La gestione del rischio sismico in azienda - La prevenzione e gestione dell'emergenza in caso di terremoto

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1 La gestione del rischio sismico in azienda - La prevenzione e gestione dell'emergenza in caso di terremoto

2 Rischio sismico L evento del 2012 ha esaltato le ovvie criticità di strutture che, legittimamente edificate nel rispetto di previgenti regimi normativi, non prevedevano tra le azioni di esercizio il sisma. In altri termini sono state esaltate le intrinseche vulnerabilità e come tali strutture, sul territorio, sono dislocati innumerevoli altri scenari industriali in cui il rischio sismico è divenuto non nullo in seguito all assegnazione, ex lege, di un livello di pericolosità sismica non nulla. La pericolosità sismica P (definita anche sismicità del luogo) è costituita dalla probabilità che si verifichino terremoti di una data entità in un data zona ed in un prefissato intervallo di tempo. La vulnerabilità sismica V misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di una parte del territorio a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità L esposizione E è costituita dal complesso dei beni e delle attività che possono subire perdite per effetto del sisma.

3 Rischio sismico E quindi chiaro che, anche in presenza di una bassa pericolosità P, elevati valori della vulnerabilità V e/o dell esposizione E, possono portare ad un livello di rischio R significativo. La vulnerabilità di un opera «è un suo carattere comportamentale descritto attraverso una legge causa-effetto in cui la causa è il terremoto e l effetto è il Danno» (Sandi 1986) Misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di una parte del territorio a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità Misura l incapacità, congenita e/o dovuta ad obsolescenza, di resistere ad azioni simiche Scenario normativo attuale: - Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D.m. 14 gennaio 2008 «Nuove norme tecniche per le costruzioni» - Circolare 2 febbraio 2009 n.617 Istruzioni per l applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al DM 14 gennaio 2008

4 Su una costruzione esistente che ospita attività di lavoro incidono, dunque, sia le norme tecniche, nelle stesse ipotesi di esecuzione di interventi previsti al capitolo 8, sia il d.lgs.81/2008 i cui precetti sono di portata più ampia, e soprattutto estremamente chiari nell individuare il percorso di messa in sicurezza. Nel TUSL, è limpido e pone i datori di lavoro, soprattutto in quelle zone del territorio italiano che sono di recente state classificate sismiche, nella posizione di dover adeguare, o quantomeno avviare un processo di miglioramento della condizione statica dell immobile ove si svolge l attività lavorativa, rispetto al rischio sismico e non solo. Infatti il TUSL statuisce che gli ambienti dove si svolgono delle attività lavorative devono essere soggetti a valutazione di tutti i rischi e rispetto ad essi devono essere sicuri e stabili.

5 Rischio basso: Anno di costruzione recente o post-classificazione sismica Interventi di consolidamento sismico recenti Documentazione di progetto completa Stato di conservazione dell edificio buono Stato di conservazione degli elementi non strutturali buono Livello di sicurezza superiore o uguale al 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo Rischio medio: Anno di costruzione pre-classificazione sismica Interventi di manutenzione/riparazione locale recenti Documentazione di progetto incompleta Stato di conservazione dell edificio sufficiente o discreto Livello di sicurezza compreso tra il 30% e 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo

6 Rischio alto: Anno di costruzione pre-classificazione sismica Interventi di manutenzione assenti Documentazione di progetto incompleta Stato di conservazione dell edificio mediocre Livello di sicurezza inferiore o pari al 30%

7 TITOLARE ATTIVITÀ PRODUTTIVA (D.Lgs 81/08) VALUTAZIONE SICUREZZA p.to 8.3 NTC 2008 RISCHIO SISMICO PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE

8 NTC Valutazione della sicurezza Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una delle seguenti situazioni: riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta ad azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni), deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione; provati gravi errori di progetto o di costruzione; cambio della destinazione d uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o della classe d uso della costruzione; interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne modifichino la rigidezza.

9 NTC La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se: l uso della costruzione possa continuare senza interventi; l uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell uso); sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante. La valutazione della sicurezza dovrà effettuarsi ogni qual volta si eseguano gli interventi strutturali di cui al punto 8.4, e dovrà determinare il livello di sicurezza prima e dopo l intervento. 8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme; interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme; riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.

10 Prescrizioni del d.lgs 81/2008 «il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro.»(art. 1) e «si applica a tutti i settori di attività privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.» (Art. 3.) - Art. 15. Misure generali di tutela; (Titolo I PRINCIPI COMUNI) - Art. 63. Requisiti di salute e di sicurezza; (Titolo II LUOGHI DI LAVORO) - Art. 64. Obblighi del datore di lavoro; (Titolo II LUOGHI DI LAVORO) Infine il TUSL dedica un intero allegato alla stabilità dell ambiente di lavoro, e le cui prescrizioni sono più che limpide: - ALLEGATO IV - Requisiti dei luoghi di lavoro

11 Prescrizioni del d.lgs 81/2008

12 Prescrizioni del d.lgs 81/2008 Il terremoto è una situazione di emergenza. La legge prevede a carico del datore di lavoro e dei dirigenti di qualunque azienda obblighi specifici per la gestione di qualunque forma di emergenza, compreso i terremoti.

13 Prescrizioni del d.lgs 81/2008 L Art E limpido e non lascia alcun dubbio interpretativo circa i requisiti che gli ambienti di lavoro devono possedere: essi devono essere solidi (anche) rispetto alle caratteristiche ambientali. L Art , di fatto, riconosce alle politiche di manutenzione il ruolo di garantire i requisiti di solidità di tutto ciò che fa parte del luogo di lavoro, elementi strutturali e non strutturali compresi.

14 ORDINANZA 3274/2003 Ha previsto l obbligo di procedere, a cura dei proprietari, alla valutazione della vulnerabilità sismica sia degli edifici esistenti, la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per la finalità di Protezione Civile che degli edifici che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. L ordinanza indica le tipologie degli edifici e delle opere infrastrutturali di interesse strategico da assoggettare alla valutazione di vulnerabilità sismica Aziende a rischio rilevate Centri Commerciali Il termine per effettuare la valutazione della vulnerabilità sismica, dopo numerose proroghe, è definito con la Legge di stabilità 2013 (art. 421 Legge n 228, G.U ) ed è scaduto il 31 marzo 2013.

15 ASL BERGAMO Il servizio PSAL ha intrapreso una ricognizione statica sull applicazione della normativa in materia di valutazione del rischio sismico nelle aziende a rischio di incidente rilevante e nei centri commerciali presenti sul territorio della Provincia di Bergamo Sul territorio della Provincia di Bergamo sono attualmente presenti 49 aziende a rischio di incidente rilevante, di cui due in fase di liquidazione 46 aziende hanno risposto alla nostra richiesta di informazioni In tutte e 46 aziende è stato predisposto un piano di emergenza ed evacuazione In tutte e 46 le aziende sono presenti edifici non costruiti con criteri antisismici

16 Indagine su 46 aziende Aziende a rischio rilevate Conferito a professionista incarico per V.Sismica Effettuata valutazione preliminare Effettuata valutazione di vulnerabilità sismica In Corso SI NO

17 Indagine su 10 centri commerciali Centri Commerciali Conferito incarico ad un professionista per V.V.Sismica Effettuata valutazione preliminare Effettuata valutazione vulnerabilità sismica Costruito con criteri antisismici SI NO

18 SICUREZZA DEGLI AMBIENTI IN CASO DI CAMBIAMENTO DELLO SCENARIO DI CARICO

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20 VALUTAZIONE DELLE VULNERABILITÀ DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI DEL CRATERE EMILIANO UN ANALISI CONDOTTA PER CONFINDUSTRIA HA PROVATO CHE CIRCA L 80% DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI NON RAGGIUNGE IL 60% DEL LIVELLO DI SICUREZZA SISMICO RICHIESTO DA LEGGE. UN NUMERO CONSISTENTE (CIRCA IL 50%) DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI HA UN LIVELLO DI SICUREZZA NELL ORDINE DEL 25/30% DELLA CAPACITÀ SISMICA RICHIESTA. IL GRUPPO DI LAVORO IPOTIZZA UN COMPORTAMENTO SUFFICIENTEMENTE OMOGENEO PER TUTTE LE STRUTTURE COERENTI CON L EPOCA DI COSTRUZIONE RELATIVA AGLI ANNI 60/ 70 SINO AI PRIMI ANNI 2000.

21 PRINCIPALI MECCANISMI DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI a) mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi; b) presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali; c) presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento e il collasso. d) eventuali altre carenze prodotte dal danneggiamento e individuate dal tecnico incaricato.

22 LL.G. CSLP: CRITICITÀ NOTE - funzionamento come sistema elementi aggettanti impianti scaffalature appoggi elementi orizzontali (su elem. verticali o orizz.) vetrate resistenza dei collegamenti dei pannelli resistenza e duttilità degli elementi verticali (effetti del II ordine) pilastro-bicchiere-plinto-fondazione

23 PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI: PERDITA DI APPOGGIO DELLE TRAVI

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26 PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI: DISTACCO PANNELLI TAMPONAMENTO PREFABBRICATI

27 CROLLO DI SCAFFALATURE E MAGAZZINI AUTOMATICI VERTICALI

28 ZONE SOGGETTE A PICCHI DI SCUOTIMENTO SISMICO DISTRUZIONE TOTALE DEGLI EDIFICI

29 INTERVENTI DI DELOCALIZZAZIONE TEMPORANEA

30 Danni in siti dove si sono verificati fenomeni di liquefazione Zona del Ferrarese

31 Liquefazione Liquefazione Italia Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all interno risentimenti del VI MCS Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all interno risentimenti del VII MCS o superiore delle quali vi siano stati delle quali vi siano stati

32 SILI VASCHE SERBATOI - PIPING

33 INTERVENTI DI 1 a FASE ELIMINAZIONE DELLE CARENZE Nodo trave-colonna Nodo trave-pannello UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO A RCHLIVING GIANLUCA LOFFREDO

34 INTERVENTI DI 1 a FASE ELIMINAZIONE DELLE CARENZE Edificio produttivo Nodo colonna-pannelli Nodo trave-tegoli UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

35 INTERVENTI DI 2 a FASE MIGLIORAMENTO SISMICO Magazzino agricolo Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con incamiciamento locale in cls UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

36 INTERVENTI DI 2 a FASE MIGLIORAMENTO SISMICO Edificio adibito a supermercato Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con interventi con sistema CFRP. UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

37 INTERVENTI DI 2 a FASE MIGLIORAMENTO SISMICO Interventi di miglioramento sismico all 80% con controventi metallici esterni installati su edificio prefabbricato in c.a.p. UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

38 INTERVENTI DI 2 a FASE MIGLIORAMENTO SISMICO Distilleria Ferrara (FE) UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

39 DATI AZIENDA SPESE TECNICHE COSTI INTERVENTO ID Provincia Settore merceologico Superficie utile [m2] valore assicurato FABBRICATO valore assicurato MERCI MACCHINARI Valore assicurato MERCI 1^a FASE) Costi di verifica vulnerabilità sismica e Progetto / DL Interventi Locali 1^a FASE) Incidenza Costi [ /m2] 2^a FASE) Costi di progetto / DL del miglioramento sismico al 60% 2^a FASE) Incidenza Costi [ /m2] COSTO INTERVENTI FASE 1) 1^a FASE) Incidenza Costi [ /m2] COSTO INTERVENTI FASE 2) 2^a FASE) Incidenza Costi [ /m2] FERRARA Prodotti siderurgici e materiali per edilizia , ,00? , , , , FERRARA Concessionaria auto 2.186, ,00? N.A. N.A , , , MIRABELL O (FE) Produzione tegole 6.375, ,00? N.A. N.A ,0 27 N.A. N.A , CENTO (FE) Realizzazione motori diesel , ,00? N.A. N.A. N.A. N.A , N.A. N.A. 05 FERRARA realizzazione cuscinetti meccanici 9.800, ,00? N.A. N.A ,0 28 N.A. N.A , MIRABELL O (FE) Magazzino mercato ortofrutticolo 2.900, ,00? N.A. N.A ,0 21 N.A. N.A , FERRARA Stoccaggio concimi per agricoltura 8.900, , , ,00 N.A. N.A ,0 29 N.A. N.A , REGGIO EMILIA Magazzino / deposito 1.400, ,00? N.A. N.A ,0 28 N.A. N.A , FERRARA Magazzino / deposito 1.200, ,00? N.A. N.A ,0 28 N.A. N.A , FERRARA Supermercati e Negozi commerciali 2.035, ,00? N.A. N.A ,0 39 N.A. N.A , MODENA INDUSTRIA CERAMICA , , , ,00 12 FERRARA LAVORAZIONE DI FARINE E CEREALI 4.000, , , ,00 13 MODENA PRODUZIONE ACETO DOP/IGP , , ,00 14 REGGIO EMILIA PRODUZIONE MACCHINE UTENSILI , ,00 ESEMPIO AZIENDA realizzazione cuscinetti meccanici edificio in CAP 9.800mq costo teorico costruzione 500x = valore macchine e magazzino a fase 2a fase spese tecniche 2x = x = interventi 20x = x = sismabonus costo netto interventi pari a 2% dei costi di costruzione 42% dei costi di costruzione incidenza costi messa in sicurezza costo teorico costruzione valore macchine e magazzino costo netto interventi 1a fase costo netto interventi 2a fase pari a 0,2% del valore del magazzino 4,1% del valore del magazzino

40 Edificio prefabbricato in CAP costo degli interventi di 1 fase: spese tecniche 1-5 /mq Interventi /mq costo degli interventi di 2 fase: spese tecniche /mq Interventi /mq

41 Edificio in acciaio costo degli interventi di 1 fase: spese tecniche 1-6 /mq Interventi /mq costo degli interventi di 2 fase: spese tecniche /mq Interventi /mq

42 VERIFICA DI VULNERABILITÀ E IPOTESI DI MIGLIORAMENTO SISMICO DI UN COMPLESSO INDUSTRIALE

43 Fabbricato H Fabbricato B Palazzina uffici Batteria Hermann 2000

44 La struttura è stata realizzata in 6 fasi tra il 1979 ed il Non tutti i pilastri del capannone furono realizzati nell ottica di un futuro ampliamento strutturale. Copertura costituita da travi a doppia pendenza a sezione variabile. Fondazione tipo plinti isolati a bicchiere. Batteria

45 Struttura concepita per sopportare solo carichi verticali Indagine geologiche Terreno TIPO C Modellazione con F.E.M. per maggiore accuratezza risultati

46 ELEMENTO P. TIPO A1 P. R. A2-A3-A16-A17 P. A2-A3-A16-A17 P. TIPO A4-A8 P. TIPO A9 P. TIPO A10 P. TIPO A11-A12-A13- A22-A23 P. TIPO A19 MECCANISMO LIVELLO DI SICUREZZA MINIMO PRESS. DEVIATA 47% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 32% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 34% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 46% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 30% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 57% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 47% TAGLIO >100% PRESS. DEVIATA 54% TAGLIO >100%

47 Riepilogo livelli di vulnerabilità sismica Batteria 35% < 60% Hermann % < 60% Fabbricato B Fabbricato H Fabbricato H 25% < 60% Fabbricato B 46% < 60% Batteria Vulnerabilità Hermann 2000 Fabbricato H 60% C.Sicurezza Fabbricato B Batteria Hermann 2000

48 SOLUZIONI DI INTERVENTO CALASTRELLATURA Vantaggi Ampia scelta imprese Ingombro minimo Svantaggi Interferenze impianti Interferenze con pannelli murari C.F.R.P. (Fibra di carbonio) Vantaggi Ingombro minimo Tecnologicamente all avanguardia Svantaggi Interferenze impianti Tempi lunghi Interferenze con pannelli murari

49 SOLUZIONI DI INTERVENTO Ringrosso sezione Vantaggi Ampia scelta imprese Rapida esecuzione Svantaggi Interferenze impianti Perdita superfice utile Necessità di ampia area di lavorazione Beton plaquè Vantaggi Ingombro minimo Rapida esecuzione Ampia scelta imprese Svantaggi Interferenze impianti

50 SOLUZIONI DI INTERVENTO Controventi interni Vantaggi Ampia scelta imprese Svantaggi Interferenze impianti Perdita superfice utile Interferenze con murature e lavorazioni interne Controventi esterni Vantaggi Svantaggi Ingombro interno nullo Interferenze Rapida esecuzione sottoservizi Lavorazioni interne Ingombro aree ridotte al minimo esterne

51 PROPOSTE DI INTERVENTO

52 PROPOSTE DI INTERVENTO

53 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE La vulnerabilità sismica delle scaffalature è incalcolabile secondo il D.M. 2008, essendo: o Profili laminati a freddo o Sottili o Aperti o Forati Classificati come classe 4, non dissipano energia Unioni rivettate e non bullonate Livello di sicurezza sismica quasi nullo

54 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE LE SCAFFALATURE METALLICHE UTILIZZATE NEI LUOGHI DI LAVORO SONO DA CONSIDERARSI ATTREZZATURE DI LAVORO Ministero del lavoro, Direzione generale dei rapporti di Lavoro prot del 13/9/93 RICADONO NEL CAMPO D APPLICAZIONE DEL D. LGS. 81/2008 Il Datore di Lavoro deve garantire: che installazione e utilizzo avvengano in conformità alle istruzioni d uso del fabbricante, che devono essere presenti in azienda; idonea manutenzione, tramite la redazione di un piano, al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza. La normativa cogente e generica => fare riferimento alle norme UNI sui sistemi di stoccaggio statici di acciaio UNI EN 15629: Specifiche dell'attrezzatura di immagazzinaggio UNI EN 15635: Utilizzo e manutenzione dell'attrezzatura di immagazzinaggio

55 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE UNI EN 15635: Utilizzo e manutenzione dell'attrezzatura di immagazzinaggio Lo scopo di questa norma è di ridurre i rischi al minimo e di ottenere un funzionamento più sicuro del magazzino, evitando danni alla struttura delle scaffalature. Stabilisce la responsabilità del gestore del magazzino di far eseguire annualmente un ispezione dell'impianto da personale esterno qualificato. Punti principali: Ispezioni da parte di un esperto. Una persona tecnicamente competente dovrà svolgere delle apposite ispezioni a intervalli non superiori a 12 mesi. Viene stabilito l'obbligo di redigere consegnare una relazione scritta contenente le osservazioni e le proposte di eventuali azioni da realizzare. Sostituzione di elementi danneggiati. O riparazioni degli elementi danneggiati autorizzate dal fornitore della scaffalatura. Cartelli di portata. Devono essere posizionati in punti ben visibili. Deve essere controllata la conformità dei carichi stoccati con quelli indicati Il gestore ha l obbligo di nominare una persona responsabile della sicurezza delle attrezzature di stoccaggio. Redazione di un piano di ispezioni periodiche.

56 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE

57 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE Soluzioni per interventi di buon senso Inserimento controventi di parete: Longitudinale Trasversale Ripartizione ascendente della distribuzione pesi di stoccaggio in modo decrescente per livelli di piano. Inserimento controventi di piano in testa tra le scaffalature Orizzontali Inserimento grigliati per impedire la perdita di appoggio dei pallet

58 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE Indagine del danno Un corrente, una mensola o un ripiano è da considerarsi sovraccarico se si è verificata una deformazione permanente o se la flessione è maggiore di quella specificata. L/200 per correnti di scaffalature porta-pallet e scaffali di acciaio Per tutte le scaffalature e strutture di scaffali servite da carrello elevatore a forche, la non verticalità sotto carico non deve eccedere 1/200. Qualsiasi spostamento oltre tale livello deve essere comunicato al fornitore per un controllo del progetto. Si deve, inoltre, tenere conto di tutte le ulteriori deformazioni del pavimento dovute a consolidamento e assestamento del terreno sotto il massetto. In caso di montanti di scaffalature a mensola, la flessione laterale sotto il carico verticale influenza sostanzialmente la non verticalità

59 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE Indagine del danno Per gli elementi di controventatura piegati in un piano o nell'altro, la distanza fra bordo dritto ed elemento di controventatura non deve eccedere i 10 mm su un tratto utile di 1 m. Per un montante che è stato danneggiato in modo che ci sia una curvatura simultanea sia in senso longitudinale che laterale, la deformazione sinistra-destra e fronte-retro deve essere misurata e trattata separatamente e si devono rispettare i limiti appropriati di 5 mm e 3 mm. Per un montante piegato nella direzione delle campate dei correnti della scaffalatura, la distanza massima fra il montante ed il bordo dritto non deve eccedere i 5 mm

60 SICUREZZA DEI MAGAZZINI SCAFFALATURE

61 Controventi per ogni piano. Elementi strutturali in acciaio ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione SICUREZZA edifici, ponti, DEI ecc.. MAGAZZINI MANUTENZIONE Si tratta di elementi strutturali verticali costituiti da aste progettate per dare una maggiore stabilità a particolari costruzioni. Vi sono tipologie strutturali diverse di controventi; quelli di tipo verticali, sono destinati a ricevere le risultanti costituenti le forze orizzontali Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano A03 la normale configurazione Imbozzamento dell'elemento. Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima A03 Imbozzamento Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala A04 e/o dell'anima. Snervamento A04 Snervamento ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Corrosione Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE C01 SPECIALIZZATO Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 12 mesi C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Tipologia: Controllo a vista Cadenza: ogni 12 mesi Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale Tipologia: Controllo a vista configurazione. Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento Requisiti strutturale da verificare: dovuti a cause 1) Resistenza esterne che agli ne agenti alterano aggressivi; la normale2) Resistenza meccanica. configurazione. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti. Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; Ditte 2) Resistenza specializzate: meccanica. Tecnici di livello superiore. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti. Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in acciaio sono realizzate Unità mediante Tecnologica: profilati (IPE, HE, C, L, ecc.). Il loro impiego diffuso è dovuto dalla loro maggiore efficienza a carichi flessionali, Strutture infatti elevazione la concentrazione in acciaio del materiale sulle ali, le parti più distanti dal punto baricentrico della sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai in acciaio, per Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Pagina 15

62 CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO Unioni bullonate per elementi in acciaio SICUREZZA DEI MAGAZZINI MANUTENZIONE ANOMALIE RISCONTRABILI A01 Allentamento Allentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio A02 Corrosione Unità Tecnologica: Unioni I collegamenti a squadretta trave principale/secondaria sono realizzati mediante profili angolari bullonati all'anima della trave secondaria e poi bullonati all'anima della trave principale. Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) A03 Cricca Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione A04 Interruzione Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti A05 Rifollamento Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad errori progettuali e/o costruttivi A06 Rottura Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti A07 Strappamento Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale A08 Tranciamento Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

63 A07 Strappamento Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale A08 Tranciamento Unioni bullonate per elementi in acciaio SICUREZZA DEI MAGAZZINI MANUTENZIONE Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO C01 Controllo generale Cadenza: ogni anno Tipologia: Revisione Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio. Controllo della continuità delle parti saldate e l'assenza di anomalie evidenti. Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Cricca; 4) Interruzione; 5) Rifollamento; 6) Rottura; 7) Strappamento; 8) Tranciamento. Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore. Manuale di Manutenzione Pagina 32 MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO I01 Ripristino Cadenza: a guasto Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe caratteristiche. Rimozione di saldature difettose e realizzazione di nuove. Ditte specializzate: Specializzati vari.

64 Saldature per elementi in acciaio SICUREZZA DEI MAGAZZINI MANUTENZIONE

65 Complesso della Gambale Tegole Mitigazione della liquefazione (Mirabello,FE)

66 Complesso della Gambale Tegole Mitigazione della liquefazione (Mirabello,FE) Interventi Dreni sub-orizzontali

67 Complesso della Gambale Tegole Mitigazione della liquefazione (Mirabello,FE) Interventi Pali Mega

68 Complesso della Gambale Tegole Mitigazione della liquefazione Interventi Pali Mega collegati in testa con il plinto

69 PRE INTERVENTO POST INTERVENTO

70 COMPLESSO INDUSTRIALE CERAMICO

71 MAGAZZINO AUTOMATICO INTENSIVO INDUSTRIA 4.0

72 MAGAZZINO AUTOMATICO INTENSIVO INDUSTRIA 4.0

73 ISOLAMENTO SISMICO COPERTURA

74 VARO RETICOLARE ALL ESTRADOSSO COPERTURA

75 RIFACIMENTO INFRASTRUTTURA FERROVIARIA AL SERVIZIO DI COMPLESSO INDUSTRIALE

76 VULNERABILITA COMPLESSO CHIMICO

77 VULNERABILITA COMPLESSO CHIMICO

78 ULTERIORE ESEMPIO CON INFORMATIZZAZIONE

79 Sisma Bonus La Stabilità 2017 ha quindi previsto misure rafforzate per il Sismabonus, in particolare: Estensione alle zone sismiche 1, 2 e 3, buona parte del territorio nazionale a rischio (in precedenza, solo 1 e 2) Stabilizzazione per 5 anni, tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021 Riguarda gli immobili adibiti ad abitazioni, seconde case e ad attività produttive Detrazioni in 5 anni (anziché 10) Detrazioni premianti maggiore è l efficacia dell intervento Cessione del credito ai fornitori per chi non puòsostenere laspesa

80 Sisma Bonus Abitazioni, prime e seconde case, e edifici produttivi detrazione al 70% se migliora di 1 classe di rischio detrazione all 80% se migliora di 2 o più classi di rischio Condomini parti comuni detrazione al 75% se migliora di 1 classe di rischio detrazione all 85% se migliora di 2 o più classi di rischio L ammontare delle spese non superiore a euro per ciascuna delle unità immobiliari di ciascun edificio

81 Grazie per l attenzione Ing. Gianluca Loffredo - Archliving S.r.l.

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