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Adamo Sartori
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~.~ Reg.Gell. 03342/2015 C! -A" '. },.. I ~: s :~~~ tt~l )5D1p 6 IIlvmto Il... u: - Proc.Gen. - Proc. Rcp. Tri b.

1 ~.~ Reg.Gell /2015 C! -A" '. },.. I ~: s :~~~ tt~l )5D1p 6 IIlvmto Il... u: - Proc.Gen. - Proc. Rcp. Tri b. così composta REPUBBLICA ITALIANA In /lome (lei Popolo Italiano Il giorno 12 dci mese di febbraio dell'anno 2016 LA CORTE DI APPELLO DI ROMA Sezione 1 A Penale Giovanni Daniela Ettore MASI RINALDI PEDICINI Presidente Consigliere Consigliere ha pronunciato in pubblica udienza la seguente SENTENZA nel pl'ocedimento penale di 2 grado nei conf'l'onti di: LIBERO - CONTUMACE Difeso da Avv. del foro di Velletri - PRESENTE

2 , APPELLANTE avverso la sentenza Tribunale di i Rieti del 28/10/2013 che così statuiva: Conclusioni del Procura/ore Uenerale: Conclusioni de/la Parle Civile: Conclusioni del Re.\po/l.l'Uhile Civile: Conclusioni della DifÌ!sa: ~ ~ c-{ A.,

3 IMPUTAro del reato di cui all'art. 4 D.L.vo n. 74 del 10/3/2000, per avere, al fine di evadere le imposte ' IRPEG e IRES, in qualità di rappresentante legale della con sede in ' Velletri, indicato nella dichiarazione annuale delle imposte modello unico del 2005 elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo di 887,800,00 di imponibile, con imposta evasa di ,00 IVA ed ,00 IRES, importo superiore al 10% dell'ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione. In Velletri entro il 31110/2006

4 FATTO E DIRITTO Con sentenza del Tribunale di Velletri, in data 28 ottobre 2013, era dichiarato responsabile del reato a lui ascritto in rubrica e condannato alla pena di anni uno e mesi quattro di reclusione oltre alle spese processuali. Era altresi dichiarato interdetto dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per mesi sei ed incapace di contrattare con la pubblica amministrazione per anni uno. Avverso la sentenza veniva proposto appello dal difensore dell'imputato. La difesa ha chiesto la riforma dell'impugnata sentenza e l'assoluzione dal reato contestato per insussistenza degli elementi costitutivi. Ritiene la difesa chje il delitto contestato risulta essere stato previsto dall'art. 35 comma 7 del DL n.223 del 2006 e cioè successivamente alla commissione del fatto. Il delitto sebbene si consumi al momento del mancato versamento dell'imposta il comportamento inizia prima e molteplici imprese fra cui quella del non potevano sapere nel 2005 quello che a livello normativo sarebbe avvenuto. All'udienza del 12 febbraio 2016 la causa era decisa sulle conclusioni delle parti come riportate in epigrafe in cui entrambe chiedevano l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Osserva preliminarmente la Corte che, il reato contestato all'imputato, si è estinto per intervenuta prescrizione alla data del 26 aprile 2014 essendo decorso il termine massimo di prescrizione previsto dalla nuova disciplina. La giurisprudenza ha chiarito che:" in presenza di una causa estintiva del reato, il giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione a norma dell'art. 129 C.p.p. solo nei casi in cui le circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la sua rilevanza penale, e la non commissione del medesimo da parte dell'imputato emergano agli atti in modo assolutamente incontestabile; tanto che la valutazione da compiersi in proposito appartiene più al concetto di constatazione che a quello di apprezzamento. Ed invero il concetto di evidenza richiesto dal secondo comma dell' art. 129 c.p.p. presuppone la manifestazione di una verità processuale così chiara manifesta ed obiettiva che renda superflua ogni dimostrazione, concretizzandosi in qualcosa di più di quanto la legge richiede per l'assoluzione ampia" (Cass., sez. VI, 25 marzo 1999 n.3945; Cfr., Sez. Un., n del ). Nella fattispecie, non sussistono le condizioni di evidenza per una sentenza di assoluzione dell'imputato ex art. 129 c.p.p. Ed invero, la sentenza di primo grado ha esaurientemente motivato in punto di responsabilità dell'odierno appellante fornendo adeguate risposte alle argomentazioni della difesa e basa l'affermazione di responsabilità sulla base degli accertamenti bancari che hanno accertato che per l'anno di imposta 2005 l'impresa aveva indicato nella dichiarazione annuale degli elementi attivi inferiori a quelli effettivi evadendo cosi IVA ed IRES oltre la soglia di punibilità. La dichiarazione era stata presentata il 26 ottobre 2006 ed era stato indicato un imponibile di Euro ,00.

p. in riforma della sentenza del Tribunale di Velletri in data 28 ottobre 2013 appellata da DICHIARA non doversi procedere nei

5 Il contemporaneo carico di lavoro gravante sul sottoscritto consigliere estensore ha imposto di riservare, per la stesura della motivazione, un termine maggiore. P.Q.M. Visto l' art. 605 c.p.p. in riforma della sentenza del Tribunale di Velletri in data 28 ottobre 2013 appellata da DICHIARA non doversi procedere nei confronti dell'imputato perché il reato contestato è estinto per intervenuta prescrizione. Indica giorni quaranta per il deposito dei motivi. Roma, 12 febbraio /J'1nsA g l.iere e.st. ~la,-

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