Decreto Determinazione dei livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per il diritto allo studio universitario

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1 Decreto Determinazione dei livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per il diritto allo studio universitario Commento a cura della RUN. Ha collaborato alla stesura del commento Giuseppe Macoretta Con questo decreto si rende strutturale il sotto-finanziamento del diritto allo studio a cui ci ha abituato il governo Berlusconi negli ultimi tre anni: dopo il taglio dei fondi, ora si passa al taglio degli studenti idonei, introducendo criteri più stringenti in termini di ISEE e di requisiti di merito. Tutto ciò va fermato prima che diventi il quadro normativo del DSU dei prossimi anni e che escluda dall'accesso all'università una fascia rilevante degli studenti italiani. Nell'analisi del diritto allo studio va tenuto fermo un concetto ben espresso nella nostra Costituzione: esso è lo strumento che garantisce ai figli delle famiglie meno abbienti la possibilità di accedere agli studi universitari e di provare a costruirsi un futuro migliore, e deve essere un investimento a fondo perduto dello stato; le borse vanno mantenute per merito, ma non ha alcun senso incrementare i requisiti in termini di CFU per darle solo agli studenti particolarmente meritevoli, se non quello di nascondere dietro ciò la volontà di ridurre le risorse destinate a questo capitolo. Questi sono i punti su cui verte la nostra critica al decreto. 1) Aumento dei CFU necessari alla conferma della borsa di studio Per i corsi di laurea triennale ANNO Requisiti attuali Nuovi requisiti Differenza Ulteriore semestre Inoltre per la conferma della borsa per il secondo anno il termine per conseguire i CFU passa dal 31 settembre al 10 agosto. Per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico Anno Requisiti attuali Nuovi requisiti Differenza Ulteriore semestre

2 Per i corsi ad accesso programmato i limiti possono essere innalzati dalle regioni in misura pari alla media dei crediti conseguiti dagli studenti. Per i corsi di laurea magistrale Anno Requisiti attuali Requisiti nuovi Differenza Ulteriore semestre In ogni caso, se l organizzazione dei corsi prevede la presenza di corsi a carattere annuale, i requisiti di merito sono ridotti di 2 crediti per ogni corso di tale tipologia attivato nell anno accademico di riferimento. 2) Taglio dei Bonus Anno Bonus attuali Con il nuovo decreto Differenza Anni successivi Attualmente: La quota bonus non utilizzata nell'anno accademico di riferimento può essere utilizzata negli anni successivi; Con il nuovo decreto: La quota bonus non utilizzata nell'anno accademico di riferimento non può più essere utilizzata negli anni successivi. 3) Requisiti economici I requisiti economici attuali sono nella forbice di ISEE tra ,72 e ,63 Con il nuovo decreto, l'ipotesi A lascia alle regioni la scelta nell'intervallo tra e di ISEE, mentre l' ipotesi B fissa una soglia di (al di sotto della media della soglia usata ora dalle regioni, in Toscana è ). 4) Revoca integrale della borsa Si prevede che se lo studente non consegue 30 CFU entro il 30 novembre deve restituire le quote monetarie percepite e l'importo monetario corrispondente al valore dei servizi goduti. Uno studente fuori sede al minimo di ISEE arriva a dover restituire fino a Ora invece in Toscana, ad esempio, in caso di revoca al 30 novembre, gli studenti devono restituire solo la quota monetaria ricevuta e non l'intero costo dei servizi fruiti. Con questo provvedimento, si avvicina sempre più la borsa di studio ad un prestito d'onore, scoraggiando gli studenti meno abbienti dal provare ad iscriversi all'università con la

3 preoccupazione che se non raggiungeranno la quota di 30 cfu, la metà dei crediti dell'anno quindi, dovranno restituire un importo dello stesso ordine di grandezza dell'isee familiare. 5) Cambio dell'erogazione della quota monetaria Per il primo anno dei corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico, attualmente la quota monetaria viene erogata nella misura del 60 % entro dicembre e del 40 % entro il 10 agosto (al conseguimento di 20 CFU, in Toscana) Con il nuovo decreto la quota monetaria viene erogata nella misura del 20% entro il 10 novembre, del 30% al raggiungimento di 10 CFU (purché entro il 28 febbraio) ed il restante 50 % al raggiungimento di 30 CFU (purché entro il 10 agosto). In questo modo una parte sempre maggiore della borsa di studio, viene erogata in base a requisiti di merito anche al primo anno. Per il primo anno dei corsi di laurea magistrale attualmente il 50% della quota monetaria viene erogata entro il mese di dicembre ed il restante 50% entro il mese di giugno, con il decreto la prima rata della borsa, in misura pari al 30% del totale, è corrisposta entro il 10 novembre, la seconda rata della borsa è corrisposta al conseguimento di 35 crediti, purché conseguiti entro il 10 agosto. 6) Mancata previsione della figura degli studenti indipendenti Nel nuovo decreto viene eliminata ogni previsione nazionale della figura dello studente indipendente dal nucleo familiare, lasciando alle regioni la possibilità di considerare in via eccezionale la condizione di studente indipendenti per chi dimostri di avere una residenza esterna all'unità abitativa della famiglia di origine da almeno due anni e la presenza di un adeguata capacità di reddito. Si finisce per colpire i lavoratori che decidano di iscriversi all'università, dal momento che si può accedere alle borse fino a 35 anni. Solo per il dottorato il nucleo familiare del richiedente i benefici è formato esclusivamente dallo stesso soggetto, dal coniuge, dai figli e dai soggetti a loro carico ai fini IRPEF, indipendentemente dalla residenza anagrafica. 7) Il nodo dei finanziamenti e dell'aumento delle tasse In un quadro di cronico sotto-finanziamento del diritto allo studio, che oggi non riesce ad erogare la borsa al 20% degli idonei, il governo vuole ridurre ulteriormente la spesa. Al contrario, è sufficiente un confronto con Francia e Germania per capire quanto sia necessario un aumento dei finanziamenti. I fondi destinati complessivamente al DSU in Italia sono circa un terzo di quanto destinato da Germania e Francia, che hanno all'incirca lo stesso numero di studenti, ma garantiscono la borsa al 24% degli studenti contro 8,4% del nostro paese (dati ). E questi negli ultimi anni di crisi, hanno aumentato il numero degli studenti beneficiari di borsa. Rispetto allo scorso anno, per il 2012 sono previsti 50 milioni di euro in più sul Fondo nazionale integrativo per la concessione di borse di studio e prestiti d'onore, 150 milioni contro i 101 milioni di euro del 2011, riportando il fondo all'incirca allo stesso valore precedente l'ultimo governo Berlusconi, 10 milioni in meno, ma mancano ancora 100 milioni rispetto al 2009, anno in cui comunque sono rimasti senza borsa molti studenti idonei, circa il 17%.

4 Se le regioni non dovessero integrare con ulteriori fondi propri, si ridurrebbe notevolmente la quota dei fondi per il diritto allo studio. I fondi mancanti, dovuti alla volontà del ministro Gelmini e di tutto il governo Berlusconi di abbandonare il sistema basato sulle borse di studio, non possono essere trovati con l'aumento della tassa regionale pagata dagli studenti non borsisti, che dai 110 di media di oggi, verrebbe portata ad un intervallo tra 120 e 200 in base al reddito, arrivando a fornire un gettito di circa 250 milioni di euro. Un aumento della tassa regionale è possibile, ma andrebbe destinato alla copertura di ulteriori servizi (assistenza sanitaria, carta di cittadinanza) o all'estensione della fascia ISEE in cui si ricevono le borse di studio o ad estendere le agevolazioni per chi ha un ISEE superiore a ma comunque inferiore ad una quota che comprenda il ceto medio. Il nodo dei finanziamenti è cruciale ed la trattativa tra stato e regioni non può vertere sulla volontà di scaricare sull'altro la copertura dei servizi e sulla diminuzione degli idonei. La causa di ciò è da trovarsi in buona misura dal taglio di circa 10 miliardi che le regioni hanno subito negli ultimi due anni a seguito delle due manovre estive di Tremonti, che hanno scaricato sulla riduzione dei servizi il peso della sistemazione dei conti pubblici italiani. Le altre novità sono: 1) Mancata rivalutazione della borsa 2) Extra borsa per gli studenti che vivono in una città metropolitana Per gli studenti fuori sede iscritti a corsi di istruzione superiore con sede nei comuni di Bologna, Firenze, Milano, Roma e Venezia, per i quali le indagini sui costi di mantenimento hanno evidenziato spese più rilevanti per l alloggio, gli importi della borsa di studio di cui al comma precedente sono incrementati di euro se l ISEEU è minore o uguale ai due terzi del livello massimo, e di 700,00 euro se l ISEEU è maggiore dei due terzi del livello massimo, qualora non beneficino di un posto letto in residenza universitaria, in relazione al maggiore costo dell alloggio. 3) Premio per gli studenti in pari Lo studente che consegua il titolo di studio di laurea magistrale e di laurea magistrale a ciclo unico entro la durata prevista dai rispettivi ordinamenti didattici beneficia di un'integrazione della borsa pari alla metà di quella ottenuta nell'ultimo anno di corso. 4) Borsa per periodi di studio all'estero Gli studenti beneficiari di borsa di studio hanno diritto per una sola volta per ciascun corso di istruzione superiore ad una integrazione della borsa per la partecipazione a programmi di mobilità internazionale a condizione che il periodo di studio e/o tirocinio abbia un riconoscimento accademico in termini di crediti nell'ambito del proprio corso di studi in Italia, anche se ai fini della predisposizione della prova conclusiva. A tal fine le regioni e le province autonome concedono una integrazione della borsa di importo minimo pari a 600 euro su base mensile per la durata del periodo di permanenza all'estero, sino ad un massimo di dieci mesi. Dall'importo è dedotto l'ammontare della borsa concessa a valere sui fondi dell'unione Europea o su altro accordo bilaterale anche non comunitario. Il rimborso delle spese di viaggio di andata e ritorno è

5 concesso sino all'importo di 100 euro per i paesi europei e sino all'importo di 500 euro per i paesi extraeuropei. L'importo della borsa è maggiore rispetto a quanto previsto sinora (+100 ), tuttavia non è più previsto l'obbligo di anticipare una parte della borsa prima della partenza, con ovvi problemi per gli studenti.

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