UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE APPROVATO DAL SENATO ACCADEMICO NELLA SEDUTA DEL E DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NELLA SEDUTA DEL
2 INTRODUZIONE Con l approvazione della legge n.190 del 2012 cd. anticorruzione, l ordinamento italiano si è orientato verso un sistema di prevenzione che si articola, a livello nazionale, con l intervenuta adozione del Piano Nazionale Anticorruzione e, a livello di ciascuna amministrazione, con l adozione di Piani di Prevenzione Triennali. In tale ottica, questa Università degli Studi di Napoli Parthenope ha approvato, con delibera del Consiglio di Amministrazione del marzo 2013, nelle more dell approvazione del P.N.A., un primo Piano di prevenzione della corruzione. Successivamente, la C.I.V.I.T., nella qualità di Autorità nazionale anticorruzione, ha approvato la proposta di Piano Nazionale Anticorruzione, elaborata dal Dipartimento della funzione pubblica in base alla legge n. 190 del 2012, fornendo ulteriori indirizzi alle amministrazioni pubbliche per l'attuazione della prevenzione della corruzione e per la stesura del nuovo Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione di ciascuna Amministrazione. In ossequio alle linee contenute nell intervenuto Piano Nazionale, questo Ateneo ha adottato il nuovo Piano Triennale di Prevenzione, da trasmettere al Dipartimento della Funzione Pubblica entro il 31 gennaio 2014,adeguando, come sopradetto, il preesistente Piano alle intervenute indicazioni fornite dal Piano Nazionale. Il Piano Anticorruzione rappresenta lo strumento attraverso il quale questa Università degli Studi di Napoli Parthenope individua le strategie prioritarie per la prevenzione ed il contrasto della corruzione; esso non si configura come un attività compiuta, bensì come un insieme di strumenti finalizzati alla prevenzione che vengono via via affinati, modificati o sostituiti in relazione al feedback ottenuto dalla loro applicazione. OBIETTIVI L Università degli Studi di Napoli Parthenope pone quale obiettivo primario che le proprie attività istituzionali vengano svolte con correttezza, lealtà, trasparenza, integrità ed onestà, nel rispetto dell ordinamento vigente. 2
3 OBIETTIVI Riduzione delle opportunità che si manifestino casi di corruzione Creare un contesto sfavorevole alla corruzione Aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione Il presente P.A. ha la funzione di assicurare l attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione nell Ateneo ossia di agevolare la piena attuazione delle misure legali ovvero degli strumenti di prevenzione della corruzione che sono disciplinati dalla legge. Il concetto di corruzione che viene preso a riferimento nel presente documento ha un accezione ampia. Esso, è comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell attività amministrativa, si riscontri l abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. La corruzione è, quindi, una fattispecie che viola i principi etici del servizio pubblico e che va oltre l accezione strettamente legata alla fattispecie penalistica disciplinata dagli artt 318 e seguenti del codice penale poiché è tale da ricomprendere non l intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati dal Titolo II, Capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui a prescindere dalla rilevanza penale- venga in evidenza un malfunzionamento dell amministrazione a causa dell uso a fini privati delle funzioni attribuite. La legge 6 novembre 2012, n.190: Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, all articolo 1, comma 5, lettera a) prevede che le pubbliche amministrazioni definiscano e trasmettano al Dipartimento della Funzione Pubblica un piano di prevenzione della corruzione che fornisca una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e che indichi gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio. In base al comma 8 della medesima legge, in particolare, gli organi di indirizzo politico, il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione, nominato con DR. n 238 del ha adottato il presente Piano triennale di prevenzione della corruzione. 3
4 Il Piano recepisce le indicazioni fornite con la circolare n. 1/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica. Sono ritenute degne di interesse tutte le situazioni in cui, a prescindere dalla loro rilevanza penale, si evidenzi un malfunzionamento dell amministrazione, presupponendo che il cattivo andamento (con particolare riferimento alla confusione dei ruoli, alla scarsa chiarezza delle procedure e delle responsabilità) possa costituire terreno fertile per favorire comportamenti inappropriati. In questo senso la prevenzione della corruzione diventa uno strumento utile al miglioramento della gestione ed alla piena attuazione dei principi costituzionali sul governo della cosa pubblica. Le linee guida del presente Piano concernono, tra l altro : - l individuazione delle attività più esposte al rischio di corruzione; - l individuazione delle misure di carattere generale che l amministrazione ha adottato o intende adottare per prevenire il rischio di corruzione; - l attivazione effettiva della normativa sulla segnalazione da parte del dipendente di condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza, di cui al comma 51 della legge n. 190, con le necessarie forme di tutela, ferme restando le garanzie di veridicità dei fatti, a tutela del denunciato; - previsione dei meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni necessarie al fine di prevenire il rischio di corruzione, relativamente alle attività di cui sopra; - previsione, sempre con particolare riguardo alle attività di cui sopra, di obblighi di informazione verso il responsabile della corruzione che è preposto a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del piano di prevenzione della corruzione. - SOGGETTI E RUOLI DELLA STRATEGIA DI PREVENZIONE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE In linea con il Piano Nazionale Anticorruzione, i soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all interno dell Università degli Studi di Napoli Parthenope e i relativi compiti e funzioni sono: A. il Consiglio di Amministrazione ed il Senato Accademico quali organi di indirizzo politico: designano il responsabile (art. 1, comma 7, della l. n. 190); 4
5 approvano il Piano e i suoi aggiornamenti; adottano tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione B il Direttore Generale nella qualità di responsabile della prevenzione: coincide, di norma, con il responsabile della trasparenza e ne svolge conseguentemente le funzioni (art. 43 d.lgs. n. 33 del 2013); C. i dirigenti per l area di rispettiva competenza: svolgono attività informativa nei confronti del responsabile; partecipano al processo di gestione del rischio; propongono le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001); assicurano l osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione; adottano le misure gestionali, quali l avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e rotazione del personale (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001); osservano le misure contenute nel Piano (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012); D. gli O.I.V. e gli altri organismi di controllo interno: esprimono parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato da ciascuna amministrazione (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001); E. l Ufficio Personale Tecnico Amministrativo svolge i procedimenti disciplinari nell ambito della propria competenza (art. 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001); provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell autorità giudiziaria (art. 20 d.p.r. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.); propone l aggiornamento del Codice di comportamento; F. tutti i dipendenti dell amministrazione: partecipano al processo di gestione del rischio osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012); segnalano le situazioni di illecito al proprio dirigente o all Ufficio preposto (art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001); segnalano casi di personale conflitto di interessi (art. 6 bis l. n. 241 del 1990; artt. 6 e 7 Codice di comportamento); G. i collaboratori a qualsiasi titolo dell amministrazione: osservano le misure contenute nel P.T.P.C.; segnalano le situazioni di illecito. 5
6 FASI ESSENZIALI DEL PIANO : A ) MAPPATURA DEL RISCHIO E GESTIONE DEL RISCHIO B) INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI RISCHIO Il presente Piano contiene un programma di attività, con indicazione delle aree di rischio e dei rischi specifici,suddivisi per ufficio, delle misure da implementare per la prevenzione in relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici. L individuazione delle aree di rischio risponde alla finalità di consentire l emersione delle aree nell ambito dell attività dell intera amministrazione che debbono essere presidiate maggiormente mediante l implementazione di misure di prevenzione. Per rischio si intende l effetto dell incertezza sul corretto perseguimento dell interesse pubblico e, quindi, sull obiettivo istituzionale dell Ateneo, dovuto alla possibilità che si verifichi un dato evento. Le aree di rischio sono preidentificate dal comma 16 dell art. 1 della legge 190 alle quali possono aggiungersi altre aree, se del caso, tenuto conto dell organizzazione specifica dell Ateneo. Per evento si intende il verificarsi o il modificarsi di un insieme di circostanze che si frappongono o si oppongono al perseguimento dell obiettivo istituzionale dell Ateneo. Identificate le aree a rischio, si passa a una seconda fase: l identificazione dei processi che si svolgono all interno delle rispettive aree a rischio. Per processo si intende un attività complessa che ricomprende una serie di operazioni che devono essere individuate e ordinate in maniera standardizzata. Occorre non lasciarsi indurre dalla tentazione di identificare i processi con i procedimenti amministrativi. I secondi sono formalizzati. I primi riguardano il modo concreto in cui l amministrazione ordinariamente agisce (le prassi interne ecc). AREE DI RISCHIO e PROCESSI SENSIBILI A) Area: acquisizione e progressione del personale 1. Reclutamento 2. Progressioni di carriera 3. Conferimento di incarichi di collaborazione B) Area: affidamento di lavori, servizi e forniture 1. Definizione dell oggetto dell affidamento 2. Individuazione dello strumento/istituto per l affidamento 3. Requisiti di qualificazione 4. Requisiti di aggiudicazione 5. Valutazione delle offerte 6. Verifica dell eventuale anomalia delle offerte 6
7 7. Procedure negoziate 8. Affidamenti diretti 9. Revoca del bando 10. Redazione del cronoprogramma 11. Varianti in corso di esecuzione del contratto 12. Subappalto 13. Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario ( studenti, personale dipendente ) 1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell an 2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato 3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell an e a contenuto vincolato 4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale 5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell an 6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell an e nel contenuto D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario( personale dipendente e/o esterno) 1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell an 2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato 3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell an e a contenuto vincolato 4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale 5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell an 6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell an e nel contenuto ESEMPLIFICAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALLE PREDETTE AREE A)Area: acquisizione e progressione del personale - previsioni di requisiti di accesso "personalizzati" ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari; - abuso nei processi di stabilizzazione finalizzato al reclutamento di candidati particolari; - irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari; - inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell'imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, la cogenza della regola dell'anonimato nel caso di prova scritta e la predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo di reclutare candidati particolari; - progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari; - motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari B) Area: affidamento di lavori, servizi e forniture -accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell'accordo a tutti i partecipanti allo stesso; 7
8 -definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un'impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione); -uso distorto del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un'impresa; -utilizzo della procedura negoziata e abuso dell'affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un'impresa; -ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all'appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni; -abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all'aggiudicatario; -elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l'improprio utilizzo del modello procedurale dell'affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto; C) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario -abuso nell'adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti D) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario -riconoscimento indebito dell'esenzione dal pagamento di tasse al fine di agevolare studenti ; -uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti nell'accesso a benefici economici; Con riferimento alle suddette aree di rischio si riporta elaborato grafico degli Uffici interessati con grado di esposizione al rischio ed elencazione delle attività Area Tecnica Ufficio Tecnico I Ufficio Tecnico II Ufficio Edilizia Ufficio Sicurezza e Prevenzione Ufficio Gare e Contratti Ufficio Economato Scelta del contraente per l affidamento di lavori, servizi e forniture Predisposizione capitolati prestazionali d appalto lavori e servizi attività relative a progettazione, validazione, direzione e collaudo lavori e servizi Applicazione normativa Dlgs 81/2008 Scelta del contraente per l affidamento di servizi e forniture.- gestione procedure affidamento - redazione e stipula contratti Scelta del contraente per l affidamento di servizi e forniture di importo inferiore alla soglia comunitaria Controllo ed 8
9 Ufficio Personale Tecnico Amministrativo Ufficio Formazione e Relazioni sindacali Ufficio Docente Affari Generali Personale Ufficio Ragioneria applicazione convenzioni CONSIP finalizzate agli acquisti - predisposizione capitolati prestazionali d appalto gestione cassa economale e magazzino economale gestione procedure negoziate ed in economia relative a forniture e servizi Concorsi e prove selettive per l assunzione del personale tecnico amministrativo e progressioni di carriera - Erogazione di sussidi Autorizzazioni incarichi extraistituzionali Concessione permessi e congedi gestione esiti delle visite medico-fiscali Concorsi e prove selettive per l assunzione del personale docente e ricercatore Autorizzazioni incarichi Erogazione di borse di studio compensi e benefici ( borse di studio; compensi di collaborazione 150 ore) Sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, bilancio, pagamenti gestione attività contabile del Settore Pagamenti a favore di società, imprese, altri soggetti Basso Basso Basso Basso Ufficio Stipendi e Pagamento Emolumenti Personale Esterno Ufficio Segreteria Studenti Pagamenti, emolumenti e rimborsi a favore del personale dell Ateneo, dei collaboratori e soggetti esterni Registrazione esami, sovvenzioni, tasse e contributi, sussidi, ausili finanziari, borse di studio procedure di carriera (convalida attività formative); procedure di registrazione di atti di carriera (registrazione esami; controllo flussi informatici; procedure di annullamento atti procedure di rilascio certificazione; borse di studio premi laurea 9
10 Struttura Bibliotecaria centrale Strutture Dipartimentali Centri di servizio Scelta del contraente per l affidamento di forniture librarie e software Scelta del contraente per l affidamento di servizi e forniture, carriere studenti ed esami, procedure di concorso Pagamenti Scelta del contraente per l affidamento di servizi e forniture, procedure concorsuali per affidamento didattica integrativa Grafico1 Analisi del rischio per Strutture Amministrative Rischio Alto 1,00 0,90 0,80 0,70 0,60 Rischio Medio 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 Area Tecnica Ufficio P.T.A. Ufficio Economato Ufficio Gare e Contratti Ufficio Formazione e Relazioni sindacali Ufficio P.D.R. Affari Generali Ufficio Ragioneria Ufficio Stipendi Segreteria Studenti Biblioteca Dipartimenti 10
11 Grafico n. 2 Analisi del Rischio di Corruzione dell'intera Struttura Amministrativa Alto Medio Basso Misure anticorruzione nel triennio A) Trasparenza B) Formazione C) Ulteriori misure A) TRASPARENZA Anche nel triennio 2014/2016 l Ateneo intende continuare un progetto già iniziato nell anno 2013, diretto a dare massima attuazione alla trasparenza, quale strumento fondamentale per l Ateneo per la prevenzione della corruzione e per l efficienza e l efficacia dell azione amministrativa. Favorire la piena accessibilità consente tra l altro: 11
12 la conoscenza del responsabile per ciascun procedimento amministrativo e, più in generale, per ciascuna area di attività dell amministrazione e, per tal via, la responsabilizzazione dei funzionari; la conoscenza del modo in cui le risorse pubbliche sono impiegate e, per tal via, se l utilizzo di risorse pubbliche è deviato verso finalità improprie. L Ateneo, alla luce, anche, della legge 190/ 2012, del dlgs n.33 del 2013, della delibera n.26/2013 dell AVCP rafforza gli strumenti in tema di trasparenza pubblicando sul proprio sito web informazioni e documenti in formato aperto secondo la metodologia cd. Open Data di ampia raggiungibilità attraverso le tecnologie dell informazione e della comunicazione, seguendo i criteri di facile accessibilità, completezza, semplicità di consultazione, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d'ufficio e di protezione dei dati personali. Va rilevato che, fermo restando l adempimento degli obblighi di pubblicazione di cui alla normativa vigente e da ultimo al dlgs 33/2013 illustrati dal Programma Triennale per la Trasparenza ed integrità cui si rinvia questo l Ateneo implementa ulteriormente gli strumenti di attuazione e garanzia della trasparenza mediante la pubblicazione, secondo le specifiche della delibera dell AVCP n.26 del 2013, di tutte le informazioni inerenti le procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture; (cig. oggetto bando, procedura scelta contraente, elenco operatori invitati, aggiudicatario, importo, tempi completamento opera, servizi, fornitura, importo somme liquidate ).A tale fine è stato appositamente elaborato un software che consente l agevole e completo inserimento dei dati. Nella suesposta ottica l Amministrazione garantisce l esercizio di accesso civico ex dlgs 33/2013. In ossequio alle prescrizioni di pubblicazione previste dal d.lgs. n. 33 del 2013 nei casi in cui l amministrazione ometta la pubblicazione degli atti, sorge in capo al cittadino il diritto di chiedere e ottenere l accesso agli atti medesimi non pubblicati in base a quanto stabilito dall art. 5 del medesimo decreto. La richiesta di accesso civico ai sensi dell art. 5 non viene sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è gratuita e va presentata al responsabile della trasparenza dell'amministrazione obbligata alla pubblicazione. Entro 30 giorni dalla richiesta l amministrazione deve: procedere alla pubblicazione sul sito istituzionale del documento,dell'informazione o dei dati richiesti; 12
13 trasmettere contestualmente il dato al richiedente, ovvero comunicargli l avvenuta pubblicazione, indicando il collegamento ipertestuale. Se il documento, l'informazione o il dato richiesto risultano già pubblicati nel rispetto della normativa vigente, l amministrazione indica al richiedente il relativo collegamento ipertestuale. In caso di ritardo o mancata risposta da parte dell amministrazione il richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo di cui all art. 2, comma 9 bis, della l. n.241 del Il titolare del potere sostitutivo, ricevuta la richiesta del cittadino, verifica la sussistenza dell obbligo di pubblicazione in base a quanto previsto dalla legge. I termini per il suo adempimento sono quelli di cui all art. 2, comma 9 ter, della l. n. 241 del 1990, ossia un termine pari alla metà di quello originariamente previsto. L inoltro da parte del cittadino della richiesta di accesso civico comporta da parte del responsabile della trasparenza, l obbligo di segnalazione di cui all art. 43, comma 5, del d.lgs. n. 33. Il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge è garantito dai dirigenti, dai vice dirigenti e dai capi struttura. B) Formazione anno I dipendenti che prestano la propria attività lavorativa, dovranno partecipare, con cadenza periodica, ad un programma formativo sui temi dell etica e della legalità. Il programma di formazione approfondisce, tra l altro, le norme penali in materia di reati contro la pubblica amministrazione ed in particolare i contenuti della Legge 190/2012 e prevede : processi di formazione "base" e di formazione "continua" con aggiornamenti, preferibilmente mediante corsi della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione; i soggetti destinatari del piano di formazione sono : capi degli uffici, i funzionari, dipendenti, i dirigenti di settore, Responsabile Piano Trasparenza e Responsabile Piano Prevenzione, Responsabili strutture Dipartimentali; metodologia formativa articolata in: workshop giornalieri, seminari, una formazione applicata, esperienziale ed amministrativa (analisi dei rischi tecnici e rischi amministrativi) con particolare attenzione ai profili soggettivi nella legge 190/2012, profili oggettivi nella legge 190/2012, responsabilità disciplinare, disciplina delle incompatibilità, codice di condotta, provvedimento in forma semplificata e il conflitto di interessi, l informazione e la trasparenza e la loro interconnessione; l informazione: la pubblicità come informazione, le diverse forme di pubblicità (legale, notizia, 13
14 condizione legale di efficacia), la pubblicità legale e la pubblicità on line, la pubblicità notizia ed il valore della trasparenza sul web)la trasparenza: la trasparenza e la sua evoluzione interpretativa dalla legge 241/90 ad oggi; - la trasparenza nella legge anticorruzione (il rafforzamento dell accesso ed il rafforzamento degli obblighi inerenti la pubblicità notizia); - la trasparenza tra pubblicità e accesso; - il ruolo del sito web dell ente pubblico tra trasparenza e controllo sociale (contenuti obbligatori del sito, best practices); - la trasparenza in ambito procedimentale (il monitoraggio dei tempi del procedimento, il monitoraggio dei procedimenti, l individuazione di un responsabile delle con vari meccanismi di azione analisi dei problemi da visionare, approcci interattivi, soluzioni pratiche ai problemi ecc.; la individuazione dei docenti, ove non sia possibile accedere a corsi di formazione attivati dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, viene effettuata ricorrendo a competenze di docenza interna ove disponibili; il bilancio d Ateneo prevede gli opportuni interventi di spesa finalizzati a garantire la formazione C )Ulteriori misure di prevenzione della corruzione sono rappresentate da : - c1) intensificazione dei controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese dai gli studenti ai sensi degli artt del d.p.r. n. 445 del 2000 (artt. 71 e 72 del d.p.r. n. 445 del 2000) da parte dei responsabili delle strutture di segreteria studenti - c2)previsione negli elaborati normativi delle procedure concorsuali e di gara delle seguenti disposizioni che attengono a: presenza ove possibile di più funzionari in occasione dello svolgimento di procedure o procedimenti "sensibili", anche se la responsabilità del procedimento o del processo è affidata ad un unico funzionario. previsione della sanzione dell' esclusione dalle procedure di gara per le imprese che hanno concluso contratti di lavoro anche subordinato o autonomo ovvero hanno attribuito incarichi ad ex dipendenti dell Ateneo- Stazione appaltante- che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell Ateneo stesso per il triennio successivo alla cessazione del rapporto. previsione, di un generale divieto di contrarre in capo alle imprese che abbiano assunto ex dipendenti della stazione appaltante che abbiano svolto il ruolo di Rup per il settore nel quale opera 14
15 l impresa stessa, con obbligo di restituire eventuali compensi percepiti in esecuzione dell'affidamento illegittimo previsione della inconferibilità dell incarico di componente della Commissione di gara in capo a coloro che sono stati condannati anche con sentenza non passata in giudicato per reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale. L'Ufficio preposto deve, all'atto della nomina della commissione, verificare che non sussistano eventuali procedenti penali a carico dei componenti. L'accertamento può avvenire mediante acquisizione d'ufficio ovvero dichiarazione sostitutiva resa dall'interessato nei termini e condizioni dell'art.46 del DPR 445/2000. Se all'esito della verifica risultano a carico del personale interessato dei precedenti penali per delitti contro la pubblica amministrazione, il dirigente si astiene dal conferire l'incarico, applica le misure previste dall'art. 3 del dlsg 39/2013 e provvede a conferire l'incarico o a disporre l'assegnazione nei confronti di altro soggetto. In caso di violazione delle previsioni di inconferibilità secondo l'artt. 17 del dlgs 39 l'incarico è nullo e si applicano le sanzioni di cui all'art 18 del medesimo decreto. c3) disciplina delle situazioni di conflitto di interessi In capo ai dipendenti dell Ateneo vi è obbligo di segnalazione di ogni situazione di conflitto di interesse, anche potenziale ex art. 6 della legge 241/90 e sm.. La suddetta segnalazione deve essere indirizzata al Dirigente dì settore. Il Dirigente, esaminate le circostanze, deve valutare se la situazione oggetto di segnalazione realizza un conflitto di interesse idoneo a ledere l'imparzialità dell'agire dell'amministrazione. Il Dirigente per iscritto potrà sollevare il dipendente dall'incarico assegnato oppure motivare le ragioni che consentono l'espletamento dell'attività da parte del dipendente stesso. Nel caso in cui sia necessario sollevare il dipendente dall'incarico esso dovrà essere affidato dal dirigente ad altro dipendente, ovvero in carenza di dipendenti professionalmente idonei, il dirigente dovrà avocare a sé ogni compito relativo al procedimento. Alle suesposte misure si aggiungono quali strumenti di controllo: Obblighi informativi I responsabili delle strutture devono dare informazione scritta al Responsabile della Prevenzione, del mancato rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi e delle segnalazioni di reclamo pervenute. 15
16 Il Responsabile della Prevenzione può inoltre chiedere in ogni momento, procedendo anche a ispezioni e verifiche presso gli uffici dell Ateneo con l ausilio di funzionari interni competenti per settore, informazioni circa i termini di conclusione dei procedimenti amministrativi. Monitoraggio dei rapporti tra Amministrazione e soggetti che con la stessa stipulano contratti ovvero sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, amministratori, soci e i dipendenti degli stessi soggetti e dirigenti e dipendenti dell Amministrazione ovvero altre situazioni di conflitto di interesse. Rotazione degli incarichi Il Responsabile verifica la possibilità di concreta attuazione della rotazione degli incarichi dirigenziali nonché dei preposti agli uffici La rotazione non si applica per le figure infungibili; sono dichiarati infungibili i profili professionali costituiti da sola unità lavorativa tenuto conto dell ambito peculiare di competenza tecnica relativa al settore. Alle attività suesposte si aggiunga per l anno 2014: 1) adozione del codice di comportamento dei dipendenti, che contiene integrazioni e specifiche al Codice di comportamento dei dipendenti pubblici; 2) adozione del nuovo Regolamento sul procedimento amministrativo Nell anno 2015 e 2016 alle suesposte misure si aggiungono quelle che attengono a: adozione di nuovo regolamento recante disposizioni in tema di erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere per l anno 2015 ed per l anno 2016 nell ambito del programma che attiene al monitoraggio dei termini di conclusione dei procedimenti, di completare l implementazione del processo di introduzione on line di un servizio di Reclami e segnalazioni Da ultimo la violazione delle prescrizioni del Piano di prevenzione della corruzione, è fonte di responsabilità disciplinare, oltre che di responsabilità civile, amministrativa e contabile qualora le stesse responsabilità siano collegate alla violazione di doveri, obblighi, leggi o regolamenti 16
17 Il Responsabile della prevenzione verifica l efficace attuazione del piano e della sua idoneità e propone la modifica dello stesso in caso di accertate significative violazioni o quando intervengono mutamenti nell organizzazione o nell attività dell amministrazione. Comunicazione Il presente Piano di prevenzione della corruzione è destinato a tutto il personale dipendente dell Ateneo. Il Piano di prevenzione della corruzione sarà pubblicato sul sito web dell Ateneo, nella sezione Amministrazione trasparente ed inviato al Dipartimento della Funzione Pubblica. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione Direttore Generale Dott.ssa Livia Mauro 17
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