Primavera 2010: figlia dell ultimo inverno?

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1 Primavera 2010: figlia dell ultimo inverno? Prevedere come sarà un intera stagione che inizia è un impresa davvero ardua e spesso si rischia di prendere delle colossali cantonate. Tutto questo è ancora più vero per le stagioni intermedie come la primavera e l autunno che presentano già normalmente caratteristiche di grande dinamismo e variabilità. E vero però che esistono dei parametri atmosferici che possono essere considerati per avere qualche indicazione di massima e anche i modelli stagionali in continuo sviluppo ci suggeriscono una linea di tendenza generale. Analizziamo quindi i principali parametri atmosferici che possono influire sul tempo di una stagione che sta per iniziare, ed in particolare: 1. AO e QBO; 2. innevamento; 3. El Nino; 4. attività solare. AO e QBO L AO (Artic Oscillation) è un indice che descrive la posizione reciproca di alte e basse pressioni sull Europa occidentale, strutture che sono in continuo spostamento e oscillazione. Un valore positivo dell indice AO indica che la differenza di pressione tra le alte e le medie latitudini è aumentata e quindi si sono rafforzati il Vortice Polare sul nord Europa e l Anticiclone delle Azzorre sull Europa centro-meridionale. Un valore negativo indica, al contrario, un indebolimento sia del Vortice Polare, sia dell Anticiclone delle Azzorre, con il conseguente ingresso di correnti più fredde da est sull Italia e delle perturbazioni atlantiche. Come si vede dal grafico sotto, negli ultimi mesi l indice AO è stato negativo e questo spiega, almeno in parte, il freddo e la nevosità di questo inverno. Figura 1: indice AO, autunno e inverno

2 La QBO (Quasi Biennal Oscillation) è un indice che indica la periodica variazione di direzione dei venti stratosferici intorno ai 30 di latitudine. QBO positiva significa che i venti viaggiano da ovest verso est. QBO negativa significa che i venti invertono la loro direzione (ciò avviene mediamente ogni 28 mesi) e che soffiano da est verso ovest. Questa modifica nella circolazione generale dell atmosfera si propaga anche alla troposfera e alle nostre latitudini dove con una QBO negativa diventano più frequenti le irruzioni fredde da est. Inoltre una QBO negativa favorisce anche una AO negativa. Attualmente la QBO è in fase negativa dallo scorso luglio. Ma come influiscono AO e QBO sulla primavera? Ebbene, la statistica climatologica ci dice che un accoppiata di AO e QBO negative in inverno hanno buone probabilità di restare tali, sappur attenuate, anche per la primavera. Pertanto ci aspettiamo una stagione con irruzioni di aria fredda da est più frequenti della norma. A questa prospettiva sembra credere anche il più evoluto modello stagionale, in sviluppo alla NASA, che, come è rappresentato nella figura sotto, prevede una primavera con persistenza di AO negativa. Figura 2: previsioni sperimentali NASA anomalie di pressione a livello del mare pag. 2 di 7

3 INNEVAMENTO L innevamento dell emisfero nord quest anno è, in termini di estensione, ai massimi degli ultimi 40 anni (vedi grafici sotto). Questo favorisce il ristagno di masse di aria fredda sul nord Europa, che, di quando in quando, riescono a raggiungere anche le nostre regioni. E quindi plausibile che la prima parte della primavera sarà influenzata da questo innevamento anomalo del nostro emisfero e quindi saranno possibile delle irruzioni di aria fredda anche sull Italia. Figura 3: innevamento dell emisfero nord negli ultimi mesi e confronto con il periodo EL - NINO El-NINO è il nome di un riscaldamento anomalo delle acque dell oceano Pacifico che ogni 4-5 anni si presenta con una certa intensità. Non sono ancora del tutto chiari i legami con il clima dell Europa, ma sembra che episodi di Nino intenso tendano a far aumentare le probabilità che l Anticiclone Africano raggiunga le nostre regioni. pag. 3 di 7

4 Negli scorsi mesi abbiamo assistito a un moderato episodio di Nino che ha raggiunto il picco massimo a dicembre. Adesso è in calo e verso giugno tenderà a trasformarsi in un debole evento di Nina (vedi grafico sotto). Sembra quindi che tale fenomeno non sia rilevante per le nostre regioni, a meno di un possibile riscaldamento nella seconda parte della primavera. Figura 4: previsione nei prossimi mesi del fenomeno di Nino e Nina ATTIVITA SOLARE Attualmente siamo in una fase in cui il sole pare essere un po pigro, ovvero invia meno energia e vento solare verso la terra (vedi grafico sotto). Un sole più debole genera verso la terra un campo magnetico meno intenso. Tale campo magnetico aiuta a tenere lontane le particelle cariche provenienti dal resto del cosmo. Pertanto un campo magnetico solare più debole permette a più particelle cariche di raggiungere la terra. Queste particelle cariche favoriscono lo sviluppo di nubi basse, che tendono a loro volta a raffreddare il nostro pianeta. E così che difficilmente possiamo aspettarci temperature mediamente da record nei prossimi mesi. pag. 4 di 7

5 Figura 5: attività solare negli ultimi 60 anni MODELLI DI PREVISIONE STAGIONALE Mettiamo insieme tutte queste considerazioni e vediamo come il modello IBIMET del CNR di Firenze vede le anomalie termiche per Marzo e Aprile sull Italia. Figura 6: modello IBIMET, previsioni per marzo 2010 pag. 5 di 7

6 Figura 7: modello IBIMET, previsioni per aprile 2010 Ecco ora le anomalie nelle precipitazioni per i tre mesi primaverili, previste dal modello della NASA: Figura 8: previsioni sperimentali NASA precipitazioni pag. 6 di 7

7 CONCLUSIONI L analisi dei vari indici climatologici e i conseguenti output modellistici ci inducono a pensare a una prima metà di primavera caratterizzata ancora da irruzioni di aria fredda e quindi da temperature leggermente sottomedia. La seconda metà della primavera mostrerà invece i suoi connotati più tipici con temperature che dovrebbero aggirarsi intorno ai valori medi o essere leggermente sopramedia. Le precipitazioni saranno quelle tipiche della primavera che resta una delle stagioni più piovose, ma senza particolari anomalie. pag. 7 di 7

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