VISITARE I CARCERATI PERDONARE LE OFFESE PERCORSO DI RISCOPERTA DELLE

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Geronimo Castelli
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1 VISITARE I CARCERATI PERDONARE LE OFFESE PERCORSO DI RISCOPERTA DELLE Opere di misericordia 7

3 VISITARE I CARCERATI PERDONARE LE OFFESE Spunti di riflessione per un dibattito sull opera di Misericordia corporale Visitare i carcerati e su quella spirituale Perdonare le offese. Iniziamo con un momento di preghiera. Cel. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo Canto d introduzione Dal Vangelo Momento di riflessione Visitare i carcerati Ero carcerato e siete venuti a visitarmi (Mt 25,36). Queste parole di Gesù sono in grado di rischiarare di nuova luce anche il luogo più triste e tenebroso; presentano il carcerato come bisognoso di cura e di relazione. Se il malato, l assetato, o chi è nudo possono essere visti semplicemente come vittime, come persone segnate da disgrazie, il carcerato porta lo stigma di una colpa, di un delitto commesso. Bisogna anzitutto ricordare che il carcerato è un uomo che 3

4 soffre, perché privato della libertà, perché si sente causa di altre sofferenze, perché si sente emarginato e condannato prima ancora della sentenza definitiva. La sollecitudine dei cristiani verso i loro fratelli imprigionati si manifestava nel provvedere loro cibo e vivande; spesso infatti, i prigionieri erano privati anche della misera quantità di cibo che doveva essere loro garantito. Il carcerato non cessa di essere parte della comunità cristiana e ad oggi, nell assistenza ai carcerati, è necessario seguire la logica evangelica del ripartire dagli ultimi. Anche fra i carcerati ci sono gli ultimi. Questi sono i poveracci che non possono pagare l avvocato e sono affidati alla difesa d ufficio. Ultimi sono anche i detenuti stranieri, fra cui moltissimi immigrati che sono isolati, senza parenti e senza mezzi; senza nessuno che vada a far loro visita, con cui parlare e farsi ascoltare. Tanti di loro hanno una nostalgia incredibile delle loro famiglie e un desiderio grande di essere perdonati. La perdita della libertà, la solitudine affettiva, l assenza di vita sociale, la prospettiva di rimanere a lungo in carcere, spesso inducono atteggiamenti di perdita di interesse per la vita, provocano abbruttimento o tentazioni suicide. In base agli ultimi dati disponibili (30 settembre 2016), i detenuti nelle carceri italiane sono Riflettiamo sulle parole pronunciate da Gesù: Oggi sarai con me in paradiso! ; il primo ad entrare in paradiso, seguendolo, è stato un ladro. Vogliamo qui citare le parole di Benedetto XVI ai carcerati:.siamo caduti, ma siamo qui per rialzarci, siamo e non siete. Vorrei mettermi in ascolto della vicenda personale di ciascuno di voi, ma non mi è possibile; sono venuto però a dirvi semplicemente che Dio vi ama di un amore infinito. 4

5 Anche Papa Francesco, sui carcerati afferma: Qualche volta li chiamo, specialmente la domenica, faccio una chiacchierata con loro. Poi quando finisco penso: perché lui è lì e non io che ho tanti motivi per stare lì? Il Signore è dentro con loro; anche lui è carcerato, ancora oggi, carcerato dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, di tante ingiustizie, perché è facile punire i più deboli, ma i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque. Nessuna cella è così isolata da escludere il Signore, nessuna Lui è lì, piange con loro, lavora con loro, spera con loro. Sappiamo bene che praticare quest opera diventa più complicato rispetto alle precedenti proprio perché il carcere non è un luogo accessibile a chiunque ma esclusivamente a persone autorizzate o a volontari preparati. Chi visita un carcerato, instaura con lui una relazione che dura nel tempo, si trova a confrontarsi spesso con una persona in grave crisi spirituale, dove spirituale si riferisce al senso dell esistenza. Il dialogo sarà dunque un cammino comune verso un senso possibile, cammino che per il carcerato comporta di mettere ordine nel rapporto con il tempo che la colpa commessa può aver turbato o distrutto. Un grande aiuto, però, può essere offerto anche al termine della pena: un aiuto fatto di vicinanza, di sostegno al reinserimento lavorativo, nel recupero delle relazioni compromesse. 5

6 Perdonare le offese Che cos è il perdono? Perdonare vuol dire abbandonare ogni risentimento e proposito di punizione e vendetta nei confronti di chi ci arrecato un offesa o un danno. Dobbiamo perdonare le offese in generale, e in particolare gli affronti, le ingiurie, gli insulti, gli oltraggi, i danni, le lesioni, le percosse. Il perdono è innanzitutto un atto di Amore verso se stessi e verso gli altri; è Libertà in quanto ci permette di essere slegati dalle catene dell offesa e sgravati dal peso che portiamo dentro (quando perdoniamo, noi offesi decidiamo di mettere in libertà il nostro offensore); infine è il Dono di Cristo agli uomini ed abbiamo la possibilità di viverlo sempre, ogni volta che ne abbiamo bisogno. Sappiamo perdonare, infatti, solo se incontriamo e riconosciamo il perdono di Dio. Dio perdonali perché non sanno quello che fanno. Dio ci ha perdonati per primo, ecco perché sappiamo perdonare. Tutti sbagliamo in diversi modi sia contro il prossimo che contro Dio, e tutti desideriamo comprensione e perdono sia da parte degli uomini che da parte di Dio. Il Signore ci avvisa Con la misura che misurate, sarete misurati anche voi, pertanto, in quest ottica, la promessa del perdono da parte di Dio è legata alla disponibilità nostra di perdonare. Spesso sentiamo dire perdono, ma non dimentico! ; la nostra scelta di non-perdonare porta con sé un bagaglio di odio e risentimenti che non ci fanno vivere bene e che stanno pronti a saltare fuori nuovamente nel momento in cui decidiamo di vendicarci.. Anche se cerchiamo di accantonare 6

7 o nascondere queste sensazioni esse continuano a lavorare dentro di noi lasciandoci irrequieti e poco sereni. Spesso, è più facile ricordare chi ci ha fatto del male piuttosto di chi ci ha fatto del bene in quanto questi fatti negativi vengono registrati nella nostra memoria e, a volte senza rendercene conto, ci condizionano. Se all offesa non segue il perdono, interviene immediatamente il giudizio e la condanna, l isolamento, lo scoraggiamento, il rancore e nel lungo periodo si rischia anche l allontanamento da Dio. Come si perdona? Perdonare è davvero difficile e non esiste un metodo per farlo. Sappiamo solo che il vero perdono arriva dal cuore ed è molto profondo. In quanto atto d amore, è possibile perdonare solo con la potenza di Dio. E una grazia che viene dal cuore di Dio ed arriva al cuore degli uomini. E giusto, oltre che perdonare gli altri, imparare anche a perdonare noi stessi. Anche questo appesantisce la coscienza; spesso siamo i peggiori giudici proprio di noi stessi. Tante volte valutiamo la realtà che ci circonda e le persone che frequentiamo con la lente degli occhiali che portiamo; se la lente è scura perché non abbiamo fiducia in noi stessi o perché non ci accettiamo così come siamo, rischiamo di vedere e considerare tutto in maniera più buia 7

Ma con la fine di questo anno giubilare non devono terminare anche il nostro impegno e le nostre attività rivolte alle Opere di Misericordia.

8 Proviamo a chiederci La nostra Misericordia, ha svolto qualche attività con i carcerati, in occasione di questo anno giubilare? Non dimentichiamoci che il Giubileo è stata una grande occasione per noi, donata da Papa Francesco. Ma con la fine di questo anno giubilare non devono terminare anche il nostro impegno e le nostre attività rivolte alle Opere di Misericordia. E molto difficile avere accesso al carcere, ma cosa possono fare le nostre Associazioni per fornire un vero sostegno alle persone detenute? e Che valore diamo al perdono? Siamo capaci di perdonare? Ci è mai capitato di essere stati feriti nel profondo e con fatica ma con gioia siamo riusciti a perdonare? Spazio per proposte concrete 8

9 Preghiera Finale (Papa Francesco Preghiera per il Giubileo) Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede lui. Mostraci il Tuo volto e saremo salvi. Il Tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro; l adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura; fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito. Fa che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: Se tu conoscessi il dono di Dio! Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria. Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nel l ignoranza e nell errore; fa che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio. Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. AMEN 9

10 Confederazione Nazionale delle Misericordie d Italia misericordie.it

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