CONSIDERAZIONI TECNICHE SU ASPETTI FAUNISTICI E POPOLAZIONISTICI DELL ATTIVITA VENATORIA IN ITALIA. Maurizio Fraissinet

Transcript

1 CONSIDERAZIONI TECNICHE SU ASPETTI FAUNISTICI E POPOLAZIONISTICI DELL ATTIVITA VENATORIA IN ITALIA Maurizio Fraissinet

2 Art. 1. (Fauna 1. La fauna è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale. 2. L'esercizio dell'aovità venatoria è purchè non con l'esigenza di conservazione della fauna e non arrechi danno effeovo alle produzioni agricole. 3. Le regioni a statuto ordinario provvedono ad emanare norme rela@ve alla ges@one ed alla tutela di tute le specie della fauna selva@ca in conformità alla presente legge, alle convenzioni internazionali ed alle direove comunitarie. Le regioni a statuto speciale e le province autonome provvedono in base alle competenze esclusive nei limi@ stabili@ dai rispeovi statu@. Le province atuano la disciplina regionale ai sensi dell'ar@colo 14, comma 1, letera f), della legge 8 giugno 1990, n

3 Art. 2. (OggeTo della tutela) 1. Fanno parte della fauna oggeto della tutela della presente legge le specie di mammiferi e di uccelli dei quali esistono popolazioni viven@ stabilmente o temporaneamente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale. Sono par@colarmente protete, anche soto il profilo sanzionatorio, le seguen@ specie: a) mammiferi: lupo (Canis lupus), sciacallo dorato (Canis aureus), orso (Ursus arctos), martora (Martes martes), puzzola (Mustela putorius), lontra (Lutra lutra), gato selva@co (Felis sylvestris), lince (Lynx lynx), foca monaca (Monachus monachus), tute le specie di cetacei (Cetacea), cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), camoscio d'abruzzo (Rupicapra pyrenaica);

4 b) uccelli: marangone minore, marangone dal ciuffo, tute le specie di pellicani, tarabuso, tute le specie di cicogne, spatola, mignataio, fenicotero, cigno reale, cigno volpoca, turco, gobbo rugginoso, tute le specie di rapaci diurni, pollo sultano, otarda, gallina prataiola, gru, piviere tortolino, avoceta, cavaliere d'italia, occhione, pernice di mare, gabbiano corso, gabbiano corallino, gabbiano roseo, sterna zampenere, sterna maggiore, tute le specie di rapaci noturni, ghiandaia marina, tute le specie di picchi, gracchio corallino ;

5 c) tute le altre specie che direove comunitarie o convenzioni internazionali o apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri indicano come minacciate di es@nzione. 2. Le norme della presente legge non si applicano alle talpe, ai rao, ai topi propriamente deo, alle arvicole. 3. Il controllo del livello di popolazione degli uccelli negli aeropor@, ai fini della sicurezza aerea, è affidato al Ministro dei traspor@.

6

7

8

9

10

11 Art. 12. (Esercizio dell'aovità venatoria) 1. L'aOvità venatoria si svolge per una concessione che lo Stato rilascia ai citadini che la richiedano e che posseggano i requisi@ previs@ dalla presente legge. 2. Cos@tuisce esercizio venatorio ogni ato direto all'abbaomento o alla catura di fauna selva@ca mediante l'impiego dei mezzi di cui all'ar@colo E' considerato altresì esercizio venatorio il vagare o il soffermarsi con i mezzi des@na@ a tale scopo o in aotudine di ricerca della fauna selva@ca o di atesa della medesima per abbaterla. 4. Ogni altro modo di abbaomento è vietato, salvo che non avvenga per caso fortuito o per forza maggiore...

12 Art Le regioni autorizzano, regolamentandolo, l'allevamento di fauna a scopo alimentare, di ripopolamento, ornamentale ed amatoriale. 2. Le regioni, ferme restando le competenze dell'ente nazionale per la cinofilia italiana, detano altresì norme per gli dei cani da caccia. 3. Nel caso in cui l'allevamento di cui al comma 1 sia esercitato di un'impresa agricola, ques@ è tenuto a dare semplice comunicazione alla competente autorità provinciale nel rispeto delle norme regionali. 4. Le regioni, ai fini dell'esercizio dell'allevamento a scopo di ripopolamento, organizzato in forma di azienda agricola, singola, consor@le o coopera@va, possono consen@re nel rispeto delle norme della presente legge, il prelievo di mammiferi ed uccelli in stato di caovità ; con i mezzi di cui all'ar@colo 13.

13 Art. 18. (Specie cacciabili e periodi di aovità venatoria) 1. Ai fini dell'esercizio venatorio è consen@to abbatere esemplari di fauna selva@ca appartenen@ alle seguen@ specie e per i periodi sotoindica@: a) specie cacciabili dalla terza domenica di setembre al 31 dicembre: quaglia, tortora, merlo passero; passera matugia; passera oltremontana; allodola, colino della Virginia; starna; pernice rossa; pernice sarda; lepre comune; lepre sarda, coniglio selva@co, minilepre b) specie cacciabili dalla terza domenica di setembre al 31 gennaio: storno; cesena; tordo botaccio, tordo sassello; fagiano; germano reale, folaga; gallinella d'acqua,alzavola; canapiglia; porciglione, fischione; codone; marzaiola ; mestolone; moriglione, moreta, beccaccino; colombaccio; frullino; fringuello; peppola; combatente; beccaccia ; taccola; corvo; cornacchia nera; pavoncella; pioma reale; cornacchia grigia ; ghiandaia; gazza, Volpe; c) specie cacciabili dal 1 otobre al 30 novembre: pernice bianca; fagiano di monte; francolino di monte; coturnice; camoscio alpino; capriolo; cervo; daino; muflone, con esclusione della popolazione sarda; lepre bianca; d) specie cacciabili dal 1 otobre al 31 dicembre o dal 1 novembre al 31 gennaio: cinghiale

14

15

16

17 Moriglione_Prov_Caserta 2,0 1,8 1,6 1,4 n. indice 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 Moderato declino (p < 0,01) ; mod.add., (b ± es)% = (-3,31 ± 0,40)% Incr = -52,5% Pre. Oss. Trend 2013 n.s. 0,

18

19

20

21

22 Art. 26. (Risarcimento dei danni prodoo dalla fauna e dall'aovità venatoria) 1. Per far fronte ai danni non risarcibili alla produzione agricola e alle opere approntate sui terreni col@va@ e a pascolo della fauna selva@ca, in par@colare da quella proteta, e dall'aovità venatoria, è cos@tuito a cura di ogni regione un fondo des@nato alla prevenzione e ai risarcimen@, al quale affluisce anche una percentuale dei proven@ di cui all'ar@colo Le regioni provvedono, con apposite disposizioni, a regolare il funzionamento del fondo di cui al comma 1, prevedendo per la rela@va ges@one un comitato in cui siano presen@ rappresentan@ di struture provinciali delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresenta@ve a livello nazionale e rappresentan@ delle associazioni venatorie nazionali riconosciute maggiormente rappresenta@ve. 3. Il proprietario o il condutore del fondo è tenuto a denunciare tempes@vamente i danni al comitato di cui al comma 2, che procede entro trenta giorni alle rela@ve verifiche anche mediante sopralluogo e ispezioni e nei centotanta giorni successivi alla liquidazione. 4. Per le domande di prevenzione dei danni, il termine entro cui il procedimento deve concludersi è diretamente disposto con norma regionale.

23

24

25 Accipitridi 1% 3% 1% 5% 1% 21% arma da fuoco avvelenamento collisione nidiaceo denutrizione 68% sequestro altre cause

26

27

28 Ma la selezione naturale?