RELAZIONE GEOLOGICA - GEOTECNICA E GEOFISICA

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1 GEOL. Raffaele Di Massa AP N GEOLOGI LAZIO VIALE LIBERTA Coreno Ausonio (FR) Tel.Fax. 0776/ / DMSRFL64M30C998I Pec: COMUNE DI BLERA PROVINCIA DI VITERBO RELAZIONE GEOLOGICA GEOTECNICA E GEOFISICA RICHIEDENTE: COTRAL PATRIMONIO SPA. PROGETTO: PROGETTO AMPLIAMENTO DEPOSITO COTRAL. Coreno Ausonio: NOVEMBRE 2016 Il Geologo Dott. Raffaele Di Massa

2 2 SOMMARIO RELAZIONE ESPLICATIVA 1 Premessa...pag. 3 2 Modello geologico...pag. 4 Impostazione geomorfologica...pag. 5 Idrogelogia...pag. 5 Vulnerabilità dell opera...pag. 5 Caratterizzazione sismica del sito...pag. 6 3 Modello geotecnico...pag Conclusioni...pag. 14 ALLEGATI: carta geologica della zona e carta di dettaglio; report indagine sismica passiva a stazione singola e indagine masw; planimetria catastale con ubicazione indagini colonna stratigrafica di riferimento. Certificati prove.

3 3 1 PREMESSA La presente indagine geologicageotecnica e sismica riguarda il terreno ubicato nel comune di Blera in località Puntoni, dove si vuole realizzare un progetto di ampliamento deposito Cotral. L'area oggetto di intervento ricade al foglio n. 24 Map Il richiedente di tale indagine è la ditta COTRAL PATRIMONIO SPA. La presente relazione geologica segue le indicazioni riportate al paragrafo e del D.M. 14/01/08, e quanto riportato nella deliberazione N. 14 regolamento regionale (dgr 375/2016), riguardo alla modellazione geologica geotecnica e geofisica del sito e soprattutto le caratteristiche geotecniche del terreno interessato dalla fondazione, il modello geologico e geotecnico del terreno valutato tramite i risultati di indagini in sito nel volume significativo, tra cui un'indagine sismica di tipo passivo a stazione singola con tromografo digitale TROMINO e un indagine masw. Sono state eseguite anche due prove penetrometriche dinamiche di tipo DPSH come prevede il nuovo regolamento regionale. Per quanto riguarda la normativa di riferimento si sono seguite le prescrizioni dei seguenti decreti e leggi: Ord D.M. 14/01/08 DGR 375/2016 Come base cartografica si è utilizzata una planimetria in scala 1:5000. Apparecchiatura utilizzata L'apparecchiatura utilizzata per la misurazione sismica è costituita da un tromografo digitale modello TROMINO con le seguenti caratteristiche:

4 4 3 canali velocimetri per microtremore sismico ambientale frequenze di campionamento 128,256,512 Hz su tutti i canali Sistema multicanale per stendimenti MASW con geofoni verticali 4.5 Hz. 2 MODELLO GEOLOGICO Da quanto osservato in sito sulla geologia locale e da quanto rilevato dalle indagini il modello geologico di riferimento è riconducibile ad una formazione di origine vulcanica formata da ignimbriti pleistoceniche a carattere pomiceo, grigie e rossastre, appartenente alla fase del vulcanismo sabatino. Si presentano mediamente compatte e addensate come anche osservato dalle prove in sito. Tale formazione si estende su tutta l area circostante il sito in esame con spessori dell ordine di qualche decina di metri. Il terreno di base presenta delle caratteristiche tecniche medie, buon addensamento e con una buona coesione che rende il terreno mediamente addensato. Come si evince dalle prove penetrometriche dinamiche il numero dei colpi si attesta su valori medoalti, tipico di terreno compatti e consistenti e con un buon grado di addensamento (prova tipo DPSH). In linea generale il modello geologico locale è costituito da questa formazione vulcanica recente che ricopre la zona collinare della località Puntoni posta a sudest del centro di Blera..

5 5 2.1 IMPOSTAZIONE GEOMORFOLOGICA Dal punto di vista geomorfologico l'area dove si trova il sito di intervento costituisce una vasta area a carattere collinare solcata da fossi a portata stagionale e si trova lungo la strada per la località Puntoni, posta a sudest del centro di Blera. La quota a cui si trova il terreno è di circa metri s.l.m., e come si evince dalla carta geologica allegata la morfologia è di tipo prevalentemente collinare e con lievi declivi, con ridotte pendenze. Secondo la nuova normativa D.M. 14/01/2008 tale settore appartiene alla categoria topografica tipo T IDROGEOLOGIA Riguardo all aspetto idrogeologico in questo settore si ha un acquifero legato alla formazione alluvionale permeabile per porosità. La falda principale si trova a profondità di circa 810 metri all interno della porzione più permeabile della serie vulcanica, ma si tratta di falda modesta e piccoli accumuli idrici. Non è stata rinvenuta nessuna falda superficiale al di sotto dei 56 metri di profondità. Quindi la zona di fondazione si trova al di sopra del massimo livello di escursione della falda. VULNERABILITA DELL OPERA Il nuovo regolamento regionale 7 Febbraio 2012 n. 2 (D.G.R. 10/2012) ha introdotto una serie di direttive per la richiesta del parere sismico. Oltre a ciò ha introdotto una classificazione dei

6 6 siti in diverse classi di vulnerabilità, in collaborazione con la Direzione regionale Infrastrutture e l Ufficio Regionale Sismico dell Area Difesa del Suolo. La classificazione tiene conto principalmente, oltre che di altri fattori di carattere geologico, della zona sismica di appartenenza del comune su cui ricade l area oggetto di studio, dando indicazioni sulla tipologia di indagini da effettuare per lo studio geologicogeotecnico e geofisico del sito. Nel nostro caso per il sito in esame abbiamo la seguente classificazione: COMUNE DI BLERA : VULNERABILITA DELL OPERA : ZONA SISMICA 2B TIPO MEDIA CLASSE D USO : 2 Non sussistono altre condizioni geologiche per cui il sito vada classificato in altra classe di vulnerabilità. Quindi le indagini effettuate sono quelle riguardanti questa tipologia di rischio (terreni), come riportato nella tabella del regolamento regionale, con la ricostruzione del modello geologicogeotecnico e geofisico dell area. 2.3 CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL SITO Secondo la nuova normativa il paese di Blera ricade nella zona 2B, cui corrisponde un coefficiente ag= accelerazione orizzontale massima su suolo di tipo A, pari a 0,20g. Con l'attuale normativa per le costruzioni è stato introdotto un nuovo valore che tiene conto delle caratteristiche sismiche di un sito oggetto di analisi. Il parametro chiave di questa normativa, soprattutto riguardo alla classificazione dei suoli di fondazione, è la velocità media delle onde S nei primi trenta metri (Vs30). Tale parametro è legato alla propagazione delle onde di taglio nel sottosuolo e un modo con

7 7 cui si può stimare la Vs è quella della sismica passiva a stazione singola, con la valutazione del tremore sismico definito anche microtremore. Le misure di microtremore a stazione singola, opportunamente invertite, permettono anche di stimare in maniera rapida sia la stratigrafia superficiale che il Vs30. Anche la frequenza fondamentale di risonanza è un valore importante per l'analisi sismica del sottosuolo, e anche per gli edifici. Il rumore sismico, la cui misura può essere effettuata con il tromografo digitale Tromino e analizzare i dati con il software Grilla, è generato dai fenomeni atmosferici (onde oceaniche, vento) e dall attività antropica. Esso è presente ovunque sulla superficie terreste. Si chiama anche microtremore poiché riguarda oscillazioni molto più piccole di quelle indotte dai terremoti nel campo prossimo all epicentro. METODO H/V Il metodo HVSR consiste nello studio del rapporto spettrale tra la componente orizzontale del rumore e quella verticale (H/V spectrum). Quando si effettua una misura si ha che lo spettro H/V presenta uno o più picchi in corrispondenza di un passaggio stratigrafico tra due o più strati dalle caratteristiche sismiche diverse. Tale picco viene definito frequenza di risonanza. La frequenza fondamentale di risonanza (fr) ad esempio, nel caso di due strati, dello strato 1 relativa alle onde S è quindi pari a fr = Vs/4H L HVSR è in grado di fornire stime affidabili delle frequenze principali di risonanza dei sottosuoli. Riconosciuta questa capacità e dato che, se è disponibile una stima delle velocità delle onde elastiche, le frequenze di risonanza possono essere convertite in stratigrafia, ne risulta che il metodo HVSR può essere in linea di principio usato come strumento

8 8 stratigrafico. Ciò significa che la curva H/V relativa ad un sistema a più strati contiene l informazione relativa alle frequenze di risonanza (e quindi allo spessore) di ciascuno di essi. Il confronto tra la curva teorica, curva sintetica (BLU) e quella sperimentale (ROSSO) e il modello di Vs ha consentito di individuare il Profilo delle Vs nei 30 m di profondità. INDAGINE MASW La prova MASW permette di determinare in modo dettagliato l andamento della velocità delle onde sismiche di taglio (o onde S) in funzione della profondità attraverso lo studio della propagazione delle onde superficiali o di Rayleigh. Il metodo di indagine MASW si distingue in attivo e passivo (Zywicki, 1999; Park e Miller, 2006; Roma, 2006): 1) Nel metodo attivo le onde superficiali sono prodotte da una sorgente impulsiva disposta a piano campagna e vengono registrate da uno stendimento lineare composto da numerosi ricevitori posti a breve distanza (distanza intergeofonica). 2) Nel metodo passivo lo stendimento presenta le stesse caratteristiche geometriche del metodo attivo ma i ricevitori non registrano le onde superficiali prodotte da una sorgente impulsiva, bensì il rumore di fondo (detto anche microtremori ) prodotto da sorgenti naturali (vento) e antropiche (traffico, attività industriali). L analisi delle onde superficiali è stata eseguita utilizzando la strumentazione classica per la prospezione sismica a rifrazione disposta sul terreno secondo un array lineare con spaziatura pari a 5.0 m e metodo attivo. Nell esecuzione della prova MASW attiva è stato utilizzato come sistema di energizzazione una mazza di 8 Kg battente su piattello metallico. Per aumentare il rapporto segnale/rumore si

9 9 è proceduto alla somma di più energizzazioni (processo di stacking). La sorgente è stata posta ad una distanza di 7 e 9 m dal primo geofono (Optimum Field Parameters of an MASW Survey, Park et al., 2005; Dal Moro, 2008). Di seguito si riassumono le principali caratteristiche della strumentazione utilizzata ed i criteri di acquisizione della prova MASW attiva. ELABORAZIONE DATI I dati sperimentali, acquisiti in formato Trc, sono stati trasferiti su PC per l interpretazione attraverso l utilizzo di uno specifico programma di elaborazione (GRILLA). Tale programma permette di elaborare i dati acquisiti sia con il metodo attivo che con quello passivo e anche la sismica a rifrazione, oltre che per l utilizzo del Tromino nel caso di fit congiunto. L analisi consiste nella trasformazione dei segnali registrati in uno spettro bidimensionale phase velocityfrequency (cf) che analizza l energia di propagazione delle onde superficiali lungo la linea sismica. Nel grafico ottenuto è possibile distinguere il modo fondamentale delle onde di superficie, in quanto le onde di Rayleigh presentano un carattere marcatamente dispersivo che le differenzia da altri tipi di onde (onde riflesse, onde rifratte, onde multiple). Sullo spettro di frequenza viene eseguito un picking attribuendo ad un certo numero di punti una o più velocità di fase per un determinato numero di frequenze. L analisi dello spettro bidimensionale cf consente in questo modo di ricostruire un modello sismico monodimensionale del sottosuolo, il quale risulta costituito dall andamento della velocità delle onde di taglio Vs in funzione della profondità. Dall inversione della curva di dispersione si ottiene il modello medio di velocità delle onde sismiche di taglio con la profondità, rappresentativo dell area investigata (stendimento complessivo di circa 60 m):

10 10 Le indagini di sismica passiva a stazione singola e la masw quindi, per il sito di progetto, hanno dato i seguenti valore di Vs30: Vs30 = m/sec Di seguito si riporta la tabella contenuta nella nuova normativa per le costruzioni in base allo schema di classificazione dei siti. Classe Velocità sismica (m/s) A V S30 > 800 B 360 < V S30 < 800 C 180 < V S30 < 360 D V S30 < 180 E Strati sup. all. (5 20 m) tipo C e D soprastanti substrato tipo A S1 V S30 < 100 S2 V S30 < 50 In base al valore della Vs30 il suolo di fondazione viene classificato come di tipo C: CATEGORIA SUOLO DI FONDAZIONE C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente consistenti con spessori superiori a 30 metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi fra 180 e 360 m/sec (ovvero 15<NSPT<50 nei terreni a grana grossa e 70<Cu<250 Kpa nei terreni a grana fine).

11 11 FREQUENZA FONDAMENTALE Riguardo la frequenza fondamentale dei sito, ricavata dalla misura sismica passiva con tromografo, il valore di riferimento è pari a 1.5 Hz. 3 MODELLO GEOTECNICO DEL TERRENO Modello geotecnico del terreno Il modello geotecnico del terreno è stato ricavato dalla conoscenza diretta dello scrivente del sito di progetto e dai dati ottenuti dalle indagini eseguite in sito. Il modello geotecnico di riferimento, tenendo conto di tutti i dati ricavati, è riconducibile ad una formazione nella zona di fondazione essenzialmente vulcanica con ignimbriti a carattere pomiceo mediamente consistente, come riportato anche nel foglio n. 143 della cartografia geologica d'italia. La formazione è mediamente addensata e dalle caratteristiche tecniche buone come risulta dalle prove effettuate. Dall elaborazione dei risultati delle due prove penetrometriche dinamiche di tipo DPSH sono stati ricavati i principali parametri geotecnici del terreno di fondazione e riportati nell allegato alla presente relazione. Carico in base al D.M. 14/01/08 L Eurocodice 7 prevede, per la definizione del grado di sicurezza di una struttura

12 12 relativamente alla possibilità di rottura del terreno di fondazione, un approccio di tipo semiprobabilistico, o di livello 1, adottando il concetto di stato limite ultimo o di collasso. Per stato limite s intende una particolare condizione raggiunta la quale l opera non è più in grado di svolgere la funzione per la quale è stata progettata. Si parla di stato limite ultimo nel caso si prenda in considerazione il verificarsi di una situazione di collasso, per esempio quando il carico applicato supera la portanza del terreno di fondazione e si ha il collasso dell'intera struttura. Si parla di criterio semiprobabilistico in quanto compare il concetto di coefficiente sicurezza, anche se di tipo differenziato a seconda del parametro del terreno preso in esame. La procedura da adottare per calcolare la capacità portante del terreno tiene conto dei valori caratteristici dei parametri della resistenza al taglio del terreno, coesione e angolo di attrito interno. Per tenere conto di eventuali cause d indeterminazione, si applicano ai valori caratteristici dei coefficienti di sicurezza parziali in funzione dello stato limite considerato; s introducono i valori così ridotti di c e in una delle formula di calcolo della portanza disponibili in letteratura (Brinch Hansen, Vesic, Terzaghi, Meyerhof, ecc.), ricavando la portanza della fondazione; al valore ottenuto si applica un ulteriore coefficiente di sicurezza, definito coefficiente di sicurezza globale; nel nostro caso il valore del carico secondo il metodo dello stato limite ultimo (SLU), come prevede la nuova normativa per le costruzioni 14/01/08 è stato valutato tenendo conto dell'app. I Com. 1 condizione drenate. Le motivazioni per cui si è adottato l'approccio I in condizioni drenate è che nel caso di fondazioni di strutture del tipo fabbricati edifici ecc., il terreno di fondazione, sottoposto ad un nuovo carico, è soggetto ad una consolidazione e ad una modificazione della pressione indotta che in genere avviene in maniera lenta nel tempo e in condizioni drenate, e cioè viene espulsa

13 13 l'acqua interstiziale, per cui non si hanno casi di condizione non drenata. Utilizzando quindi i parametri geotecnici ridotti si può adottare l espressione per le fondazioni secondo Terzaghi. Qlim = c * Nc * sc + y1 * D * Nq * y2 * B * Ny * sy; in cui: Nc,Nq,Ny = fattori adimensionali di portanza legati rispettivamente al contributo di terreni con coesione, al terreno posto sopra al piano di posa della fondazione e agli strati di coesione nulla; Terzaghi per questi fattori propone le seguenti relazioni: Nq = a 2 /[ 2 x cos 2(45 + Phi/2)] dove a = exp[(0.75 * /2) * tg( )]; Nc = (Nq 1) * cotg( ) Ny = [tg( )/2] * [ (Kp/cos 2 ( )) 1] dove: Kp=fattore di portanza proposto da Terzaghi, approssimabile con la seguente relazione: Kp= A0 + A1 * + A2 * 2 + A3 * 3 + A4 * 4 ; in cui: A0,A1,A2,A3,A4=fattori del polinomio interpolatore. c = coesione del terreno; y1=peso di volume medio del terreno sopra il piano di posa; y2=peso di volume sotto il piano di posa; B=larghezza della fondazione (dimensione del lato corto); D=profondità di posa della fondazione; sc,sy=fattori di forma dati da: sc = 1.0 per fondazioni nastriformi; sc = 1.3 per fondazioni quadrate;

14 14 sy= 1.0 per fondazioni nastriformi; sy=0.8 per fondazioni quadrate. Il valore di riferimento quindi relativo al carico limite (SLU), secondo la nuova normativa, considerando una fondazione a platea è pari a : METODO DELLO STATO LIMITE ULTIMO (SLU) Approccio I comb. 2 condizione drenate Q lim = Kg/cm 2 4 CONCLUSIONI Da quanto emerso in questa analisi geologicageotecnica e sismica dell'area sita nel comune di Blera in loc. Puntoni, il cui progetto riguarda l ampliamento di un deposito Cotral, ditta richiedente COTRAL PATRIMONIO SPA, possiamo affermare che il modello geologico locale, costituito da depositi di origine vulcanica, formati da ignimbriti a carattere pomiceo mediamente consistenti presenta caratteristiche tecniche buone, la formazione ha un medio grado di addensamento. Come valore di riferimento per la categoria di sottosuolo di fondazione si può assumere per questo sito la categoria di tipo C, con terreni a grana fine fino ad una profondità di metri trenta e con un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità, con valore delle Vs30 pari a 318 m/s.

15 15 L'area di progetto e l'intorno del sito non presenta rischi geologici di rilievo, il sito è abbastanza stabile e senza forme di dissesto. Come vulnerabilità dell opera, secondo il nuovo regolamento regionale, il sito rientra nella classe di tipo medio. Il valore di carico limite di riferimento (SLU) per fondazione a travi rovesce secondo la nuova normativa per le costruzioni, valutato con l'approccio I Combinazione I (condizioni drenate) è pari a Kg/cmq. Infine secondo la cartografia dell Autorità di Bacino del Tevere, il sito non rientra in zona a vincolo R4, si tratta di zona senza rischio frana. Non ci sono comunque controindicazioni alla fattibilità dell opera. Coreno Ausonio, Novembre 2016 Geol. Raffaele Di Massa

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18 TROMINO Grilla REPORT INDAGINE GEOFISICA INDIRETTA DITTA COTRAL, BLERA 25 Strumento: TRZ0074/0110 Formato dati: 16 byte Fondo scala [mv]: n.a. Inizio registrazione: 14/10/16 15:39:54 Fine registrazione: 14/10/16 15:59:54 Nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN Dato GPS non disponibile Durata registrazione: 0h20'00''. Freq. campionamento: 128 Hz Lunghezza finestre: 20 s Tipo di lisciamento: Triangular window Lisciamento: 10% Analizzato 88% tracciato (selezione manuale) RAPPORTO SPETTRALE ORIZZONTALE SU VERTICALE SERIE TEMPORALE H/V

19 SPETTRI DELLE SINGOLE COMPONENTI TROMINO Grilla

20 TROMINO Grilla H/V SPERIMENTALE vs. H/V SINTETICO Profondità alla base Spessore [m] Vs [m/s] Rapporto di Poisson dello strato [m] inf. inf Vs( )=303m/s

21 TROMINO Grilla

22 TROMINO Grilla [Secondo le linee guida SESAME, Si raccomanda di leggere attentamente il manuale di Grilla prima di interpretare la tabella seguente]. Picco H/V a ± Hz (nell'intervallo Hz). Criteri per una curva H/V affidabile [Tutti 3 dovrebbero risultare soddisfatti] f 0 > 10 / L w > 0.50 OK n c (f 0 ) > > 200 OK A (f) < 2 per 0.5f 0 < f < 2f 0 se f 0 > 0.5Hz A (f) < 3 per 0.5f 0 < f < 2f 0 se f 0 < 0.5Hz Superato 0 volte su 1084 OK Criteri per un picco H/V chiaro [Almeno 5 su 6 dovrebbero essere soddisfatti] Esiste f in [f 0 /4, f 0 ] A H/V (f ) < A 0 / 2 OK Esiste f + in [f 0, 4f 0 ] A H/V (f + ) < A 0 / 2 A 0 > > 2 OK f picco [A H/V (f) ± A (f)] = f 0 ± 5% < 0.05 OK f < (f 0 ) < OK A (f 0 ) < (f 0 ) < 1.58 OK NO L w n w n c = L w n w f 0 f f 0 f (f 0 ) A 0 A H/V (f) f f + A (f) logh/v (f) (f 0 ) lunghezza della finestra numero di finestre usate nell analisi numero di cicli significativi frequenza attuale frequenza del picco H/V deviazione standard della frequenza del picco H/V valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f 0 ) ampiezza della curva H/V alla frequenza f 0 ampiezza della curva H/V alla frequenza f frequenza tra f 0 /4 e f 0 alla quale A H/V (f ) < A 0 /2 frequenza tra f 0 e 4f 0 alla quale A H/V (f + ) < A 0 /2 deviazione standard di A H/V (f), A (f) è il fattore per il quale la curva A H/V (f) media deve essere moltiplicata o divisa deviazione standard della funzione log A H/V (f) valore di soglia per la condizione di stabilità A (f) < (f 0 ) Valori di soglia per f e A (f 0 ) Intervallo di freq. [Hz] < > 2.0 (f 0 ) [Hz] 0.25 f f f f f 0 (f 0 ) per A (f 0 ) log (f 0 ) per logh/v (f 0 )

23 TROMINO Grilla REPORT INDAGINE GEOFISICA INDIRETTA DITTA COTRAL, MASW1 Inizio registrazione: 14/10/16 15:15:10 Fine registrazione: 14/10/16 15:15:11 Durata registrazione: 0h00'01''. Analizzato 88% tracciato (selezione manuale) Freq. campionamento: 512 Hz La misura risulta in parte disturbata per presenza di pavimentazione e sottostante riporto costipato. Nomi canali: CH01 ; CH02 ; CH03 ; CH04 ; CH05 ; CH06 ; CH07 ; CH08 ; CH09 Array geometry (x): m. MODELLED RAYLEIGH WAVE PHASE VELOCITY DISPERSION CURVE Depth at the bottom of Thickness [m] Vs [m/s] Poisson ratio the layer [m] inf. inf Vs( )=318m/s

24 TROMINO Grilla

25 TROMINO Grilla DITTA COTRAL, REPORT INDAGINE MASW Inizio registrazione: 14/10/16 15:15:10 Fine registrazione: 14/10/16 15:15:11 Durata registrazione: 0h00'01''. Freq. campionamento: 512 Hz Nomi canali: CH01 ; CH02 ; CH03 ; CH04 ; CH05 ; CH06 ; CH07 ; CH08 ; CH09 Array geometry (x): m. MODELLED RAYLEIGH WAVE PHASE VELOCITY DISPERSION CURVE Depth at the bottom of Thickness [m] Vs [m/s] Poisson ratio the layer [m] inf. inf Vs( )=324m/s

26 TROMINO Grilla

27 COLONNA STRATIGRAFICA RIFERIMENTO: Comune BLERA. Sondaggio N. S1 Loc. PUNTONI Quota: m 0.0 s. l. m. Prof. 30 m Prof. Litologia Descrizione litologica falda RQD N/10 camp. (m) (m) (%) (m) 0 ^^^^^^^^^^^^ Riporto superficiale Terreni vulcanici Ignimbriti pomicee addensate

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29 Prove DPSH Località S.P. Monteromano Deposito Automezzi Cotral BLERA (VT) La macchina Mod. TG6310 cingolata di costruzione Pagani Geotechnical Equipment (Ved. Figura seguente e documentazione fotografica) è un penetrometro in grado di effettuare prove penetrometriche statiche CPT CPTUSCPTU, cioè tradizionali con punta meccanica o elettrica, che dinamiche. Nel caso di prove dinamiche, la macchina può essere configurata per svolgere prove tipo DPSH, DPH e DPM in accordo con le seguenti normative internazionali: ASTM 3441 per prove CPT; Eurocode. L indagine sui terreni di fondazione in oggetto è stata effettuata mediante esecuzione di 2 prove dinamiche DPSH (superpesante) ubicate come riportato nelle planimetria generale allegata. Le caratteristiche tecniche del penetrometro DPSH (S. Heavy) utilizzato sono riportate nello schema che precede i grafici con i risultati delle prove ed è osservabile anche nel disegno schematico e nella documentazione fotografica. I risultati della prova vengono riportati in una tabella e in un grafico con il valore del numero dei colpi registrato ogni 20 cm di avanzamento della punta conica N (20) in funzione della profondità in m, il grafico comprende anche la valutazione della resistenza dinamica alla punta in funzione del numero dei colpi secondo la formula degli Olandesi (riportata sullo schema che precede i risultati). Viene poi fornita una elaborazione statistica dei risultati con la formazione dei diversi strati caratterizzati dallo stesso valore medio di N (20) e il relativo valore di N SPT derivante dalla correlazione; l ultima tabella presentata è riferita alla elaborazione dei risultati secondo diversi autori per la definizione delle caratteristiche geomeccaniche dei vari strati in condizioni drenate (natura granulare).

30 UBICAZIONE PROVE DPSH DIN2 DIN1

31 Documentazione fotografica Prova DPSH DIN1 Prova DPSH DIN2

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