PIANO ATTUATIVO AZIENDALE ASP DI CALTANISSETTA PER LA GESTIONE DELL EPIDEMIA DI MORBILLO.

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1 PIANO ATTUATIVO AZIENDALE ASP DI CALTANISSETTA PER LA GESTIONE DELL EPIDEMIA DI MORBILLO. Nota prot del 12/03/2018 Disposizioni operative-emergenza Morbillo-Direttiva. OBIETTIVO GENERALE OBIETTIVO SPECIFICO RAZIONALE Ridurre l incidenza dei casi di morbillo nell asp di Caltanissetta raggiungere le % di copertura vaccinale per MPRV, prevista dalla vigente normativa (Vedi tabella n. 1) per il biocontenimento dell epidemia di Morbillo. Premesso che in questa azienda al momento non è stato segnalato nessun caso di morbillo, così come accaduto nell anno 2017, i dati epidemiologici regionali e delle province viciniori fanno supporre che a breve anche nella nostra azienda dobbiamo prepararci ad affrontare un eventuale epidemia di Morbillo. Secondo i dati diffusi alcuni giorni fa dal Ministero della Salute, dal mese di gennaio a fine febbraio di quest anno in Italia si è verificato un preoccupante aumento del numero di casi di morbillo. Dal 1 Gennaio al 28 febbraio 2018 sono stati segnalati in Italia 411 casi di morbillo, di cui 188 nel mese di gennaio e 223 nel mese di febbraio di cui L età mediana dei casi segnalati dall inizio dell anno è stata pari a 25 anni (range: 2 giorni 79 anni). Sono stati segnalati 92 casi in bambini sotto i 5 anni di età, di cui 28 avevano meno di 1 anno. Il 91% dei casi era non vaccinato al momento del contagio. Il 43% ha sviluppato almeno una complicanza, mentre oltre il 60% dei casi totali è stato ricoverato. Sono stati segnalati 43 casi di polmonite e due decessi per insufficienza respiratoria. Sono stati segnalati 18 casi tra operatori sanitari (4,4% dei casi totali), di cui otto complicati. In Sicilia particolarmente colpite sono state le province di Catania ed Enna rispettivamente con 200 e 40 casi dal gennaio Nella provincia di Catania si sono registrati 4 decessi sempre nello stesso periodo. I casi di cui stiamo parlando, specie a Catania riguardano quelli più gravi che hanno richiesto il ricovero ospedaliero; gli epidemiologi stimano che detti numeri debbono essere moltiplicati almeno per 6 data la scarsa propensione da parte dei medici convenzionati a segnalare i casi non complicati nonostante l obbligo della notifica prevista dalla vigente normativa in materia.

2 La Malattia Contesto Il morbillo è una patologia causata da un virus della famiglia dei paramyxovirus. Il virus si trasmette per via aerea (respirazione, contatto diretto) ed una persona non immune che venga a contatto con un individuo infetto ha il 90% di possibilità di contrarre le malattia. In pratica, se una persona che si trova nella fase infettiva soggiorna in una stanza, nell aria rimangono goccioline contenenti virus del morbillo fino a 2 ore dopo; su 100 persone non immuni che si trovano nello stesso luogo in cui si trova un malato di morbillo, 90 si ammaleranno. Sebbene molti la ritengano una malattia non pericolosa addirittura vi sono madri che, come in epoca pre-vaccinale, organizzano dei morbillo party in casa di bambini con il morbillo, con lo scopo di far contagiare i propri figli, così si levano il pensiero - il morbillo è responsabile di un numero variabile tra 30 e 100 morti ogni ammalati. Alcune forme possono essere particolarmente aggressive (soprattutto in soggetti con basse difese immunitarie) e nei bambini molto piccoli e negli adulti possono comparire delle complicazioni, tra cui otite media (7%-9% dei casi), polmonite (1%-6% dei casi), diarrea (8% dei casi), epatite o pancreatite (1% dei casi); inoltre, in un caso su 1000 contagiati, può verificarsi un encefalite. L encefalite da morbillo ha una mortalità molto alta, circa il 15%, ed anche chi guarisce ha un alto rischio di avere sequele di tipo neurologico molto gravi (circa il 30% dei casi). La panencefalite Una gravissima complicanza del morbillo, che può verificarsi manifestarsi in un caso su anche molti anni dopo il contagio, subacuta sclerosante (PESS), altamente invalidante, non curabile, e mortale.. Come per le altre malattie virali, per il morbillo non c è una terapia, ma esiste la possibilità di prevenzione che si attua con il vaccino, in Italia non obbligatorio ma consigliato: la vaccinazione completa (due dosi) protegge per tutta la vita ed è efficace nel 99% dei casi.

3 Contesto L Epidemia Il morbillo è una malattia estremamente contagiosa e la sua continua presenza in una comunità dipende dalla disponibilità di ospiti suscettibili, e quindi principalmente dalla nascita di nuovi bambini. Grazie a questa sua caratteristica, in assenza di vaccinazione il morbillo si manifesta nelle popolazioni con ondate cicliche epidemiche, circa ogni 3-4 anni, in corrispondenza dell accumulo di un numero sufficiente di nuovi individui non immuni. La vaccinazione modifica l andamento naturale della malattia, riducendo progressivamente sia il numero di ammalati che la frequenza delle ondate epidemiche, perché il tempo per l accumulo degli individui suscettibili aumenta. Data l elevata contagiosità, per interrompere la diffusione del morbillo in una popolazione attraverso il meccanismo dell immunità di gregge è necessario che almeno il 95% delle persone sia vaccinato. Purtroppo i livelli di copertura vaccinale raggiunti nel nostro Paese sono inferiori, e perciò il morbillo continua a circolare. Il morbillo, come la rosolia, è sottoposto ad un programma di eliminazione da parte dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Mentre l anno scorso il continente americano è stato dichiarato libero dal morbillo, dopo una campagna vaccinale di massa durata oltre 22 anni, l Europa è in ritardo, poiché la sua circolazione è stata interrotta solo in alcuni Paesi. L Italia è purtroppo tra i 14 Paesi in cui il morbillo è ancora endemico. Nel Rapid Risk Assessment, l ECDC sottolinea che la vaccinazione è l unica misura di prevenzione efficace contro il morbillo e sollecita i Paesi europei in cui il morbillo è ancora endemico a rafforzare i programmi nazionali di immunizzazione. In conclusione, il morbillo è una malattia da non sottovalutare, perché può comportare pesanti conseguenze per la salute, ma può essere facilmente prevenuta con la vaccinazione di massa.

4 SORVEGLIANZA DELLA MALATTIA Strategie Medico U.O. che pone la diagnosi. segnala il caso entro 48 ore dalla diagnosi ai sensi del D.M. 18/11/1190 A. paziente Ricoverato nello stesso comune di residenza altro comune. B.paziente Ricoverato in altro comune Rispetto a quello di residenza. all U.O SPEMP di residenza del paziente. Che provvede 1. Inchiesta epidemiologica 2. Prelievo dei campioni biologici 3. Segnalazione immediata attraverso la piattaforma PREMAL.. All U.O. SPEMP del comune dove è allocato il P.O. Che provvede 1. Inchiesta epidemiologica 2. Prelievo dei campioni biologici 3. Segnalazione immediata attraverso la piattaforma PREMAL 4. Comunicazione dati al comune di residenza

5 SORVEGLIANZA DELLA MALATTIA Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita (PNEMoRc) : sorveglianza epidemiologica e molecolare. l Assessorato della Salute della Regione Siciliana -Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) - Servizio 4 Igiene Pubblica, con nota del 29 marzo Prot. Serv/1/28250 ha istituito nella nostra regione il Laboratorio di Riferimento Regionale per la sorveglianza epidemiologica, l isolamento e la genotipizzazione virale del morbillo e della rosolia congenita, in ottemperanza a quanto previsto al punto 3 del Piano Nazionale indicato in oggetto. Il suddetto laboratorio è stato individuato presso la Sezione di Igiene del Dipartimento di Scienze per la Promozione della Salute Università degli Studi di Palermo. Strategie L istituzione di un Sistema di sorveglianza speciale del morbillo e della rosolia congenita, che costituisce una delle misure attuative previste tra gli obiettivi primari del PNEMoRc, è finalizzata al miglioramento dell accuratezza della notifica del morbillo e dell infezione congenita da virus della rosolia, attraverso il ricorso alla conferma di laboratorio ed alla tipizzazione molecolare dei virus circolanti (commi 8-10, punto 5.5 del PNEMoRc) che è organizzata dall OMS, per l Italia, tramite il Laboratorio di Riferimento Nazionale presso l ISS e, da quest ultimo, attraverso la rete dei Laboratori di Riferimento Regionali. In particolare, per le indagini di laboratorio previste, saranno necessari: a) la scheda predisposta per la raccolta delle informazioni anagrafiche/cliniche del paziente (Allegato n.1). b) per la ricerca e l isolamento virale, un tampone faringeo (tipo VIROCULT) ed un campione estemporaneo di urine della mattina (10-50 ml), da raccogliere usando un comune contenitore per urinocoltura, prelevati tra 3 e 7 giorni dalla comparsa dell esantema; c) per la determinazione sierica di immunoglobuline specifiche, un campione di sangue capillare o venoso, da raccogliere in provetta asciutta tra 4 e 28 giorni dopo la comparsa dell esantema. Complessivamente, la raccolta contemporanea dei diversi campioni tra il 4 ed il 7 giorno dall esordio dell esantema, semplificherebbe le procedure di laboratorio successive. Ogni set di campioni, opportunamente etichettato, andrà inviato refrigerato a +4 C ed entro 24h dal prelievo al Laboratorio di Riferimento Regionale per la sorveglianza epidemiologica

6 LA VACCINAZIONE IL VACCINO. Strategie E' disponibile in formulazione singola o associato ai vaccini contro la rosolia, contro la parotite e contro la varicella. Il vaccino deve essere iniettato per via intra-muscolare o sotto-cutanea, preferibilmente nella regione antero-laterale della coscia nei bambini più piccoli e nella regione deltoidea per i più grandi e per gli adulti. La vaccinazione non è pericolosa per individui già immuni. Si raccomanda la somministrazione di due dosi: la prima all'età di mesi, la seconda all'età di 5-6 anni La prima dose viene somministrata ad una età in cui gli anticorpi materni contro il morbillo possono essere ancora presenti, ma a concentrazioni così basse che difficilmente interferiscono con l'attecchimento del vaccino; per contro, l'obiettivo è quello di proteggere i bambini dalla malattia in un'età in cui le complicanze ed i conseguenti decessi sono relativamente più frequenti. La prima dose determina una protezione del 95%; la seconda dose, più che un rinforzo dell'immunità, ha lo scopo di proteggere quel 5% di soggetti che non hanno risposto alla prima dose. Se non vaccinati, o vaccinati con una sola dose, i bambini dovrebbero essere vaccinati entro i 12 anni di età. In ogni modo i soggetti suscettibili possono essere vaccinati a qualsiasi età. strategia Coocon. Si dovrà offrire attivamente la vaccinazione contro il morbillo ai familiari ed ai contatti di donne in gravidanza oppure nel caso in cui la gravidanza venga programmata. In caso di epidemia, l'offerta del vaccino ai contatti dei casi di malattia, potrà essere anticipata al 9 mese di vita, mentre i bambini al di sotto del 9 mese possono essere protetti vaccinando coloro che li accudiscono, se suscettibili. La vaccinazione dei contatti è preferibile effettuarla entro le dall'esposizione. Offerta attiva della vaccinazione contro il morbillo ai familiari ed ai contatti di donne in gravidanza oppure nel caso in cui la gravidanza venga programmata.

7 Piano operativo per la gestione dell epidemia di Morbillo Strategie Per la gestione dei focolai epidemici 1. implementare le coperture vaccinali per MPRV. 2. Offrire attivamente la vaccinazione ai contatti suscettibili di casi di morbillo entro 72 ore dall'esposizione. Nei casi in cui sono trascorsi più di 72 ore dall'esposizione offrire, comunque, la vaccinazione per recuperare i suscettibili eventualmente non contagiati. 3. Allertare i medici di medicina generale, i pediatri, i ginecologi e i medici ospedalieri e di Pronto Soccorso. 4. Implementare il sistema di sorveglianza. 5. offrire attivamente la seconda dose ai bambini esposti e ai loro fratelli/sorelle vaccinati con una sola dose, anche se di età inferiore a quella prevista dal calendario vaccinale per la seconda dose; 6. offrire la prima dose ai bambini suscettibili esposti a partire dai 6 mesi di età. 7. Per quanto riguarda i bambini sotto i 6 mesi di età, le donne in gravidanza suscettibili e i pazienti immunodepressi, in cui il rischio di complicanze è aumentato se dovessero sviluppare la malattia, si raccomanda di somministrare le IgG entro 6 giorni dall'esposizione. 8. Le persone che ricevono il vaccino MPR o le IgG come profilassi post-esposizione devono essere monitorate per l'eventuale comparsa di segni e sintomi compatibili con il morbillo per almeno un periodo corrispondente a quello di incubazione della malattia. 9. Offerta attiva alla popolazione adulta suscettibile con arruolamento da parte dei MMG; 10. Offerta attiva al personale scolastico con arruolamento da parte dei MMG; 11. predisposizione e diffusione di materiale informativo per operatori e per le famiglie sul morbillo, sulla rosolia in gravidanza e sulla rosolia congenita e sull'efficacia e sicurezza della vaccinazione MPR.

8 Piano operativo per la gestione dell epidemia di Morbillo Relativamente alle epidemie nosocomiali, si ricorda che il Piano di eliminazione al Punto 5.3 raccomanda di mettere in atto iniziative vaccinali supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili sopra i 2 anni inclusi i soggetti a rischio (es. operatori sanitari), e in particolare: 1. Offrire la vaccinazione MPR agli operatori sanitari al momento dell assunzione. Strategie Per la gestione degli operatori Sanitari 2. Verificare lo stato immunitario nei confronti del morbillo (documentazione scritta di avvenuta vaccinazione o malattia) degli operatori già assunti e vaccinare i soggetti suscettibili. 3. Verificare lo stato immunitario nei confronti della rosolia delle donne operatrici sanitarie in età fertile e vaccinare le suscettibili. A causa dell elevata trasmissibilità del virus del morbillo, la possibilità di contagio nelle sale di attesa delle strutture sanitarie è alta, e le persone possono infettarsi dopo un tempo di esposizione relativamente breve. Il virus del morbillo può sopravvivere fino a 2 ore nell aria o su oggetti e superfici e una persona suscettibile può essere infettata anche dopo che la persona malata ha già lasciato l ambiente. Pertanto, è utile ricordare di mettere in atto i protocolli per la prevenzione della trasmissione delle infezioni negli ospedali, negli ambulatori e nei Pronto Soccorso, che includono: 1. il mantenimento di un elevato livello di consapevolezza tra il personale sanitario della possibilità di trasmissione del morbillo in ambito nosocomiale; 2. l esclusione dal lavoro degli operatori sanitari suscettibili esposti nel periodo d incubazione; 3. l immediato isolamento dei casi sospetti che si presentano al Pronto Soccorso o in qualsiasi area di attesa ambulatoriale; 4. la ricerca dei contatti che potrebbero essere stati contagiati nelle sale d attesa; 5. l offerta della vaccinazione post-esposizione ai contatti suscettibili; 6. il rafforzamento della sorveglianza sui casi acquisiti in ospedale.

9 Piano operativo per la gestione dell epidemia di Morbillo in atto Coinvolgimento degli altri attori della prevenzione 1.Incontri con i referenti di educazione alla salute 2. Incontri con i medici convenzionati 3.Incontri con i medici ospedalieri operatività 1.Produzione e stampa di pieghevoli e locandine da utilizzare nell attività di informazione nelle scuole, nelle comunità e nelle principali piazze della provincia, nelle farmacie. 2.Produzione e distribuzione gadget 3.incontri con referenti di educazione alla salute e, se necessario, con ragazzi e rispettivi genitori;2. proiezione di diapositive; 3. distribuzione lettera informativa, comprensiva d invito 4.Informazione di MMG ed PLS da parte di ciascun responsabile di ambulatorio vaccinale secondo le necessità (conferenze, lettere informative, distribuzione materiale informativo,etc.) Formazione del personale Interventi di formazione del Personale sanitario degli ambulatori vaccinali si programmeranno n. 3 eventi formativi con lo scopo di migliorare le conoscenze del personale sulle sull attività di reclutamento, sul counseling vaccinale, sugli enti avversi da vaccino, e sulla seduta vaccinale.

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