REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

Transcript

1 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N 14 ) Delibera N 541 del Proponente STEFANIA SACCARDI DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE Pubblicita /Pubblicazione Atto soggetto a pubblicazione su Banca Dati (PBD) Dirigente Responsabile Katia BELVEDERE Estensore CONCETTA GRAZIANI Oggetto Finanziamento della progettualita' delle Aziende Sanitarie toscane per garantire la riduzione dei tempi di attesa per trapianto. Annualità 2016 Presenti ENRICO ROSSI VINCENZO STEFANO CIUOFFO CECCARELLI FEDERICA FRATONI MARCO REMASCHI STEFANIA SACCARDI MONICA BARNI Assenti VITTORIO BUGLI CRISTINA GRIECO ALLEGATI N 2 ALLEGATI Denominazion Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento A Si Cartaceo+Digitale PROPOSTA DI RIPARTIZIONE B Si Cartaceo+Digitale MODALITA' ATTUATIVE

2 STRUTTURE INTERESSATE Tipo Direzione Generale Direzione Generale Denominazione DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE DIREZIONE PROGRAMMAZIONE E BILANCIO MOVIMENTI CONTABILI Capitolo Anno Tipo Mov. N. Movimento Variaz. Importo in Euro U Prenotazione ,00 U Prenotazione ,00

3 LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge 1 aprile 1999 n. 91 recante Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e tessuti ; Visto il decreto del Ministero della Salute del 19 novembre 2015 concernente Attuazione della direttiva 2010/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, relativa alle norme di qualita' e sicurezza degli organi umani destinati ai trapianti, ai sensi dell'articolo 1, comma 340, legge 24 dicembre 2012, n. 228, nonche' attuazione della direttiva di esecuzione 2012/25/UE della Commissione del 9 ottobre 2012, che stabilisce le procedure informative per lo scambio tra Stati membri di organi umani destinati ai trapianti ; Vista la legge regionale 24 febbraio 2005, n 40 Disciplina del servizio sanitario regionale e in particolare l art. 43, comma 1, che annovera l Organizzazione Toscana Trapianti (OTT) tra le strutture del governo clinico regionale; Vista la delibera C.R. n.138 del 29 luglio 2003 con la quale si istituisce la Organizzazione Toscana Trapianti (OTT) con finalità di riorganizzazione regionale delle attività di trapianto di organi, tessuti e cellule e con compiti di indirizzo, programmazione e verifica di dette attività; Visto il Piano sanitario e sociale integrato regionale approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 91 del 5 novembre 2014; Viste le proprie delibere G.R.: n. 417 del 3 giugno 2013 Finanziamento della progettualità delle Aziende Sanitarie toscane per garantire la riduzione dei tempi di attesa per trapianto. Anno 2013 ; n. 271 del 31 marzo 2014 Modalità di funzionamento dell'organizzazione Toscana Trapianti, ai sensi della L. 91/99 e sue succ. modifiche; n. 307 del 16 aprile 2014 Finanziamento della progettualità delle Aziende Sanitarie toscane per garantire la riduzione dei tempi di attesa per trapianto. Gennaio Marzo 2015 ; n. 576 del 14 luglio 2014 Modifiche al Programma di accreditamento di cui alla D.G.R. n. 925/2005: aggiornamento dell'impianto procedurale di riferimento per le attività regionali di donazione e trapianto coordinate dalla Organizzazione Toscana Trapianti; n. 352 del 30 marzo 2015 Descrizione dell'impianto autorizzativo e dei riferimenti di accreditamento relativi alle attività dei Centri Trapianto di Organi della Organizzazione Toscana Trapianti, con la quale si disciplinano le modalità per il rilascio/rinnovo delle autorizzazioni dei programmi di trapianto organi; n. 662 del 25 maggio 2015 Attività di audit per la verifica dell'allineamento dei Coordinamenti locali donazione agli indirizzi delle delibere G.R. 271/2014 e 576/2014 ; n. 663 del 25 maggio 2015 Finanziamento della progettualità delle Aziende Sanitarie toscane per garantire la riduzione dei tempi di attesa per trapianto. Aprile Marzo 2016 ; Visto il D.P.G.R. 9 gennaio 2013, n. 5 con il quale si nomina il Coordinatore regionale trapianti; Considerato che dal 1 gennaio 2016, sono costituite ai sensi della legge regionale n. 84 del 28 dicembre 2015 le tre nuove Aziende USL Toscana Centro, USL Toscana Nord Ovest e USL Toscana Sud Est, una per ciascuna area vasta, alle quali afferiscono i Coordinamenti Locali Donazione e Trapianto (CL) e, precisamente:

4 l Azienda Toscana Nord Ovest comprendente i Coordinamenti Locali della ex ASL 1 Massa, ex ASL 2 Lucca, ex ASL 5 Pisa, ex ASL 6 Livorno e ex ASL 12 Viareggio; l'azienda Toscana Centro comprendente i Coordinamenti Locali della ex ASL 3 Pistoia, ex ASL 4 Prato, ex ASL 10 Firenze e ex ASL 11 Empoli; l'azienda Toscana Sud-Est comprendente i Coordinamenti Locali della ex ASL 7 Siena, ex ASL 8 Arezzo e ex ASL 9 Grosseto; Considerata la attuale operatività dei Coordinamenti Locali operanti all'interno delle Aziende Ospedaliero Universitarie toscane; Dato atto che, con D.P.G.R. 8 gennaio 2014, n. 1/R di modifica del regolamento attuativo della L.R. 5 agosto 2009, n. 51 che disciplina il percorso di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie regionali, sono stati introdotti ex novo i requisiti di esercizio dei Coordinamenti locali donazione collocati presso le Aziende Sanitarie; Stabilito che è indispensabile mantenere un appropriata organizzazione del sistema regionale di donazione e trapianto al fine di garantire risposte assistenziali sempre più adeguate alle esigenze di salute delle persone in attesa di trapianto; Premesso che l analisi dei risultati ottenuti nel 2015 mette in evidenza una importante prevalenza di organi marginali offerti alla rete dei trapianti che richiede l attuazione di un programma che condizioni positivamente non solo la fase di procurement ma anche l efficienza della allocazione degli organi al fine di contrarre i tempi di ischemia fredda degli organi prelevati o di ridurne gli effetti; Riconosciuta l importanza della implementazione della donazione di organi e tessuti da donatore a cuore fermo (NHBD) ed avendo già avviato in ambito regionale, in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti (CNT), un programma di donazione NHBD con lo scopo di aumentare la disponibilità di organi per i trapianti; Tenuto conto delle competenze sviluppate all interno dei Centri di Trapianto relativamente alla perfusione ex-vivo e alle modalità di ricondizionamento degli organi prelevati; Tenuto conto del lavoro condotto nel corso del 2015 dai gruppi attivati nell'ambito della OTT e delle proposte di sviluppo, di miglioramento e di formazione già condivise all'interno del Comitato tecnico regionale trapianti (CTRT) che hanno caratterizzato la progettualità delle varie strutture rispetto a tematiche specifiche di rilievo regionale e nazionale; Tenuto conto della esigenza di coinvolgere nel percorso di procurement i servizi di emergenza territoriale 118, i pronto soccorso, le cardiologie, le terapie intensive dotate di ECMO relativamente alla donazione a cuore fermo e i servizi di emergenza territoriale 118, i pronto soccorso, le stroke unit e le terapie intensive relativamente alla donazione a cuore battente; Considerata la necessità di riorganizzare il programma regionale di procurement di organi toracici, in particolare polmone, anche nell ambito di una azione del CNT relativa alla problematica legata alla scarsità della disponibilità a livello nazionale di organi come il cuore e il polmone; Visto l avvio del Programma nazionale donazione di organi approvato dalla Consulta tecnica permanente per i trapianti, di cui all'art. 9 della L. 91/99, nella seduta del 11 febbraio 2016 che definisce standard minimi organizzativi e metodologici per un sistema regionale sostenibile ed efficiente in grado di incrementare il livello di donazione di organi in tutte le Regioni;

5 Rilevata l'esigenza, anche a fronte del recente riordino del S.S.T., di stabilizzare e rendere pronta a recepire le istanze di innovazione anche nell ambito della rete regionale della donazione e del trapianto: dando avvio a programmi di collaborazione tra i coordinamenti locali dei presidi ospedalieri operanti all'interno della stessa Azienda USL di area vasta; favorendo le interazioni tra Aziende Usl e Aziende Ospedaliero Universitarie nell'ambito della stessa area vasta e in ambito regionale; rendendo più omogenea l'efficienza del procurement di organi da donatore con lesione encefalica presso i singoli presidi ospedalieri; perseguendo l'autosufficienza regionale rispetto al fabbisogno di tessuti; migliorando e riorganizzando, all'interno dei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali (PDTA), i percorsi post trapianto e sviluppando istanze di innovazione nella fase posttrapianto; Preso atto delle raccomandazioni, fatte proprie dalla OTT, stilate dai gruppi di valutazione di cui alla D.G.R. n. 662/2015 al termine della attività di audit dei coordinamenti locali, attività condotta nel periodo ottobre febbraio 2016, e comprensive delle eventuali azioni correttive da adottare e della relativa tempistica di adozione; Atteso che sono tuttora in corso di rivalutazione, a cura della OTT e del Laboratorio MES, gli indicatori per la donazione di organi presenti nel sistema di valutazione della performance delle Aziende Sanitarie toscane che costituiscono un riferimento per la valutazione dell'efficienza del processo di donazione di organi e tessuti; Richiamato peraltro l impegno della OTT ad assumere specifiche iniziative di informazione e sensibilizzazione in tema di donazione e trapianto, anche attraverso la rete dei coordinamenti locali, che svolgono questa funzione ai sensi dell art 11 della L. 91/99 nel territorio di competenza della Azienda USL di appartenenza, anche avvalendosi della collaborazione con le Associazioni di volontariato presenti sul territorio e operanti nell'ambito della donazione e trapianto; Vista la proposta della OTT di ripartizione del finanziamento nell'ambito della progettualità finanziata OTT relativa alla annualità 2016 tra le seguenti aree progettuali: sviluppo di progetti di interesse regionale, di collaborazione nazionale, di carattere innovativo rispetto alle indicazioni di programma provenienti dal Centro Nazionale Trapianti, progettualità di area vasta, condotta attraverso iniziative coinvolgenti tutti i coordinamenti locali dell area di appartenenza, in coerenza con l'adozione dei piani di area vasta previsti nella recente legge regionale di riordino del Servizio sanitario regionale, mantenimento delle funzioni della Rete trapiantologica regionale, di cui alla delibera G.R. n. 271/2014, progettualità aziendale finalizzata alla efficienza del processo di donazione e al superamento delle criticità riscontrate nel corso degli audit nell'allineamento agli indirizzi stabiliti con le delibere G.R. n. 271/2014 e n. 576/2014, come riportata in dettaglio nell'allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; Considerato che le modalità già seguite nei precedenti due anni per la valutazione dei progetti proposti dalle Aziende Sanitarie e la verifica degli obiettivi raggiunti nell'ambito dei finanziamenti assegnati, avvalendosi dell'apporto di due apposite e distinte commissioni, costituite nell'ambito del CTRT stesso, sono state ritenute consone dal Coordinatore regionale trapianti e dall'organismo

6 consultivo che lo supporta; Ritenuto opportuno: che il Coordinatore regionale trapianti si avvalga dell'apporto delle due commissioni sopra citate, i cui componenti sono individuati all'interno del CTRT, che dette commissioni adottino un registro digitale dei progetti finalizzato a garantirne la tracciabilità e la gestione, coinvolgere attivamente i coordinatori locali come soggetti che facilitano la gestione intraziendale dei progetti, mettendo in atto azioni di supporto allo sviluppo progettuale e garantendo il rispetto delle scadenze previste dalle fasi del finanziamento; Ritenuto necessario rivedere il modello della scheda progettuale proposta nel 2015 allo scopo di rendere maggiormente rintracciabile l'iter progettuale, compreso il raggiungimento degli obiettivi dichiarati; Stabilito di definire le modalità di presentazione e approvazione dei progetti, di verifica degli obiettivi raggiunti nell'ambito della progettualità finanziata OTT, le modalità di autorizzazione di eventuale cambio di destinazione d'uso del finanziamento assegnato comunque attinenti il percorso donazione e trapianto, e il modello di scheda che le Aziende Sanitarie sono tenute ad utilizzare per la presentazione degli stessi, così come indicato nell'allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto; Ritenuto opportuno, in base alla esperienza acquisita nei precedenti periodi di finanziamento con particolare riferimento alla valutazione della idoneità delle attività progettuali proposte, definire che, nel caso i progetti vengano ritenuti non idonei nella fase di presentazione e iniziale valutazione rispetto agli obiettivi stabiliti dal presente atto, le relative risorse economiche possano essere redistribuite alle Aziende Sanitarie finalizzandole alla integrazione dei progetti nell'area dell'efficienza del processo di donazione e nel superamento delle criticità riscontrate nel corso degli audit dei coordinamenti locali, di cui al punto 4 dell'allegato A; Stabilito di assegnare alle Aziende Sanitarie toscane per l'annualità 2016 il finanziamento complessivo di ,00 euro a valere sulle disponibilità del capitolo Sviluppo attività di trapianto del bilancio di previsione da ripartire per annualità in euro ,00 per l'anno 2016 ed euro ,00 per l'anno 2017; Stabilito di incaricare il competente Settore della Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale cui afferisce la Organizzazione Toscana Trapianti di predisporre gli atti necessari alla approvazione dei progetti e alla ripartizione delle risorse economiche tra le Aziende Sanitarie toscane, tenendo conto delle valutazioni espresse dalla apposita commissione di cui all'allegato B; Stabilito che la attività progettuale debba decorrere dalla data di approvazione del decreto dirigenziale e si sviluppa nell'arco temporale di un anno; Ritenuto di provvedere alla liquidazione degli importi stabiliti per ciascuna Azienda Sanitaria con le seguenti modalità: la quota destinata allo sviluppo dei progetti di interesse regionale, di collaborazione nazionale, di carattere innovativo rispetto alle indicazioni di programma provenienti dal Centro Nazionale Trapianti: a) per l 80% contestualmente alla approvazione dei progetti con decreto del dirigente del Settore competente; b) per il rimanente 20% a seguito della presentazione da parte delle Direzioni Generali

7 delle Aziende Sanitarie, a conclusione dell'anno attuativo dei progetti, di una relazione contenente i risultati conseguiti e di un rendiconto economico; la quota destinata allo sviluppo dei progetti di area vasta, presentati dalle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie interessate, da erogare contestualmente alla approvazione dei progetti con decreto del Settore competente della Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale; la quota destinata al mantenimento delle funzioni della Rete trapiantologica regionale e alla progettualità aziendale finalizzata alla efficienza del processo di donazione, al superamento delle criticità riscontrate nel corso degli audit nell'allineamento agli indirizzi stabiliti con le delibere G.R. n. 271/2014 e n. 576/2014 come segue: a) la prima quota del 40% a seguito della approvazione con atto aziendale del piano di utilizzo delle risorse da parte delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie interessate e della conseguente comunicazione al competente settore della Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale; b) la seconda quota del 20% a seguito della presentazione da parte delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie, allo scadere di sei mesi dalla approvazione dei progetti, della documentazione sullo stato di sviluppo degli stessi; c) la terza quota del 40%, a seguito della presentazione da parte delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie, alla scadenza di un anno dalla approvazione dei progetti, di un resoconto circa i risultati conseguiti e di un rendiconto economico, tenuto conto della valutazione della commissione tecnica per la verifica del raggiungimento degli obiettivi progettuali stabiliti; Stabilito di impegnare i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie interessate dal presente provvedimento a presentare al termine dell'anno attuativo progettuale al competente settore della Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale la relazione e il rendiconto economico conclusivi relativamente ai progetti di area vasta; Vista la legge regionale n. 83 del 28 dicembre 2015 Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2016 e pluriennale ; Vista la delibera della G.R. n. 2 del 12 gennaio 2016 relativa all'approvazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione finanziario e del bilancio finanziario gestionale ; A VOTI UNANIMI DELIBERA 1. di approvare la proposta della OTT di ripartizione del finanziamento nell'ambito della progettualità finanziata OTT relativa alla annualità 2016 tra le seguenti aree progettuali: - progetti di interesse regionale, di collaborazione nazionale, di carattere innovativo rispetto alle indicazioni di programma provenienti dal Centro Nazionale Trapianti, - progettualità di area vasta, condotta attraverso iniziative coinvolgenti tutti i coordinamenti locali dell area vasta di appartenenza, in coerenza con l'adozione dei piani di area vasta previsti nella recente legge regionale di riordino del Servizio sanitario regionale, - mantenimento delle funzioni della Rete trapiantologica regionale, di cui alla delibera G.R. n. 271/2014, - progettualità aziendale finalizzata alla efficienza del processo di donazione, al superamento delle criticità riscontrate nel corso degli audit nell'allineamento agli

8 indirizzi stabiliti con le delibere G.R. n. 271/2014 e n. 576/2014, come specificato nell'allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di assegnare alle Aziende Sanitarie toscane per l'annualità 2016 il finanziamento complessivo di euro ,00 a valere sulle disponibilità del capitolo Sviluppo attività di trapianto del bilancio di previsione da ripartire per annualità in euro ,00 per l'anno 2016 ed euro ,00 per l'anno 2017; 3. di stabilire che il Coordinatore regionale trapianti è supportato, per la valutazione dei progetti proposti dalle Aziende Sanitarie e per la verifica del raggiungimento degli obiettivi individuati nell'ambito dei finanziamenti assegnati, da due distinte commissioni, da costituire nell'ambito del Comitato tecnico regionale trapianti; 4. di assegnare a ciascuna Azienda Sanitaria toscana quote del finanziamento di cui al punto 2. sulla base dei progetti dalle Aziende stesse presentati secondo le modalità e la tempistica descritte nell'allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto; 5. di stabilire che, nel caso i progetti presentati, vengano ritenuti non idonei nella fase di presentazione e iniziale valutazione rispetto agli obiettivi stabiliti dal presente atto, le risorse economiche possano essere redistribuite alle Aziende Sanitarie finalizzandole alla integrazione di progetti nell'area dell'efficienza del processo di donazione e nel superamento delle criticità riscontrate nel corso degli audit dei coordinamenti locali, di cui al punto 4 dell'allegato A; 6. di incaricare il competente Settore della Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale cui afferisce la Organizzazione Toscana Trapianti di predisporre gli atti necessari alla approvazione dei progetti e alla ripartizione delle risorse economiche tra le Aziende Sanitarie toscane, tenendo conto delle valutazioni espresse dalla apposita commissione di valutazione dei progetti proposti dalle Aziende Sanitarie e del parere del Coordinatore regionale trapianti; 7. di stabilire che la attività progettuale decorre dalla data di approvazione del decreto dirigenziale richiamato al punto 6. e si sviluppa nell'arco temporale di un anno; 8. di dare atto che l impegno e l erogazione delle risorse finanziarie coinvolte sono comunque subordinati al rispetto dei vincoli derivanti dalle norme in materia di pareggio di bilancio, nonché delle disposizioni operative stabilite dalla Giunta regionale in materia; 9. di provvedere alla liquidazione degli importi stabiliti per ciascuna Azienda con le seguenti modalità: la quota destinata allo sviluppo dei progetti di interesse regionale, di collaborazione nazionale, di carattere innovativo rispetto alle indicazioni di programma provenienti dal Centro Nazionale Trapianti: a) per l 80% contestualmente alla approvazione dei progetti con decreto del dirigente del Settore competente; b) per il rimanente 20% a seguito della presentazione da parte delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie, a conclusione dell'anno attuativo dei progetti, di una relazione contenente i risultati conseguiti e di un rendiconto economico; la quota destinata allo sviluppo dei progetti di area vasta, presentati dalle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie interessate, da erogare contestualmente alla approvazione dei progetti con decreto del dirigente del Settore competente;

9 la quota destinata al mantenimento delle funzioni della Rete trapiantologica regionale e alla progettualità aziendale finalizzata alla efficienza del processo di donazione, al superamento delle criticità riscontrate nel corso degli audit nell'allineamento agli indirizzi stabiliti con le delibere G.R. n. 271/2014 e n. 576/2014 come segue: a) la prima quota del 40% a seguito della approvazione con atto aziendale del piano di utilizzo delle risorse da parte delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie interessate e della conseguente comunicazione al competente settore della Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale; b) la seconda quota del 20%, a seguito della presentazione da parte delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie, allo scadere di sei mesi dalla approvazione dei progetti, della documentazione sullo stato di sviluppo degli stessi; c) la terza quota del 40% a seguito della presentazione da parte delle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie, alla scadenza di un anno dalla approvazione dei progetti, di un resoconto circa i risultati conseguiti e di un rendiconto economico, tenuto conto della valutazione della commissione tecnica per la verifica del raggiungimento degli obiettivi progettuali stabiliti; 10. di impegnare i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie interessate dal presente provvedimento a presentare al termine dell'anno attuativo progettuale al competente settore della Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale la relazione e il rendiconto economico conclusivi relativamente ai progetti di area vasta; 11. di impegnare i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie a utilizzare le somme loro assegnate esclusivamente per la realizzazione dei progetti approvati. Il presente atto è pubblicato integralmente sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta regionale ai sensi dell art.18 della l.r. 23/2007. SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE ANTONIO DAVIDE BARRETTA Il Dirigente Responsabile KATIA BELVEDERE Il Direttore MONICA PIOVI