Allegato: Vincenzo Sebastiani

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1 Allegato: Vincenzo Sebastiani - Vincenzo Maria Sebastiani, nato in Roma il 26 ottobre 1885 da Ettore e Gaetana Manari. - Ingegnere, Sottocomandante dei Vigili del fuoco di Roma dal 5 agosto Il 13 gennaio 1915, esperto sciatore, mentre si trovava in Leonessa avverte il disastroso terremoto della Marsica nel quale fu completamente distrutta Avezzana. Con mezzi di fortuna, attraversando la montagna con gli ski, riesce a giungere a Roma e si porta presso la sede del Comandi dei Vigili da cui era appena partita una prima squadra di soccorso al comando dell Ing. Giacomo Olivieri, che sarà poi Comandante di Roma dal 1923 al 1930, e biografo post mortem di Sebastiani. Una seconda squadra partì al comando di Sebastiani che raggiunse le zone terremotate la mattina del 15. Partecipò al salvataggio di sette donne e gli furono conferite tre medaglie d argento di benemerenza, rispettivamente dal Comune di Roma, dal Governo del Re e dalla fondazione Carnegie. - Nell aprile del 1915, con l inizio del conflitto, fu richiamato come tenente di complemento nei servizi aeronautici del Genio e nell ottobre dello stesso anno fu incaricato del trasporto di palloni aerostatici in zona di guerra. Fu convocato dall Ing. Dragotti, del Corpo dei Vigili di Napoli e allora Capitano Comandante dei Pompieri Militari della seconda armata, che lo incaricò in qualità di Ufficiale del 1 Reggimento Genio, del Comando del Distaccamento di Gorizia, detto dei pompieri romani, essendo affidato generalmente a questi la copertura di quello specifico servizio. - Oltre all estinzione degli incendi si occupò della costruzione di rifugi in cemento armato detti fifhouse. Spegnere gli incendi non era meno pericoloso della guerra combattuta; le artiglierie per l efficacia del tiro utilizzavano come facile riferimento il fumo e le fiamme che si sprigionavanodagli edifici e i magazzini colpiti. Il lavoro dei pompieri si svolgeva quindi sotto il costante rischio dei proiettili nemici. La cronaca dell epoca annotava: gli Austriaci, al bagliore delle fiamme, dirigevano su di esso il fuoco dei loro calibri a bersaglio sicuro. - Alle ore del 19 agosto 1917, durante l estinzione di un incendio di un fabbricato causato dallo scoppio di una granata nemica, operazione che si svolgeva sotto il tiro dell artiglieria avversa, veniva colpito da una scheggia al braccio sinistro e, acor più gravemente, al fianco destro. Soccorso, veniva investito dal crollo di una parte del fabbricato; due altri pompieri restavano feriti e il suo collega Ing. Daretti faceva da scudo con il proprio corpo per salvaguardarlo da ulteriori ingiurie. - Moriva il pomeriggio del giorno successivo, 20 agosto 1917, nell ambulanza chirurgica d armata. - È celebrato da due lapidi, una, in Gorizia e l altra, voluta dal Corpo dei Pompieri di Roma, inaugurata nel 1923 dal Regio Commissario del Comune nella sede del Comando di via Genova, poi intitolata alla sua memoria, assumendo il titolo di Caserma Vincenzo Sebastiani - Nel 1923 la salma fu traslata dal cimitero di Cormons a Roma, dove giunse l 11 dicembre alla stazione Termini; la cerimonia religiosa si tenne nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e il feretro fu seguito da tutti i pompieri liberi dal servizio che parteciparono spontaneamente alla cerimonia, tanto ne era alto il ricordo a distanza di sei anni dalla morte. Dati forniti dal Gruppo Storico VV.F. di Roma, in parte estrapolati dalla pubblicazione: In memoria di Vincenzo Sebastiani, estratto dal giornale Coraggio e Previdenza monitore tecnico dei pompieri, n.ri del 1917, a cura dell Ing. Giacomo Olivieri, Ufficiale del Corpo, poi Comandante dal 1923 al 1930

2 Allegati fotografici Foto 1 Caserma Centrale VV.F. Roma tra il 1902 e il 1930 Via Genova In pianta la struttura ricalca in parte l attuale autorimessa, poi elevata di un piano, con, sul lato sinistro, un corpo di fabbrica con tetto spiovente. L edificio, di cui si intravede sullo sfondo la sommità, è quello ancora esistente e prospiciente la via Piacenza. I locali prima del 1901 erano, forse parzialmente, adibiti a magazzino del Teatro Eldorado. Foto 2 Caserma Centrale VV.F. Roma tra il 1902 e il 1930 Via Genova - interno Cerimonia, forse di apposizione, della lapide in onore dell Ing Vincenzo Sebastiani e del vigile Angelo Bruschi, caduti, il primo per ferita ed il secondo per malattia, durante la prima guerra mondiale. La lapide è collocata sulla parete perimetrale della vecchia autorimessa, a lato dell attuale tracciato di Via Genova, nelle immediate vicinanze di uno dei portoni di accesso.

3 Foto 3 Caserma Centrale VV.F. Roma tra il 1902 e il 1930 Via Genova La scritta commemorativa di Sebastiani appare sulla facciata dell edificio costruito nel 1932, ed oggi esistente, mentre l intitolazione della sede è certamente anteriore e riguarda il precedente fabbricato. La numerazione del Comando è quella adottata dal 1941 fino alla fine del confitto, quando Roma tornò ad essere il 73 comando e Agrigento il 1.

4 Foto 4 Caserma Centrale VV.F. Roma tra il 1902 e il 1930 Via Genova Lapide commemorativa in onore dell Ing Vincenzo Sebastiani e del vigile Angelo Bruschi Foto 5 Caserma Centrale VV.F. Roma Via Genova fine anni 60 Cerimonia con omaggio floreale ai caduti; personale ausiliario e permanente schierato. È visibile la scritta di intitolazione della sede a Vincenzo Sebastuiani

5 Foto 6 Caserma Centrale VV.F. Roma Via Genova ante 1930 Reparto mobile ciclo montato comandato da un giovane Ufficiale. Le biciclette sono prive di materiali antincendio in quanto destinate a funzione di collegamento, portaordini e dispacci, anche nelle operazioni di soccorso. Il cancello di ingresso, di ridotte dimensioni, sarà poi ampliato, presumibilmente nel 1932, per facilitare la manovra dei mezzi motorizzati e sarà istituito un nuovo Corpo di Guardia. È visibile l edificio ancor oggi esistente e sostanzialmente immutato, tra le vie di S. Vitale e Genova. Tutte le immagini sono state gentilmente concesse dal Gruppo Storico VVF di Roma