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2 SOMMARIO 1 GENERALITÀ CRITERI PROGETTUALI NORMATIVE E DISPOSIZIONI LEGISLATIVE INPUT DI PROGETTO DATI CLIMATICI FLUIDI TERMOVETTORI UTILIZZATI RETI DI DISTRIBUZIONE DELL ARIA E DELL ACQUA CONDIZIONI INTERNE E TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE ADOTTATE LIVELLI DI RUMOROSITÀ MOVIMENTO DELL ARIA DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE ED ESTIVA IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A PANNELLI RADIANTI E VENTILCONVETTORI SOTTOCENTRALE TECNOLOGICA IMPIANTO DI VENTILAZIONE MECCANICA E DEUMIDIFICAZIONE DESCRIZIONE DELL IMPIANTO DI VENTILAZIONE MECCANICA E DEUMIDIFICAZIONE IMPIANTO DI ESTRAZIONE ARIA DAI LOCALI WC METODO DI DIMENSIONAMENTO UTILIZZATO IMPIANTO DI ADDUZIONE ACQUA CALDA E FREDDA SANITARIA IMPIANTO ANTINCENDIO SISTEMI DI SICUREZZA ANTINCENDIO ATTIVI SISTEMI DI SICUREZZA ANTINCENDIO PASSIVI... 11

3 1 GENERALITÀ La presente relazione illustra gli impianti meccanici del nuovo edificio destinato a centro servizi per l impresa e da realizzarsi a Maniago sull area retrostante il municipio. Tali impianti consistono in Impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento; Impianto di ventilazione meccanica controllata e deumidificazione con integrazione estiva; Impianto di adduzione acqua calda e fredda sanitaria. 2 CRITERI PROGETTUALI La scelta della tipologia degli impianti di climatizzazione è stata effettuata nel rispetto della garanzia delle condizioni di benessere fisiologico nei vari locali ed ottimizzazione dei costi di investimento e di gestione, in funzione delle caratteristiche degli ambienti serviti. 3 NORMATIVE E DISPOSIZIONI LEGISLATIVE Gli impianti meccanici di cui al presente progetto, sono stati progettati e saranno realizzati nel rispetto delle normative tecniche e delle disposizioni legislative vigenti in materia. Di seguito si riporta, a titolo indicativo e non esaustivo, un elenco di tali norme e leggi che si intende ampliato alle integrazioni e modificazioni delle disposizioni legislative citate e non citate. Impianti termici ed idrici Legge n 10/91 Norme per l attuazione del Piano Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia ; D.L. 192 del 19/08/05 in recepimento della direttiva CE 2002/91 pubblicato in G.U n 241del 15/10/05; D.L. 311 del 29/12/06 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005 n 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico in edilizia ; D.P.R. n 412/93 Regolamento recante norme per la progettazione, l installazione, l esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell art. 4, comma 4, legge 9 gennaio n 10 ; D.P.R 2 Aprile 2009 n 59 Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) eb), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia; D.M. 26/06/2015 Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici ; 1

4 D.P.R 14/01/97 Circolare del Ministero LL.PP n del 1974; D.P.R n 551 del 21/12/99; Legge n Norme per la sicurezza degli impianti e relativo regolamento di attuazione; UNI 10339, "Impianti aeraulici a fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d offerta, l offerta, l ordine e la fornitura ; UNI TS Determinazione del fabbisogno di energia termica per la climatizzazione estiva ed invernale ; UNI TS Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria UNI TS Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. UNI 10349, Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici ; UNI 8199 Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione Linee guida contrattuali e modalità di misurazione ; Legge n 615/66 e successive integrazioni e modifiche; DPR 22 dicembre 1970 n 1391 Regolamento di esecuzione della legge n 615/66 ; D.M. 6 febbraio 1982 Modificazione del D.M. 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alla visite di prevenzione incendi ; D.M. 22 febbraio 2006 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici ; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno ; D.M. 26 giugno 1984 Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi ; UNI Apparecchiature antincendio - Dispositivi di azionamento di sicurezza per serrande tagliafuoco Prescrizioni ; Norme CEI per gli impianti ed i componenti elettrici; D.M. n 443/90 per il trattamento delle acque destinate ai consumi civili; Regolamento edilizio Comune di Maniago; D.M. 31 marzo 2003 Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e ventilazione ; D. M. 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro ; UNI EN Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler - Progettazione, installazione e manutenzione ; UNI Reti di idranti. Progettazione, installazione ed esercizio ; D.M. 10/03/98. Materiali e componenti distribuiti degli impianti meccanici 2

5 Tutti i materiali, le apparecchiature e i dispositivi utilizzati per la realizzazione degli impianti meccanici saranno rispondenti alle normative vigenti in merito alla qualificazione dei materiali e dei sistemi di produzione (UNI, UNI-CIG, UNI-CTI, IMQ, CE, ecc.). Tubazioni per reti in pressione Tubazioni in acciaio tubi senza saldatura, in acciaio non legato, secondo UNI serie leggera e media; tubi senza saldatura di acciaio per impieghi a pressione - condizioni tecniche di fornitura - tubi di acciaio non legato per impieghi a temperatura ambiente secondo UNI EN ; tubi senza saldatura di acciaio per impieghi a pressione - condizioni tecniche di fornitura - tubi di acciaio non legato e legato per impieghi a temperatura elevata secondo UNI EN ; tubi senza saldatura di acciaio per impieghi a pressione - condizioni tecniche di fornitura - tubi di acciaio legato a grano fine secondo UNI EN ; tubi senza saldatura di acciaio per impieghi a pressione - condizioni tecniche di fornitura - tubi di acciaio non legato e legato per impieghi a bassa temperatura secondo UNI EN ; tubi e raccordi di acciaio non legato per il trasporto di liquidi acquosi inclusa l'acqua per il consumo umano - condizioni tecniche di fornitura secondo UNI EN Tubazioni in rame tubi in rame, senza saldatura, secondo UNI EN 1057, tipo ricotto in rotoli e crudo in verghe. Diametri, spessori e masse conformi alla serie B (pesante). Tubazioni in materiale plastico tubi secondo UNI EN :2001; raccordi secondo UNI :2001; tubi in PEAD secondo UNI EN :2004, UNI EN :2004 raccordi secondo UNI EN :2004; tubi in PEBD secondo UNI 7990-PE 32. Valvolame UNI 6884, Valvole di intercettazione e regolazione di fluidi. Condizioni tecniche di fornitura e collaudo ; UNI EN :2001, Valvole per la fornitura di acqua - Requisiti di attitudine all'impiego e prove idonee di verifica Requisiti generali UNI 8858, Valvole a sfera di leghe di rame per impieghi in impianti di riscaldamento. Prescrizioni e prove ; UNI 9021, Valvole a saracinesca di leghe di rame per impianti di riscaldamento. Requisiti e prove. Canali 3

6 UNI EN ISO 1460, Rivestimenti metallici. Rivestimenti su materiali ferrosi per immersione a caldo. Determinazione gravimetrica della massa per unità di area. ; UNI EN 10327:2004, Lamiere e nastri di acciaio a basso tenore di carbonio, zincati a caldo in continuo, per formatura a freddo - Condizioni tecniche di fornitura ; UNI EN 10326:2004, Lamiere e nastri di acciaio per impieghi strutturali, zincati per immersione a caldo in continuo - Condizioni tecniche di fornitura ; UNI EN 12237:2004, Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte - Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica. Isolamenti per tubazioni, canali, serbatoi e valvole D.M. 26 giugno 1984 Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi ; Legge n 10/91 Norme per l attuazione del F.E.N in materia di risparmio energetico ; D.P.R. 26 agosto 1993 n 412 Regolamento di attuazione della Legge 9 Gennaio 1991 n 10 - Articolo 4, comma 4; D.P.R n 551 del 21/12/99; Norma UNI 6665 Superfici coibentate - Metodi di misurazione ; Norma UNI 8804 Isolanti termici - Criteri di campionamento e di accettazione dei lotti. 4 INPUT DI PROGETTO In questo paragrafo vengono riportati i principali input su cui è stato basato il dimensionamento e sul cui rispetto e sulla cui conformità sono definite le prestazioni degli impianti. 4.1 DATI CLIMATICI Gradi giorno (della zona d'insediamento, determinati in base al DPR 412/93) GG: Temperatura minima di progetto (dell'aria esterna secondo norma UNI 5364 e successivi aggiornamenti) C: -6,46 Temperatura massima estiva di progetto dell'aria esterna secondo norma C: 31,54 Altezza s.l.m. m: 283 Zona climatica: E Il carico termico viene calcolato in funzione delle esposizioni dei vari ambienti e dell'andamento temporale delle condizioni climatiche esterne (temperatura aria esterna, radiazione solare), tenendo conto delle variabili interne ed esterne. 4.2 FLUIDI TERMOVETTORI UTILIZZATI Il fluido termovettore utilizzato è l acqua che avrà diverse temperature di mandata, e quindi ritorno, in funzione del circuito. Infatti, sono previsti due circuiti principali per il riscaldamento: uno in alta e uno in bassa temperatura. Ci sarà inoltre un circuito per il raffrecamento. 4

7 Circuito in alta temperatura T mandata = 70 C T ritorno = 60 C Circuito in bassa temperatura T mandata = 40 C T ritorno = 35 C Acqua refrigerata T mandata = 15 C T ritorno = 20 C 4.3 RETI DI DISTRIBUZIONE DELL ARIA E DELL ACQUA Il dimensionamento delle canalizzazioni sia di mandata che di ripresa e delle tubazioni dei circuiti chiusi sarà effettuato rispettando i seguenti limiti massimi di velocità e perdite di carico per unità di lunghezza, derivati sia dalle normative vigenti che dalle buone regole dell arte. Velocità massime nei canali d aria 5,0 m/s per le canalizzazioni principali di mandata in centrale o in cavedio; 4,5 m/s per le canalizzazioni principali di mandata in controsoffitto; 3,5 m/s per le canalizzazioni terminali di mandata in controsoffitto; 5,0 m/s per le canalizzazioni principali di ripresa in centrale o in cavedio; 4,5 m/s per le canalizzazioni principali di ripresa in controsoffitto; 3,5 m/s per le canalizzazioni terminali di ripresa in controsoffitto; 2,5 m/s sulle sezioni di uscita dei diffusori e delle bocchette di mandata; m/s sulle sezioni delle griglie di ripresa, di presa aria esterna e di espulsione; 1,5 m/s sulle griglie transfert. Velocità massime dell acqua calda m/s per le tubazioni principali; 1,2 m/s per le tubazioni secondarie. Perdite di carico massime nelle canalizzazioni: 0,8 Pa/m per le canalizzazioni di distribuzione e ripresa dell aria a bassa velocità; Perdite di carico massime nei circuiti idraulici chiusi: 250 Pa/m per le tubazioni principali dell acqua calda di riscaldamento; 5

8 200 Pa/m per le tubazioni secondarie dell acqua calda di riscaldamento; 200 Pa/m per le tubazioni principali e secondarie dell acqua refrigerata. 4.4 CONDIZIONI INTERNE E TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE ADOTTATE Sale riunioni e aule didattiche Temperatura interna invernale: 20 C Temperatura interna estiva: 26 C Umidità relativa invernale: non controllata Umidità relativa estiva: non controllata Tipo impianto: ventilconvettori Ventilazione: meccanica controllata Portata di rinnovo: 39,6 m 3 /h persona Uffici Temperatura interna invernale: 20 C Temperatura interna estiva: 26 C Umidità relativa invernale: non controllata Umidità relativa estiva: controllata 50% Tipo impianto: pannelli radianti Ventilazione: meccanica controllata con deumidificazione ed integrazione estiva Portata di rinnovo: 39,6 m 3 /h persona Vano scale e servizi igienici Temperatura interna invernale: 20 C Temperatura interna estiva: 26 C Umidità relativa invernale: non controllata Umidità relativa estiva: non controllata Tipo impianto: ventilconvettori Ventilazione: naturale Archivio Temperatura interna invernale: 18 C Temperatura interna estiva: 26 C Umidità relativa invernale: non controllata Umidità relativa estiva: non controllata Tipo impianto: ventilconvettori Ventilazione: naturale 6

9 4.5 LIVELLI DI RUMOROSITÀ Per tutte le tipologie impiantistiche viene rispettato quanto disposto dalla legislazione vigente, tra cui il D.P.C.M. 5/12/ MOVIMENTO DELL ARIA La distribuzione dell aria negli ambienti viene regolata in modo da garantire che il flusso di aria immesso si misceli convenientemente con l aria ambiente in tutto il volume convenzionale occupato, nel rispetto delle prescrizione riportate nella norma UNI punto ed appendice C. 5 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE ED ESTIVA 5.1 IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A PANNELLI RADIANTI E VENTILCONVETTORI Gli uffici e le sale d attesa saranno dotate di impianto di climatizzazione a pannelli radianti a pavimento per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo. I pannelli saranno comandati da valvole elettrotermiche installare sui collettori di alimentazione. Il passo delle tubazioni pari a 10 cm è stato selezionato per garantire un adeguata copertura dal fabbisogno estivo. In regime di raffrescamento, è prevista l integrazione estiva, in caso di richiesta, al deumidificatore abbinato all impianto di ventilazione meccanica controllata. Tutti gli altri ambienti saranno climatizzati per mezzo di ventilconvettori sia in regime invernale che estivo. I terminali saranno comandati da valvole elettrotermiche installare sui collettori di alimentazione. 5.2 SOTTOCENTRALE TECNOLOGICA La generazione del calore per la climatizzazione e l integrazione dell acqua calda sanitaria prodotta dai pannelli solari termici, sarà realizzata in una centrale tecnologica esterno al fabbricato e che servirà, oltre all edificio in progetto anche il municipio e l edificio del giudice di pace. Tale centrale tecnologica sarà dotata di una caldaia a condensazione del tipo Viessmann Vitocrossal 300 con bruciatore WEISHAUPT WG40 e di una pompa di calore Aermec NRL 0350 HL. Dal collettore della centrale termica partiranno i circuiti che serviranno gli edifici suddetti. Nell edificio in progetto sarà realizzata una sottocentrale termica al piano terra in cui sarà collocato un collettore primario, a monte del quale sarà installato un separatore idraulico, da cui si dirameranno i seguenti circuiti: circuito alta temperatura; circuito bassa temperatura; circuito per i deumidificatori; circuito per integrazione all accumulo del solare termico. Ogni circuito sarà dotato di pompe di circolazione, giunti antivibranti e valvole di intercettazione, oltre che termometro e manometro. 7

10 In ogni piano e per ogni zona, si dirameranno i circuiti che andranno ai collettori di zona e quindi ai terminali di erogazione. Nel medesimo locale tecnico al piano terra sarà installato l accumulo del solare termico, da cui partirà la distribuzione dell acqua calda sanitaria, e il relativo gruppo di circolazione e regolazione. L accumulo da 600 l sarà del tipo a doppio serpentino con integrazione elettrica per la stagione estiva e integrazione dalla centrale termica centralizzata per la stagione invernale. Nella sottocentrale termica è installato un sistema di trattamento dell acqua per mezzo di filtrazione, addolcimento e stabilizzazione. In accordo con le Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, al fine di scongiurare il rischio di colonizzazione e crescita di Legionella si dovrà mantenere la temperatura di distribuzione dell acqua al di sopra di 50 C. Per ottenere questo è stata prevista una rete di ricircolo dimensionata sulla base di questo parametro. Inoltre la temperatura dell acqua nel serbatoio di accumulo non dovrà scendere sotto i 60 C. Qualora si evidenziasse il rischio di ustioni dovranno essere prese adeguate precauzioni per minimizzare tale rischio, ad esempio mediante l installazione di opportune tutele quali ad esempio le valvole termiche che dovranno essere installate quanto più vicine al punto d uso. 6 IMPIANTO DI VENTILAZIONE MECCANICA E DEUMIDIFICAZIONE I requisiti generali per la progettazione dell impianto di ventilazione meccanica che sono stati rispettati hanno riguardato la realizzazione e il mantenimento simultaneo negli ambienti delle condizioni di qualità e movimento dell'aria entro i limiti richiesti per il benessere delle persone, e in particolare: un'immissione d'aria esterna pari o maggiore ai valori minimi secondo normativa; una filtrazione minima convenzionale dell'aria tramite impiego di filtri di classe appropriata secondo le indicazioni della normativa ; una movimentazione dell'aria con velocità comprese entro i limiti fissati dalle norme. 6.1 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO DI VENTILAZIONE MECCANICA E DEUMIDIFICAZIONE L impianto in oggetto è stato progettato in modo tale da garantire autonomia funzionale alle diverse zone dell edificio. In particolare ognuna di queste zona sarà servita da un impianto autonomo di ventilazione e deumidificazione. Le zone in questione sono le seguenti: zona 1: piano terra; zona 2: primo piano sinistra; zona 3: primo piano destra; zona 4: secondo piano. Ogni impianto autonomo è costituito dai seguenti elementi: unità di recupero calore con funzione di rinnovo ; 8

11 deumidificatore con funzionalità di integrazione potenza sensibile estiva; canalizzazione in lamiera zincata, opportunamente isolate; bocchette e diffusori di mandata; griglie e bocchette di ripresa; canali di presa d aria esterna e espulsione. Le unità di recupero calore hanno un rendimento minimo del 59% e sono previste in accoppiamento con le unita di deumidificazione. E previsto, quindi, sia ricircolo che rinnovo. Le portate delle unità di recupero calore e dei deumidificatori hanno la stessa portata. In particolare per le diverse zone: zona 1: 700 m 3 /h; zona 2: 700 m 3 /h; zona 3: 1000 m 3 /h; zona 4: 1000 m 3 /h. L aria verrà trattata per mezzo di filtro in materiale di fibra sintetica, classe G3 (EN 779:2002). Le canalizzazioni in lamiera zincata e isolate avranno sezione rettangolare e nella scelta delle dimensioni è stata considerata la disponibilità dello spazio libero a controsoffitto. Il collegamento dalle canalizzazioni ai diffusori e bocchette di mandata e alle griglie e bocchette di ripresa, sono previsti in tubo flessibile, al fine di agevolare le operazioni di messa in opera, considerato anche lo spazio limitato disponibile tra il controsoffitto e il solaio strutturale. La lunghezza del tubo flessibile sarà sempre inferiore a 1 m. I diffusori e le bocchette di mandata sono del tipo a controsoffitto, così come le griglie e bocchette di ripresa, ad esclusione dei tratti terminali dell impianto di ventilazione presente al secondo piano. Questi infatti sono realizzati con tubazioni a vista a sezione circolare e bocchette di mandata e ripresa installate direttamente sul condotto. In ogni ambiente ventilato sarà installato un termoumidostato collegato al sistema di gestione centralizzata delle condizioni termoigrometriche indoor e quindi all unità di deumidificazione. La presa d aria dall esterno è prevista in copertura così come l espulsione dell aria verso l esterno. Le quote in copertura di presa e espulsione saranno diversi e tali da evitare il corto circuito, cioè almeno 60 cm. 6.2 IMPIANTO DI ESTRAZIONE ARIA DAI LOCALI WC Tale impianto, sarà indipendente rispetto a quello di rinnovo e deumidificazione e sarà realizzato tramite aspiratori posti nei servizi igienici di ogni piano dell edificio e collegati a una tubazione con sbocco in copertura. Gli aspiratori dovranno garantire un estrazione di 8 vol/h. 6.3 METODO DI DIMENSIONAMENTO UTILIZZATO Il dimensionamento delle canalizzazioni è stato effettuato secondo il metodo della perdita di carico costante, tra i più affidabili ed utilizzati, rispettando i limiti massimi di velocità imposti dalle norme e dalla 9

12 buona regola dell arte. Nel caso in esame, considerando che la destinazione d uso prevalente dell edificio è uffici, le velocità massime previste sono le seguenti: 5 m/s per le canalizzazioni principali di mandata; 5 m/s per le canalizzazioni principali di ripresa; ad esclusione dell impianto presente al piano terra per il quale sono stati fissati 4 m/s. Il metodo di dimensionamento scelto, porta alla riduzione automatica della velocità verso gli elementi terminali della distribuzione, in modo tale da ridurre o eliminare l autogenerazione del rumore legata all alta velocità del fluido. Esso si suddivide in diverse fasi: 1. definizione del percorso e della portata di ogni bocchetta/diffusore; 2. definire la velocità dell aria nel primo tratto; 3. determinare il valore della perdita di carico lineare del primo tratto in funzione della velocità e della portata ; 4. determinare il diametro equivalente o la sezione rettangolare del primo tratto; 5. scegliere le sezioni dei tratti successivi al primo, in modo tale da mantenere constante il valore della perdita di carico lineare; 6. verificare che la prevalenza del ventilatore vinca le perdite di carico del ramo o tronco più sfavorito; 7. verificare il bilanciamento dell impianto. 7 IMPIANTO DI ADDUZIONE ACQUA CALDA E FREDDA SANITARIA La progettazione delle reti di distribuzione terrà conto delle direttive tecniche che suggeriscono una velocità di scorrimento dell acqua all interno della rete di distribuzione compresa tra 1 m/s e 2 m/s, al fine di ridurre i fenomeni di rumorosità dei fluidi in movimento all interno delle tubazioni. Per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell acqua calda, fredda e di ricircolo si è fatto riferimento alla norme tecniche vigenti e alla buona pratica progettuale. La distribuzione principale dell acqua fredda potabile, dell acqua calda sanitaria, dell acqua preriscaldata dal circuito solare e dell acqua di ricircolo sarà realizzata con tubazioni in acciaio zincato, complete di coibentazione in guaina di classe 1 di resistenza al fuoco (a cellule chiuse per l acqua fredda con funzione anticondensa). Gli spessori del rivestimento delle tubazioni dell acqua calda e di quella di ricircolo saranno conformi alla tabella B del D.P.R. del 26/08/93 n 412. Le tubazioni passanti all esterno in posizione interrata saranno realizzate in polietilene ad alta densità adeguatamente isolato. l collegamenti dai montanti verticali di distribuzione dell acqua ai collettori e gli stacchi dal collettore ai singoli apparecchi saranno realizzati in tubazione multistrato. Per i servizi igienici, sono previsti: derivazioni interne in tubo multistrato dal collettore; 10

13 rivestimento delle suddette tubazioni di acqua calda e fredda con guaina isolante in materiale sintetico espanso classificato autoestinguente, con spessore dell'isolante a norma di legge; raccordi per il collegamento ai vari sanitari. 8 IMPIANTO ANTINCENDIO 8.1 SISTEMI DI SICUREZZA ANTINCENDIO ATTIVI In questo progetto non si prevede l installazione di un impianto idrico antincendio ma solo la predisposizione per una futura installazione dello stesso, tramite uno stacco dalla rete di fornitura dell acqua. Infatti, poiché l impianto servirà un edificio destinato a uffici con un numero di presenze inferiore a 100, il DM 22/02/2006 non prevede impianti di spegnimento automatico. Inoltre, l archivio presente nell edificio non avrà carico d incendio superiore a 60 kg/m 2 per cui, anche in questo caso, ai sensi del medesimo decreto, non è prevista la realizzazione di un impianto di spegnimento automatico. 8.2 SISTEMI DI SICUREZZA ANTINCENDIO PASSIVI In tutti i locali oggetto della presente progettazione (compresi i controsoffitti) sono previsti rilevatori di fumo in numero adeguato. Essi sono collegati ad una centralina e consentono una rilevazione di fumi continua nell arco delle ventiquattro ore; in caso di emergenza inseriscono in automatico, gli sganciatori automatici delle porte REI dotate di tale meccanismo e spengono i ventilatori di mandata e di estrazione dei recuperatori di calore. L allarme è contemporaneamente inviato alla centrale di controllo per l attivazione delle operazioni di emergenza da parte del personale specializzato. I percorsi di esodo, le scale e le uscite di sicurezza sono segnalati ed illuminati, in caso di necessità, con lampade di sicurezza autoalimentate. Gli estintori, affissi a parete per mezzo di appositi ganci, saranno installati in modo tale che la distanza che una persona deve percorrere per utilizzarli non sia superiore a 25 m ed in ragione di almeno uno ogni 100 mq di pavimento. Avranno carica minima pari a 6 kg e capacità estinguente non minore di 34A-144B- C. 11

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