PIANO DI MANUTENZIONE
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1 ERSU Cagliari Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207) OGGETTO: COMMITTENTE: Interventi di manutenzione sull'impianto di climatizzazione degli uffici amministrativi dell'e.r.s.u. ubicati nel Corso Vittorio Emanuele, 68 a Cagliari. ERSU Cagliari 11/07/2017, Cagliari IL TECNICO (Geom. Roberto Masala) ERSU Cagliari - Ufficio Tecnico e di Progettazione Manuale d'uso Pag. 1
2 Manuale d'uso Pag. 2
3 PIANO DI MANUTENZIONE Comune di: Provincia di: Cagliari CA OGGETTO: Interventi di manutenzione sull'impianto di climatizzazione degli uffici amministrativi dell'e.r.s.u. ubicati nel Corso Vittorio Emanuele, 68 a Cagliari. Con il presente piano l'amministrazione si prefigge di programmare e pianificare le manutenzione degli impianti oggetto d'appalto, al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. Esso è costituito dai seguenti documenti operativi: a) il manuale d'uso; b) il manuale di manutenzione; c) il programma di manutenzione; a) Il manuale d'uso degli impianti contiene l'insieme delle informazioni atte a permettere all'utente di conoscere le modalità di fruizione degli impianti, nonché tutti gli elementi necessari per limitare quanto più possibile i danni derivanti da un'utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni atte alla sua conservazione che non richiedono conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. Il manuale d'uso contiene informazioni in merito alla collocazione, rappresentazione grafica, descrizione e modalità d'uso corretto delle singole parti. b) Il manuale di manutenzione è riferito alle singole unità tecnologiche, definite in base alle proprie caratteristiche e ai componenti interessati, dando le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio. Esso contiene informazioni in merito alla collocazione, alla rappresentazione grafica, al livello minimo di prestazioni, alle anomalie riscontrabili e all'eseguibilità o meno delle manutenzioni da parte dell'utente. c) Il programma di manutenzione prevede un sistema di controlli e di interventi da eseguire, a cadenze temporalmente o altrimenti prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si articola secondo tre sottoprogrammi: il sottoprogramma delle prestazioni, quello dei controlli e quello degli interventi di manutenzione. programma di manutenzione, il manuale d'uso ed il manuale di manutenzione redatti in fase di progettazione sono sottoposti a cura del direttore dei lavori, al termine della realizzazione dell'intervento, al controllo ed alla verifica di validità, con gli eventuali aggiornamenti resi necessari dai problemi emersi durante l'esecuzione dei lavori. CORPI D'OPERA: 01 Impianti tecnologici oggetto dell'appalto Manuale d'uso Pag. 3
4 Corpo d'opera: 01 Impianti tecnologici oggetto dell'appalto L'unico corpo d'opera di cui al presente piano, inteso come impianto di climatizzazione, è riferito ai seguenti sistemi: - macchine frigo a pompa di calore, a servizio del piano terra, del piano 7 e del piano 9 ; - canalizzazioni del circuito idraulico e aeraulico; - termocondizionatori a controsoffitto canalizzati, installati nei corridoi al 2, 5 e 9 piano - mobiletti ventilconvettori a parete, sostituiti negli uffici ai vari piani. Altresì vengono individuate le unità tecnologiche che compongono i predetti sistemi, e che richiedono un programma manutentivo di dettaglio. Per ciascuna unità tecnologica vengono individuate i requisiti e le prestazioni, le anomalie riscontrabili, i controlli e gli interventi da effettuare. UNITÀ TECNOLOGICHE: Impianti di climatizzazione Manuale d'uso Pag. 4
5 Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da: - alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppi termici; - gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica; - centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) ai fluidi termovettori; - reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto; - canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici. ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA: Pompe di calore (per macchine frigo) Appoggi antivibrante in acciaio Batterie di condensazione (per macchine frigo) Evaporatore (per macchine frigo) Compressore (per macchine frigo) Flussostato Regolatore di portata Filtri a secco Filtri elettrostatici Valvola di espansione (per macchine frigo) Scambiatori a tubi alettati Griglie di ventilazione in alluminio Flussimetro ad aria variabile Strato coibente Canalizzazioni Termocondizionatore Ventilconvettore a parete Manuale d'uso Pag. 5
6 Elemento Manutenibile: Pompe di calore (per macchine frigo) Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Le macchine frigo a pompa di calore possono costituire una alternativa alle macchine frigo tradizionali. Si tratta di sistemi con un ciclo di refrigerazione reversibile in cui il condizionatore è in grado di fornire caldo d'inverno e freddo d'estate invertendo il suo funzionamento. Le pompe di calore oltre ad utilizzare l'acqua come fluido di raffreddamento per il circuito di condensazione possono avvalersi anche di altri sistemi quali il terreno, un impianto di energia solare o di una sorgente geotermica. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Le pompe di calore per il loro funzionamento utilizzano un sistema del tipo aria-aria o aria-acqua. Le pompe di calore sono particolarmente vantaggiose sia per la loro reversibilità che per il loro rendimento particolarmente elevato. Tale rendimento denominato tecnicamente COP (che è dato dal rapporto tra la quantità di calore fornita e la quantità di energia elettrica assorbita) presenta valori variabili tra 2 e 3. Verificare, ad inizio stagione, lo stato della pompa, che l'aria sia spurgata e che il senso di rotazione sia corretto; verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Fughe di gas nei circuiti Fughe di gas nei vari circuiti refrigeranti A02 Perdite di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio A03 Perdite di olio Perdite d'olio che si verificano con presenza di macchie d'olio sul pavimento A04 Rumorosità Presenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma. Appoggi antivibrante in acciaio Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Si tratta di elementi (generalmente molle in acciaio) a supporto delle macchine utilizzate per il condizionamento (ventilatori, compressori, condizionatori, gruppi di refrigerazione, centrifughe, gruppi elettrogeni, ecc.); questi dispositivi hanno la funzione di collegamento tra le macchine e il pavimento sul quale poggiano in modo da evitare vibrazioni emesse durante il funzionamento delle macchine stesse. Gli appoggi sono realizzati con molle in acciaio opportunamente dimensionate per sopportare i carichi di progetto. Possono essere dotati di martinetto di livellamento. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Controllare periodicamente lo stato dei materiali costituenti gli appoggi. Verificarne le condizioni di esercizio in caso di particolari eventi straordinari (sisma, movimenti franosi, dissesti, ecc.). Affidarsi a personale tecnico e a strumentazione altamente specializzata. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici degli appoggi A02 Deformazione Deformazione eccessiva degli elementi costituenti A03 Invecchiamento Manuale d'uso Pag. 6
7 Invecchiamento degli appoggi per degrado dei materiali costituenti. Elemento Manutenibile: Batterie di condensazione (per macchine frigo) Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Il condensatore ha la funzione di far condensare il fluido refrigerante dallo stato di vapore surriscaldato allo stato liquido. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Il condensatore, per raffreddare il vapore, utilizza l'acqua o l'aria. Nel 1 caso l'acqua proveniente da una torre evaporativa passa attraverso tubi alettati immersi nel fluido refrigerante (questo tipo di raffreddamento è poco utilizzato anche per le limitazioni imposte dalla normativa); nel 2 caso l'aria viene condotta forzatamente attraverso delle batterie alettate che contengono il fluido refrigerante. Verificare che la valvola servocomandata funzioni correttamente, che le alette lato aria siano libere da incrostazioni e che non ci siano perdite di acqua sugli attacchi. Effettuare una pulizia delle batterie di condensazione ad aria mediante spazzolatura con spazzole metalliche o trattamento chimico biodegradabile delle alette lato aria. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Fughe di gas nei circuiti Fughe di gas nei vari circuiti refrigeranti A02 Difetti di taratura Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze di preriscaldamento A03 Perdite di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio A04 Rumorosità Presenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma. Elemento Manutenibile: Evaporatore (per macchine frigo) L'evaporatore ha la funzione di far evaporare il fluido refrigerante per raffreddare l'acqua. Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione MODALITÀ DI USO CORRETTO: Il liquido refrigerante evapora all'interno dei tubi di cui è composto generalmente l'evaporatore e viene regolato da una valvola di espansione termostatica. L'utente deve verificare l'efficienza del termostato antigelo, delle valvole di espansione termostatica, delle valvole di intercettazione a solenoide, degli indicatori di umidità. Periodicamente l'utente deve effettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense, del relativo scarico, e delle sezioni di scambio U.T.A., utilizzando idonei disinfettanti. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Fughe di gas nei circuiti Fughe di gas nei vari circuiti refrigeranti A02 Difetti di filtraggio Difetti ai filtri di aspirazione A03 Difetti di taratura Manuale d'uso Pag. 7
8 Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze di preriscaldamento A04 Mancanza dell'umidità Livello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento A05 Perdite di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio A06 Perdite di olio Perdite d'olio che si verificano con presenza di macchie d'olio sul pavimento. Elemento Manutenibile: Compressore (per macchine frigo) Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Il compressore è uno dei componenti dei gruppi frigo dell'impianto di climatizzazione; può essere di vari tipi quali: - centrifugo del tipo aperto, ermetico, monostadio o bistadio: tale tipo di compressore viene utilizzato per potenzialità superiori a 350 Kw; - alternativo di tipo aperto, ermetico, semi-ermetico; - a vite, rotativo, a "scroll". Nei compressori di tipo ermetico il motore non è accessibile. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Deve essere redatto il libretto di impianto per la climatizzazione invernale e/o estiva indipendentemente dalla potenza termica; tale libretto viene redatto dall installatore per i nuovi impianti e dal responsabile (o terzo responsabile) per quelli esistenti. Il libretto di impianto: - Deve essere disponibile in forma cartacea o elettronica; - Devono essere stampate e conservate, anche in formato elettronico, le schede pertinenti lo specifico impianto; - Deve avere allegato il vecchio libretto di impianto o di centrale; - Deve essere consegnato in caso di alienazione del bene; - Deve essere conservato per almeno 5 anni dalla dismissione del bene; - Devono essere aggiornati i vecchi allegati del D.M. 17/03/2003 (allegati I,II) e del D. Lgs 19/08/05 n.192 (allegati F e G) con i nuovi allegati conformi al D.M. 10 febbraio Il manutentore deve redigere specifici rapporti di controllo in caso di interventi di controllo e manutenzione su impianti di climatizzazione invernale di potenza utile nominale superiore ai 10 Kw e di climatizzazione estiva superiore ai 12 Kw con o senza produzione di acqua calda sanitaria. Per redigere i rapporti di controllo dovranno essere utilizzati i modelli conformi agli allegati II,II,IV e V del D.M. 10 febbraio 2014 (in sostituzione dei vecchi allegati F e G del D.Lgs 19/08/05 n.192) che dovranno essere spediti prioritariamente, con strumenti informatici, all Autorità competente. Al momento del primo avviamento dell impianto occorre innanzitutto verificare che i generatori di calore siano installati in locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione e prive di elementi di ostruzione in genere. Inoltre è necessario procedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolari dell impianto, accertando che la fiamma sia ben formata e priva di fumosità. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di filtraggio Difetti ai filtri di aspirazione del compressore A02 Difetti di taratura Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze di preriscaldamento A03 Fughe di gas nei circuiti Fughe di gas nei vari circuiti refrigeranti A04 Mancanza dell'umidità Livello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento A05 Perdite di carico Manuale d'uso Pag. 8
9 Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio A06 Perdite di olio Perdite di olio dal compressore A07 Rumorosità del compressore Presenza di rumori anomali o livello di rumorosità del compressore non nei valori di norma A08 Sbalzi di temperatura Sbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita. Flussostato Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Il flussostato è un dispositivo a due stati utilizzato per il rilevamento del valore di portata di un fluido; a differenza del flussimetro non è in grado di effettuare alcuna misura. Infatti tale dispositivo ha un valore di soglia di attivazione atta a limitare gli effetti indesiderati di commutazione nell'intorno del valore di soglia. I modelli più comuni di flussometro sono del tipo elettro-meccanici in cui la soglia di intervento può essere modificata variando la lunghezza del braccio della molla di contrasto o della leva. Il funzionamento è assicurato da un elemento meccanico immerso nel fluido che provvede ad azionare un vero e proprio interruttore mediante leverismo. Il flussostato trova larga applicazione nei sistemi di controllo come ad esempio nei sistemi di riscaldamento dove i sensori di temperatura sono posizionati lontano dall'elemento riscaldante; in questi casi il dispositivo previene i danni causati da un'imprevista mancanza di circolazione. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Il flussostato può essere installato su tubazione sia in posizione verticale sia orizzontale ma non deve essere montato in posizione capovolta. Evitare di forzare la parte superiore del flussostato (in cui è installato il comando magnetico) perchè è fissata rigidamente al corpo. Verificare con attenzione il valore di corrente assorbita dall utilizzatore a cui si collega il flussostato; nel caso questo valore superi i 0,02 A occorre interporre un relè tra il flussostato e l utilizzatore stesso per evitare di danneggiare i contatti del flussostato. I materiali utilizzati per la realizzazione del flussostato devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie contatto elettrico Difetti di funzionamento dei contatti elettrici di gestione del flusso A02 Anomalie contatti magnetici Difetti di funzionamento dei contatti magnetici A03 Anomalie relè Difetti di funzionamento del relè di protezione dei contatti A04 Difetti ai raccordi Difetti di tenuta dei raccordi e delle giunzioni. Regolatore di portata Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione I regolatori consentono di eseguire sia la regolazione del flusso dell aria in condotte rettangolari (sia sui canali di mandata che su quelli di estrazione dell aria) e sia per mantenere la portata d aria costante rispetto al valore richiesto dal progetto. Manuale d'uso Pag. 9
10 Il regolatore è costituito da un sensore di misurazione della velocità dell aria; il dato rilevato regola l attuatore e quindi l apertura della serranda di regolazione. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Per il corretto funzionamento è necessario che il flusso d aria proceda sempre dal ponte di misurazione verso le alette di regolazione. Nel caso si debbano eseguire misurazioni precise durante il funzionamento è necessario inserire una condotta d aria rettilinea di almeno 50 cm di lunghezza prima della zona di aspirazione del regolatore. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie attuatore Difetti di funzionamento dell'attuatore della serranda A02 Anomalie sensore Difetti di funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell aria A03 Difetti di apertura serranda Difetti di funzionamento del sistema di apertura della serranda di regolazione. Filtri a secco Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione I filtri di tipo a secco sono costituiti da pannelli piani dove il materiale filtrante, di spessore variabile, è costituito da fibre di vetro, fibre di cellulose, carte speciali ecc., con differenti valori della densità e del diametro delle fibre. I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni di prova seguenti: - la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale; - la caduta di pressione finale massima per i filtri grossolani (G) è 250 Pa; - la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa. MODALITÀ DI USO CORRETTO: I filtri piani sono generalmente impiegati per le applicazioni civili ed utilizzano materassini a perdere (fibre di vetro), rigenerabili (fibre in poliammide). Vengono sempre utilizzati quando non è richiesto un elevato grado di filtrazione e negli impianti di piccola potenzialità dove i parametri di costo di installazione e manutenzione assumono rilevanza a fronte delle altre esigenze. I filtri a tasche trovano applicazione in impianti di tipo industriale e dove è sempre richiesta una qualità dell'aria medio-alta. Sono generalmente impiegati per la separazione di polveri fini, sostanze sospese, aerosol. A seconda della qualità e quantità dell'aria da trattare, delle dimensioni del filtro e della utilizzazione dell'impianto, la durata di tali filtri può variare da un minimo di tre mesi a un massimo di due anni. L'utente deve effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe di sostanze e verificando i valori della pressione di esercizio a monte e a valle dei filtri. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri A02 Difetti di tenuta Perdite o fughe di sostanze dai filtri A03 Perdita di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio. Filtri elettrostatici Elemento Manutenibile: Manuale d'uso Pag. 10
11 Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Nei filtri di tipo elettrostatico il flusso dell'aria viene fatto passare attraverso una sezione ionizzante dove le particelle vengono caricate positivamente per mezzo di un campo elettrostatico, e in seguito il flusso d'aria viene scaricato di tutte le particelle che si raccolgono mediante una sostanza adesiva (bagno d'olio, ecc.). I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni di prova seguenti: - la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale; - la caduta di pressione finale massima per i filtri grossolani (G) è 250 Pa; - la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa. MODALITÀ DI USO CORRETTO: I filtri elettrostatici possono essere anche privi della sezione ionizzante; in tal caso il materiale filtrante è costituito da celle multiple di materiale caricato elettrostaticamente, attraverso le quali fluisce l'aria, che funziona combinando l'azione propria dei filtri a secco con l'azione elettrostatica. Il rendimento di quest'ultimo tipo di filtri è di circa il 60% misurato con il metodo colorimetrico. L'utente deve effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe di sostanze e verificando i valori della pressione di esercizio a monte e a valle dei filtri. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri A02 Difetti di tenuta Perdite o fughe di sostanze dai filtri A03 Perdita di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio. Elemento Manutenibile: Valvola di espansione (per macchine frigo) Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione La valvola di espansione termostatica dell'evaporatore delle macchine frigo dell'impianto di climatizzazione, regola l'evaporazione del liquido refrigerante. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Il liquido refrigerante evapora all'interno dei tubi di cui è composto generalmente l'evaporatore e viene regolato da una valvola di espansione termostatica. Si possono avere vari tipi di valvole quali: - a termoregolazione progressiva con valvole rotative; - a termoregolazione progressiva con valvole a movimento rettilineo. L'utente deve effettuare un controllo generale delle valvole di termoregolazione; in particolare, deve verificare che la valvola servocomandata funzioni correttamente, che le alette lato aria siano libere da incrostazioni e che non ci siano perdite di acqua sugli attacchi. Verificare, inoltre, che non ci siano segni di degrado intorno agli organi di tenuta delle valvole. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di taratura Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze di preriscaldamento A02 Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle valvole A03 Perdite di acqua Difetti di tenuta delle valvole con perdite d'acqua. Manuale d'uso Pag. 11
12 A04 Sbalzi di temperatura Sbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita. Scambiatori a tubi alettati Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Gli scambiatori di calore sono apparecchi termici il cui scopo è quello di trasferire energia termica tra due fluidi mantenuti separati tra di loro mediante una parete metallica. L'utilizzo degli scambiatori è necessario laddove il fluido dell'impianto primario (quello da cui proviene l'energia necessaria alle utenze) non può essere utilizzata direttamente dalle utenze. Per incrementare le prestazioni a parità di potenza termica è necessario aumentare la superficie di scambio; gli scambiatori a tubi alettati consentono tale incremento di prestazioni. Infatti la caratteristica di questi tipi di scambiatori è quella di essere realizzati con l'aggiunta di alette trasversali e longitudinali sui tubi. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Per lo scambiatore di calore devono essere definiti i seguenti parametri: - temperatura in ingresso e/o in uscita del fluido primario e secondario; - portata in massa del fluido primario e del fluido secondario; - pressione dei fluidi primario e secondario; - caduta di pressione; - tipo di mezzi termovettori; - proprietà fisiche e composizione chimica dei fluidi interessati. L'utente deve anche effettuare costanti operazioni di manutenzione e di verifica dei parametri di funzionamento quali: - pulizia delle superfici di scambio termico sporche; - controlli di livello, pompe, ventilatori, ecc.; - temperatura dell'ambiente, umidità, grado di inquinamento, ecc.. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie alette Difetti di saldatura delle alette aggiunte sui fasci tubieri A02 Anomalie del premistoppa Difetti di funzionamento del premistoppa per cui si verifica il passaggio del combustibile anche a circuito chiuso A03 Anomalie del termostato Difetti di funzionamento del termostato e/o del sistema di regolazione della temperatura dell'acqua A04 Anomalie delle valvole Difetti di funzionamento delle valvole A05 Depositi di materiale Accumuli di materiale (fanghi, polvere, ecc.) all'interno dei dispositivi A06 Difetti di serraggio Difetti di tenuta dei serraggi delle flange e dei premistoppa A07 Difetti di tenuta Perdite del fluido attraverso i fasci tubieri del recuperatore di calore A08 Fughe di vapore Perdite di vapore nel caso di scambiatori a vapore A09 Sbalzi di temperatura Differenza di temperatura tra il fluido in ingresso e quello in uscita. Elemento Manutenibile: Griglie di ventilazione in alluminio Manuale d'uso Pag. 12
13 Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Le griglie di ventilazione dell'aria provvedono alla diffusione dell'aria negli ambienti; sono realizzate generalmente in alluminio e sono posizionate sui terminali delle canalizzazioni. MODALITÀ DI USO CORRETTO: La griglia deve essere montata in posizione facilmente accessibile e perfettamente orizzontale in modo da evitare lo scarico di forze anomale sui dispositivi di occlusione con conseguenti problemi di funzionamento. Inoltre non installare la griglia in ambienti con sostanze che possano generare un processo di corrosione delle alette in alluminio. L'utente deve verificare le caratteristiche principali delle griglie di ventilazione e delle canalizzazioni con particolare riguardo a: - tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe); - giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; - la stabilità dei sostegni dei canali; - vibrazioni; - presenza di acqua di condensa; - griglie di ripresa e transito aria esterna; - serrande e meccanismi di comando; - strato di coibente. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Fenomeni di corrosione degli elementi metallici A02 Difetti di ancoraggio Difetti di tenuta degli ancoraggi delle griglie ai canali A03 Incrostazioni Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento delle griglie di ventilazione aria. Flussimetro ad aria variabile Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Il misuratore di portata noto anche come flussimetro o flussometro è uno strumento di misura della portata (volumica o massica) di un corpo (solido o fluido). I misuratori di portata sono classificati secondo il tipo di misura in: - misuratore di velocità; - misuratore di portata vera e propria. Inoltre i flussimetri possono essere classificati secondo il sistema di misurazione in: - misuratore a spostamento, con parti in movimento provocato dal fluido misurato; - misuratore statico, che misura l'effetto dello spostamento del corpo senza che le parti dello strumento siano in movimento. MODALITÀ DI USO CORRETTO: In caso di utilizzo su tubazioni posizionate all'esterno utilizzare fllussimetri con custodia di sicurezza o utilizzare flussimetri con tubo metallico. Verificare l'utilizzo dei flussimetri per la misurazione di acido cloridico e/o cloro per evitare fenomeni di corrosione. I materiali utilizzati per la realizzazione del collettore devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie galleggiante Difetti di funzionamento del galleggiante. Manuale d'uso Pag. 13
14 A02 Anomalie scala graduata Difficoltà di lettura dei valori riportati sulla scala graduata. Strato coibente Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. Questo viene generalmente realizzato con lana di vetro, materiali sintetico ed altro. MODALITÀ DI USO CORRETTO: L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare la temperatura dei fluidi trasportati. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Anomalie del coibente Difetti dello strato coibente dovuti a cattiva posa in opera A02 Difetti di tenuta Difetti di tenuta dello strato coibente di protezione A03 Mancanze Mancanza di strato di coibente sui canali. Canalizzazioni Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materiali coibenti. Il trattamento dei fluidi viene effettuato dalle centrali di trattamento dell'aria. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Date le notevoli dimensioni, generalmente le U.T.A. sono collocate in ambienti interrati ma possono essere collocate anche in copertura o nei sottotetti prevedendo idonei dispositivi di isolamento acustico. Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a: - tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe); - giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; - la stabilità dei sostegni dei canali; - vibrazioni; - presenza di acqua di condensa; - griglie di ripresa e transito aria esterna; - serrande e meccanismi di comando; - coibentazione dei canali. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Difetti di coibentazione Difetti di tenuta delle coibentazioni A02 Difetti di regolazione e controllo Difetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande. Manuale d'uso Pag. 14
15 A03 Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni A04 Incrostazioni Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria. Termocondizionatore Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione I termo condizionatori sono dispositivi (utilizzabili sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento) capaci di regolare la temperatura e l umidità interna degli ambienti. I termo condizionatori possono essere classificati in base alla tipologia in: - fissi del tipo monoblocco costituiti da un solo elemento all'interno di un edificio che regola la temperatura dell'aria in più ambienti; - fissi del tipo split (mono, multi, dual) composti invece da più unità interne; - portatili che permettono di regolare la temperatura solo in un ambiente. Inoltre i termo condizionatori possono essere classificati in base al loro funzionamento: - tramite gas refrigerante, il quale circola all'interno di un circuito; - tramite acqua refrigerante che, dopo il raffreddamento, circola nel sistema di ventilazione (questa tipologia di termo condizionatore viene detta idronica e può essere utilizzata anche d inverno per il riscaldamento) ed emanata nell'ambiente grazie ai ventilconvettori o ai fan coil. Gli elementi che costituiscono i termocondizionatori in genere sono: - motori di tipo chiuso con cuscinetti autolubrificanti; - batteria di scambio termico; - elettroventilatore; - filtri antibatteri aria; - alette di immissione aria ambiente. MODALITÀ DI USO CORRETTO: L apparecchio deve essere installato in ambiente privo di sostanze che possano generare un processo di corrosione delle alette in alluminio. Togliere l alimentazione elettrica prima di effettuare qualsiasi intervento e, nel caso il termocondizionatore deve essere smontato, proteggere le mani con guanti da lavoro e verificare che: - la valvola di alimentazione sia chiusa; - attendere il raffreddamento dello scambiatore; - non inserire alcun oggetto nell elettroventilatore. Verificare, nelle versioni con batteria di raffreddamento, che la batteria sia montata in posizione verticale. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumuli d'aria nei circuiti Accumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento A02 Anomalie filtro Difetti di tenuta del filtro sintetico A03 Difetti di funzionamento dei motori elettrici Cattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc A04 Difetti di taratura dei sistemi di regolazione Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo A05 Difetti di tenuta Fughe dei fluidi termovettori in circolazione A06 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo dispositivi Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Ispezione a vista Manuale d'uso Pag. 15
16 Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare: - il corretto funzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; - l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) Affidabilit à. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura dei sistemi di regolazione; 2) Difetti di tenuta C02 Controllo tenuta acqua Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllo e verifica della tenuta all'acqua ed in particolare verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso). Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta. Ventilconvettore a parete Elemento Manutenibile: Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione I ventilconvettori a parete sono costituiti da uno scambiatore di calore realizzato in rame ed a forma di serpentina posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica dotato di due aperture, una nella parte bassa per la ripresa dell'aria ed una nella parte alta per la mandata dell'aria. Lo scambio del fluido primario (proveniente dalla serpentina) con l'aria dell'ambiente dove è posizionato il ventilconvettore avviene mediante un ventilatore a motore del tipo assiale. MODALITÀ DI USO CORRETTO: Posizionare i ventilconvettori ad un altezza dal pavimento tale che, durante il funzionamento, non si creino movimenti dell'aria fastidiosi per le persone. Ad inizio della stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare: - pulizia del filtro dell'aria; - controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle alette; - controllo dell'isolamento del motore elettrico; - controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore. ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Accumuli d'aria nei circuiti Accumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento A02 Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri A03 Difetti di funzionamento dei motori elettrici Cattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc A04 Difetti di lubrificazione Funzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante A05 Difetti di taratura dei sistemi di regolazione Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo A06 Difetti di tenuta Fughe dei fluidi termovettori in circolazione A07 Difetti di ventilazione Difetti di ventilazione dovuti ad ostruzioni (polvere, accumuli di materiale vario) delle griglie di ripresa e di mandata A08 Fughe di fluidi Fughe dei fluidi nei vari circuiti A09 Rumorosità dei ventilatori Rumorosità dei cuscinetti dovuta all'errato senso di rotazione o problemi in generale (ostruzioni, polvere, ecc.) dei motori degli elettroventilatori. Manuale d'uso Pag. 16
17 CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE C01 Controllo dispositivi Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare: -il corretto funzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di taratura dei sistemi di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Fughe di fluidi C02 Controllo tenuta acqua Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Ispezione a vista Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso). Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Fughe di fluidi. Manuale d'uso Pag. 17
18 INDICE 1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 2 2) Impianti tecnologici oggetto dell'appalto pag. 3 " 1) Impianti di climatizzazione pag. 4 " 1) Pompe di calore (per macchine frigo) pag. 5 " 2) Appoggi antivibrante in acciaio pag. 5 " 3) Batterie di condensazione (per macchine frigo) pag. 6 " 4) Evaporatore (per macchine frigo) pag. 6 " 5) Compressore (per macchine frigo) pag. 7 " 6) Flussostato pag. 8 " 7) Regolatore di portata pag. 8 " 8) Filtri a secco pag. 9 " 9) Filtri elettrostatici pag. 9 " 10) Valvola di espansione (per macchine frigo) pag. 10 " 11) Scambiatori a tubi alettati pag. 11 " 12) Griglie di ventilazione in alluminio pag. 11 " 13) Flussimetro ad aria variabile pag. 12 " 14) Strato coibente pag. 13 " 15) Canalizzazioni pag. 13 " 16) Termocondizionatore pag. 14 " 17) Ventilconvettore a parete pag. 15 Manuale d'uso Pag. 18
19 Comune di Cagliari Provincia di CA PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207) OGGETTO: COMMITTENTE: Interventi di manutenzione sull'impianto di climatizzazione degli uffici amministrativi dell'e.r.s.u. ubicati nel Corso Vittorio Emanuele, 68 a Cagliari. ERSU Cagliari 11/07/2017, Cagliari IL TECNICO (Geom. Roberto Masala) ERSU Cagliari - Ufficio Tecnico e di Progettazione ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A. Manuale di Manutenzione Pag. 1
20 PIANO DI MANUTENZIONE Comune di: Provincia di: Cagliari CA OGGETTO: Interventi di manutenzione sull'impianto di climatizzazione degli uffici amministrativi dell'e.r.s.u. ubicati nel Corso Vittorio Emanuele, 68 a Cagliari. Con il presente piano l'amministrazione si prefigge di programmare e pianificare le manutenzione degli impianti oggetto d'appalto, al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. Esso è costituito dai seguenti documenti operativi: a) il manuale d'uso; b) il manuale di manutenzione; c) il programma di manutenzione; a) Il manuale d'uso degli impianti contiene l'insieme delle informazioni atte a permettere all'utente di conoscere le modalità di fruizione degli impianti, nonché tutti gli elementi necessari per limitare quanto più possibile i danni derivanti da un'utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni atte alla sua conservazione che non richiedono conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. Il manuale d'uso contiene informazioni in merito alla collocazione, rappresentazione grafica, descrizione e modalità d'uso corretto delle singole parti. b) Il manuale di manutenzione è riferito alle singole unità tecnologiche, definite in base alle proprie caratteristiche e ai componenti interessati, dando le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio. Esso contiene informazioni in merito alla collocazione, alla rappresentazione grafica, al livello minimo di prestazioni, alle anomalie riscontrabili e all'eseguibilità o meno delle manutenzioni da parte dell'utente. c) Il programma di manutenzione prevede un sistema di controlli e di interventi da eseguire, a cadenze temporalmente o altrimenti prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si articola secondo tre sottoprogrammi: il sottoprogramma delle prestazioni, quello dei controlli e quello degli interventi di manutenzione. programma di manutenzione, il manuale d'uso ed il manuale di manutenzione redatti in fase di progettazione sono sottoposti a cura del direttore dei lavori, al termine della realizzazione dell'intervento, al controllo ed alla verifica di validità, con gli eventuali aggiornamenti resi necessari dai problemi emersi durante l'esecuzione dei lavori. CORPI D'OPERA: 01 Impianti tecnologici oggetto dell'appalto Manuale di Manutenzione Pag. 2
21 Corpo d'opera: 01 Impianti tecnologici oggetto dell'appalto L'unico corpo d'opera di cui al presente piano, inteso come impianto di climatizzazione, è riferito ai seguenti sistemi: - macchine frigo a pompa di calore, a servizio del piano terra, del piano 7 e del piano 9 ; - canalizzazioni del circuito idraulico e aeraulico; - termocondizionatori a controsoffitto canalizzati, installati nei corridoi al 2, 5 e 9 piano - mobiletti ventilconvettori a parete, sostituiti negli uffici ai vari piani. Altresì vengono individuate le unità tecnologiche che compongono i predetti sistemi, e che richiedono un programma manutentivo di dettaglio. Per ciascuna unità tecnologica vengono individuate i requisiti e le prestazioni, le anomalie riscontrabili, i controlli e gli interventi da effettuare. UNITÀ TECNOLOGICHE: Impianti di climatizzazione Manuale di Manutenzione Pag. 3
22 Unità Tecnologica: Impianti di climatizzazione L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da: - alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppi termici; - gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica; - centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) ai fluidi termovettori; - reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto; - canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti. Prestazioni: I terminali di erogazione degli impianti di climatizzazione devono assicurare anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata dei fluidi non inferiore a quella di progetto. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto R02 Sostituibilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. Prestazioni: I materiali e componenti degli impianti di climatizzazione devono essere realizzati ed installati in modo da consentire in caso di necessità la sostituzione senza richiedere lo smontaggio dell intero impianto o di consistenti parti di esso. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto R03 Attitudine a limitare i rischi di esplosione Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi di esplosione. Prestazioni: Gli impianti di climatizzazione devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativa vigente. Livello minimo della prestazione: Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi R04 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere I fluidi termovettori dell'impianto di climatizzazione devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento dell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici. Prestazioni: Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre è consentita un'escursione termica media non superiore ai 5 C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 C negli impianti a circolazione naturale. Tipo di terminale radiatore: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a C. Tipo di terminale termoconvettore: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a C. Manuale di Manutenzione Pag. 4
23 Tipo di terminale ventilconvettore: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a C, raffreddamento pari a 7 C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a C, raffreddamento pari a 12 C. Tipo di terminale pannelli radianti: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: C. Tipo di terminale centrale di termoventilazione - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a C, raffreddamento pari a 12 C. Livello minimo della prestazione: La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell impianto così come prescritto dalla normativa UNI vigente R05 Affidabilità Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie qualità così da garantire la funzionalità dell'impianto. Prestazioni: Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto R06 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere Gli impianti di climatizzazione devono garantire un livello di rumore nell ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dalla normativa vigente. Prestazioni: Gli impianti di climatizzazione devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli impianti fermi. Livello minimo della prestazione: Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d aria devono essere tali che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati in situ, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa R07 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di climatizzazione, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l impianto di terra dell edificio. Prestazioni: Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti di climatizzazione mediante misurazioni di resistenza a terra. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n R08 (Attitudine al) controllo della combustione Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I gruppi termici degli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stesso tempo produrre quantità minime di scorie e di sostanze inquinanti. Prestazioni: Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle seguenti apparecchiature di misura e controllo della combustione: - termometro indicatore della temperatura dei fumi (che deve essere installato alla base di ciascun camino); - presso-deprimometri per la misura della pressione atmosferica della camera di combustione e della base del relativo camino; - misuratori della quantità di anidride carbonica e di ossido di carbonio e idrogeno. Per tali impianti si deve procedere, durante il normale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri quali: Manuale di Manutenzione Pag. 5
INDICE manuale di manutenzione dell'opera
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