivazioni fuori suolo la rotazione non è obbligatoria. Semina, trapianto, impianto I filari devono avere preferibilmente orientamento nord-sud per ottenere la massima esposizione al sole, le strutture (tunnel o serre) devono avere opportuna cubatura e idonee aperture per permettere un buon ricambio d aria ed evitare la condensa. I materiali di copertura devono assicurare massima resa termica e trasparenza (PE ed EVA sono riciclabili). I sesti d impianto devono essere ampi e tengono conto della cubatura della struttura di protezione e del sistema di allevamento. In alternativa al trapianto si può ricorrere alla semina diretta. La densità d impianto varia a seconda della tecnica di coltivazione (serra, tunnel o pieno campo) e della precocità delle cultivar adottate. Rispettare l investimento varietale indicato dalla ditta sementiera oppure si consiglia un sesto d impianto che preveda una distanza di 1 m tra i filari e 0,5 m sul filare, e una densità di 2 piante/m 2. Gestione del suolo e pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti In coltura protetta è vietato il diserbo con sostanze chimiche. È necessario effettuare la pacciamatura del terreno per facilitare, durante la fase di allevamento delle piante, il controllo delle infestanti, ridurre l evaporazione e, conseguentemente, migliorare l efficienza dei nutrienti evitando fenomeni di lisciviazione. Per la pacciamatura si raccomanda l utilizzo di materiale biodegradabile o riciclabile. Fertilizzazione L apporto degli elementi fertilizzanti deve mantenere e migliorare la fertilità del suolo, compensare le asportazioni della coltura e le perdite tecnicamente inevitabili. La concimazione deve mantenere nel terreno una disponibilità nutritiva proporzionale alle esigenze delle piante nelle diverse fasi fenologiche per il mantenimento dell'equilibrio tra attività vegetativa e produttiva. Gli apporti di fertilizzanti possono essere definiti utilizzando l applicativo METAFert fornito dall Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari della Regione oppure secondo il modello semplificato con schede a dose standard che prevede, in presenza di una situazione produttiva normale, quantitativi standard di azoto, di fosforo e di potassio, che possono subire delle riduzioni o degli aumenti in funzione dei livelli produttivi. In ogni caso per il calcolo delle Unità Fertilizzanti (U.F.) da apportare è obbligatorio avere a disposizione una analisi chimico-fisica del terreno. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 3

4 La concimazione azotata deve essere frazionata se si prevede un apporto superiore a 100 U.F. E da preferire la distribuzione in fertirrigazione degli elementi nutritivi. Un eccesso d azoto nella fase iniziale influenza negativamente la fioritura e l allegagione. Si consiglia di effettuare la distribuzione della sostanza organica e dei concimi fosfo-potassici nel periodo autunno-invernale. E ammesso l impiego di pollina, liquami, letami, reflui zootecnici e delle industrie agroalimentari, compost e prodotti consentiti in produzione biologica, nel rispetto delle norme vigenti. In tal caso gli apporti degli elementi fertilizzanti vanno considerati alla stregua degli apporti da concimi minerali con conseguente conteggio del valore delle U.F. in essi contenuti. Irrigazione Un corretto utilizzo della risorsa idrica deve consentire il soddisfacimento del fabbisogno idrico della coltura e il raggiungimento di risultati quanti-qualitativi economicamente competitivi, garantendo al contempo di evitare gli sprechi, la lisciviazione dei nutrienti e contenere lo sviluppo di avversità. Dovranno essere in ogni caso preferiti i sistemi di distribuzione a basso volume (microaspersione e subirrigazione), che consentono di raggiungere una maggiore efficienza irrigua. I volumi ed i turni di adacquamento dovranno essere valutati in relazione all'ambiente di coltivazione, all'andamento stagionale e all umidità della porzione di suolo esplorata dalle radici. Ai fini irrigui l azienda potrà avvalersi del servizio on line IRRISIAS fornito dall Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana oppure dovrà registrare su apposite schede irrigue : date e volumi di irrigazione (per le aziende di superficie aziendale inferiore ad 1 ha, è sufficiente riportare il volume per l intero ciclo colturale e l indicazione delle date di inizio e fine irrigazione); le piogge, con dati ricavabili da pluviometro o da stazione meteorologica, oppure disporre di dati forniti dal Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS). Il volume irriguo stagionale non deve superare i m3/ha. Deroghe sono possibili in funzione dell andamento meteorologico. Per ciascun turno irriguo si consiglia di non superare la capacità di campo e la velocità media di infiltrazione per evitare perdite per ruscellamento, lisciviazione e condizioni di asfissia. È auspicabile l introduzione di strumenti di controllo per valutare l entità del processo evapotraspirativo e la disponibilità idrica nel terreno, in modo da dosare gli apporti in funzione di accertati fabbisogni. Non è ammessa l irrigazione per scorrimento e/o sommersione. Vanno rispettati i seguenti volumi massimi per intervento irriguo e per ettaro: Tipo di terreno Millimetri Metri cubi ad ettaro Terreno sciolto Terreno medio impasto Terreno argilloso DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 4

5 Difesa integrata e controllo delle infestanti E obbligatorio il rispetto delle prescrizioni riportate nelle specifiche schede colturali. Raccolta Il momento della raccolta viene stabilito quando pezzatura, forma, colore e consistenza sono quelli propri della varietà utilizzata. Utilizzare imballaggi nuovi o,se usati, adeguatamente puliti in modo da garantire la sicurezza igienico sanitaria. Ciascun lotto dovrà essere identificato in tutte le fasi, dalla raccolta alla commercializzazione, per permetterne la rintracciabilità. ZUCCHINO in fuori suolo È ammessa l applicazione del sistema di produzione integrata alla tecnica di produzione fuori suolo ponendo particolare attenzione alla completa riciclabilità dei substrati e alla riutilizzazione agronomica delle acque reflue. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 5

6 ZUCCHINO IN COLTURA PROTETTA CONCIMAZIONE AZOTO Note decrementi Note incrementi Apporto di AZOTO standard in situazione normale per una produzione di: t/ha: Quantitativo di AZOTO da sottrarre (-) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni: (barrare le opzioni adottate) DOSE STANDARD: 175 kg/ha di N Quantitativo di AZOTO che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni. Il quantitativo massimo che l agricoltore potrà aggiungere alla dose standard anche al verificarsi di tutte le situazioni è di: 40 kg/ha: (barrare le opzioni adottate) 30 kg: se si prevedono produzioni inferiori 40 t/ha; 30 kg: se si prevedono produzioni superiori a 60 t/ha; 20 kg: in caso di elevata dotazione di sostanza organica; 20 kg: in caso di scarsa dotazione di sostanza organica; 20 kg: in caso di apporto di ammendante; 30 kg: in caso di interramento di paglie e stocchi della coltura precedente; 20 kg: in caso di forti escursioni termiche in specifici periodi dell anno in presenza della coltura; 15 kg: in caso di forte lisciviazione dovuta a surplus pluviometrico in specifici periodi dell anno (es. pioggia superiore a 300 mm nel periodo ottobrefebbraio). DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 6

7 ZUCCHINO IN COLTURA PROTETTA CONCIMAZIONE FOSFORO Note decrementi Apporto di P 2 O 5 standard in situazione normale per una produzione di: t/ha: Note incrementi Quantitativo di P 2 O 5 da sottrarre (-) alla dose standard: Quantitativo di P 2 O 5 che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard: (barrare le opzioni adottate) DOSE STANDARD (barrare le opzioni adottate) 30 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 40 t/ha; 20 kg: in caso di apporto di ammendante. 150 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale; 190 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa; 0 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata. 30 kg: se si prevedono produzioni superiori a 60 t/ha; 10 kg: in caso di basso tenore di sostanza organica nel suolo. ZUCCHINO IN COLTURA PROTETTA CONCIMAZIONE POTASSIO Note decrementi Note incrementi Apporto di K 2 O standard in situazione normale per una produzione di: t/ha: Quantitativo di K 2 O da sottrarre (-) alla dose standard: Quantitativo di K 2 O che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard: (barrare le opzioni adottate) DOSE STANDARD (barrare le opzioni adottate) 40 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 40 t/ha; 150 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale; 40 kg: se si prevedono produzioni superiori a 60 t/ha. 30 kg: in caso di apporto di ammendante. 200 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa; 300 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsissima; 0 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 7

8 SCHEDA DIFESA FITOSANITARIA ZUCCHINO IN COLTURA PROTETTA AVVERSITA CRITERI D INTERVENTO SOSTANZE ATTIVE, AUSILIARI E MEZZI BIOTECNICI NOTE E LIMITAZIONI D USO Nottue fogliari (Spodoptera littoralis, Chrysodeiis chalcites, Helicoverpa armigera Autographa gamma, ecc.) Si consiglia l uso di trappole innescate con feromone sessuale specifico, una per serra e specie, per segnalare il probabile inizio dell infestazione;; alle prime catture intensificare i controlli sulla coltura. Interventi biologici Alla presenza delle larve di prima età intervenire con Bacillus thuringiensi, ripetendo il trattamento, se necessario, a cadenza settimanale. Bacillus thuringiensis Spinosad (1) Clorantraniliprole (2) Emamectina benzoate (3) Indoacarb (4) (1) Al massimo tre interventi all'anno indipendentemente dall avversità;; ammesso solo su Spodoptera littoralis ed Helicoverpa armigera. (2) Al massimo due interventi all'anno. (3) Al massimo due interventi all anno. (4) Al massimo tre interventi all'anno. Alla presenza delle uova o delle larve di prima età. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 8

9 AVVERSITA Afide delle cucurbitacee (Aphis gossypii) CRITERI D INTERVENTO - Non eccedere con le concimazioni azotate - All inizio dell infestazione distruggere le piante attaccate - Si consiglia di pacciamare il terreno con plastica bianca riflettente al fine di allontanare gli afidi dalla coltura - Mantenere le piante spontanee ai bordi degli appezzamenti, per favorire lo sviluppo degli antagonisti (predatori e parassitoidi) Interventi biologici All'inizio dell'infestazione introdurre, in uno o più rilasci, Aphidius colemani (1-2 individui/mq). Con temperature superiori a 16 C distribuire 5 pupe/mq di Aphidoletes aphidimiza in due rilasci. Intervenire alla presenza del fitofago al fine di limitare le infezioni da virus (CMV). In caso di infestazioni localizzate trattare solo le piante attaccate. SOSTANZE ATTIVE, AUSILIARI E MEZZI BIOTECNICI Aphidoletes aphidimiza Beauveria bassiana Olio minerale (1) Piretro naturale Acetamiprid (2) (3) Deltametrina (4) (5) Flonicamid (6) Imidacloprid (2) (7) Pymetrozine (8) Spiromesifen (9) Spirotetramat (10) Thiamethoam (2) (11) NOTE E LIMITAZIONI D USO (1) Si consiglia di aggiungere olio minerale alle ss.aa. indicate, al fine di limitare la diffusione di virosi. In tal caso è ammesso nel periodo che precede la fioritura. (2) Con Neonicotinoidi al massimo un intervento per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (3) Al massimo due interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. (4) Con Piretroidi al massimo un intervento per ciclo colturale. (5) Al massimo quattro interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. (6) Al massimo due interventi all'anno (7) Al massimo un intervento all anno i ndipendentemente dall avversità. (8) Al massimo due interventi all'anno indipendentemente dall avversità e solo se si eseguono lanci di insetti utili. (9) Al massimo due interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. (10) Al massimo due interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. (11) Somministrabile anche per immersione delle piantine prima del trapianto e, dopo la crisi di trapianto, direttamente al terreno o con l irrigazione a goccia. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 9

10 AVVERSITA Aleirodidi (Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci) CRITERI D INTERVENTO Interventi biologici Preventivamente introdurre, in uno o più rilasci, Eretmocerus eremicus (1 individuo/mq) o Amblyseius swirskii (30-50 individui/mq); sui focolai d'infestazione elevare le dosi rispettivamente a 20 individui/mq e individui/mq. Intervenire ad infestazione diffusa e con insufficiente presenza di predatori (Miridi) e parassitoidi (Encarsia spp., Eretmocerus spp.) SOSTANZE ATTIVE, AUSILIARI E MEZZI BIOTECNICI Beauveria bassiana Amblyseius swirkii Eretmocerus eremicus Azadiractina Piretro naturale Buprofezin Flonicamid (1) Imidacloprid (2) (3) Lambda-cialotrina (4) Pymetrozine (5) Pyriproyfen (6) Spiromesifen (7) Spirotetramat (8) Thiacloprid (1) Thiamethoam (1) (9) NOTE E LIMITAZIONI D USO (1) Al massimo due interventi all'anno colturale (2) Con Neonicotinoidi al massimo un intervento per ciclo colturale indipendentemente dall avversità. (3) Al massimo un intervento all anno (4) Con Piretroidi al massimo un intervento per ciclo colturale (5) Al massimo due interventi all'anno indipendentemente dall avversità e solo se si eseguono lanci di insetti utili. (6) Al massimo un intervento all anno. (7) Al massimo due interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. (8) Al massimo due interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. (9) Somministrabile anche per immersione delle piantine prima del trapianto e, dopo la crisi di trapianto, direttamente al terreno o con l irrigazione a goccia. Tripidi (Frankliniella occidentalis, Thrips spp.) Si consiglia di collocare trappole cromo - attrattive azzurre per individuare precocemente la presenza del fitofago. Interventi biologici All inizio della fioritura introdurre, in uno o più rilasci, Amblyseius cucumeris ( individui/mq), Amblyseius swirskii (30-50 individui/mq) o Orius laevigatus (1-2 individui/mq). Amblyseius cucumeris Amblyseius swirskii Orius laevigatus Azadiractina Piretro naturale Spinosad (1) (1) Al massimo tre interventi all'anno Minatori fogliari (Liriomyza spp.) Intervenire alla comparsa dei primi individui. Dall inizio della fioritura in poi il contenimento può essere affidato alle popolazioni i ndigene di Orius laevigatus. Intervenire solo con scarsa parassitizzazione da Diglyphus isaea. Spinosad (1) Ciromazina (2) (1) Al massimo tre interventi all'anno (2) Al massimo un intervento all anno. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 10

11 AVVERSITA Ragnetto rosso (Tetranychus urticae) CRITERI D INTERVENTO Limitare le fertilizzazioni azotate e le altre pratiche che incrementano il vigore vegetativo. Interventi biologici Preventivamente introdurre, in uno o più rilasci, Amblyseius andersoni (6 individui/mq) o Amblyseius californicus (4 individui/mq). Alla presenza del ragnetto rosso introdurre, in uno o più rilasci, Phytoseiulius persimilis (4-12 individui/mq), di Amblyseius andersoni (20 individui/mq) o di Amblyseius californicus (20 individui/mq). Se si utilizzano insetticidi di sintesi, attendere almeno 20 giorni prima di iniziare i lanci. La presenza di Phytoseiulus persimilis indigeno in ragione di 1/10 forme mobili di Tetranychus urticae assicura il contenimento dell infestazione. Altri predatori indigeni, quali Orius spp. e Stethorus punctillum possono bloccare le infestazioni. SOSTANZE ATTIVE, AUSILIARI E MEZZI BIOTECNICI Amblyseius andersoni Amblyseius californicus Phytoseiulus persimilis Beauveria bassiana Eitiazo Bifenazate Spiromesifen (1) NOTE E LIMITAZIONI D USO Al massimo due interventi per ciclo colturale contro questa avversità. (1) Al massimo due interventi all anno Oidio (Podosphaera fusca) Intervenire alla comparsa di decolorazioni fogliari e nel caso di insufficiente presenza di predatori. Al manifestarsi dei sintomi. Ampelomyces quisqualis Zolfo Azoystrobin (1) (2) Bupirimate Cyflufenamid (3) Fenbuconazolo (4) Meptyldinicap (5) Miclobutanil (4) Penconazolo (4) Tebuconazolo (4) Trifloystrobin (1) Al massimo quattro interventi per ciclo colturale contro questa avversità, ad esclusione di Zolfo. (1) Al massimo tre interventi all anno con Azoystrobin, Famoadone, Pyraclostrobin e Trifloystrobin, indipendentemente dall avversità. (2) Al massimo due interventi all anno (3) Al massimo due interventi all anno. (4) Al massimo due interventi all anno con IBE. (5) Al massimo due interventi all anno. Cladosporiosi (Cladosporium cucumerinum) - Distruggere le piante ammalate ed i residui della coltura precedente infetti - Utilizzare varietà resistenti - Utilizzare seme conciato Prodotti rameici Al manifestarsi dei sintomi. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 11

12 AVVERSITA Peronospora (Pseudoperonospora cubensis) Al manifestarsi dei sintomi. CRITERI D INTERVENTO SOSTANZE ATTIVE, AUSILIARI E MEZZI BIOTECNICI Prodotti rameici Ametoctradina (1) + Dimetomorf (2) Ametoctradina (1) + Metiram (3) Azoystrobin (4) (5) Cimoanil (6) Cyazofamid (7) Famoadone (5) + Cimoanil (5) Propamocarb Pyraclostrobin (5) + Dimetomorf (2) NOTE E LIMITAZIONI D USO (1) Al massimo due interventi all anno. (2) Al massimo due interventi all anno. (3) Sospendere gli interventi a 21 giorni dalla raccolta. (4) Al massimo due interventi all anno (5) Al massimo tre interventi all anno tra Azoystrobin, Famoadone, Pyraclostrobin e Trifloystrobin, indipendentemente dall avversità. (6) Al massimo due interventi all anno. (7) Al massimo due interventi all anno. Muffa grigia (Botrytis cinerea) Sclerotinia (Sclerotinia sclerotiorum) Marciume molle (Phytophthora spp. e Pythium spp.) Fusariosi (Fusarium oysporum f. sp. cucurbitae) - Evitare i ristagni idrici nel terreno - Evitare lesioni alle piante - Evitare i ristagni idrici nel terreno - Limitare le irrigazioni - Evitare lesioni alle piante - Eliminare le piante infette Intervenire alla comparsa dei primi sintomi. - Attuare le rotazioni - Distruggere le piante ammalate ed i residui della coltura precedente - Evitare i ristagni idrici - Utilizzare varietà resistenti - Preferire il trapianto alla semina - Utilizzare seme sano e conciato - Non utilizzare seme proveniente da campi infetti Cyprodinil + Fludioonil (1) Feneamide (2) Fenpirazamina (3) Trichoderma spp. Trichoderma spp. Propamocarb (1) (1) Al massimo un intervento per ciclo colturale. (2) Al massimo tre interventi all'anno. (3) Al massimo un intervento all anno. (1) Al massimo due interventi per ciclo colturale. Interventi fisici Si consiglia la solarizzazione del terreno con film trasparente P.E. da 0,05 mm, nei mesi di luglio - agosto per al meno 50 giorni. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 12

13 AVVERSITA Batteriosi (Pseudomonas syringae pv. lachrymans, Erwinia carotovora subsp. carotovora) CRITERI D INTERVENTO - Impiegare seme controllato - Attuare ampi avvicendamenti colturali (almeno 4 anni) - Concimazioni azotate e potassiche equilibrate - Eliminazione della vegetazione infetta, che non va comunque interrata - E sconsigliato irrigare con acque provenienti da canali o bacini di raccolta i cui fondali non vengano periodicamente ripuliti da residui organici SOSTANZE ATTIVE, AUSILIARI E MEZZI BIOTECNICI Prodotti rameici NOTE E LIMITAZIONI D USO Funghi tellurici Sclerotinia (Sclerotinia spp.) Rhizoctonia (Rhizoctonia spp.) Intervenire dopo le operazioni colturali che possono causare ferite. Solo in caso di accertata presenza negli anni precedenti. Metam K (1) Metam Na (1) Dazomet (2) (1) Da effettuarsi prima del trapianto in alternativa a Dazomet, non superando la dose massima di 1000 litri per ettaro all'anno. (2) Da effettuarsi prima del trapianto in alternativa a Metam Na o Metam K. Sullo stesso terreno al massimo una volta ogni tre anni. Moria delle piantine (Pythium spp.) Virosi (CMV, ZYMV, WMV-2) Nematodi galligeni (Meloidogyne spp.) Per tutte le virosi trasmesse da afidi in modo non persistente (virus del mosaico del cetriolo CMV, virus del mosaico giallo dello zucchino ZYMV, virus 2 del mosaico del cocomero WMV-2) valgono le stesse considerazioni generali di difesa da tali vettori. Per il trapianto è importante usare piantine ottenute in vivai con sicura protezione dagli afidi. - Effettuare rotazioni colturali con specie poco sensibili - Impiegare portinnesti tolleranti/resistenti - Eliminare e distruggere le piante ammalate ed i residui della coltura precedente - Evitare i ristagni idrici - Utilizzare panelli di semi di Brassica spp.(1) - Utilizzare ammendanti (2) Interventi fisici Si consiglia la solarizzazione del terreno con film trasparente P.E. da 0,05 mm, nei mesi di giugno agosto per almeno 50 giorni. Intervenire in caso di accertata presenza o se nell anno precedente ci siano stati danni. Paecilomyces lilacinus Fenamifos (3) Oamyl (4) (1) Da utilizzare alla dose di 2,5 t/ha, 7-10 giorni prima del trapianto, con interramento a cm e successiva bagnatura. (2) Ad esempio la miscela di olio di tagete (T. erecta) e alghe o estratti di piante; trattamenti in drip irrigation ogni 15 gg. alla dose di l/ha. (3) Al massimo un intervento all anno;; in alternativa ad Oamyl. (4) Intervenire in modo localizzato tramite impianto di irrigazione con la coltura in atto; al massimo due interventi per ciclo colturale alla dose di 10 l/ha di formulato commerciale. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 13

14 AVVERSITA Allegagione dei frutti CRITERI D INTERVENTO SOSTANZE ATTIVE, AUSILIARI E MEZZI BIOTECNICI Acido gibberellico NAD NAA NOTE E LIMITAZIONI D USO Ammessi nei periodi di basse o alte temperature e alle dosi minime riportate nelle etichette dei formulati. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRIMIZIE DI MONTALBANO COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA 14

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