RICOSTRUIAMO STATO SOCIALE
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- Riccardo Bonelli
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1 L assorbimento dell INPDAP da parte dell INPS ha suscitato viva preoccupazione per quanto riguarda la continuazione della politica del Welfare portata avanti con successo dall Istituto Previdenziale per i Dipendenti della Pubblica Amministrazione. Se ne è fatta interprete l on. Barbara Mannucci (PDL) che ha presentato la seguente interrogazione: RICOSTRUIAMO LO STATO SOCIALE Seduta n. 613 di mercoledì 28/3/2012 LAVORO E POLITICHE SOCIALI On. Barbara MANNUCCI ( PDL ). - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: - l'articolo 21 della legge n. 214 del 2011 ha previsto la soppressione dell'inpdap e dell'enpals e la loro confluenza nell'inps; - l'ex-inpdap è il secondo ente previdenziale che - oltre alla riscossione dei contributi e alla corresponsione delle pensioni e delle buonuscite - ha nella mission istituzionale una preziosa funzione di welfare integrativo, a sostegno dei propri iscritti e pensionati e dei loro familiari per una popolazione complessiva di circa 11 milioni di persone; - tale funzione viene svolta a costo zero per le casse dello Stato, in quanto la relativa gestione è completamente autofinanziata con il prelievo dello 0,35 per cento sulle retribuzioni e dello 0,155 sulle pensioni degli iscritti e sviluppa un giro di affari di circa 2,2, miliardi l'anno; - la maggior parte di tali risorse (circa 2 miliardi) viene destinata all'attività creditizia che si estrinseca nella concessione di mutui ipotecari per l'acquisto della prima casa e consente l'immissione di moneta fresca nel circuito economico, anche a sostegno del mercato immobiliare; di tale contingente una parte considerevole viene destinata all'erogazione dei prestiti agevolati, a breve e lungo termine, che hanno consentito di svolgere un ruolo insostituibile di aiuto per le fasce più deboli, di contrasto all'usura e di sostegno alla ripresa dei consumi, anche di beni durevoli; - la residua quota di 200 milioni di euro viene canalizzata verso il settore dei benefici sociali rivolti sia ai giovani che agli anziani; - per i giovani, l'attenzione dell'ente è mirata a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro e, quindi,
2 a sviluppare una formazione professionale adeguata e coerente con una domanda di lavoro sempre più qualificata, attraverso i seguenti interventi: borse di studio per giovani dei diversi ordini e gradi della scuola secondaria, erogate sulla base dell'indicatore ISEE e sul merito scolastico; giovani destinatari - sulla base del merito - di master post universitari nelle materie a maggiore impatto occupazionale (giurislavoristiche, economiche, statistiche, eccetera), dottorati di ricerca, stage in azienda, corsi di specializzazione nelle materie assicurative pubbliche e private in materia di assistenza sanitaria e nella previdenza complementare, molto richiesti dal mercato del lavoro; partenze per vacanze studio in Italia e all'estero, strutturate nella logica dell'orientamento professionale, dell'insegnamento di attività sportive, dell'educazione alla legalità, dell'educazione alimentare, sanitaria e comportamentale; giovani ospitati sia nei 5 convitti di proprietà dell'istituto, (Convitto Femminile Santa Caterina - Arezzo: Convitto Maschile Principe di Piemonte di Anagni; Convitto Maschile Luigi Sturzo di Caltagirone; Convitto Femminile Regina Elena di San Sepolcro; Convitto Unificato Misto di Spoleto) che mediante convenzionamenti con il MIUR in altri 40 Convitti sparsi sul territorio, per agevolare gli studi di giovani con famiglie meno abbienti; 400 giovani avviati, grazie all'accordo con l'agenzia nazionale per i giovani, a tirocini all'estero per acquisire professionalità ed esperienza ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro, nell'ambito del progetto «Safari Job»; - per gli anziani, la tutela si riferisce ai pensionati auto sufficienti e a coloro che, a causa delle condizioni di salute, si trovano in situazioni di emarginazione e di necessità di assistenza e cura, mediante i seguenti interventi: 730 soggiorni senior: consistono in sistemazione residenziale durante i periodi estivi presso località marine e montane; 200 ospiti presso le Case Albergo di proprietà dell'istituto a Monte Porzio Catone e Pescara, in cui viene offerta ospitalità residenziale ad anziani autosufficienti; 34 convenzionamenti con RSA (residenze sanitarie assistenziali) accreditate presso le regioni, per assistenza a malati di Alzheimer o di patologie neurovegetative mediante servizi di call center, ricovero in day hospital, ricoveri fino alla sistemazione nelle apposite strutture, per n. 300 ammissioni di anziani; assistenza domiciliare attraverso convenzionamenti con strutture pubbliche che garantiscono servizi di cura a chi ancora può restare nella propria abitazione, ma si trova in temporanea situazione di necessità: cura giornaliera della persona, riabilitazione di soggetti disabili, servizi di telesoccorso e - in fase di sviluppo - un servizio di badantato in convenzione con i comuni; sono in corso circa 100 progetti Home Care Premium con altrettanti enti locali per l'assistenza a domicilio di quasi pensionati non autosufficienti; è stata avviata una sperimentazione presso il comune di Roma di altri progetti per i seniores, quali il progetto di assistenza a domicilio denominato «Nonno House», per l'ospitalità di giovani studenti fuori sede, presso le abitazioni di pensionati INPDAP disponibili, previo rimborso di quote mensili e di rimborso spese di impianto per la sistemazione iniziale dei locali -: se tali funzioni di welfare integrativo continueranno ad essere assicurate anche dall'ente subentrante atteso che trattasi di risorse di «proprietà» dei cittadini pubblici dipendenti che hanno contribuito alla predetta gestione ex INPDAP; se non si ritenga che tale esperienza INPDAP, costituente un vero e proprio modello italiano di welfare, possa essere estesa ad una popolazione assicurata più ampia, secondo analoghi meccanismi; se non sia ipotizzabile una soluzione organizzativa che preveda la creazione di un apposita struttura per tutto il welfare italiano - una sorta di Agenzia Nazionale del Welfare - che gestisca le prestazioni tradizionali di sostegno al reddito rese da INPS e quelle di tipo sociale integrative del reddito, offerte dall ex INPDAP, nell ottica di una maggiore efficienza dei servizi basata sulla
3 specializzazione del lavoro e delle competenze, considerato che tale soluzione, tra l altro, realizzerebbe anche la finalità di una netta separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale con un definitivo chiarimento sulle responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche. Ma vogliamo sottolineare che la conclusione dell interpellanza sopra riportata, rispecchia esattamente la tesi da noi sostenuta da anni in merito al distacco della assistenza dall INPS (anche per fare finalmente chiarezza sul Bilancio dell Ente Previdenziale) per costituire - come già avviene in molti altri Stati Europei - un unico organismo per il Welfare, finanziato - come accadeva nell INPDAP - con il contributo dello 0.35 a carico di tutti i lavoratori italiani e dello 0.15 a carico di tutti i pensionati e, quindi a costo zero per lo Stato. Per conto del Governo, ha così risposto il Vice Ministro Martone: Mannucci: Sulle prestazioni di «welfare integrativo» offerte dall ex-inpdap. TESTO DELLA RISPOSTA - MARTONE L onorevole Mannucci - con il presente atto parlamentare - richiama l attenzione sulle prestazioni creditizie e sociali erogate dalla gestione ex INPDAP dell INPS in favore degli iscritti e dei loro figli nonché dei pensionati. Al riguardo, l INPS ha fatto sapere che le predette prestazioni vengono erogate grazie alle risorse derivanti dal prelievo pari allo 0,35 per cento della retribuzione lorda degli iscritti in servizio, e dal prelievo pari allo 0,15 per cento dell importo della pensione per il personale in quiescenza. Com è noto l articolo 21, comma 1, del decreto-legge n. 201 del 2011 (convertito con modificazioni dalla legge n. 214 del 2011) ha previsto, a decorrere dal 1 gennaio 2012, la soppressione dell Inpdap e dell Enpals ed il trasferimento delle relative funzioni all Inps, al fine di migliorare l efficienza e l efficacia dell azione amministrativa nel settore previdenziale e assistenziale. Per rispondere al primo quesito posto dall interrogante, faccio presente che il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell Inps - con Deliberazione del 14 febbraio 2012 di integrazione alla relazione programmatica per gli anni ha inteso recepire le priorità strategiche contenute nella delibera del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell Inpdap n. 344 del 21 aprile 2011, in cui le attività di welfare erano state considerate parte strategica essenziale delle attività del soppresso Istituto di Previdenza. Inoltre, con Determinazione del Presidente INPS del 15 marzo 2012, di esecuzione delle citate linee strategiche, nella parte inerente agli interventi in materia di prestazioni creditizie e politiche sociali, viene confermato il «Mantenimento delle finalità sociali delle politiche di credito e welfare assicurate dagli Enti soppressi». In tal senso verranno valutati interventi di razionalizzazione delle specifiche discipline regolamentari e verranno rimodulati i criteri per l attribuzione delle prestazioni, privilegiando quelli di merito, di reddito e di omogeneità territoriale. Per quanto concerne gli ulteriori due quesiti, pur dandosi atto della rilevanza delle questioni prospettate dall onorevole interrogante, faccio presente che l INPS - interpellato su taluni aspetti - ha subordinato ogni possibile soluzione orientata nella direzione auspicata dall interrogante all adozione di appositi interventi di carattere normativo. All intervento del Vice Ministro ha fatto seguito la replica dell on. Mannucci, che trascriviamo dal verbale della seduta: Barbara Mannucci (PdL), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta fornita, fa notare che essa risulta sostanzialmente analoga a quella resa dal Presidente dell INPS in occasione della sua recente audizione in Commissione, non soltanto da un punto di vista formale, ma anche sotto un profilo sostanziale, configurandosi in maniera estremamente
4 generica e poco chiara. Segnala, infatti, che circa 11 milioni di persone - tra dipendenti, familiari e utenti dell ex INPDAP - non sanno, ad oggi, cosa debbano aspettarsi in relazione alle prestazioni, già erogate dall ente, che ruotano attorno all assistenza integrativa; in questo ambito, in particolare, si domanda come sia possibile che l INPS non abbia ancora chiarito - con la stagione estiva alle porte - il destino di iniziative quali le «vacanze studio» o le altre attività di welfare integrativo. Dichiara, pertanto, la propria insoddisfazione per una risposta poco concreta, per questo molto deludente, riservandosi di adottare ulteriori iniziative parlamentari sull argomento. Abbiamo dedicato molto spazio agli interventi in Parlamento su un argomento che ci interessa direttamente, per poter fare alcune considerazioni: 1. Nell interpellanza è stato evidenziato un problema che nessuno aveva in precedenza sollevato 2. La risposta del Vice Ministro è preoccupante perché viene citata la Determinazione dell INPS del 12 marzo che assicura la volontà di mantenere le finalità Sociali delle politiche di credito e welfare assicurate dagli Enti soppressi, ma omette di precisare che le buone intenzioni dell INPS non fanno legge e che soltanto il Governo può decidere o meno se far proseguire all INPS la politica sociale dell INPDAP. Quindi, ad oggi, nessuna certezza. E il Vice Ministro ha anche aggiunto che verranno valutati dall INPS interventi di razionalizzazione e tutti sanno cosa significa Di ciò che farà il Governo e cosa deciderà in merito, nessun cenno, dopo ben nove mesi dalla cancellazione dell INPDAP, che forse aveva il grave torto di concedere prestiti ad un tasso bassissimo. Siamo certi che il CIV ( Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) dell INPS saprà operare nel modo giusto per indurre Governo e Parlamento a scelte di giustizia.
5 Nelle scorse settimane il Consulente del Governo Monti, Francesco Giavazzi. ha proposto(?) un piano per eliminare 10 miliardi di sussidi alle aziende. Non entriamo nel merito, ma una cosa è certa: i veri assistiti dallo Stato sono gli industriali. Ma non è cosa nuova. In un opuscolo diffuso dalla nostra Federazione Pensionati, nel 2001, intitolato Lo Stato Assistenziale che nessuno conosce, abbiamo scritto che Non passa giorno senza che il Presidente della Confindustria non inviti il Governo a mettere mano alla riforma della previdenza pubblica, ma non certo per rivalutare le pensioni, ma per tagliare pesantemente la spesa che - a suo dire - sta portando alla rovina i conti dello Stato. Nessuno, e la cosa è singolare, gli ha mai ricordato che lo stato sociale è praticamente scomparso e che invece funziona perfettamente lo stato assistenziale, ma non per i poveri e gli indigenti, ma per molti datori di lavoro che da anni, ricevono agevolazioni, fiscalizzazioni, condoni etc. per migliaia di miliardi. E se qualcuno - compreso il Presidente della Confindustria - ha dei dubbi, legga le tabelle che seguono e capirà dov è che bisogna tagliare, visto che lo Stato, attraverso l INPS, ha graziosamente donato agli imprenditori - negli ultimi dieci anni - ben milioni (di Lire) LO STATO ASSISTENZIALE (PER LE AZIENDE) Inutile dire che conti e tabelle ufficiali dell INPS di allora sono a disposizione di chiunque voglia consultarle. Ma quello che è grave, è che la storia continua
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