Modulo B Macrosettore 5 AMBIENTE ACUSTICO
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- Barbara Graziana Santini
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1 AMBIENTE ACUSTICO Aspetti introduttivi Effetti sull uomo limiti di esposizione al rumore Misura del rumore Caratteristiche di un ambiente sonoro Controllo del rumore I Luoghi di Lavoro
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3 ASPETTI INTRODUTTIVI Compressione e rarefazione del mezzo elastico di trasmissione Rumore
4 Velocità di propagazione - aria (20 C) 343 m/s - acqua (20 C) 1480 m/s - cemento 4000 m/s - gomma m/s Nei gas perfetti I Luoghi di Lavoro Onda sonora complessa Σ onde sonore elementari sinusoidali
5 I Luoghi di Lavoro
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7 I Luoghi di Lavoro
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13 L orecchio è suddiviso in tre parti: Orecchio esterno; Orecchio medio; Orecchio interno. L orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare, dal condotto uditivo e dal timpano; L orecchio medio è costituito da una cavità piena di aria, in diretta comunicazione con l esterno per mezzo di un condotto detto tuba di Eustacchio, in cui sono posti tre ossicini, martello, incudine e staffa, che trasportano il segnale dal timpano all orecchio interno; L orecchio interno è costituito dalla coclea, dai canali semicircolari e dal nervo acustico.
14 Il suono è percepito per mezzo di una trasformazione del segnale di origine meccanico in segnale di tipo elettrico, che è quindi trasferito alla sede deputata interna al cervello. Lo stesso coinvolgimento nel fenomeno di ricezione implica la presenza di un aspetto di carattere psicofisico e quindi variabile.
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17 La sensazione a una frequenza campione di 1000 Hz si raddoppia se l intensità cresce di un fattore di circa 3,16 per volta. Per questo la scala dei diagrammi relativi al rumore è logaritmica.
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20 EFFETTI DEL RUMORE SULL UOMO Uditivi Extrauditivi
21 EFFETTI UDITIVI Ipocausia Perdita di sensibilità delle cellule dell organo del Corti (trasduzione del segnale sonoro dalla forma meccanica a quella elettrica)
22 EFFETTI UDITIVI Mascheramento Difficoltà a comunicare a causa dell elevato livello sonoro di fondo affaticamento riduzione di intelligibilità dei segnali sonori di allarme/pericolo SIL = Speech Interference Level Udibilità del segnale > 10 db rispetto al SIL
23 EFFETTI EXTRAUDITIVI Fisiologici Apparato cardiocircolatorio (ipertensione, ischemia miocardiaca) Respiratorio Gastroenterico (ipercloridria gastrica, spasmi alla muscolatura liscia) Apparato endocrino (aumento livello ormonale di tipo corticosteroideo) Psicologici (quadri neuropsichici a sfondo ansioso con somatizzazioni, insonnia, affaticamento, diminuzione della vigilanza e della risposta psicomotoria) Efficienza lavorativa
24 LIMITI DI ESPOSIZIONE D. Lgs. n. 277/91 Valutazione in base al livello equivalente ponderato A giornaliero (8 ore) o settimanale (5 giorni di 8 ore) Esposizione quotidiana al rumore: L EP,d
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29 Rischio: RUMORE Riferimenti normativi per la sorveglianza sanitaria ieri (e oggi): D.Lgs. 277/91 VISITE MEDICHE All assunzione Alla destinazione alla mansione A richiesta del lavoratore PERIODICITA : Lep,d tra gli dba(a richiesta) Lep,d tra gli dba(prima visita periodica dopo 1 anno, poi biennale) Lep,d >90 dba(annuale) ACCERTAMENTI INTEGRATIVI PRIMA VISITA VISITE SUCCESSIVE -Otoscopia -Audiometria tonale anche per 8000 Hz ACCERTAMENTI Come prima visita PERIODICITA Lep,d tra gli 80-85dBA(a richiesta) Lep,d tra gli 85-90dBA(prima dopo 1 anno, poi biennale) lepd>90dba(annuale)
30 Normativa sui rischi fisici: Rumore D.Lgs. 195/06 Il D.Lgs. 195/06 recepisce le direttive del consiglio europeo 80/1107/CEE, 82/605/CEE, 83/477/CEE e 88/642/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizioni ad agenti chimici, fisici e biologici. Il decreto in particolare impone la valutazione del Rischio Rumore, che può essere classificato in tre categorie: L< 80dB(A): 135 db picco (C) ; 80 db(a) L < 85 db(a): informazione sul rischio rumore, 85 db(a) L < 87 db(a): 137 db (c) picco formazione; uso di inserti auricolari; L 87 db(a): compartimentazione per abbattere il livello di esposizione, creazione di zone ad accesso limitato, formazione ed informazione dei lavoratori In tutti i precedenti casi in cui il livello di esposizione è superiore agli 80 db(a) è comunque obbligatorio il ricorso alla sorveglianza sanitaria.
31 Rischio Rumore D.Lgs. 195/06 L art.49 octies del D.Lgs.626/94 prevede che il datore di lavoro riduca a minimo i rischi derivanti dall esposizione al rumore. Tale risultato è ottenibile adottando le necessarie misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili in base al progresso tecnico, privilegiando gli interventi alla fonte. Indicazioni pratiche per la realizzazione di luoghi di lavoro a basso rischio agendo sul contenimento del rumore alla sorgente, sulla propagazione e sugli esposti, sono contenute nella norma UNI EN ISO
32 Rischio Rumore D.Lgs. 626/94 L espressione misure tecniche indica quei provvedimenti che possono consentire in particolare di ridurre sensibilmente il livello sonoro di esposizione, misure quali: la sostituzione della sbavatura con la barilatura; la sostituzione del taglio ossiacetilenico con il taglio laser, ecc.; utilizzando dischi abrasivi lamellari o a centro depresso, dischi da taglio diamantati o al laser per lapidei, punzoni sagomati per il taglio o la foratura lamiera, riducendo la corrente di corto circuito delle saldatrici, ecc.; ricorrendo a basamenti o supporti antivibranti, cabine acustiche o cappottature; pareti di separazione o schermi fonoisolanti/fonoassorbenti; trattamenti acustici ambientali.
33 Rischio Rumore D.Lgs. 626/94 Per misure organizzative e procedurali si intendono quelle che intervengono, in maniera più o meno formalizzata, sull'organizzazione dei mezzi e degli uomini. Le modalità per la riduzione del rumore sono costituite ad esempio: dalla riconduzione della velocità di funzionamento di macchine e impianti a quella ottimale prevista dal costruttore; dall aumento della distanza tra le macchine; dall uso isolato del flessibile in una determinata area procedendo alla sua schermatura acustica; dalla turnazione del personale nelle lavorazioni più a rischio; dall esecuzione di lavori rumorosi in determinate fasce orarie; dall indicazione dei percorsi da seguire e delle aree da evitare.
34 Rischio: RUMORE Riferimenti normativi per la sorv. sanitaria (oggi e) domani: 6 mesi dopo e. in v. D.Lgs. 195/06 (G.U. 30/05/06) VISITE MEDICHE All assunzione Alla destinazione alla mansione A richiesta del lavoratore Sorv.San.: L EX,8h tra gli dba e ppeak dbc(a richiesta) L EX,8h >85dBA e ppeak>137 dbc (obbligatoria) ACCERTAMENTI INTEGRATIVI CONSIGLIATI PRIMA VISITA VISITE SUCCESSIVE -Otoscopia -Audiometria tonale anche per 8000 Hz ACCERTAMENTI Come prima visita PERIODICITA Non prevista specificamente dal D.Lgs. 195/06 e quindi secondo valutazione individuale del M.C.
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40 La pressione sonora si riduce in relazione alla distanza
41 ESEMPIO 1 Reparto con impianto di confezionamento solidi Linea confezionamento Stimare la riduzione del livello di pressione sonora a distanza r dall asse acustico della macchina in funzione dell ampliamento del locale (1,5 e 2 volte)
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43 ESEMPIO 2 Trattamento acustico di fonoassorbimento di un locale (10 m x 20 m, altezza = 4 m) mediante baffles (pannelli fonoassorbenti appesi al soffitto)
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48 Si noti che TL 1000 Hz,muro = 45 db
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53 Rischio Rumore Misure preventive e protettive Misure Preventive: Buffles Barriere fono-assorbenti Fori di risonanza Turn over nei turni di lavoro Automatizzazione delle lavorazioni Misure protettive: inserti auricolari cuffie ad assorbimento acustico
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59 DPI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI CUFFIE A CONTROLLO ATTIVO
60 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.) Mezzo di protezione Frequenza Inserti sagomati Inserti deformabili Semi-inserti Cuffie Cuffie e inserto (insieme) Attenuazione in db ottenibile, al variare della frequenza, con l'impiego dei principali D.P.I.
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62 VIBRAZIONI Moti vibratori Misura Criteri di valutazione dell esposizione
63 Misure di vibrazioni meccaniche D.Lgs.. N.187N del 19 agosto 2005 Attuazione della direttiva n 2002/44/CE n sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche (pubblicato in G.U. il 21/09/2005). Vibrazioni del sistema mano braccio - D.Lgs art.2 Le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano braccio nell uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari,, neurologici e muscolari. Vibrazioni del corpo intero - D.Lgs art.2 Le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
64 LINEE GUIDA Disturbi e patologie da esposizione a vibrazioni meccaniche negli ambienti di lavoro 0. Definizioni 1. Considerazioni generali 2. Effetti delle vibrazioni sul corpo umano 2.1 Aspetti patogenetici 2.2 Quadri clinici e aspetti epidemiologici 3. Valutazione del rischio da vibrazioni 3.1 Valutazione del rischio 3.2 Misura delle vibrazioni 3.3 Valutazione dell esposizione 4. La sorveglianza sanitaria 5. Controlli sanitari preventivi e periodici 5.1 Visita medica preventiva 5.2 Visita medica periodica 5.3 Criteri per la diagnosi di malattia professionale 5.4 Il giudizio di idoneità lavorativa
65 VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO Angioneurosi (Fenomeno di Raynaud)
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69 VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO Angioneurosi (Fenomeno di Raynaud) Neuropatie periferiche prevalentemente sensitive Sindromi da intrappolamento dei tronchi nervosi degli arti superiori Osteoartropatie dei polsi e gomiti Patologie muscolo-tendinee degli arti superiori
70 VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO (CEN REPORT ) Disturbi e patologie del rachide lombare Disturbi e patologie del distretto cervicobrachiale Effetti sugli apparati cocleo-vestibolare gastroenterico,circolatorio,urogenitale
71 VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO (CEN REPORT ) Lombalgia aspecifica, lombalgia acuta, lombosciatalgia Alterazioni degenerative precoci (non legate all età) del rachide lombare Discopatie e ernie discali del tratto lombare
72 D.P.R. 303/56 Norme generali per l igiene del lavoro Art. 33 Visite mediche preventive e periodiche Voce 48 della Tabella allegata Causa del rischio: Vibrazioni e scuotimenti Categorie di lavoratori: Lavoratori che impiegano utensili ad aria compressa o ad asse flessibile Periodicità delle visite: Annuale
73 Direttiva Europea sulle Vibrazioni Sorveglianza sanitaria (art. 8) La sorveglianza sanitaria, i cui risultati sono considerati ai fini dell applicazione di misure preventive sullo specifico luogo di lavoro, è tesa alla prevenzione e alla diagnosi precoce di ogni danno connesso all esposizione alle vibrazioni meccaniche Tale sorveglianza sanitaria è appropriata quando: L esposizione dei lavoratori alle vibrazioni è tale da rendere possibile l individuazione di un nesso tra l esposizione in questione e una malattia identificabile o effetti nocivi per la salute E probabile che la malattia o gli effetti sopraggiungano nelle particolari condizioni di lavoro del lavoratore In ogni caso, i lavoratori esposti ad un livello di vibrazioni meccaniche superiore ai valori di cui all art. 3 (1)(b) e (2)(b) [valori di azione], hanno diritto ad essere sottoposti a sorveglianza sanitaria adeguata Vibrazioni mano-braccio: A(8)=2.5 m/s2 (r.m.s.) - Vibrazioni al corpo intero: A(8)=0.5 m/s2 (r.m.s.)
74 Rischio : VIBRAZIONI Riferimenti normativi per la sorveglianza sanitaria: D. Lgs. 187/2005 All assunzione VISITE MEDICHE Alla destinazione alla mansione PERIODICITA : Di norma annuale, quando l esposizione supera il valore d azione giornaliero: A(8)>2,5m/s2 mano-braccio; A(8)>0,5m/s2 corpo intero ACCERTAMENTI INTEGRATIVI A richiesta del lavoratore EVENTUALI A GIUDIZIO DEL MEDICO V. Al sistema mano-braccio (Uso di strumenti vibranti): Cold-Test con fotopletismografia digitale Rx arti superiori V. Al corpo intero (Conduzione di mezzi meccanici quali gru, escavatrici, ecc.): Es. clinico-funzionale del rachide Rx rachide, TAC, RMN
75 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Misura delle vibrazioni meccaniche Stima dei tempi di esposizione effettiva a vibrazioni associati a ciascuno ciclo lavorativo Calcolo dell indicatore di esposizione alle vibrazioni suggerito dalla Direttiva EU
76 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Dichiarazione del costruttore in conformità alla Direttiva Macchine (89/392/CEE, DPR 459/96) Banche-dati accessibili via Internet: Misura delle vibrazioni da parte di personale competente in accordo con gli standard ISO e CEN
77 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Dichiarazione del costruttore in conformità alla Direttiva Macchine (89/392/CEE, DPR 459/96)
78 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Dichiarazione del costruttore in conformità alla Direttiva Macchine (89/392/CEE, DPR 459/96)
79 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Dichiarazione del costruttore in conformità alla Direttiva Macchine (89/392/CEE, DPR 459/96)
80 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Banche-dati accessibili via Internet:
81 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Banche-dati accessibili via Internet:
82 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Banche-dati accessibili via Internet:
83 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Banche-dati accessibili via Internet:
84 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Banche-dati accessibili via Internet:
85 ACQUISIZIONE DELLE MISURE DI VIBRAZIONI Misura delle vibrazioni da parte di personale competente in accordo con gli standard ISO e CEN
86 Direttiva Europea sulle Vibrazioni Meccaniche art. 3 Valore di esposizione che fa scattare l azione - Vibrazioni mano-braccio: A(8)=2.5 m/s 2 (r.m.s.) - Vibrazioni al corpo intero: A(8)=0.5 m/s 2 (r.m.s.) Valore limite di esposizione - Vibrazioni mano-braccio: A(8)=5 m/s 2 (r.m.s.) - Vibrazioni al corpo intero: A(8)=1.15 m/s 2 (r.m.s)
87 RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E RISCHI PER LA SALUTE
88 Lunghezza d onda Frequenza m Hz RADIAZIONI IONIZZANTI x UV λ 3 x x x x x RADIAZIONI NON IONIZZANTI FREQUENZE OTTICHE FREQUENZE NON OTTICHE Vis Radiazione infrarossa Radiofrequenze Basse frequenze CAMPI STATICI Microonde Diagnostica a raggi X Radioisotopi Sterilizzazione Laser Lampade Sorgenti termiche Telecomandi Impianti radar Radarterapia Telefonia cellulare Forni a microonde Ponti radio Emissioni radiotelevisive Marconiterapia Radioamatori Saldatura e incollaggio Riscaldamento a induzione Metal detector Videoterminali Magnetoterapia Elettrodomestici Linee elettriche Linee telefoniche RMN Elettrolisi
89 Valutazione del rischio conseguente all esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) Valutazioni espresse da commissioni e gruppi di lavoro interdisciplinari OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti) ISS (Istituto Superiore della Sanità)
90 Effetti biologici e effetti sanitari i campi elettromagnetici possono indurre effetti biologici che in alcuni casi possono portare ad effetti di danno alla salute è importante comprendere la differenza tra i due effetti un effetto biologico si verifica quando l'esposizione provoca qualche variazione fisiologica notevole o apprezzabile in un sistema o organo un effetto di danno alla salute si verifica quando l effetto biologico è al di fuori dell intervallo in cui l'organismo può normalmente compensarlo, e ciò porta a qualche condizione di detrimento della salute Organizzazione Mondiale della Sanità - Progetto Internazionale CEM Promemoria n Proprietà fisiche e effetti sui sistemi biologici
91 Linee guida ICNIRP (International Commission on Non Ionizing Radiation Protection) riconoscimento ufficiale dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dell Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (International Agency for Research on Cancer, IARC), e dell Unione Europea vengono presi in considerazione tutti gli effetti per i quali la letteratura scientifica fornisca basi razionali per la definizione un sistema di protezione
92 CAMPI STATICI (0-1 Hz)
93 i livelli tipici di esposizione al campo magnetico statico non sono correlati a effetti diretti nei confronti dell organismo, ma possono comportare interferenze con gli stimolatori cardiaci, e problemi per i portatori di protesi metalliche
94 CAMPO MAGNETICO STATICO EFFETTI SANITARI assenza di effetti significativi su parametri fisiologici, connessi allo sviluppo e al comportamento per valori d induzione magnetica fino a 2 T esposizioni a lungo termine a campi d induzione magnetica minori di 200 mt non sembrano avere conseguenze sullo stato di salute se il campo d induzione magnetica supera qualche millitesla, possono sussistere potenziali rischi sanitari in portatori di pacemaker, impianti ferromagnetici e altri dispositivi elettronici
95 LIMITI D ESPOSIZIONE ICNIRP PER I CAMPI MAGNETICI STATICI TIPO D ESPOSIZIONE Lavoratori - Media pesata sull intera giornata lavorativa (TWA) - Valore massimo - Esposizione solo degli arti Popolazione - Esposizione continua INDUZIONE MAGNETICA 200 mt 2 T 5 T 40 mt
96 CAMPI MAGNETICI E DISPOSITIVI ELETTRONICI IMPIANTATI potenziali rischi dovuti all'interferenza di campi magnetici con dispositivi elettronici: si dovrebbe evitare che persone con pacemaker impiantati possano risultare esposti a induzioni magnetiche superiori a 0.5 mt segnali di avvertimento nei luoghi con induzione magnetica superiore a 0.5 mt
97 CAMPI MAGNETICI E MATERIALI FERROMAGNETICI rischi dovuti al movimento o allo spostamento di dispositivi o materiali ferromagnetici impiantati rischi per schegge metalliche le aree caratterizzate da livelli d induzione magnetica al di sopra di 3 mt devono essere indicate da specifici segnali di avvertimento persone con stimolatori cardiaci, impianti ferromagnetici e dispositivi medicali impiantati potrebbero non essere protette dai limiti raccomandati. persone con pinze per aneurismi non amagnetiche non dovrebbero essere esposte a campi superiori a pochi millitesla
98 Tomografi a risonanza magnetica nucleare (RMN) campo magnetico statico molto intenso, fino a 2 Tesla per gli apparati di uso diagnostico campo elettromagnetico in radiofrequenza oscillante nell intervallo circa tra 1 e 100 MHz gradiente di campo magnetico variabile nel tempo (picchi fino a 20 Tesla/s)
99 CAMPI VARIABILI NEL TEMPO (fino a 300 GHz)
100 Meccanismi di interazione fino alla frequenza di circa 1 MHz prevale l induzione di correnti elettriche nei tessuti elettricamente stimolabili (nervi e muscoli)
101 Principali effetti biologici in relazione all induzione di corrente nell'intervallo di frequenza Hz Densità di corrente (ma/m 2 ) EFFETTI > 1000 Extrasistole e fibrillazione ventricolare: rischi per la salute ben determinati Stimolazione dei tessuti eccitabili: possibili rischi per la salute Possibili effetti sul sistema nervoso 1 10 Effetti biologici minori
102 Stimolazione dei tessuti muscolari e nervosi elettricamente eccitabili si tratta di effetti a soglia: perché si verifichi la stimolazione la densità di corrente elettrica deve essere maggiore di un determinato valore. questa circostanza permette di fissare limiti di esposizione finalizzati alla totale prevenzione di questi effetti
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104 Campi a 50 Hz e pacemaker L American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH) raccomanda i seguenti livelli di sicurezza allo scopo di prevenire interferenze dei campi elettrici e magnetici a 50 Hz con dispositivi cardiaci impiantati (valori efficaci rms): E = 1 kv/m B = 100 µt
105 Meccanismi di interazione con l aumentare della frequenza diventa prevalente l assorbimento di energia nei tessuti attraverso il rapido movimento oscillatorio di ioni e molecole di acqua: SAR (W/kg) La molecola dell acqua 2001 IFMSA Implicazioni biomediche ed aspetti radioprotezionistici dell esposizione alle NIR a frequenze superiori a circa 10 MHz questo effetto è l unico a permanere al di sopra di 10 GHz l assorbimento è esclusivamente superficiale
106 RESTRIZIONI SULLE CORRENTI INDOTTE (4 Hz - 1 khz) Lavoratori J < 10 ma/m 2 Popolazione J < 2 ma/m 2 il limite di base per i lavoratori incorpora un fattore di protezione pari a 10 rispetto agli effetti da prevenire (stimolazione dei nervi periferici). il limite di base per la popolazione incorpora un fattore di sicurezza aggiuntivo pari a 5
107 Legge n febbraio 2001 il limite di esposizione è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico definito ai fini di tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei lavoratori il valore di attenzione è il valore di campo che non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate; costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo temine e deve essere raggiunto nei tempi e nei modi previsti dalla legge gli obiettivi di qualità sono 1) criteri localizzativi, standard urbanistici, prescrizioni e incentivazioni per l utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi regionali 2) valori dei campi definiti dallo Stato ai fini della progressiva minimizzazione dell esposizione ai campi medesimi
108 Legge n febbraio 2001 definizione di esposizione dei lavoratori specifica attività lavorativa determinazione dei limiti, valori, e obiettivi, nonchè del regime di sorveglianza medica decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero della Sanità, sentiti i Ministeri dell Ambiente e del Lavoro norma di raccordo con il D.lgs. 626/94 promozione di intese ed accordi di programma funzioni di controllo e vigilanza nei luoghi di lavoro
109 La direttiva 2004/40/CE definizione di limiti di esposizione e di valori di azione valori limite di esposizione: limitazioni all esposizione a campi elettromagnetici che sono direttamente basate su effetti sanitari accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti assicura che i lavoratori esposti siano protetti da tutti gli effetti nocivi noti; (restrizioni di base ICNIRP) valori di azione: il valore di parametri direttamente misurabili a cui si devono intraprendere una o più delle misure specificate in questa direttiva. Il rispetto di questi valori assicura il rispetto dei pertinenti limiti di esposizione. (livelli di riferimento (ICNIRP)
110 La direttiva 2004/40/CE il datore di lavoro deve in primo luogo valutare e, se necessario, misurare e calcolare i livelli di campo elettromagnetico a cui i lavoratori sono esposti, e se su tale base i valori di azione risultano superati, si deve stabilire e, se necessario, calcolare se vengono superati i limiti di esposizione al di sotto dei valori di azione non è necessario intraprendere alcuna iniziativa ove questi siano superati, l azione è quella di verificare se sono superati o rispettati i limiti di esposizione
111 La direttiva 2004/40/CE a differenza dalla normativa quadro nazionale (legge 36/2001) la direttiva prevede che in alcuni casi si proceda alla valutazione dell'esposizione in termini delle grandezze di base, e non solo in termini delle intensità dei campi ambientali problema di armonizzazione le valutazioni dosimetriche sono notevolmente complesse e richiedono metodi di calcolo molto sofisticati, disponibili solo presso centri di ricerca altamente specialistici
112 La direttiva 2004/40/CE il datore di lavoro, nell ambito della valutazione del rischio, deve prendere in considerazione anche la possibilità di rischi indiretti per la salute quali: interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati) rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici per campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 3 mt innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori) incendi ed esplosioni dovuti all'accensione di materiali infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche
113 Fine! Grazie per la vostra attenzione
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