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1 ANACI Sede Provinciale di Verona ADESSO(è)IL CAMBIAMENTO

2 La professione imperfetta ANACI n 34

3 Qualche altra considerazione sul Cambiamento

4 Due domande Chi sono i dinosauri? Perché si sono estinti? Perché non sono stati in grado di adattarsi al l cambiamento

5 Sono in crisi. L etimo della parola deriva dal greco krisis che significa trasformazione La crisi è il Cambiamento

6 GLI ALIBI DELL AMMINISTRATORE (per non cambiare)! "

7 Se stai ancora cercando quella persona che potrebbe cambiare la tua vita, dai uno sguardo allo specchio Roman Price

8 Curva individuale del cambiamento

9 UNA MINACCIA SITUAZIONE ATTUALE Protezione della situazione attuale, preferenza al conosciuto Shock, ripiegamento difensivo, riflessione, comprensione, accettazione Superamento dei propri schemi, ricorso alle proprie risorse NUOVO ADATTAMENTO

10 ! NUOVO ADATTAMENTO NUOVA IDENTITÀ + APPRENDIMENTO + AUTOSTIMA + RISORSE CRESCITA

11 LE PROFESSIONI

12 Dalla produzione di beni materiali alla produzione di servizi [dalla Società Industriale alla Società Post-Industriale] Le nuove tecnologie ridimensionano il ruolo della classe operaia [prima dominante nella Società Industriale] Nasce la SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA [centri di ricerca e università] Si afferma il TERZIARIO AVANZATO,, ovvero il mondo dei servizi Si definisce la NEW ECONOMY e nuove forme di lavoro Diventa preminente il ruolo dei lavoratori della conoscenza ovvero dei PROFESSIONISTI

13 PROFESSIONALITÀ PROFESSIONE PROFESSIONISTA Sono parole entrate nel linguaggio quotidiano per definire la competenza di un soggetto (anche di un ladro si dice è un professionista!) Ma sono anche termini che hanno contribuito a definire un modo di lavorare quasi sempre autoreferenziale e autocelebrativo Se amministrare condominii è una professione (ce lo diciamo da sempre..) IO SONO UN PROFESSIONISTA!

14 CHE COS È UNA PROFESSIONE? le libere professioni...sono attività che presentano un pronunciato carattere intellettuale, richiedono una qualificazione di livello elevato e sono normalmente soggette ad una normativa professionale precisa e rigorosa; nell esercizio di un attività del genere, l elemento personale assume rilevanza particolare e un siffatto esercizio presuppone, in ogni caso, una notevole autonomia nel compimento degli atti professionali. (Pronunciamento della Corte di Giustizia della Comunità Europea, Sezione 2, 11 ottobre 2001)

15 Un attività lavorativa diventa un occupazione a tempo pieno Scuole di formazione Nascono le associazioni professionali, prima a livello locale e poi nazionale Conquista dell appoggio della legge (monopolio o protezione legale del titolo di studio) Elaborazione di un codice etico SECONDO UNA TEORIA SOCIOLOGICA, LE PROFESSIONI NASCONO QUANDO...

16 Un corpus sistematico di conoscenze Una funzione centrale per la società Uno specifico profilo professionale e un riconoscimento giuridico Un codice deontologico,, per abilitare il controllo e la trasparenza sociale

17 ETICA e DEONTOLOGIA professionale

18 L Etica L etica è quella parte della filosofia che studia la morale, riferita ai costumi, agli atti ed ai pensieri umani correlati al bene ed al male Per questo, vi è la necessità di individuare paradigmi sempre più articolati, utili a definire il nostro agire nei confronti degli altri, siano essi singoli o collettività L etica interviene a qualificare un azione in rapporto ai valori da salvaguardare nel compiere l azione stessa.

19 La Deontologia La deontologia traduce l etica nella teoria dei doveri, dal valore morale di un azione al valore effettivo che l azione stessa ha di promuovere il bene o la felicità. Il filosofo inglese Jeremy Bentham ( ) definì la deontologia come un sistema etico in cui prevale l idea di dovere su quelle di diritto o di utilità essendo le regole rivolte alla parte delle nostre azioni in cui il diritto lascia campo alla libertà. [δεον dovere; λογοζ discorso, studio]

20 La Deontologia Il termine deriva dal greco deon (ciò che è necessario, doveroso, conveniente) e logos (discorso, sapere); da cui, la Deontologia è la SCIENZA DEI DOVERI I doveri sono di tipo: Giuridico (norme che vietano determinati comportamenti) Etico (che derivano da valori superiori di ordine morale) Deontologico (che derivano da precetti contenuti nel Codice Deontologico)

21 DEONTOLOGIA ED ETICA La Deontologia è l espressione dell Etica Professionale che traduce in norme le istanze morali L insieme delle norme e delle regole della condotta professionale, espressione dei valori propri di una professione, si raccolgono in un Codice Deontologico, vero e proprio dettato normativo di indicazioni dell agire del professionista Da cui la Deontologia si può definire come l insieme dei doveri e degli obblighi del professionista ai quali egli deve riferirsi nel suo agire professionale

22 IL DOVERE DEL PROFESSIONISTA Il dovere implica un obbligo morale: il professionista non agisce per seguire un ordine esterno o per evitare, disattendendolo, una sanzione: il professionista riconosce in sé il dovere di agire conformemente ad un modello di condotta o a un insieme di regole con cui tale condotta viene regolamentata Riconoscere una valenza morale all agire deontologico significa riconoscere all agire professionale un ampio spazio di autonomia proprio perché si stabiliscono dei limiti al proprio comportamento Sono gli stessi professionisti a darsi le regole del proprio agire professionale

23 REGOLE DEONTOLOGICHE Esprimono il patto che la società stipula con la professione, a cui quest ultima risponde in termini di TRASPARENZA, FIDUCIA, COMPETENZA Le regole di una professione hanno una valenza etica, ma ancor di più una valenza sociale,, in quanto servono a valorizzare e tutelare la professione e promuovere l autonomia e la responsabilità dei suoi membri Le enunciazioni contenute nel Codice Deontologico acquisiscono valore di norme vincolanti per ogni appartenente alla specifica comunità professionale, in quanto dichiarano, ai fruitori del servizio e agli altri professionisti, i modelli di comportamento morale che i suoi membri si impegnano a garantire Tra i doveri del professionista c è la formazione permanente,, una formazione che si preoccupa non solo dei contenuti da insegnare ma anche di sviluppare nei soggetti il pensiero critico e l apprendimento continuo

24 L EVOLUZIONE DELL ATTIVITÀ PROFESSIONALE DELL AMMINISTRATORE IMMOBILIARE

25 L amministrazione di stabili in condominio è un attività complessa che necessita di conoscenze di tipo tecnico, giuridico e fiscale, tali da poter essere configurata come una professione intellettuale vera e propria; per questo, deve essere riconosciuta da una legge della Stato e, così come avviene per le altre professioni, la prestazione deve essere ricondotta ad un tariffario professionale. L amministratore di stabili svolge la propria attività a livello professionale, in uno studio, con alle dipendenza personale preposto al lavoro di supporto e di segreteria, è un tecnico che risponde direttamente e personalmente alle istanze dei condomini, dev essere presente il più possibile negli stabili per controllare tutte le varie necessità, e dev essere sempre a disposizione dei condomini, perché essi vogliono così

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27 Il condominio è un ORGANIZZAZIONE DI SERVIZI «è ragionevole pensare, avuto riguardo al continuo incremento dei compiti, che questi possano essere assolti in modo migliore dalle società [di servizi, di capitali ndr], che nel loro ambito annoverano specialisti nei diversi rami» 27

28 Se l ORGANIZZAZIONE è un sistema che affronta e risolve problemi, tutti gli studi immobiliari, dai più piccoli ai più grandi,, sono ORGANIZZAZIONI che OFFRONO SOLUZIONI ed EROGANO SERVIZI ai clienti

29 LA RISOLUZIONE DEI LORO PROBLEMI 60% DISPONIBILITÀ 30% 10% CONSULENZE 10 [DIRITTO, FISCO, MANUTENZIONI]

30 IL PENSIERO DELL ESPERTO #$!!! % &!!'! " " ( "# )&*& &##

31 IL NUOVO PARADIGMA (Il cosiddetto MODELLO MANAGERIALE, 2006) +,! -! " +! "

32 (FORMAZIONE)

33

34 CONOSCENZA trasmissione del sapere APPRENDERE CAMBIARE CAMBIAMENTO elaborazione dell esperienza

35 Progetti di cambiamento Un cambiamento senza formazione è: Progetti di formazione L attività formativa non inserita nel progetto di cambiamento

36 L atteggiamento INDIVIDUALE e ORGANIZZATIVO nei confronti del cambiamento determina il successo o l insuccesso della formazione

37 La capacità di utilizzare le capacità STRUMENTI CHE CONSENTONO DI LEGGERE LE SITUAZIONI L AMMINISTRATORE PROFESSIONISTA BASI TECNICHE DELL AZIONE L AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

38 FORMAZIONE INFORMAZIONE

39 Legge 11 dicembre 2012, n. 220 (GU n.293 del ) 2012) MODIFICHE ALLA DISCIPLINA DEL CONDOMINIO NEGLI EDIFICI

40 Art Dopo l articolo 71 delle disposizioni per l attuazione del codice civile e disposizioni transitorie sono inseriti i seguenti: Possono svolgere l incarico di «Art. 71-bis. amministratore di condominio coloro: a) che hanno il godimento dei diritti civili; b) che non sono stati condannati per delitti contro la pubblica amministrazione, l amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commina la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel massimo, a cinque anni; c) che non sono stati sottoposti a misure di prevenzione divenute definitive, salvo che non sia intervenuta la riabilitazione; d) che non sono interdetti o inabilitati; e) il cui nome non risulta annotato nell elenco dei protesti cambiari; f) che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado; g) che hanno frequentato un corso di formazione iniziale e svolgono attività di formazione periodica in materia di amministrazione condominiale.

41 I requisiti di cui alle lettere f) e g) del primo comma non sono necessari qualora l amministratore sia nominato tra i condomini dello stabile. Possono svolgere l incarico di amministratore di condominio anche società di cui al titolo V del libro V del codice. In tal caso, i requisiti devono essere posseduti dai soci illimitatamente responsabili, dagli amministratori e dai dipendenti incaricati di svolgere le funzioni di amministrazione dei condomini a favore dei quali la società presta i servizi. La perdita dei requisiti di cui alle lettere a), b), c), d) ed e) del primo comma comporta la cessazione dall'incarico. In tale evenienza ciascun condomino può convocare senza formalità l'assemblea per la nomina del nuovo amministratore. A quanti hanno svolto attività di amministrazione di condominio per almeno un anno, nell'arco dei tre anni precedenti alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è consentito lo svolgimento dell'attività di amministratore anche in mancanza dei requisiti di cui alle lettere f) e g) del primo comma. Resta salvo l'obbligo di formazione periodica. Art. 71-ter. - Su richiesta dell'assemblea, che delibera con la maggioranza di cui al secondo comma dell'articolo 1136 del codice, l'amministratore è tenuto ad attivare un sito internet del condominio che consenta agli aventi diritto di consultare ed estrarre copia in formato digitale dei documenti previsti dalla delibera assembleare. Le spese per l'attivazione e la gestione del sito internet sono poste a carico dei condomini.

42 Legge 14 gennaio 2013, n. 4 (GU n.22 del )

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44 Art. 1, comma 2 Ai fini della presente legge, per professione non organizzata in ordini o collegi, di seguito denominata professione, si intende l attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale o, comunque, con il concorso di questo Art. 1, comma 3 L esercizio della professione è libero e fondato sull autonomia, sulle competenze e sull indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica Art. 1, comma 3 La professione è esercitata in forma individuale, in forma associata, societaria, cooperativa o nella forma di lavoro dipendente

45 Art. 2, comma 1 Coloro che esercitano la professione di cui all articolo 1, comma 2, possono costituire associazioni a carattere professionale di natura privatistica, fondate su base volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva, con il fine di valorizzare le competenze degli associati, diffondere tra essi il rispetto di regole deontologiche Art. 2, comma 3 Le associazioni professionali promuovono, anche attraverso specifiche iniziative, la formazione permanente dei propri iscritti Art. 2, comma 4 Le associazioni promuovono forme di garanzia a tutela dell utente, tra cui l attivazione di uno sportello di riferimento per il cittadino consumatore.

46 PROFESSIONI NON ORGANIZZATE IN ORDINI O COLLEGI: ELENCO DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI L'elenco è distinto in due sezioni: Associazioni che non rilasciano l'attestato di qualità (GestiCond) Si tratta di quelle associazioni professionali che possiedono i requisiti fondamentali previsti dalla legge, ma non intendono autorizzare i propri iscritti, o una parte di loro, ad utilizzare il riferimento all iscrizione come marchio/attestato di qualità dei servizi offerti, anche se vengono comunque previste alcune garanzie per il consumatore (ad esempio, il codice di condotta e lo sportello per il consumatore) Associazioni che rilasciano l'attestato di qualità (ALAC-ANACI) ANACI) Sono quelle associazioni che autorizzano i propri iscritti, o quanto meno una loro parte, ad utilizzare in tal modo il riferimento all iscrizione: è evidente che questo comporta una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell associazione stessa.

47 Art. 4, comma 1 Le associazioni professionali di cui all'art. 2 e le forme aggregative delle associazioni di cui all'art. 3 pubblicano nel proprio sito web gli elementi informativi che presentano utilità per il consumatore, secondo criteri di trasparenza, correttezza, veridicità. Nei casi in cui autorizzano i propri associati ad utilizzare il riferimento all'iscrizione all'associazione quale marchio o attestato di qualità e di qualificazione professionale dei propri servizi, anche ai sensi degli articoli 7 e 8 della presente legge, osservano anche le prescrizioni di cui all'art. 81 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59.

48 Art. 7, Sistemi di Attestazione 1. Al fine di tutelare i consumatori e di garantire la trasparenza del mercato dei servizi professionali, le associazioni professionali possono rilasciare ai propri iscritti, previe le necessarie verifiche, sotto la responsabilità del proprio rappresentante legale, un'attestazione relativa: a) alla regolare iscrizione del professionista all'associazione; b) ai requisiti necessari alla partecipazione all'associazione stessa; c) agli standard qualitativi e di qualificazione professionale che gli iscritti sono tenuti a rispettare nell'esercizio dell'attività professionale ai fini del mantenimento dell'iscrizione all'associazione; d) alle garanzie fornite dall'associazione all'utente, tra cui l'attivazione dello sportello di cui all'art. 2, comma 4; e) all'eventuale possesso della polizza assicurativa per la responsabilità professionale stipulata dal professionista; f) all'eventuale possesso da parte del professionista iscritto di una certificazione, rilasciata da un organismo accreditato, relativa alla conformità alla norma tecnica UNI. 2.. Le attestazioni di cui al comma 1 non rappresentano no requisito necessario per l'esercizio dell'attività professionale.

49 Art. 6, comma 2 La qualificazione della prestazione professionale si basa sulla conformità della medesima a norme tecniche UNI ISO, UNI EN ISO, UNI EN e UNI,, di seguito denominate «normativa tecnica UNI», di cui alla direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, e sulla base delle linee guida CEN 14 del 2010 Art. 6, comma 3 I requisiti, le competenze, le modalità di esercizio dell attività e le modalità di comunicazione verso l utente individuate dalla normativa tecnica UNI costituiscono princìpi e criteri generali che disciplinano l esercizio autoregolamentato della singola attività professionale e ne assicurano la qualificazione

50 Art. 9, comma 1 Le associazioni professionali di cui all articolo 2 e le forme aggregative di cui all articolo 3 collaborano all elaborazione della normativa tecnica UNI relativa alle singole attività professionali, attraverso la partecipazione ai lavori degli specifici organi tecnici o inviando all ente di normazione i propri contributi nella fase dell inchiesta pubblica, al fine di garantire la massima consensualità, democraticità e trasparenza. Le medesime associazioni possono promuovere la costituzione di organismi di certificazione della conformità per i settori di competenza,, nel rispetto dei requisiti di indipendenza, imparzialità e professionalità previsti per tali organismi dalla normativa vigente e garantiti dall accreditamento di cui al comma 2.

51 Art. 9, comma 2 Gli organismi di certificazione accreditati dall organismo unico nazionale di accreditamento ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008 *, possono rilasciare, su richiesta del singolo professionista anche non iscritto ad alcuna associazione,, il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la singola professione. * ACCREDIA dal dicembre 2009 è l'ente unico nazionale di accreditamento, che valuta la competenza tecnica e l'idoneità professionale degli operatori di valutazione della conformità (Laboratori e Organismi), accertandone la conformità a regole obbligatorie e norme volontarie, per assicurare il valore e la credibilità delle certificazioni.

52 LE PROFESSIONI OGGI Ordinistica (DPR 7/8/2012 n 137) Associativa (art. 2-Legge 4/1/2013 n 4) [iscritto ad un associazione] Autoregolamentata (art. 6-Legge 4/1/2013 n 4) [dichiara semplicemente di svolgere l attività professionale in conformità della Norma UNI di riferimento] Certificata (art. 9-Legge 4/1/2013 n 4) [gli viene rilasciata la certificazione da un Organismo Certificato]

53 CHI È L AMMINISTRATORE IMMOBILIARE PROFESSIONISTA? Un soggetto in possesso di (almeno) un diploma di scuola media superiore Che abbia frequentato un corso di formazione per amministratori Che sia iscritto ad un ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA, che ne attesta i requisiti professionali Che sia in possesso della certificazione UNI Che segua un percorso di formazione permanente

54 Ente senza finalità di lucro costituito da un insieme di persone fisiche o giuridiche (gli associati) legate dal perseguimento di uno scopo comune

55 (% #) " * *% & +, " -. / %!!! ""#!! "" $!! "# "! " $ % "!! " "! "" " & % 0 "! "! "" "'!! ""!! " ( "" % " "!! "()!! " ( & * #! "# ""# " " +! "$ # " ) $$ "" # % " $ "' )!!

56 IL COMPITO DELLE ASSOCIAZIONI Promuovere la formazione permanente dei propri associati Adottare un codice di condotta riferito al Codice del Consumo (Dlgs 6/9/2005 n 206) Vigilare sulla condotta professionale dei propri associati Stabilire ed applicare le eventuali sanzioni disciplinari Attivare lo Sportello per il Cittadino in caso di contenzioso con i propri associati

57 IL VALORE DELLE ASSOCIAZIONI Cogliere i segnali provenienti dal mercato Dialogare continuamente con i propri associati Cogliere le best practice ma non ignorare le bad practice Individuare i punti di forza per promuovere il miglioramento continuo e l eccellenza Accompagnare i propri associati lungo l intero ciclo professionale Fare sistema tra associazioni per rappresentare ai massimi livelli la categoria

58 Legge 16 gennaio 2013, n. 13 (GU n.39 del ) Legge 16 gennaio 2013, n. 13 (GU n.39 del )

59 APPRENDIMENTO PERMANENTE: : qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale; APPRENDIMENTO FORMALE: : apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari; APPRENDIMENTO NON FORMALE: : apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza nei sistemi indicati alla lettera b), in ogni organismo con scopi educativi e formativi, anche del volontariato, civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese; APPRENDIMENTO INFORMALE: : apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero;

60 Opera nel rispetto dei seguenti principi: L'individuazione e validazione e la certificazione delle competenze si fondano sull'esplicita richiesta della persona e sulla valorizzazione del suo patrimonio di esperienze di vita, di studio e di lavoro. I documenti di validazione e i certificati di validazione e della certificazione delle competenze costituiscono atti pubblici, fatto salvo il valore dei titoli di studio previsto dalla normativa vigente; Gli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze, operano in modo autonomo e nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e delle università.

61 OPPORTUNITÀ

62 NORMA UNI 10801:1998 Amministrazione condominiale e immobiliare, funzioni e requisiti dell amministratore

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67 Grazie per l attenzione ANACI n 34? + " % ' 5 5 $ # + " $ " + % #

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012

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