GRUPPO BES bisogni educativi speciali
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- Aniella Valle
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1 GRUPPO BES bisogni educativi speciali Direttiva Ministeriale 27/12/2012 L educazione inclusiva mira a garantire la partecipazione di tutti gli alunni nel processo di apprendimento in quanto persone e non perché appartenenti a una speciale categoria R. Medeghini, W. Fornasa, M. Maviglia, G. Onger, L inclusione scolastica. Processi e strumenti di autoanalisi per la qualità inclusiva, Vannini, Brescia, 2009, p. 12 TALLARICO RINA- ISA MONZA BRUCCULERI LORENZA- OLIVETTI-MONZA BIAGIO CAPUANO IC VIA FOSCOLO- MONZA DANIELA CALO - IC VIA CORREGGIO - MONZA MILLER ANNA MARIA- IIS GANDHI BESANA CARMELA VITALE - IC SOVICO COLOMBO MARISTELLA- UST MONZA E BRIANZA
2 Alunni con BES : spunti di riflessione Occorre sottolineare con forza, nella scuola, la centralità della persona studente. Farlo significa realizzare una rete di azioni integrate, atte a valorizzare lo stile cognitivo unico ed irripetibile proprio di quello specifico studente, uscendo da ogni genericità e standardizzazione. Educare istruendo significa conoscere lo stile cognitivo/emotivo del bambino o del ragazzo. Non è pensabile una scuola costruita su un modello unico di studente astratto. La scuola dell Autonomia è una scuola che concentra la propria proposta formativa ed il percorso curriculare nell'attenzione a quell'essere unico ed irripetibile che si ha in classe.
3 Normativa di riferimento 2014 BES: online un documento per sostenere il lavoro delle scuole in attuazione della direttiva ministeriale USR Lombardia Alunni con Bisogni Educativi Speciali Azioni regionali Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. /2014. Chiarimenti. USR Lombardia Ricognizione problematiche relative ai BES Direttiva BES e azioni regionali Rilevazione progetti screening precoce DSA attuati dalle scuole. CM Bisogni Educativi Speciali 2012 Direttiva MIUR Alunni con Bisogni Educativi Speciali
4 Corso di Formazione Alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES): Quali Bisogni? Quanto Speciali? Finalità del Progetto Supportare i docenti nel riconoscimento degli alunni con particolari difficoltà, che possano essere inclusi tra alunni con BES; Predisporre esempi di Piani Didattici Personalizzati; Approfondire possibili modalità di valutazione dell apprendimento legate ai PDP. Obiettivi Lettura dei Bisogni Specifici degli alunni: analisi e definizione dell eziologia e dell estensione del bisogno speciale a livello didattico, psicologico e relazionale; Analisi delle risorse personali, di classe, di scuola, familiari e della Comunità; Individuazione dei contributi delle diverse aree disciplinari; Sottolineatura del ruolo del team docenti nel mantenere coesione e coerenza del progetto formativo, malgrado le specificità dei percorsi individuali; Valorizzazione degli aspetti motivazionali, emotivi e comunicativi nella didattica inclusiva. Primo Modulo: Formazione Introduttiva Lezione frontale: Scuola Primaria - Scuola Secondaria di Primo Grado - Scuola Secondaria di Secondo Grado La normativa; Il modello biopsicosociale, l ICF; Criteri per l identificazione degli alunni con BES; La didattica inclusiva. Tempi 2 ore IC DI VIA FOSCOLO MONZA 2 ore IC FARE LISSONE Secondo Modulo: I laboratori Percorso laboratoriale guidato: Scuola Primaria - Scuola Secondaria di Primo Grado - Scuola Secondaria di Secondo Grado 1.Checklist guidata riconoscimento BES: lettura ed analisi dei bisogni e delle risorse; 2.Il confronto tra risorse e bisogni: la compilazione del PDP. Esempi di didattica e di Unità di Apprendimento; 3.Possibili modelli di valutazione; l attenzione alle relazioni con i familiari e il gruppo classe; raccordo con GLI di Istituto. Tempi 3 incontri di due ore ciascuno
5 Secondo Modulo: I laboratori Curriculum Disciplinare; Curriculum Trasversale; Costruzione Curriculum; Strategie e tecniche per l Inclusività; Analisi di casi
6 Corso formazione/progettazione Gruppo bes CTI MONZA CENTRO da Gennaio 2014 a Maggio 2014
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8 SENSI E PERCORSI PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA La presenza di alunni con BES in classe deve rappresentare una spinta per una nuova scuola che si ripensi come valido strumento per la realizzazione di una valida formazione per tutti. La didattica inclusiva appunto, mette al centro la persona e la RELAZIONE tra persone, sollecita e consente di sviluppare le risorse e le potenzialità che ogni alunno possiede, espresse ed inespresse, valorizzandole in un contesto collettivo.
9 INTEGRAZIONE E BISOGNI SPECIALI Il pensiero di Don Milani L esperienza umana e pedagogica di Don Milani, come d altra parte qualsiasi esperienza umana, è per lo più unica e irripetibile. Nelle sue parole, però, echeggiano valori, passioni, idee che ancora oggi hanno una forza dirompente. In Lettera ad una professoressa pubblicato nel 1967, egli scrive che in un ambiente educativo GIUSTIZIA non significa dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad ognuno ciò di cui ha bisogno. In una SCUOLA INCLUSIVA trasmettere questa convinzione ai nostri allievi ci aiuterà a insegnare loro una maggiore tolleranza nei confronti di TUTTE le diversità.
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