Alberto Mion Settore Verde ed Arredi Cooperativa sociale La Città Verde. Giovedì, 21 giugno 2018 Urban Center Ferrara

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2 COLTIVARE LO SPAZIO PUBBLICO La natura in città: dai suoli ai prati, dalle specie rustiche e pioniere agli alberi, gli elementi per dare vita ad aree verdi e giardini pubblici biodiversi Alberto Mion Settore Verde ed Arredi Cooperativa sociale La Città Verde Giovedì, 21 giugno 2018 Urban Center Ferrara

3 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEI GIARDINI PUBBLICI IN CITTA Analisi del contesto e attenzioni generali per la progettazione 1. VIABILITA (sentieri, viali a transito veicolare, viali a transito pedonale passerelle, ponticelli, tunnel) 2. ANDAMENTO DEL TERRENO (rilievi naturali e artificiali, effetto prospettico, compluvio)

4 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEI GIARDINI IN CITTA 3. ACQUA (presenza di acqua di falda, pozzi, specchi d acqua, connessioni con rete idrica comunale o privata) 4. INERTI (bordure, variazioni di quote, contenimenti, elementi estetici)

5 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEI GIARDINI IN CITTA 5. ARREDO URBANO (panchine, attrezzature gioco, cestini, portabiciclette, bacheche, cartelli, ecc.) 6. INFRASTRUTTURE-SOTTOSERVIZI (linee elettriche, fognarie, telefoniche, ecc.)

6 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEI GIARDINI IN CITTA 7. ELEMENTI A DISPOSIZIONE (tappeti erbosi, piante erbacee, piante arbustive e suffruticose, piante sarmentose, piante arboree di prima seconda e terza grandezza)

7 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEI GIARDINI IN CITTA 8. VEGETAZIONE a. portamento b. forma massa vegetale c. colore d. fogliame e. fiori f. frutti g. parti legnose (fusto, branche, rami, corteccia)

8 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEI GIARDINI IN CITTA 9. VEGETAZIONE - HABITUS a. piante erbacee striscianti b. piante erbacee a portamento eretto c. piante suffruticose d. piante arbustive tappezzanti e. piante arbustive cespugliose f. piante alberello g. piante arboree di terza, seconda e prima grandezza

9 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE VERDI E DEI GIARDINI IN CITTA 10. PROGETTAZIONE A MONTE AREE VASTE EX POST

10 BIODIVERSITA NATURALE/ARTIFICIALE VERDE PROCESSI ANTROPICI Il termine biodiversità deriva dal greco bios che significa vita, e dal latino diversitas che significa differenza o diversità. Come traduzione alternativa si potrebbe proporre biovarietà o varietà della vita presente sul pianeta. Il termine biodiversità si è ormai consolidato e viene comunemente utilizzato nei diversi ambiti scientifici e culturali.

11 BIODIVERSITA NATURALE/ARTIFICIALE VERDE PROCESSI ANTROPICI Si considerano tre distinti livelli di biodiversità: diversità genetica, la somma complessiva del patrimonio genetico degli esseri viventi che abitano il pianeta; diversità di specie, che indica l'abbondanza e la diversità tassonomica di specie presenti per la terra, decine di milioni delle quali solo una minima frazione è stata classificata in letteratura scientifica; diversità di ecosistemi, con cui si indica l'insieme di tutti gli ambienti naturali presenti sul nostro pianeta. La biodiversità non è un valore fisso e stabile, ad esempio in un dato ambiente la biodiversità delle specie presenti può aumentare o diminuire nel tempo a causa di diversi fattori che possono essere di carattere naturale e/o antropico.

12 MASSA VERDE VOLUME VERDE SCAMBI GASSOSI/IDRICI VOLUME FOGLIARE BIOCHAR Il biochar è carbone vegetale che si ottiene dalla pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale. Di particolare interesse risulta la sua produzione a partire da residui/sottoprodotti agricoli : potature, stoppie di mais o grano, lolla di riso, mallo di mandorla, fogliame secco, ecc. La pirolisi permette di ottenere: un gas (syngas) con un potere calorifico pari al GPL che può essere utilizzato in processi produttivi che necessitino di calore (es : essiccazione o per la produzione di energia elettrica), e biochar o carbone vegetale. Il sottoprodotto della pirolisi è il biochar (90% di contenuto di carbonio) che, se applicato ai suoli, è un potente ammendante. La sua alta porosità aumenta la ritenzione idrica e quella degli elementi nutritivi che rimangono più a lungo disponibili per le piante; migliora inoltre la struttura del terreno e le sue proprietà meccaniche

13 MASSA VERDE VOLUME VERDE SCAMBI GASSOSI/IDRICI VOLUME FOGLIARE BIOCHAR ESEMPIO STOCCOLMA ESEMPIO FIRENZE

14 SCELTA PIANTE CARETTERISTICHE SPECIFICHE CATEGORIE Epoca fioritura Tolleranza terreno calcareo Tolleranza terreno acido Tolleranza terreno argilloso Indifferenza al substrato

15 SCELTA PIANTE CARETTERISTICHE SPECIFICHE CATEGORIE Esigenze temperatura Esigenze illuminazione Tolleranza siccità Tolleranza umidità

16 SCELTA PIANTE CARETTERISTICHE SPECIFICHE CATEGORIE Profumo Tappezzante Bordura Aiuola Riedificazione ambientale

17 SPECIE PIONIERE Si definisce specie o pianta pioniera una specie vegetale che riesce a insediarsi per prima su dei terreni di recente formazione, come quelli derivati da frane o colate laviche, dune costiere o terreni in cui la vegetazione sia stata distrutta da incendi. Si tratta di piante in genere molto resistenti, che si adattano anche a suoli poco profondi e poveri di sostanze nutritive. Queste piante modificano il terreno e lo rendono più adatto ad altre specie più esigenti che si insedieranno successivamente.

18 SPECIE RUSTICHE Si definisce rustica una pianta in grado di adattarsi senza problemi a condizioni difficili relative sia al clima che al substrato. Più precisamente si definisce rustica una pianta capace di resistere a temperature basse, anche molto inferiori allo zero, senza riportare danni, in assenza di ripari e protezioni. In senso più ampio la definizione è stata estesa a piante in grado di sopportare forti sbalzi di temperatura e siccità prolungata e in grado di svilupparsi su qualunque tipo di terreno.

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21 ASPETTI MANUTENTIVI Sostenibilità manutentiva Sostenibilità nel tempo Presidio di impianto Intervento comunitario «I care»