Giocare é comunicare.

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1 Giocare é comunicare. Presentazione del progetto ADIO, AdioScan (realizzazione e copyright CID, Centro Informatica Disabilità cp 61 CH 6903 Lugano (Svizzera)). Gabriele Scascighini, direttore del Centro Informatica Disabilità della Fondazione Informatica per la Promozione della Persona Disabile Riassunto: Viene descritto un progetto interamente realizzato dal CID dedicato a favorire la comunicazione e il gioco con bambini gravemente disabili sul piano della comunicazione orale e motorio. AdioScan si compone di una parte informatica (appicativo AdioScan) e di alcune componenti elettroniche (Adio, DIGIO). Nell'articolo vengono illustrati due applicazioni realizzate all'interno di questo progetto. E' a tutti nota l'importanza del gioco nello sviluppo del bambino sia nelle sue forme individuali che collettive. Giocare cooperativamente e comunicare é lo spontaneo inizio dello scambio, della convivenza e di tutte le facoltà che le occorrono. E' il preludio alla plastica formazione personale e sociale che serve per inoltrarsi nella vita. Ma, in situazioni particolari, quali quelle dei bambini gravemente colpiti da disabilità motorie e privi della parola, impossibilitati quindi a giocare e a comunicare, che cosa si può fare? Il CID (Centro Informatica Disabilità, CH Lugano), sorto in un ambiente di ricerca psico-pedagogica con équipe multidisciplinare formata da pedagogisti e ortopedagogisti svizzeri formati e sensibili, tra altro, all'influenza delle teorie dello psicologo Jean Piaget sulla moderna pedagogia costruttivista e da ingegneri dell'alta Scuola Politecnica Svizzera di Zurigo, oltre che da allievi, genitori ed educatori impegnati nella sperimentazione, da qualche anno, ha raccolto la sfida di rispondere alla difficile domanda. Di fronte ad un bambino colpito da grave disabilità motoria, occorre dapprima verificare se é in grado di produrre almeno un segnale (soffio, colpo col piede,...o altro) riconoscibile, che, opportunamente incanalato per mezzo di speciali adattamenti, diventerà l'input per accedere al computer. Sul versante della comunicazione poi, fin dagli anni settanta, con il ragionevole ridimensionamento del puro oralismo (riabilitazione logopedica quale unica formazione per le persone prive della parola), negli USA, in Germania, in Svizzera

2 ed anche in Italia si é ampliata l'applicazione della CAA, Comunicazione Alternativa e Aumentativa che si avvale dell'uso di interessanti dizionari simbolici e pittografici e di sintesi vocali, che consentono alla persona disabile ed al suo ambiente, previa un'adeguata formazione, di comunicare. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa si può definire come l'insieme delle conoscenze, di tecniche, di strategie e di tecnologie che é possibile attivare per facilitare la comunicazione con persone che presentano una carenza o un'assenza, temporanea o permanente, nella comunicazione verbale. Il CID, partendo dalle suddette conoscenze teoriche ma anche molto legate all'esperienza diretta, ha sviluppato un insieme di tecnologie elettroniche ed informatiche innovativo, che permette ai bambini disabili, di giocare, azionare e comunicare contestualmente in interessanti situazioni di gioco. Immaginiamo di progettare un ambiente di gioco e di comunicazione chiaramente definito: le bolle di sapone. Chiediamoci: - com'é possibile immergere fisicamente nell'acqua saponata lo speciale attrezzo per fare le bolle senza poterlo afferrare? - come si potrà chiedere a qualcuno di riempirlo di nuovo, senza poter parlare? - come dire la gioia, la delusione, il "Ora tocca a te!", oppure "Dai', soffia più in alto!", e ancora: "Non lasciarla cadere!"? - come descrivere la quantità, la qualità delle bolle, il confronto con le bolle degli altri? Oppure domandiamoci ancora: come può interagire un bambino tetraplegico con i suoi compagni mentre giocano al popolare gioco con dadi Shut the Box? Si tratta di un gioco composto da due dadi che si devono lanciare e da una scatoletta con 9 ribalte di legno che indicano le prime 9 cifre. I giocatori devono chiudere (abbassare) il maggior numero di ribalte conseguendo però anche il minor punteggio (somma delle cifre appartenenti alle ribalte non abbassate). Come farà il bambino tetraplegico a lanciare i dadi, ad abbassare le ribalte corrispondenti alla somma indicata dai dadi? Come farà a correggere eventuali scelte sbagliate?

3 Fig 1 Adattamento per fare le bolle di sapone. Si compone di due motori e di due sensori (allegato 1). Con lo sviluppo dell'interfaccia elettronica ADIO, pilotata da un software di gestione della comunicazione AdioScan, un vero e proprio sistema autore destinato alla comunicazione e all'insegnamento delle personi disabili, creativamente configurabile dal terapista secondo le necessità e progettata per rispondere in modo adeguato ed estremamente individualizzato alle modalità di accesso al computer delle persone disabili motorie, il CID, offre alla persona disabile, uno strumento per intervenire attivamente nella realtà, sugli oggetti reali, e comunicare al tempo stesso. ADIO e AdioScan sono unici nel loro genere per la versatilità e la vastità delle applicazioni possibili.

4 fig. 2 Tabella di Comunicazione-Azione. Le zone in alto consentono il controllo di attuatori e sensori esterni. Le altre zone sono finalizzati alla comunicazione (AAC). Così bambini, allievi, genitori e insegnanti del gruppo di sperimentazione hanno potuto preparare situazioni di gioco quali: pupazzi animati, gru, trenini elettrici, funivie, piccoli robots, situazioni di controllo d'ambiente quali la preparazione di popcorn con l'apposito apparecchio, l'accensione di radio, hi-fi, ecc., sempre contemporaneamente dotate della possibilità di esprimersi su apposite Tabelle di Comunicazione pittografiche con sintesi vocali multilingue. Il progetto ADIO si compone di un insieme di strumenti informatici ed elettronici molto interessanti realizzati al fine di dare la possibilità alla persona disabile di interagire con giocattoli o in genere periferiche elettriche (attuatori) e di comunicare con l ambiente al tempo stesso. Il software dedicato (AdioScan ) consente di realizzare interfacce di comunicazione e di controllo del mondo fisico-reale particolarmente adattate alle limitate capacità di autonomia gestuale-motoria di bambini disabili.

5 Fig 3. Rappresenta una catena di interfacce Adio e Digio viste dalla parte degli ingressi analogici e digitali AdioScan é un sistema autore orientato alle esigenze di accesso di persone disabili motorie: in particolare offre delle modalità di accesso a scansione non presenti in sistemi autori commerciali ( Apple Media Tool, Macromind Director, HyperCard, Course Builder ecc.) Esso consente la creazione e la preparazione di attività di apprendimento e di comunicazione e di controllo di attuatori e sensori esterni con il computer particolarmente adattate alle diverse manifestazioni di disabilità motorie, sensoriali e comunicative. In modo particolare é di grande aiuto alle persone con difficoltà motorie importanti o o di linguaggio (distrofie muscolari, paraplegie, tetraplegie di vario tipo, disfasie, anatrie ecc.) AdioScan é un programma in grado di interpretare i segnali provenienti dall'utente e di proporre una gamma di simboli pittografici o letterali un modo da rappresentare una risposta ad un problema o a una domanda oppure un elemento di un messaggio composto. Il programma é utilizzabile da persone disabili in grado di segnalare volontariamente all'ambiente circostante un segnale semplice corrispondente al sì oppure al no. La proposta dei simboli da scegliere di norma viene effettuata attraverso la loro visualizzazione su uno schermo. Un po' meno comunemente, quando si é in

6 presenza di una grave disabilità visiva, percettiva o di attenzione, viene fatta attraverso un segnale uditivo. Con la strategia della scansione l'elaboratore indica uno dopo l'altra le singole caselle di una tabella, oppure singole zone chiedendo all'utente ogni volta se contiene la parte di/o messaggio che si vuole comunicare. L'elaboratore propone all'utente gli elementi da selezionare, evidenziandoli in varie maniere. Essi possono essere proposti uno dopo l'altro (scansione lineare) oppure se adeguatamente predisposti, per file e colonne e organizzati quindi per gruppi. Il programma é dotato di un proprio linguaggio per la creazione di Macro e di script molto sofisticati: caratteristiche che consentono una descrizione sempre più precisa dei complessi bisogni comunicativi, formativi e di controllo ambientale della persona disabile. fig. 4 La foto rappresenta un insieme di interfacce (alimentatore, ADIO, DIGIO) collegate in catene viste dalla parte delle uscite La parte elettronica ADIO (hardware) si compone di un modulo in grado di interfacciare un PC con periferiche e sensori esterni attraverso la porta seriale. La comunicazione verso o dall ambiente fisico esterno può assumere, da un punto di vista elettronico, caratteristiche analogiche o digitali. Ogni modulo dispone della possibilità di inviare corrente continua od alternata (+-24 V), attraverso 8 connettori di uscita a dispositivi elettrici (attuatori), é in grado di elaborare valori analogici rilevati da sensori esterni (sensori di luce, temperatura, umidità ecc.). Si possono collegare assieme, in catena, fino a 15 moduli ADIO.

7 Il modulo DIGIO svolge le stesse funzioni di ADIO ma in modalità digitale, rileva, cioè, valori 0, 1 ed é in grado di pilotare attraverso 16 relais interni altrettanti interruttori o commutatori (acceso, spento) in grado a loro volta di azionare dispositivi elettrici alimentati esternamente. CID Centro Informatica Disabilità, CP 61 CH 6903 Lugano (Svizzera) cid@fivenet.ch Meet CP, CH 6877 Coldrerio (Svizzera) info@meet-electronics.com

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