Il progetto SITAVR Un Sistema Informativo Territoriale per i beni Archeologici orientato all'interoperabilità
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- Amerigo Molinari
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1 Il progetto SITAVR Un Sistema Informativo Territoriale per i beni Archeologici orientato all'interoperabilità
2 Dipartimento di Culture e Civiltà Prof. Patrizia Basso Dott.ssa Piergiovanna Grossi Dipartimento di Informatica Prof. Alberto Belussi Dott.ssa Sara Migliorini Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza Dott.ssa Brunella Bruno Dott.ssa Giuliana Cavalieri Manasse (ex funzionario)
3 1. Raccogliere in un unica banca dati geografica (GEOdatabase) tutte le informazioni riguardanti le evidenze archeologiche provenienti da fonti diverse e relative alla città di Verona e dintorni. 2. Sperimentare in ambito archeologico la metodologia GeoUML (già applicata nella definizione del contenuto del National Core) per la specifica concettuale dei contenuti e per l implementazione della base di dati e delle applicazioni di gestione e consultazione dei dati raccolti 3. Verificare l efficacia del modello dei dati sviluppato in collaborazione con il progetto SITAR (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma) e definizione di linee guida per la compilazione 4. Sperimentare diversi livelli di interoperabilità tra SITAVR e SITAR da un lato e verso altri sistemi dall altro.
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5 Prima del SITAVR Studi di Giuliana Cavalieri Manasse L. Franzoni, Edizione archeologica della Carta d Italia al Foglio 49. Verona, Firenze Carta Archeologico- Preistorica del Comune di Verona
6 Fase pilota: inizio raccolta dati relativa a un settore limitato della città di Verona, tramite tesi di laurea. Accordo istituzionale (Università Sopr. Archeologia del Veneto SITAVR): Avvio ufficiale del progetto SITAVR. Raccolta e revisione di dati editi e d'archivio tramite tesi di laurea e assegno di ricerca.
7 Definizione dello schema concettuale in GeoUML SITAR Documenti DB SITAR DB SITAVR Documento formale (specifica di contenuto) VERONA ROMA
8 Lo Schema Concettuale (SC) costituisce il nucleo centrale di tutta la metodologia GeoUML; Uno SC è una: definizione precisa del contenuto informativo di una base di dati geografica indipendente dalla tecnologia Uno Schema Concettuale è la parte formale, strutturata secondo regole precise, di una Specifica di Contenuto, che solitamente aggiunge allo SC anche delle parti descrittive. Il Modello GeoUML: è un modello (insieme di strumenti formali) per la definizione di uno Schema Concettuale è basato sugli standard ISO TC211, ma li completa negli aspetti carenti considera come parte integrante e fondamentale di uno schema concettuale i vincoli di integrità (anche di natura spaziale)
9 PARTIZONE ARCHEOLOGICA UNITA ARCHEOLOGICA ORIGINE INFORMATIVA
10 Origine informativa fonte delle evidenze da registrare nella base di dati Indagine invasiva Saggio di scavo Scavo Lavori edilizi Restauro e consolidamento Indagine non invasiva Ricerca di superficie Telerilevamento Rilievo architettonici Interventi non programmati Rinvenimento occasionale Analisi di fonti archivistiche e letterarie
11 Partizione archeologica frammento di conoscenza definito in termini spazio-temporali (evidenza da registrare -> dato grezzo) Partizione geologica Partizione archeologica Strutturale Non strutturale Negativa Partizione crono-funzionale Partizione interpretativa Ipotesi ricostruttiva..
12 Tipo Segmento Elemento strutturale Partizione funzionale Elemento mobile Partizione archeologica Definizione oggettiva Fondazione Alzato Presidio storico Definizione specifica Viadotto Cinta muraria Domus
13 Unità archeologica complesso archeologico ottenuto dall attività di interpretazione di un insieme di evidenze solitamente descritto da un insieme di partizioni archeologiche; ad esempio Arena di Verona nel periodo romano Porta Borsari nel periodo medievale
14 Vocabolari lemmi da usare per la caratterizzazione delle evidenze (partizioni archeologiche) Definizioni oggettive e specifiche delle evidenze archeologiche Tecniche costruttive Materiali Periodi storici Datazioni Accessibilità Stato di conservazione
15 Vocabolari Approccio gerarchico nella definizione dei Vocabolari (interoperabilità) Definizione al primo livello di lemmi generali Definizione al secondo livello e successivi di lemmi più specifici, tipici di un contesto più ristretto Termini primo livello ad applicazione più vasta, termini secondo livello e successivi applicabili, ad esempio solo a Verona (elementi mobili e di reimpiego) Lemma 1 Lemma 1.1 Lemma 1.2 Lemma Lemma Lemma 1.2.1
16 Documento formale (specifica di contenuto) File SCS Sintassi XML per i dati DB SITAVR Classi JPA Configurazione servizi WFS
17 Inserimento dati dei nuovi rilievi Controllo e correzione dei dati inseriti geoarchgest POLARIS geoarchweb Consultazione via WEB ad accesso riservato geoarchdb Fogli Excel + shape Caricamento dati rilievi precedenti
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20 Sperimentare servizi di interoperabilità tra sistemi che condividono il modello dei dati SITA* -> INTEROPERABILITA interna Esperimento eseguito su tre sistemi (installazioni SITA*): SITAR (Roma), SITAVR (Verona) e SITAIS (Isola della Scala) Sperimentare soluzioni che favoriscano e supportino l interoperabilità verso altri sistemi esterni -> INTEROPERABILITA esterna Esperimento eseguito nell ambito del progetto europeo ARIADNE, mapping tra il modello SITAstar e l ontologia standard CIDOC-CRM.
21 Sperimentare la possibilità di accedere in modo integrato alle informazioni raccolte in tre contesti applicativi italiani diversi che adottano lo stesso modello dei dati. Sistemi coinvolti: SITAR (Roma) SITAVR (Verona) SITAIS (Isola della Scala) Tale esperimento è reso possibile dal fatto che i tre sistemi condividono lo schema concettuale dei dati redatto in GeoUML.
22 Carta archeologica del Veneto, a cura di L. Bosio et. alii, Tesi di Laurea, Un WebGIS per lo studio storico-archeologico di Isola della Scala (VR), Davide Mantovani, a.a
23 ROMA DB SITAR DB SITAIS DB SITAVR VERONA ISOLA DELLA SCALA
24 I tre sistemi per interoperare in modo stretto devono concordare: Una conoscenza condivisa: Vocabolari condivisi Concetti di base condivisi Metodo di compilazione dei dati condiviso Un linguaggio condiviso per lo scambio dati: Sintassi: XML Modello dei dati di scambio: come rappresentare in XML il dato da scambiare? Un metodo per integrare i dati XML prodotti dai tre sistemi: Strumenti per integrare e fruire dei dati provenienti dai diversi sistemi
25 Poiché i tre progetti hanno in comune lo schema concettuale si ottiene facilmente: La condivisione di vocabolari La condivisione di concetti Poiché lo schema concettuale è stato realizzato con gli strumenti GeoUML, una sintassi XML può essere facilmente generata: è disponibile in automatico una rappresentazione in XML dei dati descritti a livello concettuale (file xsd)
26 Conoscenza condivisa Schema concettuale DB SITAIS DB SITAVR DB SITAR Applicazione di gestione ISOLA DELLA SCALA Applicazione di gestione VERONA Applicazione di gestione ROMA
27 Modello dati per XML (XML ADVANCED ) Servizio WFS XML ADVANCED Servizio WFS XML ADVANCED Servizio WFS XML ADVANCED DB SITAIS DB SITAVR DB SITAR ISOLA DELLA SCALA VERONA ROMA
28 Integratore (object-oriented) con la capacità di navigare nei dati XML XML XML request request request Servizio WFS XML ADVANCED Servizio WFS XML ADVANCED Servizio WFS XML ADVANCED DB SITAIS DB SITAVR DB SITAR ISOLA DELLA SCALA VERONA ROMA
29 Integratore semplice (ad es. QGIS) XML XML XML request request request Servizio WFS Servizio WFS Servizio WFS Viste di aggregazione Viste di aggregazione Viste di aggregazione DB SITAIS DB SITAVR DB SITAR ISOLA DELLA SCALA VERONA ROMA
30 Snapshot del sistema di integrazione
31 Nell ambito del progetto ARIADNE e in collaborazione con il SITAR di Roma è stato definito il mapping semantico del modello SITA* verso l ontologia dello standard CIDOC-CRM- Archaeo. In tale lavoro si sono definite: Le corrisopondenze tra le classi/attributi del modello GeoUML di SITA* e le classi/proprietà dell ontologia CIDOC-CRM; Le corrispondenze tra i vocabolari di SITA* e i lemmi del Getty vocabulary (Art & Architecture Thesaurus Online) Infine si sono realizzate procedure per la conversione dei dati in formato RDF.
32 Una partizione archeologica corrisponde in genere ad un istanza della classe: S22_Segment_of_Matter In alcuni specifici casi identificati dalla specifica di valori particolari della definizione oggettiva e specifica di una partizione archeologica viene esplicitata la presenza di ritrovamenti più chiaramente identificabili: O22_partially_or_completely_contains A8_Stratigraphic_Unit AP15_is_or_contains_remains_of E22_Man_Made_Object
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34 Nel progetto SITAVR la geomatica ha svolto un ruolo determinante nel contribuire alla progettazione e implementazione di uno strumento efficace per la gestione del dato archeologico, garantendo: Qualità del modello dati, in particolare per la modellazione della componente spaziale e l uso corretto dei vocabolari Qualità delle interfacce per la consultazione del dato Qualità della soluzione tecnica per la conservazione dei dati L accesso ai dati attraverso diverse modalità: webgis, servizi web (WFS, WMS) L interoperabilità con altri sistemi: mapping CIDOC- CRM e generazione del dato in RDF.
35 PA1 OI PA1 CRONO PA2 PA2 DOCx DOCy BIBLIO
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