La politica ambientale italiana Valutazione di impatto ambientale e prevenzione del rischio
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- Gennaro Pagano
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1 La politica ambientale italiana Valutazione di impatto ambientale e prevenzione del rischio
2 Valutazione di impatto ambientale: quadro normativo 1969: National Environmental Act (USA) 1976: ètudes d impact (legislazione francese) 1985: Direttiva Cee n.337 sulla valutazione dell impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati con l obiettivo di individuare, descrivere e valutare gli effetti che un progetto produce su una pluralità di fattori biotici quali l uomo, la flora e la fauna e abiotici quali il suolo, l acqua, l aria, il clima, il paesaggio, i beni materiali e il patrimonio culturale 1988: d.p.c.m. n.377 (disciplina provvisoria) che introduce la VIA in Italia. Si è ancora in attesa di una legge quadro
3 VIA: CARATTERISTICHE PRINCIPALI Considerazione unitaria del bene giuridico ambiente (visione integrata e non settoriale) Ambito di applicazione: progetti pubblici o privati che possono avere un impatto ambientale rilevante Fasi di svolgimento: - elaborazione dello studio di impatto - pubblicizzazione studio di impatto - decisione dell autorità competente
4 LO STUDIO DI IMPATTO: CONTENUTI Descrizione del progetto che comprenda: - Descrizione delle caratteristiche fisiche dell insieme del progetto e delle esigenze di utilizzazione del suolo durante le fasi di costruzione - Descrizione delle principali caratteristiche dei processi produttivi - Valutazione del tipo e della quantità dei residui e delle emissioni previsti Descrizione sommaria delle principali alternative prese in esame dal committente Descrizione delle componenti dell ambiente potenzialmente soggette ad un impatto importante del progetto proposto Descrizione dei probabili effetti rilevanti del progetto proposto sull ambiente dovuti: -all esistenza del progetto - all utilizzazione delle risorse naturali - all emissione di inquinanti e alla creazione di sostanze nocive Descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e compensare gli effetti negativi del progetto sull ambiente Riassunto non tecnico delle informazioni trasmesse Sommario delle eventuali difficoltà incontrate dal committente nella raccolta dei dati richiesti
5 VIA NAZIONALE E VIA REGIONALE Ripartizione competenze amministrative: d.lg. 31 marzo 1998, n.112 Sono di competenza dello Stato: a) Le opere e gli impianti il cui impatto ambientale investe più Regioni b) Le opere e le infrastrutture d rilievo internazionale e nazionale c) Le opere la cui autorizzazione è di competenza dello Stato I casi residui sono di competenza regionale
6 LE FASI PROCEDURALI A) Iniziativa e comunicazione B) Pubblicazione e partecipazione C) Istruttoria D) Decisione E) Procedura VIA per le opere strategiche (non rilevante)
7 INIZIATIVA E COMUNICAZIONE Comunicazione da parte del committente del progetto di massima e dello studio di impatto ambientale al Ministero dell Ambiente, al Ministero dei Beni Culturali e alla Regione interessata Contenuti dello studio di impatto (3 quadri programmatici: programmatico, progettuale e ambientale): -indicazione sulla localizzazione dell opera - specificazione degli scarichi idrici e delle misure previste per l osservanza della normativa vigente - specificazione dei residui solidi e delle relative modalità di smaltimento rapportate alla normativa vigente in materia - specificazione delle emissioni nell atmosfera da sostanze inquinanti, rapportata alla normativa vigente - specificazione delle emissioni sonore prodotte e degli accorgimenti e delle tecniche riduttive del rumore previste - descrizione dei dispositivi di eliminazione e risarcimento dei danni all ambiente con riferimento alle scelte progettuali - piani di prevenzione dei danni all ambiente con riferimento alle fasi di costruzione e gestione - piani di monitoraggio ambientale secondo le specificazioni derivanti dalla normativa vigente - riassunto non tecnico degli interventi previsti
8 PUBBLICAZIONE E PARTECIPAZIONE Pubblicazione di un annuncio contenente l indicazione dell opera, la sua localizzazione ed una sommaria descrizione del progetto (su quotidiano più diffuso della Regione o Provincia interessata / quotidiano a diffusione nazionale) Deposito di una copia del progetto e dello studio presso il competente ufficio della Regione o Provincia interessata ai fini della consultazione del pubblico (le Regioni pubblicano la documentazione anche sul Bollettino Ufficiale della Regione) Comunicazione dell adempimento delle disposizioni al Ministero dell Ambiente Finalità: sollecitare qualsiasi soggetto (individuale e/o collettivo) portatore di un interesse (privato e/o diffuso) a presentare istanze, osservazioni o pareri entro 60 gg. dall annuncio al pubblico della comunicazione del progetto
9 ISTRUTTORIA E DECISIONE Istruttoria: comunicazione del progetto (da parte della Commissione per la VIA) e parere motivato contenente anche le eventuali prescrizioni dirette ad assicurare la compatibilità ambientale Decisione: il Ministro dell Ambiente si pronuncia sulla compatibilità ambientale entro 90 gg. Dall avvenuta comunicazione del progetto di massima e dello studio di impatto (termine non perentorio); il giudizio del Ministro è vincolante
10 LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SULLA VIA Valutazione di impatto strategica (VAS) Finalità: consentire la valutazione dell impatto ambientale non più concentrandosi su uno specifico progetto ma su piani e programmi al fine di prevedere gli effetti, nel lungo periodo, delle decisioni che vengono adottate e se esse risultino davvero sostenibili Richiamo al concetto di sostenibilità del Rapporto Brundtland (1987) e diretta esecuzione delle linee guida del Sesto Programma d Azione per l Ambiente della Comunità Europea ( Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta ) Direttiva europea 2001/42/CE
11 LA DISCIPLINA DEL RISCHIO INDUSTRIALE Direttiva n.96/82/ce recepita dall ordinamento italiano con d.lg. N agosto 1999 Disposizioni finalizzate a prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l uomo e per l ambiente ; finalità preventiva e riparatoria Obblighi a carico del gestore : adozione di tutte le misure idonee a prevenire incidenti derivanti dall attività industriale e, nel caso in cui tali incidenti si verifichino, ad attenuarne le conseguenze dannose per l uomo o l ambiente Adempimenti previsti: - invio informazioni per consentire lo svolgimento dei controlli da parte della Pubblica Amministrazione - programmazione e adozione di misure preventive e riparatorie degli incidenti rilevanti
12 PREVENZIONE E RIDUZIONE INTEGRATE DELL INQUINAMENTO Direttiva 96/61/CE: la premessa è che un approccio normativo settoriale può essere inefficace, in quanto crea il pericolo che le misure di prevenzione e abbattimento a tutela di un settore ambientale finiscano con il trasferire l inquinamento in un altro settore ambientale, anziché proteggere l ambiente nel suo complesso L attività di specifici impianti industriali non deve essere più utilizzata per singoli impatti, ma essere soggetta ad un unica autorizzazione. L approccio integrale al problema ambientale richiede un autorizzazione ambientale unica, rilasciata a conclusione di un unico procedimento nel quale confluiscano tutti i procedimenti autorizzatori concernenti i singoli profili di tutela d.lg. N.372/1999: autorizzazione integrata ambientale solo per gli impianti esistenti (normativa italiana). L autorità competente al rilascio dell autorizzazione ambientale integrata è l autorità statale competente al rilascio della VIA o l autorità individuata dalla Regione
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