A. Veneziani Altre funzionalità di PHP

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1 A. Veneziani Altre funzionalità di PHP Listing di directory Una funzionalità che può tornar utile in PHP è il listing delle directory ossia la capacità di elencare i nomi di tutti i files (e delle sottodirectories) presenti in una directory del sito. Per far questo PHP usa sostanzialmente due funzioni: opendir( ) e readdir( ). La funzione opendir( ) serve sostanzialmente ad indicare su quale directory si voglia effettuare l estrazione dei nomi dei files (o directories). La funzione readdir( ) è quella preposta a leggere effettivamente i nomi. Questa operazione comporta sostanzialmente la presenza di tre elementi: a) Una chiamata alla funzione opendir( ) effettuata una sola volta b) Un ciclo while( ) atto a ripetere la readdir( ) c) Più richiami alla directory readdir( ) che estraggono ognuno il nome di un file (o directory) Il procedimento inizia quindi con una chiamata alla funzione opendir( ). La opendir prevede un solo parametro, costituito da una stringa indicante (con una sintassi valida) la directory (che deve ovviamente esistere), sulla quale si vuole fare il listing, ossia della quale si vuole conoscere la lista dei nomi dei files / directories in essa contenuti, cioè vale la sintassi: <directory handle> = opendir( <path alla directory> ); Tale stringa conterrà quindi l indicazione valida del percorso della directory, percorso che può essere indicato in modo relativo (ossia in relazione alla directory nella quale è presente lo script che è in esecuzione, vale a dire quello dove è presente il codice PHP di cui si stà qui parlando), o in modo assoluto, ossia rispetto alla directory root dell unità che ospita la root WWW (ossia di solito per una installazione standard c:\xampp\htdocs) Se supponiamo di voler listare una serie di nomi di immagini che siano in una sottocartella.\img della directory corrente, si avrà la sintassi: $dirinfo = opendir(.\\img ); ove l indicazione. indica, secondo le regole DOS, la directory corrente (si ricorda invece che.. corrisponde ad un cambio di directory verso un livello superiore), il raddoppio del backslash indica in realtà il carattere \, ossia il backslash semplice, e a seguire, sempre separati da backslash raddoppiati, tutte le indicazioni di percorso opportune per arrivare alla directory di interesse. Si ricorda che l ultimo elemento della catena deve rappresentare una directory e non un file! Viene reso un valore di tipo resource che identifica il cosidetto handle della directory ossia una serie di informazioni riguardanti la stessa. A questo punto non manca altro che estrarre i nomi desiderati come stringhe con la funzione readdir( ). readdir( ) ha come unico parametro la variabile risorsa prima ricavata con la funzione opendir. Essa rende ad ogni chiamata un nome di file della directory diverso o il valore booleano false se ha letto ormai tutti i nomi di files, cioè vale la sintassi: <nome del file> = readdir(<directory handle>); Questa funzione perciò deve essere opportunamente richiamata più volte in quanto ovviamente nella directory interessata vi sono generalmente più nomi di files /directories. Ciò viene realizzato tramite un ciclo while, che ha come condizione semplicemente il nome del file letto. Se non vi sono ulteriori nomi la funzione rende false (valore booleano) e non una stringa e il ciclo esce. In pratica la lettura dei vari nomi potrebbe essere svolta con un codice del tipo: $fd = opendir("./img"); $nomefile = true; Pagina 1

2 while ($nomefile) { $nomefile = readdir($fd); if ($nomefile) if (($nomefile!= '.') && ($nomefile!= '..')) echo '<img src="./img/'. $nomefile. '">'; } Sono sempre presenti, oltre agli altri, anche i due nomi. e.. ed essi vanno opportunamente filtrati non essendo per il nostro problema significativi. Inoltre un altro filtro è presente per escludere la stampa nel caso $nomefile divenga false, altrimenti apparirebbe anche un immagine buca, ossia senza riferimento valido nella pagina. Lo script nell esempio indicato si limita a visualizzare sulla pagina tutte le immagini, inserendo dinamicamente in tag <img > il nome di ogni immagine ; ovviamente avrebbe potuto compiere anche altre operazioni quali inserire tali nomi in una casella di selezione o altro. Per filtrare eventuali nomi di directories, che potrebbero non essere di interesse, si può applicare al nome della file / directory la funzione is_dir( ): <bool> = is_dir(<path del file / dir>); Tale funzione è preposta a determinare se il nome (eventualmente completo di percorso) dato sia o no una directory. Se rende true, il nome è una directory, se rende false non lo è, ossia è un file. In questo modo è possibile filtrare la stampa delle directories o dei files programmata una opportuna condizione. Operatore di uguaglianza stretta (===) L operatore di uguaglianza stretta al contrario di altri operatori già presenti nel C / C++ ha caratteristiche particolari, ed è quindi opportuno soffermarsi su di esso. In pratica l operatore == in PHP attiva (se necessario) un meccanismo automatico di conversione di tipo. Se i due tipi sono diversi, ma convertibili, uno di essi viene convertito nel tipo dell altro elemento da comparare. In pratica vale la regola: se i valori non sono convertibili ad uno stesso tipo o sono convertibili ed hanno differente valore sono diversi (!=) se i valori sono convertibili ad uno stesso tipo e sono di ugual valore si ha uguaglianza (==) Nel caso dell operatore === per valere l identità i due valori comparati devono essere uguali ed in più essere dello stesso tipo, ossia non deve avvenire alcuna conversione, vale a dire devono essere identici. se i valori sono già dello stesso tipo e sono di ugual valore si ha identità (===) In pratica risulta: $v1 = 10; $v2 = 10 ; if ($v1 == $v2) echo uguali ; else echo diversi ; Pagina 2

3 Tale frammento risulterà rendere la scritta uguali. Darebbe invece, ad esempio, ovviamente la scritta diversi se si comparasse $v1 = 10; e $v2 = 50 ; E inoltre risulta: $v1 = 10; $v2 = 10; if ($v1 === $v2) echo identici ; else echo non identici ; Che, usando l operatore ===, rende risultato identici. Ovviamente caricando qualsiasi altro valore in $v2 lo script rende sempre la scritta non identici. Ciò conferma che, per avere identità, i valori di $v1 e $v2 devono essere uguali e dello stesso tipo. In PHP esiste anche un operatore!==, corrispondente al negato della condizione di identità che può controllare i casi in cui si verifica una non identità dei due valori confrontati. Che cos è un cookie? Un cookie è una informazione di piccole dimensioni che viene memorizzata sul client (browser). Esso è associato ad un sito e ad un nome. La sua esistenza è prevista dagli standard del WWW. Un cookie può essere definito sia da un linguaggio lato client (ad esempio Javascript), sia da un linguaggio lato server (ad esempio PHP). I dati essenziali che definiscono un cookie sono: Il nome Il valore contenuto La scadenza In Javascript è possibile settare singoli cookie (raggruppati dal browser il dominio del sito da cui arriva la pagina, ossia del sito tramite il cui codice è stata effettuata l operazione di settaggio), tramite il comando: document.cookie = <nome>=<valore> ; Ad esempio il comando JavaScript: <script> document.cookie = 'prova=100'; </script> Effettuato da una pagina caricata tramite il Web server locale di XAMPP Apache, setta un cookie dal nome prova con valore 100 sotto il dominio localhost inserendolo nell insieme dei cookies del browser utilizzato. Tale cookie nel nostro caso avrà durata pari a quella della sessione corrente, ossia durerà finchè il browser non viene chiuso. I cookie con questa durata sono detti cookie di sessione. Per inciso anche i cookie legati alle sessioni PHP sono cookie di questo tipo, ed essi vengono poi eliminati alla fine della sessione stessa, ossia quando il browser viene chiuso. Tramite JavaScript è possibile anche settare cookie a scadenza di solito utilizzando apposite funzioni opportunamente preprogrammate, quale: function setcookie(cname, cvalue, sec) { var d = new Date(); d.settime(d.gettime() + (sec * 1000)); var expires = "expires="+ d.toutcstring(); Pagina 3

4 document.cookie = cname + "=" + cvalue + ";" + expires + ";"; } Che permette di settare con facilità oltre alla coppia nome / valore, anche un numero di secondi di vita del cookie. In questo caso si parla di cookie a scadenza. Un cookie a scadenza pur essendo ancora presente nel browser non viene più rilevato come dato dalle funzioni per leggere i cookie (validi). Ad esempio sempre in JavaScript l istruzione: alert(document.cookie); non mostra, giustamente, la presenza di cookie scaduti. Cookie e PHP Anche PHP come JavaScript può operare sui cookie ed ha potenti funzioni di libreria per farlo. Per settare un cookie PHP utilizza la funzione setcookie( ). Tale funzione può avere diversi, numerosi, parametri. Di nostro interesse sono: a) Parametro che indica il nome del cookie b) Parametro che indica il valore del cookie c) Parametro che indica la scadenza del cookie (se assume il valore speciale 0 si intende che il cookie duri quanto la sessione di navigazione, ossia finchè il browser non sia chiuso) Esso attende un valore in secondi espresso come tempo trascorso dall 1/1/1970 (inizio del tempo Unix). Vi sono altri parametri opzionali a seguire che noi non considereremo. In pratica un semplice comando del tipo: setcookie('provaphp', 20, time() + 30); permette di definire un cookie sul client con nome provaphp, valore 20 e durata pari a 30 secondi. La presenza (temporanea) di tale cookie può essere facilmente rilevata da codice Javascript (document.cookie), per controprova dell effetto finale. Si noti di nuovo che andando a leggere, tramite appositi tool del browser, direttamente nella cache che contiene tutti i cookie, un cookie seppur scaduto risulterà ancora visibile. La funzione time() produce il tempo Unix del momento attuale in secondi e quindi quanto aggiunto a tale tempo risulta la durata in secondi del cookie stesso. La superglobal $_COOKIE La lettura del valore di un cookie in PHP può avvenire tramite una apposita superglobal di nome $_COOKIE[...]. Come al solito essa è assimilabile ad un vettore associativo, ove le chiavi degli elementi del vettore sono il nome dei singoli cookie presenti sul browser, riguardanti il sito da cui arriva la pagina (nel nostro caso sarà localhost ). Per leggere il valore di uno specifico cookie, quindi si utilizzerà la sintassi $_COOKIE* <nome del cookie> +; Si noti anche che essendo la presenza di cookie specifica lato client, non è detto che un cookie che sia presente su un browser sia presente anche su un altro, o che abbia lo stesso valore. Cos è una sessione? Ogni volta che un utente si collega ad un sito esso, se richiesto da una apposita funzione PHP, il sito fissa un riferimento univoco che individua il browser che stà navigando sul sito stesso. Tale riferimento si concretizza fisicamente in un cookie caricato sul browser, contenente un identificatore univoco di sessione. Tale cookie è memorizzato sotto il nome del dominio del sito in questione e se si tratta di una sessione PHP avrà il nome noto PHPSESSID. La funzione che genera un riferimento di sessione è la session_start(). Pagina 4

5 Dopo aver eseguito per la prima volta la session_start, PHP genera in automatico sul browser che stà navigando un cookie con un identificatore univoco. Tale identificatore di sessione potrà essere conosciuto, se necessario, tramite la funzione PHP session_id(), che rende la stringa alfanumerica identificativa. Variabili di sessione e cookie Le variabili di sessione sono uno degli strumenti software universali nella programmazione lato server, infatti esse sono presenti con tale denominazione e con scopo del tutto analogo in tutti i linguaggi di programmazione lato server (ASP, PHP, JSP, ecc.). Come si è ormai detto diverse volte a lezione, in un sito Web costituito da pagine attive, il codice risulta inevitabilmente spezzato su varie pagine che agiscono ognuna alla stregua di un programma separato, se non programmate altrimenti. La problematica che risolvono le variabili di sessione è quindi quella di non perdere il valore di una variabile nel passaggio da una pagina all altra. L abbandono di una pagina comporta infatti la perdita di tutti i contenuti (qualunque essi siano) per le normali variabili PHP. In pratica gli script sulle singole pagine si comportano come dei programmi la cui esecuzione cessa ed in tale momento il valore delle variabili comuni (quelle che abbiamo fin qui usato), viene perso. Ovviamente programmare un sistema di pagine il cui codice è spesso, per molti versi, intercorrelato, sarebbe particolarmente difficile se non ci fosse la possibilità di far permanere i valori di almeno alcune variabili anche sulle pagine successive. Ciò è quello che permettono le variabili dette di sessione. Il riferimento di cui ho parlato al paragrafo precedente serve appunto a creare un identificatore univoco che permetta anche di recuperare tutti i dati persistenti tra pagina e pagina, propri della sessione stessa. Infatti i dati relativi alle variabili di sessione attivate in una certa sessione appunto sono memorizzati in un file presente nella directory \tmp di XAMPP (tipicamente c:\xampp\tmp) il quale memorizza e mantiene nel passaggio tra le pagine i valori depositati nelle variabili di sessione. I file di questo tipo sono file di testo con alcune particolari regole per memorizzare e registrare la natura dei dati contenuti, ed hanno nome sess_... e a seguire l identificativo alfanumerico della sessione. Saputo quindi l identificativo di sessione è immediato individuare il relativo file contenente i valori di sessione. All inizio tale file è vuoto, in quanto nessuna variabile di sessione è stata caricata. Per creare variabili di sessione si utilizzerà una ulteriore, nuova, superglobal $_SESSION[...]. Essa potrà associare ad un certo nome scelto un qualunque valore:. $_SESSION* saluto + = ciao ; Su una pagina successiva potremo scrivere:... echo $_SESSION* saluto +. mondo! ; Che stamperà ciao mondo! grazie alla persistenza della variabile di sessione saluto. Si tenga sempre presente che l utilizzo delle variabili di sessione presuppone la precedente chiamata alla funzione session_start() ad ogni pagina, per avviare / richiamare la sessione. Volendo, si può settare l ambiente PHP ad attivare in automatico su ogni pagina la sessione; si parla in quel caso di session autostart. I dati relativi ad una sessione possono anche essere eliminati utilizzando la funzione session_destroy(), che elimina il file di memorizzazione dei dati nella \tmp, distruggendo tutti i valori della variabile $_SESSION. Pagina 5