REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DELL APPENNINO PRATESE-PISTOIESE

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1 REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DELL APPENNINO PRATESE-PISTOIESE AGGIORNAMENTO 23/01/2015, ORE 9.00 Dalla notte del 23 gennaio 2015 è in atto una sequenza sismica in un area compresa tra le province di Bologna e Prato, a pochi km dal confine regionale. L evento principale, di magnitudo Ml=4.1 si è verificato nella mattina del 23 gennaio 2015 alle ore (ora italiana) con profondità ipocentrale inferiore ai 10 km. La sequenza allo stato attuale si è sviluppata attraverso l accadimento, al momento della stesura del presente report, di circa 50 eventi sismici, con valore di magnitudo compresa tra 2.0 e 4.1. In figura 1 è riportata la distribuzione areale dei predetti eventi sismici, elencati in tabella 1. (fonte INGV Figura 1 Fonte INGV Si tenga presente che gli orari riportati in tabella 1 sono espressi, come da prassi in sismologia, secondo il Tempo Coordinato Universale (UTC). Pertanto, ai fini della localizzazione temporale secondo l orario italiano è necessario attualmente aggiungere 1 ora (ad esempio le UTC dell evento principale corrispondono alle italiane). Gli eventi sismici, sebbene di non elevata intensità, sono stati avvertiti dalla popolazione in un ampia area tra le regioni della Toscana e dell Emilia-Romagna. In figura 2, a titolo d esempio, è illustrata la distribuzione dei risentimenti macrosismici, sulla base delle segnalazioni della popolazione al sito predisposto da INGV per l evento di M=4.1. Tali mappe sono elaborate utilizzando un questionario rivolto al singolo cittadino che verte alla conoscenza degli effetti che il terremoto ha avuto su di lui e sulla sua abitazione. L osservazione di un singolo individuo viene probabilisticamente associata ad un valore di intensità macrosismica (Scala Mercalli). 1

2 Tabella 1 (Fonte INGV - L area in esame, appartenente al dominio appenninico, è caratterizzata da una pericolosità sismica medio-elevata, connessa con l attività della catena appenninica. L evento principale, come visibile in figura 3, dimostra un meccanismo focale distensivo, con allineamento della struttura tettonica attivatasi circa NW-SE. Per quanto attiene allo scuotimento rilevato dalle reti sismiche, in tabella 2 è visibile quanto registrato dalle stazioni della rete RAN (Rete Accelerometrica Nazionale del DPC) più vicine all area epicentrale. Come visibile il maggior valore di accelerazione rilevato è elevato nell area epicentrale e tende ad attenuarsi notevolmente con la distanza (le stazione RAN su territorio toscano rilevano un accelerazione massima - PGA che con supera i 10 cm/sec 2 pari a 0.01g). La figura 4 illustra il report automatico fornito dall Osservatorio sismico delle strutture (DPC), dal quale si evince come si siano attivate 4 strutture monitorate, di cui 3 in Toscana e come anche per la più prossima all area epicentrale (Barberino di Mugello) si siano registrate sollecitazioni ben al di sotto della soglia di danno prevista. 2

3 Figura 2 Fonte INGV Figura 3 Meccanismo focale dell evento principale. Fonte INGV 3

4 Tabella 2 (Fonte DPC - 4

5 Figura 5 Fonte DPC 5

6 Nell area in esame, tuttavia, la consultazione dei database sismologici dimostra l assenza di eventi sismici di magnitudo medio-elevata (Figura 5a), mentre una visione più ampia dimostra come l area in oggetto sia confinante con distretti sismici caratterizzati da una sismicità storica più intensa. Il periodo d osservazione va dall anno 0 all anno 2002 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione 2004 CPTI04, Gruppo di Lavoro CPTI, 2004). L area, invece, è sede di sequenze sismiche discretamente frequenti (Figura 5b), con valori di magnitudo solitamente inferiori a 4. Figura 5a Fonte INGV Alla luce di quanto illustrato, la Mappa di pericolosità sismica italiana (MPS, 2004), elaborata da INGV e divenuta parte fondamentale dei criteri nazionali per la classificazione sismica (O.P.C.M. 3519/2006), prevede per l area in esame livelli di pericolosità medio-elevati, a cui fanno riferimento valori di accelerazione di base (ag) tra i più alti della Toscana (Figura 6). Di conseguenza, i territori in oggetto, con Delibera di GRT n. 878 del 2012 e modificata con Delibera di GRT n. 421 del 2014, sono stati confermati in zona sismica 2 (medio-elevata sismicità), come visibile nello stralcio in Figura 7. 6

7 Figura 5b Sismicità dal 2003 ad oggi nell area dell Appennino, centrata sul comune di vernio (raggio 20km) - Fonte ISIDE ( Figura 6 Fonte INGV 7

8 Figura 7 Classificazione sismica delle aree interessate dalla sequenza sismica oggetto del presente rapporto. In conclusione, l andamento della sequenza osservata finora ha presentato caratteristiche comparabili con lo stile dell area. Si è del parere che convenga mantenere un adeguato livello di attenzione anche per i prossimi giorni. Infatti, non è da escludersi l accadimento di altri eventi sismici di magnitudo che, sulla base della storia sismica dell area descritta sinteticamente nel presente rapporto, potrebbe essere comparabile a quanto rilevato finora. Il Settore Sismica della Regione Toscana segue costantemente l evoluzione della sequenza sismica Vittorio D Intinosante Regione Toscana - SETTORE SISMICA 8

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