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1 con il supporto tecnico-scientifico di: AREA VELLETRI Figura 1 - Carta tematica; fonte ente regionale ARSIAL L azienda pilota di riferimento per l areale, in cui è presente una capannina Agro-metereologica dell ARSIAL ( (Fig. 1), ricade nella zona viticola compresa nell areale Nord della denominazione DOC Velletri. Il presente bollettino fitosanitario è stato redatto sulla base dei dati registrati dalla capannina ARSIAL e delle previsioni meteo, dei monitoraggi effettuati in azienda e delle allerte fornite dai modelli

2 1 epidemiologici presenti sulla piattaforma web vite.net sviluppato da Horta, spin off dell Università cattolica del Sacro Cuore ( PREVISIONI METEO Figura 2 - Le previsioni sul punto stazione di Figura 1 sono state sviluppate da Horta in collaborazione con ilmeteo.it. Attendibilità delle previsioni meteo relative al punto stazione, quindi estendibili alla zona con cautela. FASE FENOLOGICA Nel vigneto pilota è stata riscontrata, per le varietà più precoci, la fase fenologica SVILUPPO ACINI, i quali iniziano ad avere la dimensione di un grano di pepe ed i grappoli iniziano a piegarsi verso il basso. (scala BBCH 73). Le varietà più tardive presentavano la fase fenologica di ALLEGAGIONE, dove gli ovari iniziano ad ingrossarsi dopo la fecondazione e gli stami appassiscono ma restano spesso attaccati al loro punto d attacco (scala BBCH 71). Figura - 3 Dettaglio della fase fenologica

3 2 QUADRO FITOPATOLOGICO In Produzione BIOLOGICA e DIFESA INTEGRATA VOLONTARIA la quantità massima di rame impiegabile in un anno è di 6 kg/ha. OIDIO (Erysiphe necator). Il modello vite.net mostra il termine della sporulazione dell inoculo svernante (i cleistoteci), pertanto nella azienda pilota la probabilità di nuove infezioni ascosporiche si riduce in maniera sensibile, ma al col tempo sono iniziate da qualche settimana a comparire infezioni conidiche di Oidio. È stato riscontrato un lieve aumento delle macchie ascosporiche su foglia nel testimone aziendale, durante l ultimo monitoraggio. Per individuarle è necessario ispezionare con cura le foglie basali dei germogli, specie nella pagina inferiore. Un esempio dei sintomi da ricercare è riportato in Figura 5; si tratta di sintomi differenti da quelli abituali. Figura 4 - Oidio sintomi di infezioni ascosporiche su foglia, pagina superiore (Sx), pagina inferiore (Dx). In lieve aumento anche le infezioni conidiche di Oidio su foglia, con comparsa del tipico micelio biancastro sulla pagina superiore. Figure 5 - sintomi di infezioni conidica (Mal bianco) su foglia, pagina superiore Prime infezioni conidiche di Oidio su grappolo, rilevate nell azienda pilota. Figura 6 - sintomi di infezioni conidica di Oidio (Mal bianco) su grappolo

4 3 ATTENZIONE ALLE VARIETÁ PIÙ SENSIBILI ALL OIDIO: Chardonnay; Cabernet Frac; Sauvignon B.; Moscato B.; Malvasia; Sangiovese; Montepulciano. PERONOSPORA (Plasmopara viticola). La situazione rimane stazionaria. TIGNOLETTA (Lobesia botrana). Dalla 1 a decade di giugno si suggerisce di posizionare e predisporre le trappole a ferormone, per iniziare ad attuare una corretta attività di monitoraggio e seguire la seconda generazione. Non sussiste una soglia d intervento per gli adulti, ovvero non vi è una correlazione diretta tra il numero di catture e percentuale di danno, il dato monitorato permette però di comprendere la dinamica della popolazione, definire i differenti stadi evoluti ed essere tempestivi nelle successive strategie da intraprendere. Di seguito si riporta indicazioni sul numero ottimale di trappole ettaro per porzioni di vigneto, che presentano caratteristiche pedoclimatiche omogenee. Attività di monitoraggio numero trappole/ha Parassit a Lobesia botrana <= 1 ha * > 1,6 a > 3,6 a > 6,6 a > 10,6 a 3 ha 6 ha 10 ha 20 ha n ha /3 Oltre ** 1 ogni 10 ulteriori ha Tabella 1 indicazioni delle linee guida nazionali di produzione integrata volontaria 2017 MAL DELL ESCA. Estirpare le piante irrimediabilmente colpite ed allontanare i residui dal vigneto o procedere alla bruciatura. Nel caso d interventi di potatura verde, segnare in questa epoca le piante infette o sospette e potarle separatamente dalle altre, per limitare l ulteriore diffusione della malattia. Pulire e disinfettare gli attrezzi di potatura passando da pianta a pianta, soprattutto in occasione di grossi tagli. Figura 7 - Sintomo fogliare conclamato (Sx). Piante di vite morte distinguibili in maniera evidente a ripresa vegetativa (Dx)

5 4 SISTEMI DI DIFESA INTEGRATA I prodotti fitosanitari, che presentano come sostanza attiva sali di rame o zolfo, hanno un meccanismo di azione multi-sito ovvero la loro azione danneggia diversi aspetti della biologia dell avversità, riducendo il rischio dell insorgere di fenomeni di resistenza. In questa fase fenologica, trovano il momento migliore di applicazione quei principi attivi in grado di fissarsi tenacemente alle cere presenti sugli acini, migliorando in tal modo la protezione degli stessi. Per garantire un buon stato sanitario della pianta in questa fase, si suggerisce degli interventi agronomici che prevedano: - Apporti nutritivi equilibrati, in particolar modo le concimazioni azotate, per evitare un eccesso di rigoglio vegetativo. - Attuare corrette operazione di potatura verde (defogliazione, cimatura e sistemazione/legatura dei tralci), al fine di garantire un arieggiamento della chioma ottimale, la penetrazione dei raggi solari e dei trattamenti fitosanitari, aspetti che limitano in maniera significativa la diffusione delle avversità crittogamiche. ATTENZIONE: evitare di effettuare la sfogliatura fascia grappolo, per le varietà più soggette alle scottature degli acini e/o per le varietà che presentano acini di dimensioni superiori a mezzo granulo di pepe (da questa fase fenologica il grappolo si dimostra maggiormente sensibile alla sopra citata fisiopatia). Nel caso si riscontri un eccessiva massa fogliare e/o attacchi importanti fungini è consigliabile eseguirla su un lato solo del filare, preferibilmente esposto a est. OIDIO: Prosegue il rilascio di conidi. Per i prossimi giorni il rischio di infezioni conidica di Oidio è medio/alta; nel caso si siano sia superato la persistenza d azione dell ultimo trattamento, si suggerisce si suggerisce pertanto: Nelle aree a basso rischio, di intervenire con Zolfo e coadiuvanti adesivanti. In questa fase di maggiore sensibilità dei tessuti, sono preferibili formulati liquidi o bagnabili (sconsigliati i micronizzati o polverulenti. Nelle aree ad alto rischio o in caso di comparsa di sintomi, di intervenire con Zolfo o/e con prodotti di copertura quali Meptildinocap e Quinoxifen (al massimo 2 interventi all anno per tutti) e con prodotti endoterapici quali: Spiroxamina (G2) (al massimo 3 interventi all'anno) e/o Bupirimate (A2) (al massimo 2 interventi all anno) e/o sostanze attive della famiglia chimica degli IBS/IBE (es. Triazoli) e/o delle QoI e/o Boscalid (al massimo 1 intervento all anno indipendentemente dall avversità) e/o Metrafenone (al massimo 3 interventi all'anno). In questa fase e per attuare strategie anti-resistenza è raccomandabile abbinare prodotti con differente meccanismi di azione (MoA). Regole anti-resistenza e limitazioni d uso e S.A. ammesse: 1. Famiglia chimica QoI:

6 5 a. Azoxystrobin, Trifloxystrobin, Pyraclostrobin (anche antiperonosporico) indipendentemente dall avversità non posso essere complessivamente impiegati più di 3 volte all anno. 2. Famiglia chimica IBE/IBS: a. Tebuconazolo, Miclobutanil, Difenoconazolo e Propiconazolo massimo 1 intervento all'anno indipendentemente dall'avversità. b. Fenbuconazolo, Tetraconazolo, Penconazolo, al massimo 3 interventi all anno. PERONOSPORA: Per i prossimi giorni il rischio di infezioni è basso, i modelli di vite.net infatti non segnalano rischio di infezione nell'azienda pilota. Non è però da escludere che - data una certa variabilità spaziale delle condizioni predisponenti - si possano verificare localmente eventi infettivi. Nel caso si decida di procedere con trattamenti cautelativi e si sia superato la persistenza d azione dell ultimo trattamento si suggerisce: Nelle aree a basso rischio, intervenire con Sali di rame in miscela con coadiuvanti adesivanti (es. resine terpeni) per ridurne la dilavabilità e/o con Zoxamide (copertura al massimo 4 interventi all anno) e/o Ditiocarbammati (Metiram, Mancozeb, Propineb - per un massimo di 3 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità). Nelle aree ad alto rischio o in presenza di sintomi, intervenire con Prodotti Rameici o Ditiocarbammati (Metiram, Mancozeb, Propineb - per un massimo di 3 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità) e/o con Zoxamide (B3-Benzammidi) (copertura al massimo 4 interventi all anno) e/o Folpet (Ftalimide, vedi le regole anti-resistenza), in miscela con endoterapici come il Cymoxanil (al massimo 3 interventi l anno) e/o la famiglia chimica dei Carbammati (H5 -CAA) (al massimo 3 interventi l anno) e/o delle Fenilammidi (A1-PA) e/o delle QoI. Per migliorare l attività e la persistenza si consiglia l aggiunta in miscela alle S.A. precedentemente riportate il Fosfonato di K (Al massimo 5 interventi all'anno) o il Fosetil-Al (sistemici). Regole anti-resistenza e limitazioni d uso e le S.A. ammesse: 1. ATTENZIONE per la famiglia chimica dei Carbammati (CAA-H5): Tra Dimetomorf, Iprovalicarb, Mandipropamide, Valiphenal e Benthiovalicarb al massimo 4 interventi all anno indipendentemente dall'avversità. Di cui solo 3 con Benthiovalicarb. 2. ATTENZIONE per la famiglia chimica dei QoI (C3): Famoxadone Fenamidone Pyraclostrobin (anche anti-oidico), in alternativa fra loro per un massimo 1 intervento all'anno indipendentemente dall'avversità. 3. ATTENZIONE per la famiglia chimica delle Fenilammidi (A1-PA): Benalaxil M, Benalaxil, Metalaxil M, Menalaxil, al massimo 3 intervento all'anno, di cui al massimo 1 con Metalaxil. 4. ATTENZIONE: Tra Ditianon, Folpet, Mancozeb al massimo 3 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. Per singola sostanza attiva sopra riportata al massimo 3 trattamenti.

7 6 SISTEMI DI DIFESA BIOLOGICA Tutte le operazioni colturali devono volgere a mantenere l equilibrio vegeto-produttivo delle piante, al fine di aumentare le difese naturali. I prodotti fitosanitari, che presentano come sostanza attiva sali di rame o zolfo, hanno un meccanismo di azione multi-sito ovvero la loro azione danneggia diversi aspetti della biologia del fungo non permettendo, di conseguenza, l insorgere di fenomeni di resistenza. In questa fase fenologica, trovano l epoca ottimale di applicazione i principi attivi in grado di fissarsi tenacemente alle cere presenti sugli acini, come ad esempio la zoxamide, migliorando in tal modo la protezione degli stessi. Per garantire un buon stato sanitario della pianta in questa fase, si suggerisce degli interventi agronomici che prevedano: - Apporti nutritivi equilibrati, in particolar modo le concimazioni azotate, per evitare un eccesso di rigoglio vegetativo. - Attuare corrette operazione di potatura verde (defogliazione, cimatura e sistemazione/legatura dei tralci), al fine di garantire un arieggiamento della chioma ottimale, la penetrazione dei raggi solari e dei trattamenti fitosanitari, aspetti che limitano in maniera significativa la diffusione delle avversità crittogamiche. ATTENZIONE: evitare di effettuare la sfogliatura fascia grappolo, per le varietà più soggette alle scottature degli acini e/o per le varietà che presentano acini di dimensioni superiori a mezzo granulo di pepe (da questa fase fenologica il grappolo si dimostra maggiormente sensibile alla sopra citata fisiopatia). Nel caso si riscontri un eccessiva massa fogliare e/o attacchi importanti fungini è consigliabile eseguirla su un lato solo del filare, preferibilmente esposto a est. OIDIO: Prosegue il rilascio di conidi. Per i prossimi giorni il rischio di infezioni conidica di Oidio è medio/alta; nel caso si siano sia superato la persistenza d azione dell ultimo trattamento, si suggerisce si suggerisce pertanto: Un trattamento con prodotti preventivi a bassa dilavabilità, con prodotti a base di Zolfo (miscelati con adesivanti che ne riducano la dilavabilità), o Bicarbonato di potassio o Ampelomyces quisqualis (ammesso il trattamento in tutte le fasi fenologiche).

8 7 PERONOSPORA: modelli di vite.net non segnalano rischio di infezione nell'azienda pilota. Non è però da escludere che - data una certa variabilità spaziale delle condizioni predisponenti - si possano verificare localmente eventi infettivi. Nel caso si decida di procedere con trattamenti cautelativi si suggerisce pertanto: - Un trattamento con Sali di rame in miscela con coadiuvanti adesivanti (es. resine terpeniche), per ridurne la dilavabilità. Si ricorda in fine che la quantità massima di rame impiegabile in un anno è di 6 kg/ha.

9 8 APPROFONDIMENTO Per il bollettino corrente si è affrontato l approfondimento relativo alle strategie anti-resistenza alle differenti Sostanze attive oggi in commercio, consultabili sulla pagina web del SFR Lazio, a cui si può accedere cliccando il seguente link: pdf A cura del Servizio Fitosanitario Regionale e del Dott. Agr. Andrea Anselmi in collaborazione con HORTA srl ( e alla rete meteo dell agenzia regionale ARSIAL ( Il Progetto LazioDiSu è stato finanziato dalla Regione Lazio. Ringraziamenti vanno infine alle aziende pilota che hanno aderito al progetto.

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