I Golfari Vinicio Ciccarelli

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1 I golfari Salve a tutti, nell attrezzatura navale, il golfare è un anello di metallo saldamente assicurato allo scafo o ad altre strutture dell'imbarcazione, e viene usato per agganciarvi paranchi, carrucole, cime, postazioni dei cannoni, sabordi, mantelletti ecc ecc per facilitare le manovre. Vorrei presentare passo passo la tecnica con cui ho realizzato i golfari utilizzando del filo di ottone per gli anelli e filo zincato per il gambo fino alla loro brunitura. Da precisare che oltre all ottone anche il filo zincato si brunisce perfettamente per cui ho utilizzato questi due materiali che avevo a disposizione per la loro realizzazione. Per mantenere fedele alla scala del modello e i piani di costruzione questa ferramenta, gli anelli e i gambi sono di differenti sezioni di diametro del filo. Foto n 1 Nella foto n 1 metto in evidenza il metodo con cui ho realizzato gli anelli in ottone semplicemente utilizzando una punta di trapano e una volta arrotolato il filo sul gambo della punta, ho formato una sorta di spirale (foto 2 e 3) che poi ho tagliato con una tronchesina al centro della spirale ricavando gli anelli. Pag. 1-6

2 Foto n 02 Foto n 03 Altro strumento necessario per fare degli anelli corretti e ben rotondi è una buona pinza a becchi tondi. Come si vede nella foto 4, nella pagina seguente, questo tipo di pinza mi è servita per effettuare gli occhielli al gambo del golfare. Ho proceduto in questo modo: dopo aver arrotolato il filo di zinco per formare l occhiello, senza togliere i becchi della pinza dall occhiello stesso ho piegato il filo leggermente al contrario dando così la classica forma allo stelo del golfare. Di conseguenza ho tagliato questi steli in misura per poterli lavorare. Da come si può notare nella foto, con questa pinza ed un pochino di pazienza sono riuscito a ricavare degli steli praticamente tutti identici, con un buon aspetto. Pag. 2-6

3 Foto n 04 A questo punto, una volta realizzati i componenti che formano il golfare, rimane la fase di saldatura degli anellini, per rendere il lavoro più rifinito evitando di vedere i tagli nelle giunzioni che sono antiestetici sul modello e per avvicinarsi il più possibile alla realtà dell epoca. Per ovviare al problema della saldatura, in quanto pezzi molto piccoli e fare un lavoro più rapido, mi sono servito di una tavoletta di balsa dove ho inciso con la lama di taglierino dei solchi dentro i quali ho posizionato gli anelli da saldare con le giunture rivolte in alto (foto 5 e 6) evitando così una gran perdita di tempo nel saldare uno ad uno i circa 2000 pezzi. Pag. 3-6

4 Sistemati tutti gli anelli di ottone ho passato su ognuno di essi la pasta-salda semplicemente con un filo di rame e poi effettuato la saldatura a stagno. Lo stagno che ho utilizzato è molto sottile in modo da fare una piccola saldatura ed evitare il fastidioso lavoro di lima per rifinire le parti saldate, basta poggiare appena lo stagno sulla parte da unire e con saldatore ben caldo il gioco è fatto. Foto n 06 Saldati tutti gli anelli li ho inseriti nello stelo di zinco e stretto gli occhielli. Nelle foto 7 e 8 seguenti, si possono vedere i vari golfari che serviranno per i mantelletti del 1 e secondo ponte di batteria de L Ambiteux, con i vari materiali di differente diametro del filo e foro degli anelli tanto per rendere l idea. Pag. 4-6

5 La fase della brunitura è molto importante in quanto i pezzi della ferramenta devono essere accuratamente ripuliti dalla pasta-salda utilizzata nella fase di saldatura e da altre impurità perché sul metallo forma uno strato che impedisce la brunitura stessa in maniera uniforme. Ho sgrassato con acquaragia e dopo averli asciugati con un asciugacapelli li ho rilavati di nuovo con acqua e sapone che si usa in cucina per le stoviglie e fatti asciugare bene. In un recipiente di plastica ci ho versato il liquido brunitore. Su una rete rigida di plastica ci ho adagiato i golfari e li ho immersi in decapaggio per un paio di minuti in modo da avere una brunitura uniforme ed uguale per tutti i pezzi. (il tempo di immersione va a discrezione del modellista ma circa un paio di minuti sono più che sufficienti per dare un bel colore ai pezzi). Pag. 5-6

6 Una volta effettuata la brunitura ho risciacquato e asciugato di nuovo la ferramenta per evitare il formarsi di una patina azzurra con il passare del tempo. Un altro metodo per evitare ciò è: una volta eseguita la prima brunitura, si possono immergere i pezzi per 10 minuti in un recipiente sul fuoco con acqua in ebollizione e poi rimessi in decapaggio per una seconda brunitura. In seguito risciaquarli ed asciugarli bene. Personalmente, in seguito, per rendere ancora più bella e lucida la brunitura, ho utilizzato il classico olio per armi acquistato insieme al liquido brunitore. Alla fine è venuto un bellissimo lavoro che mi ha soddisfatto pienamente e mi ha portato via pochissimo tempo. Concludo qui questa mia tecnica ringraziando la Redazione Magellano per avermi dato questa opportunità e saluto tutti i lettori augurando un buon lavoro a tutti!!! Ciccarelli Vinicio (alias : airon1970) Pag. 6-6