Anticorruzione : applicazione nelle partecipate e controllate.

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1 Anticorruzione : applicazione nelle partecipate e controllate. Quali novità nelle recenti linee guida ANAC? 21 settembre 2015

2 Legge 6 novembre 2012, n. 190 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione. Introduce un sistema organico di prevenzione della corruzione

3 PNA livello nazionale -Piano Nazionale Anticorruzione - P.N.A P.T.P.C. Livello decentrato di amministrazione -Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione -P.T.P.C.. Deve fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione; deve indicare gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio

4 Concetto di corruzione inteso in seno ampio nel P.N.A. Feedback delle P.A. nei P.T.P.C. Processo ciclico di perfezionamento delle strategie nazionali di prevenzione del fenomeno di corruzione PNA Miglioramento strategia nazionale nel nuovo PNA 4 sicché comprende tutte le fattispecie penalistiche dei delitti contro la P.A., ma anche situazioni di malfunzionamento e/o comportamenti che inquinano l attività amministrativa.

5 Procedura seguita per la predisposizione del primo P.N.A. - LINEE GUIDA - il Comitato interministeriale - attività di indirizzo con l elaborazione delle linee guida; - il Dipartimento della funzione pubblica - soggetto promotore delle strategie di prevenzione e coordinatore della attuazione ha PREDISPOSTO IL P.N.A. - la C.I.V.I.T. - oggi ANAC- Autorità nazionale anticorruzione aveva funzioni di raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni e sul rispetto della normativa in materia di trasparenza. HA APPROVATO IL P.N.A. 5

6 Soggetti consultati dal D.P.F. Presidente della Corte dei Conti Presidente del Consiglio di Stato Ministri con portafoglio Ministri senza portafoglio Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Governatore della Banca d Italia Avvocato generale dello Stato Presidente della SNA Presidente dell AGCOM Presidente dell AVCP Transparency International-It World Bank 6

7 Sez. I espone gli obiettivi strategici e le azioni previste, da implementare a livello nazionale nel triennio Allegato 1 Istruzioni per la predisposizione del P.T.P.C. P.N.A Sez. II illustra e la strategia di prevenzione a livello di ciascuna amministrazione e contiene le direttive alle pubbliche amministrazioni per l applicazione delle misure di prevenzione, tra cui quelle obbligatorie per legge. Aree c.d. di rischio Allegato n. 2 Individuazione delle Aree di rischio comuni ed obbligatorie per tutte le P.P.A.A.. Allegato n. 3 Elenco esemplificativo delle tipologie di rischio. Allegato n. 4 Elenco esemplificativo delle misure ulteriori Allegato n. 5 La valutazione del rischio Allegato n. 6 I principi di gestione del rischio Sez. III contiene le indicazioni sulle comunicazioni dei dati e delle informazioni da fornire al Dipartimento della Funzione Pubblica ed alle Regioni Tavole sinottiche (1-17) Evidenziano per ciascuna misura obbligatoria per legge: i riferimenti normativi, le amministrazioni destinatarie, la misura da attuare, il termine per l adozione, i soggetti responsabili della misura. 7

8 Sez. I del P.N.A. Le indicazioni provenienti dalle organizzazioni sovranazionali evidenziano l esigenza di perseguire i tre obiettivi principali nell ambito delle strategie di prevenzione: ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione; aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; creare un contesto sfavorevole alla corruzione Strategia Nazionale Nel P.N.A.

9 Linee guida ANAC Delibera n. 8 del 2015 INTERPRETAZIONE COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA DELL Art. 1, comma 60, l. n. 190 del 2012: Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, attraverso intese in sede di Conferenza unificata, si definiscono gli adempimenti, con l'indicazione dei relativi termini, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e degli enti locali, nonché degli enti pubblici e dei soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo, volti alla piena e sollecita attuazione delle disposizioni della presente legge, con particolare riguardo: a) alla definizione, da parte di ciascuna amministrazione, del piano triennale di prevenzione della corruzione, a partire da quello relativo agli anni , e alla sua trasmissione alla regione interessata e al Dipartimento della funzione pubblica;.omissis.

10 enti di diritto privato in controllo pubblico definiti da: - art. 1, co. 2, lettera c), del d.lgs. n. 39/2013; - art. 11, comma 2, lett. B), dlgs. N. 33/13. «le società e gli altri enti di diritto privato che esercitano funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche o di gestione di servizi pubblici, sottoposti a controllo ai sensi dell art del codice civile da parte di amministrazioni pubbliche, oppure gli enti nei quali siano riconosciuti alle pubbliche amministrazioni, anche in assenza di una partecipazione azionaria, poteri di nomina dei vertici o dei componenti degli organi». 10

11 Società controllate tenute all applicazione della normativa sulla prevenzione della corruzione Art c.c.: Sono considerate società controllate: 1) le società in cui un'altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria; 2) le società in cui un'altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria; 3) le società che sono sotto influenza dominante di un'altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa. 11

12 Delibera n. 8/ per enti di diritto privato Indici di controllo - in via esemplificativa: 1. l istituzione dell ente in base alla legge o atto dell amministrazione interessata, oppure la predeterminazione, ad opera della legge, delle finalità istituzionali o di una disciplina speciale; 2. la nomina dei componenti degli organi di indirizzo e/o direttivi e/o di controllo da parte dell amministrazione; 3. il prevalente o parziale finanziamento dell attività istituzionale con fondi pubblici o il riconoscimento agli enti del diritto di percepire contributi pubblici. Ciò comporta che la gestione finanziaria degli stessi sia soggetta al controllo della Corte dei conti con le modalità previste dall art. 2 della l. n. 259 del 1958 per la gestione finanziaria degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria; 12

13 Delibera n. 8/ per enti di diritto privato Indici di controllo - in via esemplificativa 4. il riconoscimento in capo all amministrazione di poteri di vigilanza, tra i quali, ad esempio: - l approvazione, da parte dell amministrazione, dello statuto, delle eventuali delibere di trasformazione e di scioglimento; - l approvazione, da parte dell amministrazione, delle altre delibere più significative, come quelle di programmazione e rendicontazione economico finanziaria; - l attribuzione all amministrazione di poteri di scioglimento degli organi e di commissariamento e/o estinzione in caso di impossibilità al raggiungimento dei fini statutari o in caso di irregolarità o gravi violazioni di disposizioni legislative nonché in altri casi stabiliti dallo statuto; 5. la limitazione, da parte della legge, dell apporto di capitale privato o della partecipazione dei privati; 6. per le associazioni, la titolarità pubblica della maggioranza delle quote. 13

14 Linee guida ANAC Delibera n. 8 del 2015 SOCIETà ED ENTI DI DIRITTO PRIVATO IN CONTROLLO PUBBLICO devono adottare: Modello del d.lgs. 231 del 2001 Integrarlo ai fini di prevenire anche i reati della l. n. 190 del 2012 e con le misure di prevenzione della L. N. 190 del 2012

15 Strategia di prevenzione della corruzione a livello decentrato di singola amministrazione- P.T.P.C. PNA definisce il P.T.P.C. come: Strumento attraverso il quale l amministrazione sistematizza e descrive un processo -articolato in fasi tra loro collegate concettualmente e temporalmente -che è finalizzato a formulare una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo Fase di analisi Individuazione della possibile esposizione al rischio di corruzione Adozione di misure in grado di ridurre il rischio 15

16 Linee guida ANAC Delibera n. 8 del 2015 P.T.P.C. Predisposto dal Resp. Prevenzione in coord con organismo di vigilanza Adottato dal Consiglio di AMMINISTRAZ IONE

17 Pubblicità del PTPC - Delibera ANAC n. 8/15: OCCORRE: Dare adeguata pubblicità sia all interno della società, con modalità che ogni società definisce autonomamente, sia all esterno, con la pubblicazione sul sito web della società. Qualora la società non abbia un sito internet, sarà cura dell amministrazione controllante rendere disponibile una sezione del proprio sito in cui la società controllata possa pubblicare i propri dati, ivi incluse le misure individuate per la prevenzione della corruzione ex lege n. 190/2012, ferme restando le rispettive responsabilità. 17

18 Delibera ANAC n. 8/15: In caso di società indirettamente controllate, la capogruppo assicura che le stesse adottino le misure di prevenzione della corruzione ex lege n. 190/2012 in coerenza con quelle della capogruppo. Laddove nell ambito del gruppo vi siano società di ridotte dimensioni, in particolare che svolgono attività strumentali, la società capogruppo con delibera motivata in base a ragioni oggettive, può introdurre le misure di prevenzione della corruzione ex lege n. 190/2012 relative alle predette società nel proprio modello ex 231/2001. In tal caso, il RPC della capogruppo è responsabile dell attuazione delle misure anche all interno delle società di ridotte dimensioni. Ciascuna società deve, però, nominare all interno della propria organizzazione un referente del Responsabile della prevenzione della corruzione della capogruppo. 18

19 Linee guida ANAC Delibera n. 8 del 2015 Contenuti minimi del P.T.P.C.: - Individuazione e gestione de rischi di corruzione; - Sistema di controlli; - Codice di comportamento; - Trasparenza; - Inconferibilità e incompatibilità specifiche per gli incarichi di amministratore e per gli incarichi dirigenziali; - Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici; - Formazione; - Tutela del dipendente che segnala l illecito; - Rotazione o misure alternative; - - monitoraggio.

20 Soggetti Analisi aree di rischio Misura: Trasparenza Sez. del P.T.P.C. Misure obbligatorie ed ulteriori Tempi e modalità di riassetto Coordinamento con ciclo performances

21 Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione in ciascuna amministrazione Autorità di indirizzo politico responsabile della prevenzione referenti per la prevenzione (figura eventuale) dirigenti O.I.V. o gli altri organismi di controllo interno Ufficio Procedimenti Disciplinari (U.P.D.) dipendenti dell amministrazione collaboratori a qualsiasi titolo dell amministrazione

22 Linee guida ANAC Delibera n. 8 del 2015 Responsabile della prevenzione (DIRIGENTE INTERNO, salvo ipotesi limitate di deroga) nominato dall organo di indirizzo della società. In sostituzione rispetto a quanto previsto dal P.N.A. le funzioni di responsabile della prevenzione sono da affidare ad un dirigente della società (e deve operare in coordinamento con l organismo di cui all art. 6, d.lgs. N. 231/01)

23 Linee guida ANAC Delibera n. 8 del 2015 Incarico RPC NO compenso aggiuntivo, salvo il riconoscimento, ove configurabile, di eventuali retribuzioni di risultato legate a obiettivi predeterminati in sede di previsioni delle misure organizzative per la prevenzione della corruzione, (fermi i vincoli che derivano dai tetti retributivi normativamente previsti e dai limiti complessivi alla spesa per il personale) Incarico di RPC - sono individuate le conseguenze/responsabilità derivanti dall inadempimento degli obblighi connessi e sono declinati gli eventuali profili di responsabilità disciplinare e dirigenziale. 23

24 Aree di rischio Aree di rischio (obbligatorie) Individuate e mappate da tutte le P.A. Aggiunta delle ULTERIORI aree di rischio 24

25 a) autorizzazione o concessione; Art. 1, comma 16, l. n. 190/12 (aree di rischio) b) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al d.lgs. n. 163 del 2006 ; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all art. 24, d.lgs. n. 150/09.

26 PNA STRUMENTI di valutazione del rischio GESTIONE DEL RISCHIO: Fasi principali da seguire sono: 1. AREE DI RISCHIO COMUNI E OBBLIGATORIE mappatura dei processi attuati dall amministrazione; 1. TABELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO valutazione del rischio per ciascun processo; Utile creare una task force multidisciplinare trattamento del rischio. 26

27 Allegato del PNA per valutare il livello di rischio (valore numerico) Per ogni rischio si effettua (valore del rischio moltiplica i due fattori) Analisi di probabilità Analisi di impatto Discrezionalità Rilevanza esterna Complessità processo Valore economico Frazionabilità proc. sistema di controlli Economico Organizzativo Reputazionale 27

28 Tra queste alcune sono di carattere trasversale (es.): Le misure sono classificate nel PNA come: la trasparenza, che costituisce oggetto di un apposita sezione del P.T.P.C.; gli adempimenti di trasparenza possono essere misure obbligatorie o ulteriori; misure obbligatorie, sono quelle la cui applicazione discende obbligatoriamente dalla legge o da altre fonti normative; misure ulteriori, sono quelle che, pur non essendo obbligatorie per legge, sono rese obbligatorie dal loro inserimento nel P.T.P.C. l informatizzazione dei processi; questa consente per tutte le attività dell amministrazione la tracciabilità dello sviluppo del processo e riduce quindi il rischio di blocchi non controllabili con emersione delle responsabilità per ciascuna fase; l accesso telematico ai dati, ai procedimenti ai doc.(d.lgs. n. 82 del 2005) il monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali, con cui far emergere eventuali omissioni o ritardi che possono essere sintomo di fenomeni corruttivi. 28

29 MISURE PREVISTE DALLA L. N. 190/12 ED INDICATE NEL P.N.A. La Trasparenza come misura di prevenzione nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione; La tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito (c.d. whistleblower); Lo svolgimento di incarichi d ufficio e di attività ed incarichi extra-istituzionali (art. 53, d.lgs. n. 165/2001 modificato da l. n. 190/12); Lo svolgimento di attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage revolving doors) art. 53, comma 16 ter, d.lgs. n. 165/01); L adozione del codice di comportamento L astensione in caso di conflitto di interesse La rotazione del personale addetto alle aree a rischio di corruzione. Patti di integrità Le misure per la prevenzione nella formazione di commissioni e nelle assegnazioni agli uffici. La formazione per prevenire il fenomeno della corruzione

30 Processo di monitoraggio sull implementazione del P.T.P.C. Il P.T.P.C. individua il sistema di monitoraggio sull implementazione delle misure. Il responsabile della prevenzione deve poter monitorare costantemente l andamento dei lavori e di intraprendere le iniziative più adeguate nel caso di scostamenti. Monitoraggio (possibilmente) attraverso sistemi informatici. (perché consentono la tracciabilità del processo e la verifica immediata dello stato di avanzamento) 30

31 Aggiornamento del P.T.P.C. CADENZA ANNUALE: Deve tener conto dei seguenti fattori: normative sopravvenute che impongono ulteriori adempimenti; normative sopravvenute che modificano le finalità istituzionali dell amministrazione (es.: acquisizione di nuove competenze); emersione di rischi non considerati in fase di prima predisposizione del P.T.P.C.. Nuovi indirizzi o direttive contenuti nel P.N.A. 31

32 Forme di consultazione e di coinvolgimento di cittadini e di organizzazioni portatrici di interessi collettivi. Strategia interna Coinvolgimento cittadini associazioni MAGGIORE EFFICACIA DELLA STRATEGIA ANTICORRUZIONE Ipotesi: 1. Incontri 2. via web 32

33 Grazie per l attenzione Dr. Daniela Bolognino (dbolognino@libero.it) Account social () Materiali disponibili su: Facebook Youtube

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