LE SPESE PROCESSUALI IN SEDE CIVILE

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1 LE SPESE PROCESSUALI IN SEDE CIVILE Avv. Melania Marchese (Studio Legale GCA, Milano Roma) Incontro di studio: «Riflessioni sulla liquidazione delle spese processuali e legali» Commissione Distrettuale per la Formazione della Magistratura Onoraria Corte di Appello di Torino Torino, 10 gennaio 2018

2 Sommario L importanza del tema delle spese processuali I principi infomatori della materia: soccombenza e causalità La normativa di riferimento: Artt. 91, 92, e 96 comma 3 c.p.c.; D.M. n. 55/2014. Equo Compenso aggiornato con Legge di Bilancio 2018

3 Introduzione L importanza della regolazione delle spese processuali Parti Avvocati Giudice Stato

4 I principi informatori della materia LA IMPOSTAZIONE DELLA REGOLAZIONE DELLE SPESE PROCESSUALI I problemi in discussione: 1) stabilire chi deve anticipare l importo delle spese; 2) stabilire chi deve subire il carico definitivo delle spese. Il problema 1) trova soluzione nell art. 8, comma 1, d.p.r. n. 115 del (già art. 90 c.p.c.), che stabilisce: Ciascuna parte provvede alle spese degli atti processuali che compie e di quelli che chiede e le anticipa per gli atti necessari al processo quando l anticipazione è posta a suo carico dalla legge o dal magistrato. Il problema 2) trova soluzione alla luce del principio chiovendiano di soccombenza in stretta correlazione con il principio di causalità.

5 I principi informatori della materia IL PRINCIPIO CHIOVENDIANO. Secondo la tradizionale impostazione, influenzata dal pensiero di Giuseppe Chiovenda, dai principi fondamentali in tema di diritto costituzionale alla tutela giurisdizionale discende la necessità di scaricare aliunde (almeno di regola) i costi della parte vittoriosa. A contrariis, se le spese del processo dovessero restare definitivamente a carico della parte vittoriosa che le ha anticipate, quest ultima subirebbe una c.d. capitis deminutio non altrimenti giustificabile.

6 I principi informatori della materia SOCCOMBENZA E CAUSALITÀ. La recente linea di tendenza è quella del progressivo svincolamento della responsabilità per le spese processuali dalla soccombenza in senso tecnico per attribuire specifico rilievo alla responsabilità causale della lite. La giurisprudenza di legittimità : L individuazione della soccombenza si compie in base al principio di causalità, con la conseguenza che parte obbligata a rimborsare alle altre le spese anticipate nel processo è quella che, con il comportamento tenuto fuori dal processo, vi abbia dato causa. (Cassazione civile, Sez. 1, , n ; ); «La condanna alle spese non ha natura sanzionatoria né costituisce un risarcimento del danno, ma è un applicazione del principio di causalità, che fa sì che l onere delle spese grava su chi ha provocato la necessità del processo» (Cassazione civile, Sez. 3, , n ); la soccombenza non è esclusa nel caso in cui il convenuto non si sia opposto alla pretesa dell attore, posto che «la soccombenza non va riferita all espressa contestazione del diritto fatto valere in giudizio, che può anche mancare, ma al fatto oggettivo di aver provocato la necessità del processo» (Cassazione civile, Sez. 2, , n. 189).

7 La normativa di riferimento ARTICOLO 91 C.P.C. (Condanna alle spese) 1. Il giudice, con la sentenza che chiude il processo davanti a lui, condanna la parte soccombente al rimborso delle spese a favore dell altra parte e ne liquida l ammontare insieme con gli onorari di difesa. Se accoglie la domanda in misura non superiore all eventuale proposta conciliativa, condanna la parte che ha rifiutato senza giustificato motivo la proposta al pagamento delle spese del processo maturate dopo la formulazione della proposta, salvo quanto disposto dal secondo comma dell articolo 92 ( 1 ). (1) Questo periodo è stato così sostituito dall art. 45, comma 10, della L. 18 giugno 2009, n. 69.

8 La normativa di riferimento LA PROPOSTA CONCILIATIVA. Può essere formulata da una delle parti ovvero dal Giudice ex art bis, comma 1, c.p.c., secondo cui: «I giudice, alla prima udienza, ovvero sino a quando è esaurita l'istruzione, formula alle parti ove possibile, avuto riguardo alla natura del giudizio, al valore della controversia e all'esistenza di questioni di facile e pronta soluzione di diritto, una proposta transattiva o conciliativa» (1). Secondo il Tribunale di Roma (ordinanza 01 febbraio 2016), il Giudice si deve avvicinare «quanto più possibile a quella che sarebbe una sentenza allo stato degli atti», variandone l esito «con prudenti integrazioni e correttivi», prospettando a ciascuna parte il possibile vantaggio ricavabile dall accordo. (1) Articolo inserito dal D.L. 21 giugno 2013, n. 69, conv. con modificazioni, dalla L. 09 agosto 2013, n. 98.

9 La normativa di riferimento ARTICOLO 92 C.P.C. (Condanna alle spese per singoli atti. Compensazione delle spese) 1. Il giudice, nel pronunciare la condanna di cui all articolo precedente, può escludere la ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice, se le ritiene eccessive o superflue; e può, indipendentemente dalla soccombenza, condannare una parte al rimborso delle spese, anche non ripetibili, che, per trasgressione al dovere di cui all articolo 88, essa ha causato all altra parte. 2. Se vi è soccombenza reciproca ovvero nel caso di assoluta novità della questione trattata o mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti, il giudice può compensare le spese tra le parti, parzialmente o per intero ( 1 ). (1) Comma così sostituito dall art. 13, comma 1, D.L. 12 settembre 2014 n. 132, convertito, con modificazioni, dalla L. 10 novembre 2014, n. 162.

10 La normativa di riferimento LA SOCCOMBENZA RECIPROCA. «la reciproca soccombenza va ravvisata sia in ipotesi di pluralità di domande contrapposte formulate nel medesimo processo fra le stesse parti, sia in ipotesi di accoglimento parziale dell unica domanda proposta, tanto allorché quest ultima sia stata articolati in più capi, dei quali siano stati accolti solo alcuni, quanto nel caso in cui sia stata articolata in un unico capo e la parzialità abbia riguardato la misura meramente quantitativa del suo accoglimento» (Cass. civ., Sez. 3, , n. 3438; cfr. Cass. civ., Sez. 3, , n. 281, nonché Sez. 6, , n. 2492; Sez. 6, , n ; Sez. 6, , n ).

11 La normativa di riferimento ARTICOLO 96 C.P.C. (Responsabilità aggravata) 3. In ogni caso, quando pronuncia sulle spese ai sensi dell articolo 91, il giudice, anche d ufficio, può altresì condannare la parte soccombente al pagamento, a favore della controparte, di una somma equitativamente determinata ( 1 ). (1) Comma aggiunto dall art. 45, comma 12, della L. 18 giugno 2009, n. 69.

12 La normativa di riferimento LA CONDANNA EX ART. 96, COMMA 3, C.P.C.. I profili problematici: 1) non è chiaro se, al fine dell emissione della condanna, sia necessaria la sussistenza dell elemento soggettivo (mala fede o colpa grave); 2) manca la indicazione di criteri obiettivi cui ragguagliare la quantificazione della somma, essendo richiamato il criterio equitativo.

13 La normativa di riferimento LA CONDANNA EX ART. 96, COMMA 3, C.P.C.. Il problema 1) è stato risolto dalla giurisprudenza nei termini che seguono: «proporre un ricorso per cassazione malgrado la conoscenza o l ignoranza gravemente colposa della sua insostenibilità è fonte di responsabilità dell impugnante ex art. 96, comma 3, c.p.c., per avere questi agito e, per lui, il suo legale, del cui operato il primo risponde verso la controparte processuale ex art c.c. sapendo di perorare una tesi infondata, oppure per non essersi adoperato con la exacta diligentia esigibile in relazione ad una prestazione professionale altamente qualificata come è quella dell avvocato, in particolare se cassazionista» (Cass. civ., Sez. III, 13 ottobre 2017, n ; cfr., ex aliis, Cass. civ., Sez. III, 14 ottobre 2016, n ). Il problema 2) è stato risolto, nella pratica, con aumento percentuale della somma liquidata a titolo di spese, avuto riguardo a valore e durata della causa nonché al grado di gravità della colpa della parte soccombente.

14 La normativa di riferimento D.M. 10 MARZO 2014 N. 55. Il «Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense» è strutturato in cinque capi: Capo I artt. 1-3: disposizioni generali Capo II artt. 4-11: disposizioni concernenti l attività giudiziale Capo III artt : disposizioni concernenti l attività penale Capo IV artt : disposizioni concernenti l attività stragiudiziale Capo V artt : disciplina transitoria - entrata in vigore Il testo è accompagnato da ben 25 tabelle riportanti i c.d. parametri forensi, che individuano per materia e tipologia di giudizio le somme da liquidare in rapporto al valore della controversia.

15 La normativa di riferimento GLI ASPETTI RILEVANTI DEL D.M. 55/2014 : la previsione del rimborso forfetario delle spese «di regola» fissato nella misura del 15% del compenso totale per la prestazione (art. 2, comma 2); «il compenso dell avvocato è proporzionato all importanza dell opera» (art. 2 comma 1), dettagliata nel successivo art. 4, che specifica i «parametri generali» cui avere riguardo ai fini della liquidazione del compenso quali «le caratteristiche, l urgenza, il pregio, l importanza, la natura, la difficoltà, il valore, le condizioni soggettive del cliente»;

16 La normativa di riferimento GLI ASPETTI RILEVANTI DEL D.M. 55/2014 : il compenso è liquidato per materia e tipologia di giudizio, in relazione al valore della causa che «salvo quanto diversamente disposto dal presente comma è determinato a norma del codice di procedura civile. ( ) In ogni caso si ha riguardo al valore effettivo della controversia, anche in relazione agli interessi perseguiti dalle parti, quando risulta manifestamente diverso da quello presunto a norma del codice di procedura civile o alla legislazione speciale» (art. 5 comma 1); la mancata corrispondenza degli scaglioni indicati per le cause di valore indeterminabile, che laddove risultino «di particolare importanza per lo specifico oggetto, il numero e la complessità delle questioni giuridiche trattate» si considerano di valore compreso entro lo scaglione fino a Euro ,00.

17 La normativa di riferimento GLI ASPETTI RILEVANTI DEL D.M. N. 55/2014 : art. 4 comma 6: «Nell'ipotesi di conciliazione giudiziale o transazione della controversia, la liquidazione del compenso è di regola aumentato fino a un quarto rispetto a quello altrimenti liquidabile per la fase decisionale fermo quanto maturato per l'attività precedentemente svolta». Si tratta di norma che, sebbene inserita nelle disposizione relative alla determinazione al compenso in sede giudiziale, è applicabile soltanto nei rapporti fra cliente ed avvocato. art. 4 comma 8: «Il compenso da liquidare giudizialmente a carico del soccombente costituito può essere aumentato fino a un terzo rispetto a quello altrimenti liquidabile quando le difese della parte vittoriosa sono risultate manifestamente fondate». La ratio è quella di deflazionare il contenzioso, con atteggiamento indirettamente punitivo nei confronti della parte soccombente.

18 Equo compenso LA «NUOVA» TUTELA PER I PROFESSIONISTI. Il regime dell equo compenso è stato introdotto, a far data dal 06 dicembre 2017, con l'emanazione del c.d. decreto fiscale del 2017 (D.L. n. 148/2017, conv. in L. n. 172/2017), parzialmente modificato dalla legge di bilancio 2018 (L. 27 dicembre 2017 n. 205), mediante l inserimento nella Legge professionale forense (L. 31 dicembre 2012 n. 247) dell art. 13-bis, i cui contenuti sono stati estesi a tutti i professionisti. L obiettivo della riforma è riequilibrare i rapporti contrattuali tra professionisti e c.d. committenti forti, affidando al Giudice il compito di accertare la nullità delle clausole vessatorie contenute nelle relative convezioni e determinare il compenso del professionista in conformità ai parametri fissati dal Ministero della Giustizia (per gli avvocati, il D.M. n. 55/2014).

19 Equo compenso Art. 13-bis L. 247/2012, aggiunto dall art. 19-quaterdecies L. 172/2017 di conv. D.L. 148/2017 (Equo compenso e clausole vessatorie) Equo compenso E proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale. Beneficiari Tutti i professionisti (come definiti all art. 1 della legge n. 81/2017), iscritti o meno a ordini e collegi professionali Ambito di applicazione Per prestazioni a favore di: 1) banche; 2) assicurazioni; 3) grandi imprese; 4) è prevista una norma di principio cui deve ispirarsi la Pubblica Amministrazione.

20 Equo compenso Clausole vessatorie Le clausole che prevedono (comma 5): modifiche unilaterali del contratto; rifiuto della forma scritta del contratto; facoltà di pretendere gratuite prestazioni aggiuntive; anticipazione delle spese da parte del professionista; rinuncia al rimborso delle spese per la prestazione; termini di pagamento superiori a sessanta giorni; riconoscimento parziale in caso di liquidazione giudiziale delle spese in favore del cliente; nuova convenzione sostitutiva, applicabile agli incarichi pendenti, se comporta compensi inferiori a quelli previsti nella precedente. Le clausole vessatorie sono nulle, mentre il contratto rimane valido per il resto. La nullità opera a vantaggio esclusivo del professionista.

21 Equo compenso ULTERIORI MODIFICHE: LA LEGGE DI BILANCIO 2018 La Legge 27 dicembre 2017 n. 205 ha apportato le seguenti modifiche: il compenso deve essere «conforme» ai parametri tariffari previsti dai decreti ministeriali per la liquidazione delle competenze in sede di contenzioso, e non semplicemente «tenerne conto»; si presumono vessatorie, anche qualora oggetto di specifica trattativa e approvazione, le clausole che riservano al cliente la facoltà di: o modificare unilateralmente le condizioni contrattuali; o pretendere prestazioni aggiuntive a titolo gratuito. viene eliminata la previsione del termine di 24 mesi dalla sottoscrizione della convenzione, al fine della proposizione dell azione di nullità, che diviene così imprescrittibile.

22 Grazie