RISCHIO CHIMICO E CLP
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- Renato Parente
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1 RISCHIO CHIMICO E CLP Unità didattica 3 CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA DEI LAVORATORI
2 RISCHIO CHIMICO: NORMATIVA D.Lgs. 81/08 Titolo IX Sostanze pericolose Capo I Protezione da agenti chimici
3 CONCETTI BASE PERICOLO Proprietà caratteristica di un agente o una situazione che ha la potenzialità di causare effetti avversi quando un organismo, sistema o popolazione è esposta a quell agente.
4 RISCHIO La probabilità di avere un effetto avverso in un organismo, sistema o (sotto)popolazione causato dall esposizione in circostanze specificate a un agente. Il rischio chimico si concretizza nel momento in cui si realizzano condizioni in cui risultano contemporaneamente presenti: agenti chimici pericolosi condizioni di esposizione
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6 LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PERICOLO ESPOSIZIONE / CONTATTO DANNO PREVENZIONE Per evitare che succeda PROTEZIONE Perché faccia minor danno
7 MODALITÀ D AZIONE DEL RISCHIO CHIMICO in modo improvviso e brutale incidente/infortunio: incendio, esplosione, ustione, intossicazione, asfissia, ecc. dopo un certo tempo di esposizione malattia: dell apparato respiratorio (asma, rinite), di malattie della pelle e delle mucose (irritazioni, ulcerazioni, eczemi, ecc.), di malattie del sistema nervoso (mal di testa, tremori, turbe psichiche, ecc.), dei tumori (delle vie aeree e digerenti, ecc.).
8 VIE DI ASSORBIMENTO DELLE SOSTANZE TOSSICHE INALAZIONE I polmoni hanno una superficie alveolare di circa 100 mq e sono la via di penetrazione più importante CONTATTO La pelle di un individuo di statura media ha una superficie di circa 1,8 mq ed è un ottima barriera se è integra INGESTIONE L apparato digerente normalmente non ha molta importanza nell ambiente di lavoro, salvo nel caso di comportamenti errati
9 ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Direttiva CEE/CEEA/CE n. 548 del 1967 Chi immette sul mercato sostanze o preparati pericolosi: deve apporre sul loro contenitore un etichetta che informi l utilizzatore dei rischi per l uomo e l ambiente; ha l obbligo di fornire agli utilizzatori anche la scheda dei dati di sicurezza, per consentire i provvedimenti necessari per la tutela della salute e della sicurezza. D.Lgs. n. 52 del 3 febbraio 1997 Recepimento Direttiva 92/32/CE, settima modifica, riguardante la classificazione, l imballaggio e l etichettatura delle sostanze pericolose D.Lgs. n. 65 del 14 marzo 2003 Recepimento Direttiva 1999/45/CE relativa alla classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi
10 ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Regolamento CE n. 1272/2008 denominato CLP (Classification, Labelling and Packaging) entrato in vigore nell Unione Europea il 20/01/2009, ha introdotto un nuovo sistema di classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele a partire dal 01/06/2015, al termine di un periodo di transizione. Il Regolamento CLP ha già subito due aggiornamenti ai fini dell'adeguamento al progresso tecnico e scientifico (Regolamenti n. 790/2009 e n. 286/2011). Complessivamente i tre documenti (testo originale + aggiorna-menti) comprendono 1903 pagine
11 SOSTANZE 1/12/10 1/12/12 1/12/12 1/06/15 Oltre 1/06/15 Classificazione Vecchia classificazione + CLP CLP Etichettatura ed Imballaggio CLP (può coesistere con la precedente indicazione) MISCELE CLP Fino al 1/06/15 1/06/15 1/06/17 Oltre 1/06/17 Classificazione Vecchia classificazione (CLP facoltativo) CLP Etichettatura ed Imballaggio Vecchia classificazione o CLP (a scelta) CLP (può coesistere con la precedente indicazione) CLP
12 ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Il Regolamento CLP consente l applicazione all interno della Comunità Europea del Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche denominato GHS (Globally Harmonised System), sviluppato dall ONU. Il sistema GHS assicura che le informazioni su tossicità e pericoli associati ai prodotti chimici siano le stesse in tutto il mondo.
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14 COSA CAMBIA CON IL CLP?
15 VECCHI NUOVI
16 NUOVI PITTOGRAMMI
17 NUOVI PITTOGRAMMI
18 NUOVI PITTOGRAMMI 18
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22 Pittogrammi di pericolo (GHS/CLP) Ciascun pittogramma si applica a più pericoli, in generale secondo una combinazione: classe + categoria di pericolo Per esempio il pittogramma in basso a destra indica sostanze: - sensibilizzanti - mutagene - cancerogene - tossiche per la riproduzione - tossiche per organi bersaglio - tossiche in caso di aspirazione
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25 VECCHIA NORMATIVA: FRASI R FRASI DI RISCHIO FRASI S FRASI DI SICUREZZA NUOVA NORMATIVA: H (= hazard) INDICAZIONI DI PERICOLO P (= precautionary) CONSIGLI DI PRUDENZA EUH: ulteriori informazioni di pericolo.
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27 ESEMPI DI INDICAZIONI DI PERICOLO CASI DI PERICOLI PER LA SALUTE: Tossicità acuta (per via orale), categorie di pericolo 1 e 2 H300 Letale se ingerito Tossicità acuta (per via orale), categoria di pericolo 3 H301 Tossico se ingerito Tossicità acuta (per via orale), categoria di pericolo 4 H302 Nocivo se ingerito
28 Alcuni esempi di consigli di prudenza: P102 P202 P233 P235 P251 P270 P273 Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze. Tenere il recipiente ben chiuso. Conservare in luogo fresco. Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare, neppure dopo l uso. Non mangiare, né bere, né fumare durante l uso. Non disperdere nell ambiente. In generale un determinato consiglio di prudenza si applica a più di una classe e/o categorie di pericolo. Per esempio, il consiglio P202 si applica a - Esplosivi - Mutageni - Cancerogeni - Tossici per la riproduzione
29 ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE Le etichette chimiche sono un importante fonte di informazione sulla loro pericolosità. I prodotti chimici sono etichettati allo scopo di informarci sui rischi a cui siamo esposti e sui danni a cui possiamo andare incontro per la nostra salute, per l ambiente e per i nostri beni.
30 CONTENUTO DELL ETICHETTA nome, indirizzo e numero di telefono del fornitore quantità nominale della sostanza o miscela contenuta nel contenitore se non è indicata altrove sull imballaggio; nome della sostanza/miscela avvertenze di pericolo (due parole: attenzione o pericolo) pittogrammi di pericolo (nuovi) indicazioni di pericolo (ex frasi R) consigli di prudenza (ex frasi S) informazioni supplementari CLP Deve essere aggiornata o immediatamente o al più entro 18 mesi
31 VECCHIE ETICHETTE
32 NUOVE ETICHETTE
33 SCHEDE DI SICUREZZA Ogni sostanza chimica pericolosa deve essere etichettata ed accompagnata dalla scheda di sicurezza (SDS). La scheda di sicurezza fornisce le indicazioni e le norme comportamentali da seguire quando si maneggia tale sostanza. Rispetto all etichetta, costituisce un sistema di informazione più completo e approfondito:
34 SCHEDE DI SICUREZZA Contiene 16 voci distinte: 1) Elementi identificativi della sostanza e della società produttrice. 2) Composizione della sostanza. 3) Identificazione dei pericoli. 4) Misure di pronto soccorso. 5) Misure antincendio. 6) Provvedimenti in caso di dispersione accidentale. 7) Manipolazione e immagazzinamento 8) Controllo dell esposizione e protezione individuale.
35 SCHEDE DI SICUREZZA 9) Stabilità e reattività. 10) Proprietà fisiche e chimiche. 12) Informazioni ecologiche. 13) Smaltimento. 14) Informazioni sul trasporto. 15) Informazioni sulla normativa. 16) Altre informazioni.
36 A CHI E A COSA SERVE LA S.T.D.S. Permette al DdL dell azienda utilizzatrice del prodotto, come prevede il D.Lgs. 81/08, di: effettuare l analisi e la valutazione dei rischi aziendali (art. 223) individuare le misure preventive tecniche, organizzative e procedurali (artt. 224 e 225) informare e formare il personale sui rischi e su una corretta e sicura utilizzazione dei prodotti chimici (art. 227) elaborare le istruzioni e le procedure, correnti e di emergenza,che egli deve stabilire per ogni posto di lavoro dove un dipendente utilizza dei prodotti chimici pericolosi (art. 226 e D.M. 10/3/98)
37 Valutazione del rischio e adempimenti Elenco prodotti chimici utilizzati Schede di sicurezza aggiornate e individuazione sostanze pericolose E POSSIBILE SOSTITUIRE LE SOSTANZE PERICOLOSE? Raccolta dati ed analisi della modalità di utilizzo (preparazione, trasporto, stoccaggio, gestione rifiuti) Valutazione del rischio (agente chimico, quantità, modalità e frequenza d utilizzo ) Misure di prevenzione e protezione Formazione ed Informazione Dispositivi di protezione individuali Elaborazione di procedure di emergenza
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