Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali

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1 Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014

2 RIFERIMENTI NORMATIVI Con il Decreto del Commissario ad acta n. U00428 del 4 ottobre 2013, integrato dal DCA n. U00023 del 30 gennaio 2014, sono state definite le Linee guida regionali per la realizzazione delle Case della salute. Con il successivo Decreto del Commissario ad acta n del 14 febbraio 2014, sono stati approvati i 3 importanti documenti: 1. il "Percorso attuativo delle Case della Salute - DCA 428/2013, che definisce le indicazioni attuative per l'attivazione delle Case della Salute; 2. lo "Schema di Intesa Attivazione della Casa della Salute, che dovrà essere sottoscritto per ciascuna Casa della Salute da attivare nella Regione Lazio 3. i "Requisiti minimi autorizzativi - Casa della Salute", ad integrazione dei requisiti di cui al DCA n. U0008 del 10 febbraio

3 DEFINIZIONE Le Case della salute sono definite nelle linee guida ministeriali del 2007: Strutture polivalenti e funzionali in grado di erogare materialmente l insieme delle cure primarie, di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione; sedi dove trovano allocazione, in uno stesso spazio fisico, i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e sociali; luogo di prevenzione e promozione della salute e del benessere sociale. 3

4 La Casa della salute, articolazione del Distretto sanitario, è un luogo fisico immediatamente riconoscibile dai cittadini, in grado di erogare l'assistenza primaria e, se presenti moduli aggiuntivi, l'assistenza intermedia, che si colloca e si connette in rete con l'ospedale e con gli altri servizi territoriali. Nella Casa della salute operano diverse figure professionali: medici del distretto, medici di medicina generale, medici specialisti territoriali e ospedalieri (che garantiscono anche le attività di diagnostica strumentale), psicologi, infermieri oltre ad operatori dedicati alle attività di accoglienza (PUA, CUP etc.) e ad altri professionisti in relazione alle specificità dei singoli territori. In alcune realtà operano Pediatri di libera scelta. 4

5 CONTESTO Le regioni hanno adottato nel tempo diversi modelli organizzativi per garantire i servizi, le prestazioni e le attività dell assistenza primaria: uno di questi è rappresentato dalle Case della salute, diffuso soprattutto in Emilia Romagna, in Toscana e nelle Marche. Nel Lazio, le Case della salute si inseriscono nel complessivo programma di riordino del Servizio sanitario regionale incentrato sulla riorganizzazione dell offerta ospedaliera e territoriale. 5

6 Il presupposto irrinunciabile per la sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale è la riorganizzazione della rete ospedaliera per acuti con razionalizzazione sia dell'offerta (posti letto) che dei percorsi di cura (ospedale organizzato per intensità di assistenza, reti di patologia). Ciò è possibile solo attraverso il potenziamento dell'assistenza territoriale intesa come l'insieme delle attività e prestazioni sanitarie e sociosanitarie dirette alla prevenzione, al trattamento delle malattie e degli incidenti di più larga diffusione, nonché delle disabilità ad andamento cronico, anche con il chronic care model. Ne consegue la necessità di trasferire dall'ambito ospedaliero a quello territoriale un insieme di attività relative soprattutto alla gestione della patologia cronica e delle piccole urgenze che attualmente trovano inappropriata risposta nell'ospedale per acuti. 6

7 RETE INTEGRATA La Casa della salute si caratterizza per una modalità operativa ad elevata integrazione tra i diversi servizi ivi operanti. La Regione Lazio ha scelto di promuovere una rete di strutture territoriali organizzate per livelli di complessità assistenziale, le Case della salute, collegate tra loro e con: - le strutture di ricovero pubbliche e private accreditate - le Unità di Cure Primarie esterne alla struttura - le farmacie pubbliche e private - gli altri presidi presenti sul territorio per garantire un'offerta di servizi tale da assicurare l'efficace presa in carico dei cittadini ed il coordinamento delle risposte da garantire loro. 7

8 LOCALIZZAZIONE Poliambulatori pubblici o altre strutture territoriali presenti nei distretti possono essere individuati come sedi delle Case della Salute. Le strutture in fase di riconversione dovranno essere prioritariamente individuate quali sedi preferenziali delle Case della Salute. Alcune attività prestazionali possono essere allocate in poliambulatori o case di cura private accreditate da riconvertire, ferma restando la natura pubblica del servizio. Nelle Linee guida approvate con DCA n. U00428 del 4 ottobre 2013, sono state individuate le prime 14 strutture che hanno avviato percorsi di riconversione, per poi arrivare ad un totale di 48 Case della Salute (una per ogni distretto sanitario). 8

9 RESPONSABILITA Il Coordinatore Medico di Medicina Generale è responsabile dello svolgimento delle attività di assistenza primaria con particolare riferimento alla creazione e gestione di percorsi assistenziali legati alla cronicità. Il Direttore del Distretto è responsabile della struttura e del suo funzionamento complessivo. Cura in collaborazione con il Coordinatore dei Medici di Medicina Generale e il Dirigente Infermieristico di Distretto (o figura analoga) l applicazione del un regolamento interno sull ordinamento e sul funzionamento della struttura. 9

10 CARATTERISTICHE (1/2) Risposta ai bisogni sanitari afferenti all assistenza primaria per almeno 12 ore al giorno; Presa in carico integrata e proattiva dei pazienti con problemi di patologie croniche e degenerative; Formulazione di percorsi assistenziali condivisi tra ospedale e territorio con la diretta partecipazione dei medici ospedalieri; Equipe multi professionale tra medici, specialisti, infermieri, psicologi, assistenti sociali, terapisti, operatori socio sanitari, personale amministrativo e tecnico non sanitario per integrare operativamente le prestazioni sanitarie con quelle sociali; 10

11 CARATTERISTICHE (2/2) Punto Unico di Accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della domanda; Organizzare e coordinare le risposte da dare al cittadino; Sviluppare programmi di salute per tutto l arco della vita, basati su conoscenze epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini; Formazione permanente degli operatori, con particolare riguardo al lavoro di equipe. 11

12 MODELLO ORGANIZZATIVO I modelli applicativi possono essere diversificati tra l area metropolitana di Roma e le Province, a seconda del fabbisogno e della organizzazione distrettuale territoriale. Il modello organizzativo è di tipo modulare e prevede: Funzioni di base attività indispensabili che connotano la struttura; Moduli funzionali aggiuntivi ad eventuale completamento dell offerta dei servizi. 12

13 FUNZIONI DI BASE (1/2) Area dell Assistenza primaria Assistenza primaria garantita sulle 24 ore da: MMG e PLS, ore continuità assistenziale (guardia medica), ore Attività specialistiche indispensabili (CARDIOLOGIA, GINECOLOGIA, PNEUMOLOGIA, DIABETOLOGIA, OCULISTICA, OTORINOLARINGOIATRIA e CHIRURGIA GENERALE) Ambulatorio infermieristico Centro prelievi Attività di diagnostica strumentale Telemedicina 13

14 FUNZIONI DI BASE (2/2) Area pubblica Area dell accoglienza Sportello CUP Punto Unico di Accesso (PUA) Area di sorveglianza temporanea (ambulatori attrezzati a disposizione dei MMG) Area del volontariato e delle mutualità Punto di primo Intervento per piccole urgenze (PPI) con presenza ovvero stretto raccordo con la postazione più vicina del punto di soccorso mobile del 118 dotato di personale medico a14 bordo presente 24 ore su 24.

15 MODULI AGGIUNTIVI Area delle cure intermedie ad elevata intensità di assistenza infermieristica (UDI) Centri territoriali per le demenze Centri antiviolenza Assistenza farmaceutica Attività fisica adattata Funzione ambulatoriale dedicata al trattamento del dolore cronico, nell ambito di specifiche reti 15

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