MISURE di CONSERVAZIONE SPECIFICHE e PIANI di GESTIONE per i SITI della RETE NATURA 2000 GESTITI dalla PROVINCIA di RAVENNA. Ravenna, 17 aprile 2012
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1 MISURE di CONSERVAZIONE SPECIFICHE e PIANI di GESTIONE per i SITI della RETE NATURA 2000 GESTITI dalla PROVINCIA di RAVENNA Ravenna, 17 aprile 2012
2 La direttiva 92/43/CEE Habitat ha come obiettivo la salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo. La direttiva non tutela a tappeto il territorio, ma elenca una serie di alcuni habitat e specie (vegetali ed animali, uccelli esclusi) che gli Stati membri devono conservare all interno di siti di importanza comunitaria (SIC) appositamente individuati, il cui insieme costituisce la Rete Natura 2000.
3 La direttiva 09/147/UE Uccelli (ex-direttiva 79/409/CEE) ha come obiettivo la salvaguardia degli uccelli selvatici europei. La direttiva elenca una serie di specie di uccelli che gli Stati membri devono conservare all interno di zone di protezione speciale (ZPS) appositamente individuate perché particolarmente importanti per diverse fasi del ciclo biologico degli uccelli, il cui insieme, con i SIC, costituisce la Rete Natura 2000.
4 L Unione Europea attua Rete Natura 2000 mediante due strumenti finanziari: - LIFE, per gli interventi diretti di conservazione del territorio e della biodiversità; - PSR per l indennizzo e l incentivo dei proprietari dei terreni. Inoltre, i siti Natura 2000 sono prioritari per tutti gli altri finanziamenti europei.
5 Siti di Importanza Comunitaria Valli di Argenta (parte) Valli di Comacchio (parte) Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio (parte) Punte Alberete, Valle Mandriole Bardello; Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina Pineta di Cervia Salina di Cervia Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano Pineta di Classe Vena del Gesso Romagnola (parte) Alta Valle del Torrente Sintria Alto Senio Podere Pantaleone Pietramora, Ceparano, Rio Cozzi, Terra del Sole (parte) Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno (parte) Bacini di Russi e Fiume Lamone Calanchi Pliocenici dell Appennino Faentino Relitto del Paguro
6 SIC
7 Zone di Protezione Speciale Valle del Mezzano, Valle Pega (parte) Valli di Argenta (parte) Valli di Comacchio (parte) Vene di Bellocchio, Sacca di Bellocchio, Foce del Fiume Reno, Pineta di Bellocchio (parte) Punte Alberete, Valle Mandriole Bardello Pineta di San Vitale, Bassa del Pirottolo Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo Salina di Cervia Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano Pineta di Classe Vena del Gesso Romagnola (parte) Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno (parte) Bacini di Russi e Fiume Lamone Bacini di Conselice Bacini ex-zuccherificio di Mezzano Bacini di Massalombarda
8 ZPS
9 Rete Natura 2000 gestita dalla Alta Valle del Torrente Sintria Alto Senio Podere Pantaleone Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno Bacini di Russi e Fiume Lamone Bacini di Conselice Bacini ex-zuccherificio di Mezzano Bacini di Massalombarda Calanchi Pliocenici dell Appennino Faentino Provincia di Ravenna
10 Proprietà dei Siti Alta Valle del Torrente Sintria: : Demanio Regione Emilia-Romagna Alto Senio: : Demanio Regione Emilia-Romagna Podere Pantaleone: : Comune di Bagnacavallo Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno: : Demanio Regione Emilia- Romagna (Fiume Reno, Tratto terminale Canale dei Mulini); Comune di Alfonsine (Boschetto Tre Canali); ITER (Cava Violani); privato (due chiari a Ovest del Boschetto dei Tre Canali)
11 Proprietà dei Siti Bacini di Russi e Fiume Lamone: : Demanio Regione Emilia- Romagna (Fiume Lamone); Comune di Russi (parte Villa Romana); Demanio dello Stato (parte Villa Romana); Eridania (Bacini ex-zuccherificio) Bacini di Conselice: : Comune di Conselice Bacini ex-zuccherificio di Mezzano: : Iniziative Agricole S.p.A. Bacini di Massalombarda: : Cooperativa Agricola Braccianti Calanchi Pliocenici dell Appennino Faentino: : privati (vari)
12 La Normativa Direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Articolo 6 1. Per le zone speciali di conservazione, gli Stati membri stabiliscono le misure di conservazione necessarie che implicano all'occorrenza appropriati piani di gestione specifici o integrati ad altri piani di sviluppo e le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali di cui all'allegato I e delle specie di cui all'allegato II presenti nei siti. 2. Gli Stati membri adottano le opportune misure per evitare nelle zone speciali di conservazione il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate, nella misura in cui tale perturbazione potrebbe avere conseguenze significative per quanto riguarda gli obiettivi della presente direttiva.
13 La Normativa D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche; modificato ed integrato con D.P.R. n. 120 del 12 marzo 2003 Articolo 4. Misure di conservazione 1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano assicurano per i proposti siti di importanza comunitaria opportune misure per evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate, nella misura in cui tale perturbazione potrebbe avere conseguenze significative per quanto riguarda gli obiettivi del presente regolamento. 2. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base di linee guida per la gestione delle aree della rete «Natura 2000», da adottarsi con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, adottano per le zone speciali di conservazione, entro sei mesi dalla loro designazione, le misure di conservazione necessarie che implicano all'occorrenza appropriati piani di gestione specifici od integrati ad altri piani di sviluppo e le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali di cui all'allegato A e delle specie di cui all'allegato B presenti nei siti. 2-bis. Le misure di cui al comma 1 rimangono in vigore nelle zone speciali di conservazione fino all'adozione delle misure previste al comma Qualora le zone speciali di conservazione ricadano all'interno di aree naturali protette, si applicano le misure di conservazione per queste previste dalla normativa vigente. Per la porzione ricadente all'esterno del perimetro dell'area naturale protetta la regione o la provincia autonoma adotta, sentiti anche gli enti locali interessati e il soggetto gestore dell'area protetta, le opportune misure di conservazione e le norme di gestione.
14 La Normativa Legge Regionale 14 Aprile 2004, n. 7 Disposizioni in Materia Ambientale. Modifiche ed Integrazioni a Leggi Regionali Art. 3 Misure di conservazione 1. Le Province adottano per i siti della rete "Natura 2000" di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, ricadenti nel proprio territorio, le misure di conservazione necessarie, approvando all'occorrenza specifici piani di gestione, sentite le associazioni interessate, che prevedano vincoli, limiti e condizioni all'uso e trasformazione del territorio secondo le modalità della legge regionale 24 marzo 2000, n. 20 (Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio). Qualora il sito ricada nel territorio di più Province, la Provincia il cui territorio è maggiormente interessato per estensione dal sito promuove l'intesa con le altre Province, sulla base degli indirizzi di cui all'articolo Qualora le misure di conservazione necessarie non comportino vincoli, limiti e condizioni all'uso e trasformazione del territorio, le stesse sono assunte con atto deliberativo della Provincia o dall'ente gestore dell'area protetta. In tal caso la delibera della Provincia o dell'ente gestore dell'area protetta è trasmessa alla Giunta regionale che, sulla base di quanto previsto dall'articolo 2, comma 2, può proporre modifiche entro i successivi novanta giorni, decorsi i quali le misure di conservazione o i piani di gestione approvati e/o adottati acquistano efficacia.
15 Misure di Conservazione Le Misure di Conservazione sono costituite da un regolamento che disciplina le attività antropiche (modi, tempi) e la trasformazione del territorio in modo da non causare fattori di minaccia per gli habitat e le specie tutelati dalle direttive europee. I vincoli potranno essere indennizzati da specifica misura del Piano di Sviluppo Rurale.
16 Piani di Gestione I Piani di Gestione prevedono le attività da svolgere per favorire la conservazione degli habitat e delle specie tutelati dalle direttive europee. Le attività potranno essere incentivate da specifica misura del Piano di Sviluppo Rurale.
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COMITATO ESECUTIVO DELIBERAZIONE N. 51 SEDUTA DEL 01/06/2016
Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po COMACCHIO 44022 C.so G. Mazzini n. 200 Tel 0533/314003 Fax 0533/318007 c.f. 91015770380 P.IVA 01861400388 e-mail: parcodeltapo@parcodeltapo.it
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