ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA DEI LABORATORI DI ANALISI E DEI CENTRI AMBULATORIALI PRIVATI ACCREDITATI DELLA REGIONE CAMPANIA

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1 Prot. n del ATTO DI INVITO E DIFFIDA FEDERLAB-SBV, con sede in Napoli, alla Via S. Lucia n. 20, in persona del Presidente p.t., Sen. Dott. Vincenzo D Anna, nell interesse delle strutture sue associate PREMETTE 1.- FederLab è un Associazione di categoria che tutela gli interessi delle strutture sanitarie accreditate con il S.S.R. che operano nell ambito della Macroarea della specialistica ambulatoriale. In particolare, Federlab associa strutture che erogano prestazioni sanitarie in nome e per conto del Servizio Sanitario Nazionale, sia in regime di temporaneo accreditamento ai sensi dell art. 6, co. 6 della L. n. 724/1994, che in regime di accreditamento istituzionale ex art. 8 quater e ss, del D. Lgs. n. 502/1992. Essa ha tra i suoi scopi, tra l altro, la tutela dei diritti e delle aspettative dei propri associati, ed assume la rappresentanza dei loro interessi di fronte alla P.A., al fine di concorrere alla risoluzione delle problematiche relative al settore nel quale operano gli stessi associati. 2.- Attualmente, risulta all istante Associazione che alcune strutture, operanti nel territorio di pertinenza della ASL Caserta, intendono richiedere alle competenti autorità l autorizzazione sindacale al fine di operare, nell ambito della branca di patologia clinica, come soli centri prelievo esterni. Senonchè, non esiste nessuna norma, né nazionale né regionale, che, per le strutture sanitarie operanti nella branca di patologia clinica, disciplini la (sola) attività dei centri prelievo sotto il profilo dell autorizzazione alla realizzazione e all esercizio. federlabcampania@virgilio.it 1 di 6

2 Solo ed esclusivamente nel Decreto Commissariale n. 109/2013, pubblicato sul BURC n. 3 del 13/01/2014, ed avente ad oggetto la Riorganizzazione della Laboratoristica Privata Accreditata della Regione Campania, si fa specifico riferimento ai centri prelievo, ovvero i centri prelievo, in quanto tali, hanno ragione di essere solo nell ambito del processo di riorganizzazione della rete. Sicchè un autorizzazione sindacale all esercizio dell attività di centro prelievo può trovare (recte:trova) la sua fonte normativa solo nell ambito della riorganizzazione della rete di laboratorio, ovvero può essere rilasciata solo se funzionale alla attuazione del Piano di Riorganizzazione della rete ex DCA 109/2013, ed al modello di aggregazione ivi previsto. Diversamente, una autorizzazione di questo tipo (id est: come semplici punti prelievo) non ha cittadinanza nel sistema di diritto vigente, ed è, altresì, in violazione degli obiettivi del Piano di riorganizzazione della rete. 3. E invero, il D.P.R , emanato in vigenza del D.l.gs 502/92, si limitava a disciplinare i requisiti minimi richiesti per l esercizio delle attività sanitarie e/o socio sanitarie delle strutture pubbliche e private secondo quanto riportato nell allegato al decreto stesso. Il D.l.gs 229/99, all art. 8 ter, ha introdotto un nuovo ambito autorizzativo, quale quello dell autorizzazione alla realizzazione di strutture sanitarie e/o socio sanitarie. La Regione Campania ha disciplinato i requisiti necessari per l autorizzazione, nonché le modalità per il rilascio della stessa con la Delibera di Giunta n.7301/2001, dettata a integrazione della precedente delibera 3958/2001. Nel dettaglio, la DGRC 7301/2001, rubricata Definizione dei requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l autorizzazione alla realizzazione e dell esercizio delle attività sanitarie e socio-sanitarie delle strutture pubbliche e private e approvazione delle federlabcampania@virgilio.it 2 di 6

3 procedure di autorizzazione, stabilisce che è soggetta ad autorizzazione, tra l altro, l attività di medicina di laboratorio, nelle sue articolazioni di laboratorio di base, laboratorio specializzato, e laboratorio di base con settori specializzati annessi, per ciascuno dei quali detta specifici requisiti. Si ha riguardo, quindi, alla attività di patologia clinica nel suo complesso, senza prevedere, in alcun modo, la possibilità di rilasciare un autorizzazione per la sola attività di prelievo. Né indicazioni in senso contrario possono trarsi dal fatto che nelle istruzioni per la compilazione del modello di domanda per l autorizzazione alla realizzazione di una nuova struttura destinata all erogazione di prestazioni sanitarie e/o socio-sanitarie, di cui all allegato sub A alla DGRC 7301/2001, con riguardo al quadro C, relativo alla tipologia di prestazioni che si intendono erogare, sono indicati, per la medicina di laboratorio, accanto ai laboratori generali di base, laboratori specializzati, e laboratori di base con settori annessi, i punti di prelievo esterni. E evidente che si tratta di un refuso, o comunque di un inciso che va letto e contestualizzato nel complesso dell impianto normativo della ratio della DGRC 7301/2001; e infatti, le stesse istruzioni specificano che il detto quadro C debba essere compilato con la indicazione delle prestazioni che si intendono erogare individuate dalla DGRC 7301/2001. E la DGRC 7301/2001 ha riguardo alla medicina di laboratorio nelle tre articolazioni predette, mentre non si occupa assolutamente dei punti prelievo in quanto tali, sicchè è evidente che questi non possono considerarsi prestazioni individuate dalla DGRC 7301/2001. Viceversa, è il DCA 109/2014 che interviene, con riguardo ai punti prelievo, sulla disciplina fino ad allora prevista dalla DGRC 7301/2001. L anzidetto decreto approva, federlabcampania@virgilio.it 3 di 6

4 infatti, il piano di riassetto della rete dei laboratori privati della Campania, aderendo al modello di rete previsto nel documento di indirizzo elaborato dal Ministero della Salute e denominato Criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta di diagnostica di laboratorio, di cui all Accordo Stato regioni del 23 marzo 2011, ai sensi dell art. 4, comma 1, del d.lgs. 281/1997. Il Decreto, in prima applicazione, prevede che entro 180 giorni dalla data di pubblicazione, ovvero entro e non oltre il giorno , tutte le strutture che erogano un numero di prestazioni al di sotto della soglia minima di efficienza, come determinata nel decreto stesso, manifestano la propria volontà di aderire ad una aggregazione mediante comunicazione scritta da inviare alla ASL di appartenenza ed alla Regione. In questa prospettiva, nel Piano di Riorganizzazione della rete, allegato al Decreto, al punto 2.3., espressamente si prevede che il processo di ristrutturazione strumentale ed organizzativa possa essere favorito riconoscendo ai laboratori privati accreditati l accessibilità ad appositi strumenti di razionalizzazione dimensionale, oltre che giuridica, che consentano loro di meglio organizzare, anche sotto l'aspetto dell'autorizzazione e dell accreditamento all'esercizio, la propria attività; ovvero si riconosce che la prestazione di laboratorio possa essere sottoposta ad una segmentazione funzionale, articolata in fasi, tra le quali, per l appunto, quella pre analitica. E dunque solo il DCA 109/2014 che prevede, rispetto alla disciplina fino ad allora dettata dalla DGRC 7301/2001, che la fase pre analitica, relativa cioè all attiva di punto prelievo, possa essere autonomamente essere organizzata anche sotto l'aspetto dell'autorizzazione, purché, però, ciò avvenga nell ambito del prescritto processo di aggregazione e di riorganizzazione. federlabcampania@virgilio.it 4 di 6

5 Concedere un autorizzazione all esercizio per l attività di solo prelievo, al di fuori del processo di riorganizzazione della rete, significherebbe, quindi, rilasciare un autorizzazione illegittima, perchè contraria alla legge, che per l appunto non prevede un autonoma autorizzazione per la sola attività di prelievo, disciplinata esclusivamente dal successivo DCA 109/2014 nei limiti del processo di aggregazione e ristrutturazione; senza contare che un autorizzazione così concessa (comunque del tutto illegittima per violazione delle norme, nazionali e regionali, sull autorizzazione all esercizio) contrasterebbe fortemente con gli obiettivi di riorganizzazione della rete, informati a una razionalizzazione della offerta, sicché la intrinseca illegittima si aggraverebbe per il contrasto e la violazione del DCA 109/2014. Tanto premesso, la Federlab - Sbv, con sede in Napoli, alla Via S. Lucia, 20, in persona del presidente p.t. Sen. Dott. Vincenzo D Anna, nell interesse dei propri associati INVITA e DIFFIDA Il Sindaco del Comune di Caserta, domiciliato per la carica presso la sede dell Ente in Caserta alla Piazza Luigi Vanvitelli n. 64 Il Sindaco del Comune di Recale, domiciliato per la carica presso la sede dell Ente in Recale Caserta alla Via Roma Azienda Sanitaria Locale Caserta, in persona del legale rappresentante pt, domiciliato per la carica in Caserta alla Via dell Unità Italiana n.28 Il Dipartimento di Prevenzione della ASL Caserta, in persona del Direttore pt, Dott. Sperandeo Consalvo, domiciliato per la carica in Caserta alla Via dell Unità Italiana n.28, ciascuno per quanto di rispettiva competenza a non rilasciare autorizzazioni per la realizzazione e l esercizio di strutture sanitarie operanti nella branca di patologia clinica per la sola attività dei centri prelievo, se non, ed esclusivamente, nel caso in cui la detta autorizzazione venga richiesta in funzione federlabcampania@virgilio.it 5 di 6

6 dell attuazione del DCA 109/2014, ovvero, e nella specie, nell ambito di un processo di aggregazione di strutture, per come previsto e disciplinato nel Piano di Riorganizzazione della rete allegato al DCA 109/2014 nei termini sopra descritti e richiamati AVVERTE che in mancanza, si provvederà ad agire nelle competenti sedi giudiziarie, a tutela dei diritti e degli interessi dei propri associati, nonché per il risarcimento dei danni subiti e subendi, a fronte di una condotta assolutamente illegittima, e contraria alle prescrizioni e norme nazionali e regionali sopra richiamate. Con osservanza FEDERLAB-SBV Il Presidente Sen. Dott. Vincenzo D Anna federlabcampania@virgilio.it 6 di 6