INCONTRO FORMATIVO COORDINATORI

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1 INCONTRO FORMATIVO PER AGGIORNAMENTO COORDINATORI «MESSA IN SICUREZZA EDIFICI INDUSTRIALI» Reggio Emilia, 12 novembre 2012 Ing. Giorgio Fiocchi 1

2 Il d.l. n. 74 del 6/6/2012 Interventi enti urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio (12G0096) (GU n. 131 del ) Entrata in vigore del provvedimento: 08/06/2012 2

3 Art. 3 comma 7 Al fine di favorire la rapida ripresa delle attività produttive e delle normali condizioni i i di vita e di lavoro in condizioni i i di sicurezza adeguate. il titolare dell'attività produttiva, in quanto responsabile della sicurezza dei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni, deve acquisire la certificazione di agibilità sismica rilasciata, aseguito di verifica di sicurezza effettuata ai sensi delle norme tecniche vigenti (cap. 8 - costruzioni esistenti, del decreto ministeriale 14 gennaio 2008), da un professionista i abilitato, t e depositare la predetta certificazione i al Comune territorialmente competente. I Comuni trasmettono periodicamente alle strutture di coordinamento istituite a livello territoriale gli elenchi delle certificazioni depositate. Le asseverazioni di cui al presente comma saranno considerate ai fini del riconoscimento del danno. 3

4 Art. 3 comma 8 Nelle more dell'esecuzione della suddetta verifica di sicurezza effettuata ai sensi delle norme tecniche vigenti, in via provvisoria, il certificato di agibilità sismica potrà essere rilasciato in assenza delle carenze strutturali di seguito precisate, o eventuali altre carenze prodotte dai danneggiamenti e individuate dal tecnico incaricato, o dopo che tali carenze siano state adeguatamente risolte: 1) mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi; 2) presenza di elementi di tamponaturat prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali; 3) presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento a e e il collasso. 4

5 Circolare del 12/06/2012 della RER 5

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8 L. n. 122 del 01/8/2012 8

9 INDICAZIONI PER LA REALIZZAZIONE IN SICUREZZA DI INTERVENTI SU EDIFICI INDUSTRIALI A SEGUITO DI EVENTI SISMICI (DOCUMENTO AUSL) I LAVORI DEVONO PARTIRE DALL ESTERNO PRELIMINARMENTE DEVONO ESSERE ESEGUITE LE SEGUENTI ATTIVITÀ: INDIVIDUAZIONE DI VIE DI ESODO IN CASO DI EMERGENZA E PERCORSI PER I MEZZI DI SOCCORSO NELLE ZONE CON PERICOLO DI CROLLO INDIVIDUAZIONE DI UN PUNTO ESTERNO DI RACCOLTA INDIVIDUAZIONE DEI LUOGHI IN CUI VERRANNO COLLOCATI AUTOGRÙ, PLE, ECC. INDIVIDUAZIONE DI PERCORSI DI ACCESSO SICURI AL CANTIERE DISATTIVAZIONE DEGLI IMPIANTI PUNTELLAMENTO DELLE STRUTTURE PERIMETRALI

10 MISURE DI SICUREZZA PER LE FASI LAVORATIVE INTERVENTI DALL ESTERNO VERSO L INTERNO CON SEGUENTE ORDINE: 1. RISOLUZIONE DELLE CARENZE PER LA MANCANZA DI COLLEGAMENTITRA TRA ELEMENTI STRUTTURALI VERTICALI ED ORIZZONTALI E TRA QUESTI ULTIMI 2. RISOLUZIONE DELLE CARENZE PER LA MANCANZA DI ANCORAGGI DEI TAMPONAMENTI ALLESTRUTTURE PRINCIPALI. 3. RISOLUZIONE DELLE CARENZE LEGATE ALLA PRESENZA DI SCAFFALATURE NON CONTROVENTATE ESEGUITI DA PERSONALE COMPETENTE ADEGUATAMENTE FORMATO. SONO NECESSARI SPECIFICI MOMENTI FORMATIVI DEI LAVORATORI (ad es. modalità di gestione delle emergenze in caso di nuovo evento sismico) ULTERIORI ELEMENTI A FAVORE DELLA SICUREZZA: a) MANCATO RICORSO AL SUBAPPALTO b) APPLICAZIONEDEL «protocollo di intesa di legalità per la ricostruzione delle b) APPLICAZIONE DEL «protocollo di intesa di legalità per la ricostruzione delle zone colpite dagli eventi sismici del 2012» tra RER e Min. Int.

11 1. RISOLUZIONE DELLE CARENZE PER LA MANCANZA DI COLLEGAMENTI TRA ELEMENTI STRUTTURALI VERTICALI ED ORIZZONTALI E TRA QUESTI ULTIMI ESEGUITI PRIORITARIAMENTE DALL ESTERNO E DALL ALTO NEL CASO IN CUI NON SI POSSA AGIRE DALL ESTERNO È NECESSARIO PUNTELLARE CON IDONEE STRUTTURE (CALCOLATE) GLI ELEMENTI DI COPERTURA E LE TRAVI SOTTOSTANTI PARTIRE DALL ACCESSO CHE CONSENTE LA PIÙ RAPIDA EVACUAZIONE PROCEDERE REALIZZANDO AREE PROGRESSIVAMENTE SICURE INDIVIDUARE UN LUOGO SICURO ALL INTERNO DELL EDIFICIO (ZONA GIÀ MESSA IN SICUREZZA OPPURE STRUTTURA CALCOLATA) ALMENO UN LAVORATORE DEVE RIMANERE ALL ESTERNO DELL EDIFICIO

12 2. RISOLUZIONE DELLE CARENZE PER LA MANCANZA DI ANCORAGGI DEI TAMPONAMENTI ALLE STRUTTURE PRINCIPALI NEL CASO DI ROTTURA GRAVE DEGLI ANCORAGGI LE OPERAZIONE DI COLLEGAMENTO POSSONOESSERE EFFETTUATE SOLO DOPO AVER PUNTELLATO I PANNELLI DI TAMPONAMENTO

13 INTERVENTO FERRARI 13

14 INTERVENTO FERRARI SI DEVONO ELIMINARE LE SEGUENTI CARENZE STRUTTURALI MANCANZA DI COLLEGAMENTI TRA ELEMENTI STRUTTURALI VERTICALI E ORIZZONTALI TAMPONATURE PREFABBRICATE NON ADEGUATAMENTE ANCORATE ALLE STRUTTURE PRINCIPALI PRESENZA DI SCAFFALATURE NON CONTROVENTATE PORTANTI MATERIALI PESANTI Nota: Maranello è un Comune fuori dal «Catino». Si è deciso di intervenire comunque 14

15 PROBLEMATICHE ESECUTIVE: Attività Ferrari non interrotte. Rapidità dell intervento (CONCLUSIONE ENTRO 31/10) Presenza «materiali» costosi sottostanti zone intervento Presenza massiccia di impianti appesi non sezionabili o modificabili Limiti alle emissioni di polvere per presenza di macchinari e componenti delicati Impossibilità di raggiungere tutte le zona di intervento con PLE 15

16 SOLUZIONI ADOTTATE: Collaborazione stretta con il tecnico strutturista Programmazione dettagliata t degli interventi ti Aggiornamento costante del PSC Utilizzo di schede riassuntive delle modalità di lavoro per ogni nodo strutturale tt Utilizzo quasi esclusivo di PLE. Lavoro notturno 16

17 SCHEDA PROGETTUALE CONTENENTE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE DA ATTUARE PER POSIZIONAMENTO PIASTRE

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20 LE PIASTRE METALLICHE SONO STATE SUDDIVISE PER TIPOLOGIA. Si notano le dimensioni ed il conseguente peso delle piastre 20

21 INTERVENTO FERRARI PRESENZA MASSICCIA DI IMPIANTI Difficoltànell utilizzo delle PLE 21

22 INTERVENTO FERRARI UTILIZZO DELLE PLE L operatore deve sporgersi dal cestello per eseguire alcune operazioni di fissaggio 22

23 INTERVENTO FERRARI UTILIZZO DI PONTEGGIO FISSO 23

24 INTERVENTO FERRARI PROBLEMA DELLE POLVERI Utilizzo di aspiratore vincolato al cestello della PLE. 24

25 INTERVENTO FERRARI 25

26 INTERVENTO FERRARI 26

27 INTERVENTO FERRARI 27

28 INTERVENTO FERRARI 28

29 INTERVENTO FERRARI 29

30 INTERVENTO FERRARI 30

31 INTERVENTO FERRARI 31

32 INTERVENTO FERRARI 32

33 INTERVENTO FERRARI 33

34 INTERVENTO FERRARI VERBALI DI SOPRALLUOGO CON CONTINUI AGGIORNAMENTI DELLE PROCEDURE DI LAVORO 34

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