SUOLI DEL PARCO ADAMELLO-BRENTA

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1 SUOLI DEL PARCO ADAMELLO-BRENTA Il territorio del Parco Adamello-Brenta è caratterizzato da una notevole eterogeneità geolitologica, morfologica e climatica. Tale complessità ambientale si riflette in una gamma molto ampia di suoli (Ronchetti, 1966; Sartori et al., 1997b), più o meno profondi, più o meno sviluppati, calcarei o privi di carbonati, da estremamente acidi a subalcalini. Prima di passare a un elencazione sintetica dei Tipi di suolo presenti nel Parco (pp ), si deve evidenziare la non purezza dei materiali parentali della maggior parte dei suoli studiati e si richiamano i più importanti processi di formazione del suolo osservati. Evoluzione dei suoli La maggior parte dei suoli alpini non si trova su roccia in posto, ma su detriti e/ o depositi glaciali (Legros, 1992). Un analisi effettuata sul rilevamento sistematico di tutta la montagna veneta ha mostrato per esempio che i profili su roccia in posto costituiscono una percentuale significativa dei rilievi effettuati (Garlato et al., 2003) esclusivamente nel gruppo dei suoli superficiali (WRB: Leptosols). I materiali sciolti permettono la percolazione dell acqua e, grazie alla maggiore superficie, accelerano l alterazione dei minerali e la formazione del suolo. L abbondanza di tali materiali è da mettere in relazione: al processo di frammentazione dei substrati rocciosi, molto attivo in montagna in ragione delle fluttazioni di temperatura e dei cicli di gelo/disgelo (Legros, 1992); alla grandissima diffusione dei depositi glaciali in posto o rimaneggiati, molto più estesi di quanto sia evidenziato dalle carte geologiche (queste riportano solo gli accumuli di notevole estensione e spessore e/o morfologicamente riconoscibili); agli apporti eolici dei periodi caldi e secchi del Pleistocene, quando vaste aree non coperte da vegetazione furono sottoposte a un intensa erosione eolica; agli apporti eolici recenti e attuali di limi dalle regioni desertiche; tali apporti, di diversa composizione a seconda della natura e dei caratteri dei suoli nelle zone di provenienza, sono stati descritti nelle Alpi svizzere, sulla catena del Giura (Havlicek e Gobat, 1996), e in altre parti delle Alpi (Küfmann, 2003); essi sono ubiquitari e di notevole entità, e influenzano anche in maniera determinante la natura chimica (in particolare nel caso di apporti di calcite in suoli acidi) e fisica (i materiali di apporto sono fini) dei suoli alpini (Legros, 1992). L insieme di questi fenomeni fa sì che i materiali parentali di numerosi suoli alpini siano in parte differenti dall imbasamento soggiacente (roccia madre), o anche completamente diversi. Nell area di studio si nota in particolare: la presenza, in ambiente calcareo e in particolare sui ripiani morfologici (es. zona Spinale - Val d Algone al di sotto dei 1900 m), di materiali glaciali misti silicato-carbonatici 19 ; la presenza in una zona silicatica (Val Meledrio) di materiali calcarei di origine glaciale; 23

2 la frequenza, nella vasta zona granitica dell Adamello, di suoli con una cospicua frazione limosa 20 e con percentuali contenute di sabbia (anche in profondità e nell orizzonte C). Tali tessiture, non riconducibili al substrato (la cui frammentazione dovrebbe dare soprattutto materiali sabbiosi), sono da mettere in relazione alla diffusa presenza di materiali glaciali fini (seppure litologicamente simili); la presenza di depositi eolici (e più in generale di origine periglaciale) riconoscibili come tali in due limitate zone calcaree (Spinale, Rifugio Peller); l abbondanza di muscovite nella frazione argillosa dei suoli su calcare o dolomia del massiccio del Brenta (sei profili analizzati, dati non pubblicati), che non sembra riconducibile all alterazione in posto della roccia madre e che porterebbe a dedurne la probabile origine eolica. Nonostante tali contaminazioni, l insieme dei substrati e dei materiali parentali afferenti rispettivamente al gruppo dei litotipi carbonatici (Gruppo del Brenta) e a quello dei litotipi silicatici (Gruppo dell Adamello) presentano pur sempre nel loro complesso caratteri mineralogici e petrografici ben differenziati. Tale bipartizione si riflette, a differenza di quanto accade in molte altre regioni montuose, in due linee pedogenetiche nettamente distinte. Dai litotipi carbonatici derivano prevalentemente suoli rendziniformi o suoli bruni forniti di carbonati, o comunque ricchi di basi, mentre i litotipi silicatici danno sempre suoli desaturati e con evidenze più o meno marcate di podzolizzazione. Fanno eccezione i materiali glaciali misti silicato-carbonatici. Questi ultimi favoriscono in genere (a causa dell abbondanza della componente calcarea e marnosa) la formazione di suoli bruni lisciviati. Va sottolineato però che essi sono presenti soprattutto dove le morfologie sono più dolci, laddove pure i depositi eolici (anch essi favorenti la formazione dei suoli bruni lisciviati) sono più abbondanti. Meno frequentemente, e quando prevale la frazione silicatica, tali depositi a litologia mista danno origine invece a dei suoli podzolici. Senza entrare nel dettaglio dei processi pedogenetici e dell evoluzione dei suoli, per i quali si rimanda ai testi di pedologia e di pedologia forestale più attenti alle complesse interazioni tra i vari fattori ecologici (Duchaufour e Souchier 1983, 1994; Duchaufour, 2001; Giordano, 2002) e alla bibliografia specializzata (in particolare: Labroue, Tosca, 1977; Mokma e Buurman, 1982; Souchier, 1984; Dambrine, 1987; Legros et al., 1987; Legros e Vedy, 1994; Egli et al. 2004), nei paragrafi che seguono si riportano le principali linee pedogenetiche sui materiali parentali più diffusi nell area del Parco Adamello-Brenta. Calcari duri e dolomia I calcari che contengono meno del 5% di residui non carbonatici e le dolomie sono molto resistenti all alterazione (Legros, 1992). I suoli che ne derivano, in ambiente dolomitico, non presentano un profilo differenziato in orizzonti molto diversificati: sono di solito ricchi di scheletro e hanno carbonati in tutto il profilo. 19 La diffusione di tali materiali, molto frequenti in Trentino nell area coperta dal ghiacciaio dell Adige (Sartori et al., 1997a), resta però limitata nell area del Parco. 20 E in particolare con alte percentuali di limo fine. 24

3 Il processo di decarbonatazione è però rivelato dal fatto che la percentuale di carbonati nella terra fine è sempre più bassa nell orizzonte di superficie, e cresce gradualmente con la profondità. Solo alle quote più alte (>1800 m) gli orizzonti di superficie sono di solito privi di carbonati (Rendzina umiferi di alta quota). Tale decarbonatazione totale della terra fine 21 è da mettere in relazione con la forte pluviometria e la bassa evapotraspirazione (Egli e Fitze, 2001), e secondo alcuni autori anche con le basse temperature, che spostano a destra l equilibrio CO 2 - H 2 CO 3 nell acqua circolante nel suolo (Labroue e Tosca, 1977; Legros et al., 1987; Legros e Vedy, 1994). La presenza di pietre calcaree impedisce che al processo di decarbonatazione si accompagni una decalcificazione: il ph è quindi neutro o subalcalino. In qualche caso i primi centimetri sono invece completamente privi di carbonati, e gli ioni calcio (e magnesio) non arrivano a saturare il complesso di scambio: in queste situazioni il ph può arrivare a valori di subacidità. Scendendo di quota il processo di decarbonatazione diventa gradualmente meno intenso, come è dimostrato dal fatto che i suoli Bruni calcarei privi di carbonati in superficie si trovano di solito solo al di sopra dei metri di altitudine. In ambiente dolomitico le tre principali tipologie di pedogenesi sui materiali parentali formati da calcari duri e da dolomie sono le seguenti: sui detriti con abbondante matrice fine e sui depositi glaciali (caratterizzati da un abbondante frazione limosa), entrambi molto diffusi, si hanno dei suoli calcarei superficiali a profilo A-C e ricchi di scheletro (Rendzina) sulle superfici più acclivi e/o con intensa erosione (Sartori et al., 2001), e dei suoli calcarei più profondi a profilo A-Bw-C (Suoli bruni calcarei), anch essi però ricchi di scheletro, dove i fenomeni erosivi sono meno intensi; sui detriti grossolani (5-30 cm) con matrice fine 22 scarsa o assente (detriti di falda) si formano dei suoli molto profondi ( cm) con un orizzonte A molto sviluppato (50-60 cm) e con incorporazione della sostanza organica in profondità (che dà un colore scuro), denominati Suoli umocalcarei (a profilo A-AC-C); sopra la lastre calcaree o sopra la dolomia in posto (non molto diffuse) la quantità di materiali e/o residui liberati dal substrato è molto scarsa, e può quindi formarsi un orizzonte organico di spessore da ridotto a discreto (20-50 cm) che poggia direttamente sulla roccia: Suoli litocalcici umiferi (a profilo O- R); l orizzonte organico è acido (humus di tipo Tangel, secondo la denominazione classica) in tutto lo spessore. Tale pedogenesi si ritrova soprattutto alle alte quote ( m), dove la decomposizione della sostanza organica è rallentata, e sotto una vegetazione acidificante (tipicamente gli arbusteti di rododendro ferrugineo). Nel piano alpino (>2200 m), e sotto vegetazione erbacea, i cui residui sono più facilmente mineralizzati, l orizzonte di superficie è meno ricco di sostanza organica e molto sottile (10-15 cm): Litosuoli su calcare (a profilo AO-R). 21 La dissoluzione delle frazioni grossolane, che presentano un basso rapporto superficie/volume dei clasti, è più lenta di quella delle frazioni fini; questo è il motivo per cui i carbonati sono assenti nella frazione fine (<2 mm), ma è pur sempre presente uno scheletro calcareo (Legros, 1992). 22 Terra fine (<2 mm) e scheletro minuto (2-10 mm). 25

4 Nei rendzina, nei suoli bruni calcarei e nei suoli umocalcarei, così come succede anche nei suoli acidi, il contenuto di sostanza organica degli orizzonti di superficie tende ad aumentare con il crescere della quota, in quanto le basse temperature rallentano la decomposizione della sostanza organica e l attività della fauna del suolo. A parità di altri fattori (esposizione, vegetazione...), lo spessore degli orizzonti organici e/o il contenuto di carbonio dell orizzonte emiorganico A sono in genere maggiori alle alte quote. A differenza di quanto succede nei suoli acidi sono però sempre presenti i lombrichi anecici 23 che hanno sempre un più o meno grande ruolo nella decomposizione della lettiera (contribuendo al processo di brunificazione). Calcari marnosi Sui calcari marnosi, più alterabili rispetto ai calcari duri, l evoluzione e la profondità dei suoli sono in linea generale maggiori e, anche sulle pendenze più acclivi, si sviluppa un orizzonte Bw (Suoli bruni calcarei a profilo A-Bw-C); i Rendzina sono presenti solo sulle superfici con erosione molto intensa. L orizzonte Bw è molto ricco in argilla (>40%) e presenta una struttura poliedrica molto evidente. Il processo di decarbonatazione è più spinto e varia a seconda della stabilità delle superfici, della morfologia e del pedoclima (Legros, 1992); sulle superfici stabili, soprattutto alle alte quote, gli orizzonti di superficie (orizzonte A e porzioni superiori del Bw) sono completamente privi di carbonati. Sempre sulle superfici più stabili nell orizzonte B può essere presente un accumulo di argilla traslocata dagli orizzonti superiori (orizzonte Bt): Suoli bruni lisciviati. Graniti Sui materiali parentali magmatici intrusivi, così come sull insieme dei materiali silicatici acidi, in ambiente alpino si osserva uno stretto legame tra i caratteri del suolo, il pedoclima e la vegetazione (Legros, 1992). La distribuzione dei differenti tipi di suolo acidi presenta quindi una stretta zonalità altitudinale che riflette le variazioni climatiche e le differenti fasce vegetazionali (D Alessio e Previtali, 1988; Marchisio et al., 1994; Bäumler e Zech, 1994; Dahlgren et al., 1997). Il processo pedogenetico dominante su tali materiali, e quindi anche sui graniti dell Adamello, è la podzolizzazione. Tale complesso processo, per spiegare il quale sono state proposte diverse teorie (Ugolini e Dahlgren, 1987), si manifesta con una traslocazione di sesquiossidi (alluminio e ferro) e di sostanza organica dagli orizzonti superiori del profilo (orizzonti eluviali E o AE) agli orizzonti inferiori (orizzonti illuviali Bs e Bhs). L intensità della podzolizzazione aumenta con l abbassarsi delle temperature 23 Responsabili dell integrazione della frazione argillosa con la materia organica, e di un rimescolamento della parte superiore del suolo; nei suoli acidi sono presenti solo i lombrichi epigei, più piccoli, che si nutrono e vivono nella lettiera (Lavelle e Spain, 2001; Zanella et al., 2001). 26

5 (sia medie annuali che stagionali), e quindi salendo di quota e passando dalle latifoglie (faggeta) a una vegetazione acidificante (pecceta o cembreta). Una intensa podzolizzazione sembra essere legata ai notevoli e concentrati flussi di acqua attraverso il suolo derivati dallo scioglimento del manto nevoso, in primavera (Dambrine, 1987; Schaetzl e Isard, 1996). Una leggera podzolizzazione, tipica delle faggete e delle abetine delle quote inferiori, determina una traslocazione solo dell alluminio, da molto modesta (suoli bruni acidi a profilo A-Bw-C) a moderata (suoli bruni ocrici a profilo AE-Bs-C, e suoli bruni ocrici umiferi a profilo AE-BA-Bs-C) (Sartori et al., 2000). Una podzolizzazione più spinta, tipica della pecceta subalpina (Mancini, 1959), e soprattutto nei versanti a nord, porta invece a un intensa traslocazione dell alluminio, del ferro e della sostanza organica (podzoli umo-ferrici a profilo OA-E-Bhs-Bs-C e suoli ocra podzolici a profilo AE-Bhs-Bs-C). Al di sopra del limite della vegetazione arborea la podzolizzazione è notevole solo sotto gli arbusteti, e in particolare i rodoreti e le mughete (ranker podzolici umiferi a profilo OA-Bhs-C e ranker podzolici a profilo A-Bhs-C). Sotto la vegetazione erbacea delle praterie primarie i suoli sono poco profondi e la podzolizzazione è in genere scarsa o assente (ranker a profilo A-C) (Egli et al., 2004). Per una descrizione più dettagliata della zonalità verticale dei vari tipi di suolo su granito si rimanda a pag. 29. È importante però sottolineare che i podzoli umoferrici veri e propri (frutto di una forte podzolizzazione) sono presenti solo alle alte quote (>1300 m), sotto vegetazione forestale acidificante, e sui versanti esposti prevalentemente a nord. Materiali glaciali a litologia mista I materiali glaciali a litologia mista silicato-carbonatica danno in genere origine a dei suoli bruni lisciviati. Tali suoli, molto evoluti e differenziati in orizzonti ben distinguibili, sono privi di carbonati 24 : secondo le teorie classiche dei processi pedogenetici, la decarbonatazione dei materiali di partenza è in effetti il presupposto indispensabile per la lisciviazione della frazione argillosa. Lo scheletro, se presente, è di grandi dimensioni, in quanto tutti gli elementi di piccole dimensioni sono stati pedogenizzati e si presentano comunque molto alterati. Suoli dominanti Nei due sottocapitoli seguenti si elencano i principali Tipi di suolo presenti rispettivamente su materiali parentali (o substrati) silicatici (Gruppo dell Adamello-Presanella) e su materiali parentali (o substrati) carbonatici (gran parte del Gruppo di Brenta). Le figure 4 e 5 sintetizzano le sequenze di orizzonti e i principali caratteri di ogni singolo Tipo di Suolo. Le figure 6 e 7 mettono in evidenza i rapporti di ciascun Tipo con i più significativi parametri ecologici. L insieme dei caratteri di ogni Tipo di Suolo e delle relazioni con i fattori dell ambiente verranno trattati in dettaglio nel capitolo seguente. 24 Nella frazione fine (può però essere presente dello scheletro calcareo). 27

6 Suoli da materiali parentali (o substrati) silicatici (Gruppo dell Adamello- Presanella) I suoli presenti sui substrati magmatici intrusivi e metamorfici dell Adamello e della Presanella sono sempre acidi o molto acidi e presentano in genere una frazione sabbiosa abbondante (Angelone et al., 1990; Baroni e Carton, 1991; Mirabella et al., 1998). La distribuzione dei vari Tipi di suolo mostra una zonazione altitudinale molto marcata legata, alle variazioni climatiche e vegetazionali. Nella fascia delle praterie alpine, e tipicamente associati ai cariceti, dominano i ranker, suoli acidi e poco profondi a profilo A-C o A-R (WRB 1998: [Hyperskeleti-]Umbrihumic Leptosols), e i ranker umiferi, a profilo OA-C o OA-R (Dystri-Folic Histosols). Sui detriti colonizzati dai festuceti, così come nella fascia degli arbusteti subalpini, al di sopra del limite delle formazioni arboree aperte, si ritrovano invece dei suoli acidi più profondi e con sequenze di orizzonti più differenziate: ranker podzolici, a profilo A-Bhs-C o A-Bh-C, e ranker podzolici umiferi, a profilo OA-Bhs-C oppure OA-Bhs-Bs-C ([Episkeleti-]Humic Umbrisols, Tipi di suolo Sequenza Profondità (WRB, 1998) orizzonti (cm) ph IndAl ox Ranker A-C (LPhuu-hk, LPhuu) A-R < Ranker umiferi OA-C (HSfo-dy) OA-CR-R Ranker podzolici (UMhu [-skp], PZum-et [-skp], A-Bhs-C PZet [-skp]) A-Bh-C Ranker podzolici umiferi PZum-et-sk, PZdn-um-sk, OA-Bhs-C PZhi-et-sk, PZdn-hi-sk, OA-Bhs-Bsm-C UMhu-sk) Podzol umo-ferrici A[o OA]-E-Bhs-Bs-(BC)-C [o R] (PZsk, PZdn-sk) A[o OA]-E-Bhs-Bsm-(BC)-C [o R] Ocra podzolici (PZet-sk) AE-Bhs-Bs-(BC)-C [o R] Bruni ocrici umiferi (UMhu-sk, PZum-et-sk) AE-BA-Bs-(BC)-C [o CR] Bruni ocrici (CMsk-dy, CMdy, CMsk-cr-dy, AE-Bs-(BC)-C [o CR] CMcr-dy) AE-Bw-(BC)-C [o CR] Bruni acidi (CMsk-dy, CMdy) <1.5 Fig. 4 - Sequenza di orizzonti pedologici, profondità, ph degli orizzonti minerali superficiali e indice di ridistribuzione dell alluminio (IndAl ox = Al ox % orizzonte Bhs (o Bs) / Al ox % orizzonte A) dei principali tipi di suolo su materiali parentali e substrati silicatici. 28

7 Enti-Umbric[Histic] Podzols [(Episkeletic)], [Episkeleti-]Entic Podzols e Umbri[Histi]-Densic Podzols (Skeletic)). I versanti esposti a nord nella fascia della pecceta subalpina e della porzione superiore del piano montano ( m), sono caratterizzati dai podzoli umoferrici, suoli molto acidi a profilo A[o OA]-E-Bhs-Bs-(BC)-C [o R] (Skeletic Podzols e Skeleti-Densic Podzols). Alle quote inferiori, e sempre sui versanti meno soleggiati, sono presenti anche dei suoli ocra podzolici, suoli acidi a profilo AE-Bhs-Bs-C[o R] (Skeleti-Entic Podzols). Nelle esposizioni a sud e/o negli ambienti più caldi e soleggiati della stessa fascia altimetrica, dominano invece i suoli bruni ocrici umiferi, suoli acidi contraddistinti da un processo di podzolizzazione meno intenso, a profilo AE-BA-Bs-(BC)-C[o CR] (Skeleti-Humic Umbrisols e Enti-Umbric Podzols (Skeletic)). Nella fascia montana, tra 800 e 1300 metri, dominano i suoli bruni ocrici e i suoli bruni acidi, suoli acidi con una podzolizzazione molto leggera o assente, a profilo AE-Bs[o Bw]-(BC)-C[o CR] (Dystri-Skeletic Cambisols, Dystric Cambisols, Chromi-Skeletic Cambisols (Dystric), Dystri-Chromic Cambisols). Intervallo di Tipi di suolo Esposizione Vegetazione quota m s.l.m. (classificazione WRB) tutte cariceto a Carex curvula Ranker (LPhuu-hk, LPhuu) Ranker umiferi (HSfo-dy) Ranker podzolici sud festuceto a Festuca scabriculmis (UMhu [-skp], PZum-et [-skp], nord ontaneta PZet [-skp]) tutte rodoreto-vaccinieto, Ranker podzolici umiferi mugheta acidofila (PZum-et-sk, PZdn-um-sk, PZhi-et-sk, PZdn-hi-sk, UMhu-sk) nord pecceta subalpina meso-igrofila, Podzol umo-ferrici (PZsk, PZdn-sk) cembreta mesofila, lariceto mesofilo Ocra podzolici (PZet-sk) sud lariceto meso-xerofilo, cembreta meso-xerofila, Bruni ocrici umiferi faggeta acidofila, (UMhu-sk, PZum-et-sk) pecceta subalpina meso-xerofila tutte faggeta subacidofila, Bruni ocrici abetina subacidofila, (CMsk-dy, CMdy, CMsk-cr-dy, abetina acidofila CMcr-dy) Bruni acidi (CMsk-dy, CMdy) Fig. 5 - Tipi di suolo dominanti nelle differenti fasce altitudinali e vegetazionali in ambienti con materiali parentali silicatici, in relazione anche alle esposizioni prevalenti. 29

8 Suoli da materiali parentali (o substrati) calcarei e dolomitici (Gruppo di Brenta) Sui substrati carbonatici del Gruppo di Brenta non si osserva una zonazione altitudinale comparabile a quella descritta per gli ambienti silicati. Nello sviluppo dei suoli l influenza della morfologia e della morfodinamica locale tende in linea generale ad interagire fortemente con le variabili climatiche/altitudinali. Ne consegue che le diverse situazioni morfologiche e le dinamiche locali favoriscono, in aree comprese nella stessa fascia climatico-altitudinale, la formazione di tipi di suoli anche molto diversi tra loro. Ne risulta che là dove le modalità distributive degli elementi morfologici sono molto complesse è possibile separare il mosaico costituito dalle varie tipologie di suolo soltanto con rilievi in campagna di notevole intensità e con una rappresentazione cartografica a scala di grande dettaglio (ad es. tra 1: e 1:5.000). Nel piano alpino dominano i rendzina umiferi di alta quota (Hyperhumi- Rendzic Leptosols), suoli superficiali, neutri, privi di carbonati o con contenuto relativamente basso, a profilo di tipo AO-AC[o CA]-C[o R]. Essi sono associati ai litosuoli, suoli di modestissimo spessore, a profilo di tipo AO[o A]-R, sviluppati su roccia carbonatica dura, ma con contenuto in carbonati assente o molto basso (Mollihumic [-Lithic] Leptosols e Umbrihumic [-Lithic] Leptosols). Su roccia carbonatica dura, nel piano subalpino e, subordinatamente, montano superiore, sono presenti dei suoli organici da superficiali a poco profondi, i suoli litocalcici umiferi (Dystri-Folic Histosols e Hyperhumi-Hyperskeletic Leptosols). Tali suoli sono acidi e presentano un profilo di tipo O-R[o C]. I rendzina forestali (Hyperskeleti-Rendzic Leptosols (Humic), Humi-Rendzic Leptosols e Humi-Hyperskeletic Leptosols (Calcaric)) dominano sui detriti di versante del piano collinare e su tutte le superfici acclivi e/o interessate da fenomeni erosivi dei piani collinare, montano e subalpino. Tali suoli sono quindi presenti in una fascia altitudinale molto ampia, da 700 a 2000 metri di quota. Essi sono suoli calcarei (con un contenuto in carbonati che varia tra 10 e 50%), da superficiali a poco profondi, a profilo di tipo A-(AC)-C[o R]. Sulle superfici molto acclivi e/o interessate da intensi apporti e riassestamenti di materiali litoidi, così come sulle superfici da moderatamente a molto inclinate dei pascoli secondari delle malghe, sono frequenti i rendzina di erosione e i rendzina sottili (Humi-Hyperskeletic Leptosols (Calcaric) e Hyperskeleti-Rendzic Leptosols (Humic)). Tali suoli calcarei sono superficiali, hanno elevato contenuto in scheletro e presentano un profilo di tipo A-(AC)-C. Si ipotizza che essi traggano origine in molti casi dall intensa erosione di suoli originariamente più profondi e con sequenze di orizzonti maggiormente differenziate. Sulle superfici meno inclinate e/o più stabili, e in particolar modo sotto vegetazione arborea, dominano i suoli bruni calcarei (Calcari-Mollic Cambisols ([Hyper]Skeletic) e subordinatamente [Hyper]Skeleti-Calcaric Cambisols), suoli calcarei, con contenuto in carbonati (primari) che aumenta con la profondità, ma talvolta privi di carbonati nell orizzonte A (soprattutto alle quote più alte), di colore bruno (10YR 4/3 o 10YR 3/3), moderatamente profondi, a profilo A-Bw-(BC)-C. Ai detriti di versante grossolani sono tipicamente associati, a tutte le quote, i suoli umocalcarei (Hyperskeleti-Rendzic Leptosols (Humic o Hyperhumic) e 30

9 Hyperskeleti-Mollic Leptosols (Humic)), suoli profondi e privi di orizzonte B. Tali suoli, calcarei e umiferi, hanno un profilo di tipo A[o AO]-AC-C. Sui ripiani morfologici con coperture glaciali a litologia mista silicato-carbonatica, o con materiali marnosi o arenaceo-calcarei, si ritrovano i suoli bruni lisciviati (Cutanic [-Skeletic] Luvisols o Cutani-Chromic Luvisols) e i suoli bruni lisciviati districi (Dystri-Cutanic Luvisols), suoli caratterizzati da un accumulo illuviale di argilla in profondità. Tali suoli, moderatamente profondi, hanno un profilo di tipo A-(BE)-Bt-(BC)-C[o R]. Sono acidi e desaturati in superficie, da subacidi a neutri in profondità (bruni lisciviati), o acidi e desaturati in profondità (bruni lisciviati districi), e hanno gli orizzonti del solum privi di carbonati. Sebbene nei suoli formatisi su materiali parentali ricchi in carbonati non si noti una netta zonalità altimetrica, l influenza del clima e della quota restano pur sempre importanti. Come si è visto i rendzina delle quote basse sono sempre carbonatati, mentre quelli di alta quota sono di solito privi di carbonati o con contenuti di carbonati relativamente bassi. Nei suoli bruni calcarei si osserva, analogamente, una crescente tendenza alla mancanza di carbonati negli orizzonti superficiali col crescere della quota. La decomposizione della sostanza organica rallenta invece, a parità di fattori, col crescere della quota, con una tendenza all accumulo nel piano alpino e subalpino. Tipi di suolo Sequenza Profondità (WRB, 1998) orizzonti (cm) ph C org (%) Litosuoli su calcare (LPhum, LPli-hum, LPhuu, AO-R < LPli-huu) Rendzina umiferi di alta quota (LPrz-huh) AO-(CA)-C [o R] Suoli litocalcici umiferi (HSfo-dy, LPhk-huh) O-R [o C] Rendzina forestali (LPrz-hk-hu, LPrz-hu, A-(AC)-C [o R] LPhk-hu-ca) Rendzina bruni (PHca-skp) A-AB-C Rendzina di erosione e Rendzina sottili A-(AC)-C < (LPhk-hu-ca, LPrz-hk-hu) Umocalcarei (LPrz-hk-hu, LPhk-mo-hu) A-AC-C Bruni calcarei (CMmo-ca-sk, CMca-sk) A-Bw-(BC)-C Bruni lisciviati A-BE-Bt-(BC)-C [o R] (LVct, LVcr-ct, LVct-dy) A-Bt-(BC)-C [o R] Fig. 6 - Sequenza di orizzonti pedologici, profondità, ph e contenuto di carbonio organico dell orizzonte organo-minerale di superficie (A oppure O), dei principali tipi di suolo su materiali parentali e substrati carbonatici e dolomitici. 31

10 Piani Substrato/ altitudinali Morfologia Materiale Vegetazione Tipi di suolo (m) parentale (classif. WRB) alpino piccoli ripiani roccia in erbacea litosuoli su calcare ( ) e balze posto (cariceto a Carex (LPhum, LPli-hum, firma) LPhuu, LPli-huu) subalpino e rendzina umiferi alpino inferiore versanti roccia in Erbacea di alta quota ( ) posto o detriti (seslerieti) (LPrz-huh) arbustiva e arborea subalpino superfici sub- roccia dura (rodoreto-vaccini suoli ( ) pianeggianti in posto etomugheta acidofila litocalcici umiferi o versanti pecceta mesoigrofila) (HSfo-dy, LPhk-huh) arborea (orno rendzina forestali ostrieto pinete a erica, (LPrz-hk-hu, mugheta calcifila) LPrz-hu, LPhk-hu-ca) roccia in posto o detriti di arborea rendzina bruni versante fini (PHca-skp) versanti poco erbacea (anche rendzina di erosione e stabili o erosi prati secondari) rendzina sottili (LPhk-hu-ca, LPrz-hk-hu) da collinare detriti di arborea o arbustiva a subalpino versante (acereti, faggete, umocalcarei ( ) grossolani mugheta neutrofila, (LPrz-hk-hu, abetine LPhk-mo-hu) versanti stabili, detriti di non erosi versante o arborea bruni calcarei roccia in posto (CMmo-ca-sk, Cmca-sk) versanti stabili, glaciali misti, bruni lisciviati poco inclinati, o roccia in erbacea o arborea (LVct [-sk], non erosi posto tenera LVcr-ct [-sk], LVct-dy) Fig. 7 - Piano altitudinale, posizione morfologica, substrato o materiale parentale, e vegetazione, dei principali tipi di suolo in ambienti calcarei e dolomitici. 32

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