PROFILO AMBIENTALE GENERALE DELL INDUSTRIA TESSILE
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1 PROFILO AMBIENTALE GENERALE DELL INDUSTRIA TESSILE
2 In questo documento sono stati considerati i principali impatti ambientali derivanti generalmente dall industria tessile. Nella determinazione dei potenziali impatti è stato preso in considerazione un tipico processo dell industria tessile, rappresentato in figura 1, partendo dalla lavorazione delle materie prime fino alla creazione del prodotto finito. I documenti di riferimento, nei quali è presente una descrizione dettagliata del processo, dei potenziali impatti ambientali e delle migliori tecnologie disponibili per l abbattimento di tali impatti sono i seguenti: - Profile of the texile industry September 1997 EPA - Office of compliance sector notebook project - Reference document on best available tecniques for the texiles industry february 2001 EIPPCB (European integrated pollution prevention and control bureau) Dall analisi di tali documenti se ne riporta, a seguire, la sintesi. 2/7
3 FIGURA 1: FLOW-CHART DI PROCESSO TIPICO DELL INDUSTRIA TESSILE Fibre sintetiche filate Fibre sintetiche grezze Cotone e lana grezza Testurizzazione Preparazione fibre Filatura FORMAZIONE DEL FILATO Orditura Apprettatura FORMAZIONE DEL TESSUTO Lavorazione a maglia Tessitura Lavorazione a maglia Preparazione (*) Tintura Stampa LAVORAZIONE A UMIDO Finitura (**) Taglio Cucitura CREAZIONE PRODOTTO Prodotto finito (*) - rimozione appretto - lavaggio - sbiancatura/candeggio - mercerizzazione (*) - Trattamenti chimici - Trattamenti meccanici (heatsetting) 3/7
4 SINTESI DEI PRINCIPALI IMPATTI AMBIENTALI CARATTERISTICI DELL INDUSTRIA TESSILE I principali impatti ambientali caratteristici dall industria tessile in generale sono, in ordine di importanza, i seguenti: 1. scarichi idrici 2. emissioni in atmosfera 3. rifiuti 1. Scarichi idrici: Generalità Gli scarichi idrici sono, di gran lunga, l impatto, sia quantitativamente che qualitativamente, più significativo dell industria tessile. In particolare le lavorazioni ad umido del processo, quali la preparazione, tintura, finitura, generano la maggior quantità degli scarichi idrici dell'industria tessile. Le tipologie di scarico comprendono - le acque di lavaggio - le acque di raffreddamento - le acque di processo - le acque di pulizia Gli scarichi sono, in larga parte, consistenti in acque di lavaggio derivanti dalla fase di preparazione con caratteristiche alcaline ed alla tintura in continuo contenenti elevate quantità di sali, acidi o alcali. Le fonti primarie di BOD comprendono gli additivi chimici utilizzati quali: agenti indurenti (amidi, appretti ), olii dalle fasi di lavorazione del tessuto e tensioattivi degradabili. La quantità di acqua ampiamente utilizzata nell industria tessile varia in dipendenza degli specifici processi utilizzati per la filatura, dalle attrezzature utilizzate e dalla gestione delle acque usate (riciclo, riuso..). A causa dell ampia varietà delle fasi di processo, gli scarichi idrici nell industria tessile contengono tipicamente una complessa miscela di sostanze chimiche. In particolare: La fase di apprettatura o il processo di rimozione delle sostanze chimiche utilizzate per tale trattamento delle fibre, è una delle maggiori fonti di sostanze inquinanti presenti negli scarichi idrici. In questo processo, è utilizzata una notevole quantità di sostanze apprettanti che in fase di tessitura vengono usualmente rilasciate. Generalmente più del 90% (dato EPA, U.S. Industria tessile, 1997) delle sostanze apprettanti utilizzate confluisce negli scarichi idrici. Lo stesso processo spesso contribuisce fino al 50% del carico di BOD negli scarichi idrici derivanti dalla totalità dei processi ad umido. Le operazioni associate alla fase di tintura generano un elevata porzione del totale delle acque scaricate. La fonte principale di scarichi idrici nelle operazioni di tintura è attribuibile ai bagni di colore ed alle acque di lavaggio. Tali scarichi idrici generalmente contengono sottoprodotti, tinte residue e sostanze chimiche ausiliarie. Ulteriori inquinanti sono i solventi di lavaggio quali l acido ossalico. La percentuale di tinta rilasciata negli scarichi idrici, durante la fase di tintura, rappresenta generalmente circa il 10-15% di quella utilizzata. I processi di finitura generano tipicamente degli scarichi idrici contenenti polimeri naturali, sintetici e un range di altre sostanze tossiche. L inquinamento da sbiancatura/candeggio con perossido normalmente non è il più significativo. Nella maggior parte dei casi, poiché nella fase di lavaggio sono rimosse le impurità nei prodotti, l unico sottoprodotto della reazione del perossido è l acqua. Le fonti di inquinamento più significative dei processi di sbiancatura/candeggio sono i trattamenti chimici, consumo di acqua e ph elevato. 4/7
5 Le sostanze pericolose rilasciate dall industria tessile derivano principalmente dall uso di solventi nella pulitura dei prodotti lavorati. I solventi possono essere usati in alcune delle varie fasi che caratterizzano la preparazione (es: lavaggio) o nelle operazioni di pulitura delle attrezzature; comunque, molto spesso, i processi di lavaggio sono a base acquosa e i materiali utilizzati per la pulitura comprendono alcool minerali ed altre sostanze chimiche. I solventi utilizzati possono comprendere tetracloroetilene e tricloroetilene. Tossicità acquatica La tossicità acquatica degli effluenti dell industria tessile varia a seconda delle caratteristiche degli impianti. Gli scarichi idrici di molti impianti hanno una tossicità acquatica abbastanza elevata, mentre altri mostrano tossicità bassa od inesistente. Le fonti di tossicità acquatica possono includere sali, tensioattivi, ioni metallici e loro complessi, composti organici tossici, biocidi ed anioni tossici. Molte tinte tessili hanno una bassa tossicità acquatica. D altra parte, i tensioattivi e composti associati così come i detergenti, emulsionanti sono usati in quasi tutti i processi tessili e possono contribuire in modo significativo come effluenti alla tossicità acquatica, BOD e produzione di schiuma. Tipologie caratteristiche di inquinanti degli scarichi idrici dell industria tessile Coloranti Le tinte ed i pigmenti per le operazioni di tintura e stampa sono le principali fonti di colorazione degli effluenti dell industria tessile. Le tinte ed i pigmenti sono sostanze altamente coloranti usati in quantità relativamente piccole per conferire colore ai materiali tessili per scopi estetici e funzionali. Nei tipici processi di tintura e stampa, una percentuale variabile del 50% al 100% del colore è fissata sulla fibra. Il rimanente è convogliato in forma di bagni di colore esausti o scarichi idrici dalle successive operazioni di lavaggio tessile. Sali Molti studi hanno identificato nei sali utilizzati nella tintura un potenziale impatto ambientale di area. Alcuni tipologie di sali sono, tra l altro, usati come materie prime o generati come sottoprodotti della neutralizzazione od altre reazioni nei processi tessili a umido. Il sale è in maggior misura utilizzato sia per agevolare l assorbimento delle tinte ioniche (principalmente tinte anioniche) che come tinta diretta e reagente della fibra sul cotone. Le tipiche operazioni in batch di tintura del cotone utilizzano quantità di sale che oscillano tra il 20 e l 80% del peso del prodotto tinto. Il sale comune (cloruro di sodio) ed il solfato di sodio costituiscono la maggioranza del totale di sali utilizzati. Altri sali utilizzati come materie prime o formati nei processi tessili includono il cloruro di magnesio, cloruro di potassio ed altri sali in basse concentrazioni. Sebbene la tossicità di questi sali per la vita acquatica sia molto bassa, il loro uso massivo in alcuni processi tessili potrebbe produrre effluenti con concentrazioni di sali ben al di sopra dei limiti. Metalli Generalmente il processo tessile genera una bassa od inesistente presenza di metalli negli effluenti ma, qualora presenti, possono includere metalli quali rame, cadmio, cromo, nickel e zinco. Le fonti di metalli presenti negli effluenti dell industria tessile possono essere ricondotte alle fibre, caratteristiche delle acque di approvvigionamento, tinte ed impurità chimiche. Le tinte, infatti, possono contenere metalli quali zinco, nickel, cromo e cobalto. In molte tinte questi metalli sono funzionali (sono parte costituente la molecola); oppure, nella maggior parte delle tinte i metalli costituiscono semplicemente impurità generate durante le produzione della tinta stessa. Ad esempio, il mercurio o altri metalli possono essere usati come catalizzatori nella produzione di alcune tinte e possono essere presenti nei sotto prodotti. 5/7
6 2. Emissioni in atmosfera Sebbene l industria tessile sia una fonte relativamente trascurabile di inquinanti atmosferici, se comparata con altri tipologie di industrie, emette un alta varietà di inquinanti atmosferici le cui modalità di campionamento, analisi, trattamento e prevenzione risultano molto complesse. Le lavorazioni tessili generano numerose fonti di emissioni atmosferiche. Le fasi che sono maggiormente coinvolte nella generazione di emissioni atmosferiche sono: - trattamenti superficiali - le fasi di essiccamento - preparazione del tessuto - finitura con resina - operazioni di tintura e stampa - impianti di depurazione degli scarichi idrici L industria tessile usualmente genera ossidi di azoto e zolfo dalle caldaie. Idrocarburi, rilasciati dai tessuti, sono emessi dai forni di essiccamento e, in particolare, da olii minerali per l essiccamento ad alte temperature. Questi processi possono generare emissioni di formaldeide, acidi, emollienti ed altri composti volatili. Dai residui da preparazione della fibra sono emessi talvolta inquinanti durante i processi di fissaggio a caldo. Carriers e solventi possono essere emessi durante le operazioni in relazione alle tipologie dei processi di tintura utilizzati e dalle operazioni di trattamento di depurazione delle acque. I carriers utilizzati nei processi di tintura in batch di tinte disperse possono determinare la volatilizzazione di emulsioni chimiche acquose durante il fissaggio termico, l'essiccamento o i trattamenti superficiali. L acido acetico e la formaldeide sono le due maggiori emissioni relativamente al processo tessile. Altri potenziali inquinanti possono includere vapori di solventi contenenti composti tossici come CFC, p- diclorobenzene, etilacetato ed altri. In alcune fasi possono essere rilasciate sostanze chimiche nelle fibre che in un secondo tempo sono emesse dagli essiccatori sotto forma di COV. La lavorazione tessile può provocare esalazioni acide e di olii ed altri composti chimici volatili. Emissioni di acido acetico possono generarsi dallo stoccaggio di fusti, specialmente da aperture durante il caricamento. Processi di carbonizzazione, usati nella filatura della lana, possono emettere esalazioni di acido solforico; un processo di finitura applicato al tessuti in lana per fissare il pelo e dare lucentezza, produce esalazioni di acido formico. 3. Rifiuti I rifiuti primari generati dall industria tessile sono generalmente non pericolosi. Questi includono: - scarti di filati e tessuti - rifiuti da imballaggio - tessuti e filati fuori specifica I residui da taglio generano un alto volume di tessuti di scarto che può essere ridotto con l incremento dell efficienza dell utilizzazione del tessuto nelle fasi di taglio e cucitura. La tipica efficienza dell utilizzo di tessuto ha una media che oscilla tra il 72 ed il 94%. Sebbene una larga porzione di rifiuti da taglio siano destinati in discarica, molti programmi innovativi stanno sviluppando un riciclo di questo materiale. Gli scarti del cotone raccolti durante le fasi di preparazione della fibra possono essere venduti come cibo per animali Ad integrazione di quanto suddetto si veda la tabella 1 nella quale sono sintetizzati i tipici rilasci di inquinanti associati alle diverse fasi del processo tessile /7
7 TABELLA 1: SCHEMA DI SINTESI DEI POTENZIALI IMPATTI AMBIENTALI GENERATI NELL INDUSTRIA TESSILE PROCESSO EMISSIONI IN ATMOSFERA SCARICHI IDRICI RIFIUTI Preparazione fibre delle Eventuale generazione di Fibre, rifiuti da imballaggi, rifiuti solidi Filatura Eventuale generazione di Rifiuti da imballaggi, filati con appretto, fibre, rifiuti da lavorazioni e lavaggi. Apprettatura COV BOD; COD; metalli, acque di lavaggio, sostanze apprettanti Fibre, rifiuti da filati, rifiuti da imballaggi, rifiuti di sostanze indurenti a base di amido Tessitura Eventuale generazione di Rifiuti da imballaggi, scarti di filati e tessuti, olii esausti, tessuti fuori specifica. Lavorazione maglia a Eventuale generazione di Rifiuti da imballaggi, scarti di filati e tessuti, tessuti fuori specifica Rimozione appretto COV da glicol - eteri BOD da addittivi (appretto) idrosolubili; appretti sintetici; lubrificanti, biocidi, composti antistatici Rifiuti da imballaggi, fibre, rifiuti da filati, materiali di pulitura quali stracci, filtri; rifiuti da pulizia e manutenzione contenenti solventi. Lavaggio COV da glicol eteri e solventi smacchianti Residui di disinfettanti e insetticidi; NaOH, detergenti, grassi, olii, pectina, cera, lubrificanti da lavorazione del tessuto, appretto, solventi esausti. Sbiancatura /candeggio Eventuale generazione di Acqua ossigenata, silicato di sodio, o stabilizzatori organici; ph elevato Mercerizzazione Eventuale generazione di PH elevato, NaOH. Tintura COV Metalli, sale, tensioattivi, sostanze tossiche, additivi organici da processo, materiali cationici, tinte, BOD, COD, solfuri, acidità/alcalinità, solventi esausti. Stampaggio Solventi, acidi acetico da essiccamento, gas di combustione, materiale particolato. Solidi sospesi, urea, solventi, tinta, metalli, temperatura, BOD, schiuma Finitura Trattamenti chimici Fissaggio a caldo (heatsetting) COV, contaminanti da prodotti chimici, vapori di formaldeide, gas di combustione, materiale particolato. Volatilizzazione di agenti chimici applicati durante la lavorazione delle fibra sintetica BOD, COD, solidi sospesi, sostanze tossiche, solventi esausti. Scarti di tessuto e da rifinitura, rifiuti da imballaggio. Creazione prodotto Eventuale generazione di Scarti di tessuto 7/7
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