PIANO DI MONTAGGIO, USO E SMONTAGGIO PONTEGGI (art. 136 comma 1 D.Lgs. 81/08)

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1 PIANO DI MONTAGGIO, USO E SMONTAGGIO PONTEGGI (art. 136 comma 1 D.Lgs. 81/08) Cantiere Ubicazione via Località Natura dell'opera Ponteggio a servizio di nuovo edificio da costruire Inizio lavori Durata lavori Ammontare presunto dei lavori Viterbo, lì IL PRESENTE PIANO E COMPOSTO DA 29 PAGINE + 3 PAGINE DI FIGURE PER UN TOTALE DI 32 PAGINE FIRMATE SU OGNI FOGLIO DAL REDATTORE DEL PIANO Firme Il datore di lavoro della ditta di montaggio Il redattore del piano Pag. 1 di 29

2 DATI GENERALI Ubicazione Città Descrizione lavori Ponteggio a servizio di nuovo edificio da costruire Inizio lavori Durata (gg) Importo presunto Recapito telefonico CANTIERE Nominativo Ragione sociale Indirizzo Città Recapito telefonico COMMITTENTE Nominativo Indirizzo Città Recapito telefonico RESPONSABILE DEI LAVORI Ragione sociale Datore di lavoro Indirizzo Città Tel. e FAX APPALTATORE Nominativo Indirizzo Città Recapito telefonico DIRETTORE TECNICO DI CANTIERE Nominativo Indirizzo Città Recapito telefonico Qualifica REDATTORE DEL PIANO Pag. 2 di 29

3 PONTEGGI DA UTILIZZARE PONTEGGIO Ponteggio Tubi e giunti Ponteggi Dalmine Gruppo Marcegaglia Denominazione Ponteggio a tubi e giunti Estensioni autorizzazioni Aut. ministeriale 21879/PR-7-A3 del 1984 ed estensione 29614/OM-4 Ministerialidel 1995 Ponteggio Telai prefabbricati a portale PILOSIO Denominazione P105 aut. Min /PR-7 del PONTEGGIO PONTEGGIO Ponteggio Telai prefabbricati a portale CASTELPONT Denominazione Portale 105 a boccole FAST aut. Min /PR-7_B-103 del Pag. 3 di 29

4 ELENCO IMPRESE ADDETTE AL MONTAGGIO / TRASFORMAZIONE / SMONTAGGIO SCHEDE IMPRESE ADDETTE AL MONTAGGIO / TRASFORMAZIONE / SMONTAGGIO Codice Ragione sociale Datore di lavoro Sede legale Città Telefono e FAX Iscrizione registro imprese Iscrizione CCIAA Impresa Codice Nominativo Matricola Data di nascita Luogo di nascita Residente in CAP e Città Telefono e FAX Titolo Data assunzione Qualifica PREPOSTO SQUADRA DI MONTAGGIO Organizzato da in data della durata di attestato di frequenza con verifica dell'apprendimento conseguito il CORSO BASE Pag. 4 di 29 Codice Nominativo Matricola Data di nascita Luogo di nascita Residente in CAP e Città Telefono e FAX DIPENDENTE

5 Titolo Data assunzione Qualifica Organizzato da in data della durata di attestato di frequenza con verifica dell'apprendimento conseguito il CORSO BASE Codice Nominativo Matricola Data di nascita Luogo di nascita Residente in CAP e Città Telefono e FAX Titolo Data assunzione Qualifica DIPENDENTE Organizzato da in data della durata di attestato di frequenza con verifica dell'apprendimento conseguito il CORSO BASE Codice Nominativo Matricola Data di nascita Luogo di nascita Residente in CAP e Città Telefono e FAX Titolo Data assunzione Qualifica DIPENDENTE Organizzato da in data della durata di attestato di frequenza con Pag. 5 di 29 CORSO BASE

6 verifica dell'apprendimento conseguito il Codice Nominativo Matricola Data di nascita Luogo di nascita Residente in CAP e Città Telefono e FAX Titolo Data assunzione Qualifica DIPENDENTE Organizzato da in data della durata di attestato di frequenza con verifica dell'apprendimento conseguito il CORSO BASE Pag. 6 di 29

7 PIANO DI MONTAGGIO Descrizione PONTEGGIO IN GENERALE Descrizione Prescrizioni Generali METODO Le presenti misure di sicurezza sono valide durante tutte le operazioni di montaggio/smontaggio del ponteggio, inteso nella sua globalità, e rappresentano, ai sensi dell'art. 136 comma 1 del dlgs n. 81/08, una parte del "Piano di applicazione generalizzata" che costituisce parte integrante del PiMUS (Piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio). PROCEDURA DI EMERGENZA IN CASO DI CADUTA DI UN LAVORATORE ARRESTATA DA UN DPI ANTICADUTA Si veda la relativa voce nel paragrafo INTEGRAZIONE VALUTAZIONE DEI RISCHI SOTTOPONTE SI DISCUTE IN AULA LA PROBLEMATICA DEL SOTTOPONTE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Tutti i lavoratori che eseguono il montaggio/smontaggio del ponteggio devono essere dotati dei seguenti DPI: 1. DPI anticaduta retrattile UNI EN 360, lunghezza cordino almeno 10,0 m, completo di 2 connettori di cui uno girevole. 2. Dispositivo di ancoraggio UNI EN 795 Classe B (anello di ancoraggio in fibra tessile). 3. Connettore UNI EN 362 ( pinza da ponteggio ). 4. Cordino anticaduta UNI EN Cordino di posizionamento UNI EN 354 di lunghezza regolabile da 2m a 1 m. 6. Imbracatura anticaduta UNI EN 361 con cintura di posizionamento UNI EN Guanti di protezione contro i rischi meccanici UNI EN 388, livelli prestazionali oppure Scarpe di sicurezza con suola imperforabile UNI EN 347, 344, 345, Casco di protezione UNI EN 397 con sottogola. 10. Occhiali protettivi contro agenti meccanici UNI EN 166, livelli prestazionali: -B (impatto a media energia contro particelle ad alta velocità); B (resistenza meccanica impatto a media energia); Classe ottica 1; Campo di utilizzo 5 (gas, vapori, spruzzi, fumi e polvere di dimensioni minori di 5 micrometri); N (antiappannante). 11 Facciale filtrante FFP3 UNI EN Occhiali da sole UNI EN 1836, potere filtrante 1 e Otoprotettori da utilizzarsi durante l'uso del trapano. Pag. 7 di 29

8 PIANO DI MONTAGGIO Ordine di montaggio dei blocchi 1 - blocco: C «Piano Terra e partenze in tubo/giunto anche su piano inclinato» 2 - blocco: D «Piani dal 1 all'ultimo» 3 - blocco: «Passo carraio in tubo/giunto» 4 - blocco: «mantovana» 5 - blocco: «Mensola interna in corrispondenza della linea di gronda» 6 - blocco: «Parapetto di sommità in tubo/giunto» 7 - blocco: «Piazzole di carico in tubo/giunto» Blocco: C Descrizione Piano Terra e partenze in tubo/giunto anche su piano inclinato PROCEDURA Descrizione Partenza con telai prefabbricati Descrizione estesa Partenza con basette (fisse o regolabili o inclinabili) ed elementi di ponteggi a telai (piano terra) MONTAGGIO PARTENZA A TELAI PREFABBRICATI Eseguire il tracciamento del ponteggio in base al disegno esecutivo. Il tracciamento può essere effettuato tramite la messa in opera di fili fissi, ad esempio in corrispondenza dei montanti interni (quelli dal lato dell'opera servita). Controllare che il tracciamento sia compatibile con il disegno esecutivo del ponteggio. Solo nel caso di partenza su terreno inclinato: se le caratteristiche del terreno rendono possibile la lavorazione dello stesso, rendere orizzontali le zone di terreno sulle quali dovranno poggiare le basette; se le caratteristiche del terreno non rendono possibile la lavorazione dello stesso (ad es. presenza di pavimentazione) posare le tavole di ripartizione del carico (o le piastre di ripartizione del carico) secondo l'inclinazione del terreno, e sopra di esse basette inclinabili, sempre che il ponteggio sia dotato di tali basette; se non è possibile realizzare ciò che è previsto in uno dei due punti precedenti, posare le tavole di ripartizione del carico (o le piastre di ripartizione del carico) orizzontalmente, utilizzando a tal fine cunei fissati al terreno (ad es. tramite viti o chiodi quando possibile). Su tali tavole posare le basette. In corrispondenza dei punti in cui si dovranno posizionare le basette, posizionare tavole di legno di spessore 4 o 5 cm (rispettando lo spessore eventualmente previsto nel libretto di autorizzazione ministeriale del ponteggio), oppure piastre (metalliche o di altro materiale) con funzione di elementi di ripartizione del carico. Quando, in conseguenza dell'impiego di basette regolabili, la parte superiore del 1 traverso viene portata ad un'altezza superiore a 205 cm, le piastre di base delle basette devono essere fissate (ad esempio tramite chiodi) agli elementi di ripartizione che, in questo caso, devono interessare almeno due montanti contigui, e le basi dei montanti di uno stesso telaio devono essere collegate tramite elemento in tubo/giunto. In ogni caso rispettare i disegni e le prescrizioni progettuali riportati nel progetto del ponteggio (Tavole 1, 2 e 3). Mettere in opera le basette. Mettere in opera i telai del piano terra, collegandoli tra loro con gli elementi (diagonali, correnti) previsti dal disegno esecutivo. Mettere eventualmente in opera i traversi di collegamento delle basi dei montanti (se la parte superiore del traverso ha altezza maggiore di 205 cm oppure se ciò è richiesto dal progetto). Operando dal piano di campagna (ossia dal basso) mettere in opera le tavole di impalcato del 1 PIANO, facendo attenzione a montare le tavole con botola dove previsto dal disegno esecutivo. Operando dal piano di campagna (ossia dal basso) mettere in opera gli ancoraggi se essi sono previsti dal disegno esecutivo in corrispondenza dei telai già montati. Operando dal piano di campagna (ossia dal basso) mettere in opera le scale in corrispondenza delle botole. Pag. 8 di 29 PROCEDURA Descrizione Partenza con elementi tubo/giunto Descrizione estesa Partenza con basette (fisse o regolabili o inclinabili) ed elementi in tubo/giunto, anche su piano inclinato (piano terra)

9 MONTAGGIO PARTENZA AD ELEMENTI IN TUBO/GIUNTO Eseguire il tracciamento del ponteggio in base al disegno esecutivo. Il tracciamento può essere effettuato tramite la messa in opera di fili fissi, ad esempio in corrispondenza dei montanti interni (quelli dal lato dell'opera servita). Controllare che il tracciamento sia compatibile con il disegno esecutivo del ponteggio. Solo nel caso di partenza su terreno inclinato: se le caratteristiche del terreno rendono possibile la lavorazione dello stesso, rendere orizzontali le zone di terreno sulle quali dovranno poggiare le basette; se le caratteristiche del terreno non rendono possibile la lavorazione dello stesso (ad es. presenza di pavimentazione) posare le tavole di ripartizione del carico (o le piastre di ripartizione del carico) secondo l'inclinazione del terreno, e sopra di esse basette inclinabili, sempre che il ponteggio sia dotato di tali basette; se non è possibile realizzare ciò che è previsto in uno dei due punti precedenti, posare le tavole di ripartizione del carico (o le piastre di ripartizione del carico) orizzontalmente, utilizzando a tal fine cunei fissati al terreno (ad es. tramite viti o chiodi quando possibile). Su tali tavole posare le basette. In corrispondenza dei punti in cui si dovranno posizionare le basette, posizionare tavole di legno di spessore 4 o 5 cm (rispettando lo spessore eventualmente previsto nel libretto di autorizzazione ministeriale del ponteggio), oppure piastre (metalliche o di altro materiale) con funzione di elementi di ripartizione del carico. Quando, in conseguenza dell'impiego di basette regolabili, la parte superiore del 1 traverso viene portata ad un'altezza superiore a 205 cm 1, le piastre di base delle basette devono essere fissate (ad esempio tramite chiodi) agli elementi di ripartizione che, in questo caso, devono interessare almeno due montanti contigui, e le basi dei montanti di una stessa stilata devono essere collegate tramite elemento in tubo/giunto. In ogni caso rispettare le prescrizioni progettuali e le indicazioni riguardanti le partenze in tubo/giunto riportate nelle tavole 2 e 3 del progetto. Mettere in opera le basette. Mettere in opera i montanti di tutte le campate, man mano collegandoli con i traversi e i correnti a quota terreno e a quota 1 IMPALCATO. Mettere eventualmente in opera i traversi di collegamento delle basi dei montanti di una stessa stilata. Operando dal piano di campagna (ossia dal basso) mettere in opera i telai sovrastanti alla partenza in tubo/giunto. Ciò è possibile per tutte le campate che partono dal piano orizzontale, mentre per le campate che partono dal piano inclinato, in alcuni casi non sarà possibile montare i telai dal basso, a causa dell'altezza del tubo di partenza troppo elevata. In tal caso è possibile montare i telai premontandoli a terra sul tubo di partenza - utilizzando spinotto e giunto ortogonale, e sollevando e mettendo in verticale la struttura formata da tubo e telaio. Operando dal piano di campagna (ossia dal basso) mettere in opera gli ancoraggi se essi sono previsti dal disegno esecutivo in corrispondenza dei telai già montati. Blocco: D Descrizione Piani dal 1 all'ultimo METODO Descrizione Metodo del montaggio di punta Descrizione estesa Metodo del montaggio di punta: Utilizzato per montare il 2 ordine di telai prefabbricati a portale. I telai vengono sovrapposti a quelli inferiori con movimentazione manuale che il lavoratore compie poggiando i piedi sulla scala di accesso al 1 impalcato. Dopo aver montato i due telai della campata terminale, con i piedi sempre sulla scala il lavoratore monta i parapetti, quindi accede alla campata protetta, aggancia un DPI anticaduta retrattile al traverso del telaio vicino alla campata ancora da montare e procede. MONTAGGIO CON IL METODO DI PUNTA 1 Consultare il libretto di autorizzazione ministeriale ogni volta che si tratta questo argomento, in quanto da libretto a libretto, nel corso degli anni, vi sono state delle evoluzioni. Pag. 9 di 29

10 Il metodo di montaggio qui illustrato riguarda tutti i piani del ponteggio, dal primo all'ultimo, in quanto il ponteggio viene montato, piano dopo piano, man mano che vengono costruiti i vari solai. Pertanto per ogni piano del ponteggio vi è sempre rischio di caduta dall'alto verso l'interno del ponteggio, ed il Tirante d'aria a disposizione verso l'interno del ponteggio è di circa 2 m, tranne in alcuni piani in cui il dislivello tra il piano dell'impalcato del ponteggio ed il solaio costruito sottostante è di circa 1 m, caso nel quale il rischio di caduta dall'alto viene considerato accettabile senza l'intervento di DPI anticaduta. Il metodo di seguito illustrato, anche fotograficamente, deve essere reinterpretato nel senso che, a partire dal 2 piano di ponteggio, gli elementi di ponteggio (telai ecc.) vengono portati in quota tramite la gru di cantiere. Pag. 10 di 29

11 In corrispondenza del 1 impalcato di una campata di estremità (destra o sinistra) vengono montate una tavola con botola e una scala; pertanto la scala collega il piano terra con il primo impalcato. Un lavoratore sale a circa metà altezza della scala e riceve dal lavoratore che opera a terra un telaio. Il lavoratore che opera sulla scala solleva il telaio e lo monta sopra il telaio inferiore. Il lavoratore scende dalla scala e si porta al piano terra. I due lavoratori smontano la tavola con botola e la rimontano invertendo la posizione della botola, in modo tale che la scala sia vicina alla stilata opposta a quella dove è già stato montato il telaio. Un lavoratore sale a circa metà della scala (nuova posizione) e riceve dal lavoratore che opera a terra un telaio. Il lavoratore che opera sulla scala solleva il telaio e lo monta sopra il telaio inferiore. Sempre operando con i piedi sulla scala, il lavoratore riceve i correnti che costituiscono il parapetto (sia di facciata che di testata), oppure, in sostituzione, il telaietto di facciata ed il cancelletto di testata, e li monta. Se l'impalcato interno è distante dall'opera servita più di 20 cm, il parapetto di facciata viene montato anche verso l'interno (parapetto interno). A questo punto la campata di estremità del ponteggio è provvista di parapetti, con l'eventuale eccezione del fermapiede, che comunque può essere montato dal lavoratore sempre operando sulla scala, oppure non appena salito sulla campata protetta dai parapetti. Il lavoratore sale sul 1 impalcato e collega il connettore (conforme a UNI EN 362) del proprio DPI anticaduta retrattile (conforme a UNI EN 360) al traverso del telaio più vicino alla campata adiacente priva di parapetto. Con la protezione del DPI anticaduta retrattile il lavoratore si porta sulla campata adiacente priva di parapetti, solleva tramite passamano un telaio, e lo monta sopra il telaio della stilata più vicina. Sempre operando nella campata da montare con la protezione del DPI anticaduta retrattile, il lavoratore riceve dall'altro lavoratore i correnti che costituiscono il parapetto e li monta; successivamente, ricevuti dall'altro lavoratore i fermapiede, li monta. E' fondamentale che il primo parapetto ad essere montato sia quello interno (verso l'opera servita) in quanto, essendovi tra l'impalcato del ponteggio e l'edificio circa 30 cm, è possibile una caduta anche verso l'interno del ponteggio. Procedendo nella maniera sopra indicata, si monta tutto il 1 piano, campata dopo campata. La stessa procedura viene adottata per montare il 2 piano. In questo caso i telai vengono portati in posizione non manualmente, ma tramite la gru di cantiere, tenendo in sospensione i telai grazie ad una forca le cui estremità sono angolate di 90 rispetto all'asse principale della forca, in modo che i telai non possano scivolare. Tale accorgimento può essere utilizzato anche per il montaggio del 1 piano. METODO Descrizione Metodo del passamano Descrizione estesa Metodo del passamano: Sollevare, abbassare, trasportare in piano con azione manuale gli elementi del ponteggio per portarli dal piano di campagna alla zona di montaggio e viceversa. MONTAGGIO CON IL METODO DEL PASSAMANO I lavoratori (in generale nel numero di 3) si posizionano ciascuno ad un piano del ponteggio e tutti sulla stessa verticale, cominciando dal piano terra. Il lavoratore posto più in basso solleva un elemento (ad es. telaio) e lo porta ad altezza tale che l'elemento possa essere preso dal lavoratore che si trova al piano superiore, il quale a sua volta solleva l'elemento per porgerlo al lavoratore che si trova sul piano ancora superiore. In generale, fermo restando l'obbligo di valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi (preferibilmente da effettuarsi nel POS), questo Metodo è da preferirsi per i primi due piani del ponteggio (quindi per un sollevamento fino ad altezza di 4,0 m), almeno quando vi sono squadre di montaggio formate da 3 lavoratori. In particolare il passamano viene in questo caso utilizzato solo per montare il 1 piano di ponteggio, in quanto per i successivi piani si provvede tramite la gru di cantiere. Blocco: Descrizione Passo carraio in tubo/giunto Descrizione Passo carraio in tubo/giunto Descrizione estesa Ponteggio con passo carraio in tubo/giunto PROCEDURA Pag. 11 di 29

12 MONTAGGIO PASSO CARRAIO IN TUBO/GIUNTO I lavoratori A e B sono collegati ciascuno ad un sistema anticaduta costituito da: a) un dispositivo di ancoraggio UNI EN 795 (anello di ancoraggio) in corrispondenza dell'impalcato superiore; b) un DPI anticaduta retrattile; c) un'imbracatura anticaduta. Se il passo carraio è previsto ad un'altezza fino a 5,40 m, gli elementi possono essere movimentati manualmente, sempre che la valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi non indichi la necessità di movimentazione meccanizzata. Il lavoratore A e il lavoratore B, ciascuno posto ad un'estremità del varco carraio, montano le briglie inferiori, poi quelle superiori, poi i traversi laterali (ossia quelli in corrispondenza delle stilate prospicienti il varco carraio). Il lavoratore A appoggia alle briglie inferiori una serie di tavole in legno l'una accostata all'altra, con l'asse principale parallelo alla stilata, per realizzare un impalcato provvisorio che gli permetta di raggiungere la mezzeria delle briglie inferiori. Le tavole hanno spessore 5 cm e sono munite, sulla parte inferiore, di tavolette sporgenti che impediscono alle tavole stesse spostamenti laterali. Utilizzando l'impalcato provvisorio, il lavoratore A monta i montanti di mezzeria (oppure il telaio di mezzeria se la stilata interrotta deve proseguire con telai prefabbricati), poi il traverso (o i traversi) di mezzeria, i parapetti, le diagonali, ed infine l'ancoraggio di mezzeria. Il lavoratore A ritorna nella campata prospiciente il varco carraio. I lavoratori A e B montano i due ancoraggi in corrispondenza delle due stilate prospicienti il varco carraio. Blocco: Descrizione mantovana METODO Descrizione Metodo del DPI di trattenuta Descrizione estesa Metodo del DPI di trattenuta: utilizzare un sistema di trattenuta composto da imbracatura, connettore e cordino di trattenuta collegato ad un elemento del ponteggio. Il ponteggio deve garantire la resistenza richiesta nel caso vi sia una caduta con dislivello massimo di 60 cm. MONTAGGIO COL METODO DEL DPI DI TRATTENUTA La mantovana deve essere montata non appena possibile, ossia non appena sono montati i telai a cui essa deve essere collegata. Si può evitare il montaggio di quelle parti della mantovana che dovessero rendere difficile l'eventuale sollevamento di carichi o la visuale dal basso o viceversa (per esempio al gruista che soleva gli elementi di ponteggio). In tale caso i lavoratori non devono passare o sostare al di sotto dell'area dove avviene lo smontaggio. Pag. 12 di 29

13 Un lavoratore deve effettuare un'operazione di montaggio in una zona di ponteggio priva di parapetti, ma dotata di strutture (ad esempio mantovana). Il lavoratore, stando in posizione protetta da parapetti, indossa una imbracatura anticaduta e di posizionamento, ossia conforme sia a UNI EN 361 e sia a UNI EN 358, e collega una estremità del proprio cordino di posizionamento (conforme a UNI EN 358) ad uno degli anelli a D presenti nell'imbracatura. Il lavoratore collega l'altra estremità del cordino di posizionamento ad una struttura del ponteggio (ad es. montante), in modo tale che, durante il movimento, il vincolo posto dal cordino rigido non gli faccia raggiungere zone in cui è presente il rischio di caduta dall'alto. In alternativa al metodo descritto nel punto precedente è possibile per il lavoratore raggiungere una zona con pericolo di caduta dall'alto e collegare il proprio cordino di posizionamento ad una struttura resistente, in modo tale che il dislivello massimo di caduta sia di 60 cm. Il lavoratore, utilizzando il DPI descritto, effettua il montaggio degli elementi della mantovana, aiutato da un altro lavoratore che utilizza la stessa procedura sopra descritta. Blocco: Descrizione Mensola interna in corrispondenza della linea di gronda METODO Descrizione Metodo del DPI di trattenuta Descrizione estesa Metodo del DPI di trattenuta: utilizzare un sistema di trattenuta composto da imbracatura, connettore e cordino di trattenuta collegato ad un elemento del ponteggio. Il ponteggio deve garantire la resistenza richiesta nel caso vi sia una caduta con dislivello massimo di 60 cm. MONTAGGIO COL METODO DEL DPI ANTICADUTA Stando al penultimo piano, già dotato di parapetto, anche internamente, due lavoratori mettono in opera i traversi a sbalzo che costituiranno il supporto per la mensola a sbalzo interno con sottostante sottoponte. Successivamente, sempre da posizione protetta contro le cadute dall'alto, mettono in opera i puntoni, che saranno collegati ai traversi tramite: giunto girevole per lo sbalzo inferiore (sottoponte) e giunto ortogonale per lo sbalzo superiore (mensola), in quanto, in quest'ultimo caso, il puntone non viene collegato direttamente al traverso, ma al corrente che collega i traversi (si veda il particolare in Tavola 2). Successivamente i due lavoratori mettono in opera tavole di impalcato in legno di spessore 5 cm per costruire l'impalcato della mensola interna e del sottoponte della mensola interna. Tali tavole devono sovrapporsi in corrispondenza dei traversi per almeno 40 cm e devono essere assicurate contro gli spostamenti e i ribaltamenti, tramite chiodatura tra le stesse e bloccaggio ai traversi con giunto ortogonale (si veda figura A). Durante tutte le operazioni sopra descritte, se i lavoratori non giungono perfettamente con le mani nei punti ove devono installare i giunti, terminano l'operazione salendo al piano superiore, già montato e dotato di parapetti sia interni che esterni. Nella posizione indicata nella figura B il lavoratore (o i lavoratori) si collega comunque ad un DPI anticaduta (retrattile o meno) ancorato al traverso del telaio più vicino alla posizione di lavoro (vedi figure B e C). Così protetto contro le cadute dalll'alto il lavoratore può infilare le mani attraverso il parapetto per completare il montaggio dell'impalcato della mensola, compresi i giunti di unione tra traverso della mensola e puntone. Se l'operazione è troppo difficile il lavoratore può smontare il parapetto interno dell'ultimo piano, sempre che ormai la distanza tra tetto inclinato e impalcato della mensola interna sia al massimo di qualche centimetro. Quando quest'ultima condizione è raggiunta, il parapetto interno dell'ultimo piano può essere smontato, perché ormai inutile. Blocco: Descrizione Parapetto di sommità in tubo/giunto Pag. 13 di 29 METODO Descrizione Metodo del DPI di trattenuta Descrizione estesa Metodo del DPI di trattenuta: utilizzare un sistema di trattenuta composto da imbracatura, connettore e cordino di trattenuta collegato ad un

14 MONTAGGIO COL METODO DEL DPI ANTICADUTA elemento del ponteggio. Il ponteggio deve garantire la resistenza richiesta nel caso vi sia una caduta con dislivello massimo di 60 cm. Due lavoratori salgono all'ultimo piano, dotato di parapetto esterno e di mensola interna praticamente attaccata alla falda del tetto. Pertanto per essi non vi è alcun rischio di caduta dall'alto per mancanza di parapetti. Tuttavia, a causa di possibile assunzione di posizioni scomode o squilibrate durate il montaggio del parapetto di sommità, entrambi i lavoratori, prima di iniziare le operazioni di montaggio, collegano la propria imbracatura anticaduta ad un DPI retrattile UNI EN 360 (oppure un DPI anticaduta a cordino), ed il DPI al traverso superiore del telai di ponteggio più vicino a loro. Ciò significa che ciascun lavoratore deve collegare il proprio DPI anticaduta ad un telai differente, e che deve cambiare telaio ogni volta che si sposta di campata in campata (si veda la figura C). Così protetti contro eventuali cadute dall'alto, i lavoratori montano i montanti del parapetto di sommità, li collegano immediatamente, tramite un traverso, alla parte superiore dei montanti dei telai. Di seguito montano il parapetto di sommità, completo di fermapiede, in conformità al progetto. In nessun caso, durante queste operazioni, i lavoratori devono salire sul tetto. Blocco: Descrizione Piazzole di carico in tubo/giunto Descrizione Piazzola di carico in tubo/giunto Descrizione estesa Ponteggio con piazzola di carico in tubo/giunto PROCEDURA MONTAGGIO PIAZZOLA DI CARICO IN TUBO/GIUNTO I lavoratori A e B, stando sull'impalcato inferiore a quello della piazzola di carico, in posizione protetta dai parapetti, montano i traversi a sbalzo già precollegati al puntone ed al tirante, in modo da fissare la base del puntone al montante del telaio e, subito prima o subito dopo, il tirante alla parte superiore del telaio. Il lavoratore A sale sull'impalcato superiore, munito di parapetto su tutti i lati (compreso quello della piazzola) e collega il proprio DPI anticaduta retrattile al traverso del telaio più vicino alla piazzola (vedi figura B). Il lavoratore A, aiutato dal lavoratore B che si trova sull'impalcato inferiore, mette in opera in sequenza: i morali in legno, le tavole di impalcato della mensola, i montanti della mensola, i montanti, i correnti ed il fermapiede del parapetto, la diagonale in pianta della mensola (fissata tramite giunto ortogonale ad un montante esterno e ad un montante interno della mensola). In ogni caso, durante questa operazione è vietato a chiunque sostare al di sotto dell'area interessata. Pag. 14 di 29

15 PIANO D'USO Tutti gli utilizzatori del ponteggio si devono attenere alle seguenti istruzioni. Nessun elemento del ponteggio deve essere rimosso o modificato. Ad esempio: i parapetti non devono essere rimossi (neanche parzialmente) per poter eseguire lavorazioni sull'opera servita (edificio); gli ancoraggi non devono essere rimossi, allentati o modificati; le tavole di impalcato non devono essere rimosse, neanche provvisoriamente. Gli impalcati devono essere utilizzati in conformità alle previsioni del progetto (disegno esecutivo) del ponteggio. Pertanto essi possono essere esclusivamente caricati con il carico accidentale previsto nel progetto (disegno esecutivo), ossia 300 dan/m 2 per i ponteggi da costruzione, per il ponteggio qui trattato. Sono possibili condizioni di carico differenti, sempre in conformità al progetto. Il numero di impalcati che è possibile caricare (quindi utilizzare) contemporaneamente è indicato nel progetto (disegno esecutivo) e deve essere assolutamente rispettato. Le piazzole di carico devono essere caricate con il carico di progetto, ossia 600 dan/m 2. Sopra gli impalcati è vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneo dei materiali ed attrezzi necessari ai lavori. Non è consentito aggiungere al ponteggio elementi (ad esempio teli per la protezione dagli schizzi o dalla polvere, cartelloni pubblicitari ecc.) se tali elementi non sono espressamente previsti dal progetto, e se non vengono montati dall'impresa incaricata del montaggio/smontaggio del ponteggio. Nel caso specifico sono previsti dal progetto teli di protezione con permeabilità all'aria pari al 65%, da non montare su tutti i parapetti di sommità. Le botole che consentono il passaggio da un piano all'altro del ponteggio tramite scala devono essere sempre chiuse, tranne che per il periodo strettamente necessario a permettere il passaggio dei lavoratori. Pertanto, ogni volta che si apre una botola per passarvi attraverso, immediatamente dopo aver effettuato il passaggio occorre richiudere la botola stessa. L'eventuale impianto elettrico (di illuminazione, di allarme, di alimentazione di attrezzature, di protezione dalle scariche atmosferiche) deve essere installato sul ponteggio in conformità al progetto (disegno esecutivo), e comunque da impresa autorizzata ai sensi del DM 37/08. Le protezioni contro la caduta dall'alto di oggetti messe a disposizione dal ponteggio (parasassi) sono concepite come protezioni standard per lavorazioni standard, e come tali contenute anche nell'autorizzazione ministeriale del ponteggio. L'Impresa (o le imprese) utilizzatrici del ponteggio devono confrontare tali protezioni con i rischi di proiezione di oggetti (al di fuori del ponteggio e quindi verso il basso) provocati dalle lavorazioni che dovranno essere eseguite sul ponteggio. Nel caso la valutazione di tali rischi evidenzi che le protezioni standard in dotazione al ponteggio siano insufficienti, si dovranno prevedere misure tecniche / procedurali per eliminare tali rischi, misure cioè atte ad incidere sulle lavorazioni, e non sul ponteggio. Nel caso tali rischi permangano, e sia necessario aumentare alcune delle protezioni in dotazione al ponteggio (ad es. aumentando la larghezza dell'area di interdizione al transito al piano terra, oppure installando graticci a maglie strette o protezioni prive di aperture in corrispondenza di alcuni piani), le imprese interessate devono comunicare la problematica riscontrata all'impresa responsabile della progettazione e del montaggio del ponteggio, la quale provvederà ad integrare la documentazione tecnico-progettuale del ponteggio e, di conseguenza, ad apportare al ponteggio le necessarie modifiche. Se la valutazione dei rischi (in generale sviluppata nel Piano Operativo di Sicurezza) di un'impresa utilizzatrice del ponteggio evidenzia che le lavorazioni da effettuare sul ponteggio provocheranno sollecitazioni (ad es. sollecitazioni dinamiche) non previste dal progetto (disegno esecutivo) del ponteggio, l'impresa interessata non deve utilizzare il ponteggio per quelle lavorazioni particolari fino a quando l'impresa installatrice del ponteggio non abbia aggiornato su tale problematica la documentazione progettuale del ponteggio, e non abbia di conseguenza operato le necessarie modifiche al ponteggio. Le imprese utilizzatrici del ponteggio devono confrontare, in sede di redazione del proprio Piano Operativo di Sicurezza (POS), le caratteristiche del ponteggio con le esigenze e caratteristiche delle lavorazioni che intendono svolgere sul ponteggio, mettendo in atto le procedure di richiesta Pag. 15 di 29

16 illustrate nei punti precedenti nel caso in cui si evidenziassero rischi non sufficientemente eliminati o minimizzati dal ponteggio così come montato. Fermo restando che dovranno essere in generale il PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO del cantiere ed il Piano Operativo di Sicurezza (POS) delle singole imprese utilizzatrici del ponteggio a stabilire quali dispositivi di protezione individuale debbano essere utilizzati dai lavoratori sul ponteggio, in via generale tali DPI sono: elmetto di protezione conforme a UNI EN 397 obbligatoriamente dotato di sottogola, calzature di sicurezza con suola imperforabile. Non è ammesso l'uso del ponteggio da parte di chiunque (anche liberi professionisti o rappresentanti di Pubbliche Amministrazioni o Organi di Vigilanza) senza l'utilizzo almeno - di tali dispositivi di protezione individuale. Il presente Piano d'uso del ponteggio deve essere integrato con le prescrizioni relative alle lavorazioni specifiche che si devono svolgere sul ponteggio, se tali prescrizioni coinvolgono l'uso del ponteggio. Tali prescrizioni possono essere riportate nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (o Piano Sostitutivo di Sicurezza) del cantiere e nel Piano Operativo di Sicurezza (POS) delle singole imprese utilizzatrici del ponteggio. Durante l'uso del ponteggio il responsabile del cantiere, ad intervalli periodici e dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavoro, deve assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti (6 dan x m), della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando l'eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti. Durante l'uso del ponteggio il datore di lavoro della ditte/delle ditte utilizzatrici deve provvedere affinché il ponteggio sia conservato in efficienza per l intera durata del lavoro (dlgs n. 81/08, art. 136, comma 6). A tale proposito deve essere elaborato un documento che attesti le operazioni di verifica sulla falsariga del par. 2 dell Allegato XIX al dlgs n. 81/08. Ad intervalli periodici o dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungate interruzioni del lavoro il preposto della/delle ditte utilizzatrici del ponteggio deve assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando l eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti (art. 137 comma 1 del dlgs n. 81/08). Prima dello smontaggio del ponteggio le imprese esecutrici devono avere cura di rimuovere dagli impalcati del ponteggio qualunque materiale, compresa polvere in grande quantità, che potrebbero cadere sui lavoratori addetti allo smontaggio nel momento di smontaggio degli impalcati. Durante l'uso del ponteggio i lavoratori devono abbandonare lo stesso quando il vento supera i 57 km/h (velocità del vento di fuori servizio previsto dalla circolare del ministero del lavoro n. 44/1990). In ogni caso il preposto deve dare ordine di abbandonare il ponteggio quando riscontri che il ponteggio si muove sensibilmente sotto l'azione del vento o i lavoratori hanno difficoltà a muoversi a causa dell'azione del vento. Durante l'uso del ponteggio i lavoratori devono abbandonare lo stesso in presenza di pioggia o temporali. In tal caso devono allontanarsi dalla base del ponteggio di almeno 5 metri. Pag. 16 di 29

17 PIANO DI SMONTAGGIO Ordine di smontaggio dei blocchi 1 - blocco: «Piazzole di carico in tubo/giunto» 2 - blocco: «Parapetto di sommità in tubo/giunto» 3 - blocco: «Mensola interna in corrispondenza della linea di gronda» 4 - blocco: D «Piani dal 1 all'ultimo» 5 - blocco: «mantovana» 6 - blocco: «Passo carraio in tubo/giunto» 7 - blocco: C «Piano Terra e partenze in tubo/giunto anche su piano inclinato» Blocco: Descrizione Piazzole di carico in tubo/giunto Descrizione Piazzola di carico in tubo/giunto Descrizione estesa Ponteggio con piazzola di carico in tubo/giunto PROCEDURA SMONTAGGIO PIAZZOLA DI CARICO IN TUBO/GIUNTO Il lavoratore A sale sull'impalcato superiore, munito di parapetto su tutti i lati e collega il proprio DPI anticaduta retrattile al traverso del telaio più vicino alla piazzola (vedi figura B). Il lavoratore A, aiutato dal lavoratore B che si trova sull'impalcato inferiore, smonta in sequenza: i montanti, i correnti ed il fermapiede del parapetto, la diagonale in pianta della mensola (fissata tramite giunto ortogonale ad un montante esterno e ad un montante interno della mensola), i montanti della mensola, le tavole di impalcato della mensola, i morali in legno. Successivamente scende al piano inferiore. I lavoratori A e B, stando sull'impalcato inferiore a quello della piazzola di carico, in posizione protetta dai parapetti, smontano i traversi a sbalzo già precollegati al puntone ed al tirante, collegando preventivamente il complesso di tubi ad una fune saldamente ancorata ad un traverso superiore del ponteggio, in modo da evitare che i tubi cadano in basso durante lo smontaggio. In ogni caso, durante questa operazione è vietato a chiunque sostare al di sotto dell'area interessata. Blocco: Descrizione Parapetto di sommità in tubo/giunto METODO Descrizione Metodo del DPI di trattenuta Descrizione estesa Metodo del DPI di trattenuta: utilizzare un sistema di trattenuta composto da imbracatura, connettore e cordino di trattenuta collegato ad un elemento del ponteggio. Il ponteggio deve garantire la resistenza richiesta nel caso vi sia una caduta con dislivello massimo di 60 cm. SMONTAGGIO COL METODO DEL DPI ANTICADUTA Due lavoratori salgono all'ultimo piano, dotato di parapetto esterno e di mensola interna praticamente attaccata alla Pag. 17 di 29

18 falda del tetto. Pertanto per essi non vi è alcun rischio di caduta dall'alto per mancanza di parapetti. Tuttavia, a causa di possibile assunzione di posizioni scomode o squilibrate durate il montaggio del parapetto di sommità, entrambi i lavoratori, prima di iniziare le operazioni di smontaggio, collegano la propria imbracatura anticaduta ad un DPI retrattile UNI EN 360 (oppure un DPI anticaduta a cordino), ed il DPI al traverso superiore del telai di ponteggio più vicino a loro. Ciò significa che ciascun lavoratore deve collegare il proprio DPI anticaduta ad un telaio differente, e che deve cambiare telaio ogni volta che si sposta di campata in campata (si veda la figura C). Così protetti contro eventuali cadute dall'alto, i lavoratori smontano i correnti del parapetto di sommità, il fermapiede del parapetto di sommità, il traverso che collega il montante del parapetto al telaio ed infine il montante del parapetto di sommità. In nessun caso, durante queste operazioni, i lavoratori devono salire sul tetto. Blocco: Descrizione Mensola interna in corrispondenza della linea di gronda METODO Descrizione Metodo del DPI di trattenuta Descrizione estesa Metodo del DPI di trattenuta: utilizzare un sistema di trattenuta composto da imbracatura, connettore e cordino di trattenuta collegato ad un elemento del ponteggio. Il ponteggio deve garantire la resistenza richiesta nel caso vi sia una caduta con dislivello massimo di 60 cm. SMONTAGGIO COL METODO DEL DPI ANTICADUTA Stando al penultimo piano, ancora dotato di parapetto, anche internamente, due lavoratori smontano l'impalcato della mensola a sbalzo interno e del sottoponte di tale mensola. Successivamente, sempre da posizione protetta contro le cadute dall'alto, smontano i puntoni e i traversi. Durante tutte le operazioni sopra descritte, se i lavoratori non giungono perfettamente con le mani nei punti ove devono installare i giunti, terminano l'operazione salendo al piano superiore, ancora montato e dotato di parapetti sia interni che esterni. Nella posizione indicata nella figura B il lavoratore (o i lavoratori) si collega comunque ad un DPI anticaduta (retrattile o meno) e lo collega al traverso del telaio più vicino alla sua posizione di lavoro (vedi figure B e C). Così protetto contro le cadute dalll'alto il lavoratore può completare lo montaggio dell'impalcato della mensola, compresi i giunti di unione tra traverso della mensola e puntone. Blocco: D Descrizione Piani dal 1 all'ultimo METODO Descrizione Metodo del montaggio di punta Descrizione estesa Metodo del montaggio di punta: Utilizzato per montare il 2 ordine di telai prefabbricati a portale. I telai vengono sovrapposti a quelli inferiori con movimentazione manuale che il lavoratore compie poggiando i piedi sulla scala di accesso al 1 impalcato. Dopo aver montato i due telai della campata terminale, con i piedi sempre sulla scala il lavoratore monta i parapetti, quindi accede alla campata protetta, aggancia un DPI anticaduta retrattile al traverso del telaio vicino alla campata ancora da montare e procede. MONTAGGIO CON IL METODO DI PUNTA Un lavoratore sale su un impalcato di qualunque piano e si porta su una campata di estremità (destra o sinistra). Il lavoratore collega il connettore (conforme a UNI EN 362) del proprio DPI anticaduta retrattile (conforme a UNI EN 360) al traverso del telaio della stilata adiacente alla stilata di estremità. Sempre operando nella campata di estremità con la protezione del DPI anticaduta retrattile, il lavoratore smonta i correnti che costituiscono il parapetto di testata, il fermapiede di testata, oppure il parapetto di testata prefabbricato, e li passa manualmente al lavoratore che opera in basso, oppure li imbraca e li fa portare in basso tramite la gru di cantiere.e' fondamentale che l'ultimo parapetto ad essere smontato sia quello interno (verso Pag. 18 di 29

19 l'opera servita) in quanto, essendovi tra l'impalcato del ponteggio e l'edificio circa 30 cm, è possibile una caduta anche verso l'interno del ponteggio. Infine smonta il telaio di estremità. Il lavoratore si porta sulla campata adiacente, ancora provvista di parapetti, scollega il DPI e lo collega al telaio della stilata più intera (in pratica sposta il DPI di 1,80 metri). Procede come sopra e smonta l'intera campata. Arrivato all'ultima campata da smontare il lavoratore scende dall'impalcato e si porta sull'impalcato sottostante. In corrispondenza dell'impalcato della campata di estremità in smontaggio (destra o sinistra), se non già presenti nel ponteggio da smontare vengono montate una tavola con botola e una scala; pertanto la scala collega l'impalcato di sopra con quello di sotto. Un lavoratore sale a circa metà altezza della scala e smonta i correnti che costituiscono il parapetto di facciata, i fermapiede, le spine a verme di collegamento assiale tra i telai, ed infine il telaio della stilata più vicina, passandoli manualmente al lavoratore che opera al piano inferiore, il quale a sua volta li passa manualmente ad un lavoratore che opera a terra. Il lavoratore scende dalla scala e si porta sull'impalcato di sotto. I due lavoratori smontano la tavola con botola e la rimontano invertendo la posizione della botola, in modo tale che la scala sia vicina alla stilata opposta a quella dove è già stato smontato il telaio. Un lavoratore sale a circa metà della scala (nuova posizione), smonta le spine a verme ed il telaio della stilata più vicina, passandoli manualmente al lavoratore che opera al piano inferiore, il quale a sua volta li passa manualmente ad un lavoratore che opera a terra. Procedendo nella maniera sopra indicata si smonta tutto il piano, campata dopo campata. Tutte le operazioni sopra descritte vengono ripetute per smontare gli altri piani. Una volta smontati tutti gli elementi del 1 piano (compresi i telai e non comprese le tavole di impalcato), i lavoratori, entrambi operando sul piano terra, smontano dal basso le tavole del 1 impalcato (piano). METODO Descrizione Metodo del passamano Descrizione estesa Metodo del passamano: Sollevare, abbassare, trasportare in piano con azione manuale gli elementi del ponteggio per portarli dal piano di campagna alla zona di montaggio e viceversa. SMONTAGGIO CON IL METODO DEL PASSAMANO I lavoratori (in generale nel numero di 3) si posizionano ciascuno ad un piano del ponteggio e tutti sulla stessa verticale, cominciando dal piano terra. Il lavoratore posto più in alto abbassa un elemento (ad es. telaio) e lo porta ad altezza tale che l'elemento possa essere preso dal lavoratore che si trova al piano inferiore, il quale a sua volta abbassa l'elemento per porgerlo al lavoratore che si trova al piano ancora inferiore (generalmente piano terra). In generale, fermo restando l'obbligo di valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi (preferibilmente da effettuarsi nel POS), questo Metodo è da preferirsi per i primi due piani del ponteggio (quindi per un abbassamento di quota di 4,0 m), almeno quando vi sono squadre di montaggio formate da 3 lavoratori. In particolare il passamano viene in questo caso utilizzato solo per smontare il 1 piano di ponteggio, in quanto per i successivi piani si provvede tramite la gru di cantiere. Blocco: Descrizione mantovana METODO Descrizione Metodo del DPI di trattenuta Descrizione estesa Metodo del DPI di trattenuta: utilizzare un sistema di trattenuta composto da imbracatura, connettore e cordino di trattenuta collegato ad un elemento del ponteggio. Il ponteggio deve garantire la resistenza richiesta nel caso vi sia una caduta con dislivello massimo di 60 cm. SMONTAGGIO COL METODO DEL DPI DI TRATTENUTA La mantovana deve essere smontata il più tardi possibile, ossia subito prima dei telai che la sostengono. Alcune parti di mantovana possono essere smontati prima se interferiscono con la movimentazione dei carichi o impediscono la necessaria visuale ai lavoratori (ad esempio al gruista che movimenta gli elementi di ponteggio con la gru). In tale caso i lavoratori non devono passare o sostare al di sotto dell'area dove avviene lo smontaggio. Un lavoratore deve effettuare un'operazione di smontaggio in una zona di ponteggio priva di parapetti, ma dotata di Pag. 19 di 29

20 strutture (ad esempio mantovana). Il lavoratore, stando in posizione protetta da parapetti, indossa una imbracatura anticaduta e di posizionamento, ossia conforme sia a UNI EN 361 e sia a UNI EN 358, e collega una estremità del proprio cordino di posizionamento (conforme a UNI EN 358) ad uno degli anelli a D presenti nell'imbracatura. Il lavoratore collega l'altra estremità del cordino di posizionamento ad una struttura del ponteggio (ad es. montante), in modo tale che, durante il movimento, il vincolo posto dal cordino rigido non gli faccia raggiungere zone in cui è presente il rischio di caduta dall'alto. In alternativa al metodo descritto nel punto precedente è possibile per il lavoratore raggiungere una zona con pericolo di caduta dall'alto e collegare il proprio cordino di posizionamento ad una struttura resistente, in modo tale che il dislivello massimo di caduta sia di 60 cm. Il lavoratore, utilizzando il DPI descritto, effettua lo smontaggio degli elementi della mantovana, aiutato da un altro lavoratore che utilizza la stessa procedura sopra descritta. Blocco: Descrizione Passo carraio in tubo/giunto Descrizione Passo carraio in tubo/giunto Descrizione estesa Ponteggio con passo carraio in tubo/giunto PROCEDURA SMONTAGGIO PASSO CARRAIO TUBO/GIUNTO I lavoratori A e B sono collegati ciascuno ad un sistema anticaduta costituito da: a) un dispositivo di ancoraggio UNI EN 795 (anello di ancoraggio) in corrispondenza dell'impalcato superiore; b) un DPI anticaduta retrattile; c) un'imbracatura anticaduta. Se il passo carraio è previsto ad un'altezza fino a 5,40 m, gli elementi possono essere movimentati manualmente, sempre che la valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi non indichi la necessità di movimentazione meccanizzata. Il lavoratore A appoggia alle briglie inferiori una serie di tavole in legno l'una accostata all'altra, con l'asse principale parallelo alla stilata, per realizzare un impalcato provvisorio che gli permetta di raggiungere la mezzeria delle briglie inferiori. Le tavole hanno spessore 5 cm e sono munite, sulla parte inferiore, di tavolette sporgenti che impediscono alle tavole stesse spostamenti laterali. Utilizzando l'impalcato provvisorio, il lavoratore A smonta l'ancoraggio di mezzeria, i parapetti, i montanti di mezzeria (oppure il telaio di mezzeria se la stilata interrotta è costituita da telai prefabbricati), poi il traverso (o i traversi) di mezzeria, le diagonali (con l'aiuto del lavoratore B). Il lavoratore A ritorna nella campata prospiciente il varco carraio. Il lavoratore A e il lavoratore B, ciascuno posto ad un'estremità del varco carraio, smontano le briglie inferiori, poi quelle superiori, poi i traversi laterali (ossia quelli in corrispondenza delle stilate prospicienti il varco carraio). I lavoratori A e B smontano i due ancoraggi in corrispondenza delle due stilate prospicienti il varco carraio. Blocco: C Descrizione Piano Terra e partenze in tubo/giunto anche su piano inclinato PROCEDURA Descrizione Partenza con telai prefabbricati Descrizione estesa Partenza con basette (fisse o regolabili o inclinabili) ed elementi di ponteggi a telai (piano terra) SMONTAGGIO PONTEGGIO CON PARTENZA A TELAI PREFABBRICATI Pag. 20 di 29

21 Operando dal piano di campagna (ossia dal basso) smontare le tavole di impalcato del 1 PIANO, comprese le tavole con botola e la relativa scala. Rimuovere gli ancoraggi eventualmente in opera in corrispondenza dei telai del piano terra in smontaggio. Smontare gli eventuali traversi di collegamento delle basi dei montanti. Smontare diagonali, correnti e telai del piano terra. Smontare le basette e le tavole (o elementi) di ripartizione del carico. PROCEDURA Descrizione Partenza con elementi tubo/giunto Descrizione estesa Partenza con basette (fisse o regolabili o inclinabili) ed elementi in tubo/giunto, anche su piano inclinato (piano terra) SMONTAGGIO PARTENZA IN TUBO/GIUNTO Operando dal piano di campagna (ossia dal basso) smontare le tavole di impalcato del 1 PIANO, comprese le tavole con botola e la relativa scala. Smontare gli ancoraggi eventualmente in opera in corrispondenza dei montanti interni del piano terra in smontaggio. Smontare gli eventuali traversi di collegamento delle basi dei montanti (presenti se la parte superiore del traverso ha altezza maggiore di 205 cm). Smontare diagonali, correnti e montanti del piano terra. Smontare le basette e le tavole (o elementi) di ripartizione del carico. Pag. 21 di 29

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