TRIBUNALE DI PERUGIA UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI. Istanza perché sia dichiarata in sede di esecuzione l abolizione di reati

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1 , TRIBUNALE DI PERUGIA UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI Istanza perché sia dichiarata in sede di esecuzione l abolizione di reati oggetto di sentenze di condanna, per il riconoscimento della continuazione e per esclusione della recidiva tizio, nato a Foligno il, residente a,, assistito dall avv., che contestualmente nomina proprio difensore PREMESSO Dalla lettura del certificato del casellario Giudiziale di Tizio emerge come nei suoi confronti siano state pronunciate nel tempo varie sentenze di condanna. Emerge altresì come alcune di tali sentenze concernano reati che, per effetto della intervenuta successione di leggi, sono da ritenersi abrogati ; condotte legate tra loro dal vincolo della continuazione; condanne con riferimento alle quali è stata ritenuta la recidiva reiterata, che, all esito delle pronunce che vengono chieste, dovrà essere esclusa; La competenza è certamente quella del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Perugia avendo il GUP pronunciato l ultima sentenza di condanna risalente al I La richiesta di revoca della sentenza di condanna ex art. 673 c.p.p. Tizio è stato condannato alla pena sospesa di mesi 2 di arresto e per il reato di cui all art. 1 L. 510/92 con sentenza pro-

2 nunciata dal Tribunale di Perugia, sentenza divenuta irrevocabile in data Il capo d imputazione per cui è stata pronunciata la sentenza di condanna contesta l omessa annotazione di corrispettivi nelle scritture contabili Tale norma è stata abrogata dall art. 25 Dlgs n.74/2000. Né tale condotta trova riscontro in altre ipotesi di reato previste dalla nuova normativa. In questo senso più volte si è pronunciata la Corte di cassazione che ha escluso possa esservi continuità normativa tra l art. 1 comma 2 L. n.516/1952 e l art. 3 d lg n. 74/2000. Afferma il Giudice di legittimità che la nuova norma individua l evento giuridico del reato nella falsa indicazione contenuta nella dichiarazione annuale e, dunque, presenta un elemento costitutivo ulteriore rispetto alla disciplina pregressa. Cass. pen., Sez. III, 20/02/2002, n ( nello stesso senso Cass. pen. sez III n. 515 e Cass. sez. III n. 4773) Il reato è stato abrogato, la sentenza va revocata. II A carico dell istante vi sono poi varie condanne per omesso versamento di ritenute previdenziali ( art. 2 bis comma 1 DL 463/83) reati, questi, commessi tutti nell arco temporale che inizia nell aprile settembre 1993 ( decreto penale di condanna pronunciato dal GIP presso Pretura Perugia; decreto penale di condanna pronunciato dal GIP presso Pretura Perugia- prosegue nell agosto e dicembre - 2 -

3 1993, negli anni 1994 e 1995 ( sentenza del Pretore di Perugia. - ; sentenza del Tribunale di Perugia. Per effetto dell art. 3 comma 6 del dlt 8/2016, l omissione contributiva è stata depenalizzata se inferiore alla soglia di ,00. L art. 8 2 comma dello stesso decreto prevede che, nell ipotesi di condanne divenute irrevocabili, il Giudice dell esecuzione debba provvedere alla revoca. Dall esame del certificato nulla risulta in relazione all ammontare dei contributi non corrisposti. Si chiede, dunque che vengano acquisiti i relativi fascicoli allo scopo di verificare se si tratti di reati ormai depenalizzati per poi adottare i conseguenti provvedimenti. III riconoscimento della continuazione ex art. 81 c.p. Qualora, all esito di tale disamina non vi fosse spazio per una revoca di tutte le condanne indicate al punto II del presente atto, è, tuttavia evidente che le diverse condanne sono relative a reati per i quali va riconosciuto il vincolo della continuazione ( peraltro già parzialmente riconosciuto nelle sentenze e rispetto al decreto penale di condanna del ) con esclusione dalla recidiva contestata. III L esclusione della recidiva reiterata - 3 -

4 L accoglimento delle precedenti istante determina la revoca della recidiva ( quantomeno reiterata) di cui alle sentenze , e Né tale pronuncia può essere preclusa dal passaggio in giudicato delle sentenze. L art. 671 c.p.p., che disciplina l'ipotesi in cui il Giudice intervenga sull'applicazione della disciplina del concorso formale o del reato continuato, afferma anche, nel suo ultimo comma, che il giudice dell'esecuzione può concedere altresì la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale, quando ciò consegue al riconoscimento del concorso formale o della continuazione. Adotta infine ogni altro provvedimento conseguente. Non può dubitarsi che tra i provvedimenti conseguenti vi sia la revoca della recidiva, che non ha più ragione di permanere stante la natura unitaria della condotta tenuta dal dal condannato. Tanto premesso SI CHIEDE Che : 1) Vengano revocate le sentenze di condanna e i decreti penali di condanna, per intervenuta abrogazione del reato ; 2) Venga ritenuta la sussistenza della continuazione tra i reati di cui ai decreti penali di condanna e GPP pretura di Pe

5 rugia e delle sentenze del Pretore di Perugia e del Tribunale di Perugia con ogni consequenziale pronuncia in ordine alla pena ed alla recidiva,qualora non si ritengano,abrogati i reati oggetto di tali pronunce 3) Per l effetto venga esclusa la sussistenza della recidiva, quantomeno reiterata, anche con riferimento alla sentenza pronunciata dal GIP presso il Tribunale di Perugia. Con ogni consequenziale determinazione data firma avv. (Tizio)) Nomina del difensore Il sottoscritto Tizio nato a Fo, residente a, nomino mio difensore con riferimento alla presente istanza ed al procedimento di esecuzione che ne consegue, l avv. del foro di Perugia con studio,e pec, data tizio La firma è autentica (Avv) - 5 -

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