Piano Territoriale Provinciale di Catania (ex art.12 L.R.9/86) RELAZIONE GENERALE DELLO SCHEMA DI MASSINA.

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1 12.3. I BENI MUSEALI. I luoghi in cui si conservano le testimonianze materiali del nostro passato più rilevante, ossia i luoghi della memoria collettiva, costituiscono la spina dorsale del percorso conoscitivo rivolto in primis alla popolazione residente, ma soprattutto si offrono quale luogo di scambio culturale al flusso turistico. L attuale situazione dei musei della provincia risente fortemente della mancanza di un grande contenitore di livello regionale, entro cui collocare le più importanti testimonianze dell excursus storico della provincia stessa. Tale necessità è stata più volte avanzata da più parti e soprattutto è la stessa Soprintendenza ai BB.CC. a sentirne la necessità. Le grandi collezioni museali catanesi fanno capo al soppresso museo dei Benedettini, che aveva sede presso il prestigioso convento di San Nicolò l Arena, ed al museo del principe Biscari, che aveva sede nel principesco palazzo sito nella via che porta ancora il nome Museo Biscari. Le vicissitudini storiche di entrambe le collezioni e la confluenza di numerose donazioni hanno consentito l accumulo di un ingente patrimonio d arte purtroppo non esposto, tranne per una selezionata campionatura allestita nei ristrutturati locali di Castello Ursino, e per brevi mostre di vasellame e bronzetti greci. D altro canto, la provincia è ricca di piccoli musei civici che testimoniano il passato dei luoghi e la cultura che li ha caratterizzati, ma si tratta di frammenti di un puzzle ben più complesso che solo l unitarietà di un grande museo può riuscire a comporre. La scelta dell importante ubicazione dell auspicato museo potrebbe ricadere in uno degli edifici del centro storico di Catania che maggiormente rappresentano la memoria dei luoghi: si potrebbe indirizzare la scelta verso il palazzo dei Chierici che si affaccia su Piazza Duomo; oppure i due palazzi, Fasanaro e Gravina-Cruyllas, entrambi ricadenti dell area dell antico teatro romano. Altri edifici potrebbero ancora essere destinati a tale funzione, ma quelli citati appaiono i più rappresentativi. La rete dei musei civici va incrementata e destinata a completare l esposizione generale del Museo centrale della città capoluogo come ganglio strategico che propone idee comuni attraverso studi, schedature dei materiali, restauri, scambi culturali, mostre, convegni, proposte editoriali cartacee e multimediali. 10

2 PROPOSTE PER I BENI MUSEALI. Si prevede di istituire 14 nuovi musei (indicati con la sigla N.I.) e migliorare le collezioni museali esistenti. Va precisato che il museo è un luogo destinato al pubblico e pertanto necessita di ogni requisito di sicurezza secondo le norme di legge vigenti. E altresì necessario che il museo (tranne che non si tratti già di monumenti il cui adeguamento possa diventare pregiudizievole per l opera stessa) sia accessibile ai portatori di handicap. Si enucleano di seguito, suddivisi in relazione alla localizzazione nelle sub-aree di riferimento provinciale, tutte le strutture museali che, nell ottica del P.T.P. costituirebbero il patrimonio dei beni museali provinciali: Nella città capoluogo: 1) Catania: museo delle antichità della Provincia di Catania (N.I.); 2) Catania o altra località : museo della cultura mediterranea (N.I.); 3) Catania: museo d arte virtuale (N.I.); 4) Catania: museo di arte moderna (N.I.); 5) Catania. museo civico Castello Ursino ; 6) Catania: casa museo Giovanni Verga ; 7) Catania: museo di Botanica dell Università; 8) Catania: museo civico Vincenzo Bellini; 9) Catania: museo dello Studio e archivio storico (Università); 10) Catania: museo di Paleontologia (Università); 11) Catania: museo di Zoologia (Università); 12) Catania: museo civico Emilio Greco ; 13) Catania: museo di archeologia (Università); 14) Catania: museo dei Benedettini (Università); 15) Catania: museo delle scienze (Università). Nelle sub aree di riferimento del territorio provinciale, ovvero: nell area metropolitana: 1) Aci Castello: museo civico (del Castello); 2) Aci Castello: museo subacqueo del mare (N.I.); 3) Acireale: Pinacoteca Zelantea ; 4) Zafferana: Aetna open art museum (PrVJE19); 5) Nicolosi: museo vulcanologico etneo (N.I.); 6) Paternò: museo archeologico (N.I.); 7) Santa Maria di Licodia: museo civico (N.I.); 11

3 nel calatino: 1) Ramacca: museo civico archeologico; 2) Raddusa: museo della civiltà contadina (N.I.); 3) Mineo: museo-biblioteca Luigi Capuana ; 4) Grammichele: museo civico archeologico, 5) Caltagirone: museo civico Carcere Borbonico ; 6) Caltagirone: museo regionale della ceramica; 7) Caltagirone: museo civico Ospedale delle donne ; 8) Caltagirone: museo dei frati Cappuccini, 9) Mirabella Imbaccari: mostra permanente del tombolo; 10) Militello in Val di Catania: museo d arte sacra San Nicolò ; 11) Militello in Val di Catania: museo archeologico (N.I.); 12) Palagonia: museo archeologico (N.I.); 13) San Michele di Ganzaria: museo archeologico.; 14) Vizzini: museo civico (N.I.); nell area pedemontana-jonica: 1) Macchia di Giarre: museo degli usi e dei costumi delle genti dell Etna; 2) Linguaglossa. Museo delle genti dell Etna; 3) Randazzo: museo archeologico Paolo Vagliasindi ; 4) Randazzo: museo civico di Scienze naturali; 5) Maletto: museo civico; 6) Bronte: museo della civiltà contadina Masseria Lombardo ; 7) Bronte: museo del castello Nelson (N.I.); 8) Adrano: museo archeologico Castello Normanno ; 9) Castiglione di Sicilia: museo archeologico (N.I.) LE NUOVE ISTITUZIONI MUSEALI. Il visitatore che percorre gli itinerari proposti dal presente Piano e quelli che sarà possibile organizzare da parte dei singoli tour operator ha l opportunità di completare il quadro storico del luogo che sta visitando attraverso un insieme di dati ed oggetti che non è possibile esporre in situ ; né, tantomeno, è possibile che tutto il materiale repertato sia esposto in un unico grande museo. E invece auspicabile, e didatticamente più efficiente, che il museo centrale abbia una campionatura selezionata e significativa di ogni località e che il resto del materiale rimanga in custodia ed esposizione nei musei sparsi nel territorio. In tale modo sarà possibile ottenere un quadro generale della complessità storica e delle vicende che hanno caratterizzato il territorio, con l esposizione di grandi quadri esplicativi e plastici delle principali emergenze, visitando il museo del capoluogo ed un più puntuale dettaglio presso i musei periferici. 12

4 Le nuove istituzioni museali nascono da obiettive esigenze di completamento della rete museale: manca innanzi tutto un Museo Vulcanologico ed un Museo dell Ambiente Marino, due realtà fortemente caratterizzanti e significanti del territorio della provincia. Altri luoghi della memoria nascono dall esigenza di collegarli con le vicine aree di ritrovamento archeologico. E chiaro che non tutti i comuni possono aspirare ad un museo archeologico se questo esiste già in un centro vicino. Così, per esempio, il museo archeologico di Paternò accoglierebbe testimonianze di Belpasso, Motta Sant Anastasia, S.M. di Licodia, Ragalna. Il Museo centrale della città capoluogo, con funzioni principali rispetto alla rete museale della provincia, sarà fornito di magazzini per il deposito dei beni in corso di studio; di impianti tecnologici e laboratori di ricerca e restauro delle opere d arte, ma avrà, soprattutto, il compito di diffondere conoscenza attraverso mirate attività promozionali rivolte sia all ambito provinciale sia a quello nazionale ed estero. Ogni museo periferico dovrà possedere, accanto al proprio magazzino, locali ed apparecchiature per il restauro di elementi non facilmente trasportabili e destinati all esposizione locale. Una rete telematica dovrà tenere in costante collegamento tutta la rete museale per l aggiornamento sistematico del catalogo generale dei beni e delle attività in corso e programmate. Il contatto con l ambiente scolastico sarà di prioritaria importanza per lo sviluppo di una società consapevole e rispettosa del patrimonio culturale. Oltre al museo delle antichità della provincia di Catania, l istituzione di cinque musei sembra assumere fondamentale importanza: il Museo Vulcanologico ; il Museo del Mare ; il Museo del Mediterraneo ; il Museo Virtuale, il Museo d Arte Moderna Il Museo Vulcanologico, la cui sede si prevede essere a Nicolosi, vera porta per raggiungere le sommità del vulcano, avrà di certo una valenza straordinaria per la mole di informazioni che potrà fornire a chi si accinge a visitare l Etna. Accanto alle caratteristiche proprie dell ambiente vulcanico sarà possibile interagire con apparecchiature di controllo dello stato vulcanico. Il Museo del Mare avrà il suo luogo ideale entro la riserva marina di Aci Trezza e comprenderà l isola Lachea con il gruppo dei faraglioni. Si prevede un museo con ambienti subacquei; da qui sarà possibile non solo ammirare specie entro vasche a contatto con il mare ma lo stesso ambiente marino allo stato libero, dove, in fase di riserva è noto che 13

5 prospera una fauna ittica ricca di naturali ecosistemi legati alla qualità delle acque e soprattutto alla loro sicurezza. Il Museo del Mediterraneo mira ad inserire la cultura stratificata della Sicilia entro quell area intercontinentale che si affaccia sulle coste del Mediterraneo con le specifiche, singole culture trasmesse, nel corso dei secoli, durante le successive dominazioni in seno alla cultura autoctona dell Isola. Greci, italici, francesi, spagnoli, nordafricani, mediorientali sono tutti popoli le cui civiltà coesistono nella cultura isolana. Il museo potrebbe avere la sua sede nel capoluogo ma interessante potrebbe essere ubicare un simile organismo culturale in una località decentrata per incrementarne l offerta turistica. Sistemazione ideale potrà essere l imponente complesso ambientale-architettonico dell ex collegio Pennini di Acireale, la cui acquisizione è inserita nei piani operativi della Provincia di Catania. Il Museo d Arte Moderna, idealmente collegato all Accademia di Belle Arti ed agli istituti superiori di formazione artistica è il luogo dove si possono incontrare le esperienze artistiche che dall Ottocento arrivano ai giorni nostri. Nell individuare la sede più opportuna, che potrà concretizzarsi nella seconda fase del presente elaborato, occorre precisare che la manifestazione artistica del nostro tempo si è sempre più allontanata dalla gente comune per divenire appannaggio di una certa elite culturale. I momenti di incontro con l arte contemporanea sono diventati rari ed affidati spesso all effimero di una mostra itinerante o all iniziativa di facoltosi mecenati. Un luogo di custodia dell arte contemporanea che all interno possa continuamente ricrearsi con il ritmo con cui l arte si ripropone potrà essere il luogo del confronto e della crescita sociale in quanto la grande Arte è sempre stata l espressione più intima, lo specchio della società che l ha prodotta. Il Museo Virtuale è il luogo dove ogni opera d arte potrà essere goduta attraverso una sua immagine virtuale proposta con una riproduzione ad alta tecnologia, con identiche dimensioni riferite all originale. Tutti i grandi capolavori d arte potranno essere ammirati attraverso proiezioni o riproduzioni degli stessi originali trasferiti su supporti o ambienti virtuali, e con sofisticate tecniche di stampa o visione. Accanto al museo virtuale potrà nascere la gipsoteca, dove la grande statuaria della storia dell arte potrà essere ammirata attraverso i calchi dagli originali rifiniti con medesima patina e cromia. Non bisogna sottovalutare l esperienza dell approccio virtuale alle opere d arte, posto ché il limite tra originale e copia virtuale è sempre tanto più sottile che solo agli esperti del settore è riservata la possibilità di cogliere la differenza. 14