12 ottobre 2018 SALA CONGRESSI OSPEDALE SAVIGLIANO Via Ospedali 14 Savigliano (CN) Francesco Golzio Biologo, Micologo ASLTO4
|
|
- Aureliana Ferretti
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Attività di prevenzione da intossicazione da funghi nella Regione Piemonte Il ruolo del micologo nei casi di sospetta intossicazione da funghi: procedura in Regione Piemonte 12 ottobre 2018 SALA CONGRESSI OSPEDALE SAVIGLIANO Via Ospedali 14 Savigliano (CN) Francesco Golzio Biologo, Micologo ASLTO4
2 Un po di normativa.. - Legge 23 agosto 1993, n. 352 Norme quadro in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati modificata dal - DPR 14 luglio 1995, n. 376 Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati Decreto Ministero della Sanità 29 novembre 1996, n. 686 Regolamento e criteri per il rilascio dell attestato di micologo Le Linee guida concernenti l'organizzazione del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) nell ambito del Dipartimento di Prevenzione delle ASL, emanate con D.M. 185 del 16/10/1998 prevedono che all'interno dell'area funzionale di igiene degli alimenti e delle bevande sia organizzato, in linea con le normative specifiche sulla raccolta e commercializzazione dei funghi epigei spontanei, un Centro di Controllo Micologico o Ispettorato Micologico;
3 Le Linee guida concernenti l'organizzazione del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) L'Area Funzionale Igiene degli Alimenti e delle Bevande sotto il profilo organizzativo corrisponderà ad una Unita' Organizzativa del S.I.A.N., la quale a sua volta potrà essere suddivisa in articolazioni funzionali, da individuarsi a cura delle Regioni e delle Aziende Sanitarie sulla scorta delle effettive e specifiche esigenze locali. Attività AREA FUNZIONALE IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLE BEVANDE (I.A.B.): COMPETENZE Punto -7 Prevenzione delle intossicazioni da funghi. di consulenza e controllo proprie dell'ispettorato Micologico. Inoltre. L'Ispettorato Micologico, di cui le recenti norme nazionali e quelle regionali conseguenti hanno sancito compiti e finalità, costituisce, soprattutto in alcuni ambiti, un impegno organizzativo non indifferente, sia in campo formativo, sia in campo operativo. Esso assicura l'importante funzione di controllo ufficiale dei funghi posti in commercio, (attività capillare e giornaliera), che richiede talvolta, ove siano presenti ortomercati, personale esclusivamente assegnato. L'Ispettorato ha inoltre il compito di garantire servizi di consulenza ai raccoglitori, servizi di pronta reperibilità micologica per gli ospedali (per le indagini di primo livello in occasione di presunte intossicazioni), attività di informazione ed educazione sanitaria (corsi per raccoglitori e per commercianti, mostre micologiche, pubblicazioni).
4 Con Determinazione Dirigenziale n. 205 del 29/03/2018, il Settore regionale Prevenzione e Veterinaria ha approvato i nuovi Indirizzi operativi per la gestione dell Ispettorato micologico delle ASL e per la disciplina della commercializzazione dei funghi epigei freschi spontanei da parte dell OSA OSA, modificando per alcuni aspetti le precedenti determinazioni del 2012 e, più recentemente del FUNZIONI DEL CENTRO DI CONTROLLO MICOLOGICO A. Certificazione e vendita dei funghi epigei freschi spontanei destinati al commercio; B. Controllo ufficiale dei funghi posti in commercio; B1- Controllo e vigilanza sulla produzione, commercializzazione, confezionamento, vendita dei funghi freschi e conservati; B2. Consulenza del micologo dell ASL allo sdoganamento dei funghi importati richiesto dagli Uffici periferici del Ministero della Salute. C. Idoneità dei venditori al riconoscimento delle specie fungine destinate al commercio; D. Determinazione delle specie fungine presentate dai privati cittadini/raccoglitori e/o diretti consumatori; E. Consulenza ad ospedali e strutture di emergenza in occasione di sospetta intossicazione da funghi; F. Informazione ed educazione sanitaria rivolte alla popolazione e a gruppi di interesse.
5 CASI SEGNALATI COME AVVELENAMENTI DA FUNGHI PERIODO Regione Piemonte Anno Totale Episodi N. Soggetti Malati N. Casi Fatali
6 Provenienza del materiale fungino che ha causato le intossicazioni Raccolti da privato cittadino 177 Raccolti inavvertitamente da bambino Consumati presso ristorante Acquistati da raccoglitore Dato non pervenuto 1 TOTALE
7 SCHEDE RIASSUNTIVE CASI DI INTOSSICAZIONE DA FUNGHI 2017 ASL AL SIAN ASL BI SIAN
8 ASL CN1
9 ASL TO4
10 ASL TO5 ASL VCO
11
12 E. Consulenza ad ospedali e strutture di emergenza in occasione di sospetta intossicazione da funghi In occasione di sospetta intossicazione da funghi, i micologi dell Ispettorato micologico danno il supporto di competenza al personale medico ospedaliero, Procedendo al riconoscimento a secondo dei casi della specie/sezione/genere del fungo che ha causato la presunta intossicazione; per il riconoscimento sarà necessario raccordare l'esame del materiale osservato con informazioni sia di tipo ecologico sull'habitat di provenienza del fungo, sia tossicologico considerando i sintomi lamentati e il tempo trascorso dall ingestione dei funghi, risultanti dall'anamnesi raccolta dal medico. In ogni caso l ispettore micologo rilascerà alla struttura/medico richiedente, nel corso della consulenza micologica, solo il referto micologico (Allegato 9).
13 Effettuare un indagine, tramite intervista al paziente e ai famigliari, al fine di ottenere tutte le informazioni utili per la comprensione del caso di intossicazione, con particolare riguardo: - a quando e dove è stato consumato il pasto interessato - alle persone coinvolte nel pasto (differenziando fra chi ha mangiato i funghi e chi eventualmente non li ha consumati) - alle persone che hanno accusato sintomi; - alla provenienza dei funghi: se raccolti, prendendo informazioni sul raccoglitore (anche facendosi telefonare, qualora voglia rimanere anonimo) e sul luogo di raccolta; se acquistati, sull esercizio che li ha venduti; - ai trattamenti effettuati sui funghi prima del loro consumo (modalità di conservazione e/o preparazione); - alle specie che il raccoglitore, il cuoco e gli intossicati dichiarano di aver consumato (questo dato potrà indirizzare il micologo analista verso le possibili specie sosia o confondibili).
14 Poiché la causa dell episodio potrebbe anche non derivare dai funghi, è importante raccogliere informazioni anche sugli altri alimenti che costituivano il pasto incriminato
15 Le tipologie di campioni fungini sottoposte al riconoscimento del micologo possono essere le più disparate: funghi freschi ed interi funghi ridotti in frammenti funghi congelati, cotti, secchi o diversamente conservati resti di pulitura aspirati gastrici vomito o feci
16 L ispettore micologo dovrà: acquisire dal personale medico le informazioni relative al caso clinico, compilando una apposita scheda di riscontro riguardante l intervento effettuato sul caso di sospetta intossicazioni da funghi (Allegato 9-bis);
17
18 Esaminare il materiale disponibile: funghi interi, frammenti di funghi, resti di pulizia di funghi, avanzi di cibo, funghi conservati della stessa raccolta dei funghi consumati;
19 Per garantire la consulenza micologica per gli ospedali in tutte le fasce orarie (diurne, notturne, festive) potranno essere predisposte apposite modalità di pronta disponibilità anche a livello interaziendali.
20 Nella maggior parte dei casi la diagnosi micologica prosegue in laboratorio o presso l Ispettorato l micologico adeguatamente attrezzato Anni Riepilogo intossicazioni/intolleranze anni Totale Episodi N. Soggetti Malati N. Casi Fatali Tot Funghi freschi in 42 casi Frammenti di funghi freschi Funghi cotti Funghi surgelati Funghi sott olio Vomito in 19 casi in 40 casi in 5 casi in 3 casi in 1 caso TOT. 68 casi in cui necessita l analisi microscopica
21 Occorre pertanto determinare la/le specie fungine anche mediante l analisi microscopica e quindi l osservazione dei principali caratteri microscopici dei funghi: spore, basidi, cistidi e altre strutture cellulari importanti per la determinazione dei funghi (cuticole) Bisogna comunque sempre considerare le caratteristiche macroscopiche dei funghi derivanti dall avanzo del pasto effettuando: - un lavaggio con acqua calda per togliere grassi e altre sostanze (condimenti) che possono anche dare fastidio nel corso dell osservazione microscopica; - un osservazione accurata su ogni frammento fungino suddividendoli per tipologia (imenoforo, colore, tipo di cuticola ed ogni altra caratteristiche che può tornare utile alla determinazione) - un osservazione microscopica della parte imeniale del frammento ed in alcuni casi della cuticola (gen. Tricholoma!)
22 Tra le funzioni del micologo, quella di consulenza ai presidi ospedalieri nei casi di presunta intossicazione da funghi è tra le più complesse Essa consiste in una diagnosi micologica che funge da importante supporto al medico, fornendogli la certezza della presenza di una specie tossica, o perlomeno dell assenza di specie che causino sindromi potenzialmente mortali Per il micologo che si cimenta in questa attività, è fondamentale possedere già una certa capacità e formazione specifica di microscopia dei funghi, cioè conoscere le tecniche di osservazione e avere pratica del loro utilizzo per l esame delle specie fungine studiate macroscopicamente: è estremamente utile sapersi subito orientare dopo una prima veloce osservazione
23 L intervento del micologo, oggi sempre più diffuso nella realtà italiana, si esplica su più fronti; in particolare esso può consentire di: 1) dare sicurezza al medico coinvolto segnalando una causa molto probabile per la sintomatologia manifestata dal paziente, che diviene ben fondata se la diagnosi differenziale medica tende a escludere e altre possibilità 2) prevedere eventuali sindromi non ancora manifeste (è il caso in cui si rileva la presenza di specie mortali, la cui sindrome a lunga incubazione non si è ancora manifestata a causa della concomitante ingestione di specie responsabili di sindrome a breve incubazione) 3) consentire una migliore gestione, una terapia mirata (che consenta di evitare iper e ipo-trattamenti) e una migliore prognosi del paziente intossicato 4) contribuire alla redazione di una mappa epidemiologica delle intossicazioni 5) tenere aggiornate le conoscenze relative alla tossicità delle varie specie fungine (es. Tricholoma equestre, Clitocybe nebularis, Amanita ovoidea ecc.) ai fini di una corretta divulgazione e di prevenzione delle intossicazioni.
24 Il medico dovrà essere informato se il campione esaminato contiene: funghi velenosi (e quali, specificando la sindrome) funghi commestibili (e quali, specificando eventuali trattamenti necessari a renderli tali: eliminazione gambi, prebollitura, cottura adeguata ) funghi non commestibili (e quali, aggiungendo eventuali osservazioni sulla loro non commestibilità) L indicazione della sindrome che può essere provocata dalle specie fungine rinvenute, è un ulteriore elemento che può servire al medico per definire la diagnosi e le terapie più adeguate
25 La gestione dell intossicazione Pronto soccorso Centro Micologico (C.M.) Recapito al C.M. del campione Intervento al P.S. Ricezione campione Informazioni dal sanitario Esame micologico del materiale Materiale fresco Funghi cotti/conservati Vomito/ aspirato gastrico Determinazione macroscopica Determinazione microscopica RISPOSTA AL SANITARIO Occorrono specifiche conoscenze
26 Nella maggior parte dei casi la diagnosi micologica prosegue in laboratorio o presso l Ispettorato l micologico adeguatamente attrezzato Anni Riepilogo intossicazioni/intolleranze anni Totale Episodi N. Soggetti Malati N. Casi Fatali Tot Funghi freschi in 42 casi Frammenti di funghi freschi Funghi cotti Funghi surgelati Funghi sott olio Vomito in 19 casi in 40 casi in 5 casi in 3 casi in 1 caso TOT. 68 casi in cui necessita l analisi microscopica
27 Corso microscopia per Ispettori Micologi Settimo T.se Febbraio-Marzo 2010 della durata di 148 ore
28
29
30
31
32
33 E IMPORTANTE DETERMINARE, LA TIPOLOGIA DELLA PARTE FERTILE (SE PRESENTE), IL COLORE DEL FRAMMENTO, LA CONSISTENZA DELLA CARNE E ANNOTARE TUTTE LE CARATTERISTICHE PER OGNI TIPOLOGIA DI FRAMMENTO OTTENUTA CON LA DIVISIONE OCCORRE EFFETTUARE ALCUNI PREPARATI IN ACQUA E MELZER
34 cuticola (pileipellis) L ANALISI MICROSCOPICA apicolo cistidi pleurocistidi cauloimenio imenoforo: sezione verticale cheilocistidi basidi basidioli sterigma
35 Entoloma sinuatum Amanita crocea Russula cyanoxantha Laccaria laccata Boletus edulis Panaeolus semiovatus
36 Fra i basidi nell imenio emergono elementi di forma o struttura diversa: i cistidi (attenzione a non confonderli con basidi non ancora sviluppati) I CISTIDI IMENIALI si dividono in: 1- PLEUROCISTIDI (si sviluppano sulle facce della lamella o all interno del tubulo) 2- CHEILOCISTIDI (si sviluppano sul filo della lamella)
37 Inocybe asterospora Oudemansiella pudens Conocybe rickeniana Pluteus cervinus
38 Spore in acqua Spore con R. di Melzer A. phalloides
39 Considerato che, spesso, nell ambito dei Generi o delle Sezioni, le caratteristiche delle spore risultano simili per forma, grandezza e reazioni microchimiche, l indagine microscopica il più delle volte può portare a determinare solo il genere fungino o al limite il gruppo di appartenenza all interno di un genere Ciò comunque può consentire al micologo di fornire una risposta utile al medico nella gestione del caso di intossicazione
40 Il referto mico-tossicologico
41
42 1 CASO Funghi freschi raccolti da un bambino della Scuola materna che forse ne ha assaggiato qualche esemplare Dal Pronto Soccorso è pervenuta una segnalazione da parte del medico che chiedeva una consulenza sui funghi forniti dalle maestre della Scuola materna denunciando la possibilità che il bimbo ne avessere mangiato alcuni. Il bimbo era asintomatico
43 Avendo dei funghi freschi forniti dalle maestre e raccolti nel prato dove i bambini facevano la ricreazione si può arrivare anche senza la microscopia a dare già delle importanti informazioni al medico: -Escludendo innanzitutto che trattasi specie velenoso-mortali -Informandolo che una delle due specie appartiene al genere Panaeolus
44 RISPOSTA ANALISI MACRO-MICROSCOPICA. A) FUNGO 1. Esemplari di dimensioni medio-piccole aventi cappello marrone scuro e lamelle nerastre; spore 4-15 x 7-8 µm fortemente rugose e giallastre intense al microscopio. Dall esame macro-microscopico risulta che i funghi esaminati appartengono alla specie Panaelous foenisecii. B) FUNGO 2. Esemplari di funghi di dimensioni medio-piccole a lamelle ocra-grigiastre cappello beige-giallastro gambo concolore al cappello. Le spore risultano ellissoidi 7-8 x12-13 µm lisce a doppia parete con apicolo e poro germinativo visibile; giallastre al microscopio. Dall esame macro-microscopico risulta che i funghi esaminati appartengono ad una specie del genere Agrocybe. C) Frammento di fungo tolto dalla bocca del bambino. Il frammento presenta colorazione della cuticola del cappello beige giallastra e lamelle marronicine Si conferma dal punto di vista microscopico quanto indicato per il fungo 2 (punto B). CONCLUSIONI. Per quanto sopra esposto si ritiene che i funghi esaminati appartengono A) Fungo 1. Gli esemplari appartengono alla specie Panaeolus foenisecii. Secondo la letteratura micologica tale specie è considerata sospetta di dare sindrome psilocibinica. B) Fungo 2. Gli esemplari appartengono ad una specie del genere Agrocybe. Tra le specie appartenenti a tale genere non sono annoverate specie tossiche. Con la presente si conferma pertanto per iscritto quanto già comunicato telefonicamente alle ore 19,30 circa del alla S.V. Il Micologo
45 2 CASO Funghi cotti utilizzati per la consumati unitamente a pasta; i funghi provenivano da una raccolta privata Dal Pronto Soccorso è pervenuta una segnalazione da parte del medico che chiedeva una consulenza su caso di intossicazione che ha coinvolto 3 persone aventi sintomi gastrointestinali a 4-5 ore dal consumo. Venivano forniti avanzi di funghi che erano stati cotti.
46
47 Trattasi di un fungo a lamelle omogeneo che già macroscopicamente si poteva riconoscere come Armillaria mellea s.l.
48 Risposta. ESAME MACROSCOPICO. Dal residuo di pasto costituito da avanzo di funghi che appaiono poco cotti, si tratta di pezzi di varie dimensioni aventi imenoforo a lamelle, omogeneo e colore nel complesso brunastro che presenta lamelle tali da ricondurre il fungo ad una specie leucosporea e precisamente ad Armillaria mellea s.l. Tale specie considerata commestibile ed ammessa alla vendita risulta tossica da cruda o senza una adeguata cottura.
49 3 CASO Avanzo di risotto contenente funghi provenienti da una raccolta privato Dal Pronto Soccorso è pervenuta una segnalazione di intossicazione di n 2 pazienti che presentano sintomi gastrointestinali; Il periodo di latenza è di 3 ore. I sanitari fornivano al micologo il campione di avanzo di pasto
50 La prima operazione è quella di separare il materiale fungino dall avanzo di pasto e suddividere in base alle caratteristiche macroscopiche i frammenti di funghi In questo caso le tipologie di frammenti separati sono 2
51 Primo frammento avente colore biancorosato a lamelle Si osservano spore poligonali tipiche del genere Entoloma
52 2 Frammento Con imenoforo a tubuli e pori Spore tipiche di un boleto s.l.
53 Al Melzer si osservano spore di Entoloma Le macchie nerastre sono dovute alla reazione amiloide dell amido del riso
54 Risposta. ESAME MACROSCOPICO. Dal residuo di pasto costituito da avanzo di riso sono state isolate due tipologie di fungo. Una costituita da frammenti di fungo con imenoforo a lamelle con colorazione rosata, l altra costituita da frammenti di fungo con imenoforo a tubuli e pori, cuticola del cappello marrone. ESAME MICROSCOPICO: per ognuna delle due tipologie è stato effettuata un analisi microscopica allestendo due preparati per ogni tipologia, uno in acqua e l altro in Melzer. Risultati: sono state osservate nel campione con imenoforo a lamelle spore lisce di forma poligonale, molte delle quali pentagonali o esagonali. Nel preparato in acqua le spore appaiono con guttula centrale circolare aventi dimensioni 8,5-11 x 7,5-8,5 µm e apicolo evidente; nel secondo campione con imenoforo a tubuli e pori si sono osservate spore tipiche di una specie appartenente alla famiglia delle Boletaceae avente dimensioni di x 4-5 µm. CONCLUSIONI: Viste le caratteristiche macro-microscopiche dei frammenti di funghi esaminati si ritiene che il campione sia costituito: 1) da frammenti di funghi della specie tossica Entoloma lividum, che può causare sindrome gastrointestinale; 2) da frammenti di funghi appartenenti ad specie della famiglia delle Boletaceae e presumibilmente viste anche le caratteristiche macroscopiche dei frammenti, ad una specie appartenente al Genere Xerocomus. Nell ambito di questo genere non si annoverano specie tossiche.
55 Entoloma sinuatum
56 Xerocomus badius
57 4 CASO Funghi secchi avanzati dello stesso tipo utilizzati per preparare un sugo per la pasta; i funghi provenivano da una raccolta privata
58 Occorre separare il materiale fungino e suddividere i pezzetti in base alle caratteristiche macroscopiche dei frammenti di funghi Anche in questo caso le tipologie di frammenti separati sono 2
59 Macroscopicamente un idea su questi frammenti potremmo farcela osservando i funghi
60 Un forte sospetto su una specie tossica osservando il materiale secco ci sovviene
61 Occorre pertanto passare alla microscopia sulle due tipologie di funghi isolati: in acqua e con R. di Melzer
62 1 frammento Presenza nel prep. in acqua di spore ialine
63 Al Melzer risultano non amiloidi in quanto assumono una colorazione giallastra
64 Viste le caratteristiche macro e microscopiche si può affermare che i frammenti appartengono alla specie MARASMIUS OREADES
65 Marasmius oreades
66 Spore ialine ellissoidale di piccole dimensioni
67 spore destrinoidi appartenenti a Lepiota gr. helveola
68 Lepiota josserandii
69 La risposta anche in questo caso dovrà mettere in evidenza: - Tutte le caratteristiche morfologiche macroscopiche dei frammenti funghi (tipologia dell imenoforo, gambo ritorto, lamelle spaziate, cuticola liscia per la prima tipologia, cuticola decorata, lamelle più serrate) - Tutte le caratteristiche microscopiche (soprattutto quelle sporali) e le reazioni osservate con il reattivo di Melzer (nel nostro caso specifico reazione negativa per la uno e destrinoide positiva per l altro) - Riportare la presenza di specie tossiche se presenti, segnalando la sindrome e sottolineare se trattasi di specie potenzialmente mortali
70 Risposta. ESAME MACROSCOPICO. Dal residuo di pasto costituito da funghi secchi rinvenuti presso l abitazione del paziente che erano avanzati dal pasto si sono state isolate due tipologie di fungo che presentano imenoforo a lamelle biancastre. Una tipologia di fungo presenta cuticola del cappello liscia, lamelle spaziate e gambo ritorto; l altra tipologia presenta cuticola non liscia, leggermente tomentosa ed irregolare; le lamelle risultano abbastanza fitte. ESAME MICROSCOPICO: per ognuna delle due tipologie è stato effettuata un analisi microscopica allestendo due preparati per ogni tipologia, uno in acqua e l altro in Melzer. Risultati: sono state osservate nella 1 a tipologia di fungo spore ialine non amiloidi né destrinoidi, ellissoidali di piccole dimensioni (5-6,5 x 7-10 µm) ascrivibili alla specie Marasmius oreades. Tale specie risulta commestibile; nella seconda tipologia sporale si sono osservate spore ialine di piccole dimensioni (3,5-4,5 x 6-7 µm) appartenenti alla specie tossica potenzialmente mortale Lepiota subincarnata (=L. josserandii), che può causare sindrome falloidea. CONCLUSIONI: Dal campione esaminato è risultata la presenza di frammenti di funghi secchi appartenenti alla specie tossica potenzialmente mortale Lepiota subincarnata (=L. josserandii) che è in grado di causare la sindrome falloidea.
71 Le foto della presentazione sono di: Francesco Golzio Marco Donini Marino Balma
72 in nessun caso la natura è così incostante come nei funghi al punto che mai come qui è facile cadere nell errore errore. Carlo Linneo ( ) grazie per la cortese attenzione
OPERATIVI PER LA. Torino, 09 giugno 2017
INDIRIZZI DEL CENTRO MICOLOGICO DELLE ASL E PER LA DISCIPLINA DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI SPONTANEI DA PARTE DELL OSA Torino, 09 giugno 2017 Gruppo micologia Regione Balma Marino,
DettagliCorso di Formazione ASL TO4 febbraio-marzo 2010 Settimo T.se Via Regio Parco n.64
Corso di Formazione ASL TO4 febbraio-marzo 2010 Settimo T.se Via Regio Parco n.64 Indagini morfobotaniche macroscopiche, microscopiche e chimico cromatiche necessarie per la determinazione delle specie
DettagliFUNGHI EPIGEI: ATTIVITA' DI CONTROLLO E PREVENZIONE DEGLI AVVELENAMENTI. Savigliano, 12/10/2018 Micologo Dott. M. Balma ASL TO5 CHIERI (TO)
FUNGHI EPIGEI: ATTIVITA' DI CONTROLLO E PREVENZIONE DEGLI AVVELENAMENTI Savigliano, 12/10/2018 Micologo Dott. M. Balma ASL TO5 CHIERI (TO) Il Controllo Ufficiale nella REGIONE PIEMONTE Decreto del Presidente
DettagliMicologo. Descrizione sintetica. Settore Economico Professionale(SEP) 2 - Produzioni alimentari. Situazioni-tipo di lavoro
identificativo scheda: 21-023 stato scheda: Validata Descrizione sintetica L attività principale del micologo è definita dal D.M. 29 novembre 1996, n. 686 del Ministero della Salute e consiste ne: L attività
DettagliDipartimento di Sanità Pubblica ISPETTORATO MICOLOGICO
Dipartimento di Sanità Pubblica ISPETTORATO MICOLOGICO DATA Intervento per sospetto avvelenamento da ingestione di funghi Intervento effettuato presso: in data: alle ore: in pronta disponibilità: richiesto
DettagliTricholoma colossus (Fr.) Quél.
La risorsa FUNGO in Alta Valle del Vara Tricholoma colossus (Fr.) Quél. Famiglia: Tricholomataceae Sinonimi: Agaricus colossus (Fr.) Boud. Etimologia: Tricholoma deriva dal gr. trichós e lôma (cfr. Thicholoma.
DettagliLA PREVENZIONE DELLE INTOSSICAZIONI DA FUNGHI SPONTANEI IN PROVINCIA DI BRINDISI Le raccomandazioni del Centro di Controllo Micologico ASL BR
AZIENDA SANITARIA LOCALE BR Via Napoli, 8 72100 Brindisi www.sanita.puglia.it 29 ottobre 2015 LA PREVENZIONE DELLE INTOSSICAZIONI DA FUNGHI SPONTANEI IN PROVINCIA DI BRINDISI Le raccomandazioni del Centro
DettagliDeterminazione dei macrofunghi, con approfondimento delle Tricolomataceae
Determinazione dei macrofunghi, con approfondimento delle Tricolomataceae 6 dicembre 2012 Genova, P.zza della Vittoria, 15 - Sala Riunioni Piano Ammezzato Normativa della Regione Piemonte - organizzazione
DettagliLe intossicazioni da funghi in provincia di Bologna nel periodo
Le intossicazioni da funghi in provincia di Bologna nel periodo 2001-2012 Gli Ispettorati micologici delle AUSL della provincia di Bologna svolgono consulenza per gli ospedali, in caso di intossicazione
DettagliIdentificazione funghi sotto vincolo sanitario A CURA DI SAVINA MARIO CUCCATO SERGIO E COSMELLOENRICO MICOLOGI DELL ASL-AL DI ALESSANDRIA
Identificazione funghi sotto vincolo sanitario A CURA DI SAVINA MARIO CUCCATO SERGIO E COSMELLOENRICO MICOLOGI DELL ASL-AL DI ALESSANDRIA RICHIESTA USMAF DI CONTROLLO SIGILLI ED IDENTIFICAZIONE DELLE SPECIE
DettagliATTIVITA DI MICOLOGIA MICROSCOPICA ANNO 2012
ATTIVITA DI MICOLOGIA MICROSCOPICA ANNO 2012 Visto il riscontro positivo che hanno avuto le iniziative legate allo studio microscopico dei funghi nel triennio 2009-2011, la Scuola Umbra di Amministrazione
DettagliDipartimento Sanità Pubblica Cesena
UNIVERSITA DI BOLOGNA FACOLTA DI AGRARIA CORSO DI LAUREA SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARICESENA Assessorato Politiche per la Salute Dipartimento Sanità Pubblica Cesena A.M.B. Gruppo Micologico e Botanico
DettagliCenni di Micotossicologia
Cenni di Micotossicologia (Micetismo) Gianni Giana CRITICITA I funghi producono un innumerevole quantità di sostanze diverse di cui, nella maggior parte dei casi, non si conoscono gli effetti sull uomo
DettagliIl ruolo del micologo nella gestione delle intossicazioni da funghi
Determinazione dei macrofunghi, con approfondimento delle Tricolomataceae 6 dicembre 2012 Genova, P.zza della Vittoria, 15 - Sala Riunioni Piano Ammezzato Il ruolo del micologo nella gestione delle intossicazioni
DettagliREGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE. Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie. DECRETO DEL DIRIGENTE GENERALE Settore 3
REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie Dipartimento 13 DECRETO DEL DIRIGENTE GENERALE Settore 3 13 3 (assunto il 04 MAR 2015 prot. N 00062 ) Servizio CODICE
DettagliPROCEDURA OPERATIVA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA RELATIVA ALLA PG25B
PROCEDURA OPERATIVA POAIASN 04-1 Pag. 0/5 PROCEDURA OPERATIVA DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA RELATIVA ALLA PG25B INDICE 1. SCOPO 1 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 1 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 1 4. RESPONSABILITÀ
DettagliLEGGE REGIONALE 15 maggio 2006, n. 14. Modifica della legge regionale 25 agosto. conservati nel territorio regionale)
8144 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 61 del 19-5-2006 LEGGE REGIONALE 15 maggio 2006, n. 14 Modifica della legge regionale 25 agosto 2003, n. 12 (Disciplina della raccolta e commercializzazione
DettagliMALATTIE DA CONSUMO DI FUNGHI REPORT
MALATTIE DA CONSUMO DI FUNGHI REPORT 2007-2015 EPISODI E CASI Azienda USL Tasso di 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Totale notifica 1 - Massa Carrara 2 12 11 8 3 6 2 9 3 56 3,1 2 - Lucca 2
DettagliL attività dell ispettorato micologico dell ASL di Bergamo
I funghi: un bene del territorio da consumare in sicurezza L attività dell ispettorato micologico dell ASL di Bergamo 1 I funghi: un bene del territorio da consumare in sicurezza Si ha notizia già dalla
DettagliServizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (S.I.A.N) ORGANIZZAZIONE E PROCEDURE ISPETTORATO INDICE MICOLOGICO
Allegato 1 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (S.I.A.N) ORGANIZZAZIONE E PROCEDURE ISPETTORATO INDICE MICOLOGICO A cura dei micologi Geltrude Goddi, Maria Pina Marotto, Meloni Ignazio, Salvatore
DettagliCONTROLLO E CERTIFICAZIONE MORFO-BOTANICA DEI FUNGHI FRESCHI, CONGELATI E CONDIZIONATI IN VINCOLO SANITARIO
Allegato 5 CONTROLLO E CERTIFICAZIONE MORFO-BOTANICA DEI FUNGHI FRESCHI, CONGELATI E CONDIZIONATI IN VINCOLO SANITARIO 1. ISTRUZIONE OPERATIVA PER I CONTROLLI RICHIESTI DA USMAF Scopo Scopo della presente
DettagliCORSO DI FORMAZIONE AZIENDA USL ROMA G ISPETTORATO MICOLOGICO (STRUTTURA TECNICA DI RIFERIMENTO REGIONALE)
AZIENDA USL ROMA G DIPARTIMANTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE ISPETTORATO MICOLOGICO (STRUTTURA TECNICA DI RIFERIMENTO REGIONALE) ASL ROMA G REGIONE LAZIO CORSO DI FORMAZIONE Tecniche
DettagliSCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 3. CERTIFICAZIONE COMMESTIBILITÀ DEI FUNGHI FRESCHI SPONTANEI PER IL CONSUMO DIRETTO 4
Istruzione operativa certificazione Pag. 1 di 8 0. INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 3. CERTIFICAZIONE COMMESTIBILITÀ DEI FUNGHI FRESCHI SPONTANEI PER IL CONSUMO DIRETTO
DettagliGiovanni Rossi - Vice Presidente U.N.P.I.S.I. -
Giovanni Rossi - Vice Presidente U.N.P.I.S.I. - e-mail: micotec@libero.it Pubblichiamo il prontuario per le sanzioni amministrative e penali ad uso del personale ispettivo delle ASL, da applicare alla
DettagliBollettino Ufficiale n. 22/I-II del 31/05/2016 / Amtsblatt Nr. 22/I-II vom 31/05/
Bollettino Ufficiale n. 22/I-II del 31/05/2016 / Amtsblatt Nr. 22/I-II vom 31/05/2016 0118 178336 Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2016 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE
DettagliORGANIZZAZIONE DELL ISPETTORATO MICOLOGICO
ALLEGATO Commercializzazione dei funghi (L.R. 6/1996 e smi). Chiarimenti e indicazioni operative inerenti modalità organizzative, vigilanza, prevenzione e controllo, di cui alla D.G.R. n. 2033/2012 Si
DettagliDr.ssa F. Assisi Centro Antiveleni di Milano Az. Ospedaliera Niguarda Ca Granda. Amanita pantherina Foto G. Materozzi
GUIDA ALLA PREVENZIONE DELLE INTOSSICAZIONI DA FUNGHI Dr.ssa F. Assisi Centro Antiveleni di Milano Az. Ospedaliera Niguarda Ca Granda Amanita pantherina Foto G. Materozzi IL CAV DI MILANO E LE INTOSSICAZIONI
DettagliControllo funghi per la Sanità Marittima. Silvano Fabio
Controllo funghi per la Sanità Marittima Silvano Fabio Cronologia dei fatti Il 13 gennaio 2011 veniva recapitato il primo campione prelevato in porto dalla Sanità Marittima. Già in passato era capitato
DettagliClathrus ruber Pers.: Pers.
La risorsa FUNGO in Alta Valle del Vara Clathrus ruber Pers.: Pers. Famiglia: Clathraceae Sinonimi: Clathrus cancellatus Fr. Etimologia: Clathrus dal lt. clathri, cancello, per l aspetto a losanghe di
DettagliI FUNGHI PORCINI. I Porcini appartenenti alla sezione Edules sono quattro:
I FUNGHI PORCINI Porcino è il nome volgare di un gruppetto di funghi appartenenti al genere Boletus sezione Edules. I funghi del genere Boletus si possono decrivere come segue: - Funghi omogenei ( la carne
DettagliLINEE GUIDA PER L ATTIVAZIONE DELLA RETE REGIONALE DEGLI ISPETTORATI MICOLOGICI (RRIM)
LINEE GUIDA PER L ATTIVAZIONE DELLA RETE REGIONALE DEGLI ISPETTORATI MICOLOGICI (RRIM) I cambiamenti introdotti dalla legislazione, soprattutto comunitaria, in materia di sicurezza alimentare ed il maggior
DettagliOPERATIVI PER LA GESTIONE
INDIRIZZI DEL CENTRO MICOLOGICO DELLE ASL E PER LA DISCIPLINA DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI SPONTANEI DA PARTE DELL OSA OPERATIVI PER LA GESTIONE Torino, 09 giugno 2017 Gruppo micologia
DettagliALLEGATO E) Atto di indirizzo delle attività degli ispettorati micologici.
ALLEGATO E) Atto di indirizzo delle attività degli ispettorati micologici. Funzioni dell Ispettorato Micologico.. Agli Ispettorati Micologici competono i seguenti interventi: 1) con riferimento alla raccolta
DettagliCorso di formazione per aspiranti GEV. Martedì 12 febbraio 2019
Corso di formazione per aspiranti GEV Martedì 12 febbraio 2019 FUNGHI FRESCHI micoterapia Il commercio dei funghi in Italia Il commercio dei funghi in Piemonte CAAT Art.3 D.P.R. 376/95 La vendita dei
DettagliALLEGATO A alla DGR n del 17/11/2009
Deliberazione della Giunta Regionale N. 3468 del 17 novembre 2009 Funghi epigei spontanei freschi o altrimenti conservati. Atto di indirizzo e coordinamento sull attività degli ispettorati micologici e
Dettagli(omissis) IL DIRIGENTE (omissis) determina
REGIONE PIEMONTE BU26 29/06/2017 Codice A1409A D.D. 31 maggio 2017, n. 362 Indirizzi operativi per la gestione dell'ispettorato micologico delle ASL per la disciplina della commercializzazione dei funghi
DettagliInformazioni sui funghi:
Informazioni sui funghi: i funghi non fanno parte né del regno animale né di quello vegetale, fanno parte di un differente regno chiamato Fungi o Funghi. Quello che noi chiamiamo fungo in scientifico viene
DettagliL ISPETTORATO MICOLOGICO Attività
Azienda Sanitaria Locale BN1 N 7 Dipartimento di Prevenzione Notiziario del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione L ISPETTORATO MICOLOGICO Attività Nell anno 2004 è stato attivato presso il
Dettagliil Decreto del Ministro della Sanità 29 novembre 1996, n. 686 definisce i criteri e le modalità per il rilascio dell'attestato di micologo;
REGIONE PIEMONTE BU35 30/08/2012 Codice DB2017 D.D. 6 agosto 2012, n. 534 Indirizzi operativi per la gestione del Centro micologico delle ASL e per la disciplina della commercializzazione e vendita dei
DettagliConsigli per la raccolta, il consumo e la conservazione dei funghi
Consigli per la raccolta, il consumo e la conservazione dei funghi Per potere consumare tranquillamente i funghi trovati occorre avere le necessarie informazioni sia sulla loro potenziale pericolosità
Dettagli1 - CARATTERI DISTINTIVI GENERALI
Elenco delle 74 domande suddivise nei 5 argomenti principali 1 caratteri distintivi generali; 2 modalità di conservazione, e accorgimenti per il consumo; 3 velenosità e rischi comportamentali; 4 funghi
DettagliMenzioni qualificative che accompagnano la denominazione di vendita dei funghi secchi
Menzioni qualificative che accompagnano la denominazione di vendita dei funghi secchi IL MINISTRO DELL'INDUSTRIA DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO Vista la legge 23 agosto 1993, n. 352, recante le norme
DettagliINTOSSICAZIONI FUNGINE MAGGIORI INTOSSICAZIONI FUNGINE MAGGIORI INTOSSICAZIONI FUNGINE MAGGIORI INTOSSICAZIONI FUNGINE SINDROME FALLOIDEA
INTOSSICAZIONI FUNGINE MAGGIORI INTOSSICAZIONI FUNGINE MAGGIORI PRINCIPALI CARATTERISTICHE DISTINTIVE Lunga latenza Interessamento parenchimale Elevata mortalità INTOSSICAZIONI FUNGINE MAGGIORI Sindrome
DettagliOrdinanza del DFI sui requisiti per micologi provvisti di attestato
Ordinanza del DFI sui requisiti per micologi provvisti di attestato (Ordinanza sui micologi) 1 817.49 del 26 giugno 1995 (Stato 27 dicembre 2005) Il Dipartimento federale dell interno, visto l articolo
DettagliCORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN MICROSCOPIA DEI FUNGHI. II Modulo. Esercitazioni e analisi di campioni fungini a seguito di intossicazione da funghi
CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN MICROSCOPIA DEI FUNGHI II Modulo Esercitazioni e analisi di campioni fungini a seguito di intossicazione da funghi 13 17 SETTEMBRE 2010 Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica
DettagliOrdinanza del DFI sui requisiti per micologi provvisti di attestato
Ordinanza del DFI sui requisiti per micologi provvisti di attestato (Ordinanza sui micologi) 1 817.49 del 26 giugno 1995 (Stato 30 aprile 2002) Il Dipartimento federale dell interno, visto l articolo 201
DettagliCORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE INTOSSICAZIONI DA FUNGHI NEL TERRITORIO DI ASL MILANO NEL PERIODO 2004-2014: ANALISI DEI DATI, CRITICITÀ E PROPOSTA DI
DettagliPERCORSO FORMATIVO PER IL CONSEGUIMENTO DELL ATTESTATO DI MICOLOGO (ai sensi del D.M. 686/96) I SESSIONE ANNO 2012
PERCORSO FORMATIVO PER IL CONSEGUIMENTO DELL ATTESTATO DI MICOLOGO (ai sensi del D.M. 686/96) I SESSIONE ANNO 2012 Codice edizione: SDS 12052 PREMESSA E OBIETTIVI FORMATIVI Nell ambito degli adempimenti
DettagliALLEGATO A) Indirizzi generali per il controllo micologico e la commercializzazione dei funghi.
ALLEGATO A) Indirizzi generali per il controllo micologico e la commercializzazione dei funghi. RISCONTRO DI VISITA MICOLOGICA RACCOGLITORI. Coloro che intendono sottoporre ad esame di commestibilità i
DettagliINTOSSICAZIONI FUNGINE MINORI
INTOSSICAZIONI DA FUNGHI INTOSSICAZIONI FUNGINE MINORI INTOSSICAZIONI FUNGINE MAGGIORI MINORI CARATTERISTICHE PRINCIPALI BREVE LATENZA (< 6 ORE) NESSUNA COMPROMISSIONE PARENCHIMALE PROGNOSI GENERALMENTE
DettagliCenni di tossicologia dei funghi
Cenni di tossicologia dei funghi (Micetismo) Gianni Giana La Sicurezza alimentare La SICUREZZA ALIMENTARE riguarda l ALIMENTO dalla sua PRODUZIONE al momento del CONSUMO sotto due aspetti fondamentali:
DettagliIl controllo di identificazione delle specie e di idoneità al consumo per i funghi secchi e conservati
TECNICI DELLA PREVENZIONE NELL AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO Decreto 58/97 - L 42/99 - DM 27/7/2000 Associazione più rappresentativa d Italia dei Tecnici della Prevenzione riconosciuta con D. M. Ministero
Dettagli4 5 7 DELIBERAZIONEN. DEL ^ ^ ^ OGGETTO: ISTITUZIONE ISPETTORATO MICOLOGICO DELLA ATS BRIANZA.
Lomoaraia PUBBLICATA ALLALBO ON-LINE IL ATS B danza, e. M M 4 5 7 DELIBERAZIONEN. DEL ^ ^ ^0 2017 OGGETTO: ISTITUZIONE ISPETTORATO MICOLOGICO DELLA ATS BRIANZA. L'anno 2017, il giorno A del mese agosto,
DettagliReport Centro di Coordinamento Regionale per la Micologia
Report 2007-2016 Centro di Coordinamento Regionale per la Micologia Le malattie dovute ad ingestione di alimenti contaminati continuano ad essere una rilevante problema di Sanità Pubblica anche nei paesi
DettagliMICOTOSSICOLOGIA. Maurizio Bissoli Centro Antiveleni di Milano Savigliano (CN) 12 ottobre 2018
MICOTOSSICOLOGIA Maurizio Bissoli Centro Antiveleni di Milano Savigliano (CN) 12 ottobre 2018 CASISTICA CAV: AGENTI altro 28% funghi 2% farmaci 29% animali 1% piante 2% pesticidi 4% cosmetici 6% prodotti
DettagliElenco delle 74 domande suddivise nei 5 argomenti principali
Elenco delle 74 domande suddivise nei 5 argomenti principali 1 - aratteri distintivi generali; 2 - Modalità di conservazione, e accorgimenti per il consumo; 3 - Velenosità e rischi comportamentali; 4 -
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER LA RACCOLTA DEI FUNGHI
COMUNE DI TAVERNOLE SUL MELLA Provincia di Brescia Piazza Martiri della Libertà 1 Tel. 030/920108Fax 030/9220030 REGOLAMENTO COMUNALE PER LA RACCOLTA DEI FUNGHI Approvato con deliberazione C.C. n. 30 del
DettagliAlla scoperta di Funghi e Tartufi : Commestibilità e Velenosità dei funghi della Val D Agri
Alla scoperta di Funghi e Tartufi : Commestibilità e Velenosità dei funghi della Val D Agri Convengo di Micologia a cura del Prof. Perilli Domenica, 4 Novembre c/o Hotel Kiris Villa D Agri Perché organizzare
DettagliUn boleto dai colori soavi, da evitare
Un boleto dai colori soavi, da evitare Categories : Anno 2007, N. 46-15 ottobre 2007 di Rossano Giolo e Arturo Baglivo La ricerca dei funghi spesso consente l incontro con specie di non facile reperimento
DettagliCosa sono i funghi? Come sono fatti i funghi? Dove crescono e quanti sono i funghi? Come si nutrono? Come si riproducono? A cosa servono?
il Mondo dei funghi Cosa sono i funghi? Come sono fatti i funghi? Dove crescono e quanti sono i funghi? Come si nutrono? Come si riproducono? A cosa servono? Come si riconoscono quelli buoni da mangiare?
DettagliIl Presidente della Repubblica
Decreto del Presidente della Repubblica 14 luglio 1995, n. 376 Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati Il Presidente della
DettagliAVVELENAMENTO DA FUNGHI
AVVELENAMENTO DA FUNGHI ANTICHI ROMANI FERMENTI MALEFICI DELLA TERRA INDICI DI MORTE E DI PUTREFAZIONE DELLA MATERIA ANTICHI ROMANI BOLETUS:FUNGORUM PRINCEPS AMANITA CESAREA PLINIO IL VECCHIO :AMANITE
DettagliDETERMINAZIONE DEI MACROFUNGHI CON APPROFONDIMENTO DELLE TRICHOLOMATACEAE
DETERMINAZIONE DEI MACROFUNGHI CON APPROFONDIMENTO DELLE TRICHOLOMATACEAE di ELIA AMBROSIO LABORATORIO DI MICOLOGIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA, DELL AMBIENTE E DELLA VITA (DISTAV) UNIVERSITÀ DELGI
DettagliBOLLETTINO MICOLOGICO
BOLLETTINO MICOLOGICO Centro Micologico Regionale Arpa ATTIVITA ANNO 0 L attività del CMR nell anno 0 per quanto riguarda i casi di intossicazione da funghi si è attestata ai minimi storici che erano stati
DettagliEntoloma lividum (Bull.) Quélet
La risorsa FUNGO in Alta Valle del Vara Entoloma lividum (Bull.) Quélet Famiglia: Entolomataceae Sinonimi: Entoloma sinuatum (Bull.: Fr) P. Kumm.; Rhodophyllus sinuatus Singer; Agaricus lividus Bull. Etimologia:
DettagliMINISTERO DELLA SALUTE
MINISTERO DELLA SALUTE D.P.R. 14.7.95 n. 376 Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati (G.U. n. 212 dell 11 settembre 1995)
DettagliCORSO DI FORMAZIONE per il conseguimento dell attestato di MICOLOGO (D.M. 686/96) ore di attività didattica -
CORSO DI FORMAZIONE per il conseguimento dell attestato di MICOLOGO (D.M. 686/96) - 315 ore di attività didattica - I Sessione - Calendario 2017 MODULO DURATA ORARIO SEDE I 12-16 giugno Da lunedì a venerdì
Dettagli$! ""!" % ""!"! $#&# $!! '$ Titolo II RACCOLTA DEI FUNGHI Capo I Principi generali Art. 2 Definizioni ( ) *+*! + #$ # ', ) * *!
LEGGE REGIONALE 2 aprile 1996, n. 6 LR-ER-1996-6 DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI SPONTANEI NEL TERRITORIO REGIONALE. APPLICAZIONE DELLA LEGGE 352 DEL 23 AGOSTO 1993
DettagliAgaricus arvensis Sch.: Fr.
La risorsa FUNGO in Alta Valle del Vara Agaricus arvensis Sch.: Fr. Famiglia: Agaricaceae Sinonimi: Psalliota arvensis (Schaeff.) Gillet Etimologia: Agaricus origina dal gr. agarikón, nome sovente usato
DettagliRussula virescens (Schaeff.) Fr.
La risorsa FUNGO in Alta Valle del Vara Russula virescens (Schaeff.) Fr. Famiglia: Russulaceae Sinonimi: Agaricus virescens Schaeff. Etimologia: il genere origina dal lt. russa (cfr. Russula aurea), mentre
DettagliPROTOCOLLO OPERITIVO PER LA GESTIONE DELLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI INTERESSANTI LA ASL RM A
Sede Legale: Via Ariosto, 3 00185 Roma P.I. 04735671002 Prot. N. Del Dipartimento di Prevenzione S.I.S.P U.O.S.Epidemiologia e Profilassi Malattie Infettive Responsabile: Dr.ssa ERCOLE Andreina Sede: Via
DettagliCriteri per il rilascio, in Regione Lombardia, dell autorizzazione alla raccolta dei funghi epigei spontanei e ipogei (tartufi)
Allegato al decreto n 653 del 31/01/2013 Criteri per il rilascio, in Regione Lombardia, dell autorizzazione alla raccolta dei funghi epigei spontanei e ipogei (tartufi) per motivi di studio e di ricerca,
DettagliAllegato 13 FLUSSO 49 Modulistica aggiornata al
spazio per logo aziendale Allegato 13 FLUSSO 49 Modulistica aggiornata al N REPORT FINALE SU FOCOLAIO DI MALATTIA VEICOLATA DA ALIMENTI DATI GENERALI SULL'EPISODIO Data di compilazione Azienda USL Zona
DettagliDIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SISP SIAN SPRESAL SERV. Diretti Alla persona MED. SPORTIVA SERVIZI VETERINARI Il S.I.A.N. è stato istituito con Decreto Ministeriale del 16 ottobre 1998 Compiti dell Area di
DettagliGenere AGARICUS. Genere AMANITA
Genere AGARICUS Sporofori sia di grosse sia di piccole dimensioni, con cappello liscio o decorato da una squamatura; lamelle piuttosto fitte di colore dal bianco a rosato libere al gambo; la sporata è
DettagliFUNGHI E RADIOATTIVITA
FUNGHI EPIGEI: attivitàdi controllo e prevenzione degli avvelenamenti FUNGHI E RADIOATTIVITA Savigliano 12 Ottobre 2018 Renzo Mostini Già dagli anni 70 era stato osservato che i funghi erano in grado di
DettagliCITTA` DI GRAVINA IN PUGLIA PROVINCIA DI BARI COPIA
N 127 del Registro CITTA` DI GRAVINA IN PUGLIA PROVINCIA DI BARI COPIA ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: LEGGE REGIONALE 13.03.2012 N. 3 - ORGANIZZAZIONE CORSI DI
DettagliIl Rettore. Decreto n (1718) Anno 2015
Il Rettore Decreto n. 177915 (1718) Anno 2015 VISTI gli articoli 16 e 17 del decreto del Presidente della Repubblica n. 162/82 e l articolo 6 della legge n. 341/90; VISTO l articolo 32 del Regolamento
DettagliLEGGE REGIONALE N. (168-03)
approvata dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 14 marzo 2017 -----
DettagliLEGGE REGIONALE 23 GIUGNO 1997, N. 24 RACCOLTA, INCREMENTO E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI
LEGGE REGIONALE 23 GIUGNO 1997, N. 24 RACCOLTA, INCREMENTO E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI Capo I - RACCOLTA DEI FUNGHI EPIGEI Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge, nel rispetto
DettagliRegione Liguria. Convegno: Come riconoscere, diagnosticare e trattare le intossicazioni da funghi. Genova, 28 gennaio 2016
Ministero della Salute Direzione Generale dell Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione Direzione Generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari Regione Liguria Lar Convegno: Come riconoscere,
DettagliSommario. CAPITOLO 1: Raccolta e commercio dei funghi freschi in Italia
Sommario PRESENTAZIONE ASSESSORE... pag. 5 PRESENTAZIONE AMMINISTRATORE UNICO...» 6 INTRODUZIONE...» 7 CAPITOLO 1: Raccolta e commercio dei funghi freschi in Italia - La raccolta dei funghi...» 9 - Il
DettagliSEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.)
AL COMUNE DI MONTE SAN SAVINO U Sportello Unico per le Attività Produttive Corso Sangallo, 38 52048 Monte San Savino (Arezzo) Da inoltrare utilizzando il Portale Regionale accessibile dal sito web del
DettagliSEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.)
AL COMUNE DI MONTE SAN SAVINO U Sportello Unico per le Attività Produttive Corso Sangallo, 38-52048 Monte San Savino (Arezzo) Da inoltrare utilizzando il Portale Regionale accessibile dal sito web del
DettagliCorso di aggiornamento per micologi (DM 686/96) Regione Calabria 2013
All. A Corso di aggiornamento per micologi (DM 686/96) Regione Calabria 2013 Destinatari: tecnici e laureati in possesso dell attestato di Micologo rilasciato ai sensi del Decreto Ministeriale 686/1996,
DettagliRegolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati.
D.P.R. 14 luglio 1995, n. 376. * Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati. (pubbl. in Gazz. Uff. n. 212 dell 11 settembre
DettagliL ALIMENTO FUNGO INSIDIE ED ATTRAZIONI
L ALIMENTO FUNGO INSIDIE ED ATTRAZIONI L ALIMENTO FUNGO Le proprietà gastronomiche dei funghi sono note da sempre: cucinati possono trasformarsi in un piacevolissimo piatto o arricchire di aroma minestre
DettagliOPERATIVI PER LA GESTIONE
FUNGHI EPIGEI: attività di controllo e prevenzione degli avvelenamenti OPERATIVI PER LA GESTIONE IZSPLV UN ANNO DI INDAGINI E CONTROLLI UFFICIALI IN PIEMONTE Sandra Fragassi MICOLOGO IZS Marisa Panata
Dettagliprataiolo (agaricus campestris) Diametro : lamelle : carne : odore : sapore : spore : commestibilita' : note :
funghi del parco selezione di alcune specie significative prataiolo (agaricus campestris) 5-10 cm rosee forte deciso gambo con anello tignosa verdognola (amanita phalloides) 5-15 cm molto lieve acidulo
DettagliMINI GUIDA AI FUNGHI
MINI GUIDA AI FUNGHI ALCUNI MODI DI CONSERVARE I FUNGHI Prima di procedere alla conservazione dei funghi bisogna accertarsi che siano sani ben conservati e puliti e, soprattutto, che appartengano a specie
DettagliCORSO DI FORMAZIONE per il conseguimento dell attestato di MICOLOGO (D.M. 686/96) ore di attività didattica -
CORSO DI FORMAZIONE per il conseguimento dell attestato di MICOLOGO (D.M. 686/96) - 315 ore di attività didattica - I Sessione - Calendario 2017 MODULO DURATA ORARIO SEDE I 12-16 giugno Da lunedì a venerdì
Dettagli1: Raccolta e commercio dei funghi freschi in Italia
Sommario PrESENTaZioNE assessore... pag. 5 PrESENTaZioNE amministratore UNiCo...» 6 INTroDUZioNE alla SECoNDa EDiZioNE...» 7 CaPiToLo 1: Raccolta e commercio dei funghi freschi in Italia - La raccolta
DettagliPARTE SECONDA. interessati alla gestione di detti corsi criteri tecnico-organizzativi
11668 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 124 del 21-10-2004 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 5 ottobre 2004, n. 1472 Direttiva
DettagliNORME PER LA RACCOLTA E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI SPONTANEI E CONSERVATI
REGIONE MARCHE 1 CONSIGLIO REGIONALE DELIBERAZIONE LEGISLATIVA APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE NELLA SEDUTA DEL 27 GIUGNO 2001, N. 46 NORME PER LA RACCOLTA E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI
DettagliMANSIONARIO. U.O.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE DIRETTORE DOTT. ANTONIO MARTEMUCCI TEL
.O.C. IGIN DGLI ALIMNTI DLLA NTIZION DITTO TL. 0835253602 -MAIL AMartemucci@asmbasilicata.it N. Oggetto della mansione INIZIO POCDIM NTO (A) assegnatario della mansione e del procedimento Nominativo e
DettagliLegge 23 / 08/1993, n. 352
Legge 23 / 08/1993, n. 352 Norme quadro in materia di raccolta e di commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati. Art. 1 La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato
DettagliCENTRO MICOLOGICO REGIONALE RELAZIONE DELLE ATTIVITÀ 2016
CENTRO MICOLOGICO REGIONALE RELAZIONE DELLE ATTIVITÀ 2016 L AQUILA, 21 APRILE 2017 A cura del Centro micologico regionale Distretto Arta di L Aquila ARTA Abruzzo Riproduzione consentita citando la fonte
Dettagli