Pianificazione e tutela del paesaggio in ambiente lagunare

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1 Pianificazione e tutela del paesaggio in ambiente lagunare Antonella Triches Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia Servizio tutela del Paesaggio e Biodiversità Campo Scuola Laguna - Grado

2 STRUMENTI DI TUTELA - CENNI NORMATIVI Convenzione Europea del Paesaggio (adottata a Firenze il 20 Ottobre entra in vigore il 1 Marzo 2004) Primo strumento giuridico riguardante in modo diretto e specifico il paesaggio europeo Offre una definizione specifica di paesaggio che unisce aspetti culturali ed ambientali. Approccio globale al paesaggio, ma differenziazione delle politiche a seconda delle caratteristiche, delle pressioni e dei vari fattori: Protezione e salvaguardia: per paesaggi eccezionali Gestione: per il mantenimento del paesaggio alla luce del principio dello sviluppo sostenibile Pianificazione: paesaggi degradati Partecipazione delle popolazioni nelle decisioni e nella definizione degli obiettivi di qualita paesaggistica

3 "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazionionomia Ecologia Paesaggio Cultura Economia

4 STRUMENTI DI TUTELA IL CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO Nel 2004 viene emanato il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che sostituisce il Testo Unico del 1999, ricomprendendo le leggi preesistenti in materia di beni culturali e ambientali. Il nuovo Codice stabilisce che il patrimonio culturale del Paese è costituito da due componenti Beni culturali (ex Legge 1089/1939) Beni paesaggistici (ex legge 1497/1939 e Legge 431/1985) Il DL 42/2004: il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio Articolo 131 Paesaggio 1. Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni. 2. Il presente Codice tutela il paesaggio relativamente a quegli aspetti e caratteri che costituiscono rappresentazione materiale e visibile dell'identità nazionale, in quanto espressione di valori culturali. omissis

5 BENI PAESAGGISTICI L articolo 134 del Codice dei Beni Culturali stabilisce che sono beni paesaggistici: gli immobili e le aree di cui all articolo 136, individuati ai sensi degli articoli da 138 a 141; le aree di cui all articolo 142; gli ulteriori immobili ed aree specificamente individuati a termini dell articolo 136 e sottoposti a tutela dai piani paesaggistici previsti dagli articoli 143 e 156. Articolo 136 Immobili ed aree di notevole interesse pubblico Le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali; Le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza; I complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici; Le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

6 BENI PAESAGGISTICI Articolo 142 Aree tutelate per legge I territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare; I territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; I fiumi, i torrenti, i corsi d acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; Le montagne per la parte eccedente i metri sul livello del mare per la catena alpina e metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; I ghiacciai e i circhi glaciali; I parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; I territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227; Le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; Le zone umide incluse nell elenco previsto dal D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; I vulcani; Le zone di interesse archeologico.

7 BENI PAESAGGISTICI Articolo 143 Piano paesaggistico comma 1 lettera d) Eventuale individuazione di ulteriori immobili od aree, di notevole interesse pubblico a termini dell articolo 134, comma 1, lettera c), loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione delle specifiche prescrizioni d uso, a termini dell articolo 138, comma 1

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9 Il PIANO PAESAGGISTICO In attuazione al Codice dei beni culturali e del paesaggio e della Convenzione europea per il paesaggio, la Regione sta procedendo con la redazione del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) attraverso l emanazione di indirizzi e criteri definiti dal Comitato tecnico per l elaborazione congiunta del PPR (novembre disciplinare FVG/MiBACt). La tutela consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un'adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione.. 1. L elaborazione del PPR avviene congiuntamente tra Ministero e Regione (12 novembre 2013 stipula con MiBACT Disciplinare) 2. Il PPR considera tutto il territorio: i paesaggi considerati eccezionali, i paesaggi della vita quotidiana, i paesaggi degradati, i nuovi paesaggi. 3. Il PPR ripartisce il territorio in AMBITI omogenei in relazione al grado di rilevanza e di integrità dei valori paesaggistici 4. Il PPR individua aree compromesse e degradate dove per gli interventi di recupero e riqualificazione non è richiesta l autorizzazione paesaggistica; 5. Ricognizione beni paesaggistici. (Art. 3, c. 1 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, DLgs n. 42 del 22/1/2004) 9

10 Il PIANO PAESAGGISTICO LR 11 ottobre 2013, n.14 Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5 (Riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio), in materia di pianificazione paesaggistica. 12 novembre 2013 stipula con MiBACT Disciplinare; DGR n. 433 del 7 marzo 2014 avvio procedura di VAS e approvazione della struttura del PPR. 21 luglio 2014 sottoscritto Accordo con l'università degli Studi di Udine -Dipartimento Scienze Umane per la parte strategica del Piano. DGR n.1358 del 18 luglio 2014 approvato schema di accordo con gli enti locali- per lo svolgimento di attività finalizzate all elaborazione del piano paesaggistico regionale. DGR n. 858 del PPR Valutazione ambientale strategica. Presa d'atto dei contenuti del rapporto preliminare e avvio delle consultazioni con le autorità e i soggetti competenti in materia ambientale.

11 PROCEDURA APPROVAZIONE PIANO PAESAGGISTICO Legge regionale23 febbraio 2007, n. 5 Riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio art In attuazione dell' articolo 144 del decreto legislativo 42/2004, la Regione disciplina il procedimento di pianificazione paesaggistica. 2. Il PPR è elaborato, adottato e approvato, con i contenuti e le modalità di cui agli articoli 135 e 143 del decreto legislativo 42/2004,.omissis. 6. La Giunta regionale, acquisiti e tenuto conto dei pareri del Consiglio delle autonomie locali e delle competenti Commissioni consiliari, adotta il PPR, ai fini della stipula dell'accordo con i competenti organi statali previsto dall' articolo 143, comma 2, del decreto legislativo 42/2004. I pareri non sono dovuti nel caso di PPR limitato ai beni paesaggistici di cui all' articolo 143, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 42/ L'avviso di adozione del PPR è pubblicato, in seguito alla stipula dell'accordo di cui al comma 6, nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana e nel Bollettino ufficiale della Regione. Il PPR adottato è reso consultabile sul sito istituzionale della Regione e depositato presso la struttura regionale competente per la libera consultazione. Ulteriori modalità di diffusione e di messa a disposizione del piano sono indicate nell'avviso di adozione. 8. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione dell'avviso di cui al comma 7, i soggetti interessati possono presentare osservazioni scritte sul PPR. 9. Entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di cui al comma 8, la Giunta regionale si esprime sulle osservazioni pervenute, nel rispetto dell'accordo di cui al comma Il PPR è approvato con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale, nel rispetto dell'accordo di cui al comma 6. L'avviso dell'avvenuta approvazione è pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana e su due quotidiani a diffusione regionale. 11. Il PPR approvato ai sensi del comma 10 è pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione. omissis

12 Il PIANO PAESAGGISTICO g.it/rafvg/cms/rafvg /ambienteterritorio/tutelaambiente-gestionerisorsenaturali/foglia200/f OGLIA2/

13 Il PIANO PAESAGGISTICO Il PIANO PAESAGGISTICO DGRn.433del7marzo2014

14 Il PIANO PAESAGGISTICO ACCORDI DI COPIANIFICAZIONE DGR n.1358 del 18 luglio 2014 approvato schema di accordo con gli enti locali- Art. 57 LR 5/2007 la Regione, su motivata richiesta degli enti locali, può stipulare con i medesimi enti accordi per lo svolgimento di attività finalizzate all'elaborazione del PPR per specifici ambiti territoriali Obiettivo: formazione del quadro conoscitivo attraverso un processo condiviso Oggetto: zone A e B; PRGC e altri strumenti di pianificazione o di regolamentazione; Dati socio-economici; Stato dell ambiente geomorfologico (suolo, sottosuolo, acque); Stato dell ambiente biologico (vegetazione, fauna, habitat); Patrimonio storico, culturale, architettonico, archeologico; Mappe di comunità; Elementi utili alla ricognizione dei beni paesaggistici; Elementi di qualità paesaggistica, aree degradate, comprensivi di eventuali immagini fotografiche attuali e storiche.

15 Il PIANO PAESAGGISTICO GLI AMBITI DI PAESAGGIO alla voce «Atlante fotografico degli Ambiti»

16 Il PIANO PAESAGGISTICO GLI AMBITI DI PAESAGGIO Tavolo Interregionale per lo Sviluppo Territoriale Sostenibile della Macro Regione Padano - Alpina Marittima

17 Il PIANO PAESAGGISTICO Attività in corso: approvati gli elenchi dei corsi d acqua esclusi dal vincolo per le province di Udine e Pordenone sulla base delle proposte dei Comuni (DGR 1359/2014); eventi di concertazione e partecipazione paesaggistica (7 workshop tematici: paesaggi costieri e lagunari; paesaggio del Carso; paesaggio montano; paesaggio delle pianure e consumo del suolo; paesaggio rurale) in corso di svolgimento Sviluppo rete beni culturali e rete ecologica

18 RICOGNIZIONI E DELIMITAZIONI IN CORSO: BENI PAESAGGISTICI: RICOGNIZIONE E DELIMITAZIONE territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; fiumi, i torrenti, i corsi d acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; montagne per la parte eccedente i metri sul livello del mare per la catena alpina e metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; ghiacciai e i circhi glaciali; parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227; aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; zone di interesse archeologico. Elaborato da Luca Bincoletto 2014 per RFVG

19 Vincoli art. 136 D.Lgs. 42/ Laguna, rive e porto, Cittavecchia in comune di Grado (D.M. 13/10/1971) Gennaio 2014 Laguna di Marano e Grado 19

20 Vincoli art. 136 D.Lgs. 42/ Isola S. Maria di Barbana, Strada Belvedere-Grado, Bosco in località Rotta in comune di Grado (D.M. 17/12/1962) Gennaio 2014 Laguna di Marano e Grado 20

21 BENI PAESAGGISTICI: LINEA DI BATTIGIA Elaborato da Luca Bincoletto 2014 per RFVG

22 ZONE DI INTERESSE ARCHEOLOGICO Immagini tratte da campagne effettuate nel corso del progetto «Storie dal mare» DiSCAM Università di Trieste Soprintendenza per i Beni Archeologici -Friuli Venezia Giulia. Elaborato da Luca Bincoletto 2014 per RFVG