«Ti insegno il modo di prendere ma. Facciamo insieme il primo kata, con la voce» (2)

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1 Kendo Nippon La pratica di Kazuhisa Kaneda 5 Parte seconda «Ti insegno il modo di prendere ma. Facciamo insieme il primo kata, con la voce» (2) Dopo aver guardato un mae di Kaneda più da vicino, Kawaguchi hanshi passa ad un esercizio assai originale per allenare il corpo e lo spirito. «Kaneda, poco fa hai lodato il mio enbu dicendo che è naturale e fluido. Secondo me questo dipende dal fatto di mettere e togliere la forza al momento giusto. Il tuo mae è molto cambiato rispetto all inizio, ma ancora non fa paura. Allora adesso concentriamoci sul fatto di tagliare con le anche, facciamo un kirioroshi che taglia con la pancia» Kaneda e Kawaguchi si mettono uno davanti all altro, prendono kamae di chudan e cominciano a fare suburi. Kawaguchi fa subito un osservazione: «Non dimenticare che si carica furikaburi allo scopo di tagliare». Ho l impressione che si tratti di un esercizio per ottenere la sensazione di inserire le anche e la pancia. Subito Kawaguchi nota: «Il tuo kensen scende troppo». Manca la morbidezza delle braccia di cui Kawaguchi parlava poco prima. Kaneda corregge subito. Si passa a kirioroshi da seiza.

2 Fare kirioroshi da seiza produce come effetto la sensazione di tagliare con la pancia e le anche. Anche qui Kawaguchi sottolinea che si carica per tagliare. «Dato che si carica per tagliare, si carica rapidamente, senza mettere forza. Quando fai kirioroshi, in particolare lavora la mano sinistra». Mentre dice così, Kawaguchi fa kirioroshi e anche Kaneda fa lo stesso. Appena finito, Kaneda commenta: «Un bell esercizio. Non potendo usare le gambe, al momento di fare kirioroshi si mette forza nella pancia». «Io appena mi alzo alla mattina faccio questo esercizio. Me l ha insegnato il maestro Tomigahara: Fanne tanti, diceva. Si ha la

3 sensazione di tagliare con le anche, con la pancia. Ho sentito che quando il maestro Tomigahara faceva questo esercizio, la moglie contava per lui i kirioroshi usando dei fiammiferi. Tu, Kaneda, sia quando fai kirioroshi sia quando fai nukitsuke metti troppa forza. Per esempio, se nell istante del kirioroshi allenti l impugnatura, naturalmente il kissaki rimbalza verso l alto. Prova. Visto? Allora continua ad usare la mano sinistra così come ora, ma allenta la mano destra quando è finito il kirioroshi. Facendo questo esercizio di kirioroshi puoi allenare anche il modo di togliere la forza». «È vero, la punta rimbalza». Finalmente l espressione di Kaneda appare più rilassata. Ripete kirioroshi rilassando la mano destra. «Sì, sì». «Un altra volta». Finalmente si può dire che abbia tolto la forza, Kaneda sorride.

4 Kaneda prova ad allentare la presa alla fine di kirioroshi. Se riesce a togliere al momento giusto la forza, il kensen rimbalza. Lo stesso con l esercizio di nukitsuke: «All inizio il koiguchi va davanti all ombelico. La spada a metà tra la spalla e il gomito sinistri, spada e saya orizzontali». Dando gli ordini con una voce che viene dal fondo della pancia, si fa nukitsuke con un buon sayabiki, poi si ritorna alla posizione di partenza e così via. Anche qui «La spada torna alla spalla per tagliare. Fare in due tempi ritornare in posizione corretta e poi tagliare in modo corretto è il modo di fare dei

5 principianti. Devi tornare e tagliare in un tempo, iiiiiiichì!» È come per l esercizio di kirioroshi. Non si taglia solo con il braccio destro. Emettendo la voce dalla pancia, nukitsuke da in piedi più volte. I principianti possono fare in due tempi, con cura tornando e con cura tagliare, ma un volta che ci si sia impadroniti di questa tecnica, si torna e parte per tagliare in un tempo. L allenamento continua ad un gran ritmo. A questo punto Kawaguchi tira fuori l arma segreta, una spada per il chanbara. «Con questa spada per il chanbara si può colpire senza farsi male, è molto utile». Dicendo così Kawaguchi colpisce con kirioroshi Kaneda su una spalla. Passandola a Kaneda: «Dai, prova tu». Kaneda colpisce con fumikomi. «Debole». Kaneda riprova. «Debole». Kaneda forse si faceva scrupolo, questa volta parte e colpisce di slancio. Ma ancora non va bene. La spada torna a Kawaguchi che colpisce a sua volta: il suono è decisamente diverso. Kaneda riprova, carica. «Quando carichi, non fermare il movimento! Sì, così.» Si sente un suono pieno. «Così va bene, ancora una volta!» Di nuovo Kaneda colpisce. «Sì, così va bene!»

6 Con una spada da chanbara, l arma segreta di Kawaguchi hanshi, si può colpire davvero a tutta forza. In questo modo si può allenare il lavoro di anche e di pancia e il tenouchi. In particolare i praticanti di iai che non fanno kendo dovrebbero provare questo esercizio. Anche in questo caso se non c è la sensazione di tagliare con le anche, con la pancia come nel kirioroshi da seduti in seiza, se manca un tenouchi corretto, il colpo non risuona nel modo giusto. Non è qualcosa che si impara in un giorno. Forse Kawaguchi hanshi voleva trasmettere l idea di un esercizio che diventa kihon ripetendolo ogni giorno. Ecco un altra sorpresa. «Va bene, adesso ti insegno come prendere ma [il tempo/distanza, n.d.t.]. Il maestro Tomigahara mi ha insegnato questo esercizio. Facciamo mae emettendo la voce, insieme». Kaneda è stupito, non sembra capire cosa c entri la voce. È difficile rendere in un articolo, a parole, questa fase dell allenamento. Si emette la voce assieme ai movimenti. Non so se riuscirò a trasmettere ai lettori l idea, provo a segnare in neretto dove la voce è più forte. -Nukitsuke. ichiiiii(le mani sulla tsuka e comincia a sfoderare)iiii(sayabanare)!!(zanshin) -Kirioroshi: niiiii(furikaburi) san(kirioroshi)!!(zanshin) -Chiburi: shiiiiii(la tsuba alla tempia)goo(chiburi)!!(zanshin) -Cambio di gamba: rokuuu-shichi! -Noto: hachiii-ku(il kissaki entra nella saya)juuuu(fine del noto). La voce è profonda. Facendo vibrare l aria si sente un ichiiiiii lungo che finisce con un iii!! che si ferma. E poi niiii, saan, shiiiii-i!!, goooo, rokuuuuuu-u!!.

7 La voce prima si allunga e poi si interrompe di colpo, segnando un ritmo. Mi sembra che ci sia una relazione tra il movimento e l emissione della voce dalla pancia, qualcosa che oltre che nel budo è presente anche in altre arti tradizionali giapponesi. Durante il keiko è normale contare «ichi, ni, san» e così via, ma è la prima volta che assisto all emissione di voce in accordo col movimento. All inizio, quando Kaneda, dopo aver fatto l esercizio di emissione della voce assieme a Kawaguchi, ripete l esercizio da solo, viene subito redarguito perché inevitabilmente la voce si abbassa. Kawaguchi dà l esempio e poi Kaneda ripete l esercizio più volte. «Non devi emettere la voce con la gola, ma dalla pancia. E poi attenzione: dicendo ichi si finisce per fermare il respiro, ma se si ferma il respiro la forza non si trasmette alla spada. Emettere la voce significa emettere il respiro, ecco allora che esce ichiiiii-ii!! e il nukitsuke diventa un colpo energico. Per questo sfodero con la voce». Anche se continua a ripetere l esercizio, la voce di Kaneda non assume un tono cavernoso. Ma forse è ovvio che sia così. Via via che si abitua all esercizio, la voce di Kaneda diventa più forte. La voce profonda dalla pancia sarà un compito per gli allenamenti futuri. Dal taccuino di Kaneda Il metodo di allenamento di Kawaguchi è unico e assai divertente. Il maestro mi fa notare che non riesco a tagliare con la pancia, con le anche, ma solo con la forza della parte superiore del corpo. È un problema grandissimo che mi ponevo anche prima, è davvero difficile e non riesco a realizzare questo tipo di taglio. Ma questa volta l esercizio di kirioroshi da seiza e l esercizio di togliere la forza del braccio e della mano destra mi sembra che abbiano messo in moto un processo che mi porterà avanti. Il kirioroshi con la spada da chanbara se eseguito dal maestro sviluppa una violenza d impatto sulla spalla del tutto diversa da me. L esercizio di sfoderare con la voce mi ha sorpreso, non sono abituato e la voce non usciva. È un esercizio per imparare a prendere ma e al tempo stesso è un esercizio su come respirare. L ho chiesto al maestro e lui ha confermato. Mi hanno insegnato di fare un kata con un respiro, è scritto anche su molti libri. Ma se davvero si prova a fare mae in un respiro, quando si arriva al cambio di gambe prima del noto penso che sia normale andare in crisi. Si va in crisi perché si esegue il kata bloccando il respiro. È strano, ma facendo l esercizio insegnato dal maestro Kawaguchi si riesce fare tutto il kata in un respiro perché emettendo la voce si espira un po alla volta. Anche se non si riprende fiato durante il kata, non si va in crisi. Inoltre la forza entra nella pancia e si ha l impressione che la metà inferiore del corpo sia stabile. E in più ho l impressione che naturalmente il kata sia diventato fluido, di aver eliminato qualcosa di inutile. Credo che a leggere la resa in lettere dell emissione della voce non sia facile capire cosa

8 sia accaduto in realtà durante l allenamento, ma ad ogni modo, spero che ogni lettore vorrà provare a fare l esercizio di sfoderare emettendo la voce. Kendo Nippon La pratica di Kazuhisa Kaneda - 5 Parte terza «Affronta il keiko con un tema. Se hai un tema, nascono i dubbi, e così puoi fare keiko» Sono trascorsi due giorni in cui mi sono davvero meravigliato che possano esserci così tanti modi diversi di fare keiko. La volta scorsa, ad esempio, il tema trattato era «fare mae con la voce per imparare il modo di prendere ma», ma adesso Kawaguchi hanshi passa al tema che non si deve rilassare lo spirito. Anche a chi semplicemente guarda l allenamento da fuori si trasmette con forza la tensione di Kaneda, il suo concentrarsi solo su questo punto. «Emettendo la voce dalla pancia, dieci volte»: nukitsuke da in piedi. Makkogiri, chiburi, noto. Durante makkogiri «Andando avanti è come nel kendo, oshigiri, andando indietro è hikigiri. La punta non scende. Quando tagli, non dimenticare il seme».

9 Makkogiri da in piedi. In avanti oshigiri, indietro hikigiri, evitando che scenda la punta.

10 Non bisogna fare chiburi solo col braccio destro. Per usare la sinistra, al momento «ii!!» di ichiii-ii!! va bene la sensazione di mettere forza nel pollice sinistro, come fa nella foto più in basso il maestro Kawaguchi. E ancora «La punta scende perché la mano sinistra va troppo in alto. Prova a fare con la sensazione di spingere con la mano sinistra in diagonale avanti verso l alto». Kawaguchi parla mentre sfoderano uno di fronte all altro. Tra una serie di esercizi e l altra Kawaguchi hanshi fa osservazioni su ciò che lo colpisce, su i punti fondamentali. È così che ogni volta si comincia con «dieci volte» e poi si continua con «va bene, altre dieci volte» o «ancora tre volte». Poi si passa ad un kirioroshi a partire da furikaburi come in Ukenagashi. Si fa kirioroshi da ukenagashi a sinistra, da ukenagashi a destra. Si continua con Kawaguchi che dà gli ordini. Poi ancora da seiza, alla stessa maniera, partendo da nukitsuke fino a chiburi. Nukitsuke portando avanti con violenza la gamba destra. «Ichiiii-ii!!» e anche nella voce di Kaneda entra più forza. Quando finisce il decimo esercizio «Sì, sei molto migliorato». Il volto sudato di Kaneda per la prima volta si rilassa. Poi in posizione in ginocchio furikaburi e kirioroshi. «Guarda che il piede destro va in fuori! Ancora cinque volte». «Kaneda, guarda che se dico che il kensen non deve scendere è perché seitei iai è così.

11 Dato che abbiamo deciso di allenare seitei, se non fai attenzione a questo punto, non ha senso. Bisogna impadronirsi bene delle differenze tra koryu e seitei, solo così puoi diventare un bravo insegnante di iai». «Facciamo kirikaeshi!» Ma come si può applicare allo iaido kirikaeshi che è un modo di allenarsi nel kendo, per migliorare la figura, il kamae, il movimento dei piedi, il tenouchi? «Siediti in seiza e non andare mai oltre la linea di inizio tracciata sul pavimento. Fai nukitsuke, kirioroshi, chiburi laterale e noto. Ogni volta cambia gamba». Nukitsuke in ginocchio. Emettere la voce dalla pancia portando in avanti il piede destro e poi kirioroshi. Dieci volte, poi cinque volte. «È questo il kirikaeshi dello iai?» chiede Kaneda ansimando.

12 «Sì, non lo conosci? Altre cinque volte». Nel momento in cui Kaneda comincia a sfoderare, «La voce!». Kaneda si è dimenticato di nuovo la voce. Riparte. Appena finito, Kawaguchi indica di stare uno di fronte all altro sulla diagonale del rettangolo della palestra. Questa volta «Facciamo kakarigeiko!». Kakarigeiko è un metodo di allenamento del kendo in cui un praticante di livello inferiore attacca a ripetizione motodachi. Quello che Kawaguchi chiama «kakarigeiko». Kaneda non toglie gli occhi da Kawaguchi e fa col massimo impegno. «Fai col mio ritmo!» e inizia mae. Al momento di kirioroshi Kaneda è un po in ritardo rispetto a Kawaguchi. «Tienimi gli occhi addosso!» rimprovera Kawaguchi. Dal primo al decimo kata di seitei. «Ancora una volta!» e il ritmo di Kawaguchi si fa più rapido. «Nell ottavo kata perché hai esitato?» «Stavo per sbagliarmi col nono» risponde Kaneda a corto di fiato. Avvicinandosi a Kaneda Kawaguchi fa il kata due volte da solo. Non c è vuoto, un enbu pieno di spirito. La spada si muove tagliente, c è ma, la figura non si scompone, uno iaido di altissima qualità da ogni punto di vista. Kawaguchi retrocede e lascia lo spazio a Kaneda. «Prova tu». Kaneda fa due volte. «Ancora una volta» e Kawaguchi si siede frontale rispetto a Kaneda. «Ancora una volta». Appena finisce, un applauso. «Bravo!» Kawaguchi si alza, finalmente il kakarigeiko è finito. Guardo l orologio, è durato più di quaranta minuti. L atmosfera è ancora carica di tensione. Fatto torei entrambi fanno un po di manutenzione della spada senza dire una parola. Tutti e due sono provati dalla fatica. «L ultimo kata era buono. A furia di ripetere, via via hai fatto sempre più sul serio e alla fine è diventato mushin, l ho percepito. Durante kakarigeiko non devi restare in ritardo, devi sfoderare contemporaneamente. Per questo non devi mai staccare gli occhi da motodachi. Motodachi guarda

13 quando il livello dello iai dell allievo migliora e allora alza o abbassa il ritmo. Per questo anche motodachi non deve mai staccare gli occhi dagli allievo. Questi sono i punti importanti del kakarigeiko di iaido. Questo tipo di allenamento è molto utile anche per arbitrare. Guardare l allievo non è fissare lo sguardo su di lui. Se guardiamo fissando gli occhi, le membrane degli occhi si seccano e si tende a sbattere gli occhi. Si deve fare enzan no metsuke, con gli occhi chiusi a metà. Se impari questo modo di guardare, quando farai l arbitro non avrai problemi e potrai guardare bene: così alleni l «occhio che vede». Dopo una breve pausa, Kawaguchi fa ancora qualche osservazione sul kakarigeiko. Quando Kaneda si siede in seiza e quando si alza in piedi, il movimento è troppo artificioso, lezioso. Quando durante il chiburi c è il cambio di gambe, e non solo lì, è meglio comunque un movimento più naturale. Il collegamento tra movimento e movimento di Kaneda è troppo intenzionale, ma è troppo lungo e così via. Adesso Kawaguchi tira fuori due bokuto dotati di saya e comincia un altro esercizio con Kaneda. Uno davanti all altro prendono kamae col bokuto: «Fai kirioroshi dritto contro di me». Nell istante in cui Kaneda viene a colpire, Kawaguchi hanshi si sposta a sinistra e colpisce a sua volta con kirioroshi alla testa Kaneda. «Ancora una volta» Adesso Kawaguchi si sposta a destra e taglia su kesagiri. «Questo modo di muovere il corpo è l okuriashi fondamentale del kendo. Con ayumiashi non si può tagliare. Nel kendo si dice che si taglia col piede posteriore, cioè okuriashi. Sogiri, l undicesimo kata di seitei aggiunto di recente, è una tecnica per imparare questo okuriashi. Kaneda, va bene anche solo fare kirikaeshi, ma per favore, fai anche kendo. Allora capirai l importanza di questo okuriashi. Come ho già detto, nel seitei è importante fare correttamente, diligentemente così come è stato deciso. Una volta che ci si sia impadroniti del kata in modo corretto, ci si mette lo spirito. A questo scopo è importante anche allenarsi col bokuto come abbiamo fatto poco fa. Io di recente faccio fare allenamento di kendo-kata assieme con il gruppo del kendo ai miei allievi che fanno solo iai e non anche kendo. Una cosa importante per l allenamento di ogni giorno è di affrontare il keiko con un tema. Se hai un tema nascono i dubbi e così puoi fare keiko». Dal taccuino di Kaneda Sono stato colpito da quanti sono i modi di allenamento del maestro Kawaguchi. In parte si tratta di metodi che fanno parte della tradizione dello iai della provincia di Yamaguchi, in parte sono metodi inventati dal maestro stesso. In ogni caso sono modi di allenamento razionali, pensati mettendo a base l esigenza di praticare in modo fedele i kihon. Non si pratica solo forma, ma sempre con la coscienza della presenza di un avversario, e in ogni caso con grande grinta, kiai.

14 L esercizio detto «kirikaeshi» nel mio dojo lo chiamiamo «sunuki», quello detto «kakarigeiko» lo chiamiamo «soroinuki». A livello formale si tratta di esercizi identici, ma la differenza fondamentale è che secondo il maestro Kawaguchi dall inizio alla fine si esegue guardando chi pratica davanti a noi. In questo modo, grazie alla persona che ci sta davanti aumenta la sensazione di fare sul serio. Non c è tempo di chiudere gli occhi, di rilassarsi. Inoltre per il fatto di sfoderare emettendo la voce, si ha l impressione di comunicare lo spirito all avversario. Queste sensazioni sono elementi importanti. Io pratico uno stile antico che non usa la voce, ma penso che continuerò questo tipo di esercizio durante gli allenamenti normali e così forse potrò esprimere un vigore, un seme più forti anche quando mi allenerò da solo. Per il maestro Kawaguchi si tratta probabilmente di cose elementari, solo una piccola parte di quello che potrebbe insegnarmi, ma per me è stato anche troppo. Ogni cosa ha la sua logica, inoltre viene data importanza alle sensazioni. Tutto quello che si può percepire, lo si percepisce con acutezza. È stato un allenamento di questo tipo. Piano piano ci avviciniamo alla fine di questi due giorni di allenamento, è ormai pomeriggio. «Per prima cosa fai due koryu, poi quinto, sesto e decimo kata di seitei». Kawaguchi hanshi si siede vicino al muro. Kaneda comincia con shohatto. Quando finisce, Kawaguchi guarda il cronometro «Cinque minuti e trentacinque secondi». Kaneda è riuscito a stare dentro ai sei minuti di gara. «Mah, non è male, ma tecniche da seduto e tecniche da in piedi hanno lo stesso ritmo. Ci sono problemi anche nel passaggio alla tecnica successiva. Vedi Kaneda, per me anche in seitei ci sono elementi di shoden, chuden e okuden. Per esempio, il primo e il secondo kata sono shoden, il terzo e il quarto chuden, le tecniche in piedi okuden. Per questo quando si passa ad okuden i movimenti delle tecniche si compattano e diventano un po più rapidi. Inoltre, nel tuo caso l energia parte dal petto e sale, metti troppa forza in alto». Troppa forza nella parte superiore del corpo. La foto mette ancora più in evidenza questo fatto.

15 «Il mio iai si è un po disfatto, non riesco più a fare con calma...» ammette Kaneda scuotendo la testa. «No, guarda che rispetto a ieri sei molto migliorato!» Kawaguchi hanshi si avvicina a Kaneda. «Allora, vediamo un po la camminata alla fine dell enbu». Kaneda e Kawaguchi cominciano a indetreggiare partendo insieme. Il primo passo è contemporaneo, ma quando Kawaguchi ha finito di indietreggiare, Kaneda è in ritardo di almeno tre passi. «Kaneda, metti troppa cura nel movimento. Anche qui, mentre ci si difende si fa seme. Perciò il primo passo taglia il ma con molta prudenza. Ma più o meno al terzo passo la distanza ormai è grande e di conseguenza si può retrocedere con più rapidità. Il ritmo cambia, non è sempre uguale. Sembra una piccolezza, ma anche questo fa parte del modo di prendere ma, tieni conto di questo aspetto. Guarda poi che la gamba sinistra nel kirioroshi delle tecniche in piedi è lo stesso okuriashi che abbiamo fatto prima. La gamba sinistra viene un po richiamata. Invece nel tuo caso la trascini con pesantezza». Kawaguchi mostra: la gamba sinistra viene richiamata velocemente. Kaneda prova più volte. Foto in alto: Kawaguchi fa notare che Kaneda trascina la gamba posteriore. Foto inferiori: Kawaguchi richiama la gamba posteriore con prontezza.

16 Ci sono poi una serie di punti di seitei su cui Kawaguchi hanshi ha portato l attenzione. Nel terzo kata Ukenagashi, il piede sinistro al momento di alzarsi è leggermente volto verso l avversario e non va oltre il ginocchio destro. Nel terzo kata la cosa importante è il modo di usare la gamba sinistra alzandosi. Nel quarto kata Tsukaate e nel decimo Shihogiri al momento di fare tsuki si sfodera con sayabiki. Inoltre, una volta sfoderato, bisogna assumere kamae. Nel sesto kata Morotetsuki, una volta fatto tsuki, mentre si estrae si carica come facendo ukenagashi.

17 Nel sesto kata, dopo aver fatto tsuki si carica come in ukenagashi mentre si estrae la spada. Kawaguchi fa vedere il movimento mentre spiega. Kaneda ha poi fatto due domande, una sul settimo e una sul decimo kata. Prima il decimo kata. Kaneda lo esegue, subito dopo fa altrettanto anche Kawaguchi. Appena concluso il

18 maestro chiede: «Bene, Kaneda, dov è che i nostri kata sono diversi?» Kaneda non risponde e Kawaguchi gli fa fare un altra volta il decimo kata. Appena finito: «Kaneda, la posizione in cui adesso hai finito non è che forse è molto più a destra rispetto a dove hai cominciato?» Detto questo, Kawaguchi a sua volta esegue il decimo kata e finisce esattamente dove aveva cominciato. Kaneda guarda e come disegnando con le mani una figura in aria: «E sì, al terzo movimento, quando si esegue kirioroshi all avversario davanti a destra, io sono già troppo spostato a destra. Qui c è una differenza rispetto al suo kata». Kaneda non sembra però del tutto sicuro di quello che sta dicendo. Si passa a controllare i particolari. Per prima cosa, «si avanza dritti e quando il piede sinistro è avanzato ci si volge all avversario davanti a destra e contemporaneamente si portano le mani sulla tsuka. Portando fuori la saya la gamba destra avanza e contemporaneamente si colpisce il pugno destro dell avversario fortemente col piatto della tsuka. Guarda bene, la tua tsukagashira è troppo bassa, invece si colpisce dopo aver ben alzato la mano sinistra. Tu invece colpisci di destra».

19 Quando si colpisce col piatto della tsuka, se si ha coscienza di colpire usando il braccio sinistro, la tsuka non andrà troppo in basso. Si prende hitoemi sfoderando con sayabiki. Un osservazione poi su hitoemi dopo sayabiki. «La direzione una volta sfoderato con sayabiki e il piede posteriore in te non sono chiari. Non riesci a fare bene tsuki in hitoemi e per questo la direzione è sbagliata. Dopo aver colpito con la tsuka, portare la spada al petto è un istante, si prende la posizione per tsuki in un istante. E poi tu fai tsuki troppo velocemente. Si fa tsuki guardando l avversario. Dopo lo tsuki mentre si estrae la spada si carica come con ukenagashi e si taglia. Proviamo ad allenare questo movimento di caricare con ukenagashi e tagliare. Senza fermarsi, non ci si deve fermare». Kaneda prova e riprova, ma Kawaguchi non è soddisfatto. Si assume per un attimo la posizione per colpire tsuki e lo si esegue guardando l avversario. Quanto al settimo kata, alla fine del nukitsuke «Quando tagli metti troppa forza, tagli fermando il respiro?» «Sì» «Per questo l espressione del volto è dura. Fa una faccia più rilassata. Ti ricordi, si dice di solito che bisogna tagliare sorridendo. Allora, ti insegno un trucco per rilassare la faccia: prova a dire «lalalalala». Quanto al movimento, ci sono problemi sul modo di usare il piede quando sfoderi e tagli l avversario a destra. Finisci per aprire il piede sinistro, apri le anche. In questo modo non puoi minacciare l avversario. Per fare seme bisogna sfoderare volgendo il corpo all avversario. Questa cosa non è scritta nel testo del seitei, ma il punto è: come si può sfoderare e colpire l avversario a destra mentre si minaccia l avversario davanti? Seitei sembra facile, mentre è difficile. Anche questo deve diventare un tema d allenamento per te».

20 Sanpogiri. Il nukitsuke. Di nuovo il quarto kata. C è qualche osservazione, ma più o meno va bene.

21 Tsukaate. Dopo tsukaate, si sfodera con sayabiki. L ultimo esercizio proposto da Kawaguchi riguarda il primo kata di seitei mae e il primo di musoshinden shohatto. Kaneda tira fuori le ultime energie ed esegue i due kata con una buona tensione. «Non riesco a capire la differenza tra questi due kata. Prova a rifare shohatto, così come l hai imparato» È dura per Kaneda. Appena finito, Kawaguchi non dice niente e semplicemente fa lui, prima mae e poi shohatto. «Mae si sfodera facendo seme con la tsukagashira sulla linea centrale del corpo. In shohatto invece si sfodera con la tsukagashira che mantiene la direzione della spada così com è posta al fianco. Inoltre cambia l altezza sia del movimento di furikaburi che di quello di kirioroshi. Ma è da due giorni che ci alleniamo, ho detto un sacco di cose, fare un po confusione a questo punto è normale. E poi, anche allenandosi per decenni, non si è mai soddisfatti. Nella prima puntata di questa serie di articoli, il maestro Iwata ti ha regalato una frase bellissima: «Vai sempre a fare allenamento ancora trent anni!». I temi per fare allenamento non finiscono mai. Ovviamente vale anche per me. Oh guarda, è uscito un arcobaleno. In questo periodo dell anno è una cosa rara». Un arcobaleno invernale, intravisto fuori dalla finestra. Questi due giorni che rimangono nell anima di chi li ha vissuti, sono stati forse anche un regalo del cielo? Dal taccuino di Kaneda Non sono riuscito molto a mettere in pratica le indicazioni del maestro Kawaguchi in questi due giorni. Anche se non avevo ancora ben capito un esercizio, ne cominciavamo subito un altro. Quando non riesco a fare subito quello che mi viene chiesto, mi arrabbio e in un tale stato non riesco a concentrarmi. Io che credevo di essere particolarmente versato a concentrarmi in un istante, questa volta sono stato disgustato da me stesso, non riuscivo a concentrarmi. Anche se ero determinato, andavo a vuoto e non riuscivo a fare seriamente, la mente annebbiata... Questo stato è durato a lungo. Quando l allenamento volgeva alla fine, ho praticato con tutta l energia che restava, «Assolutamente devo riuscire!». In quel momento il maestro ha detto che andava bene, sono stato felice. Ma devo riuscire a fare a questo livello sempre. Davvero, devo assolutamente migliorare. Questo allenamento era cominciato con «non riesco a pensare niente» per la tensione. Alla fine, però, sono riuscito a «non pensare niente». Avrei voluto non finire più, non perdere questa sensazione, avrei voluto continuare così sempre.

22 Alla fine dell allenamento il maestro Kawaguchi ha concluso: «Per oggi basta così». Per oggi. Ho provato un sentimento di profonda gratitudine: il maestro dicendo così mi ha concesso una prossima occasione di allenamento, prima o poi. Provare l importanza dei legami che si creano tra spada e spada, tra persona e persona, ho sentito che questo significa «la via». Prima della prossima occasione in cui potrò ricevere l insegnamento dal maestro, devo allenarmi moltissimo! Proprio quando dentro di me prendevo questa decisione, è comparso un bell arcobaleno, maestoso, come un grande ponte sospeso tra due persone.

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