La sicurezza nei laboratori
|
|
- Angelo Fedele
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La sicurezza nei laboratori Il laboratorio didattico di CHIMICA Dr. Elena Bellettini
2 La sicurezza nei laboratori premessa PRIMA DI INIZIARE QUALSIASI ATTIVITA IN UN LABORATORIO, OCCORRE CONOSCERE IL NUOVO AMBIENTE, IN PARTICOLARE: 1. Prendere visione delle procedure di emergenza, delle vie di esodo, e del punto di raccolta esterno. 2. Individuare dove sono collocati, nel laboratorio o nelle immediate vicinanze, docce d emergenza, lavaggi oculari, cassetta di pronto soccorso, telefono con elenco dei numeri utili per le emergenze. 4. Essere informati sui DPI a disposizione in laboratorio e sul loro corretto utilizzo. 5. Essere informati sul corretto metodo di raccolta dei rifiuti in laboratorio e sul loro smaltimento. Occorre inoltre conoscere le caratteristiche e il comportamento di tutte le sostanze che si dovranno utilizzare 3. Individuare nel laboratorio dove sono riposti il kit di emergenza ed i materiali assorbenti. Dr. Elena Bellettini
3 GLI INCIDENTI NEL LABORATORIO Nel Laboratorio di Chimica gli incidenti possono essere di due tipi: 1) quelli puramente meccanici (una caduta per scivolamento, un taglio da un vetro rotto) 2) quelli che coinvolgono reagenti chimici (ustioni da acido, sensibilizzazioni da contatto). A seconda del tipo di incidente dovrà essere attuato un adeguato intervento; in particolare per agire correttamente nel caso di incidenti del secondo tipo, sarà di fondamentale importanza conoscere le caratteristiche dei reagenti usati. Dr. Elena Bellettini
4 Conoscere la pericolosità delle sostanze chimiche Per proteggersi dalle sostanze e dai preparati chimici bisogna conoscerne la pericolosità e per fare ciò occorre leggere attentamente l etichetta e la scheda di sicurezza associata ad ogni prodotto chimico. Etichetta Sull imballaggio o sui contenitori delle sostanze e dei preparati classificati come pericolosi è presente un etichetta informativa che costituisce la prima fonte informativa per la manipolazione del prodotto. È quindi essenziale saperla leggere attentamente e capirne il significato. Dall etichetta è possibile avere le seguenti fondamentali informazioni: nome chimico della sostanza simbolie avvertenze di pericolo o attenzione indicazioni di pericolo (H =-Hazard) e consigli di prudenza (P = Precautionary) Dr. Elena Bellettini
5 Etichettatura dei prodotti chimici Tutti i prodotti chimici in laboratorio devono essere adeguatamente etichettati: sull etichetta deve comparire il nome del prodotto, magari in più lingue, la sua formula, le frasi di rischio (Frasi R) e quelle di sicurezza (Frasi S), oltre agli eventuali pittogrammi per descrivere visivamente il tipo di pericolo associato a quel determinato prodotto. Dr. Elena Bellettini
6 Le Frasi R e le Frasi S Le Frasi R e le Frasi S sono state introdotte da una normativa europea e riguardano l etichettatura dei prodotti chimici pericolosi. Sono costituite da una serie di numeri intervallati da trattini (-) o da sbarrette (/) e possono essere raggruppati a formare frasi più complesse. Ad ogni numeroè associata una frasein un elenco che descrive il tipo di rischio e/o le procedure di sicurezza da attuare quando si maneggia quel determinato prodotto Dr. Elena Bellettini
7 Frasi R Esempio: R: Nocivo per ingestione Può provocare il cancro Può provocare alterazioni genetiche ereditarie Dr. Elena Bellettini
8 Frasi S Esempio: S: Usare indumenti protettivi adatti In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l'etichetta) In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare il medico Dr. Elena Bellettini
9 Frasi H e P Con l'entrata in vigore del Regolamento (CE) n 1272/2008 sono state introdotte, al posto delle frasi R le Frasi H (Hazardstatements, Indicazioni di pericolo) e, al posto delle frasi S, le Frasi P (Precautionarystatements, consigli di prudenza). Il concetto di base non cambia: una serie di numeri che fanno riferimento a frasi standardizzate a livello internazionale. Dr. Elena Bellettini
10 VECCHI E NUOVI PITTOGRAMMI Accanto alle frasi R (o H) ed S (o P), si possono trovare anche dei pittogrammi, cioè dei simboli di pericolosità delle sostanze chimiche: il teschio con le tibie incrociate in campo arancione è un tipico esempio di questi simboli VECCHI E NUOVI PITTOGRAMMI Questi prodotti possono esplodere a seguito del contatto, per esempio, con una sorgente di innesco o di urti. Comprendono quindi sostanze e miscele autoreattiveed alcuni perossidi organici Questi prodotti possono infiammarsi se: a contatto con sorgenti di innesco (scintille, fiamme, calore ) a contatto dell aria a contatto dell acqua (se c è sviluppo di gas infiammabili) Oltre alle sostanze infiammabili comprendono sostanze e miscele autoreattiveed autoriscaldanti, sostanze piroforiche ed alcuni perossidi organici. Dr. Elena Bellettini
11 VECCHI E NUOVI PITTOGRAMMI Questi prodotti avvelenano rapidamente anche a piccole dosi, causano cioè tossicità acuta. Gli effetti sono molto vari dalle nausee alla perdita di conoscenza fino alla morte. Questi prodotti possono provocare uno o più dei seguenti effetti: avvelenamento ad alte dosi irritazione agli occhi, la pelle o le vie respiratorie sensibilizzazione cutanea (es. allergie o eczemi) sonnolenza o vertigini Questi prodotti possono rientrare in una o più delle seguenti categorie: cancerogeni mutageni: modificazioni del DNA con danni sulla persona esposta o sulla sua discendenza tossici per la riproduzione: effetti negativi sulle funzioni sessuali, diminuzione della fertilità, morte del feto o malformazioni prodotti con tossicità specifica per organi bersaglio (es. fegato o sistema nervoso) sia per esposizion singole che ripetute prodotti con gravi effetti sui polmoni, anche mortali, se penetrano attraverso le vie respiratorie (anche a seguito di vomito) prodotti che Dr. possono Elena Bellettini provocare allergie respiratorie (es. asma 11
12 La scheda di sicurezza La scheda informativa di sicurezza riporta le seguenti voci: 1. Identificazione sostanza/preparato 2. Composizione 3. Identificazione dei pericoli 4. Interventi di primo soccorso 5. Misure antincendio 6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale 7. Manipolazione e immagazzinamento 8. Protezione personale / controllo 9. Proprietà fisiche e chimiche 10. Stabilità e reattività 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Osservazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla normativa dell esposizione 16. Altre informazioni Dr. Elena Bellettini
13 Scheda di sicurezza Dr. Elena Bellettini
14 Norme di Comportamento generali In laboratorio si utilizzano prodotti chimici pericolosi in quanto tali (infiammabili, tossici nocivi ) oppure che lo diventano se erroneamente combinati fra loro. E quindi evidente come siano sempre necessarie molta attenzione, grande senso di responsabilità e conoscenza delle caratteristiche delle sostanze e della loro reattività. Di seguito vengono fornite alcune norme di comportamento a cui è sempre necessario attenersi con scrupolo. Dr. Elena Bellettini
15 Norme di comportamento 1. Nei laboratori è sempre necessaria cura e attenzione, non sono ammessi giochi, scherzi o attività non previste fra cui la preparazione di cibi. 2. Non mangiare, bere e detenere alimenti o bevande in laboratorio 3. Non fumare 4. Leggere preventivamente ed attentamente le etichette sui contenitori, con particolare riferimento ai simboli di pericolo, alle frasi di rischio (R o H) ed ai consigli di prudenza (S o P) su esse riportati. 5. Leggere preventivamente ed attentamente le schede di sicurezza (SDS) dei prodotti chimici che si intende utilizzare. 6. Le attrezzature di laboratorio devono essere utilizzate solo per lo scopo per cui sono state previste. Dr. Elena Bellettini
16 Norme di comportamento 7. Non applicare cosmetici e lenti a contatto; legare i capelli lunghi e indossare scarpe chiuse. 8. Non tenere nelle tasche forbici, provette di vetro o altro materiale tagliente o contundente. 9. Non pipettare con la bocca i prodotti chimici, ma utilizzare le apposite attrezzature. 10. Usare sempre dispositivi di protezione individuale (DPI) appropriati per ogni tipo di rischio (guanti testati per la sostanza che si andrà a manipolare, occhiali di sicurezza, visiere, maschere adatte a captare la sostanza che si andrà ad utilizzare, etc.) utilizzandoli correttamente e tenendoli sempre in buono stato di manutenzione. 11. indossare sempre i camice (possibilmente di cotone) in laboratorio e rimuoverlo prima di uscire. Dr. Elena Bellettini Non lavorare mai da soli in laboratorio.
17 Norme di comportamento 13. Mantenere ordine e pulizia nel laboratorio. Rimuovere prontamente vetreria e attrezzature quando non servono più. Provvedere a smaltire appropriatamente tutta la vetreria danneggiata. Evitare la conservazione di prodotti chimici che non servono. 14. Lavarsi sempre le mani dopo aver rimosso i guanti. 15. Non introdurre in laboratorio materiali ed oggetti estranei all'attività lavorativa. 16. Non odorare o assaggiare i prodotti chimici. 17. Riferire sempre prontamente al Responsabile condizioni di non sicurezza o eventuali incidenti, anche se non hanno avuto conseguenze. 18. Etichettare sempre ed in modo corretto tutti i contenitori, in modo che ognuno possa riconoscerne subito il contenuto e la pericolosità. Dr. Elena Bellettini
18 Norma di comportamento 19. Mantenere sempre perfettamente chiusi tutti i contenitori con prodotti chimici. 20. Non abbandonare materiale chimico non identificabile nelle aree di lavoro. 21. le sostanze chimiche pericolose devono essere sempre manipolate all interno del contenimento di una cappa chimica avendo cura di tenere il frontale abbassato il più possibile. 22. Non toccare le maniglie delle porte e altri oggetti del laboratorio con i guanti con cui si sono maneggiate sostanze chimiche. E' assolutamente vietato mantenere indossati i guanti fuori dai laboratori. 23. Nessun prodotto chimico deve essere eliminato attraverso il sistema fognario o attraverso la raccolta dei rifiuti urbani. 24. Pulire immediatamente i versamenti accidentali; se il quantitativo e/o la natura del prodotto versato lo richiedono, si faccia prontamente ricorso agli appositi materiali assorbenti di cui il laboratorio dovrebbe essere dotato. Avvertire sempre il Responsabile del Laboratorio. Dr. Elena Bellettini
19 D.lgs. 81/08 Titolo IX Sostanze pericolose Capo I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI Dr. Elena Bellettini
20 Campo di applicazione Art. 221 D.Lgs. 81/2008 Il capo I del D.Lgs. 81/2008 Individua: 1. i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici. 2. I requisiti individuati si applicano a tutti gli agenti chimici pericolosi che sono presenti sul luogo di lavoro, esclusi i provvedimenti di protezione radiologica; 3. I requisiti relativi al trasporto di agenti chimici pericolosi, fatte salve le disposizioni specifiche Le disposizioni del capo I non si applicano alle attività comportanti esposizione ad amianto che restano disciplinate dalle norme contenute al capo III del presente titolo IX del D.Lgs. 81/2008. Dr. Elena Bellettini
21 Art. 222 Definizioni a) Agenti chimici: Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato. b) Agente Chimico Pericoloso: agenti chimici pericolosi sono elencati in specifici decreti (D.Lgs 52/97 - D.Lgs 65/2003 e successive modifiche e integrazioni) ai quali di aggiungono gli agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai suddetti decreti, possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale. c) Attività che comporta la presenza di agenti chimici: ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa; Dr. Elena Bellettini
22 Art 222 Definizioni: agenti chimici pericolosi Si richiama il DLgs 3 Febbraio 1997, n 52 Agenti 1. esplosivi, 2. comburenti, 3. estremamente infiammabili, 4. infiammabili, 5. facilmente infiammabili, 6. tossici, 7. molto tossici, 8. nocivi, 9. corrosivi, 10. Irritanti 11. Sensibilizzanti 12. Mutageni 13. Cancerogeni 14. Tossici per l apparato riproduttore Dr. Elena Bellettini
23 Art 222 Definizioni 3) lett.g PERICOLO lett.h RISCHIO PERICOLO: la proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi RISCHIO: La probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di utilizzazione o esposizione Es l acqua a temperatura superiore ai 100 C può rappresentare un pericolo per la salute Dr. Elena Bellettini
24 Modello per la valutazione del rischio da esposizione ad agenti chimici pericolosi R = P x E R = grado di rischio a cui è esposto l operatore P = pericolosità della o delle sostanze presenti nell ambiente di lavoro E = tipologia e tempo di esposizione Dr. Elena Bellettini
25 Potenziali vie di esposizione in ambito professionale a)ingestione (contaminazione attraverso il cavo orale e il sistema digerente) b)inalazione (ingresso attraverso il cavo respiratorio) c) Assorbimento cutaneo (ingresso attraverso la pelle e le mucose esterne) Il più difficile da controllare è il meccanismo inalatorio Dr. Elena Bellettini
26 Sorveglianza Sanitaria D. lgs 81/08 Art. 229 Fatto salvo i casi di rischio moderato, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri di molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di categoria 3. La sorveglianza sanitaria viene effettuata: a) Prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizione; b) Periodicamente, di norma una volta all anno; c) All atto della cessazione del rapporto di lavoro. Dr. Elena Bellettini
27 Gli agenti cancerogeni e mutageni D.lgs. 81/08 Art. 233 CAMPO DI APPLICAZIONE Fatto salvo quanto previsto per le attività disciplinate dal Capo III (amianto) e per i lavoratori esposti esclusivamente alle radiazioni previste dal trattato che istituisce la Comunità europea dell energia atomica, le norme del presente titolo si applicano a tutte le attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni a causa della loro attività lavorativa Non è possibile redigere una lista chiusa degli agenti cancerogeni e mutageni Dr. Elena Bellettini
28 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO: D. lgs 81/08 ART. 235 SOSTITUZIONE E RIDUZIONE Sostituire l utilizzo di un prodotto cancerogeno e/o mutageno con un altro che comporti un rischio minore per la salute del lavoratore, sempre che ciò sia tecnicamente possibile Ricorrere ad un sistema chiuso per la produzione o l utilizzo di un prodotto cancerogeno e/o mutageno sempre che ciò sia tecnicamente possibile Ridurre i livelli di esposizione dei lavoratori al più basso livello tecnicamente possibile e non superare il valore limite previsto per gli agenti nell allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008 Dr. Elena Bellettini
29 Criteri di classificazione Categoria 1 Sostanze note per effetti cancerogeni sull uomo per le quali esistono prove sufficienti per stabilire nesso causale tra l esposizione dell uomo ad una sostanza e lo sviluppo di tumori. R45 Può provocare il cancro R49 Può provocare il cancro per inalazione (T) Tossico Dr. Elena Bellettini
30 Categoria 2 Criteri di classificazione Sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per l uomo in quanto esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l esposizione dell uomo ad una sostanza possa provocare lo sviluppo di tumori, in generale sulla base di: -adeguati studi a lungo termine effettuati su animali -altre informazioni specifiche ( genotossicità, studi metabolici ecc ) R45 Può provocare il cancro R49 Può provocare il cancro per inalazione Dr. Elena Bellettini
31 Criteri di classificazione Categoria 3 Sostanze sospette di effetti cancerogeni sulle quali però non sono disponibili informazioni sufficienti per una valutazione completa. Alcune prove sono state ottenute da opportuni studi su animali, non bastano però a classificare la sostanza nella categoria 2. Le sostanze della categoria 3 vengono indicate con il simbolo X n e la frase R 40 può provocare effetti irreversibili Dr. Elena Bellettini
32 D. lgs 81/08 art. 244 Registrazione dei tumori L INAIL realizza sistemi di monitoraggio dei rischi occupazionali da esposizione ad agenti chimici cancerogeni e dei danni alla salute che ne conseguono I medici e le strutture sanitarie pubbliche e private nonché gli istituti previdenziali ed assicurativi pubblici o privati che identificano casi di neoplasie attribuibili ad esposizioni lavorative ad agenti cancerogeni, ne danno segnalazione all INAIL Presso l INAIL è costituito il registro nazionale dei casi di neoplasia di sospetta origine professionale Dr. Elena Bellettini
Lezione 10 AGENTI CHIMICI
Alternanza scuola-lavoro a.s. 2017/18 D. Lgs. 81/2008 aggiornato con il D.Lgs. 106/2009 Lezione 10 AGENTI CHIMICI? Il responsabile del progetto 1 Schema generale del corso 1. La salute e sicurezza sul
DettagliMateriale didattico validato da: Rischio Chimico. Rev. 2 ott Rischio Chimico slide 1 di 24
Rischio Chimico Rev. 2 ott. 2009 Rischio Chimico slide 1 di 24 Cos è il rischio chimico Il rischio chimico in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute,
DettagliFRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S)
FRASI DI RISCHIO (R) e FRASI DI PRUDENZA (S) R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R14 R15 R16 R17 R18 R19 R20 R21 R22 R23 R24 R25 R26 R27 R28 R29 R30 R31 R32 R33 R34 R35 R36 R37 R38 R39 R40 R41 R42 R43
DettagliELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R)
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) R1 = esplosivo allo stato secco R2 = rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre
DettagliELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI R1 Esplosivo allo stato secco. ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,
DettagliPROCEDURA SICUREZZA 6/0/2014 OGGETTO: RISCHI DERIVANTI DA AGENTI CHIMICI
MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL PIEMONTE DIREZIONE DIDATTICA V CIRCOLO Corso XXV Aprile 151-14100 A S T I Tel. 0141/21.41.33 Fax: 0141/21.14.87
DettagliELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S E DELLE LORO RELATIVE COMBINAZIONI ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R R1 Esplosivi allo stato secco R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,
DettagliFrasi R. ToxInfo Consultancy and Service Limited Partnership Tel.:
Frasi R R1 - Esplosivo allo stato secco. R2 - Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. R3 - Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti
DettagliCORSO DI FORMAZIONE: Rischio Chimico in laboratorio
Università degli Studi di Genova CORSO DI FORMAZIONE: Rischio Chimico in laboratorio DISTAV Università degli studi di Genova con la collaborazione del Servizio Prevenzione e Protezione D. Lgs. 81/2008
Dettagliinforma.fito. MODULO 2. Sistemi di sicurezza per l acquisto, la conservazione, il trasporto e l utilizzo dei prodotti fitosanitari
informa.fito. Aggiornamento di strumenti di supporto per la diffusione delle informazioni sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (LR 28/98 Det. n 16819 del 31/12/2008) IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI
DettagliAccesso al Laboratorio
Laboratorio Didattico - Piano Seminterrato Procedure di Sicurezza Procedure generali: Per gli aspetti inerenti la sicurezza nei laboratori tutte le procedure saranno riferite al D.Lgs. 81/2008 ed al D.Lgs.
DettagliRISCHIO CHIMICO E CLP
RISCHIO CHIMICO E CLP Unità didattica 3 CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA DEI LAVORATORI RISCHIO CHIMICO: NORMATIVA D.Lgs. 81/08 Titolo IX Sostanze pericolose Capo I Protezione da agenti chimici CONCETTI BASE
DettagliIl rischio chimico, cancerogeno e mutageno
Il rischio chimico, cancerogeno e mutageno Secondo il Titolo IX del D.Lgs. 81/08 e l Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 Modulo 1 disposizioni generali SPP EPC Titolo IX del D.Lgs. 81/08 2 Titolo IX del
DettagliClassificazione, scheda di dati di sicurezza e immagazzinamento di prodotti chimici
Classificazione, scheda di dati di sicurezza e immagazzinamento di prodotti chimici Corso per l autorizzazione impiego prodotti fitosanitari Mezzana Mauro Togni Sheila Scopel Fabrizio Guidotti Repubblica
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE. Acido Picrico (C.I ) umidificato con 33% di H 2
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Liquido di Bouin 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA, S.A.
DettagliNORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO
NORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO DIDATTICO Pittogrammi di pericolo Vecchia normativa Nuova normativa Vecchia normativa Nuova normativa infiammabile effetti tossici acuti F F+ T T+ esplosivo effetti tossici
DettagliPRODOTTO: SPARTITRAFFICO BIANCO 1. DENOMINAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA' 2. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI
Pagina 1 di 7 1. DENOMINAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA' 1.1) IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO Nome Commerciale : SPARTITRAFFICO Utilizzo : Pittura per segnaletica 1.2) DATI RELATIVI AL DISTRIBUTORE
DettagliRISCHIO CHIMICO Corso di informazione di base ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e dell Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
RISCHIO CHIMICO Corso di informazione di base ex art. 37 D.Lgs. 81/08 e dell Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Prof. Alessandro Bacaloni Ambito di applicazione Igiene del lavoro Branca dell igiene che
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO E INDIVIDUAZIONE DEI DPI NEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RAEE. Dott.ssa Sara Bonalume
VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO E INDIVIDUAZIONE DEI DPI NEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RAEE Dott.ssa Sara Bonalume VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Ai sensi del TITOLO IX del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.,
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA ANTICALCARE
Pagina: 1/6 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:
DettagliRischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana. Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3
Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3 Rischio Chimico D.Lgs 626/94 Titolo VII-bis Protezione da agenti chimici (inserito
DettagliETICHETTATURA DELLE SOSTANZE: PITTOGRAMMI DI PERICOLO
ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE: PITTOGRAMMI DI PERICOLO Un pittogramma è una rappresentazione grafica, atta a comunicare informazioni relative a: Un pericolo Fisico; Un pericolo per la salute umana; Un pericolo
DettagliPittogrammi e frasario del rischio chimico
Pittogrammi Pittogrammi e frasario del rischio chimico I simboli di pericolosità sono stati istituiti dalla normativa 67/548/EEC della Unione Europea e recepiti in Italia dal D.P.R. 3 dicembre 1985. Si
DettagliScheda di Sicurezza BRADOPHEN 100 M. 1. Identificazione della Sostanza / Preparazione e del Produttore / Distributore
1. Identificazione della Sostanza / Preparazione e del Produttore / Distributore Identificazione della sostanza o preparazione Nome del Prodotto Bradophen 100 M N Riferimento 1218920 Settore di impiego
DettagliTabella di corrispondenza tra i vecchi e i nuovi pittogrammi
Tabella di corrispondenza tra i vecchi e i nuovi pittogrammi E - Esplosivo GHS 01 F - Facilmente infiammabile F + - Altamente infiammabile GHS 02 O - Comburente GHS 03 NESSUNA CORRISPONDENZA GHS 04 C -
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE H 6
251333 Fucsina Basica Fenicata soluzione secondo Ziehl DC 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Fucsina Basica
DettagliNORME DI SICUREZZA PERICOLOSITA SOSTANZE CHIMICHE
NORME DI SICUREZZA PERICOLOSITA SOSTANZE CHIMICHE SIMBOLO SIGLA TIPO PERICOLO RISCHI PRECAUZIONI T T+ Tossico Molto tossico Tossiche per, o contatto, queste sostanze provocano lesioni gravi (azione cancerogena,
DettagliI simboli dei materiali pericolosi
I simboli dei materiali pericolosi Prima di utilizzare qualsiasi sostanza o qualsiasi prodotto, in un laboratorio di chimica o tra le mura domestiche, è molto importante leggere con attenzione tutte le
DettagliGUANTI DA LAVORO / MECCANICI DPI indicati dalla Scheda di Sicurezza: guanti occhiali Pagina 2 di 2
Via Cascina Belcasule, 19 Agente: ACETILENE C.A.S. : 74862 C.E.E. : 2008169 Classificazione: CLP Caratteristiche: CLASSIFICATO SOSTANZA : GASSOSO A TEMPERATURA AMBIENTE 4 4 H220 H280 Frasi di rischio (Frasi
DettagliIL LABORATORIO CHIMICO:Considerazioni generali rivolte agli studenti che opereranno nelle strutture scolastiche.
IL LABORATORIO CHIMICO:Considerazioni generali rivolte agli studenti che opereranno nelle strutture scolastiche. Nelle scuole superiori gli elementi essenziali della sicurezza che l alunno deve apprendere
DettagliQUICELUM Emessa il : 30/04/2014 pagina n. 1/7
QUICELUM Emessa il : 30/04/2014 pagina n. 1/7 Foglio per l informazione dell utilizzatore a valle di sostanze e miscele non pericolose a norma dell art. 32 del Regolamento CE 1907/2006 (REACH) 1. Identificazione
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA DATA DI COMPILAZIONE: MARZO 2001 PAGINA: 1 DI 6 DATA DI REVISIONE: GENNAIO 2006
SCHEDA DI SICUREZZA AQ 10 WG DATA DI COMPILAZIONE: MARZO 2001 PAGINA: 1 DI 6 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO E DELLA SOCIETA /IMPRESA Identificazione della sostanza/preparato Utilizzazione della
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA CANDEGGINA GEL
Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:
DettagliN EINECS N CAS N CE QUANTITA % SIMBOLO FRASI DI RISCHIO. - Nafta solvente alifatico intermedio x 15-20% Xn R65
Pagina 1 di 7 RIF. SPEC. S 04 1. DENOMINAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA' 1.1) IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO Nome Commerciale : SAIF SEAL PLYO Utilizzo : Sottofondo per supporti minerali. 1.2) DATI
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA CLAP DS-40 DECERANTE
Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma
DettagliRischio Chimico. Laboratorio Chimico per la Sicurezza. Prof. Roberta Curini
Rischio Chimico Laboratorio Chimico per la Sicurezza Prof. Roberta Curini Il numero delle sostanze chimiche attualmente in uso è sconosciuto (da EEA-Agenzia Europea per l Ambiente ) E QUINDI NECESSARIO
DettagliPRODOTTO: SMALTO OPACO DENOMINAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA' 2. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI
Pagina 1 di 7 RIF. SPEC. S 28 1. DENOMINAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA' 1.1) IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO Nome Commerciale : SMALTO OPACO 100 Utilizzo : Verniciatura metalli 1.2) DATI RELATIVI AL
DettagliDETERPLAST S.p.A. Modulo SQ del
1. Identificazione della Sostanza / Preparazione e Azienda denominazione del prodotto : SAPONE MARSIGLIA LIQUIDO NOI & VOI uso previsto : detersivo liquido per bucato a mano e in lavatrice denominazione
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA CLAP MARMI
Pagina: 1/6 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA NATURALIS DATA DI COMPILAZIONE: MARZO 2001 PAGINA: 1 DI 5 DATA DI REVISIONE: LUGLIO 2004
SCHEDA DI SICUREZZA NATURALIS DATA DI COMPILAZIONE: MARZO 2001 PAGINA: 1 DI 5 1 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO E DELLA SOCIETA /IMPRESA Nome commerciale Produttore Distributore Numero telefonico
DettagliDELIZIA CANDEGGINA GENTILE
Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:
DettagliLa proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi.
RISCHIO CHIMICO 1 PERICOLO CHIMICO: La proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi. RISCHIO CHIMICO: La probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni
DettagliRinnovo del patentino Modulo salute e sicurezza
informa.fito. Aggiornamento di strumenti di supporto per la diffusione delle informazioni sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (LR 28/98 Det. n 16819 del 31/12/2008) Rinnovo del patentino Modulo
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE. O (dil. 2%) CAS [ ] Formula: C 6
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Van Gieson II soluzione 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA,
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA NICHEL OSSIDO NERO M-0692 Pag. 1/5
NICHEL OSSIDO NERO M-0692 Pag. 1/5 Nome e/o marchio Azienda produttrice data compilazione :24.06.1996 SOSTANZA Data di revisione : Utilizzazione: NICHEL! mat.prima! solvente OSSIDO! prod.intermedio! catalizzatore!
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA DELIZIA SGRASSATORE
Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:
DettagliL. LUZZATTI - A. GRAMSCI - T. A. EDISON - A. VOLTA Via Perlan, 17 Gazzera Mestre -VENEZIA
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE L. LUZZATTI Via Perlan, 17 Gazzera - 30174 - Mestre -VENEZIA Cod. Mecc. VEIS004007 news@iisluzzatti.it - veis004007@istruzione.it I.P.C. L. LUZZATTI Via Perlan, 17-30174
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE. Si.5H 2 O 3
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: DERQUIM LA 11 Leggermente alcalino, SOLIDO 1.2 Nome della societá o
DettagliScheda dati di sicurezza Conforme a ( CE ) n. 1907/2006-ISO
SDS n.: 228604 WCEE07000041 Revisione del: 1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa Denominazione del prodotto: Uso previsto: Elementi identificatori della società/impresa Responsabile
DettagliLa chimica dei prodotti usati nelle tintolavanderie. A cura della D.ssa Silvia Barra, chimico
La chimica dei prodotti usati nelle tintolavanderie A cura della D.ssa Silvia Barra, chimico Un po di sicurezza Schede di sicurezza: leggerle per lavorare in sicurezza e per sapere come usare, conservare
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA ai sensi del regolamento (CE) 1907/2006 (REACH), (CE) n 453/2010 (REACH) e secondo il regolamento (CE) 1272/2008 (CLP)
1. Identificazione della sostanza / del preparato e della società / impresa*) Nome del prodotto: Uso del prodotto : Società cloruro di sodio sale alimentare,mangime, sale industriale, sale da neve,. Andrea
DettagliRischio Chimico. Definizioni
Rischio Chimico Definizioni a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come
DettagliRISCHIO CHIMICO PERICOLO CHIMICO: La proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi.
RISCHIO CHIMICO 1 PERICOLO CHIMICO: La proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi. RISCHIO CHIMICO: La probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni
DettagliAGENTI CHIMICI PERICOLOSI
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza, nell ambito dello svolgimento delle lavorazioni,
DettagliIl rischio chimico ing. PASTA NICOLA
Il rischio chimico Università degli Studi di Bergamo, Facoltà di Ingegneria Corso Sicurezza nei Cantieri a.a. 2013 2014 Il rischio chimico Premessa Tutte le sostanze sono tossiche, solo la dose fa il veleno
DettagliProdotti chimici. Sheila Scopel Ispettrice per i prodotti chimici
Prodotti chimici Seminario VSA: La sicurezza nello smaltimento delle acque 19 novembre 2015 Canobbio-Trevano Sheila Scopel Ispettrice per i prodotti chimici Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento del
DettagliLa Sicurezza in laboratorio. Keep calm
La Sicurezza in laboratorio Keep calm D.L. 81/08 DEL 15 MAGGIO 2008 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO È IL NUOVO TESTO CHE SOSTITUISCE IL D.L. 626/96 RIDISEGNA LA MATERIA DELLA
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA CLAP LAVASTOVIGLIE
Pagina: 1/6 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA CLAP LAVAPAVIMENTI AL CLORO ATTIVO
Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) E-mail: info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma
DettagliProduttore: Data emissione: 15/10/2008 Data revisione: 16/09/2013 Edizione: 01
1. Elementi identificativi della sostanza o del preparato e della società/impresa Codice: EMR507100 Descrizione: EUROGOLD TriFast Fornitore: EuroClone S.p.A. Via Figino, 20/22 20016 Pero (MI) Italia Tel.:
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE H 6
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Violetta di Genziana Fenicata 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC
DettagliLA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA RISCHI CANCEROGENI
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA RISCHI CANCEROGENI protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico
DettagliIodio mono-bromuro PRS 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Iodio mono-bromuro 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA,
DettagliINCHIOSTRI MARCATURA - SPRAY COLOR
1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO Nome commerciale: SPRAY COLOR Tipo di prodotto ed impiego: Spray per marchiatura suini, bovini, ovi caprini 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI Estremamente INFIAMMABILE.
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA N. 08 SCHEDA INFORMATIVA SULLE PROPRIETA DELLE SOSTANZE
A cura di: Servizio Ambiente e Progettazione per la Sicurezza Scopo e campo di applicazione La Scheda di Sicurezza rappresenta il più completo strumento documentale correlato ad una sostanza o prodotto
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA LAVASTOVIGLIE
Pagina: 1/5 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE CLEM DETERGENTI S.R.L. INDIRIZZO Via Corcioni, 7 Ottaviano (NA) TEL./FAX 081/8279995 E-mail clem.detergenti@virgilio.it CENTRI ANTIVELENO:
DettagliSCHEDA DI INFORMAZIONI TECNICHE E DI SICUREZZA
SCHEDA DI INFORMAZIONI TECNICHE E DI SICUREZZA (DIRETTIVE CEE 88/379-93/112-D.M. SANITA' 28-1-92) 1. - IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA' RESPONSABILE DELL' IMMISSIONE IN COMMERCIO : Nome del
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA. 1.1 Identificazione della sostanza: CANDEGGINA DELICATA AXA 2000ML. 1.2 Utilizzazione della sostanza: coadiuvante del lavaggio
SCHEDA DI SICUREZZA DATA EMISSIONE: 18/06/2007 VER.2 1) IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO E DELLA SOCIETA /IMPRESA 1.1 Identificazione della sostanza: CANDEGGINA DELICATA AXA 2000ML 1.2 Utilizzazione
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA Conforme a Direttiva 2001 / 58 / CE
SCHEDA DI SICUREZZA Conforme a Direttiva 2001 / 58 / CE 1. - IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA' Nome del prodotto CHANTE CLAIRE LAVATRICE MARSIGLIA MUSCHIO BIANCO BREZZA DI PRIMAVERA Tipo di
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO E DELLA SOCIETA /IMPRESA SERENADE MAX. Fungicida/battericida.
SCHEDA DI SICUREZZA SERENADE MAX DATA DI COMPILAZIONE: APRILE 2005 PAGINA: 1 DI 5 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO E DELLA SOCIETA /IMPRESA Identificazione della sostanza/preparato Utilizzazione
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Sodio Dodecilo Solfato 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA,
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 1272/2008
ALLEGATO I Regolamento 487/2013-8 maggio 2013 Il nuovo regolamento si applica a decorrere dal 1 dicembre 2014 per le sostanze e dal 1 giugno 2015 per le miscele. Sostanze e miscele possono essere comunque
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Rodamina B (C.I. 45170) 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA,
DettagliNORMA NAZIONALE VIGENTE. Allegato XXVI del decreto legislativo n. 81/2008
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/27/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 che modifica le direttiva 92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Ammonio meta-vanadato 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA,
DettagliCOLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60
COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 NUOVA SIGA COLLANTI E RASANTI IN POLVERE A BASE CEMENTO PER INTERNI E PER ESTERNI A BASSO SPESSORE ED ELEVATA LAVORABILITA 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA
DettagliBIOAPADROS20 BIOAPADROS 40
1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA Tipo di prodotto ed impiego: Società produttrice: Riferimento di emergenza: Prodotto tecnico per uso odontoiatrico. SWEDEN & MARTINA SPA SWEDEN & MARTINA
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA EUROPEA DIRETTIVA 91/155 CEE - DIRETTIVA 2001/58/CE 8. AMMONIACA PROFUMATA CON DETERGENTE
SCHEDA DI SICUREZZA EUROPEA DIRETTIVA 91/155 CEE - DIRETTIVA 2001/58/CE 8. AMMONIACA PROFUMATA CON DETERGENTE 1. ELEMENTI IDENTIFICATIVI DELLA SOSTANZA E DELLA SOCIETA 1.1 Tipo prodotto : Ammoniaca profumata
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA. registrazione, la valutazione, l autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH). 01/01/2013
1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZAPREPARATO E DELLA SOCIETA 1.1 IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO DENOMINAZIONE COMMERCIALE: 1.2 USI IDENTIFICATIVI DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E USI CONSIGLIATI TIPO DI PRODOTTO:
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) Nessuno in particolare. Leggermente irritante per le mucose.
Pagina: 1/6 1- INDIVIDUAZIONE DEL PRODOTTO MARCHIO PRODUTTORE/FORNITORE INDIRIZZO E-mail: DEPLO CHIMICA S.R.L. Zona Industriale Loc. Contrada Santa Avella (AV) info@clapitalia.it CENTRI ANTIVELENO: Roma
DettagliEtichettatura ed imballaggio delle miscele pericolose (prodotti fitosanitari) ai sensi di quanto previsto dal Regolamento CLP
Etichettatura ed imballaggio delle miscele pericolose (prodotti fitosanitari) ai sensi di quanto previsto dal Regolamento CLP Il Regolamento C.L.P. (Classification, Labelling and Packaging) è entrato in
DettagliSCHEDE DI SICUREZZA ai sensi del regolamento 1907/2006/CE, Articolo 31
SCHEDE DI SICUREZZA ai sensi del regolamento 197/26/CE, Articolo 31 SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa 1.1. Identificatore del prodotto Nome prodotto 1.2.
DettagliSCHEDA INFORMATIVA SUI CALCESTRUZZI PRECONFEZIONATI
SCHEDA INFORMATIVA SUI CALCESTRUZZI PRECONFEZIONATI Scheda informativa in materia di sicurezza sui calcestruzzi preconfezionati Il Calcestruzzo non rientra tra le sostanze pericolose ricomprese nel D.M.
DettagliAgenti cancerogeni e mutageni; Aggiornato
Rischio chimico; Modulo B Agenti cancerogeni e mutageni; Aggiornato 2013 1 D.lgs. 81/08 Titolo IX Sostanze pericolose Capo I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI Aggiornato 2013 2 Campo di applicazione Art. 221
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione secondo l allegato I: Sodio Hidrógeno Sulfato anhidro 1.2 Nome della
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Acido 2-Ossoglutarico 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA,
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Cadmio metallo, lamine 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA,
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO II DI SELVAZZANO
PROCEDURA 07 PER IL CONTROLLO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Per utilizzo di prodotti chimici si intende, nel caso della scuola, l utilizzo di prodotti per le pulizie. Altri prodotti sono vietati. Si ricorda
DettagliScheda dati di sicurezza conforme a (CE) n. 1907/2006-ISO
Scheda dati di sicurezza conforme a (CE) n. 1907/2006-ISO 11014-1 SDS n.: 27618 WWEU09000481 revisione: 06.11.2009 1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa Identificazione della
DettagliI s t i tuto S u p eriore di Sanità Centro Nazionale Sostanze Chimiche
ALLEGATO III Natura dei rischi specifici attribuiti alle sostanze e preparati pericolosi R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R14 R15 R16 R17 R18 R19 R20 R21 R22 R23 R24 R25 R26 R27 R28 R29 R30 R31 R32
DettagliScheda dati di sicurezza Conforme a ( CE ) n. 1907/2006-ISO
1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa Definizione del prodotto: Uso Previsto: Elementi identificatori della società/impresa: Responsabile della scheda di sicurezza: Numero
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Sodio Silicato neutro, soluzione 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC
DettagliScheda dei Dati di Sicurezza Secondo le Direttive 91/155/CEE
1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Magnesio soluzione modello Mg=1,000±0,002 g/l 1.2 Nome della societá
Dettagli