Claudia Alpago Novello - Assessore alla Cultura, Comune di Belluno

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5 SILENZI Quando mi è stato proposto, in qualità di neoassessore alla cultura, di esporre i lavori di Silvia nell ambito della rassegna Oltre le vette, ho accolto immediatamente l idea con grande entusiasmo. Se rifletto sul ruolo dell arte e dell artista ai giorni nostri non penso tanto all idea di bellezza, quanto alla possibilità di emozionare, smuovere, tirare fuori. L artista è colui che sente e vede diversamente e che riesce a trasmettere agli altri quel suo sguardo particolare. In questo sta l enorme forza dell arte, il suo potenziale rivoluzionario, ma anche la sua carica rigenerante. Il mio primo incontro con Silvia e con le sue opere risale a poco più di un anno fa. Non sono in particolare un appassionata di dipinti di montagna e il mio interesse nei suoi confronti era dettato più da curiosità tecniche che dal soggetto in sé. Stupore, sorpresa, emozione e commozione sono stati invece i sentimenti che ho provato di fronte ai suoi acquerelli. Acquerelli enormi, se si considerano le particolari caratteristiche della tecnica, che rende difficile la stesura del colore su grandi superfici, acquerelli in cui la grandiosità del soggetto spinge l artista a sottoporre la tecnica stessa ad una sfida continua. L acquerello per Silvia è una precisa scelta stilistica. Usato con velature e sovrapposizioni, permette di trasferire sulla carta tutte le variazioni di superficie, grana, direzione della roccia e delle sue stratificazioni oltre che le vibrazioni di colore di cui è composta. Acqua, impalpabilità della materia, fluidità, trasparenza esaltano poi il contrasto con la solidità, l imponenza e la pesantezza della roccia alludendo, allo stesso tempo, alla fragilità dei mezzi umani rispetto alla sacralità della montagna. Ma ciò che colpisce ancor più, al di là della padronanza tecnica, è che le montagne di Silvia non esistono, o meglio esistono solo perché sono state vissute, percorse, ascoltate, trasfigurate. Dettagli ravvicinati, cieli tersi, tagli insoliti, ricerca di luci ed atmosfere, danno alle sue montagne una voce comprensibile non soltanto ad alpinisti o collezionisti a caccia di nuove cime da appendere sulle pareti di casa. Una voce fatta soprattutto di silenzi: a ciascuno di noi il compito di farli risuonare nei nostri cuori, di ascoltarli e comprenderli. Claudia Alpago Novello - Assessore alla Cultura, Comune di Belluno

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7 Fin dalla prima edizione nel 1997 e per tutte le quindici successive la rassegna Oltre le vette metafore, uomini, luoghi della montagna ha proposto mostre di arte figurativa: scultura, fotografia e, soprattutto, pittura. E non poteva essere altrimenti. La montagna - ma anche il viaggio, l esplorazione, l avventura - pone sempre questa sfida, del desiderio potente di essere rappresentata, contenuta in uno spazio definito (e quindi umano ) e l impossibilità psicologica e sensoriale, prima ancora che tecnica e fisica, di una efficace riproducibilità. Da qui l arte. O meglio, dall avvertire questo desiderio di esprimere ciò che proprio per la sua natura non è esprimibile su supporti materiali, dallo sforzo tecnico raffinato e sapiente per superare questa impossibilità, dall accettare questa sfida, insomma, nasce il lavoro dell artista. Che va oltre (appunto) la montagna in sé, che in fondo non è che un pretesto, una metafora (appunto) del confronto tra la natura e l uomo, su un piano, per fortuna, godibile anche dagli altri, da chi si ferma ammirato di fronte a un quadro, a una fotografia, a una scultura. Alla fine, riflettendoci proprio bene, è sempre lo stesso gioco: l alpinista che scala una parete impegnando tutto se stesso e cercando di interpretare le difficoltà della roccia e del ghiaccio e l artista che entra nella montagna e la vive e si confronta con essa utilizzando la sua tecnica per darne una interpretazione visiva, non hanno forse molto in comune? Poi potremmo discutere sulle motivazioni (il fama, fortuna e gloria degli antichi? Oppure, come diceva Dino Buzzati, l inconscio desiderio di aderire strettamente a qualcosa di eterno, come le montagne, noi che eterni certo non siamo?), sull accettazione sociale, sulle implicazioni psicologiche e sulla modernità, ma non cambia molto. Noi siamo qui e le montagne sono là: eterne ed infinite, incommensurabili nella loro massa ed energia, profonde oltre ogni esperienza. Non ci resta almeno a qualcuno di noi, quelli più sensibili ed attenti che la speranza di una efficacia comunicativa, di un allargamento delle nostre emozioni, di una condivisione sensoriale. Questa mostra di Silvia De Bastiani, come molte altre e più di molte altre delle tante proposte da Oltre le vette, è magnifica. Guardate questi grandi quadri da lontano, prima respiratene le dimensioni, gli spazi, l atmosfera. Poi osservatene le luci, le nebbie e i vapori. Solo dopo, una volta esaurito il non sempre facile gioco della riconoscibilità e della toponomastica, cercatene i particolari, i dettagli tecnici, le sfumature. Vedrete: pian piano, ma inesorabilmente, entrerete nell opera, ne sarete catturati, vi si apriranno davanti spazi personali e profondi, inesistenti nella realtà, ma certi e sicuri davanti a voi. Non credo sia per caso che in queste opere non ci sono figure umane: quelle le mettiamo noi che guardiamo, anzi, siamo noi, proprio noi, a essere chiamati a diventare parte di quelle vastità, di quegli spazi profondi, di quelle luci nebbiose. Per i libri di Gabriel Garcia Marquez si è coniata l espressione realismo magico : ecco, questo ossimoro mi pare si adatti perfettamente a questi quadri, una perfetta fusione di realtà e magia, di rappresentazione e di suggestione, di tecnica e di poesia. Proprio quello che davvero cerchiamo, in fondo, sulle montagne. Flavio Faoro

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9 Qui accade

10 Alle 8 in piazza x154 cm

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12 Sopra, giallo, Sud x152 cm

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15 Domani piove x113 cm

16 Ancora nessuno x152 cm

17 4: x152 cm

18 Una mattina. Agosto. Due anni fa x113 cm

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21 Un pomeriggio. Fine giugno x85 cm

22 Ho cercato di non fare rumore x93 cm

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24 Anche se sono stonata x154 cm

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27 Buon capodanno x60 cm Era il mio compleanno x95 cm

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29 BIOGRAFIA Nata a Feltre, Belluno, nel Nel 2004 consegue il Diploma in Pittura presso l Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2006 si specializza in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso la stessa accademia. Dal 2007 collabora come assistente alla cattedra di Anatomia Artistica del Prof. Mauro Zocchetta presso l Accademia di Belle Arti di Venezia. È docente del Corso Libero di Acquerello dal 2008 e del Corso Libero di Disegno dal 2012 presso l Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli di Verona. Ha lavorato come illustratrice editoriale per la rivista Viaggi e Sapori. Ha approfondito la tecnica dell acquerello seguendo tra gli altri i Maestri Angelo Gorlini e Pedro Cano. Di recente è diventata membro dell Associazione Italiana Acquerellisti. info@silviadebastiani.it -

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31 PRINCIPALI ESPOSIZIONI mostre personali 2012 Qui accade (Oltre le Vette - 16ª edizione), Palazzo Crepadona, Belluno 2012 Di roccia e di acqua, Spazioarte Pisanello, Fondazione Toniolo, Verona 2011 E ho chiesto alla montagna, Palazzo Someda, Fiera di Primiero, Trento 2006 Light Please (Art Stays 2006), Galleria Magistrat, Ptuj, Slovenia ; 19:00, Galleria FO.VI, Ptuj, Slovenia mostre collettive 2012 Fabriano Watercolor 2012, Museo della Carta e della Filigrana, Fabriano 2012 Premio Bice Bugatti - Giovanni Segantini, Villa Vertua, Nova Milanese 2012 Premio Carlo Dalla Zorza, Galleria Ponte Rosso, Milano 2011 Premio Internazionale di Pittura ad Acquerello Sinaide Ghi, Accademia Nazionale di San Luca, Roma 2009 Art Fair In Open City (Galleria Artecontemporanea, Catania-Bruxelles) Palazzo dei Congressi, Roma 2008 Premio Internazionale di Pittura ad Acquerello Sinaide Ghi, Accademia Nazionale di San Luca, Roma 2007 Atelier F. Cinquanta giovani artisti, Accademia di Belle Arti, Venezia 2006 Arte e Sud: obiettivo contemporaneo, Villa Fortuna, Acitrezza, Catania 2006 Silvia De Bastiani, Riccardo Costantini, Michela Gioachin, Galleria Eclectica, Mestre, Venezia 2005 Paintspotting. Le ultime frontiere della pittura, Galleria Allegretti Contemporanea, Torino ma Collettiva giovani, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia 2005 Premio Arte Mondadori, Palazzo della Permanente, Milano 2005 Atelier Aperti (51ª Esposizione Internazionale d Arte di Venezia), Accademia di Belle Arti, Venezia 2005 Il binocolo. Sguardi su giovani artisti: Silvia De Bastiani e Lorena Romanin, Galleria L Occhio, Venezia

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33 Volume pubblicato in occasione della mostra Qui accade Palazzo Crepadona - Belluno 6-21 Ottobre 2012 a cura di Claudia Alpago Novello, Flavio Faoro nell ambito della 16ª edizione di direzione artistica Flavio Faoro, Simone Favero organizzazione Comune di Belluno Metafore, uomini, luoghi della montagna Finito di stampare nel mese di settembre 2012 dalla Tipolitografia Editoria DBS Rasai di Seren del Grappa (Belluno) Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, sono riservati.

34 Con il contributo di: Mas di Sedico (BL) - Tel [Costruire meglio] Santa Giustina (BL) - info@ediltutto.it

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