ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 1/29

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 1/29"

Transcript

1 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 1/29 REGIONE DEL VENETO COMMISSIONE REGIONALE V.I.A. (L.R. 26 marzo 1999 n 10) Parere n. 480 del 22/10/2014 OGGETTO: ENI S.P.A. DIVISIONE REFINING AND MARKETING RAFFINERIA DI VENEZIA Upgrading del Progetto Green Refinery per la Raffineria di Venezia (Progetto Green Refinery STEP2) Comune di localizzazione: Venezia (VE) Procedura di VIA Statale (D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., L.R. 10/1999). PREMESSA La Società ENI S.p.A. Divisione Refining & Marketing Raffineria di Venezia, con sede in Via dei Petroli, Porto Marghera (VE), in qualità di Soggetto Proponente, ha provveduto ai sensi dell art. 23 del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., ad attivare la procedura di V.I.A. relativa all intervento in oggetto presso il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e a far pubblicare, in data 16/04/2014, sui quotidiani La Repubblica e Il Gazzettino ed. Venezia, l avviso della richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale ai Ministeri suddetti, nonché di avvenuto deposito del progetto e del S.I.A. con il relativo riassunto non tecnico, presso i citati Ministeri, la Regione Veneto, la Provincia di Venezia ed il Comune di Venezia. Il Proponente ha, altresì, trasmesso alla Regione Veneto copia del progetto definitivo e dello S.I.A., acquisita con prot. n del 14/04/2014, per l attivazione della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale. La Sezione Coordinamento Attività Operative, verificata la completezza formale della documentazione presentata, con nota prot. n del 24/04/2014, ha richiesto al proponente di provvedere alla presentazione al pubblico dei contenuti del progetto, di cui all art. 15 della L.R. 10/1999. Il Proponente, in data 28/05/2014, ha provveduto alla presentazione al pubblico dei contenuti del progetto e del SIA, come disposto dall art. 15 della L.R. 10/99, secondo modalità concordate con il Comune di Venezia, presso la sede di Confindustria Venezia, Via delle Industrie 9. La Sezione Coordinamento Attività Operative, con nota prot. n del 24/04/2014, ha trasmesso alla Sezione Coordinamento Commissioni (VAS-VINCA-NUVV), per il seguito di competenza, copia dell estratto del SIA relativo alla Valutazione di Incidenza Ambientale. Nella seduta della Commissione Regionale V.I.A. del 14/05/2014, è avvenuta la presentazione da parte del Proponente del progetto in questione. Il gruppo istruttorio della Commissione, incaricato dell analisi tecnica del progetto, ha effettuato un sopralluogo presso l area interessata dall intervento in data 30/05/14, preceduto da un incontro tecnico nella stessa giornata presso la sede di ENI S.p.A. Divisione Refining & Marketing Raffineria di Venezia. Lo stesso ha anche svolto un incontro tecnico in data 19/06/2014, presso gli uffici regionali, con la partecipazione dei vari enti interessati ed uffici competenti. Il Proponente, con nota in data 21/05/2014, ha trasmesso la dichiarazione di non necessità della procedura di Vinca, acquisita dall UC VIA con prot. n del 26/05/2014, che è stata inoltrata, con nota prot. n del 06/06/2014, alla Sezione Coordinamento Commissioni (VAS-VINCA-NUVV), per il seguito di competenza. 1/29

2 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 2/29 La Sezione Coordinamento Commissioni (VAS-VINCA-NUVV), con nota prot. n del 16/06/2014, ha trasmesso una richiesta integrazioni relativa alla Vinca, inoltrata per opportuna conoscenza al Proponente, da parte della Sezione Coordinamento Attività Operative, con nota prot. n del 24/06/2014. Il Proponente, con nota in data 23/07/2014, acquisita con prot. n del 01/08/2014, ha trasmesso una nuova versione della relazione di Valutazione di Incidenza Ambientale, che è stata inoltrata alla Sezione Coordinamento Commissioni (VAS-VINCA-NUVV) con nota prot. n del 04/08/2014. La Sezione Coordinamento Commissioni (VAS-VINCA-NUVV), con nota prot. n del 09/09/2014, ha trasmesso la relazione istruttoria tecnica n. 271 del 04/09/2014, con cui propone all Autorità competente per l approvazione dell intervento un esito favorevole con prescrizioni della Valutazione di Incidenza Ambientale e con cui si prende atto della dichiarazione fornita dal proponente in merito all esclusione di possibili effetti significativi sui siti della Rete Natura Il Proponente, con nota in data 29/07/2014, acquisita con prot. n del 06/08/2014, ha trasmesso una nota tecnica di chiarimento su alcuni argomenti oggetto di discussione durante l incontro tecnico svolto in data 19/06/2014. Entro i termini non sono pervenute osservazioni e pareri, di cui all art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., tesi a fornire elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell intervento. Oltre i termini suddetti, il Comune di Venezia, con nota in data 23/09/2014, acquisita con prot. n del 23/09/2014, ha trasmesso copia della deliberazione del Commissario (nella competenza del Consiglio Comunale) n. 59 del 29/07/2014, contenente osservazioni sull intervento. Per quanto riguarda gli oneri istruttori, si sono applicate le disposizioni vigenti in materia. 1. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO Eni R&M ha sviluppato un nuovo processo in grado di generare biocarburanti di nuova concezione da fonti rinnovabili di prima (oli vegetali), seconda (grassi animali o oli esausti di frittura) o terza generazione (biomasse derivate da alghe e rifiuti). A seguito di recenti autorizzazioni del Ministero e dell'ambiente e del Ministero dello Sviluppo Economico, la Raffineria di Venezia potrà operare mediante un nuovo schema operativo basato su tecnologia EcofiningTM per la produzione di biocarburanti di elevata qualità (assetto green ), oltre che in assetto di raffinazione tradizionale (già autorizzato con Decreto AIA). Nell assetto green, l unità EcofiningTM processa biomasse oleose quali oli vegetali raffinati. Al fine di incrementare la produzione di biocarburanti, la Raffineria intende operare un upgrade del progetto Green Refinery : - massimizzando la capacità di trattamento dell unità di EcofiningTM, dalle attuali t/a a t/a, - processando, oltre agli oli vegetali, anche altre biomasse oleose quali grassi animali derivanti dagli scarti dell industria alimentare e oli, - realizzando una nuova sezione d impianto per frazionare il green diesel ottenuto e produrre green jet fuel. 2. DESCRIZIONE DEL SIA Per la redazione del SIA e in considerazione dell'attuale orientamento legislativo, sono stati considerati i seguenti quadri di riferimento: 2.1 Quadro di Riferimento Programmatico 2.2 Quadro di Riferimento Progettuale 2.3 Quadro di Riferimento Ambientale 2.1 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 2/29

3 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 3/29 Gli strumenti programmatori e pianificatori analizzati nello specifico sono stati: Direttive Fuel Quality Directive 1998/70/CE, integrata dalla Direttiva 2009/30/CE e dalla Direttiva Renewable Energy 2009/28/CE, recepita in Italia dal D.Lgs. n. 28 del 03/03/11 (D.Lgs. 28/11). Tali direttive hanno lo scopo di delineare una serie di criteri di sostenibilità volti alla riduzione delle emissioni di gas serra ed al risparmio energetico. Strategia Energetica Nazionale Documento approvato in data 08/03/2013. La strategia individua una serie di obiettivi e di azioni, con un doppio orizzonte temporale di riferimento 2020 e Il progetto è in coerenza con gli obiettivi individuati contribuendo a rafforzare la sicurezza di approvvigionamento e ridurre la dipendenza dall estero. Inoltre esso favorirà la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico. Accordi di Programma per l Area di Porto Marghera - Convenzioni tra enti territoriali (Stato, Regione Veneto, Provincia e Comune di Venezia, Autorità Portuale) mediante le quali le parti coordinano le loro attività per la realizzazione di opere, interventi o programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l'azione integrata e coordinata di più soggetti pubblici. Dalla fine degli anni 90 sono stati siglati: Accordo di Programma per la Chimica a Porto Marghera (1998) - Protocollo di Intesa su Porto Marghera (2006) - Protocollo di Condivisione delle linee strategiche per la riqualificazione e lo sviluppo di Porto Marghera (2007) - Accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del SIN di Venezia Porto Marghera ed aree limitrofe (2012) Sito di Interesse Nazionale Venezia - Porto Marghera - La Legge 426/98, concernente Nuovi interventi in campo ambientale, individua l area industriale di Venezia (Porto Marghera) come intervento di bonifica di interesse nazionale e dispone che gli ambiti compresi negli interventi di interesse nazionale siano perimetrati dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM). In data 24/04/13 il MATTM ha sottoscritto il Decreto per la riperimetrazione del SIN di Porto Marghera a seguito di un istanza della Regione Veneto (mediante DGR 58 del 21/01/13), con conseguente esclusione delle aree agricole e commerciali di Marghera oltre a molte aree urbane di Mestre e Campalto; sono stati inoltre escluse le aree lagunari e i canali portuali di Marghera. Normativa di tutela ambientale per l area di Venezia e della Laguna Una serie di norme molto articolate che a partire dalla Legge 366/63, in cui sono evidenziati i limiti geografici del territorio lagunare all interno dei quali devono essere osservate norme e prescrizioni atte alla salvaguardia della Laguna stessa, la Legge 171/73 Interventi per la salvaguardia di Venezia, la 798/84 Nuovi interventi per la salvaguardia di Venezia, la 360/91 Interventi urgenti per Venezia e Chioggia, la 139/92 Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna ed i decreti Ronchi-Costa DM del 23/04/98 e il DM del 16/12/98 articolano i requisiti di qualità delle acque da perseguire nella Laguna di Venezia e nei corpi idrici del suo bacino scolante e degli impianti di depurazione per assicurare la tutela delle acque e la protezione della vita acquatica. Con il DM del 26/05/99 e il DM del 30/07/99 sono definite, inoltre, le modalità di individuazione delle tecnologie da applicare agli impianti industriali e sono imposti i limiti agli scarichi industriali e civili che recapitano nella Laguna di Venezia e nei corpi idrici del suo bacino scolante al fine di tutelare le acque lagunari. Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS): approvato con la Legge Regionale 5/07, come previsto dall art. 8 della Legge Regionale 35/01, è l atto di programmazione che individua gli indirizzi fondamentali dell attività della Regione e fornisce il quadro di riferimento e le strategie per lo sviluppo della comunità regionale. Tra gli obiettivi del PRS i principali riguardanti la Raffineria sono: prevenzione, controllo e riduzione delle emissioni in atmosfera; aumento del grado di affidabilità delle industrie a grande rischio minimizzandone gli effetti negativi sul territorio in caso di evento incidentale, attraverso una corretta ed efficace gestione delle eventuali situazioni di emergenza; 3/29

4 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 4/29 gestione dei rifiuti e ripristino ambientali dei siti inquinati, in particolare riguardo agli interventi di bonifica dell area Venezia - Porto Marghera in quanto sito di interesse nazionale ai sensi della Legge 426/98; riduzione dell inquinamento delle acque, indicando la laguna di Venezia e il suo bacino tra le aree prioritarie in quanto oggetto del Piano Direttore Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC): adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 372 del 17/02/09. Attualmente è in corso l iter di variante parziale al PTRC 2009 con attribuzione della valenza paesaggistica. La variante, adottata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 427 del 10/04/13, è attualmente nella fase di consultazione del pubblico per l accoglimento di osservazioni e proposte. Nello specifico il Piano promuove la valorizzazione della zona industriale di Porto Marghera attraverso l articolazione di strategie e strumenti di sviluppo, quali: individuare e promuovere l insediamento di nuove attività per sostenere la produttività di Porto Marghera; introdurre nuovi settori di produzione e ricerca incentivando l innovazione tecnologica per sostenere il futuro produttivo della Regione. Dal punto di vista ambientale, il Piano segnala l inquinamento dovuto alla concentrazione industriale nell area di Porto Marghera evidenziando i danni provocati dagli effluenti degli insediamenti civili e industriali. Piano di Area Laguna e Area Veneziana (PALAV): adottato con Delibera n del 23/12/91 ed approvato dal Consiglio Regionale del Veneto con provvedimento n. 70 del 09/03/95, riguarda l intera laguna di Venezia ed i territori circostanti. la Raffineria si inserisce all interno dell insediamento produttivo classificato Zona industriale di interesse regionale, normate dall articolo 41 del PALAV dove è consentita la realizzazione di impianti produttivi, tecnologici e delle relative infrastrutture. Le principali direttive individuate dal Piano per questa zona sono: consolidamento o trasformazione delle attività esistenti e insediamento di nuove in grado di utilizzare i fattori di localizzazione specifici del sito; inserimento di nuovi settori di produzione e ricerca; riassetto degli spazi pubblici e privati, espansione delle attività portuali e commerciali, insediamento dei centri di ricerca, censimento dei manufatti di archeologia industriale e loro riutilizzo compatibile. Piano Regionale di Tutela delle Acque (PTA):approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n.107 del 5/11/2009, contiene le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale di cui agli artt. 76 e 77 del D.Lgs. 152/06. La Regione ha in seguito approvato le Linee Guida applicative del PTA, approvate con DGR n. 80 del 27/01/11. L area di Porto Marghera, in cui rientra il progetto in esame, fa parte del bacino scolante afferente alla Laguna Veneta, corpo idrico individuato dal PTA come area sensibile. Il bacino scolante rientra anche tra le zone designate come vulnerabili da nitrati di origine agricola. Per questo motivo il PTA definisce opportune misure relative agli scarichi ed interventi nel settore della depurazione. Piano Direttore 2000: approvato dal Consiglio Regionale con provvedimento n. 24 del 01/03/00. Obiettivo strategico del Piano nella zona industriale di Porto Marghera è l attuazione del progetto di riuso degli effluenti industriali di Porto Marghera, da attivarsi in sinergia con quello degli interventi integrati di Fusina, volto alla riduzione e al controllo di tutti gli scarichi idrici diretti in laguna. Agli obiettivi di Piano è affiancata una fase programmatica di rilancio e di riconversione dell intera area produttiva, in particolare: mantenimento delle produzioni chimiche con evoluzione verso l utilizzo di tecnologie più avanzate e più pulite. 4/29

5 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 5/29 Piano di Tutela e Risanamento dell Atmosfera (PRTRA): approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 57 dell 11/11/04, rappresenta lo strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente. Per quanto riguarda le emissioni degli impianti industriali, il PRTRA si propone di promuovere interventi incisivi e di accelerare la azioni di mitigazione mediante la messa in atto di una serie di misure di controllo, l utilizzo di materie prime e combustibili meno inquinanti, tecniche di produzioni più pulite e l adozione di sistemi di abbattimento. L area del polo industriale di Marghera è individuata tra le zone industriali da risanare in quanto zona particolarmente inquinata e quindi con specifiche esigenze di tutela ambientale. Per quanto concerne le azioni che consentono una graduale riduzione delle emissioni inquinanti delle attività produttive in tale area, il PRTRA rimanda all Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera. Piano Regionale dei Trasporti (PRT): adottato dalla Giunta Regionale con provvedimento n del 05/07/05, ha il compito di organizzare le politiche che attengono al campo delle infrastrutture e della mobilità e si pone il compito di sintetizzare il quadro della mobilità a livello regionale e di orientare l uso delle risorse. Il piano mette in evidenza che l area di Porto Marghera rappresenta l unica grande concentrazione industriale all interno della Regione Veneto. Il contesto produttivo del Veneto è infatti caratterizzato da un numero elevatissimo di imprese medie e piccole distribuite in migliaia di siti della pianura centrale, di alcune vallate prealpine, e di alcune propaggini di bassa pianura. Il comprensorio industriale costiero di Porto Marghera rappresenta la più grande area portuale-industriale dell'italia settentrionale ed è il tratto di costa mediterranea più vicina al Centro Europa. Questo contingenza può portarla a giocare un ruolo di rilievo nel panorama internazionale del Sud-Est europeo in alternativa ai porti del Nord - Europa nel servire da Sud il continente, soprattutto nelle sue relazioni con il Sud-Est asiatico. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Venezia: approvato dalla Regione Veneto con Delibera di Giunta Regionale n del 30/12/10. La Provincia ha in seguito depositato e pubblicato il piano con Delibera di Giunta Provinciale n. 8 del 01/02/11 e ha adeguato gli elaborati del PTCP alle prescrizioni della DGR n recependo tali modifiche con Delibera di Consiglio Provinciale n. 47 del 05/06/12. Relativamente agli insediamenti per attività economico produttive il PTCP individua i seguenti obiettivi: favorire la concentrazione degli insediamenti in Poli di rilievo sovracomunale dotate di adeguati servizi e infrastrutture e con localizzazioni ottimali rispetto ai principali nodi delle reti infrastrutturali e dei sistemi di trasporto pubblico; promuovere il riordino e la razionalizzazione degli insediamenti esistenti, anche con interventi per adeguare la loro versatilità e la capacità di rispondere ad esigenze multifunzionali; ridurre l impatto e l incidenza ambientale degli insediamenti e delle attività, operando prioritariamente mediante il recupero e la riqualificazione degli insediamenti esistenti. Piano Regolatore Portuale del porto e della zona industriale e commerciale di Venezia Marghera (PRP): approvato dal Ministro dei Lavori Pubblici con decreto n. 319 del 15/05/65 è stato aggiornato dall Autorità Portuale con la redazione del nuovo PRP per la sezione di Porto Marghera, adottato con delibera di Comitato Portuale n. 1/00 del 17/02/00, approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 14/02/01. I principali obiettivi previsti sono: ottimizzazione nel funzionamento dei terminal storici serviti da nuova accessibilità nautica pur nei limiti del piano regolatore portuale vigente; riconversione a fini portuali e logistici di aree dismesse a Porto Marghera e adeguamento dell accessibilità terrestre stradale e ferroviaria; progettazione e realizzazione di una piattaforma portuale in acque profonde. 5/29

6 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 6/29 Variante al PRG del Comune di Venezia per Porto Marghera: adottata con Delibera 258 del 27-28/11/95 ed approvata con Delibera Giunta Regionale 350/99. Tale Variante disciplina l'uso e la trasformazione urbanistica ed edilizia nonché la dotazione di servizi e l'urbanizzazione della parte del territorio comunale individuata dal Piano di Area Laguna e Area Veneziana come zona industriale di interesse regionale e come aree di possibile trasformazione industriale, nonché delle ulteriori aree risultate connesse e complementari rispetto al sistema territoriale di Porto Marghera. La Raffineria si inserisce in un area identificata dal PRG come occupata da attività petrolifere in esercizio alla data di adozione della variante e zona di trasformazione per il recupero ambientale (D speciale/v), normata dell articolo 28bis delle Norme Tecniche di Attuazione. Le NTA indicano come le attività petrolifere presenti in queste aree possono permanere nell attuale sede ed attuare gli interventi di adeguamento e di riconversione che risultino necessari alla permanenza in esercizio dell insediamento. Sono possibili anche interventi di ampliamento ove questi coincidano con il trasferimento, nell insediamento da ampliare, di impianti situati, alla data di adozione della variante, su altri terreni che sono quindi liberati e destinati ad un utilizzazione conforme al PRG. Qualora l insediamento esistente venga dismesso in tutto o in parte le aree interessate dalla suddetta dismissione dovranno essere sistemate a verde urbano. Piano Strategico della città di Venezia: progettato in diverse fasi negli anni a partire dal 2003, fino alla Delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 16/01/06 si pone l'obiettivo generale (con orizzonte temporale ) di costruire una città caratterizzata dall'alta qualità della vita dei suoi abitanti, nei suoi aspetti relazionali, lavorativi e culturali, e dall'alta qualità dei suoi assetti fisici e ambientali. Il piano si prefigge la valorizzazione economica di Porto Marghera per la grande impresa nazionale e sovranazionale, per la logistica e le funzioni di eccellenza, e l ottimizzazione della complessità del sistema produttivo metropolitano auspicando quindi politiche atte a potenziare la presenza della grande impresa ed a rafforzare le funzioni presenti. Piano di classificazione acustica nel Comune di Venezia: approvato con Delibera del Consiglio Comunale 39/05 (esecutiva dal 07/05/05). La Raffineria si inserisce in un ampia area individuata prevalentemente in Classe VI (Aree esclusivamente industriali - Aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi), in cui si applicano i limiti diurni e notturni di 65 db(a) per le emissioni e 70 db(a) per le immissioni. Le zone perimetrali immediatamente limitrofe risultano allo stesso modo collocate in Classe VI. Piano di Azione Comunale per il risanamento della qualità dell aria (PAC) e il Piano Energetico Comunale (PEC): Il PAC si sostanzia con la stesura di una serie di misure programmatiche, sinteticamente espresse, per conseguire il miglioramento della qualità dell aria in ambito urbano, che l'amministrazione comunale si impegna ad attuare e a monitorare periodicamente. Elaborate all atto della stesura del PAC nel 2005, tali misure rappresentano un primo livello operativo del Piano, al quale sono via via seguiti una serie di atti e provvedimenti operativi finalizzati a sostanziarne l attuazione sul territorio comunale (ordinanze, protocolli di intesa, ecc.). Il PEC, inizialmente approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 151 del 6-7/10/03, è stato concepito come piano-processo implementabile nel corso degli anni con il perfezionamento e l'aggiunta di nuovi progetti specifici in funzione delle nuove esigenze della città e dell'utilizzo di nuove tecnologie, anche attraverso il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati. Nel corso del 2009, con DCG n. 421/09 sono stati aggiornati, in collaborazione con l Agenzia Veneziana per l'energia, i dati del Bilancio Energetico e delle emissioni di gas clima-alteranti nel territorio comunale ed è stato aggiornato lo stato dell'arte delle attività o dei progetti in capo all'amministrazione comunale. Vincoli presenti sul territorio Aree naturali protette o sottoposte a regime di salvaguardia: prendendo in considerazione i siti ubicati entro una distanza di 5 km dai confini delle aree oggetto di intervento, sono state valutate le incidenze sulle seguenti aree: 6/29

7 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 7/29 ZPS IT Laguna di Venezia che occupa un area di ha; l area di Raffineria, nel punto più prossimo, dista circa 0,3 km dal confine del sito; SIC IT Laguna medio - inferiore di Venezia che occupa un area di ha; l area di Raffineria dista, nel punto più prossimo, circa 3,4 km; SIC IT Laguna Superiore di Venezia che occupa un area di ha e dista dalle aree di Raffineria, nel punto più prossimo, circa 1,3 km. Aree della rete Natura 2000 : nessuna interessa direttamente l area della Raffineria dove sono ubicati gli impianti di processo e dove saranno realizzati i nuovi impianti, tuttavia i tratti di Laguna prospicienti lo stabilimento rientrano nella rete Natura QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE Inquadramento generale Presso la Raffineria ENI di Venezia sono autorizzati due cicli produttivi alternativi: ciclo produttivo tradizionale (Decreto AIA, prot. DVA-DEC del 30/11/10; capacità autorizzata di lavorazione del greggio 4,55 milioni di t/a) e ciclo produttivo alternativo green (autorizzato dal Ministero dell'ambiente U.prot DVA del 04/07/2014; capacità autorizzata: Olio vegetale raffinato t/a, Nafta full-range t/a). Con il progetto presentato, il proponente intende: a) aumentare la capacità di trattamento dell EcofiningTM dalle attuali t/a alle t/a, e b) processare, oltre agli oli vegetali (quali l olio di palma), anche altre biomasse oleose quali i grassi animali derivanti dagli scarti dell industria alimentare e gli oli esausti di frittura. Tutta la carica sarà importata in Raffineria grezza e prima di essere alimentata all unità EcofiningTM sarà trattata in una nuova unità di pretrattamento al fine di ridurre il contenuto di contaminanti presenti nella stessa e renderla compatibile con il processo EcofiningTM. Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di una nuova sezione d impianto per frazionare la corrente di green diesel prodotta per produrre green jet fuel. Per essere in grado di produrre tutto l idrogeno necessario a massimizzare la carica dell EcofiningTM, attualmente prodotto dall unità di Reforming Catalitico RC3, la Raffineria intende realizzare un nuovo impianto Steam Reformer in grado di produrre fino a Nm 3 /h di idrogeno molecolare, H 2. E' previsto anche un Revamping dell impianto EcofiningTM. L area complessiva interessata dalle attività per la realizzazione dei nuovi impianti e dei nuovi serbatoi avrà un estensione di circa m 2 e una produzione di circa m 3 di terre di scavo. Parte delle aree in cui è prevista l installazione dei nuovi impianti è attualmente occupata dall unità di Distillazione Primaria DP2. Tale unità sarà demolita, insieme al relativo camino E3 e alla torcia fredda a essa asservita, al fine di rendere disponibile l area per la realizzazione dei nuovi impianti. Il valore delle opere in progetto, calcolato dal proponente secondo la Circolare 18 ottobre 2004 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio pubblicata sulla G.U.R.I. n. 305 del 30/12/2004, è pari a 80 milioni di Euro + IVA 22%: Materiali , Costruzione , Spese Generali Descrizione della raffineria ante-operam Presso la Raffineria sono autorizzati due cicli produttivi alternativi: - ciclo produttivo tradizionale (autorizzato dal Decreto AIA, prot. DVA-DEC del 30/11/10): produzione di carburanti mediante raffinazione di petrolio greggio. La Raffineria, durante l operatività del ciclo produttivo tradizionale, ha una capacità autorizzata di lavorazione del greggio pari a 4,55 milioni di t/a, con una capacità di conversione equivalente del 22%, e assicura il rifornimento dei prodotti petroliferi, per usi industriali e civili a una vasta area; - ciclo produttivo alternativo green (autorizzato dalla Determina Direttoriale di non assoggettabilità a VIA, prot. DVA del 29/07/2013, e dalla relativa istanza di modifica non sostanziale del 7/29

8 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 8/29 succitato Decreto AIA): produzione di bio-carburanti innovativi e di elevata qualità da biomasse oleose. La Raffineria, durante l operatività del ciclo produttivo alternativo green, è in grado di trattare fino a t/a di biomasse oleose producendo circa t/a di bio-carburanti. Durante il ciclo produttivo alternativo green, utilizzando biomasse oleose la Raffineria è in grado di produrre: green diesel; green GPL; green nafta. Ciclo produttivo alternativo green autorizzato Le materie prime utilizzate nell'attuale ciclo green sono (MCP = Massima Capacità Produttiva): Materie prime in ingresso U.d.m. MCP Olio vegetale raffinato t/a Nafta full-range t/a Le biomasse oleose di origine vegetale, in carica all unità di EcofiningTM (olio di palma raffinato); la nafta full-range è destinata, dopo separazione di nafta leggera e nafta pesante nella sezione di splitter VN, alle unità di Isomerizzazione e di Reforming Catalitico. Sono inoltre utilizzate materie prime ausiliarie, quali chemicals, flocculanti, catalizzatori e altre sostanze necessarie all operatività delle unità di processo. I prodotti della Raffineria nella configurazione produttiva alternativa green sono i seguenti: Prodotti green in uscita U.d.m. MCP Green diesel t/a GPL (con quote bio) t/a Benzina (con quote bio) t/a I prodotti della Raffineria nel ciclo alternativo green sono: - il green diesel, prodotto di natura idrocarburica paraffinica, ottenuto mediante il processo di idrotrattamento EcofiningTM; - il green GPL (77% mol propano), sottoprodotto dell unità di EcofiningTM, costituisce le quote bio del GPL prodotto; - la green nafta, sottoprodotto dell unità EcofiningTM, costituisce le quote bio della benzina Euro5 prodotta Gli elementi costituenti il progetto in esame Descrizione del Progetto proposto Al fine di incrementare la produzione di biocarburanti, la Raffineria intende operare un upgrade dell'attuale progetto Green Refinery aumentando la capacità di trattamento dell unità di EcofiningTM, dalle attuali t/a alle t/a previste. Di seguito si riportano le principali materie prime in ingresso e i prodotti finiti green in uscita dalla Raffineria durante l operatività del ciclo green nella configurazione post operam. Materie prime in ingresso U.d.m. Ciclo green Olio vegetale grezzo t/a Grassi animali t/a Glicerina grezza t/a Metano t/a Prodotti green in uscita U.d.m. Ciclo green 8/29

9 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 9/29 Green diesel t/a Green jet fuel t/a Green GPL t/a Green nafta t/a Il progetto di upgrade prevede inoltre la realizzazione di una nuova sezione d impianto per frazionare la corrente di green diesel prodotta per produrre green jet fuel. Con l upgrade, la Raffineria intende inoltre processare, oltre agli oli vegetali (quali l olio di palma), anche altre biomasse oleose quali i grassi animali derivanti dagli scarti dell industria alimentare e gli oli esausti di frittura. Tutta la carica sarà importata in Raffineria grezza e prima di essere alimentata all EcofiningTM sarà trattata in una nuova unità di pretrattamento al fine di ridurre il contenuto di contaminanti presenti nella stessa e renderla compatibile con il processo EcofiningTM. Al fine di rispettare inoltre i criteri di sostenibilità dei biocarburanti stabiliti dalla Direttiva Renewable Energy 2009/28/CE, così come recepita in Italia dal D.Lgs. 28/11, e tenuto conto della disponibilità di materie prime biologiche sui mercati internazionali, Eni approvvigionerà gli oli vegetali solo da fornitori che siano in grado di fornire i certificati di sostenibilità emessi dai sistemi di certificazione volontari approvati dalla Commissione Europea (in particolare: ISCC, 2BSvs, RSB EU RED) il cui riconoscimento si applica direttamente in tutti e 27 gli Stati membri dell Unione. Eni utilizza già queste certificazioni per l acquisto di biocarburanti tradizionali, come FAME e bioetanolo e tale sistema sarà esteso agli oli vegetali necessari per la Raffineria di Venezia. Eni è certificata 2BSvs dal Gennaio 2014 per tutti i biocarburanti prodotti dalle proprie Raffinerie (certificato No. 2BS del 29/01/2014). Per essere in grado di produrre tutto l idrogeno necessario a massimizzare la carica dell EcofiningTM, attualmente prodotto dall unità di Reforming Catalitico RC3, la Raffineria intende realizzare un nuovo impianto Steam Reformer in grado di produrre fino a Nm 3 /h di idrogeno. Nei paragrafi che seguono sono descritti i nuovi impianti e le modifiche agli impianti esistenti che si intendono realizzare nell ambito dei progetti precedentemente illustrati Nuova unità di pretrattamento della carica all EcofiningTM La nuova unità di pretrattamento della carica all unità EcofiningTM ha lo scopo di ridurre, mediante raffinazione fisica della carica grezza, il contenuto di contaminanti presenti nella stessa, prima di essere alimentata all unità EcofiningTM. Tale unità potrà trattare una miscela di: Oli vegetali grezzi (es. olio di palma grezzo) (Crude Palm Oil - CPO); Sego animale di categoria 1 (grassi animali); Oli esausti di frittura. Dalla nuova unità di pretrattamento della carica all unità EcofiningTM si otterrà una corrente di biomassa oleosa raffinata, inviata a stoccaggio e quindi in alimentazione all unità EcofiningTM. Ai fini del presente documento, per l analisi del processo della nuova unità, si è considerato un funzionamento della stessa pari a 330 g/anno corrispondente a un fattore di utilizzo dell impianto pari al 90% e a una capacità di trattamento di circa t/a di materia grezza costituita da una miscela di oli vegetali grezzi e sego animale che si ritiene pienamente rappresentativa ai fini della valutazione degli eventuali impatti ambientali indotti. La nuova unità di pretrattamento della carica all unità EcofiningTM sarà costituita da: - Sezione W500 - Degommazione acida con fase di lavaggio. In tale sezione sono rimossi, mediante idratazione, i fosfolipidi (detti anche gomme) contenuti nel sego in alimentazione. I fosfolipidi potrebbero provocare la formazione di schiume dannose per le successive fasi di lavorazione; - Sezione T5/600 PS - Pretrattamento a secco con decolorazione. In tale sezione sono rimosse altre sostanze indesiderate presenti nella carica (costituita da olio di palma grezzo, grassi animali degommati e olio esterificato prodotto nella sezione di esterificazione degli acidi grassi); - Sezione 800PS - Deodorazione/neutralizzazione. In tale sezione sono rimosse tutte le sostanze volatili e le tracce di acidi grassi presenti nella carica (costituita dalla biomassa in uscita dalla sezione precedente); - Sezione 800IC -Sistema di generazione vuoto. In tale sezione avviene la condensazione delle sostanze volatili separate nella precedente sezione; - Sezioni 5600RC e Sistema di raffreddamento; 9/29

10 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 10/29 - Sezioni 178 e Esterificazione degli acidi grassi. In tale sezione avviene la conversione degli acidi grassi separati presso la sezione di deodorazione/neutralizzazione, in olio esterificato, che è ricircolato in alimentazione alla sezione di decolorazione; - Sezione di pretrattamento delle acque reflue. Tale sezione tratta tutti i reflui prodotti dalla nuova unità di pretrattamento Nuovo impianto Steam Reforming Il nuovo impianto per la produzione di idrogeno avrà una capacità produttiva massima di circa Nm 3 /h di idrogeno puro (3,17 t/h). Oltre all idrogeno, l impianto genererà vapore surriscaldato ad alta pressione (circa 50 barg). L impianto sarà alimentato interamente con gas naturale proveniente dalla rete Snam Rete Gas. Il gas sarà approvvigionato all impianto alla pressione richiesta, grazie a due nuovi compressori attraversando una linea aerea che sarà realizzata a partire da una nuova stazione di riduzione installata all interno della Raffineria. Lo Steam Reformer converte la carica idrocarburica in alimentazione in una miscela di H 2, CO e CO 2, oltre a una piccola quantità di CH 4 non reagito, grazie alla reazione della stessa con vapore. Le reazioni che avvengono nella sezione di Steam Reforming sono complesse ma possono essere così riassunte: 1. Reforming del metano: CH 4 + H 2 O = CO + 3H 2 2. Reforming degli idrocarburi: C n H m + nh 2 O = nco + (m+ m/2)h 2 3. Reazione di water gas shift: CO + H 2 O = CO 2 + H 2 L idrogeno prodotto sarà inviato in alimentazione all unità EcofiningTM. Il nuovo impianto di Steam Reforming sarà suddiviso nelle seguenti cinque sezioni principali: - Sezione di purificazione della carica. La funzione di tale sezione è principalmente quella di eliminare dalla carica il cloro, l H2S e gli altri composti solforati che potrebbero comportare l avvelenamento dei catalizzatori; - Sezione di pre-reforming. In tale sezione sono convertiti gli idrocarburi superiori al metano, contenuti nella carica, in una miscela di CH 4, CO, CO 2 e H 2 ; - Sezione di Steam Reforming. Lo Steam Reformer converte la carica idrocarburica in alimentazione in una miscela di H 2, CO e CO 2, oltre a una piccola quantità di CH 4 non reagito, grazie alla reazione della stessa con vapore; - Sezione di CO Shift (conversione di CO). Lo scopo di tale sezione è la conversione del CO a CO 2, mediante reazione con vapore, generando idrogeno; - Sezione di purificazione dell idrogeno (PSA - Pressure Swing Adsorption unit). La funzione di questa sezione è la separazione dell idrogeno contenuto nel gas di processo, per ottenere la purezza richiesta Revamping impianto EcofiningTM L impianto sarà sottoposto agli interventi di adeguamento illustrati nella seguente Tabella. Tipologia di intervento Item Servizio Sezione di Deossigenazione HF1 Sostituzione delle pompe 21-MPE-101 A/B/B con nuove apparecchiature 21-MPE-205 A/B/C Pompe di carica Modifica forno F-101 Forno di reazione Sostituzione dello scambiatore esistente E-104N con nuova apparecchiatura (recuperato fascio tubiero esistente con riduzione della lunghezza) E-204 Refrigerante effluente reattore (treno 1) 10/29

11 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 11/29 Sostituzione del compressore esistente MCE-101-C con nuova 21-MCE-201 apparecchiatura Compressore gas di riciclo Modifica forno F-102 Forno di reazione Sezione di Isomerizzazione HF2 Sostituzione distributore alimentazione e modifica ai piatti E-101 Stripper Sostituzione del demister F-109 Stripper OVHD knockout drum Sostituzione del demister F-106 Stripper OVHD gas compressor knockout drum Nuova sezione d impianto frazionamento green diesel Al fine di produrre green jet fuel sarà realizzata una nuova sezione d impianto in cui sarà frazionata la corrente di green diesel prodotta dalla sezione HF2 (isomerizzazione) dell EcofiningTM. Tale corrente, dopo essere stata preriscaldata dagli scambiatori E-1, E-2 e E-3A/B, a spese dei prodotti caldi, è processata nella colonna di frazionamento C-71. In tale colonna, asservita dal forno F-1, che funge da ribollitore di fondo, sono separate una corrente di green diesel (dalla testa) e una corrente di green jet fuel (da una taglio laterale), inviate entrambe a stoccaggio in serbatoi esistenti. Dalla testa della colonna C-71 la corrente di green diesel separata, dopo raffreddamento nell air cooler EA-1, è alimentata nell accumulatore V-1 e da qui, a valle delle pompe P-3 A/B, in parte ricircolata in colonna e in parte inviata a stoccaggio nell esistente serbatoio 111, dopo essere stata raffreddata nello scambiatore E-1, miscelata con una corrente separata dal fondo della colonna e ulteriormente raffreddata nell air-cooler 01-E- 74. La corrente di green jet in uscita dalla colonna è, a valle delle pompe P-2 A/B, raffreddato mediante passaggio negli scambiatori E-2 e E-4, a spese rispettivamente della corrente di green diesel in alimentazione e di acqua di raffreddamento, e successivamente inviato a stoccaggio negli esistenti serbatoi 307 e 325. La corrente in uscita dal fondo della colonna è, a valle delle pompe P-1 A/B, in parte riscaldata nel forno F-1 e ricircolata in colonna, e in parte miscelata, previo raffreddamento nello scambiatore E-3 A/B con la corrente di green diesel separata dalla testa della colonna. In Allegato 6 del Progetto Definitivo è riportato il layout previsto per la nuova sezione d impianto, mentre in Allegato 7 al presente documento si riportano i Diagrammi di Flusso (PFD) relativi all unità di EcofiningTM così come modificato. Parte delle apparecchiature che costituiscono la nuova sezione d impianto sono esistenti presso la Raffineria e saranno adattate al nuovo utilizzo. La restante quota parte sarà costituita da apparecchiature nuove. Di seguito si riporta l elenco degli interventi di adeguamento previsti per la realizzazione della nuova unità di produzione del green jet fuel Fase di cantiere Il programma dei lavori per la realizzazione dell insediamento industriale prevede l esecuzione delle opere nell arco di circa 17 mesi per le attività che saranno realizzate all interno dei confini della Raffineria (realizzazione impianto di pretrattamento oli, realizzazione impianto SteamReforming e revamping impianto EcofiningTM). Lo SIA afferma che tutte le attività di progetto saranno realizzate adottando tutte le cautele e le procedure previste dalla legge, in pieno coordinamento con l art.7 dell Accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del SIN di Venezia Porto Marghera ed aree limitrofe siglato tra il MATTM e gli Enti locali, con le procedure di messa in sicurezza e bonifica attualmente in corso ed autorizzate e con tutti i progetti in essere. Inoltre le attività in progetto non interferiranno alcun modo con quanto previsto ed approvato per la bonifica della falda e con la messa in sicurezza operativa (MISO) relativa ai terreni dell area di Raffineria. Il numero medio di occupati nei lavori di cantiere sarà mediamente di circa 150 persone, con picchi previsti attorno a 200 persone. 11/29

12 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 12/29 Le attività di cantiere prevedono, tra le diverse fasi operative, la realizzazione dei nuovi impianti, la costruzione di fondazioni e manufatti. L area complessiva interessata dalle attività per la realizzazione dei nuovi impianti e dei nuovi serbatoi avrà un estensione pari a circa mq e una produzione di circa mc di terre. Attività di demolizione Parte delle aree in cui è prevista l installazione dei nuovi impianti è attualmente occupata dall unità di Distillazione Primaria DP2. Tale unità sarà demolita, insieme al relativo camino E3 e alla torcia fredda ad essa asservita, al fine di rendere disponibile l area per la realizzazione dei nuovi impianti. La demolizione includerà tutte le strutture e i servizi presenti nell area e le attività previste sono: - Lavori civili: - Esecuzione apprestamenti provvisori e di sicurezza nelle aree interessate dalle demolizioni per le delimitazioni di cantiere; - Demolizione delle opere in calcestruzzo armato fuori terra; - Demolizione dei rivestimenti fire proofing delle carpenterie o altre parti metalliche; - Eventuali ripristini di pavimentazioni - Lavori meccanici: - Apertura dei passi d uomo e coperchi delle apparecchiature; - Scoibentazione delle attrezzature per esigenze di montaggio (taglio); - Smontaggio di tubazioni e di carpenterie leggere e strutturali; - Estrazione dei fasci tubieri, apertura coperchi e smontaggio di numerosi scambiatori - Smontaggio di numerose pompe; - Smontaggio di una decina di vessel e recipienti; - Smantellamento e smontaggio di n. 6 colonne; - Smantellamento dei forni: H1, H2, H3. - Attività elettriche e strumentali: - Scollegamento e recupero di tutti i cavi relativi ai motori elettrici e colonnini di comando; - Smontaggio impianto di illuminazione (paline e armature); - Smontaggio passerelle portacavi elettrici e conduit; - Smontaggio strumentazione (strumenti di misura, trasmettitori, livelli a vetro, valvole di regolazione, etc.); - Scollegamento e recupero cavi strumentali (multicavi); - Scollegamento e smontaggio junction-box; - Smontaggio passerelle strumentali, conduit, etc.; - Scollegamento e smontaggio quadri locali in campo. Attività di Costruzione Nell ambito delle attività di costruzione delle fondazioni dei nuovi impianti è prevista l installazione di circa 70 nuovi pali ulteriori o in sostituzione di quelli esistenti. Le dimensioni e la profondità dei pali installati sono: sezione quadrata di 30 cm x 30 cm; profondità massima di 15 m. E prevista inoltre la realizzazione di un basamento in calcestruzzo su cui saranno realizzate tutte le apparecchiature costituenti i nuovi impianti. La tecnica di intervento selezionata per la messa in opera dei pali di fondazione (pali a elica continua) risulta in linea con le tecnologie proposte all interno del documento Modalità di intervento di bonifica e di messa in sicurezza dei suoli e delle acque di falda Standardizzazione delle tecniche di posa in opera di fondazioni profonde protocollo attuativo dell Accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del SIN di Venezia - Porto Marghera ed aree limitrofe del 16/04/12 Art. 5 Comma 5. Le fasi esecutive prevedranno lo scavo del palo tramite infissione di un elica continua assemblata su un tubo centrale cavo. Al termine delle fasi di scavo l estrazione dell elica avverrà in contemporanea al getto del calcestruzzo pompato dall interno dell elica stessa. Ove previsto, i pali possono essere armati per tutta la lunghezza tramite gabbie di armatura inserite nel calcestruzzo ancora fresco. Rifiuti prodotti. La produzione di rifiuti delle fasi di demolizione, scavo e realizzazione delle fondazioni è stata analizzata nello SIA e classificata con vari codici CER, pericolosi e non, dei settori 16 e /29

13 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 13/29 In particolare per le terre e rocce da scavo lo SIA evidenzia che esistono in Raffineria consolidate procedure affinché la gestione e l'utilizzo dei materiali da scavo avvenga senza pericolo per la salute dell'uomo, senza recare pregiudizio all'ambiente e in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente (Decreto n.161/2012. Traffico. Il traffico indotto dall opera in fase di costruzione è riconducibile ai mezzi utilizzati per il trasporto dei materiali necessari per la realizzazione delle opere in progetto. Il traffico più pesante si avrà in corrispondenza delle fasi iniziali del cantiere ovvero in corrispondenza dei lavori di scavo e di getto delle strutture in cemento armato. Al traffico pesante vanno aggiunti i veicoli delle maestranze. Per il trasporto dei materiali da costruzione e dei rifiuti durante tutta la fase di cantiere lo SIA prevede l utilizzo di circa 7 camion alla settimana Esercizio dell'impianto green proposto Emissioni in aria Emissioni convogliate La realizzazione dei nuovi impianti di pre-trattamento carica Ecofining TM e Steam Reformer comporterà la demolizione dell unità DP2 e del relativo camino esistente E3. Le nuove sorgenti emissive dei nuovi impianti convoglieranno i propri fumi al nuovo camino E3N e all esistente camino E18. Le caratteristiche delle nuove sorgenti emissive sono riportate in tabella: Apparecchiatura Forno 03F001 - Steam Reformer Caldaia 890HP - Impianto pretrattamento carica Forno F-1 - Sezione di produzione green jet fuel Camino Potenza termica installata Combustibile alimentato E3N 19,3 Gcal/h Fuel Gas e Metano E3N 3 Gcal/h Fuel Gas e Metano E18 5,8 Gcal/h Fuel Gas e Metano I fumi generati dal forno F-1 della nuova sezione di produzione di green jet fuel saranno convogliati all esistente camino E18. Per il convogliamento dei fumi delle nuove unità di pre-trattamento della carica all Ecofining TM e dello Steam Reforming sarà realizzato un nuovo camino, denominato E3N, di altezza pari a 45 m e diametro interno di 2,2 m (area sezione di uscita 3,8 m 2 ). Nel nuovo camino E3N saranno convogliate, in entrambi i cicli produttivi, anche le emissioni discontinue dell esistente caldaia H610 di riscaldamento del circuito Hot Oil (1,2 Gcal/h), che nella configurazione attuale sono convogliate al camino E3. Ai fini del calcolo della bolla di Raffineria, pertanto dovrà essere considerato il nuovo punto di emissione E3N, mentre sarà eliminato il punto di emissione E3 che sarà reso inattivo. Nella tabella che segue, sono riportate le caratteristiche del nuovo punto di emissione E3N e dell'esistente punto di emissione E18, oggetto di modifica a seguito degli interventi proposti. N. emissione Altezza dal suolo (m) Area sezione di uscita (m 2 ) Fasi che originano il flusso Sistemi di abbattimento Monitoraggio in continuo E ,63 DP3 F1, CTE B01, CTE B02, TG01, Forno F1 (sezione di produzione green jet fuel) nessuno Sì 13/29

14 ALLEGATOA alla Dgr n del 27 novembre 2014 pag. 14/29 N. emissione Altezza dal suolo (m) Area sezione di uscita (m 2 ) Fasi che originano il flusso Sistemi di abbattimento Monitoraggio in continuo E3N 45 3,8 Steam reforming, nuove unità di pretrattamento carica all Ecofining TM, Caldaia H610 Hot Oil nessuno no Le Tabelle di seguito mostrano l'elenco dei camini attivi durante l operatività di ciclo produttivo tradizionale e "green", e la descrizione delle sorgenti di emissioni continue ad essi afferenti. Camini attivi durante l'operatività di ciclo tradizionale: ante operam e post operam Camino Impianto di provenienza fumi Dispositivo tecnico di provenienza fumi Configurazione ante operam Configurazione post operam E3 Distillazione primaria DP2 Forni H1, H2 e H3 Attivo Non attivo E8 Reformer Catalitico RC3 Forni F3AN e F3CN Attivo Attivo E12 Reformer Catalitico RC3 Forni F1 e F2 Attivo Attivo E14 Reformer Catalitico RC3 Forni F3A, F3B e caldaia a recupero B01 Attivo Attivo E15 Isomerizzazione ISO Forni A10-1, B10-1, C10-1 Attivo Attivo E16 Unità HF1 Forni F101 e F102N Attivo Attivo E17 E18 Unità HF2, Recupero zolfo RZ1 e RZ2 Distillazione primaria DP3 Impianto COGE Forno B101 Post combustore termico B301 e MS1 Forno F1 Caldaie B01 e B02 e Turbogas TG1 Attivo Attivo Attivo Attivo E20 Visbreaking/Thermal Cracking Forni F1, F2 e IB F1 Attivo Attivo Camino Camini attivi durante l'operatività di ciclo "green": ante operam e post operam Impianto di provenienza fumi Dispositivo tecnico di provenienza fumi Configurazione Ante operam Configurazione post operam E3N Steam Reformer e Impianto di pretrattamento carica EcofiningTM Forno 03F001 e Caldaia 890HP Non attivo Attivo E8 Reformer Catalitico RC3 Forni F3AN e F3CN Attivo Non attivo E12 Reformer Catalitico RC3 Forni F1 e F2 Attivo Non attivo E14 Reformer Catalitico RC3 Forni F3A, F3B e caldaia a recupero B01 Attivo Non attivo E15 Isomerizzazione ISO Forni A10-1, B10-1, C10-1 Attivo Non attivo E16 HF1 (EcofiningTM) Forni F101 e F102N Attivo Attivo E17 Forno B101 HF2 (EcofiningTM), Recupero zolfo RZ1 Post combustore termico B301 Attivo Attivo E18 COGE, Forno F-1 della sezione di produzione green jet fuel Caldaie B01 e B02, Turbogas TG1 e Forno F-1 E20 Visbreaking/Thermal Cracking Forni F1, F2 e IB F1 Non attivo Non attivo Con riferimento alla Bolla di Raffineria, le tabelle di seguito riportate mostrano i flussi emissivi continui e le concentrazioni di bolla complessivi di Raffineria, riferiti alla Massima Capacità Produttiva, relativi sia al ciclo produttivo tradizionale che al ciclo green, nelle configurazioni ante e post operam. Sono riportate anche le emissioni derivanti dai camini che rientrano nel calcolo della bolla di Raffineria. Camini che rientrano nel calcolo della bolla di Raffineria Camino Ciclo tradizionale Ciclo green E3N Non attivo Attivo E8 Attivo Non attivo Attivo Attivo 14/29

ALLEGATO RELAZIONE TECNICA ISTRUTTORIA

ALLEGATO RELAZIONE TECNICA ISTRUTTORIA ALLEGATO RELAZIONE TECNICA ISTRUTTORIA Upgrading del Progetto Green Refinery presso la Raffineria di Venezia - Progetto Green Refinery STEP 2. Proponente Eni S.p.A Divisione Refining and Marketing. Procedura

Dettagli

Raffineria Eni Venezia

Raffineria Eni Venezia Raffineria Eni Venezia È il primo esempio al mondo di riconversione di una raffineria petrolifera convenzionale in Bioraffineria. In un momento difficile per la raffinazione in Europa, Eni ha individuato

Dettagli

Art Gli assetti della grande distribuzione commerciale...1

Art Gli assetti della grande distribuzione commerciale...1 P T C P PROVINCIA DI FORLI'-CESENA VARIANTE SPECIFICA AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE ai sensi dell'art27 bis LR20/2000 e ssmmii Approvato con delibera CP n68886/146 del 14/09/2006 Integrato

Dettagli

Integrazioni allo Studio di Impatto Ambientale e Sociale Allegato 17 Elenco delle autorizzazioni di cui al comma 2 dell art. 23 del D.

Integrazioni allo Studio di Impatto Ambientale e Sociale Allegato 17 Elenco delle autorizzazioni di cui al comma 2 dell art. 23 del D. Integrazioni allo Studio di Impatto Ambientale e Sociale Allegato 17 Elenco delle autorizzazioni di cui al comma 2 dell art. 23 del D.Lgs 152/06 e s.m.i Allegato 17 Autorizzazioni, intese, concessioni,

Dettagli

SINTESI NON TECNICA 1. PREMESSA CICLI PRODUTTIVI Attività produttive ENERGIA... 4

SINTESI NON TECNICA 1. PREMESSA CICLI PRODUTTIVI Attività produttive ENERGIA... 4 SINTESI NON TECNICA INDICE 1. PREMESSA... 2 2. INQUADRAMENTO URBANISTICO E TERRITORIALE DELL'IMPIANTO IPPC... 2 3. CICLI PRODUTTIVI... 2 3.1 Attività produttive... 2 4. ENERGIA... 4 4.1 Produzione di energia...

Dettagli

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA. La pianificazione sostenibile. III Modulo: Le valutazioni

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA. La pianificazione sostenibile. III Modulo: Le valutazioni M.I.B.AR. MASTER INTERNAZIONALE DI BIOARCHITETTURA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA La pianificazione sostenibile III Modulo: Le valutazioni Arch. LINO GIORGINI Istituto Nazionale di Bioarchitettura

Dettagli

Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica

Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica Pianificazione territoriale e di area vasta. La Regione Calabria si è dotata di un primo strumento di pianificazione

Dettagli

GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE

GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE In collaborazione con: Con il patrocinio di: GIORNATA DI FORMAZIONE SU RISORSE IDRICHE ATTUAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE NEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE

Dettagli

PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (PAR FSC) (DGR 1251 del 28/07/2008)

PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (PAR FSC) (DGR 1251 del 28/07/2008) PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (PAR FSC) 2007-2013 (DGR 1251 del 28/07/2008) Aggiornamento delle tabelle finanziarie a seguito delle decisioni adottate dal Comitato di

Dettagli

La politica ambientale italiana Valutazione di impatto ambientale e prevenzione del rischio

La politica ambientale italiana Valutazione di impatto ambientale e prevenzione del rischio La politica ambientale italiana Valutazione di impatto ambientale e prevenzione del rischio Valutazione di impatto ambientale: quadro normativo 1969: National Environmental Act (USA) 1976: ètudes d impact

Dettagli

INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI IN ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA AUTO OIL E AI FINI DEL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA DEL RECUPERO ZOLFO

INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI IN ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA AUTO OIL E AI FINI DEL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA DEL RECUPERO ZOLFO INDICE GENERALE INDICE CAPITOLO 1 1. PREMESSA 1.1 INQUADRAMENTO GENERALE 1.2 MOTIVAZIONI E FINALITÀ DELLO STUDIO 1.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 1.3.1 Compatibilità ambientale 1.3.2 Tutela delle acque 1.3.3

Dettagli

2.1. EMISSIONI ODORIGENE

2.1. EMISSIONI ODORIGENE Indice Indice... 1 1. PREMESSA... 2 2. MONITORAGGIO... 3 2.1. EMISSIONI ODORIGENE... 3 2.2. IMMISIONI SONORE NELL AMBIENTE ESTERNO... 5 2.3. MONITORAGGIO DELLE ACQUE DI FALDA... 7 Allegato 1: Punti di

Dettagli

Scenari energetici nazionali ed internazionali 09/04/2016

Scenari energetici nazionali ed internazionali 09/04/2016 Scenari energetici nazionali ed internazionali 09/04/2016 Chi è Sartec SARTEC è la società del gruppo Saras dedicata allo sviluppo tecnologico... SARTEC è una società per azioni, controllata da Saras S.p.A.,

Dettagli

La produzione di idrogeno da idrocarburi

La produzione di idrogeno da idrocarburi L idrogeno come vettore energetico: stato delle tecnologie e dei i sistemi Casaccia, 19 giugno 2003 La produzione di idrogeno da idrocarburi Sviluppo attuale delle principali tecnologie di reforming Marco

Dettagli

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO TERRITORIO. SU PROPOSTA del Dirigente dell Area Rifiuti, della Direzione regionale Energia, Rifiuti, Porti e Aeroporti ;

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO TERRITORIO. SU PROPOSTA del Dirigente dell Area Rifiuti, della Direzione regionale Energia, Rifiuti, Porti e Aeroporti ; del 21.04.2010, B2232 OGGETTO: Eco X S.r.l. Autorizzazione all esercizio di un impianto di gestione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, ai sensi dell articolo 210 del D.Lgs. 152/06 e e dell

Dettagli

Il contesto PROGETTO AALBORG 10 PRESUD CARTA DELLA TERRA

Il contesto PROGETTO AALBORG 10 PRESUD CARTA DELLA TERRA Venezia, 14.11.2014 L Accordo Comune di Venezia-MATTM per lo sviluppo di interventi di efficienza energetica e l utilizzo di fonti di energia rinnovabile: un opportunità di sviluppo per Venezia Il contesto

Dettagli

IREA Piemonte. Applicazioni operative ai fini dell analisi ambientale e territoriale. Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera

IREA Piemonte. Applicazioni operative ai fini dell analisi ambientale e territoriale. Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera IREA Piemonte Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera Applicazioni operative ai fini dell analisi ambientale e territoriale Ing. Francesco Matera Regione Piemonte DIREZIONE AMBIENTE Sett. Risanamento

Dettagli

RAPPORTO PRELIMINARE FINALIZZATO ALLA FASE

RAPPORTO PRELIMINARE FINALIZZATO ALLA FASE Oggetto: RAPPORTO PRELIMINARE FINALIZZATO ALLA FASE DI CONSULTAZIONE/SCOPING PREVENTIVA ALLA REDAZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE CONNESSO AL PROGETTO DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE (comma 1 dell art. 8 della

Dettagli

TABELLA RIFERIMENTI PER LE AUTORIZZAZIONI

TABELLA RIFERIMENTI PER LE AUTORIZZAZIONI TABELLA RIFERIMENTI PER LE AUTORIZZAZIONI IN GENERALE Legge 7 agosto 1990, n. 241 Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi. DGR n. 1728

Dettagli

Il Piano di tutela e risanamento della qualità dell aria

Il Piano di tutela e risanamento della qualità dell aria Il Piano di tutela e risanamento della qualità dell aria Ing. Paola Magri della CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE sesta seduta - 14 settembre 2006 Strategie di Pianificazione Obiettivi riduzione emissioni al

Dettagli

provincia di mantova

provincia di mantova Gli Indirizzi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per le rinnovabili da biomasse Provincia di Mantova - Servizio Assetto del Territorio Arch. Elena Molinari La compatibilità degli impianti

Dettagli

COMUNE DI CASIER Provincia di Treviso

COMUNE DI CASIER Provincia di Treviso COMUNE DI CASIER Provincia di Treviso Settore Uso e Assetto del Territorio Piano di Zonizzazione Acustica Valutazioni tecniche sulle Osservazioni 7 settembre 2016 Numero Ditta 01 Secco Sistemi Spa Data

Dettagli

Stabilimento di Ferrera Erbognone

Stabilimento di Ferrera Erbognone Stabilimento di Ferrera Erbognone Lo Stabilimento Lo Stabilimento, ubicato nel Comune di Ferrera Erbognone (Pavia) nelle adiacenze della Raffineria Eni Divisione R&M di Sannazzaro de Burgondi, è il primo

Dettagli

Comune di Campegine Provincia di Reggio nell Emilia

Comune di Campegine Provincia di Reggio nell Emilia UFFICIO ATTIVITA PRODUTTIVE CRITERI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI AL COMMERCIO PER LE MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 comma 3 del D. Lgs.vo 114/98 e art. 3 comma 6 della LR. 14/99 Approvati con

Dettagli

La valorizzazione degli inerti da C&D nel Comune di Bologna. Le forme incentivanti

La valorizzazione degli inerti da C&D nel Comune di Bologna. Le forme incentivanti La valorizzazione degli inerti da C&D nel Le forme incentivanti Inerti da C&D Normativa nazionale D. Lgs. 152/06 e smi P R E S U P P O S T I Connotazione del territorio Pianific. territoriale Strumenti

Dettagli

I corpi idrici termali (testo adottato) (In corsivo le aggiunte, barrate le frasi eliminate)

I corpi idrici termali (testo adottato) (In corsivo le aggiunte, barrate le frasi eliminate) 10.1.6 I corpi idrici termali (testo vigente) 10.1.6 I corpi idrici termali (testo adottato) (In corsivo le aggiunte, barrate le frasi eliminate) 10.1.6 I corpi idrici termali (testo con modifiche proposte

Dettagli

Comune di Falconara Marittima

Comune di Falconara Marittima Allegato A REGOLAMENTO COMUNALE PER L EDILIZIA SOSTENIBILE Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n 70 del 11/08/2011 Proposta N. 76779 del 08/06/2011 Pag. 1 INDICE Art. 1 Normativa di riferimento

Dettagli

PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE

PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE DIREZIONE AMBIENTE SERVIZIO TUTELA DELLE ACQUE DALL'INQUINAMENTO E GESTIONE DEI RIFIUTI PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE OGGETTO : MODIFICA

Dettagli

Comune di Villafranca di Verona

Comune di Villafranca di Verona Comune di Villafranca di Verona Schema di Deliberazione OGGETTO: VARIANTE PARZIALE AL PRG COMUNALE DI ADEGUAMENTO ALL ART. 48 SITO CON IMPIANTI AD ALTO RISCHIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PIANO

Dettagli

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte VAS significato e norme Lucia Brizzolara - Giuseppina Sestito Settore Sistema Informativo Ambientale

Dettagli

INCONTRI DI URBANISTICA. Dal Piano regolatore generale al nuovo Piano urbanistico comunale 1. Dal PRG al PSC

INCONTRI DI URBANISTICA. Dal Piano regolatore generale al nuovo Piano urbanistico comunale 1. Dal PRG al PSC INCONTRI DI URBANISTICA Dal Piano regolatore generale al nuovo Piano urbanistico comunale Comune di Sant Ilario d Enza 1. Dal PRG al PSC Percorso di partecipazione Ascoltare il territorio Assessorato all

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 21 del

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 21 del 9496 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 21 del 3-3-2016 COMUNE DI MOLFETTA Procedura di non assoggettabilità a VAS. Il Responsabile del Procedimento Vista: - la Legge Regionale 14 dicembre

Dettagli

Vice Direzione Generale Tecnici - Ambiente - Edil.Res.Pubbl. -Sport /126 Settore Ambiente e Territorio

Vice Direzione Generale Tecnici - Ambiente - Edil.Res.Pubbl. -Sport /126 Settore Ambiente e Territorio Vice Direzione Generale Tecnici - Ambiente - Edil.Res.Pubbl. -Sport 2011 43699/126 Settore Ambiente e Territorio CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. Cronologico 291 approvata il 20 ottobre 2011

Dettagli

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto Regolamento recante istruzioni tecniche per la redazione degli strumenti della pianificazione provinciale e comunale in materia di cave e torbiere, di recupero di cave dimesse o in abbandono e di riutilizzo

Dettagli

Impianto Pilota a Letto Fisso

Impianto Pilota a Letto Fisso Impianto Pilota a Letto Fisso È stato costruito per studiare in continuo le reazioni/processi di idrogenazionein tutti i loro aspetti (carica, catalizzatore e condizioni operative) con particolare attenzione

Dettagli

Comune di Monteriggioni Provincia di Siena Area Assetto del Territorio ed Attività Produttive

Comune di Monteriggioni Provincia di Siena Area Assetto del Territorio ed Attività Produttive All. lettera A) Comune di Monteriggioni Provincia di Siena Area Assetto del Territorio ed Attività Produttive RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (redatta ai sensi dell art. 18 della L.R. 10 novembre

Dettagli

Provincia di Lecco. 1. Efficacia del PTCP: valutazione della compatibilità degli strumenti urbanistici comunali e relative competenze di approvazione

Provincia di Lecco. 1. Efficacia del PTCP: valutazione della compatibilità degli strumenti urbanistici comunali e relative competenze di approvazione CIRCOLARE Provincia di Lecco Espressione del parere di compatibilità sugli strumenti urbanistici comunali. Definizione delle procedure e degli adempimenti. Individuazione della documentazione tecnico amministrativa

Dettagli

Ing. Riccardo Castorri

Ing. Riccardo Castorri Reti di teleriscaldamento AIMAG a Mirandola, dalla Cogenerazione ad Alto Rendimento all uso progressivo di calore rinnovabile a chilometro zero: UNA OPPORTUNITA PER IL TERRITORIO Ing. Riccardo Castorri

Dettagli

Acque di prima pioggia: esperienze sul territorio e normativa. Genova, 21 novembre 2003

Acque di prima pioggia: esperienze sul territorio e normativa. Genova, 21 novembre 2003 Acque di prima pioggia: esperienze sul territorio e normativa Genova, 21 novembre 2003 La disciplina degli scarichi delle acque meteoriche: i compiti della Provincia M. Bruzzone, G. Bruzzone Area 08 Ambiente

Dettagli

Università degli Studi di Napoli Federico II

Università degli Studi di Napoli Federico II Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Corso di Laurea in Ingegneria per l'ambiente e il Territorio

Dettagli

CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA Proposta di deliberazione del Consiglio metropolitano Direzione Ambiente

CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA Proposta di deliberazione del Consiglio metropolitano Direzione Ambiente CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA Proposta di deliberazione del Consiglio metropolitano Direzione Ambiente Direzione Ambiente Proposta n. 1283 del 2017 Oggetto: APPROVAZIONE AI FINI DELLA VAS DELLA REVISIONE

Dettagli

REGIONE MOLISE DIREZIONE GENERALE DELLA GIUNTA - AREA SECONDA. SERVIZIO (cod. 2N.01) SERVIZIO VALUTAZIONI AMBIENTALI

REGIONE MOLISE DIREZIONE GENERALE DELLA GIUNTA - AREA SECONDA. SERVIZIO (cod. 2N.01) SERVIZIO VALUTAZIONI AMBIENTALI REGIONE MOLISE DIREZIONE GENERALE DELLA GIUNTA AREA SECONDA SERVIZIO (cod. 2N.01) SERVIZIO VALUTAZIONI AMBIENTALI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 20 DEL 14112014 OGGETTO: VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Dettagli

DETERMINAZIONE N. 106 / 2014 Del 05/06/2014

DETERMINAZIONE N. 106 / 2014 Del 05/06/2014 PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DETERMINAZIONE N. 106 / 2014 Del 05/06/2014 DITTA GMP BIOENERGY S.R.L. - DETERMINAZIONE MOTIVATA DI CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO P.A.S. N. 02/2013 CON ESITO POSITIVO PER IMPIANTO

Dettagli

La compatibilità acustica della variante rispetto alla. zonizzazione acustica

La compatibilità acustica della variante rispetto alla. zonizzazione acustica La compatibilità acustica della variante rispetto alla zonizzazione acustica PREMESSA Su incarico del Comune di Santo Stefano Belbo (CN) si procede di seguito ad analizzare la compatibilità della Variante

Dettagli

GIUNTA REGIONALE - Deliberazioni

GIUNTA REGIONALE - Deliberazioni 12.8.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 32 Richiamata la DGR 45 del 28/01/2014 Approvazione Schema Accordo art. 15 L. 241/1990 tra Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comune di

Dettagli

GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DI SCAVO

GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DI SCAVO GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DI SCAVO Dott. Matteo Baronti Cosa cambia Applicazione (come previsto dall art. 41, comma 2, della nuova norma) del Regolamento di cui al DM 161/2012 per i materiali da scavo

Dettagli

CENTRALE DI PRESENZANO. Modifica impiantistica installazione sistema di abbattimento catalitico (SCR).

CENTRALE DI PRESENZANO. Modifica impiantistica installazione sistema di abbattimento catalitico (SCR). IMPIANTO/OPERA Foglio N. 1 di Fogli 9 Rev. 0 del 29/07/16 CENTRALE DI PRESENZANO Modifica impiantistica installazione sistema di abbattimento catalitico (SCR). 0 Emesso per processo autorizzativo 29/07/16

Dettagli

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE MODIFICA NON SOSTANZIALE (Art. 29-nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE MODIFICA NON SOSTANZIALE (Art. 29-nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE MODIFICA NON SOSTANZIALE (Art. 29-nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) Il sottoscritto nato/a a Prov. il in qualità di Gestore Legale Rappresentante delegato della Ditta

Dettagli

Richiede Perché può produrre..

Richiede Perché può produrre.. Il 21 secolo costituisce lo spartiacque tra la fase dove l importante era costruire alla fase in cui è bene costruire in modo sostenibile con il riutilizzo dei prodotti esausti e maggiore salvaguardia

Dettagli

NORMATIVA E SISTEMI INCENTIVANTI IN CAMPO ENERGETICO NELLA REALTA LOCALE

NORMATIVA E SISTEMI INCENTIVANTI IN CAMPO ENERGETICO NELLA REALTA LOCALE NORMATIVA E SISTEMI INCENTIVANTI IN CAMPO ENERGETICO NELLA REALTA LOCALE la Commissione Europea ha adottato il 23 Gennaio 2008 il Pacchetto clima energia che tra gli obiettivi generali della stessa, all

Dettagli

quattrolinee Allegato 10 Riferimenti normativi Ph - Davide Bozzalla

quattrolinee Allegato 10 Riferimenti normativi Ph - Davide Bozzalla quattrolinee Allegato 10 Ph - Davide Bozzalla Riferimenti normativi www.torinofascuola.it info@torinofascuola.it NORMATIVA DI RIFERIMENTO L elenco è riportato a titolo indicativo, restando onere dei concorrenti

Dettagli

COMUNE DI OLBIA Settore pianificazione e gestione del territorio, edilizia privata e pubblica

COMUNE DI OLBIA Settore pianificazione e gestione del territorio, edilizia privata e pubblica COMUNE DI OLBIA Settore pianificazione e gestione del territorio, edilizia privata e pubblica PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.31 DEL 01/04/2014 Ufficio Proponente: Servizio pianificazione

Dettagli

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 10 settembre 2010. Linee guida per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO EDILIZIA URBANISTICA E AMBIENTE. Nr. 316 DEL 30/07/2011

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO EDILIZIA URBANISTICA E AMBIENTE. Nr. 316 DEL 30/07/2011 DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO ELIZIA URBANISTICA E AMBIENTE Nr. 316 DEL 30/07/2011 OGGETTO: APPROVAZIONE VALUTAZIONE INCIDENZA DEL P.A.E. - PIANO ATTIVITÀ ESTRATTIVE COMUNALE - pag.1 nr.

Dettagli

QUADRO SINOTTICO DEGLI INTERVENTI

QUADRO SINOTTICO DEGLI INTERVENTI COMUNE DI BRESCIA SETTORE SPORTELLO UNICO DELL EDILIZIA Legge regionale 13 marzo 2012 - n. 4 Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico edilizia

Dettagli

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti

Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Workshop Aggiornamento delle Linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali 16 dicembre 2014 Roma Sicurezza antincendio e rischi di incidenti rilevanti Salvatore Fiadini Premessa: - tutte le

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI PADOVA Settore Pianificazione Urbanistica PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE adottata ai sensi della lettera l del 4 comma dell art.50 della L.R. 61/85 così come previsto dall art.48 della L.R.11/2004.

Dettagli

Atto Dirigenziale n 2877/2017

Atto Dirigenziale n 2877/2017 Atto Dirigenziale n 2877/2017 SETTORE DELL'AMBIENTE E DELLA PROTEZIONE CIVILE Proposta n 1807/2017 OGGETTO: VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA) DEL PROGETTO DI AMPLIAMENTO

Dettagli

Produzione di terre e rocce nell ambito di attività di scavo

Produzione di terre e rocce nell ambito di attività di scavo ALLEGATO A Produzione di terre e rocce nell ambito di attività di scavo AL COMUNE DI PONTEDERA 1 Settore Pianificazione del Territorio e Ambiente 3 Servizio Ambiente RICHIESTA DI APPROVAZIONE PROGETTO

Dettagli

Regione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art.

Regione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art. PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO (Misure adottate in merito al monitoraggio art. 10) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (Dir. 42/2001/CE) 1 SISTEMA DI MONITORAGGIO

Dettagli

COMUNE DI ZOGNO PROVINCIA DI BERGAMO. Settore Gestione del Territorio. Ufficio Tecnico Edilizia Privata

COMUNE DI ZOGNO PROVINCIA DI BERGAMO. Settore Gestione del Territorio. Ufficio Tecnico Edilizia Privata COMUNE DI ZOGNO PROVINCIA DI BERGAMO Settore Gestione del Territorio Ufficio Tecnico Edilizia Privata PARERE MOTIVATO VAS DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (DOCUMENTI DI PIANO - RAPPORTO AMBIENTALE)

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171 Articolo 18 del decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152 concernente la tutela delle acque dall inquinamento. Individuazione delle aree sensibili del bacino regionale

Dettagli

COMUNE DI PISA. TIPO ATTO PROVVEDIMENTO SENZA IMPEGNO con FD. Codice identificativo PROPONENTE Urbanistica e mobilità OGGETTO

COMUNE DI PISA. TIPO ATTO PROVVEDIMENTO SENZA IMPEGNO con FD. Codice identificativo PROPONENTE Urbanistica e mobilità OGGETTO COMUNE DI PISA TIPO ATTO PROVVEDIMENTO SENZA IMPEGNO con FD N. atto DN-18 / 903 del 16/09/2011 Codice identificativo 749593 PROPONENTE Urbanistica e mobilità OGGETTO L.R. 10/2010, ARTT. 48 E 49 - PROCEDIMENTO

Dettagli

NORME URBANISTICHE PER L ADEGUAMENTO DEI PIANI REGOLATORI GENERALI ALLA DISCIPLINA DELL ATTIVITA COMMERCIALE IN PROVINCIA DI TRENTO

NORME URBANISTICHE PER L ADEGUAMENTO DEI PIANI REGOLATORI GENERALI ALLA DISCIPLINA DELL ATTIVITA COMMERCIALE IN PROVINCIA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO URBANISTICA E TUTELA DEL PAESAGGIO NORME URBANISTICHE PER L ADEGUAMENTO DEI PIANI REGOLATORI GENERALI ALLA DISCIPLINA DELL ATTIVITA COMMERCIALE IN PROVINCIA DI TRENTO

Dettagli

Comune di Mozzecane (VR). Piano di Assetto del Territorio (PAT), ratifica ai sensi dell'art.15, comma 6, L.R. 11/2004.

Comune di Mozzecane (VR). Piano di Assetto del Territorio (PAT), ratifica ai sensi dell'art.15, comma 6, L.R. 11/2004. (Codice interno: 276183) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 890 del 10 giugno 2014 Comune di Mozzecane (VR). Piano di Assetto del Territorio (PAT), ratifica ai sensi dell'art.15, comma 6, L.R. 11/2004.

Dettagli

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA PIANO del PARCO Rapporto Ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS): rinvii ai contenuti di cui all Allegato VI

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A Stabilimento STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A Indirizzo STRADA COMUNALE RONCODIGA`, - Comune TRESIGALLO Provincia FE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH175 INDICE 1. INFORMAZIONI

Dettagli

CITTA METROPOLITANA DI NAPOLI. DELIBERAZIONE del SINDACO METROPOLITANO

CITTA METROPOLITANA DI NAPOLI. DELIBERAZIONE del SINDACO METROPOLITANO CITTA METROPOLITANA DI NAPOLI DELIBERAZIONE del SINDACO METROPOLITANO Oggetto: Comune di San Vitaliano (Na). Realizzazione di un centro di raccolta dei rifiuti solidi urbani differenziati. Adeguamento

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA N. 43-10745/2010 OGGETTO: Autorizzazione Integrata Ambientale ex D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59. Aggiornamento per modifica non sostanziale

Dettagli

Senato della Repubblica

Senato della Repubblica Senato della Repubblica Commissioni riunite Lavori pubblici e Industria Audizione informale nell'ambito dell'esame dell'atto del Governo n. 337 sulla Realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili

Dettagli

D. Lgs. 81/08 Titolo IV Capo I PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO. Contenuti minimi All.XV

D. Lgs. 81/08 Titolo IV Capo I PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO. Contenuti minimi All.XV D. Lgs. 81/08 Titolo IV Capo I PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO Contenuti minimi All.XV Dott. Arch Dott. Arch. Lucia Niccacci Allegato XV contenuti minimi del PSC 1.DISPOSIZIONI GENERALI 1.1 definizioni

Dettagli

DPIA redatta secondo DGR n. 673/2004 Legge Regionale 9 maggio 2001, n. 15 Legge 26 ottobre 1995, n. 447

DPIA redatta secondo DGR n. 673/2004 Legge Regionale 9 maggio 2001, n. 15 Legge 26 ottobre 1995, n. 447 DPIA redatta secondo DGR n. 673/2004 Legge Regionale 9 maggio 2001, n. 15 Legge 26 ottobre 1995, n. 447 PROCEDURA SEMPLIFICATA (ai sensi dell art. 4 LR n.15/2001) INTEGRAZIONE 0.1!!" # $ $ Comune di Ferrara

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017

TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017 TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017 La normativa sulle terre e rocce da scavo (t&r) è in continua evoluzione: dal 2001 ad oggi abbiamo avuto circa 20/21 provvedimenti normativi

Dettagli

Il Programma Energetico Comunale e il nuovo Piano Strutturale del Comune di Bologna

Il Programma Energetico Comunale e il nuovo Piano Strutturale del Comune di Bologna Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane Seminario Nazionale IL CLIMA DELLE CITTA Città e territori nel cambiamento climatico: esperienze partecipative di mitigazione e adattamento

Dettagli

Piano di Recupero Ospedaletto Ss. Giovanni e Paolo. Adozione ai sensi dell art. 20 della L.R. 11/04. LA GIUNTA COMUNALE

Piano di Recupero Ospedaletto Ss. Giovanni e Paolo. Adozione ai sensi dell art. 20 della L.R. 11/04. LA GIUNTA COMUNALE Prot. Gen. n. Seduta del Oggetto: Piano di Recupero Ospedaletto Ss. Giovanni e Paolo. Adozione ai sensi dell art. 20 della L.R. 11/04. LA GIUNTA COMUNALE Su proposta dell Assessore all Urbanistica Premesso

Dettagli

Ottimizzazione dei consumi energetici in una Raffineria 8 a Giornata sull efficienza energetica nelle industrie Amec Foster Wheeler 2016.

Ottimizzazione dei consumi energetici in una Raffineria 8 a Giornata sull efficienza energetica nelle industrie Amec Foster Wheeler 2016. Ottimizzazione dei consumi energetici in una Raffineria 8 a Giornata sull efficienza energetica nelle industrie 18 05 2016 Agenda Introduzione Interventi in Raffineria Esempio di applicazione in contesto

Dettagli

COMUNE DI VENEZIA. Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO nella competenza della Giunta Comunale N. 324 DEL 11 LUGLIO 2014

COMUNE DI VENEZIA. Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO nella competenza della Giunta Comunale N. 324 DEL 11 LUGLIO 2014 COMUNE DI VENEZIA Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO nella competenza della Giunta Comunale N. 324 DEL 11 LUGLIO 2014 E presente il COMMISSARIO: VITTORIO ZAPPALORTO Partecipa il

Dettagli

Entro 80 giorni: - predispone la bozza di deliberazione che la Direzione Trasporti propone alla Giunta Regionale per l espressione delle valutazioni

Entro 80 giorni: - predispone la bozza di deliberazione che la Direzione Trasporti propone alla Giunta Regionale per l espressione delle valutazioni Deliberazione della Giunta Regionale Piemonte 17/3/2003 n. 44-8734 Procedure per le espressioni di competenza sui progetti preliminari e definitivi previsti dalla Legge Obiettivo di competenza della Regione

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 72 del 23-6-2016

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 72 del 23-6-2016 28388 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SEZIONE COMPETITIVITA DEI SISTEMI PRODUTTIVI 20 giugno 2016, n. 1206 FSC - APQ Sviluppo Locale 2007 2013 Regolamento generale dei regimi di aiuto in esenzione n. 17 del

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL 16 LUGLIO 2014. Presidenza del Presidente del Consiglio regionale Roberto Giuseppe Benedetti. Deliberazione 16 luglio 2014, n. 61: Approvazione

Dettagli

AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE

AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE provincia.udine@cert.provincia.udine.it AREA AMBIENTE AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE Oggetto: DPR N. 59/2013 - AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE. DITTA TRIO SRL (C.F. 03490830266),

Dettagli

PROGETTO DI ADEGUAMENTO D.Lgs. n , n. 209, art. 15

PROGETTO DI ADEGUAMENTO D.Lgs. n , n. 209, art. 15 Indirizzi regionali per l applicazione del decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209 Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso. PROGETTO DI ADEGUAMENTO D.Lgs. n. 24.06.2003,

Dettagli

Attività dell Autorità Ambientale

Attività dell Autorità Ambientale POR FESR 2007-2013 Attività dell Autorità Ambientale Giugno 2013 Le Attività dell Autorità Ambientale Autorità Ambientale Assicurare l integrazione ambientale Ex-ante Fase di attuazione Fase di predisposizione

Dettagli

Gestione dei Rifiuti Urbani in. Provincia di Ferrara

Gestione dei Rifiuti Urbani in. Provincia di Ferrara Servizio Risorse Idriche e Tutela Ambientale Provincia di Ferrara Gestione dei Rifiuti Urbani in Provincia di Ferrara La provincia pianifica il sistema di gestione dei rifiuti attraverso gli indirizzi

Dettagli

DETERMINAZIONE. Estensore GARDI PIERLUIGI. Responsabile del procedimento GARDI PIERLUIGI. Responsabile dell' Area F. TOSINI

DETERMINAZIONE. Estensore GARDI PIERLUIGI. Responsabile del procedimento GARDI PIERLUIGI. Responsabile dell' Area F. TOSINI REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. G05281 del 30/04/2015 Proposta n. 6172 del 20/04/2015 Oggetto: PRIMA PORTA

Dettagli

EVC ITALIA S.p.A. Stabilimento di Porto Marghera (VE) BILANCIAMENTO CAPACITA PRODUTTIVA a 260 kt/a di PVC e 280 kt/a di CVM

EVC ITALIA S.p.A. Stabilimento di Porto Marghera (VE) BILANCIAMENTO CAPACITA PRODUTTIVA a 260 kt/a di PVC e 280 kt/a di CVM EVC ITALIA S.p.A. Stabilimento di Porto Marghera (VE) BILANCIAMENTO CAPACITA PRODUTTIVA a 260 kt/a di PVC e 280 kt/a di CVM STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE Il presente documento è costituito da n pagine progressivamente

Dettagli

PIANO D AREA DELL AEROPORTO G.D ANNUNZIO DI MONTICHIARI BS

PIANO D AREA DELL AEROPORTO G.D ANNUNZIO DI MONTICHIARI BS PIANO D AREA DELL AEROPORTO G.D ANNUNZIO DI MONTICHIARI BS La Provincia di Brescia si è dotata del proprio P.T.C.P. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE approvato il 21/04/2004 con Delibera

Dettagli

HOLDING POWER BIOLIQUID

HOLDING POWER BIOLIQUID HOLDING POWER BIOLIQUID IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA - MOTORI ENDOTERMICI ALIMENTATI DA BIOMASSE AGRICOLE - SICILIA LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Nel 2020 l aumento dei consumi di energia

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. Indirizzo VIA DELL`INDUSTRIA, 31 Comune GATTATICO Provincia RE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH153 INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE

Dettagli

Allegato 1. Nota tecnica per ottimizzazione del sistema di generazione elettrica. Data

Allegato 1. Nota tecnica per ottimizzazione del sistema di generazione elettrica. Data eni S.p.A. Exploration & Production Division Data Maggio 2014 Doc. SICS_AMB_205/INTEG Studio di Impatto Ambientale Progetto CLARA SE Integrazioni allo SIA All.1 Allegato 1 Nota tecnica per ottimizzazione

Dettagli

dipartimento riqualificazione urbana settore piani, programmi e progetti strategici PREVISIONI URBANISTICHE FRA CAAB, SCALO E PILASTRO

dipartimento riqualificazione urbana settore piani, programmi e progetti strategici PREVISIONI URBANISTICHE FRA CAAB, SCALO E PILASTRO dipartimento riqualificazione urbana settore piani, programmi e progetti strategici PREVISIONI URBANISTICHE FRA CAAB, SCALO E PILASTRO Quartiere San Donato 10 04 2013 Ubicazione Aree annesse sud al Caab

Dettagli

SOMMARIO PREAMBOLO. Il Consiglio regionale

SOMMARIO PREAMBOLO. Il Consiglio regionale Allegato A "Modifiche alla legge regionale 88/1998 in attuazione della legge regionale 3 marzo 2015, n. 22 (Riordino delle funzioni provinciali e attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 - Disposizioni

Dettagli

Distretto per l Idrogeno a Porto Marghera: l esperienza HyZone

Distretto per l Idrogeno a Porto Marghera: l esperienza HyZone Distretto per l Idrogeno a Porto Marghera: l esperienza HyZone Veneto Innovazione Ing. Matteo Ametis Sedico: 22 marzo 2010 Porto Marghera È una delle maggiori aree industriali in Europa (2000 2000ha, 35.000

Dettagli

Il biometano dai rifiuti per alimentare i bus di Brescia ING. CLAUDIO GARATTI Direttore di Brescia Trasporti

Il biometano dai rifiuti per alimentare i bus di Brescia ING. CLAUDIO GARATTI Direttore di Brescia Trasporti Borgo antico San Vitale, Borgonato di Corte Franca (Brescia) ECONOMIA CIRCOLARE E PROSPETTIVE CULTURALI TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE 25 novembre 2016 Il biometano dai rifiuti per alimentare i bus di Brescia

Dettagli

COMUNE PERANO. (Provincia di Chieti) GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE

COMUNE PERANO. (Provincia di Chieti) GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE COMUNE PERANO (Provincia di Chieti) Committente: Amministrazione Comunale di Perano Oggetto: GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE PRIME INDICAZIONI E MISURE FINALIZZATE

Dettagli

gli impianti di cogenerazione e il Teleriscaldamento a Torino

gli impianti di cogenerazione e il Teleriscaldamento a Torino gli impianti di cogenerazione e il Teleriscaldamento a Torino Iren Energia è la società del Gruppo Iren che opera nei settori della produzione e distribuzione di energia elettrica, nella produzione e distribuzione

Dettagli

Obiettivi e pubbliche amministrazioni nel settore energetico

Obiettivi e pubbliche amministrazioni nel settore energetico Obiettivi e pubbliche amministrazioni nel settore energetico Il Piano UE del 2007 Una politica energetica per l Europa indica 3 obiettivi al 2020: migliorare l efficienza l energetica del 20% incrementare

Dettagli

PIANO ENERGETICO PROVINCIALE

PIANO ENERGETICO PROVINCIALE PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA V Dipartimento I U. D. Politiche energetiche e Tutela dell Ambiente PROTOCOLLO D INTESA PER LA REDAZIONE DEL PIANO ENERGETICO PROVINCIALE della PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA

Dettagli

Classificazione acustica del Comune di Milano 23 Luglio 2013

Classificazione acustica del Comune di Milano 23 Luglio 2013 Classificazione acustica del Comune di Milano 23 Luglio 2013 Settore Politiche Ambientali Piano di Azzonamento Acustico Classifica il territorio in zone acustiche omogenee, assegnando ad ogni porzione

Dettagli

La pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo territoriale PIT

La pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo territoriale PIT Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2014/2015 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo

Dettagli