Il Patrimonio. Unesco in Veneto
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- Luigina Tosi
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1 Il Patrimonio Unesco in Veneto
2 Il Patrimonio Unesco in Veneto Che cosa accomuna l'orto Botanico di Padova e le Ville Venete di Andrea Palladio, Vicenza e le Dolomiti, le isole della Laguna di Venezia e il centro storico della città di Verona?
3 Il Patrimonio Unesco in Veneto Sono tutti beni, culturali o naturali, in cui riecheggia la memoria dell'umanità La chiave del futuro è nel passato e l UNESCO è l Organizzazione dell ONU che tutela i beni appartenuti al genere umano
4 Elenco dei beni UNESCO del Veneto - Venezia e la sua Laguna iscritto per primo nel Vicenza e le ville del Palladio iscritte nel L Orto Botanico di Padova iscritto nel La città di Verona iscritta nel Le Dolomiti iscritte a giugno I siti palafitticoli preistorici dell arco Alpino iscritti a giugno
5 Elenco dei beni UNESCO del Veneto Aggiornamento durante la scorsa sessione, a luglio 2017, il Comitato Unesco ha inserito nella World Heritage List un sito seriale transnazionale, ufficialmente denominato Venetian Works of Defence between the 16th and 17th Centuries: Stato da Terra Western Stato da Mar (in italiano solitamente si abbrevia: Opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo ), di cui è parte integrante la Città fortificata di Peschiera del Garda ( Fortified city of Peschiera del Garda ). Gli altri elementi che compongono il bene sono: Bergamo e Palmanova in Italia, Zara e la Fortezza di San Nicola in Croazia, Cattaro in Montenegro. Funge da Soggetto Referente il Comune di Bergamo, che ha a suo tempo assunto l iniziativa e ha seguito tutti gli aspetti procedurali della candidatura.
6 Il Patrimonio Unesco in Veneto Il 9 giugno 2015 il Delta del Po è entrato a far parte della lista delle Riserve Biosfera dell Unesco Le riserve della biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini, le cui risorse naturali vengono gestite in modo tale da conservare la biodiversità, a beneficio delle comunità locali. Sono quindi comprese attività di ricerca, controllo, educazione e formazione che, oltre a concretizzare gli obiettivi dell'agenda 21, favoriscono il rispetto della Convenzione sulla Diversità Biologica ed altri accordi internazionali. Sito:
7 A Villa Contarini il parco biologico più grande d'italia - A settembre 2012 è stata assegnata al parco della reggia di Piazzola sul Brenta, Villa Contarini, villa di proprietà della Regione del Veneto, la certificazione di parco biologico, secondo il metodo Bio-Habitat. - Il parco diventa, in questo modo, il più grande polmone verde in Italia certificato come tale, copre un area di 500 mila metri quadri, di cui 60 mila metri quadri sono a bosco, 200 mila metri quadri sono coltivati a prato, 30 mila sono dati da strade e viali. Uno di essi si estende per 2200 metri e vanta un filare di circa 200 esemplari di robinia (alcuni anche molto antichi). E ancora, 40 mila metri quadri sono costituiti da specchi d acqua. 150 mila, tra parco e giardini, sono di pertinenza stretta della villa e oltre 80 ettari sono vincolati a verde. Il parco di Villa Contarini è una delle più grandi aree verdi nel cuore del Veneto. sito:
8 Legge regionale n. 11 del 14 giugno 2013 Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto Pubblicata nel Burv n. 51 del 18 giugno 2013
9 ITER del progetto di legge n. 170 PDL n. 170: Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto Data di presentazione al Consiglio: 11 maggio 2011 Assegnato alla VI Commissione Attività culturali, Istruzione e assistenza scolastica, Ricerca scientifica, Sport, Turismo La Commissione ha espresso parere in data: 9 gennaio 2013 a maggioranza Approvato dal Consiglio regionale in data: 30 maggio 2013
10 Introduzione La principale novità introdotta dalla legge regionale 14 giugno 2013 n. 11 Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto entrata in vigore il 3 luglio 2013 riguarda la semplificazione normativa e amministrativa rispetto alla legge n. 33/2002.
11 Le principali novità della legge regionale n. 11 del 2013 In particolare la nuova legge regionale ha: ridefinito la disciplina e le condizioni di operatività dell industria turistica partendo dal prodotto e dal turista, ridefinito l organizzazione turistica regionale (dagli STL agli STT, i nuovi consorzi, il maggior ruolo dei Comuni); innovato le condizioni di operatività delle strutture ricettive per innalzare i livelli di qualità per il turista (classificazione art. 31, sedi congressuali e extralberghiero); ridefinito e ampliato le modalità di incentivazione finanziaria per le imprese del settore; attribuito autonomia amministrativa alla Provincia di Belluno, in attuazione dell art. 15 dello Statuto regionale, nel settore del turismo.
12 Le novità di semplificazione della L.R. n. 11/2013 rispetto alla L.R. n. 33/2002 Semplificazione organizzativa per la Regione: riduzione del numero di alcuni organi e di atti amministrativi del settore turistico, con efficacia immediata; abrogazione del Comitato regionale di programmazione, indirizzo e coordinamento delle iniziative regionali in materia di turismo; Semplificazione organizzativa per le Province: non dovranno più elaborare, approvare e inviare alla Giunta regionale il Programma di accoglienza del turista; abrogazione delle Conferenze provinciali permanenti del turismo; dal 3 luglio 2013 non devono più richiedere la comunicazione dei prezzi per l anno successivo ai titolari delle strutture ricettive; semplificazione degli adempimenti di classificazione delle strutture ricettive e sedi congressuali, la Provincia dovrà concludere il procedimento entro 60 giorni con il silenzio assenso alla classificazione qualora siano rispettati i requisiti di classificazione;
13 Le novità di semplificazione della L.R. n. 11/2013 rispetto alla L.R. n. 33/2002 Semplificazione amministrativa per gli operatori turistici: abrogazione dell obbligo di comunicazione alla Provincia, per la pubblicazione, dei prezzi da parte dei titolari di strutture ricettive, con efficacia immediata; dal 1 gennaio 2014 obbligo di comunicazione dei dati delle presenze turistiche con totale e definitiva sostituzione dei moduli cartacei (mod. ISTAT C59) con la comunicazione telematica; riduzione dei tempi burocratici di attesa della prima classificazione con l introduzione del sistema di autocertificazione e di silenzio assenso per la classificazione delle strutture ricettive.
14 Le principali definizioni contenute nella Legge (art. 2) - attività turistica; - beni a finalità turistica; - destinazione turistica; - imprese turistiche; - attività e struttura ricettiva; - promozione turistica; - commercializzazione turistica; - risorse turistiche
15 Le risorse, il prodotto e il marchio turistico
16 Risorse turistiche (art. 3) Le Risorse turistiche del Veneto sono tutti i beni, le manifestazioni e i servizi che generano flussi turistici. Le principali risorse turistiche del Veneto sono: Il mare La montagna I laghi I fiumi Le terme Le città d arte I beni e luoghi culturali, storici, religiosi ed enogastronomici Le aree protette e quelle di interesse naturalistico
17 Prodotto turistico (art. 4) Il prodotto turistico è l insieme organizzato delle risorse turistiche e l insieme coordinato delle offerte culturali sul territorio regionale. Un insieme di prodotti turistici coerenti tra loro, preparati, organizzati ed offerti sul mercato nazionale ed internazionale costituisce una Gamma di prodotti. La Regione ha come obiettivo promuovere e comunicare in Italia e all estero le risorse turistiche e culturali del Veneto in forma unitaria (sia il prodotto turistico che la gamma di prodotti).
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19 Il nuovo marchio turistico Veneto (art. 5) E stato presentato nel corso della BIT di Milano il 12 febbraio 2018 Nella creazione del marchio turistico il punto di partenza è stata la V di Veneto Sette V di diversi colori si uniscono a formare una stella, Sette come le province Sette come i colori dell arcobaleno, effetto della riflessione e dispersione della luce del Sole Sette infine come i sette principali prodotti turistici del Veneto (montagna estiva, montagna invernale, mare, terme, lago, città d arte, parchi e Delta del Po)
20 Gli strumenti di pianificazione del turismo
21 Il Programma Regionale per il Turismo (PRT) Il PRT è predisposto dalla Giunta regionale ed approvato dal Consiglio regionale, ha durata triennale e analizza tra gli altri i seguenti aspetti: il quadro della domanda e dell offerta turistica; gli obiettivi e le strategie dell attività regionale; le linee di intervento in relazione alle risorse disponibili;
22 Il Piano Turistico Annuale (PTA) attua il PRT e viene approvato dalla Giunta regionale ogni anno entro il mese di settembre dell anno antecedente a quello di riferimento e indica: gli interventi regionali volti ad incrementare il turismo; azioni di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche; monitoraggio delle attività svolte e valutazione della loro efficacia; verifica dell andamento occupazionale del settore;
23 Le località turistiche del Veneto (art. 8)
24 Le località turistiche del Veneto Tutti i comuni del Veneto sono TURISTICI e possono applicare la
25 Le principali novità della Legge Regionale in tema di governance Sistemi Turistici Tematici (STT) Organizzazioni di Gestione della Destinazione turistica (OGD) Le Organizzazioni di Gestione della Destinazione (O.G.D.) sono gli organismi costituiti a livello territoriale ai sensi dell art. 9 della l. r. n. 11/2013 da soggetti pubblici e privati per la gestione integrata delle destinazioni turistiche del Veneto e la realizzazione unitaria delle funzioni di informazione, accoglienza turistica, promozione e commercializzazione dell offerta turistica di ciascuna destinazione. Le Organizzazioni di Gestione della Destinazione (OGD) sono riconosciute dalla Giunta regionale sulla base di parametri e criteri ben definiti. Servizio di informazione e accoglienza turistica Consorzi di Imprese Turistiche
26 Le Organizzazioni di Gestione delle Destinazioni in Veneto Sono 16 le OGD costituite e riconosciute dalla Regione del Veneto: - Bibione e San Michele al Tagliamento - Caorle, Concordia Sagittaria - Cavallino Treporti - PoeilsuoDelta - Chioggia: storia mare laguna - Dolomiti - Lago di Garda - Jesolo-Eraclea - Padova - Pedemontana veneta e colli - Riviera del Brenta e Terra dei Tiepolo - Terme e colli euganei - Terre Vicentine - Treviso - Venezia - Verona
27 Il servizio di Informazione ed Accoglienza Turistica (art. 15) (I.A.T.) - è svolto da gestori pubblici o privati, aventi i requisiti individuati dalla Giunta regionale; - è svolto prioritariamente dalla organizzazione di gestione della destinazione turistica (ODG): aggregazione tra enti pubblici e soggetti privati rappresentati collettivamente (art.20), che svolge anche funzioni di promozione e commercializzazione dei prodotti turistici (art.9); - fornisce ai turisti informazioni e altri servizi (ad es. vendita di biglietti e di altri prodotti, prenotazione di alloggi, ricezione dei reclami da parte dei turisti); - rispetta i criteri di imparzialità, omogeneità, trasparenza, qualità, professionalità e pari rappresentatività di tutto il territorio regionale; - rispetta gli atti di indirizzo e coordinamento, nonché gli standard minimi di qualità del servizio ed i segni distintivi definiti dalla Giunta regionale; - si coordina con gli altri soggetti del territorio per l attività informativa e telematica (ad es. fornisce dati statistici alle province).
28 I Sistemi Turistici Tematici S.T.T.
29 Definizione di STT Dgr. n del 15 ottobre 2013 territorio omogeneo che offre una gamma integrata di prodotti turistici da promuovere Elementi essenziali: 1) presenza di risorse turistiche 2) ambito del territorio omogeneo 3) promozione di gamma di prodotti turistici ampia e coerente La Giunta regionale ai sensi del comma 3 può modificare tali ambiti territoriali o istituirne di nuovi in conformità al programma regionale per il turismo. Comuni possono chiedere di cambiare STT con motivata richiesta. Attualmente ne sono stati individuati 9
30 Sono STT - Venezia e la laguna; - Dolomiti; - Montagna veneta - Lago di Garda - Mare e spiagge - Pedemontana e colli - Terme euganee e termalismo veneto; - Po e il suo delta; - Città d arte, centri storici, città murate e sistemi fortificati e ville venete.
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32 I diritti del turista (art. 16) La nuova legge pone al centro della nuova disciplina IL TURISTA. I turisti sono le persone fisiche che utilizzano le risorse turistiche e i prodotti turistici del territorio regionale. Alcuni diritti sono riconosciuti dalla normativa statale D. Lgs. n. 59/2010: Diritto all informazione sui: A) requisiti degli operatori turistici e sulle caratteristiche dei servizi offerti e sui relativi prezzi; B) mezzi di ricorso esistenti in caso di controversia con il prestatore di servizi; C) dati sulle autorità competenti D) dati sulle associazioni che forniscono assistenza pratica ai turisti; Diritto a non subire discriminazioni in particolare impedire alle persone con disabilità motoria, sensoriale e intellettive, di fruire in modo completo e in autonomia dell offerta turistica, esclusivamente per motivi connessi o riferibili alla loro disabilità.
33 Le funzioni di Regione, Province e Comuni
34 Le funzioni della Regione (art. 19) approva le leggi e le direttive in materia di turismo; elabora e pubblica dati di interesse turistico; programma e promuove lo sviluppo del turismo; riconosce i sistemi turistici tematici classifica le aree demaniali marittime con valenza turistica; aggiorna il catasto del demanio marittimo ed il catasto dei sentieri alpini; finanzia le funzioni turistiche delle Province e delle Comunità montane; finanzia progetti pubblici e privati di interesse turistico;
35 promuove il turismo di singole località nell'ambito della Regione; informa e accoglie i turisti negli uffici IAT; rileva e trasmette alla Regione i dati turistici; pubblica le tariffe delle professioni turistiche; classifica le strutture ricettive e le residenze d'epoca; autorizza le agenzie di viaggio; Le funzioni delle Province esamina e abilita le guide turistiche e quelle naturalistico ambientali, gli animatori e gli accompagnatori turistici e i direttori tecnici delle agenzie viaggi; vigila sulle agenzie viaggi e sulle strutture ricettive;
36 Le funzioni dei Comuni riceve le segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) dei titolari/gestori delle strutture ricettive; vigila sull'esercizio dell'attività ricettiva, eventualmente applica sanzioni amministrative nonchè dispone la chiusura, anche temporanea della struttura; vigila sull'osservanza delle norme in materia di professioni turistiche; i comuni costieri rilasciano le concessioni delle spiagge per finalità turistiche; i comuni rivieraschi del lago di Garda rilasciano concessioni a finalità turistico-ricreativa di spiagge e sponde lacuali oltre alla polizia idraulica e alla realizzazione di interventi sul demanio lacuale finalizzati all'uso turistico ricreativo e alla manutenzione ordinaria; può realizzare aree attrezzate per la sosta temporanea di mezzi mobili; realizza iniziative e manifestazioni turistiche;
37 Il Sistema Informativo Regionale del Turismo (art. 13) è realizzato dalla Regione e dagli enti locali; ha per scopo principale la conoscenza dell offerta e della domanda turistica; a supporto dell attività amministrativa regionale e provinciale; per lo sviluppo del turismo regionale; le informazioni sull offerta turistica sono diffusi dalla Regione e dagli Enti locali con le modalità ed i criteri definiti dalla Giunta regionale; i dati amministrativi e statistici sono forniti dagli operatori turistici direttamente alla Regione esclusivamente per via telematica; i dati statistici sono trattati nel rispetto della normativa statistica.
38 Le strutture ricettive
39 Le strutture ricettive alberghiere gli alberghi o hotel; i villaggi albergo; le residenze turistico alberghiere; gli alberghi diffusi.
40 Le strutture ricettive all aperto villaggi turistici; campeggi;
41 Le strutture ricettive complementari alloggi turistici; case per vacanze; unità abitative ammobiliate ad uso turistico; bed & breakfast; rifugi alpini.
42 1 stella, 2 stelle, 3 stelle, La nuova classificazione delle strutture ricettive dgr n. 807 del 27 maggio 2014 Livelli di classificazione degli alberghi 3 stelle superior, 4 stelle, 4 stelle superior, 5 stelle e 5 stelle lusso.
43 Art. 2. DENOMINAZIONI AGGIUNTIVE E SOSTITUTIVE 1. Ai sensi dell articolo 29, e in sede di prima applicazione della legge regionale, le strutture ricettive alberghiere possono assumere la denominazione aggiuntiva o sostitutiva di: a) Grand Hotel: l albergo classificato con almeno cinque stelle; b) Palace Hotel: l albergo classificato con almeno quattro stelle; c) Garnì o Meublé: l albergo sprovvisto di ristorante; d) Hotel di lusso: l albergo classificato con cinque stelle dotato di almeno cinque degli standard tipici degli esercizi di classe internazionale di cui all allegato B) del presente provvedimento; e) Resort: la struttura ricettiva alberghiera classificata a quattro o cinque stelle, dotata di spazi verdi accessibili agli ospiti, quali il giardino, il parco, il parco divertimenti o il campo da golf; f) Motel: albergo che fornisce alle autovetture, ai motocicli o alle imbarcazioni degli ospiti servizi di riparazione o di rifornimento carburanti; g) Beauty farm: struttura ricettiva alberghiera che fornisce agli ospiti trattamenti estetici tramite l attività di estetista disciplinata dalla legge regionale 27 novembre 1991 n. 29; h) Residenza d epoca alberghiera: struttura ricettiva alberghiera situata in un edificio oggetto dei vincoli del D.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio.
44 Alcune novità in tema di strutture ricettive l Albergo diffuso
45 Albergo diffuso (articolo 25, comma 4) Deliberazione di Giunta regionale n del 12 agosto 2014 Dove si trova? - nelle aree di montagna, - nei centri storici, - nei comuni non superiori a cinquemila residenti, o - nelle isole non collegate da ponti alla terraferma di comuni, - con popolazione non superiore a cinquemila residenti: le imprese che compongono l'ospitalità diffusa devono costituirsi in consorzio e dovranno avere un numero di imprese aderenti non inferiore a 3; possono aderire al sistema di ospitalità diffusa strutture ricettive alberghiere e complementari, imprese di somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti, trattorie, etc.), agenzie di viaggio, agenzie immobiliari e altre imprese anche complementari alla strutturazione dell'offerta turistica del territorio interessato (impianti di risalita, bici-grill, etc.).
46 Albergo diffuso (articolo 25, comma 4) Deliberazione di Giunta regionale n del 12 agosto 2014 la rete di imprese dovrà avere tra i propri aderenti almeno due strutture ricettive, almeno un pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande e deve avere almeno 15 posti letto, rinvenibili in due o più strutture ricettive e di ospitalità; il consorzio o la rete di imprese che costituiscono l'ospitalità diffusa individuano nel proprio atto costitutivo una denominazione ed un segno distintivo caratterizzanti la propria offerta turistica, potranno utilizzare una denominazione di ospitalità diffusa in lingua inglese; il centro di ricevimento dell'ospitalità diffusa fungerà anche da info-point; dotato di un edificio principale dove si trovano l ufficio di portineria e le aree ad uso comune degli ospiti e di due o più dipendenze alberghiere, ubicate ad una distanza, in linea d aria, non superiore a quattrocento metri dall edificio principale; con capacità ricettiva totale o prevalente nelle dipendenze e con eventuale capacità ricettiva residuale nell edificio principale alberghiero; possibile solo in edifici già esistenti.
47 Albergo diffuso (articolo 25, comma 4) Deliberazione di Giunta regionale n del 12 agosto 2014 L'offerta dell'albergo diffuso si pone nel mercato turistico come tipologia ricettiva in grado di: rispettare l'ambiente culturale: in quanto va nella direzione del recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori e mostra di possedere le potenzialità per incrementare il reddito e l'occupazione dei piccoli centri abitati, nel rispetto dell'ambiente e della identità dei luoghi; offrire autenticità: l'albergo diffuso permette ai turisti di vivere l'esperienza di un soggiorno all'interno di unità immobiliari inserite nel contesto abitativo della destinazione; articolare l'offerta ricettiva e renderla originale: così come l'albergo, anche l'albergo diffuso è di per sé differenziato in termini di diverso livello di comfort delle varie unità abitative, diversa distanza dal centro, diverse caratteristiche architettoniche degli edifici e consente una politica di differenziazione anche in termini di prezzi proposti e di posizionamento nel mercato turistico; articolare i servizi alberghieri: l'albergo diffuso come le altre tipologie ricettive alberghiere può garantire i servizi alberghieri, dal ristorante alle sale comuni, alla piccola colazione; inoltre questa tipologia ricettiva può favorire servizi specifici e peculiari, anche con il coinvolgimento degli ospiti;
48 Bed & breakfast (art. 27, comma 2) La LR n. 11/2013 ne ha precisato la disciplina (art. 27, co. 2, lett. d): ècompostoda1a3camere,ciascunaconunmassimodi4postiletto: il titolare deve alloggiare nel B&B in una camera a lui riservata il titolare deve avere la residenza nel B&B il servizio di prima colazione è servito ai clienti direttamente dal titolare o dai suoi familiari è attività di impresa non costituisce attività di impresa solo se esercitato in via occasionale la destinazione edilizia è abitativa; per tutte le altre strutture ricettive, invece, la destinazione d uso deve essere di tipo turistico-ricettivo, con l eccezione (ma non sono strutture ricettive) delle case per villeggiatura ( seconde case ) e degli alloggi locati per finalità turistiche (mera locazione, senza servizi al cliente), art. 31, co. 4 il titolare può somministrare alimenti e bevande (nel rispetto dei requisiti ed abilitazioni previste) va classificato
49 Il simbolo distintivo di classificazione della struttura ricettiva complementare "bed & breakfast" (art. 31 della L.r. n. 11 del 2013 e DGR n. 419 del 2015) Decreto del direttore della Sezione Turismo n. 59 del 29 ottobre 2015 il simbolo distintivo di classificazione deve essere esposto in modo ben visibile al pubblico all esterno dell ingresso principale della struttura ricettiva complementare; il simbolo distintivo è costituito da un letto per tutte le strutture complementari, su fondo verde racchiuso in un ellisse delimitata da bordini in rosso, bianco e verde. Nella parte superiore dell ellisse è riportata in rosso la specificazione della tipologia di struttura complementare, con lettere scritte in maiuscolo Bed & breakfast: B & B; il simbolo distintivo di classificazione deve essere riprodotto in un cartello rettangolare così composto: ellisse con, nella parte inferiore, i leoni che specificano la categoria di classificazione assegnata all esercizio da 2 a 5 leoni; forme, colori e immagini stabilite da decreto del Direttore della Direzione Turismo;
50 Simbolo Bed & Breakfast
51 Il procedimento di classificazione La domanda di rilascio, modifica e rinnovo va presentata alla Provincia territorialmente competente su modello regionale; La provincia rilascia la classificazione entro 60 gg dalla data di presentazione della domanda dopo aver verificato la completezza della domanda e che la denominazione della nuova struttura ricettiva non sia omonima ad un altra nell ambito dello stesso comune; La classificazione assegnata ha validità 5 anni
52 Vigilanza e controlli Le funzioni di vigilanza e controllo sul rispetto della normativa sono esercitate dalle province e dai comuni; I turisti possono presentare alla provincia i reclami circostanziati e pertinenti in ordine a eventuali carenze di servizi e requisiti dichiarati o inadempienze da parte della strutture ricettive; La provincia previa verifica può procedere al declassamento delle strutture ricettive;
53 Le agevolazioni regionali per il turismo TITOLO IV Finanza di impresa e di territorio
54 Le agevolazioni regionali per il turismo rispettano i seguenti criteri: integrazione e combinazione degli strumenti finanziari comunitari, statali e regionali; finanza di territorio differenziata; procedure di selezione dei beneficiari mediante pubblici bandi; rispetto delle norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Le agevolazioni perseguono i seguenti obiettivi generali: sviluppare l offerta e la domanda turistica, in modo sostenibile; accrescere la competitività delle imprese; migliorare la qualità delle strutture ed infrastrutture turistiche; diversificare le attività turistiche; aumentare il numero di imprese finanziate; ridurre il costo del finanziamento; accelerare i tempi di erogazione.
55 Le agevolazioni regionali per il turismo (art. 42) Le spese ammissibili alle agevolazioni possono essere interventi edilizi su strutture ricettive; acquisto di dotazioni informatiche; operazioni finanziarie di ricapitalizzazione aziendale, di fusione ed acquisto di rami d azienda; progetti strategici di carattere strutturale ed infrastrutturale realizzati da reti di imprese; integrazione del fondo rischi degli organismi di garanzia collettiva fidi; sviluppo delle attività commerciali delle imprese associate nei consorzi di imprese turistiche; spese per consulenze e per partecipazione ad eventi nei mercati nazionali ed internazionali per i consorzi di imprese turistiche; investimenti di enti pubblici in infrastrutture pubbliche destinate ad usi turistici;
56 Le agevolazioni regionali per il turismo (art. 42) Gli strumenti finanziari di sostegno al settore turismo possono essere: contributi in conto capitale contributi in conto interessi finanziamento agevolato tramite fondo di rotazione partecipazione di risorse finanziarie regionali al capitale di rischio di imprese turistiche Le priorità nella concessione di agevolazioni alle PMI turistiche sono: svolgimento di attività ricettiva; sede operativa nelle aree di montagna; gestione da parte di imprenditrici o da parte di giovani imprenditori possesso di certificazioni ambientali o di qualità
57 Interventi per il turismo accessibile (art. 43) La Regione favorisce gli interventi per un turismo accessibile collaborando con le autonomie locali, gli enti pubblici, gli operatori turistici, le associazioni delle persone con disabilità e le organizzazioni del turismo sociale ad es. concedendo contributi per l abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture ricettive e negli altri beni a finalità turistica; Sono considerati beni a finalità turistica anche le iniziative e le manifestazioni finalizzate all uso del tempo libero, al benessere della persona, all arricchimento culturale, all informazione, alla promozione e alla comunicazione turistica
58 Il Turismo sostenibile Definizione Il turismo sostenibile o eco-turismo nasce come risposta al forte impatto provocato dal turismo di massa; è un tipo di turismo promosso da operatori che rivolgono una particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e natura, e che adottano strategie operative affinché tale rapporto sia all'insegna dell'armonia e del rispetto;
59 Il Turismo sostenibile Definizione Obiettivi principali del turismo eco-sostenibile sono la preservazione dell'ambiente naturale la ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo e natura che favorisca la miglior convivenza possibile la gestione delle risorse in modo da soddisfare le esigenze economiche e sociali preservando l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali e la diversità biologica del territorio.
60 Interventi per il turismo sostenibile (art. 44) Sono previsti contributi rivolti ad interventi destinati ad incentivare le fonti di energia rinnovabile, l ottenimento di certificazioni ambientali, la riduzione di consumi idrici ed energetici, la riduzione dell inquinamento atmosferico, acustico e dei rifiuti; Le agevolazioni sono concesse: direttamente dalla Regione; da un soggetto pubblico o privato scelto dalla Regione, con procedure di selezione pubblica, quale gestore del fondo di rotazione del turismo (art. 45);
61 Turismo sostenibile (art. 44) Le strutture ricettive all insegna del turismo eco-sostenibile sono quelle che: scelgono di utilizzare lampadine a basso consumo per perseguire una politica di risparmio energetico; consigliano ai clienti un utilizzo consapevole dell'acqua per evitare sprechi; si adoperano nella raccolta differenziata dei rifiuti; propongono soluzioni alternative ai mezzi di trasporto privato per le visite di piacere come ad esempio il cicloturismo, le ippovie, i cammini ecc.; Questo tipo di turismo lento è in forte espansione sia perché non contribuisce in alcun modo all'inquinamento atmosferico, acustico ecc., sia per il rapporto che si viene a stabilire con il territorio
62 Inoltre gli interventi sono indirizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi: Incentivare il turismo in ambiti anche diversi da quelli dei prodotti turistici consolidati (mare, lago, città d arte): DELOCALIZZAZIONE Incentivare il turismo in periodi diversi dell anno DESTAGIONALIZZAZIONE Turismo sostenibile (art. 44)
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64 Turismo sostenibile (art. 44) Negli ultimi anni la Regione del Veneto sta implementando l offerta di turismo «slow» come il cicloturismo, le ippovie, i cammini, il turismo fluviale ecc. proponendo ai turisti nuovi percorsi che consentano l esplorazione lenta del territorio del Veneto, ad esempio: Nel Veneto le numerose ciclovie ed ippovie permettono di entrare in contatto con arte, cultura, gastronomia e bellezze naturali favorendo un esplorazione lenta del territorio: Nel portale turistico nella sezione Sport e Turismo sono disponibili numerosi itinerari con la possibilità di scaricarne le tracce per il GPS.
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66 Turismo sostenibile (art. 44) la Regione ha concentrato l attenzione su un territorio particolarmente adatto per la costruzione del prodotto turistico Turismo equestre in grado di essere gestito e promosso/venduto con successo, ovvero sulla fascia Pedemontana-Prealpi, progettando e realizzando un SISTEMA INTEGRATO di 12 IPPOVIE, che coprono l intero territorio delle Prealpi, da Ovest a Est, dal Lago di Garda alla Provincia di Belluno, in stretta connessione con il Sentiero Europeo E7, che va dal Portogallo alla Romania. GLI ITINERARI 1. Il Giardino d Europa (Monte Baldo) 2. La Valpolicella Superiore 3. Le Terre dei Cimbri (Lessinia) 4. Grandi Alberi e Piccole Dolomiti (Recoaro) 5. Le Fortificazioni del Monte Toraro (Alte Valli Vicentine) 6. L Altopiano della Grande Guerra (Sette Comuni) 7. La Piana di Marcesina (Asiago-Enego) 8. Il Monte Sacro alla Patria (Grappa) 9. Monte Cesen 10. La Val Belluna 11. Le Malghe del Col Visentin 12. La Foresta della Serenissima (Cansiglio)
67 Turismo sostenibile (art. 44) Si tratta di 12 itinerari ad anello, individuati in collaborazione fra Regione, Unpli e Associazioni dei Cavalieri, percorribili in sicurezza, su tracciati (strade silvo-pastorali, sentieri, mulattiere) quasi esclusivamente pubblici. I tracciati ad anello prevedono dei corridoi di collegamento che permettono diverse modalità di fruizione, in grado di ingenerare anche un diverso indotto turistico sul territorio: escursioni giornaliere sul singolo tracciato ad anello; escursioni di più giorni (cavalieri esperti) attraverso i corridoi di collegamento che offrono la possibilità di estendere la permanenza per più giorni sul territorio, lungo la direttrice Lago di Garda-Altopiano del Cansiglio ALCUNI NUMERI: km di percorsi - 56 malghe e ristori - 42 Noleggi e Service - 70 strutture ricettive - Altitudine minima 257 m s.l.m. (Caprino Veronese) - Altitudine massima 1757 m s.l.m. (Col Visentin)
68 I soggetti beneficiari delle agevolazioni possono essere: enti pubblici per i progetti di interesse pubblico (art. 48); imprese turistiche; reti di imprese (art. 3 D.L. n. 5/2009) per progetti di sviluppo della filiera consorzi di imprese turistiche (senza soci pubblici); organismi di garanzia collettiva fidi (art.46);
69 Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e il Turismo ha approvato (Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2017) il primo Piano Strategico del Turismo (PST) con il quale il Governo intende ridisegnare la programmazione in materia di economia del turismo rimettendola al centro delle politiche nazionali e dando operatività all indirizzo strategico di creare una visione omogenea in tema di turismo e cultura. Il documento ha un orizzonte temporale di sei anni ( ) e agisce su leve fondamentali come l innovazione tecnologica e organizzativa, la valorizzazione delle competenze, la qualità dei servizi. Tali aspetti saranno integrati con la necessità di un utilizzo sostenibile e durevole del patrimonio ambientale e culturale.
70 PST Il Piano è stato elaborato con la piena partecipazione delle istituzioni pubbliche, degli operatori di settore, degli stakeholders e delle comunità per migliorare le politiche sia dal lato della domanda che da quello dell offerta e la Direzione Generale Turismo del MiBACT ha coordinato il processo. Per promuovere il confronto tecnico sono stati adottati metodi e strumenti digitali avanzati e il Piano sarà monitorato di anno in anno, diventando così uno strumento costantemente aggiornato in grado di far evolvere in modo condiviso obiettivi e politiche e creare un sistema stabile di governance del settore. Link al PST
71 Grazie per l attenzione dr.ssa Alessandra Segato Direzione Turismo - Palazzo Sceriman Cannaregio n Venezia turismo@regione.veneto.it Tel Fax
A CHI RIVOLGERSI PER
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