Piano di Lavoro Ex art. 256 D. Lgs. 81/08
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1 Piano di Lavoro Ex art. 256 D. Lgs. 81/08 Realizzazione di una bonifica da amianto presso il palazzo della Provincia di Ancona in corso Stamira nella città di Ancona D. Lgs. 81/08 D.M. 06/09/94 D. Lgs. 257/06 COMMITTENTE: Provincia di Ancona LUOGO: Palazzo della Provincia di Ancona Corso Stamira, 60 - Ancona COD. PROGETTO: DATA: Dicembre 2006 REVISIONE: ELABORATO: ED06 6 DOCUMENTO: restituzione aree confinate. IL PROGETTISTA: ing. Michelangelo Salerno c/o Quasar Sicurezza Necsi s.r.l. Viale Verona, TRENTO IL PROGETTISTA: arch. Giampiero Sbarbati c/o 5 Settore Lavori Pubblici Provincia di Ancona Via Ruggeri, ANCONA TIMBRO E FIRMA: TIMBRO E FIRMA: NECSI srl - Sede legale Via Ten. E. Velo, Romano d Ezzelino (VI) Tel Fax info@necsi.it - AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2000 Sede di Trento Formazione tecnica Sede di Verona
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3 SOMMARIO 1 PREMESSA ALLESTIMENTO AREE CONFINATE Unità di estrazione aria Filtri Dotazione Energia elettrica COLLAUDO AREE CONFINATE Collaudo della depressione Prova della tenuta con fumo RESTITUZIONE AREE CONFINATE Pulizia e decontaminazione del cantiere Restituzione dell area... 18
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5 1 PREMESSA Per effettuare la bonifica in progetto, così come previsto dal D.M , sarà necessario delimitare uno o più spazi idonei allo scopo e destinati esclusivamente a questo utilizzo. Detto spazi (confinamenti) saranno delimitati con apposita segnaletica, l accesso sarà interdetto al personale non autorizzato ed avranno le caratteristiche di seguito evidenziate. La configurazione in dettaglio di ogni confinamento sarà poi specificata nel Piano di Lavoro elaborato in fase esecutiva. Nel progetto esecutivo verrà anche evidenziata le sequenza nella bonifica delle diverse aree di intervento, che terrà in considerazione le esigenze produttive, logistiche e di spostamento del personale e delle attrezzature di lavoro. La complessità dell intervento e la particolare attenzione che si dovrà porre nell esecuzione di una bonifica da amianto di tale portata in un centro abitato, ha portato alla conclusione che ciascun confinamento, all interno del quale avverrà la bonifica, racchiuderà al massimo un solaio dell edificio, partendo da quello del primo piano, ed il confinamento stesso racchiuderà in sé il volume compreso fra il solaio di estradosso inferiore e quello di intradosso superiore al solaio oggetto di bonifica. A supporto dell esecuzione dell intervento sono quindi definite le seguenti linee di progetto (vedi elaborato grafico EG02, EG03, EG04) : 1. spingendosi la bonifica all esterno del confinamento naturale (costituito dalla facciata curtain wall ), sarà realizzata, preventivamente all allestimento di ciascun confinamento, un barriera a guscio di protezione del confinamento stesso (vedi elaborato ED03), contenente al proprio interno un doppio ponteggio; Necsi s.r.l. Pagina 5
6 2. il guscio esterno, costituito dal doppio ponteggio, verrà a sua volta compartimentato con materiale idoneo al fine di permettere, nelle successive fasi di bonifica, l operatività contemporanea di 2 squadre sullo stesso piano in due settori distinti dello stesso confinamento (vedi successivo punto 11); compartimentazione del guscio Pagina 6 Necsi s.r.l.
7 Provincia di Ancona 3. le attività quali lo smontaggio delle pareti mobili dei livelli interessati dalla bonifica (evidenziate in rosso nell immagine sottostante) e lo sgombero di tutte le attrezzature non necessarie alla bonifica, che non comportino la messa a vista di materiali contenenti amianto, potranno avvenire prima dell allestimento di ciascun confinamento, ma solo dopo l installazione della barriera a guscio ; 4. la rimozione dei serramenti di facciata ( curtain wall ) avverrà solo a seguito della completa installazione della barriere a guscio, e dovrà prevedere, per motivi costruttivi, la permanenza in opera del telaio del serramento in corrispondenza dei carter di protezione dei pilastri di facciata; Necsi s.r.l. Pagina 7
8 5. i telai dei serramenti di facciata, in corrispondenza dei carter di protezione dei pilastri rimarranno in opera, dopo aver proceduto al taglio dell elemento orizzontale del telaio stesso, lasciando quindi intatto l elemento verticale a diretto contatto con il carter del pilastro; Pagina 8 Necsi s.r.l.
9 6. a questo punto, l allestimento del confinamento, che porterà ad avere un ponteggio interno ed uno esterno al confinamento stesso, avverrà mediante una prima fase di chiusura ermetica dei teli sui carter dei pilastri che attraversano il volume da confinare; Necsi s.r.l. Pagina 9
10 7. terminata la prima fase di allestimento, che dovrà prevedere anche la messa in opera, oltre che dei teli, di tutti i presidi e di tutte le dotazioni necessarie alla realizzazione della bonifica (unità di decontaminazione, unità di filtrazione delle acque, unità di estrazione aria, prese passive, aspiratori a filtrazione assoluta, spruzzatori airless), si potrà procedere con l apertura, a mezzo di attrezzature manuali che non possano provocare scintille, di una piccola porzione di ciascun carter di protezione dei pilastri, in prossimità della chiusura del confinamento. Detta operazione avverrà con le unità di estrazione aria già in funzione, al fine di garantire che un eventuale dispersione di fibre verso l esterno venga impedita dalla depressione provocata all interno del confinamento; 8. a seguito della messa a vista di un tratto di rivestimento in amianto fioccato, per ciascun pilastro all interno del confinamento, si potrà procedere con la bonifica in tecnica glove bag, o tecnica alternativa, di detto tratto di pilastro, avendo cura di incapsulare al termine le parti non raggiungibili perché ancora rivestite dal carter di protezione; Pagina 10 Necsi s.r.l.
11 9. concluse le operazioni di bonifica dei tratti di pilastro interessati, ed a seguito di un accurata ispezione visiva da parte del personale di direzione del cantiere, si potrà procedere con la seconda ed ultima fase di chiusura del confinamento, che a questo punto potrà avvenire direttamente sul pilastro (nel tratto già bonificato) avendo cura di realizzare un sistema di chiusura, fra carter e pilastro, che consenta di essere mantenuto in opera anche a seguito del disallestimento dell intero confinamento; Necsi s.r.l. Pagina 11
12 10. ultimato l allestimento del confinamento, e collaudatane l efficacia nei modi che verranno di seguito specificati, si potrà procedere con la rimozione della controsoffittatura, costituita da doghe e pannelli, e con lo smontaggio per mezzo di attrezzature manuali dei carter di protezione di travi e pilastri (compresi le travi ed i pilastri di facciata), portando a vista il materiale da rimuovere; 11. a questo punto si provvederà a realizzare una suddivisione del confinamento così realizzato in 6 settori, dividendo dapprima l area in due metà e creando poi un ulteriore compartimento che separi l area perimetrale dal nucleo centrale, per poi Pagina 12 Necsi s.r.l.
13 procedere alla rimozione dei materiali contenti amianto, con le tecniche in seguito specificate; Guscio di protezione Confinamento Prima divisione del confinamento Seconda divisione del confinamento 12. terminate le operazioni di bonifica, ed ottenuto il certificato di restituibilità dell area confinata, si potrà procedere al disallestimento del confinamento, al trasferimento dei presidi e delle attrezzature utilizzate, avendo cura come già anticipato di Necsi s.r.l. Pagina 13
14 mantenere in opera il tratto di chiusura realizzato fra il carter del pilastro ed il pilastro stesso, al fine di garantire un efficace protezione alla dispersione di fibre provenienti dai tratti di struttura ancora da bonificare, durante l allestimento del successivo confinamento. Pagina 14 Necsi s.r.l.
15 2 ALLESTIMENTO AREE CONFINATE Saranno realizzati con l utilizzo di 3 teli sovrapposti in polietilene fissati a strutture in metallo e/o in legno e/o in muratura. I teli verranno uniti tra loro mediante nastro biadesivo, monoadesivo o con graffe le quali verranno ricoperte con nastro in PVC di larghezza minima 50mm; potranno inoltre essere utilizzati listelli di legno per l applicazione del secondo e terzo telo. Il primo telo (più esterno) avrà spessore minimo di 0,30 mm per una maggiore resistenza al taglio, i successivi due teli avranno spessore minimo di 0,20 mm. Il pavimento del confinamento sarà realizzato in modo da eliminare discontinuità o avvallamenti ed avrà la peculiarità di proseguire, senza soluzione di continuità, lungo le pareti verticali per un altezza di almeno 500 mm. Lungo le pareti del confinamento verranno inoltre individuate almeno 4 uscite di sicurezza, opportunamente segnalate e dotate di un sistema che ne consenta la rapida apertura (ad es. un taglierino) ed una efficace chiusura (ad es. un telo arrotolato e predisposto esternamente al di sopra dell uscita) da applicare a seguito dell utilizzo dell uscita stessa. 2.1 Unità di estrazione aria. A ciascun confinamento verrà applicata un estrazione che garantisca un minimo di 5 ricambi d aria ora mediante l utilizzo di più estrattori, regolati da un sistema di controllo automatico, di potenza sufficiente a garantire i ricambi ora previsti ed un gradiente di pressione tale che si verifichi in caso di apertura del confinamento un flusso d aria dall esterno verso l interno. L ingresso dell aria sarà inoltre garantito dall installazione, in prossimità degli ingressi all area confinata, di prese passive dotate di filtri assoluti H.E.P.A. Il sistema di controllo automatico modulerà la potenza dell unità di estrazione in funzione della depressione interna all area confinata rilevata tramite dei trasduttori di pressione. Le singole capacità (potenze) e le caratteristiche delle apparecchiature saranno descritte specificatamente nel Piano di Lavoro di dettaglio in fase esecutiva. In cantiere saranno sempre disponibili un numero minimo di estrattori di scorta per la sostituzione di quelli in avaria e per l impiego, come previsto dal D.M. 6/9/94 per la captazione delle fibre all esterno del confinamento, nel volume individuato dalla protezione a guscio, in caso di situazione di allarme. Gli estrattori saranno dotati anch essi di filtri assoluti H.E.P.A. (H13 secondo EN ) e prefiltri (tipo G3 e G4 secondo EN 779), e dispositivo di rilevamento differenziale di pressione che regola in automatico la portata dell estrattore stesso, dotato di avvisatore ottico ed acustico per la diminuita depressione all interno del confinamento. Questi saranno mantenuti in funzione ininterrottamente 24 ore al giorno per tutta la durata dell intervento di bonifica e sino al giorno della prova visiva. Dopo l ispezione visiva, verranno spenti per permettere l incapsulamento delle superfici e lo rimarranno sino al giorno del campionamento delle fibre aerodisperse in tecnica S.E.M. finalizzate alla certificazione di restituibilità; dopo tale prelievo, gli estrattori verranno riaccesi sino alla comunicazione del risultato positivo delle analisi stesse (concentrazione media inferiori a 2 ff/l) ed a tale comunicazione verranno spenti. Il sistema d estrazione garantirà un gradiente di pressione tale che, attraverso i percorsi di accesso al confinamento, si verifichi un flusso d aria dall esterno verso l interno del cantiere in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di fibre. Allo stesso tempo questo sistema garantisce sia il rinnovamento dell aria, dalle U.D. verso gli estrattori, sia la riduzione della concentrazione delle fibre d amianto areodisperse all interno dell area di lavoro, mediante la captazione delle fibre stesse. Necsi s.r.l. Pagina 15
16 I flussi saranno studiati in modo che non vi siano sacche d aria, e che attraversino il più possibile l area confinata, partendo dalle U.D. fino a giungere agli estrattori. Le prese passive di aspirazione monodirezionali, che permettono il ricambio d aria, saranno posizionate quindi a questo scopo, valutando attentamente le portate entranti ed uscenti affinché sia sempre garantita la depressione ed allo stesso tempo che i teli non implodano. Lo scarico degli estrattori non sarà mai posto in prossimità di zone operative e/o di passaggio di maestranze. Gli estrattori saranno inoltre posizionati in maniera tale che la sostituzione dei filtri non comporti l apertura dell estrattore in ambiente non confinato. 2.2 Filtri. Durante la normale attività di rimozione amianto, i filtri si satureranno progressivamente comportando la necessità di una loro sostituzione in fase di bonifica. La sostituzione avverrà al momento dell accensione della spia luminosa posta sulle unità di estrazione stesse; questa si accende in base alla perdita di carico del filtro che aumenta mano mano che il materiale particellare si impacca sulla superficie filtrante. La sostituzione dei prefiltri potrà avvenire con l estrattore in funzione, mentre quella dei filtri assoluti dovrà necessariamente avvenire ad estrattore spento, per impedire un eventuale dispersione di fibre in atmosfera. I filtri saranno quindi periodicamente verificati, sostituiti e smaltiti con il materiale di risulta della bonifica. 2.3 Dotazione (detto elenco non è né limitativo né esaustivo) La dotazione delle aree confinate comprenderà anche una o più pompe airless per la nebulizzazione di prodotti a base acquosa per il contenimento della polverosità durante i lavori di rimozione e per l incapsulamento finale con il prodotto specifico (tipi KIMIA mod. K80, CASALI mod. Emustop C o N, EKOROL mod. Econvertor R o P o similari). Un aspiratore (tipo CFM mod o similare) per la pulizia delle superfici entrate in contatto con i materiali contenenti amianto. Tale aspiratore sarà anch esso dotato di filtri assoluti H.E.P.A. (alta efficienza 99.97% D.O.P.). 2.4 Energia elettrica. In caso di mancanza dell energia elettrica entrerà automaticamente in funzione il gruppo elettrogeno di emergenza (da stabilirne la quantità e la potenza in base alle caratteristiche delle attrezzature di cantiere installate) che asservirà tutte le dotazioni del cantiere; pertanto le operazioni di rimozione amianto potranno continuare ininterrottamente, anche a seguito di black-out (vedi Elaborato ED03). Pagina 16 Necsi s.r.l.
17 3 COLLAUDO AREE CONFINATE Dopo aver completato l allestimento del cantiere, aver provveduto alla chiusura del confinamento sulla porzione bonificata dei pilastri, i sistemi di confinamento saranno collaudati mediante prove di tenuta. I collaudi di ciascuna area confinata avverranno necessariamente nel seguente ordine: 1. collaudo della depressione (collaudo dinamico) 2. prova di tenuta con fumo (collaudo statico) 3.1 Collaudo della depressione. Si provvederà ad accendere gli estrattori uno alla volta, fino al raggiungimento del numero di ricambi ora previsti a regime, e si osserveranno i teli delle barriere di confinamento: questi dovranno rigonfiarsi leggermente verso l interno dell area di lavoro. La verifica verrà effettuata, in particolare, all esterno del cantiere, in prossimità delle eventuali aperture per l immissione passiva di aria e nei locali dell unità di decontaminazione. 3.2 Prova della tenuta con fumo. Ad estrattori spenti l area di lavoro verrà saturata con un fumo (colorato, aromatico ed atossico) mediante apposita attrezzatura (macchina del fumo) e si osserveranno, dall esterno del cantiere in particolare lungo tutto il perimetro interno alla barriera a guscio, le eventuali fuoriuscite dello stesso. Tutte le falle individuate verranno sigillate prontamente dall interno. Ai collaudi prenderanno parte attiva i tecnici dell organo di vigilanza, previa comunicazione almeno 10 giorni prima dello svolgimento degli stessi. Necsi s.r.l. Pagina 17
18 4 RESTITUZIONE AREE CONFINATE. 4.1 Pulizia e decontaminazione del cantiere Al termine della rimozione l area di lavoro sarà pulita ad umido e mediante aspiratore a filtri assoluti verranno aspirate tutte le superfici potenzialmente contaminate, procedendo come segue: saranno controllati accuratamente gli angoli, le sporgenze e tutti i punti che favoriscono l accumulo di polvere; le superfici saranno accuratamente lavate cambiando spesso acqua e stracci; l area di lavoro verrà nebulizzata con soluzioni acquose di incapsulante diluite in modo da abbattere le fibre areodisperse; i teli costituenti il primo strato in polietilene saranno spruzzati con prodotto incapsulante e successivamente rimossi; le barriere di confinamento (secondo e terzo telo) rimarranno in sede; gli estrattori rimarranno in funzione. La zona di lavoro verrà sottoposta quindi ad un accurato controllo da parte di personale esperto, di direzione e controllo della bonifica, dipendente della azienda esecutrice, prima della rimozione del primo telo interno, che solo ad esito positivo di detto controllo, verrà rimosso. 4.2 Restituzione dell area Concluse le operazioni di pulizia sarà necessario: sottoporre ad un controllo accurato tutta la zona di lavoro, visionando tutte le superfici, incluse le impalcature. Qualora siano ancora visibili dei residui di fibre o polvere in generale, le superfici interessate saranno nuovamente pulite ad umido; a questo punto si richiederà l esecuzione dell ispezione da parte dei tecnici della A.S.L. per accertare l assenza di residui di amianto visibili; ad esito positivo e previo benestare a cura dell A.S.L., le superfici saranno quindi trattate con prodotto incapsulante; verrà quindi richiesto all A.S.L. il campionamento finale per l analisi in SEM ai fini della restituibilità degli ambienti; acquisita la certificazione di restituibilità, verrà rimosso il confinamento statico ed il cantiere potrà essere smantellato e reso disponibile per successive lavorazioni. Le date ipotetiche degli interventi saranno evidenziate nel crono programma allegato ai Piani di Lavoro di dettaglio; comunque tali date saranno costantemente aggiornate in base all andamento dei lavori e delle specifiche autorizzazioni. Pagina 18 Necsi s.r.l.
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7 DOCUMENTO: Piano di Lavoro Ex art. 256 D. Lgs. 81/08. Progetto Definitivo
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