La sicurezza e la salute dei lavoratori nelle attività di bonifica

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1 La sicurezza e la salute dei lavoratori nelle attività di bonifica S. Berardi (1), E. Bemporad (1), C. Mariotti (2) (1) INAIL, Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca, Dipartimento Installazioni di Produzione ed Insediamenti Antropici (DIPIA) (2) Sviluppo Italia Aree Produttive (SIAP)

2 INTRODUZIONE Le attività di bonifica dei siti contaminati. presentano molte similitudini con le attività lavorative di tipo civile ed edilizio. Difatti, tali attività costituiscono una particolare tipologia di lavori civili o di ingegneria che vengono eseguiti in Cantieri temporanei e mobili... e in quanto tali, in tema di salute e sicurezza dei lavoratori, sono assoggettati al Titolo IV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

3 INTRODUZIONE Nonostante ciò, un analisi approfondita delle attività lavorative evidenzia la presenza di rischi specifici di settore, attualmente poco standardizzati. ES. -Rischio per la salute da esposizione ad agenti chimici pericolosi e/o ad agenti biologici -Rischio per la sicurezza da incendio e/o esplosione durante la bonifica/messa in sicurezza di discariche o di impianti/serbatoi presenti nei siti industriali -Rischio per la sicurezza da franamento di pareti di scavo di rifiuti

4 INTRODUZIONE Nel 2010, l INAIL ha costituito un GdL su: Salute, ambiente e sicurezza nelle attività di bonifica dei siti contaminati. Le attività del GdL sono finalizzate all individuazione delle misure e degli interventi da porre in atto per salvaguardare la salute e la sicurezza dei recettori umani coinvolti, a vario titolo, nella bonifica dei siti contaminati. Il GdL è composto da esperti di Università, Ministeri, Istituti superiori per la protezione della salute umana e dell'ambiente, CNVVF, CNR, AUSL e Aziende private.

5 INTRODUZIONE Il primo obiettivo del gruppo è quello di redigere un manuale operativo riguardante: Criteri per operare in sicurezza e proteggere la salute dei lavoratori coinvolti nelle attività di bonifica dei siti contaminati. Tale documento rappresenta uno strumento... di supporto per l esecuzione della valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., in riferimento alle attività di bonifica dei siti contaminati,. di verifica della valutazione dei rischi, da parte dei tecnici delle autorità competenti.

6 FINALITA DEL DOCUMENTO FORNIRE I CRITERI PER PERMETTERE UNA CORRETTA GESTIONE DEI RISCHI OCCUPAZIONALI SPECIFICI CONNESSI ALLA BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI RISCHIO GENERICO (TRADIZIONALE): Rischio associabile alle tipiche attività che si svolgono nei cantieri temporanei o mobili di tipo edile/civile. RISCHIO SPECIFICO: Rischio peculiare, appunto specifico, delle attività di bonifica dei siti contaminati.

7 STRUTTURA DEL DOCUMENTO INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO DEL SETTORE E PROBLEMATICHE CONNESSE (Capitolo 1): In tale ambito sono analizzati i contenuti dei due principali provvedimenti normativi coinvolti nella bonifica dei siti contaminati, ossia il D.Lgs. 152/2006 e il D.Lgs. 81/2008, ponendo in particolare evidenza le intersezioni, contraddizioni e incongruenze tra le due norme. ANALISI STATISTICA SUGLI INFORTUNI NEL SETTORE DELLE BONIFICHE (Capitolo 2): In tale ambito sono riportati i risultati di un analisi statistica condotta sui dati nazionali degli infortuni sul lavoro per il settore della bonifica dei siti contaminati.

8 STRUTTURA DEL DOCUMENTO LE ATTIVITA DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI (Capitolo 3). In tale ambito sono identificate: 3.1) Le tipologie di siti contaminati prese in considerazione dal documento: Aree industriali in attività o dismesse Discariche Punti vendita carburante Aree minerarie Aree contaminate da amianto Aree con presenza di attività legate a NORM o a rifiuti/sorgenti radioattivi Stabilimenti di autodemolizione Insediamenti abitativi abusivi

9 STRUTTURA DEL DOCUMENTO 3.2) Le tipologie di attività inerenti la bonifica dei siti contaminati: Identificazione dell area potenzialmente contaminata Allestimento del cantiere Caratterizzazione Decommissioning Messa in sicurezza d emergenza e operativa Messa in sicurezza permanente Bonifica Monitoraggio

10 STRUTTURA DEL DOCUMENTO 3.3) Le tipologie specifiche di intervento per ogni attività di bonifica: Attività: CARATTERIZZAZIONE DEL SITO TIPOLOGIA SPECIFICA DI INTERVENTO GAS NEL SUOLO Campionamento PASSIVO e SEMI-PASSIVO Campionamento ATTIVO (manuale o meccanizzato) Rilievi topografici e ubicazione dei sondaggi Indagini dirette SUOLO ACQUE SOTTERRANEE Campionamento in Top Soil (0-30 cm) (Scavo per mezzo di utensili manuali) Peforazione in Suolo Superficiale (max 2-3 m da p.c.) Installazione del piezometro Operazioni di sviluppo del piezometro con mezzi manuali (es. trivella o carotatore manuale) con mezzi meccanici (es. pala meccanica) Campionamento in Suolo Profondo (> 2-3 m da p.c.) (Perforazione con carotatore a rotazione/percussione) Prelievo e confezionamento del campione Operazioni di spurgo e di campionamento Prelievo e confezionamento del campione Analisi in campo di parametri fisico-chimici delle acque

11 STRUTTURA DEL DOCUMENTO 3.3) Le tipologie specifiche di intervento per ogni attività di bonifica: Attività: BONIFICA DEL SITO TIPOLOGIA SPECIFICA DI INTERVENTO Messa in opera e gestione sistemi di trattamento chimico-fisici (es. estrazione con solvente, soil washing, air sparging, soil venting, ecc..) SUOLO in situ on site/ off site Messa in opera e gestione di trattamenti termici (es. stripping con vapore) Messa in opera e gestione di trattamenti biologici (es. bioremediation, bioventing) Scavo e trasporto in area di cantiere Gestione aree di deposito/stoccaggio in cantiere Messa in opera e gestione impianti di trattamento termico (es. desorbimento termico, termodistruzione) Messa in opera e gestione im pianti di trattamento biologico (es. es. landfarming, compostaggio, bioreattori) Messa in opera e gestione impianti di trattmenti fisici/chimici Caricamento, trasporto e smaltimento in discarica ACQUE SOTTERRANE E Realizzazione e gestione pozzi iniezione e/o estrazione Messa in opera e gestione impianti di trattamento fisico Messa in opera e gestione im pianti di trattamento chimico Messa in opera e gestione impianti di trattamento biologico

12 STRUTTURA DEL DOCUMENTO 3.4) Le mansioni coinvolte in ogni tipologia specifica di intervento: ELENCO MANSIONI: Figure con compiti attivi durante le operazioni di bonifica Direttore tecnico di cantiere e/o responsabile di cantiere Capo cantiere/assistente Capo squadra Operaio comune Carpentiere Muratore Operaio specializzato (settore elettricità) Operaio specializzato (settore idraulico) Operaio specializzato (settore gas) Operaio specializzato (altro) Autista autocarro Operatore pala/rullo/escavatore Specialista esterno

13 STRUTTURA DEL DOCUMENTO IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI (Capitolo 4). In tale ambito sono identificati, tra tutti i rischi occupazionali, i Rischi specifici presi in considerazione dal documento. CRITERI DI SELEZIONE DEI RISCHI SPECIFICI : Analisi della bibliografia nazionale ed internazionale Esperienza maturata nel settore dai membri del GdL I risultati dell analisi statistica di settore ad oggi non hanno fornito valide indicazioni tali da supportare la selezione dei rischi specifici (per criticità legate soprattutto alla qualità del dato a disposizione).

14 STRUTTURA DEL DOCUMENTO IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI (Capitolo 4). RISCHI PER LA SICUREZZA Rischi per la sicurezza legati all ambiente di lavoro Stabilità del luogo di lavoro nelle miniere (franamento delle pareti delle trincee, cadute in serbatoi interrati o in vasche di sedimentazione) Stabilità del luogo di lavoro nelle discariche (franamento di zone cedevoli sottostanti, cunicoli, e pareti di scavo rifiuti, franamento/affondamento per presenza di aree di autocombustione di rifiuti interrati, cadute nei pozzi del biogas). Rischi per la sicurezza connessi alla presenza di agenti chimici pericolosi Esplosive Infiammabili Comburenti Sotto pressione Autoreattive Piroforiche Autoriscaldanti A contatto con l'acqua sviluppano gas infiammabili Corrosive per i metalli Assenza di ossigeno

15 STRUTTURA DEL DOCUMENTO IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI (Capitolo 4). RISCHI PER LA SALUTE Rischi per la salute da esposizione ad agenti chimici pericolosi Agenti tossici, corrosivi, irritanti, sensibilizzanti, cancerogeni e mutageni. Rischi per la salute da esposizione ad agenti biologici Agenti infettivi (virus, batteri, funghi, parassiti), allegenici, tossici, agenti infestanti, MOGM. Rischi per la salute da esposizione ad agenti fisici Radiazioni ionizzanti RISCHI TRASVERSALI (ORGANIZZATIVI, GESTIONALI ED ERGONOMICI) Interazione con l'ambiente esterno Rischi provenienti dall'esterno (Presenza di altri cantieri o insediamenti produttivi, infrastrutture quali strade, ferrovie, idrovie, aereoporti, ecc..) Rischi per l'esterno (luoghi e/o edifici con particolare esigenze di tutela come aree residenziali, scuole, parchi, ospedali, habitat protetti, ecc.)

16 STRUTTURA DEL DOCUMENTO IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI (Capitolo 4). In tale ambito viene inoltre effettuata l associazione tra: RISCHI SPECIFICI e TIPOLOGIA DI SITO CONTAMINATO RISCHI SPECIFICI e TIPOLOGIA DI ATTIVITA DI BONIFICA RISCHI SPECIFICI e TIPOLOGIA DI INTERVENTO (per ciascuna attività di bonifica) RISCHI SPECIFICI e MANSIONI (coinvolte in ogni tipologia di intervento)

17 STRUTTURA DEL DOCUMENTO GESTIONE DEI RISCHI SPECIFICI (Capitolo 5): In tale ambito per ciascun RISCHIO SPECIFICO è predisposta una procedura finalizzata alla corretta GESTIONE dello stesso, in termini di: IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLO VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONTROLLO DEL RISCHIO Misure generali di tutela: Misure di prevenzione e protezione collettiva Primo soccorso e misure di emergenza Misure specifiche di tutela: Dispositivi di protezione individuale (DPI) Sorveglianza sanitaria

18 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO Principali norme coinvolte nelle procedure di bonifica dei siti contaminati: D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. (Codice Ambientale) D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. (Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) D.Lgs. 163/06 e s.m.i. (Codice dei Contratti Pubblici)

19 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO Dalla analisi dei tre provvedimenti normativi, risulta evidente che il D.Lgs. 152/2006 utilizza definizioni diverse da quelle riportate nel D.Lgs. 81/2008, nel D.Lgs. 163/2006 e nel D.P.R. 207/2010 (regolamento attuativo di tale Codice). Ebbene tali differenze terminologiche sono in grado di determinare criticità nell attuazione delle procedure per la bonifica dei siti contaminati.

20 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO L attuale riferimento normativo in tema di gestione dei siti contaminati è il Titolo V, Parte quarta del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.. In particolare: L art 242, comma 7 prevede che per gli interventi di bonifica o di messa in sicurezza, operativa o permanente, sia predisposto un Progetto operativo, la cui struttura e contenuti non risultano chiaramente delineati. L All. 3 al Titolo V prevede inoltre un Piano di protezione da predisporre in conformità a quanto previsto dalla normativa in materia di protezione dei lavoratori, che tenga in particolare conto della possibilità che questi siano esposti a sostanze pericolose.

21 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO L attuale riferimento normativo in tema di gestione dei contratti pubblici è il D.Lgs. 163/2006. In particolare tale decreto fa riferimento a tre livelli di progettazione: - Progetto preliminare : Definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire. - Progetto definitivo : Individua compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare. - Progetto esecutivo : Determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare e il relativo costo previsto e deve essere sviluppato ad un livello di definizione tale da consentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo.

22 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO Per la gestione del rischio occupazionale nei cantieri temporanei e mobili è necessario redigere specifici strumenti pianificatori: il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), il Piano Operativo di Sicurezza (POS), o il Piano di Sicurezza Sostitutivo (PSS). [D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.] TIPO PIANO SICUREZZA POS PSC PSS Quando è necessario Livello di progettazione Soggetto competente Rischi affrontati Sempre A valle del Progetto Esecutivo Entro 30 giorni dall aggiudicazione dei lavori [art. 131 D.Lgs. 163/2006] Datore di lavoro impresa esecutrice Rischi connessi alle lavorazioni specifiche dell impresa In presenza di più imprese (anche non contemporanea) In fase di redazione del: - Progetto Preliminare (PSC preliminare) 1 - Progetto Definitivo (Aggiornamento del PSC preliminare) 1 - Progetto esecutivo (PSC) 1 Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP) Rischi connessi all area e all organizzazione del cantiere, alle lavorazioni interferenti ed ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli delle singole imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi. In sostituzione del PSC quando questo non e previsto ai sensi del D.Lgs. 81/ A valle del Progetto Esecutivo Entro 30 giorni dall aggiudicazione dei lavori [art. 131 D.Lgs. 163/2006] Appaltatore Come per PSC D.P.R. 207/2010 (Regolamento attuativo del Codice dei Contratti Pubblici), entrato in vigore il Nel caso di lavori pubblici

23 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO In sintesi, le differenze terminologiche riguardano D.Lgs. 152/2006 D.Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 163/2006 FASI PROGETTUALI GESTIONE RISCHI OCCUPAZIONALI Progetto operativo Piano di protezione Progetto preliminare Progetto definitivo Progetto esecutivo Piano Operativo di Sicurezza (POS) Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) Piano di Sicurezza Sostitutivo (PSS)

24 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO Si ravvisa quindi la necessità di atti formali (circolari ministeriali o meglio ancora provvedimenti normativi) che permettano di risolvere tali criticità.

25 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO In particolare sarebbe opportuno che: - Il D.Lgs. 152/2006 preveda livelli progettuali conformi alla vigenti normative in materia di progettazione, o almeno che si preveda un livello di progettazione definitivo [D.Lgs. 163/2006], la cui approvazione formale da parte delle PP.AA. avvenga a valle del recepimento da parte del proponente di prescrizioni o richieste di integrazione/modifica. Ciò comporterebbe una riduzione sia nei costi di progettazione, sia nei tempi di attuazione dell intervento previsto. FASI PROGETTUALI D.Lgs. 152/2006 Progetto operativo D.Lgs. 163/2006 Progetto preliminare Progetto definitivo Progetto esecutivo

26 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO In particolare sarebbe opportuno che: - Il PSC [D.Lgs. 81/2008] o il PSS (ossia Piano di Protezione [D.Lgs. 152/2006]) sia parte integrante di tutte le fasi progettuali previste per qualsiasi attività di bonifica (es. caratterizzazione, messa in sicurezza, bonifica), sulla base di quanto disposto dal D.P.R. 207/2010, sia nel caso di interventi pubblici che privati. GESTIONE RISCHI OCCUPAZIONALI D.Lgs. 152/2006 Piano di protezione D.Lgs. 81/2008 Piano Operativo di Sicurezza (POS) Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) Piano di Sicurezza Sostitutivo (PSS)

27 INQUADRAMENTO TECNICO/NORMATIVO Inoltre: - L approvazione del progetto dell opera da parte dell autorità competente dovrebbe contemplare anche l approvazione del PSC, ivi comprese le eventuali prescrizioni ad esso connesse. - Il PSC dovrebbe essere sempre predisposto anche per le attività di caratterizzazione e di messa in sicurezza d emergenza, dovendo svolgersi nella maggior parte dei casi in aree o siti in cui non si conosce o non sia ben definita ne l entità, né la distribuzione e la tipologia di eventuali sostanze inquinanti presenti e quindi tutti potenzialmente pericolosi per i lavoratori.

28 Simona Berardi inail.it Da Novembre 2011 Sviluppo Italia Aree Produttive assumerà la nuova denominazione: Invitalia Attività Produttive

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